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Autore: Nanina_92    20/08/2021    1 recensioni
Emma e Ryan, entrambi figli d’arte. Lei lo considera un casinista irresponsabile e attaccabrighe. Lui è incuriosito dal suo talento di immedesimarsi fino in fondo in qualsiasi ruolo. Il destino decide di far incrociare le loro strade, facendoli partecipare entrambi ad una serie tv. Tra una battuta e l’altra, chissà che non scoppierà l’amore…
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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HEY, HEY, HEY. Ben ritrovati miei cari con questo nuovo capitolo. Spero abbiate trascorso o stiate trascorrendo delle buone vacanze. Ma non vi disturbo oltre con le chiacchiere e vi lascio alla lettura. Spero vi stia piacendo e incuriosendo. In caso lasciate un commentino.


(POV Emma)

La mattina dopo arrivo a scuola con l’intenzione di parlare con la prof, ma con mio disappunto vengo a sapere che oggi è assente. “E ti pareva la mia solita fortuna.” Penso rassegnata mentre mi dirigo all’armadietto per prendere i libri. “Uffa, ora come me la sbrigo con quel maledetto compito…”
-Hei…Emma!- Sussulto sentendo questa voce. Mi volto incredula. “Oddio…non ci credo! Conosce il mio nome…”
-Si, ehm…c-ciao.- Balbetto imbarazzata.
-Ciao, piacere Brandon!- Esclama sorridendo porgendomi la mano, che stringo molto volentieri.
-Lo so…cioè intendo che a scuola ti conoscono tutti…ehm, come posso aiutarti?- “Oddio sotterratemi! Che figura che sto facendo…”
-Nulla di particolare a dir la verità, volevo solo scusarmi per il comportamento di Corinne di ieri.- Esclama grattandosi nervosamente dietro la nuca. “Ah ecco…” Penso infastidita.
-Figurati, anzi non vedo perché ti stai scusando tu al posto suo.- Rispondo mentre mi volto a chiudere l’armadietto.
-Perché…ecco credo che abbia un po' esagerato e poi…- Lascia la frase in sospeso, così mi giro per capire perché.
-Poi?- Chiedo per incitarlo a continuare.
-E poi, wow è la prima volta che qualcuno le tiene testa. È stato uno spasso.- Ride elettrizzato.
-Macché, anzi credo che così mi sono creata più problemi che altro.-
-Non ti preoccupare. Ah accidenti devo scappare, ci becchiamo in giro.- Esclama salutandomi con la mano mentre corre via. Resto ancora ferma lì incredula da ciò che è appena successo, quando sento una voce alle mie spalle, fin troppo vicina.
-Non sapevo facessi parte del giro di amicizie di Anderson.- Esclama lo sconosciuto facendomi sussultare. Mi volto trovandolo decisamente troppo vicino al mio viso. Appena riconosco il volto di Ryan, sgrano gli occhi allontanandomi di poco e nel movimento brusco, mi cadono alcuni dei libri che avevo tra le mani. Lo guardo male riflettendo sulla sua frase.
-Non vedo cosa può interessarti con chi me la faccio.- Esclamo brusca.

(POV Ryan)

Dopo lo sguardo glaciale che mi rivolge, la vedo prendere i libri che le sono caduti.
-Ehy, calma piccola.- Esclamo alzando le mani. Faccio per abbassarmi per darle una mano coi libri, ma come ne prendo uno, me lo strappa di mano.
-Non credo di averti mai dato il permesso di chiamarmi piccola. E poi si può sapere che vuoi?- Sbuffa irritata. “Accidenti che caratterino.”
-Ci avevo visto giusto, ieri in caffetteria. C’è una tigre sotto quella facciata da gattina.- Esclamo sorridendo.
-Di cosa stai parlando?- Chiede confusa.
-Mi riferisco agli artigli che hai tirato fuori dopo la rovinosa caduta di quel caffelatte…- Rispondo vago, ma continuando ad osservarla.
-Oh bene, oltre ad essere un attaccabrighe, sei anche uno stalker?- Chiede retorica.
-Nulla di più sbagliato! Passavo di là e ho visto una scena interessante. Mi sono solo fermato per vedere cosa sarebbe successo. Complimenti per la scelta di ruolo.- Le faccio l’occhiolino, mentre in risposta la vedo alzare gli occhi al cielo.
-Tu sei fuori di testa! Bene ora che ho avuto la tua approvazione, posso andare beatamente per la mia strada e gradirei non mi importunassi oltre.- Si volta per andarsene ma la seguo. “Eh no, non ti lascio scappare.”
-Non fare così…mi ferisci!- Metto su l’espressione più triste possibile.
-Oddio poverino…ma mi sa che me ne farò una ragione.- Continua a rispondere con astio. “Insomma è un osso duro! E va bene per ora ti lascio tranquilla…ma solo per ora.” Penso, decidendo di lasciarle un momento di respiro.
-Peccato, ora purtroppo devo andare…- Esclamo guardando l’orologio.
-Finalmente!- Sorrido sentendo la sua esclamazione. La tiro per il braccio avvicinandomi al suo orecchio.
-Tranquilla piccola, ci rivedremo molto presto.- Sussurro per poi sorridere notando le sue guance arrossire.
-Spero davvero di no…a mai più!- Esclama liberandosi dalla mia presa per poi scappare in classe.

