Anime & Manga > Edens Zero
Segui la storia  |       
Autore: Funlove96    19/08/2021    0 recensioni
Quattro amici e un'estate da vivere insieme, che succederà?
(NaLu/Shicca, accenni di Jerza e, chissà, forse qualche altra ship)
~~~~
Potevo inventare una descrizione molto migliore, ma la mia mente non mi aiuta molto, quindi spero di avervi incuriositi abbastanza con questa.
Questa raccolta partecipa all'iniziativa "Our summer, if we're together feel like summer" del forum Torre di Carta. Buona lettura e spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shiki/Rebecca
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo tre: Drunk.
Prompt: 2. “Sei troppo ubriac* per parlare - figuriamoci per fare una nuotata!”




Come ci fossero finiti a correre come pazzi sulla spiaggia a mezzanotte passata non lo sapevano.
Natsu, Shiki e Jellal sapevano solo che, affacciandosi alla finestra della camera dei ragazzi, avevano intravisto tre chiome molto conosciute intente a urlare frasi sconnesse sulla spiaggia proprio di fronte allo Spriggan, e si erano precipitati subito lì prima che la situazione potesse peggiorare.

Non dovevano lasciar andare Lucy e Rebecca da sole con Erza ad andare a bere qualcosa. Era quasi sicuro che finissero per ubriacarsi, succedeva sempre così alla fine, nessuna delle tre che riuscisse a controllarsi -con la situazione che stavano affrontando poi, in cui bere poteva aiutare a dimenticarsi di tutto almeno momentaneamente, le cose si complicavano- e loro dovevano riportarle al sicuro, lontano da chiunque ci provasse con loro che non ragionavano e... rischiasse di prendersi un bicchiere -o qualunque cosa fosse stata a tiro- dritto in fronte da una Erza nervosa, e lontano da chiunque provasse ad approfittarsi di Lucy, che quando era sbronza non solo non ragionava, ma vedeva il rosato in chiunque le rivolgesse la parola, finendo per fidarsi ciecamente e senza farsi troppe domande. Per non parlare di Rebecca, alle cui telefonate a orari improponibili e colme di frasi insensate Shiki era ormai abituato e rassegnato, ma allo stesso tempo era forse anche sollevato che almeno, da ubriaca, Rebecca chiamasse lui dandogli la possibilità di intervenire prima che finisse nelle mani di qualche malintenzionato.
E adesso eccoli lì a macinare metri, affondando i piedi nella sabbia per raggiungere quelle tre faine che ancora una volta gliel'avevano fatta sotto il naso, ed ora perdevano pezzi di vestiario man mano per chissà quale idea pazza che era venuta loro in mente.
Nessuno si sarebbe aspettato, quel pomeriggio al loro arrivo, che sarebbe finita così...

Leggere quel messaggio aveva spiazzato tutti loro, e le spiegazioni che avevano chiesto non avevano ricevuto che un 'Poi vi racconto' che non li aveva tranquillizzati, tutt'altro...
Il resto del viaggio fu pregno di preoccupazione e domande a cui volevano dare risposta, ma dovevano aspettare di raggiungere i diretti interessati prima, e così tante ipotesi si affacciarono alle loro menti: Da un imprevisto durante i preparativi della cerimonia finanche ad un litigio per qualcosa d'importante...

Che Jellal ed Erza non si amassero non era da prendere in considerazione e questo lo sapevano per certo, c'erano stati vari alti e bassi durante gli anni, nessuno dei due all'inizio riusciva a parlare chiaro, e spesso e volentieri si erano create diverse incomprensioni, facendo pensare ad entrambi di non essere più di un semplice amico per l'altro. Ma per fortuna -o, per meglio dire, furbizia, quella di quei due diavoli biondi che stavano ora alla reception dello Spriggan, famoso albergo di Hargeon, che per loro fortuna non era lodato a caso. L'albergo rendeva disponibile agli ospiti la possibilità di portare animali, e il massimo dei problemi che avevano avuto al loro arrivo era un'assegnazione delle camere sbagliata, dovuta ad un malinteso durante la prenotazione- erano riusciti a chiarirsi una buona volta, iniziando finalmente una relazione, andata avanti fino al momento in cui Jellal aveva chiesto alla rossa di sposarlo. Era stata una sera come tante, aveva raccontato Erza alle amiche, condita di telefilm e pop-corn, in cui il ragazzo dai capelli blu e lo strano tatuaggio sull'occhio destro aveva semplicemente mugugnato un 'E se ci sposassimo anche noi due?' a commento di una scena che stavano vedendo. Strano e non molto romantico, avevano commentato Lucy e Rebecca, ma quando mai erano stati tipi da tali smancerie quei due?
