Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Aagainst    17/08/2021    1 recensioni
Dal sesto capitolo:
“I miei vecchi quaderni sono ancora riposti negli scaffali, come se il tempo non fosse mai passato. Ne prendo uno a caso e lo apro. Lo sfoglio, il cuore in gola. I testi di vecchie canzoni che nemmeno ricordavo di aver scritto mi travolgono, senza alcuna pietà. Ripenso a ciò che mi ha detto Bellamy qualche giorno fa. Ho perso la mia musica. Ho perso la mia casa. E, anche se mi sembrano così vicine, non sono mai state più lontane. “
Sono passati sei anni da quando Clarke ha lasciato Polis per inseguire il suo sogno e diventare cantante e quattro da quando ha tagliato definitivamente i rapporti con chiunque appartenesse al suo passato. Costretta dal suo manager a tornare a casa dopo l’ennesima bravata, ritroverà la sua vecchia vita ad attenderla, tra cui due occhi verdi carichi di domande.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

23.

 

Life has me running in circles as of late
I've been searching for some kind of saving grace
(For The Win-Heavy Thoughts)

 

 

“Lexa, entra pure. Aden è di sopra, ora te lo vado a chiamare.” la saluta mia madre. “Ti va di fermarti a cena? Stiamo aspettando gli altri, Marcus sta preparando il barbecue.” le propone, prima di salire le scale.

“Oh, io… Abby non vorrei disturbare.”. Mia madre le sorride e le fa segno di non preoccuparsi.

“Clarke, aggiungi due posti a tavola.” mi ordina, mentre sale al piano superiore. Mi sembra di essere tornata ai tempi del liceo.

“Dovremmo dirglielo, secondo te?” mi domanda Lexa, un po’ preoccupata.

“Cosa? No, nemmeno per idea. Cioè, prima o poi sì, ma forse è meglio se…”

“Ehilà, fidanzatine.” mi interrompe Raven, sghignazzando fra sé e sé.

“Rae!” la rimprovero io. Accanto a me, Lexa è nel panico. 

“No, noi non…” prova a negare, inutilmente. 

“Tranquilla, io, Bellamy, Jasper e Monty non abbiamo detto nulla ad Anya.”. All’udire il nome della cugina, Lexa si volta verso di me, terrorizzata.

“Mio Dio, non la prenderà per niente bene.”. Le poso una mano sulla spalla e la costringo a guardarmi negli occhi. 

“Ehi, non deve saperlo subito. Non dobbiamo dirglielo per forza.”. Lexa si morde il labbro, pensierosa. 

“Clarke, ormai sono passati tre giorni. Non posso continuare a nasconderle di noi due. E lo stesso vale per tua madre.”

“Cosa vale per me?”. Mi volto. Mia madre ci osserva, curiosa. Ha un sorriso furbo dipinto in volto e ho il sospetto che sappia già di cosa stavamo parlando.

“N-noi…” balbetta Lexa, senza riuscire a formare un discorso di senso compiuto. Dietro di noi, Raven fa per sgattaiolare via, ma la fulmino con lo sguardo. 

“Quando avevate intenzione di dirmelo?” cala infine le carte mia madre, facendoci capire che sa già tutto.

“Ecco, noi… Presto.” rispondo. “Cioè, noi volevamo, ma…”. Mia madre scoppia a ridere, divertita da quel nostro stato di evidente imbarazzo.

“Dov’è Aden?” cerca di sviare il discorso Lexa, invano. 

“Sta finendo di riordinare i suoi giocattoli. Non cercare di cambiare argomento, signorina.” la rimprovera mia madre, con tono scherzoso. “Sono felice per voi.” ci dice poi. Non ci aspettavamo una simile uscita. 

“Oh, non fate quella faccia. È da quando avete quindici anni che aspettavo apriste gli occhi.” dichiara, sghignazzando.

“Mamma!” 