*

La prima ora passa tranquilla, nonostante le occhiatacce di Corinne. “Forse ancora deve digerire la mia performance di ieri.” Sorrido tra me e me. Poi la mente mi riporta all’incontro di poco prima con Ryan. “Chissà che voleva…forse solo divertirsi. Eppure oddio ho temuto che il cuore mi scoppiasse nel petto quando l’ho visto così vicino…” Il suono della campanella mi fa destare dai miei pensieri, e prima che Corinne mi venga vicino esco di corsa dall’aula.
-Emma, eccomi!- Esclama la mia amica, appena metto piede fuori dalla classe.
-Forza filiamo, che Barbie vuole ucciderci!- Esclamo prendendola sottobraccio.
-Come sempre in pratica.- Scoppia a ridere, mentre andiamo verso l’aula successiva per l’ora di storia in comune.
-Si tu ridi…intanto non immagini chi mi ha fermata questa mattina, Brandon!- Esclamo euforica.
-Cosa…oddio che voleva? Scommetto che si è perdutamente innamorato di te dopo averti vista ieri!- Chiede su di giri.
-Si come no, voleva scusarsi per il comportamento della vipera.- Sbuffo.
-Ma che cavaliere.- Mi prede in giro. “Ah sì…vediamo se ora ridi ancora.”
-E non è stato l’unico ad assistere ieri.- La vedo farsi curiosa.
-Avanti non farti tirare le parole con la pinza, parla!- Esclama esasperata dal mio prolungato silenzio.
-Da Starbucks, c’era anche Kyle!- Sgrana gli occhi bloccandosi.
-Aspetta, aspetta, cosa? Perché non me l’hai detto ieri?-
-Perché a me l’ha detto lui ieri sera, quando era rientrato a casa.- Rispondo con un’alzata di spalle.
-Uffa, ho sprecato la mia occasione, e quando mi ricapita.- Piagnucola
-Vuoi sapere anche un’altra chicca?- Torna a guardarmi.
-Ancora, ma siamo sicuri che sia passata solo una notte.- Rido, so quanto adora le novità.
-Fatico a crederci anche io…a quanto pare il mondo intero ieri era nei pressi di Starbucks! Comunque…appena è andato via Brandon, indovina un po' chi mi è venuto vicino…Ryan!-
-Ryan…Ryan Prescott? Il bello e dannato, quel Ryan?- Annuisco solo, vedendo la sua faccia diventare mille colori.
-Che io sappia, in questa scuola ce ne solo uno che si chiama così…- Rispondo minimizzando la cosa.
-Ma cosa…non capisco perché?- Si lascia cadere sulla sedia del suo banco mentre io la seguo a ruota sedendomi accanto.
-Non ne ho idea, a quanto pare anche lui ha assistito allo spettacolo di ieri. Non so cosa voglia, ma cavolo che nervi stamattina.- Rispondo stizzita.
-Esagerata, che ti avrà mai fatto di male quel ragazzo.- Mette il broncio iniziando a sistemare i libri e quaderni sul banco.
-È un presuntuoso e aggiungerei anche narcisista…e sai quanto non sopporti i tipi così.-
-Wow…c’è amore nell’aria.- Ride divertita.
-No, per niente! E ora zitta che sta entrando la prof.- La rimprovero, sospirando rassegnata, già so che qualcosa le starà frullando in quella testolina.
-Va bene, forza che devo passare il semestre per avvicinarmi al mio Kyle.- Mi scappa da ridere. “Non c’è niente da fare, è innamorata persa di lui.”