Sempre in realtà, avrebbero detto i loro più cari amici, perché non se ne rendevano conto ma quelle smancerie le facevano eccome...

Non erano sfuggite agli amici tutte le piccole coccole quotidiane che finivano per farsi, attimi in cui esistevano solo loro due, e in cui non si accorgevano del resto del mondo. Momenti di dolcezza che si dedicavano a vicenda senza pensarci troppo -o forse senza pensarci affatto- sin da quando ad unirli era la semplice amicizia, nata tra i banchi di scuola, quando ancora erano un bimbo un po' taciturno e sempre sulle sue e una bambina dal carattere rissoso, che bastava una scintilla per farla esplodere, così come bastava un dolce per farla calmare. Persino i quattro anni di università che li avevano divisi -Jellal era dovuto partire alla volta di Giltena, dove una prestigiosa università gli aveva offerto una borsa di studio per la facoltà di astrologia- non avevano scalfito quel legame particolare, che invece sembrava essersi rafforzato dopo quel lasso di tempo.
E se non fossero intervenute quelle due furie che ora si erano appena chiuse in bagno per dare una bella pulita al cucciolone -Plue avevano deciso di chiamarlo, un nome strano, avevano concordato Natsu e Shiki, ma carino, avevano poi ammesso nel vedere il cucciolo scodinzolare appena sentito quel nome e le ragazze sorridere di rimando- mentre loro si spaparanzavano sul letto... matrimoniale...

Piccolo errore di Shiki, che non aveva capito, nel prenotare le stanze, che non si stesse parlando di letti singoli. E così ora avevano due camere e due letti, che avevano già stabilito avrebbero ospitato rispettivamente Lucy e Rebecca da una parte e Natsu e Shiki dall'altra. Tanto più che erano comunicanti -in quello almeno Shiki ci aveva azzeccato- e certamente non avrebbero avuto tempo per godersi l'albergo con quel problema appena insorto. E sulla scia di quel pensiero Natsu compose il numero, attendendo che il bluetto rispondesse, con l'intenzione di tempestarlo di domande appena ne avesse sentito la voce. Pochi squilli e quel 'Pronto' Jellal non fece neanche in tempo a dirlo che i due lo inondarono di domande e solo il suo 'Vi aspetto al bar, beviamo qualcosa e ne parliamo' li fece alzare e bussare alla porta del bagno. "Ragazze noi andiamo al bar dell'hotel con Jellal, vi informiamo se sappiamo qualcosa ok?" e dopo aver ricevuto un 'Va bene' in risposta dall'altra parte, i due uscirono per scendere al pian terreno, dove, dopo un po' di tempo passato a cercarla tra il via vai di gente, intravidero l'inconfondibile zazzera blu. Jellal era seduto al bancone, nel suo completo sportivo formato dalla maglia nera e i pantaloncini azzurri, che si rigirava il bicchiere di birra tra le mani, bevendolo a piccoli sorsi. Gli si avvicinarono, prendendo posto accanto a lui e ordinando da bere pronti ad ascoltare ciò che aveva loro da dire...

Le dita diafane a chiudere il fiocco e il collare con la targhetta, riportante una 'P' al centro, spiccava già al collo del Samoiedo dal pelo molto più candido di prima e ora profumato, facendolo scodinzolare per il suono prodotto dal piccolo sonaglio che vi era appeso, proprio accanto alla targhetta. "Cosa credi che sia successo? Insomma..." iniziò Rebecca, spezzando un silenzio che era diventato un poco imbarazzante. "Non è la prima volta che litigano..." ricordò Lucy, riportando alla mente di entrambe le piccole crisi -se così potevano essere definite- che avevano affrontato entrambi durante gli ultimi tre anni, che avevano visto la loro relazione a rischio più volte, per le insicurezze che nessuno dei due avrebbe mai ammesso, per orgoglio o semplice timore. Eppure i loro sentimenti reciproci avevano sempre avuto la meglio, fino ad arrivare a quel giorno che, tra non poche settimane, avrebbe sancito l'inizio di una nuova vita, una vita che avrebbero vissuto sempre insieme, e in una relazione ufficializzata anche sulla carta.