“Che c’è? È la verità.”. Questa conversazione sta prendendo una piega decisamente imbarazzante. Fa per dire ancora qualcosa, quando l’arrivo di Aden ci salva. 

“Mamma!” esclama, gettandosi in braccio a Lexa. Lei lo stringe a sé e gli accarezza il capo con amore. Li osservo, scoprendomi desiderosa di poter vivere questo momento all’infinito. Lexa incrocia il suo sguardo con il mio e mi sorride. So che prima o poi dovremo parlare anche con Aden, per spiegargli per bene la situazione. No, forse sto correndo un po’ troppo. In fondo, abbiamo deciso di andarci piano e, per ora, probabilmente è meglio che Aden non mi consideri altro che un’amica di sua madre. 

“Clarke, la mamma ha detto che ci fermiamo qui a mangiare!” esclama, entusiasta. Mi chino alla sua altezza e gli scompiglio i capelli.

“Beh, naturale. Dovremmo pur cenare.” gli rispondo, prendendolo in braccio e fingendo di volerlo divorare. Scoppia a ridere, mentre io gli faccio il solletico. Con la coda dell’occhio noto Raven che mi guarda con sguardo fiero. È incredibile come in meno di un mese io sia cambiata così tanto. Se ripenso a me i primi giorni, fatico a riconoscermi. 

“Bene campione, porta questo a zio Marcus e zio Lincoln.” dice mia madre, affidando ad Aden un vassoio di metallo. Il bambino non se lo fa ripetere due volte e schizza via. Lo osservo scomparire dietro la porta che dà sul giardino.

“È un bravo bambino.” afferma mia madre. “Abbiatene cura.” si raccomanda, per poi sparire in cucina. 

 

________________

 

“Posso un altro po’ di salsicce?” chiede Monty, servendosi senza aspettare una qualche risposta.

“E se ne avessi voluto un po’?” lo prende in giro Jasper.

“Ce n’è un vassoio pieno, non fate i bambini.” li rimprovera mia madre. Di fronte a loro, Echo, Harper e Octavia se la ridono di gusto, mentre Bellamy gioca con Aden, Lexa e Anya. Mi mancavano queste cene tutti assieme, devo ammetterlo. 

“A cosa pensi?” mi chiede Raven.

“A nulla. Solo… Sai, forse avete fatto bene a convincermi a tornare qui.” confesso, infine. La mia amica mi sorride, sorseggiando un po’ di birra.   

“Tu invece? Come stai? Sai già come gestirai la distanza con Anya una volta che ce ne dovremo andare?” le chiedo. 

“Ne abbiamo parlato giusto oggi pomeriggio. Ce la faremo, in qualche modo. Contiamo di vederci durante il fine settimana per ora, poi più avanti capiremo cosa fare. Tu e Lexa ne avete parlato?”. Scuoto il capo. 

“Non ancora. Ho paura pensi che io la voglia abbandonare di nuovo. È che dovrò andarmene, purtroppo. Vorrei venisse con me, ma non credo che accetterebbe. Anche perché sono la prima che, potendo scegliere, non tornerebbe mai a Los Angeles.”. Raven mi guarda, stupita. “Non fare quella faccia. La verità è che odio Hollywood. È tutto così… Così finto. Da quando sono qua ho realizzato quanto mi siano mancati dei rapporti umani decenti. Dio, penso di aver toccato il fondo, Rae.” La mia amica mi costringe a guardarla negli occhi. Mi sorride. “Non sono tutti così, però. Io e Murphy ti vogliamo bene. E poi c’era Wells, lui teneva tantissimo a te.”

“E hai visto che fine ha fatto?”. Mi pento subito di quelle parole. “Scusa Rae. Sono solo un po’ confusa. Ho bisogno di lei, ne ho sempre avuto e me ne rendo conto solo ora. Poi però penso agli ultimi quattro anni e mi sento soffocare. C’è un motivo per cui ho tagliato i ponti con lei, Rae, e ho paura di scoprire di aver fatto la scelta giusta.”. Raven si massaggia la nuca, in cerca di una risposta da darmi.