*

Le ore successive filano lisce, fino all’ora di pranzo.
-Sono esausta!- Esclamo mentre prendiamo posto ad uno dei tavoli della mensa dopo aver preso il nostro pranzo.
-Suvvia Linda, non essere esagerata. Le lezioni non possono essere così stancanti.- Mi prende in giro.
-Certo, parli tu che sei un genio…- La indico con la forchetta. Poi il mio sguardo cade sulla figura alle sue spalle che viene nella nostra direzione e notando che l’ho visto mi fa segno di stare zitta.
-Ehi, tutto bene? Perché mi fissi, ho qualcosa sul viso?- Mi chiede Emma passandosi la mano sul viso.
-Nulla, sei stupenda come sempre.- Rispondo scuotendo la testa sorridendo per poi tornare a guardare il mio piatto.
-Posso unirmi a voi bellezze?- Alzo la testa appena in tempo per notare lo sguardo di Emma mutare in meno di mezzo secondo. “Scusa tesoro, ma voglio vedere che succede.” Penso divertita. Fa per rispondere, ma l’anticipo.
-Certo che puoi.- Esclamo ricevendo un’occhiataccia dalla mia amica.
-Che cosa vuoi ancora?- Chiede scostandosi quando Ryan le si siede accanto.
-Dai, non fare così. Ero venuto apposta per scusarmi per la maleducazione di questa mattina.- Risponde imbronciandosi.
-Quindi è colpa tua se era così nervosa oggi, sentiamo che hai combinato?- Chiedo con un leggero sorriso.
-Ero così piacevolmente preso dalla nostra conversazione, che come uno stupido, ho dimenticato di presentarmi. Quindi sono venuto per rimediare, piacere sono Ryan!- Esclama sorridendo. Ha un sorriso stupendo, uno di quelli che potrebbe fare a gara con quelli di Kyle. -anche se Kyle resta sempre il migliore per me- Emma lo ignora, prendendo a mangiare il suo pranzo.
-Molto piacere, io sono Linda.- Rispondo porgendogli la mano.
-E questa piccola scontrosa è Emma.- La indico con il capo.

*

Stringo la mano a Linda. “Menomale almeno lei sembra mi stia dando un aiuto.”
-Bene, ora che hai fatto le presentazioni, puoi anche andartene.- Sbuffa infastidita. Quasi come se avessimo un muto accordo io la sua amica, ignoriamo la sua lamentela.
-Dunque sei tu la fata turchina di ieri!- Esclamo contento.
-Beh, modestia a parte, sono la migliore del mio corso.-
-Nulla da dire in contrario.- Scoppiamo a ridere.
-Allora che dici, Emma, mi perdoni per questa mattina?- Chiedo poggiando una mano sul suo avambraccio.
-Se serve per farti smettere e andare via, ok ti perdono.- Sospira spostando la mia mano.
-E ora me lo fai un sorriso?- Provo ancora con calma. Alza lo sguardo scioccata, mentre Linda si copre la bocca per nascondere la sua risata.
-C-come scusa? Per quale motivo dovrei sorriderti?- Chiede mettendosi sulla difensiva.
-Dai, da quando abbiamo parlato stamattina, non mi hai sorriso nemmeno una volta. Non capisco perché mi rispondi con ostilità, che ti ho fatto?- Chiedo sinceramente dispiaciuto, cercando il suo sguardo.

*

“Forse non ha tutti i torti…perché me la prendo con lui a priori, senza nemmeno conoscerlo. Magari un piccolo sorriso posso anche farglielo…” Penso osservando il piatto davanti a me. Sento le guance riscaldarsi leggermente quando alzo lo sguardo su di lui, sorridendogli. A quanto pare non se l’aspettava, perché mi guarda sorpreso, prima di sorridermi a sua volta. Ed è in quel momento che i nostri sguardi si trovano e ci “guardiamo” per la prima volta. Mi sento attratta verso quegli occhi, quasi come se in questo preciso momento ci fossimo solo noi due, e nessuno più. Un colpo di tosse mi riporta alla realtà. Arrossisco imbarazzata rendendomi conto di quanto forte stia battendo il mio cuore.
-Mi dispiace interrompervi, ma dovremmo finire di mangiare, ti ricordo che dobbiamo andare in biblioteca, mi devi aiutare con matematica.- Esclama la mia amica.
-H-hai ragione, per studiare quella roba è meglio avere lo stomaco pieno.- Risponde Ryan, facendoci ridere. Alla fine passiamo la pausa pranzo insieme, ridendo e scherzando, fino al momento in cui dobbiamo salutarci, avendo impegni differenti.
-Dunque…direi conversazione piacevole…- Inizia a dire Linda appena prendiamo posto in biblioteca.
-Mhmm…- Rispondo solo, mentre sistemo i vari quaderni.
-Dai ammettilo che ti sei ricreduta su di lui!- Continua con insistenza. Mi ostino a non rispondere.
-Allora? Guarda che attendo una risposta!-
-Ok, avevi ragione, mi sono sbagliata sul suo conto.- Esplodo, sapendo che non posso vincere contro di lei.
-Finalmente! Era così difficile ammetterlo…e poi mi spieghi dove lo tenevi nascosto quel sorrisino, per non parlare del gioco di sguardi…- Inizia a parlare a raffica, finché non la interrompo.
-Ok, basta chiacchiere.- Le stringo piano il naso tra l’indice e il pollice ridendo.
-Forza ora tocca studiare!- Continuo imbarazzata, al ricordo di come mi sono sentita quando i nostri sguardi si sono incrociati.
-Va bene, ma non finisce qui.-
Passiamo alcune ore a studiare, -seriamente- quando sento il mio cellulare vibrare.