Erza non aveva ancora risposto al messaggio che le aveva inviato Lucy ormai quattro ore prima -intanto era già scesa la sera e i due ragazzi stavano rientrando proprio in quel momento- e le ragazze erano molto preoccupate. Sapevano che stava bene, perché aveva condiviso alcuni post nelle stories di Instagram, ma sapevano che quando non voleva parlare con nessuno non c'era verso di convincerla. Era lei che in genere faceva il primo passo, e lo fece proprio in quell'istante, quando il suo 'Venite a bere qualcosa con me?' fece trillare lo smartphone di Lucy, facendole accendere una luce di speranza negli occhi dopo che Natsu e Shiki avevano raccontato ciò che aveva detto loro Jellal.
Non aveva la più pallida idea di cosa fosse successo, sapeva solo che, dopo un piccolo incidente che li aveva costretti ad andare al pronto soccorso, lei gli aveva detto che non era più il caso di sposarsi. Erza era caduta storcendosi la caviglia, ed erano andati al pronto soccorso per assicurarsi che fosse solo una semplice storta e non qualcosa di più grave. Lì avevano fatto un esame per assicurarsi che non fosse incinta -per via dei raggi x delle radiografie aveva detto loro l'infermiera- ed era risultato negativo. Eppure, per un solo attimo, avevano preso in considerazione il fatto che nelle loro vite potesse esserci qualcun'altro, il frutto del loro amore consumato più volte con l'intensa passione che li aveva sempre contraddistinti, sia nel carattere che nella loro relazione. Ma mentre Jellal aveva iniziato a pensare con gioia a cosa avrebbero fatto alle prese con una nuova vita a cui lui sentiva già di voler bene, Erza aveva invece affrontato tutta una serie di pensieri non proprio rosei, quelli che dovrebbero animare l'animo di una donna innamorata e prossima a coronare il suo sogno d'amore. Eppure aveva iniziato a pensare di non farcela, di non essere abbastanza, e che non sarebbe potuta essere come sua madre Irene, che l'aveva cresciuta da sola dopo l'abbandono dell'uomo che tanto le aveva decantato amore. E alla risposta negativa, guardando la delusione negli occhi blu notte dalla sfumatura verdognola di Jellal aveva capito: Forse loro volevano cose diverse e lei non avrebbe potuto dargli ciò che anche lui stesso si era ritrovato a desiderare in quei pochi minuti.
E così gli aveva detto quelle parole, abili lame conficcatesi nel petto di lui, ed era tornata in albergo con l'intenzione probabile di fare le valigie. Aveva provato a parlarle ma lei, chiusa in un mutismo inspiegabile, aveva solo ribadito che non sarebbe stato il caso di sposarsi, e forse anche di stare insieme.

Aveva preso un'altra stanza dopo che lui le aveva fatto presente che, anche per annullare i preparativi, ci sarebbe voluta la sua presenza. Così si erano lasciati, con Erza intenta a chiudersi in camera e Jellal intenzionato a capire la situazione. Per prima cosa le aveva lasciato il tempo di calmarsi col pensiero che, forse, dopo qualche ora sarebbe riuscito a parlarle con più calma. Ed erano passati due giorni con lei che non accennava ad uscire e che quando lo faceva cercava di evitarlo. Aveva risposto a Lucy dopo qualche ora, quando aveva sentito il forte bisogno di parlare con qualcuno e non ne poteva proprio più di quei pensieri che le avevano attanagliato la mente nelle ultime ore. Così erano andate ad un locale lì vicino, finendo per farsi compagnìa a vicenda in mezzo alla musica alta e i drink che buttavano giù uno dopo l'altro. Senza accorgersene erano in strada, camminando verso una meta che si palesò sotto le sembianze di quella spiaggia dalla sabbia dorata, illuminata dai lampioni che squarciavano il buio della sera, giunta ormai alla mezzanotte.

