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Autore: My Pride    14/08/2021    2 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Matrioska Titolo: Matrioska
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1000 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of life, Commedia

Avvertimenti: What if?
Quella volta in cui: "Matrioska: l'ultimo pezzo non è una bambolina ma... un oggetto"


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    «Che cosa dovrei farci con questa, Kent?»
    Per quanto Damian stesse osservando Jon col suo solito cipiglio vagamente altezzoso, pronunciò quella frase con tono tutt'altro che polemico mentre fissava l'espressione speranzosa sul volto del suo migliore amico.
    Damian si trovava in giardino quando Jon si era presentato alla villa col quel sorrisone stampato in faccia e quella felpa che ancora si ostinava a chiamare uniforme, ma non era stato quello ad attirare l'attenzione del ragazzo, bensì la matrioska con cui si era presentato e che lui adesso sorreggeva nel palmo di entrambe le mani. Jon sapeva quanto adorasse le piccole cose strane provenienti da altri paesi - a niente era valso dirgli che il termine tecnico era oggetti caratteristici, visto che l'amico l'aveva liquidato agitando una mano -, ma Damian continuava a non capire il perché di quel regalo.
    «Sono andato in missione a San Pietroburgo con papà», esordì nel sollevarsi sulle punte dei piedi e dondolare un po' avanti e indietro, con le braccia incrociate dietro la schiena, «e, quando l'ho vista, mi sono ricordato di quella volta in cui mi hai detto che ti sarebbe piaciuto avere un souvenir di ogni parte del mondo... così ho pensato di prendertela».
    Damian sbatté le palpebre, forse persino spiazzato dalla semplicità della cosa. Non ricordava nemmeno le circostanze di quel discorso, forse stavano parlando di quando aveva avuto il potere di volare e di quanto gli mancasse librarsi in volo e poter andare ovunque, ma non si sarebbe comunque mai aspettato che Jon si presentasse a casa con un oggetto del genere. «Beh... grazie», ammise sincero, seppur accigliato. Distolse lo sguardo da quelle iridi azzurre e lo abbassò su quella bambolina.
    Ad un occhio inesperto sarebbe solo sembrato un classico oggetto popolare della tradizione russa, ma Damian di arte se ne intendeva. La bambolina era stata intagliata completamente a mano come da tradizione, sentiva ancora il piacevole odore del legno che la componeva, e i dettagli, dai colori vividi e ben definiti, erano stati dipinti con assoluta perfezione. Gli occhi della bambolina erano grandi e dalle lunghe ciglia nere, col viso contornato da un foulard rosso che mostrava solo una porzione di capelli chiari; due belle guance tonde e rosate erano in contrasto con la bocca carnosa e sorridente, facendo risaltare maggiormente lo sguardo; il corpo sottostante era decorato da fiori bordeaux in cui si perdevano steli e foglie, con la base blu in contrasto con tutto il resto.

    «Coraggio, aprila!» esclamò Jon con una certa urgenza, e Damian lo vide piuttosto agitato nel guardarlo nuovamente in viso. Sapeva che Kent fosse esuberante e assolutamente incapace di aspettare, ma proprio non capiva il perché di quell'espressione e, soprattutto, perché il suo sorriso fosse diventato folgorante.
    «Jon... sono assolutamente consapevole di come sia fatta una matrioska, non--»
    «Aprila e basta».
    Ed eccolo di nuovo lì, l'amico esigente che non sapeva accettare un 
«No» come risposta o semplicemente la ignorava come se per lui la sola idea di una negazione fosse inconcepibile, così Damian sollevò lo sguardo al cielo e roteò gli occhi, scuotendo brevemente il capo. Non che alla fine gli desse davvero fastidio, ma lui aveva comunque una certa facciata da mantenere ed era comunque consapevole che, qualunque cosa avesse detto, a Jon non sarebbe importato. Sarebbe rimasto lì finché non avesse aperto quella benedetta matrioska, quindi decise di tagliare la testa al toro e cominciare ad aprire quelle bamboline una ad una, stupendosi di quanto fossero effettivamente belle. Okay, doveva ammetterlo: Jon, qualche volta, aveva buon gusto.
    Quando aprì l'ultima bambolina, però, restò interdetto nel rendersi conto che non conteneva il seme, bensì... un anello. Un anello verde con un simbolo che conosceva fin troppo bene. 

    «
Ma questo è...» cominciò Damian mentre sbatteva più volte le palpebre, e Jon rise divertito dalla sua espressione. Difficilmente Damian si lasciava andare al punto da mostrare qualcosa di sé a qualcuno, ma Jon era contento di riuscire a vedere il lato che il giovane Robin nascondeva alla maggior parte delle persone. Era un po' come quella matrioska: al suo interno nascondeva volti dalle mille sfaccettature.
    «...un anello di Lanterna Verde», Jon finì la frase per lui, e il sorriso sul suo volto si allargò. «L'ho vinto alla fiera di Hamilton qualche giorno fa, sono andato con la mamma», spiegò, data l'espressione stranita di Damian, prima di tirar fuori qualcosa dalla tasca dei jeans e mostrarglielo mentre, con sguardo fiero, lo sorreggeva tra indice e pollice. «Guarda! Ne ho uno uguale».
    Damian per un momento non seppe cosa dire. Si limitava a fissare la matrioska ormai aperta, l'anello, il volto di Jon e quella sua stupida faccia sorridente, poi di nuovo l'anello e la matrioska, cercando di mantenere un certo decoro mentre la richiudeva accuratamente e la riponeva al sicuro nella scatola. «Sei proprio un bambino, Jon», disse nello scuotere il capo e sistemare quel regalo nella cintura multiuso, riuscendo a nascondere abbastanza in fretta il sorriso che aveva fatto capolino sulle sue labbra.
    «Ehi! Guarda che lo sei anche tu».
    «Io sono più grande».
    «E io più alto», rimbeccò Jon nel rifilargli una linguaccia. Cominciarono a battibeccare come loro solito, allontanandosi sotto lo sguardo sconcertato di Jason che, con una sigaretta fra le labbra, li aveva osservati un po' per sbaglio mentre se ne stava sdraiato in giardino.
    «Il marmocchio di Superman ha appena regalato un anello alla progenie di Satana?» domandò stranito nel sollevare entrambe le sopracciglia, e Tim, sorseggiando il suo caffè, gettò uno sguardo verso i due ragazzi che si erano appena librati in volo. Non riusciva a capire cosa si stessero dicendo ma, dal modo in cui Damian stava gesticolando, era abbastanza sicuro che se la stesse prendendo con Jon per chissà cosa, anche se Jon stava ridendo e indicava col capo un oggetto comparso al dito di Damian.
    «Crescono così in fretta», rimbeccò con voce impastata dal sonno prima di barcollare nuovamente dentro casa, lasciando Jason ad osservarlo sconcertato.





_Note inconcludenti dell'autrice
Ammetto che inizialmente la mia idea era una proposta di matrimonio originale, però mi son detta che era davvero una cosa troppo impegnativa e che sto già scrivendo qualcosa a tema, quindi non volevo ripetermi con la stessa cosa. Poi la folgorazione.
Ho voluto lasciare tutto molto leggero, una cosa scherzosa tra amici, poiché la shot è legata in maniera fin troppo diretta a In brightest day, in darkest night, dove Jon e Damian parlano per l'appunto di come sarebbe avere i poteri di Lanterna Verde.

Il prompt che mi ha ispirata era "Matrioska: l'ultimo pezzo non è una bambolina ma... un oggetto", assegnatomi da MissChiara nella challenge Quella volta in cui.
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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