Papà:
Ciao tesoro, potresti non prendere impegni dopo scuola e andare a casa. Appena mi libero devo parlarti.
Io:
Va bene…ma è successo qualcosa?
Papà:
Scusa, ma ne parliamo più tardi, ora ci chiamano sul set.

-Hey, è successo qualcosa?- Chiede la mia amica.
-Non lo so, era mio padre. Ha detto che dopo scuola devo andare a casa che deve parlarmi.- Dico preoccupata.
-Dai tranquilla, vedrai che non è niente di grave.- Risponde allungando la mano per stringere la mia.
-Spero che tu abbia ragione.- Le sorrido. Nonostante la sua rassicurazione non riesco a smettere di essere preoccupata. Una volta fuori dalla biblioteca ci avviamo vicino alla fermata, quando sentiamo chiamarci.
-Emma, Linda.- Ci voltiamo trovando Kyle nella Jeep, che ci fa segno di avvicinarci.

*

Noto da subito le loro espressioni sorprese quando mi vedono.
-Ciao, che ci fai da queste parti?- Chiede Emma.
-Avevo un appuntamento di lavoro qui vicino, ho finito da poco e stavo tornando a casa. Dai salite vi do un passaggio.- Sorrido gettando uno sguardo a Linda.
-V-voi andate, non vi preoccupate io aspetto il pullman.- Risponde arrossendo. “Ma quanto può essere carina.”
-Macché, scema non ci costa nulla darti un passaggio a casa, dico bene?- Esclama Emma guardandomi con un sorrisino. “Mica mi ha beccato?”
-Mi sembra ovvio, dai dobbiamo andare nella stessa direzione, forza salite.- Esclamo approfittando che loro salgano in auto per calmare i battiti. Dopo un primo momento di silenzio, è Emma a parlare.
-Kyle, per caso sai se è successo qualcosa a mio padre?- Chiede con tono preoccupato.
-Perché me lo chiedi?- Rispondo gettandole un veloce sguardo.
-Perché mi ha detto che stasera deve parlarmi di una questione importante. E sono un po’ preoccupata.-
-Dai tesoro, te l’ho già detto che devi stare tranquilla.- Interviene Linda appoggiandole una mano sulla spalla.
-Linda ha ragione, e poi non credo sia solo Rupert, anche mia madre mi ha detto la stessa cosa.- Le dico
-Quindi vedi che la cosa è seria!- Esclama ancora più preoccupata. Mi fermo al semaforo, e ne approfitto per calmarla.
-Basta preoccuparti, tra poco sapremo cosa vogliono dirci.- Le dico dandole un leggero pizzicotto sulla guancia, prima di ripartire.