Natsu se ne stava disteso sul letto a giocherellare con Plue mentre moro apriva la porta ad un Jellal che definire agitato era poco. Aveva bussato con molta foga, entrando come una furia con tanto di fiatone, facendo agitare il cucciolo di Samoiedo, che si era rifugiato tra le braccia del Dragneel, guadagnandosi qualche coccola atta a calmarlo, mentre Shiki domandava all'altro cosa stesse succedendo.

Jellal sapeva che Erza non era rientrata in camera, e di conseguenza le ragazze nemmeno, ma ciò che lo faceva preoccupare era il fatto che la rossa avesse spento il telefono, e pur sapendo che non era sola non era riuscito a non farsi prendere dal panico nel vedere le ore passare, finendo per cercare aiuto negli amici, che sperava sapessero almeno dove fossero andate.
Ma Natsu e Shiki non lo sapevano e iniziarono a farsi contagiare dall'agitazione del blu, fino a prendere il telefono, il cui schermo si illuminò proprio in quel momento, iniziando subito a suonare e mostrando il nome dell'amica. Shiki rispose e si ritrovò subito a fare i conti con una Rebecca assai lontana dalla lucidità, che farfugliava qualcosa su quanto caldo facesse e come fosse bello il mare -almeno così aveva capito- facendolo allarmare non poco. "Rebecca dove siete?" domandò attirando l'attenzione dei due e ricevendo solo delle urla sconclusionate in risposta. Le stesse urla che portarono Natsu ad affacciarsi nel sentirle, e non dal telefono, finendo col vedere quell'assurdo quanto preoccupante spettacolo di cui le protagoniste erano proprio le tre ragazze che tanto li stavano facendo penare.
Uscirono di corsa seguiti da Plue e un breve furono in grado di raggiungere la spiaggia, iniziando ad inseguire le tre che, ridenti e ubriache, avevano preso a correre per non farsi prendere.

Dopo essersi divisi, non fu troppo difficoltoso raggiungere le ragazze: Lucy inciampava nei suoi stessi piedi e presto cadde sulla sabbia non riuscendo a rialzarsi prima che Natsu potesse finalmente raggiungerla, mentre Rebecca si era fermata con l'intenzione di togliersi il vestito blu a fiori bianchi e buttarsi in acqua, bloccata però da Shiki che sussurrando un "Becky sei troppo ubriaca per parlare, figuriamoci per fare una nuotata!" la strinse a sé quanto bastava per farla stare ferma. Erza invece si fermò rimanendo a riva, con l'acqua che le bagnava i piedi, nudi a causa dell'assenza delle scarpe, lasciate pochi metri lontano, e guardando un punto non ben definito all'orizzonte, lasciando che gli occhi le si inumidissero, e quando Jellal si avvicinò la ragazza stava già piangendo...

Era stato difficile riportarle in albergo, non tanto per Lucy, che dopo essersi messa a fissare le stelle senza dire una parola, si era addormentata tra le braccia del rosato che ora stava aprendo la porta della camera delle ragazze con lei che sonnecchiava tranquilla, prima sulla sua schiena, e poi sul letto, che praticamente occupò solo lei, tenendo la maglia del ragazzo e impedendogli di allontanarsi. Quanto per Rebecca che inciampava ad ogni passo che faceva, canticchiando a mezza bocca e seguendo Shiki, che dal canto suo, non le lasciava la mano nemmeno quando la testa di Plue si metteva in mezzo, guadagnandosi una leggera carezza dalla bionda, che una volta distesa sul letto cadde quasi subito addormentata, non accennando però a voler lasciare la mano del ragazzo, che fu costretto a restare con lei -non che l'avrebbe lasciata comunque- nella camera che sarebbe dovuta essere sua e di Natsu.
Erza a malapena si reggeva in piedi, intenta a farsi trascinare da Jellal senza dire una parola e con lo sguardo perso, cosa che faceva stare ancora più in ansia il blu, che la portò nella camera che prima era di entrambi e la fece stendere sul letto sul quale rimase qualche minuto prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
Per fortuna non avevano fatto troppo rumore e dato fastidio agli altri ospiti, fu il pensiero comune dei tre ragazzi nell'addomentrarsi a notte inoltrata...
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Edens Zero / Vai alla pagina dell'autore: Funlove96