“Clarke, tu stessa hai detto che hai bisogno di lei. Per quanto mi riguarda, non ti vedevo così serena da davvero tantissimo tempo. Non so cosa sia successo quattro anni fa, ma di qualunque cosa si tratti, sono sicura che insieme potrete superarla.”. Scuoto il capo.

“No Rae, fidati di me. La perderei.” ribatto. 

“Perché mi perderesti?”. Mi volto. Lexa ci ha appena raggiunte e mi scruta, curiosa. So che Raven vorrebbe che mi aprissi e dicessi la verità, ma proprio non ce la faccio. La supplico con lo sguardo di aiutarmi. 

“Le avevo suggerito di cucinarti qualcosa.” mente. 

“Raven, volevi avvelenarmi?” scherza Lexa, prendendomi per mano. Mi invita a seguirla e insieme ci dirigiamo in cucina. Lexa si guarda intorno, per poi baciarmi, senza preavviso. Mi scosto, sorpresa dal suo gesto. Lei arretra, forse temendo di aver fatto qualcosa di sbagliato. La attiro nuovamente a me, con l’intento di farle capire che invece non ha sbagliato proprio niente. Non lei. Si accoccola al mio petto e io non resisto oltre. Porto due dita sotto il mento e la costringo ad alzare lo sguardo. I suoi occhi verdi si scontrano con i miei e posso sentire un brivido percorrermi la spina dorsale.

“Lex, io…” esordisco.

“Tu?”. Deglutisco. Il tempo sembra essersi fermato. Siamo solo io e lei, il mondo pare essere svanito nel nulla. Possibile che i miei sentimenti nei suoi confronti siano così forti? 

“Io ho bisogno di dirti che…”

“Clarke Griffin! Giù le mani da mia cugina!” è tutto quello che sento, prima che Anya mi raggiunga e mi metta al tappeto. Poi, il buio mi avvolge.

 

________________

 

“Clarke. Clarke, svegliati.” sento una voce chiamarmi, lontana. Apro a fatica gli occhi e mi porto una mano alla tempia. Attorno a me, tutti tirano un sospiro di sollievo.

“Clarke, come ti senti?” mi chiede mia madre.

“Mi fa male la testa.” rispondo, massaggiandomi la tempia. Provo a mettermi a sedere, aiutata da mia madre.

“Diamine Clarke, meno male che hai la testa dura o Anya te l’avrebbe staccata.”

“Già Jas, meno male che ho la testa dura.” confermo, non del tutto ironica. Mi appoggio al muro e inspiro profondamente.

“Clarke! Come stai? Mi dispiace così tanto” mi corre incontro Lexa, lo sguardo spaventato. 

“Sto bene, ho solo un po’ di mal di testa.” la rassicuro. Mia madre scuote il capo. Si volta. Anya è di fronte a noi che ci osserva con sguardo indecifrabile.

“Anya Woods, ma che diamine ti salta in mente?” la rimprovera mia madre. 

“A me? Chiedilo a tua figlia, piuttosto! Ti sei divertita con Lexa, Clarke? L’hai usata per bene, prima di sparire di nuovo?”. Sta urlando, infuriata.

“An…” mormora Lexa, in mia difesa.

“No Lex. Pensavo fossi più intelligente di così. Cosa succederà quando se ne andrà via un’altra volta? Perché io non ho intenzione di raccattare di nuovo i cocci, scusami.” conclude Anya, per poi uscire dalla cucina. Mi giro a guardare Raven. È completamente impietrita. So che si trova in una posizione delicata. Sono la sua migliore amica, ma con Anya c’è un legame davvero profondo, riesco a vederlo. 

“Vai con lei.” le dico.

“Sei sicura?” 

“Sì Rae, vai.” la esorto. La mia amica mi rivolge un ultimo sorriso e se ne va all’inseguimento della sua ragazza, mentre io appoggio la testa al muro. Provo a rialzarmi in piedi, ma mia madre mi ferma.

