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Autore: Aurora_Maria1004    19/08/2021    1 recensioni
(Storia dopo episodio Wishmakers S4)
Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte senza riuscire a muovermi o pensare correttamente.
Non era la prima volta che accadeva ciò, ma con il tempo risultava sempre più difficile proseguire normalmente la vita quotidiana, per non parlare quella da supereroe.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La lotta contro Brazier Flames fu più difficile del solito, ma riuscimmo ad avere la meglio.
«Questo era tosto.» Disse Chat Noir di fianco a me con il fiato corto.
«Si, dovremmo stare più attenti la prossima volta.» Mormorai sedendomi qualche secondo prima di dover correre via e riprendere la routine.
Sospirai al pensiero di dover tornare a scuola, la verità era che avrei desiderato fare un lungo riposino e poi procedere con il piano originario della giornata, ma ciò risultava solo più difficile avendo addosso il doppio della stanchezza.
«M’lady tutto bene? Sembra che qualcosa ti stia tormentando.»
«Solo stanchezza, e attualmente penso che entrambi dobbiamo riprendere le nostre forme civili.» Mi alzai in piedi pronta a tirar fuori il mio yo-yo, ma la mano ci Chat Noir mi bloccò prima di qualsiasi altro movimento. «M’lady, puoi sempre contare su di me per ogni cosa. Io ci sarò sempre. Se vuoi parlare, sfogarti, qualsiasi cosa ti preoccupi, chiamami e io corro. Io e te contro il mondo, giusto?»
Gli sorrisi dolcemente e con un veloce bacio sulla guancia, senza neanche io capire come mai, dopo aver annuito saltai via salutandolo senza voltarmi indietro.
Atterrai dentro i bagni che fortunatamente erano vuoti e non appena mi de trasformai entrò dalla porta Alya. «Finalmente ti ho trovata. Stai bene? Il preside ha annunciato che per oggi la scuola rimarrà chiusa.»
Mentalmente ringraziai il preside e le sue decisioni. «Stavamo pensando che potremmo andare a sentire le prove del gruppo visto che siamo tutti liberi.» Continuò Alya prendendo le sue cose dall’armadietto.
Seguì il suo esempio ma dentro me l’agitazione di vedere Luka dopo l’ultima volta era tangibile. E se gli uscisse la verità davanti a tutti? Magari se fossi diversa Hawk Moth sarebbe già stato catturato, alla fine la vera me è una maldestra e goffa, quindi concorderanno che se Parigi continua tutt’oggi a soffrire è perché sono una pessima Labybug. Capiranno… «Marinette?» Mi bloccò dai miei pensieri Alya che mi guardava con un misto di preoccupazione e tristezza. «Smetti di tormentarti. Tu e Chat Noir prima avete fatto un ottimo lavoro e i tuoi incubi non saranno mai reali. Hai noi che ti aiutiamo. Siamo parte della squadra»
Decisi di ascoltarla e con il cuore un po’ più leggero e la borsa pesante, ci dirigemmo fuori dove Nino e Adrien ci attendevano.
«Visto che in teoria dovrei essere a scuola ma hanno chiuso spero non ci siano problemi se mi unisco a voi.» Disse Adrien timidamente come se dovesse prima chiedercelo.
Sorrisi affettuosamente a questo ragazzo che dopo mesi sembrava ancora ignaro di come funzionassero le relazioni sociali fra ragazzi della sua età. Mi chiesi se con gli altri modelli c’era un buon rapporto o la sua giornata era troppo fitta per poter avere delle interazioni quasi normali.
Il percorso dalla scuola alla casa di Juleka e Luka fu breve e ogni passo, seppur la conversazione con il gruppo era per lo più su giochi e film, la mia testa non riusciva a smettere di pensare a cosa sarebbe potuto accadere di li a poco.
Il primo che vidi fu Kim con Alix e Max che aiutavano Ivan, Juleka e Rose. Mi guardai intorno ma non vidi Luka da nessuna parte e forse la fortuna era dalla mia parte facendo sia che oggi non era presente.