*

Arriviamo davanti alla casa di Linda.
-Grazie del passaggio. Hey mi raccomando fammi sapere.- Dice sorridendomi. Annuisco sorridendo a mia volta. Arriviamo a casa nostra in meno di 5 minuti.
-Ho bisogno di una doccia.- Esclama Kyle stiracchiandosi mentre entra in casa. Mi scappa un sorriso, entrando a mia volta e chiudendo la porta alle mie spalle.
-Finalmente un sorriso. Tranquilla, vedrai che ti stai allarmando per nulla.- Mi appoggia una mano sulla testa gentilmente. Resto un momento immobile. “Ma che gli prende, prima in auto e ora questo…non è mai stato così dolce.” Poi mi si accende la lampadina “Ma quanto sono stupida! Deve essere preoccupato anche lui.” Gli sorrido di rimando.
-Mentre fai la doccia, preparo qualcosa da mettere sotto i denti.- Annuisce sparendo su per le scale. Vado in cucina sentendomi un po’ più tranquilla, sapendo che lui è accanto a me. “Per un momento sembravamo davvero…fratelli.” Mi trovo a pensare mentre preparo uno spuntino. Poco dopo lo vedo scendere con il pc tra le mani.
-A che serve?- Domando perplessa.
-Mia madre ha detto di connetterci tramite Skype, ci chiameranno tra una decina di minuti, stavano rientrando in albergo.- Risponde mentre collega il pc alla presa e lo accende. Mi avvicino portando i panini che ho preparato, cercando di capire intanto cosa vogliano dirci i nostri genitori. Il trillo della videochiamata ci fa sussultare entrambi.
“Ragazzi riuscite a vederci e sentirci bene?” Chiede subito mio padre appena rispondiamo.
-Certo papà! Come state? Tutto bene...- Inizio a chiedere tutto d’un fiato. Vengo interrotta dalla mano di Kyle che mi tappa la bocca facendo ridere sia mio padre che Sophie.
“Certo tesoro tutto bene, stai tranquilla.” Mi risponde quest’ultima. Così tiro un sospiro di sollievo e Kyle lascia la presa.
-Allora si può sapere il perché di questa chiamata così urgente?- Chiede poi incalzandoli a parlare finalmente. Li vediamo scambiarsi uno sguardo prima di iniziare a parlare.
“E-ecco, non saprei d-da dove iniziare. Anche perché dirlo così tramite video…” Inizia a balbettare mio padre visibilmente in difficoltà.
-Dai papà, parla.- Gli chiedo mostrandomi calma. “Lo sapevo è successo qualcosa di veramente grave.” Penso preoccupata. Fa un profondo respiro, ma riprende Sophie al posto suo.
“Dunque, voi sapete quanto io e Rupert ci amiamo…” Annuiamo entrambi.
“…e sapete anche quanto teniamo al vostro giudizio, in quanto siete le persone più importanti della nostra vita, e non vorremmo deludervi per nessuna ragione al mondo…” Continua lei.
-Certo mamma che lo sappiamo, dunque?- Chiede Kyle. Avverto la sua agitazione dal leggero tremore delle sue mani. Istintivamente gli prendo una mano stringendola nella mia. Sussulta appena, voltandosi a guardarmi. Gli sorrido annuendo e lo sento calmarsi stringendo la presa a sua volta.
“Quello che tua madre vuole dire…è che…” Le prende le mani. “…le ho chiesto di sposarmi!” Esclama papà arrossendo. Per un momento sia io che Kyle restiamo ammutoliti guardando lo schermo sorpresi. Mi riprendo sentendo la sonora risata di Kyle.
-Oddio, era solo questo…- Continua a ridere portandosi la mano libera sulla fronte, mentre con l’altra continua a stringere la mia. Mi guarda un momento per poi tornare a guardare i nostri genitori.
“Ma come solo questo?” Domanda sua madre, sorpresa dalla nostra reazione.
-Ha ragione, ci avete fatto prendere un colpo con quei messaggi! Che cavolo ci voleva a dire che era una bella notizia.- Rispondo finalmente ripresa dalla notizia. Ho sempre voluto che mio padre trovasse la persona giusta per lui, dopo l’abbandono della mamma.
“Quindi, per voi non è un problema?” Chiede papà quasi in lacrime.
-Per me nessuno, anzi avete la mia assoluta benedizione. Per te ci sono problemi?- Chiedo rivolgendomi a Kyle.
-Nemmeno uno, quindi avete anche la mia assoluta benedizione! Sono sicuro che Rupert sia l’uomo giusto per te mamma, sa esattamente come renderti felice.- Sorride alla madre.
“Grazie.” Riescono solo a dire tra le lacrime.
-Ah, basta lacrime!- Li rimprovero. -Ora credo sia meglio che andiate, immagino vi stiano aspettando.- Annuiscono. Dopo i saluti stacchiamo restando ancora un momento a fissare lo schermo del pc spento.
-Allora…tra poco saremo una vera e propria famiglia.- Esclama Kyle guardandomi continuando a stringere la mia mano.
-Direi che era anche ora!- Rispondo poco prima che mi tiri a sé per abbracciarmi felice scoppiando a ridere. “Saremo finalmente una vera famiglia!”


Angolo autrice

E anche questo capitolo è finito, non parlo molto per l'ora, ma spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi raccomando lasciate un commentino.
Baci, baci.
Nanina <3
   
 
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