“Sto bene.” protesto. 

“Clarke, hai preso una botta fortissima. Fai con calma, prima di svenire di nuovo.”

“Fai come dice.” mi ammonisce Bellamy. Gli tiro un’occhiataccia, ma non ribatto. Seduta accanto a me, Lexa mi carezza teneramente la spalla. Sta piangendo, mortificata dal comportamento della cugina. Vorrei consolarla, dirle che non è successo nulla, ma so che non è così. Anya ha ragione, cosa succederà quando me ne andrò? La verità è che forse non voglio andarmene. Non più. 

 

________________

 

Mi sono ripresa e ora sono seduta in giardino, pensierosa. Sono estremamente confusa. E se Anya avesse ragione? Se stessi facendo uno sbaglio? Se ferissi Lexa?

“Griffin.”. Mi volto. Anya è davanti a me, lo sguardo colpevole. Indietreggio, timorosa. In fondo, mi ha appena mandata k.o., vorrei evitare lo facesse di nuovo.

“Non ti preoccupare, non ti voglio fare male.”. Non so se crederle, ma mi limito ad annuire, per paura di innervosirla. “Mi dispiace.”. Sobbalzo. Si sta davvero scusando? “È che… Vorrei capire che intenzioni hai. Lexa ha già sofferto abbastanza, non voglio si faccia di nuovo male. Oltre al fatto che ora c’è Aden a cui pensare. Sono solo preoccupata e ho esagerato.”. Mi massaggio il collo, alla ricerca delle parole giuste. Anya ha ragione, è inutile negarlo.

“Io tengo a lei, An. Non voglio ferire né lei, né Aden. Dovrò tornare a Los Angeles e di questo ne sono consapevole, ma non ho intenzione di abbandonarla, non di nuovo.” dichiaro. Anya mi scruta, sospettosa.

“Fatico molto a crederti, lo sai?”. Annuisco. Lo comprendo, non merito la fiducia di nessuno. Non dopo quello che ho fatto. 

“Anya, io… So di non meritare una seconda occasione da parte tua.” dico. “Ma voglio che tu sappia che per Lexa ed Aden farei qualsiasi cosa.”. Anya sospira. Guarda avanti a sé, senza parlare. Poi, si gira verso di me, lo sguardo addolcito.

“L’hai portata via a McReary, Clarke. Di questo te ne sarò per sempre estremamente grata. Ho fiducia in Lexa e se lei vede qualcosa in te, allora ci sarà.”. Mi mordo il labbro, incapace di rispondere. “Solo, trattala bene. Se dovessi ferirla di nuovo, giuro che io…”

“Non succederà, An. Te lo prometto.”. Anya annuisce e mi tira una pacca sulla spalla.

“Bene, ci siamo chiarite. Buonanotte Griffin.”. La osservo andare via. Da lontano, Raven mi fa segno di raggiungerla, ma le rispondo di no con la testa. Resto sola, con i miei pensieri e i miei rimpianti. No, non voglio ferire Lexa. Mi dispiace Raven, ma è proprio per questo motivo che non posso rivelare cosa è successo quattro anni fa. Non voglio che soffra per un mio errore. Non voglio che scopra di aver vissuto quattro anni in una bugia. E, mentre mille pensieri mi assalgono, mi riscopro desiderosa di scappare, per l’ennesima volta.






Angolo dell'autrice 

Ben ritrovati! 
Dunque, la reazione di Anya è stata alquanto irruenta, come prevedibile. In fin dei conti, vuole solo proteggere la cugina ed evitare che si faccia di nuovo del male. Tuttavia, alla fine accetta in qualche modo Clarke, anche se con qualche riserva. Per quanto riguarda il resto, so che avrete sempre più domande, ma siamo davvero vicinissimi alla verità, promesso.
Vi ringrazio per le recensioni e per leggere, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
A martedì!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Aagainst