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Autore: pokas    20/08/2021    4 recensioni
Puntin, un piccolo e sperduto punto di sospensione, si ritroverà solo in un'avventura tra stand di buon cibo e una nave pirata, riuscirà a farsi coraggio e a tornare a casa?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'l'aiuola dei più piccoli'
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C'erano una volta tre puntini: Punto, Puntin e Puntel.
Punto era il più grande, sempre sicuro di sé e capace di esprimere ogni suo pensiero in modo deciso.
Gli altri due fratelli erano invece sempre insicuri, riuscivano a parlare solo con la presenza di Punto, ma ogni cosa che dicevano sembrava incompleta, come se i loro pensieri non fossero mai… conclusi.

Un giorno, per far divertire i fratellini, Punto decise di portarli alla fiera della città.
C'era di tutto, giostre, stand con le specialità di Gramma, era tutto così colorato e gioioso che sarebbe stato facile perdersi.
Puntin si avvicinò ad una fontana per bere e convinto che i fratelli lo stessero osservando, non lo fece a sua volta.
Quando alzò la testa, si guardò in torno e il mondo gli parve crollargli addosso, i suoi fratelli erano scomparsi.
Si immobilizzò spaventato, non gli era mai capitato di perdersi nemmeno in un supermercato, vedersi da solo in mezzo ad una fiera lo fece tremare.

"Ciao!" gli disse un giovane molto alto e con l'espressione sempre entusiasta
"ciao…" tentò di farsi sentire Puntin, osservò il suo interlocutore, studiò il suo comportamento, Punto gli aveva sempre detto di non farsi avvicinare dagli sconosciuti.
Il giovane indossava una divisa di uno degli stand presenti nella fiera, Puntin fece un bel sospiro e aprì bocca "credo… credo di essermi perso…"
"allora ti posso aiutare!" ma il suo capo lo richiamò allo stand con un gesto della mano. Il Signor Percentuale era un grande lavoratore e conosceva bene la sua famiglia, pensò che forse lui poteva aiutarlo.

Puntin si avvicinò allo stand e sorrise al Signor Percentuale "salve…"
"ciao piccolo Puntin, c'era il 50% di probabilità che venissi qui da solo, credo ti serva qualcosa, dimmi pure", Puntin si stupì della percentuale, era più alta di ciò che si aspettava, ma non ci fece troppo caso.
Il Signor Percentuale non solo conosceva la famiglia di Puntin, ma aveva visto crescere i tre fratellini, e ripeteva sempre che erano destinati a qualcosa di grande, ma dovevano lasciare un po' il nido. Punto si era sempre imposto, non voleva che i fratelli si scontrassero col mondo senza essere pronti, ma per il Signor Percentuale i tre giovani erano tutti pronti alla vita che li stava aspettando, in fin dei conti la loro era l'età migliore per divertirsi.

"Mi sono perso"
"ah, mi spiace piccolo. Chiedi al capitano della nave dei pirati, da lassù sono certo al 80% che abbia visto i tuoi fratelli" disse il Signor Percentuale indicando una giostra a forma di nave. Il capitano di cui parlava era un uomo enigmatico, non riusciva a parlare se non attraverso domande ed indovinelli, forse era rimasto troppo tempo nel mondo della fantasia.

Puntin ringraziò il Signor Percentuale e si avvicinò alla giostra.
"Signor uncino…" disse Puntin sperando di attirare la sua attenzione, quell'uomo dalla barba lunga e crespa e dai denti gialli (si spera lo fossero per finta) lo metteva a disagio, ma era convinto fosse solo un uomo di spettacolo caduto in disgrazia, non una cattiva persona.
Nonostante Puntin cercasse di attirare la sua attenzione non gli sembrò di ottenere nulla, fu in quel momento che notò la Signora Virgola.

La Signora Virgola era una vigilessa, ma in quei giorni di fiera era stata messa a gestire il traffico di persone tra i vicoletti, in fin dei conti l'epidemia di Analfabet era stata tremenda ed era ancora in circolazione in alcune città meno fortunate.

Puntin si avvicinò alla vigilessa "senta…"
"senti piccolo, non sono una mascotte, non faccio foto. Io, a differenza tua, non ho tempo per parlare, cerca di sbrigarti se è urgente" disse la signora, Puntin si sentì in soggezione, ma non poteva fermarsi nella ricerca dei fratelli "io mi sono perso"
"io non posso proprio muovermi" rispose lei
"non le chiedo questo, mi serve solo l'attenzione di quel tipo lassù" disse Puntin indicando il pirata "lui potrebbe aver visto i miei fratelli… anzi sono certo che li abbia visti" disse cercando di convincere la donna.

La Signora Virgola fece un sospiro e usando il fischietto richiamò l'attenzione del pirata, lui fermò la giostra e ubbidendo scese "questo ragazzino vuole informazioni, come sai è compito tuo tenere d'occhio questo posto, quindi aiutalo a tornare a casa" disse la Signora Virgola per poi invitarli ad andare. Non c'erano molti agenti disposti a gestire quella fiera, quindi la Signora Virgola si ritrovò a chiedere aiuto al pirata per controllare gli assembramenti.

"Come posso aiutarti?"
"mi sono perso"
"con chi eri?"
"i miei fratelli, mi somigliano molto"
"credi di sapermeli descrivere?"
"certo, sono bassini, non proprio magri, indossano una maglietta con dei personaggi di Mathman" disse Puntin, il pirata si zittì e chiuse gli occhi, pensieroso.

"Hai provato a cercarli vicino all'ingresso?"
"no… ma a pensarci era lì che Punto mi disse di vederci in caso di problemi" disse Puntin. I suoi occhi iniziarono a brillare, ringraziò il pirata e si avviò all'entrata.

Quando vide i fratelli Puntin corse verso di loro "finalmente vi ho trovati" disse stringendo Punto, lui lo allontanò e lo osservò confuso
"tu sei diverso"
"no, sono io, sempre io"
"no, sei diverso… tu sei come Punto" gli disse Puntel
"già, chi si immaginava che saresti cresciuto in così poco tempo… sei riuscito a parlare senza balbettare, mi commuovo tra poco" disse Punto stringendolo a sè.

Punto non l'aveva mai detto, ma aveva sempre avuto la paura che i fratelli non si sarebbero mai autogestiti senza di lui, non dopo l'abbandono dei genitori.
Era toccato a lui e agli zii crescere Puntin e Puntel, e vedendo quanto erano insicuri, Punto iniziava a credere di essere stato incapace di trasmettere loro il valore del coraggio.
Quel giorno, però, scoprì di avere dei fratelli più forti di quanto potesse immaginare.
Non erano solo tre puntini sospensivi, erano tre punti, tutti capaci di esprimere il proprio pensiero con fermezza e determinazione… Serviva solo darsi la possibilità di cavarsela da soli, per rendersi conto del proprio valore.

   
 
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