Poggiai la borsa e il resto delle cose insieme a quelle di tutti gli altri cercando di mettere Tikki all’ombra il più possibile. Soddisfatta mi alzai dalla mia posizione ma nel farlo mi scontrai con qualcuno.
Alzai gli occhi iniziando a scusarmi ma le parole morirono in bocca non appena i miei occhi si incontrarono con quelli azzurri di Luka.
Rimasi di ghiaccio, sia per la vicinanza sia per la paura di quel che poteva accadere. Nessuno dei due parlava ma più lo fissavo più la realizzazione mi colpiva duramente in faccia.
Lo sapeva. Aveva visto. Sapeva di uno dei due.
«Lo sai, non è così?» Gli chiesi senza interrompere lo sguardo e cercando il più possibile di essere coraggiosa.
La verità è che non lo ero, la verità è che non ero preparata ad una cosa del genere. Un conto era rivelarlo di spontanea volontà, avere la sicurezza, ma essere scoperti, per di più in battaglia con Hawk Moth che poteva vedere e sentire, era un altro paio di maniche.
«Sì. So entrambi.» Risposte senza girarci intorno.
Ed ecco la mia paura, quello che più non volevo, che non solo la mia fosse stata scoperta ma anche quella di Chat Noir.
L’aria intorno a noi era carica di poche parole e sguardi intensi e solo dopo notai che il gruppo ci guardava di sottecchi. Ma in quel momento non potevo curarmene. In quel momento volevo solo correre via, andare lontano, e il mio corpo in automatico aveva già iniziato a raccogliere le cose pronta per andare. Feci a malapena due passi quando Luka mi prese subito la mano per far si che io mi fermassi. «Marinette…»
Sentì bisbigliare Alya a Nino qualcosa ma in quel momento guardarli, mi ricordava soltanto che loro erano quasi tutti portatori di Miraculous, ma cosa dico, tutti eccetto Adrien erano portatori, e io li avevo messi in pericolo, li avevo esposti a lotte pericolose solo perché io non riuscivo a portare a termine la missione.  
L’angoscia di questa “scoperta”, che tanto scoperta non fu, aumentò semplicemente il mio mal di testa e nausea che strisciavano con me nelle mie giornate che lentamente diventavano troppo cariche per poterle affrontare con lucidità.
«Marinette non dirò mai una parola, puoi fidarti di me.» Sbiascicò Luka senza attirare maggiormente l’attenzione su di noi. Non dubitavo di lui, era il male che avrebbe potuto riceve se Hawk Moth avesse scoperto tutto ciò a mettermi agitazione.
Bastava realmente poco per portarci giù, e io non facevo altro che alimentare la caduta.
Prima Alya e la sua famiglia in pericolo per causa mia, ora che lo sapeva pure Luka chissà quanto tempo Hawk Moth avrebbe impiegato per far del male anche a lui e la sua famiglia.
«Ragazzi tutto okay? L’attrezzatura è pronta per le prove.» Comunicò Rose con la sua solita gentilezza.
Il desiderio di scappare era ancora forte nel mio corpo ma la mia mente non riusciva ad elaborare una scusa sufficientemente solida. Fingere, dovevo semplicemente fingere per un paio di ore e poi tutto sarebbe finito.
Seppur la mattinata stesse passando tranquillamente per tutti, lo sguardo insistente di Luka durante le prove era difficile da evitare e il tutto alimentava solo le mie innumerevoli ansie e terrori. Guardai il gruppo che suonava di fronte a me e la mia mente non poteva non vedere scene di una guerra che doveva ancora piombare su di noi, il tutto per causa mia e della mia sbadataggine.
 
 
 
 
Ciao a tutt* voi che siete arrivati a questo capitolo.
Era un decennio che non scrivevo quindi fatemi sapere errori/orrori ed eventualmente un piccolo feedback.
Grazie per essere qui
 
   
 
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