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Autore: Maggiechan_75    21/08/2021    0 recensioni
Sono passati cinque anni, nevicava.
Sapevi quanto per me era importante quel giorno. Lo sapevi eppure quel giorno mi hai lasciato da sola.
Ed io come ogni anno ci speravo.
Avevo la speranza che tu cambiassi le tue abitudini per me.
Per questo storia mi sono ispirata dalla canzone di Laura Pausini "Invece No"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Sono passati cinque anni, nevicava. 
Sapevi quanto per me era importante quel giorno. Lo sapevi eppure quel giorno mi hai lasciato da sola.
Ed io come ogni anno ci speravo. 
Avevo la speranza che tu cambiassi le tue abitudini per me. 

Era la Vigilia di Natale e tutti, persino gli anticristo e gli atei lo festeggiano. 

Avevo preparato tutto! 
La tavola imbandita a festa. Tutte le tue pietanze preferite e, sapendo che non amavi avere troppa gente intorno in queste occasioni, non avevo invitato nessuno.
Saremmo stati solo tu ed io.

Ti ho atteso tutta la notte e fino all’ultimo ho sperato.

Ti stavo aspettando perchè ero sicura che tu avresti voluto stare con me quella notte. 
Ero sicura che tu mi amassi.
Ero sicura che avresti cambiato le tue abitudini perchè ormai erano sei mesi che passavo le mie notti stesa accanto a te. 
Ero sicura finalmente di avere trovato il linguaggio adatto a te. 

Avevi paura delle parole. La conferma l’ho avuta l’unica volta che ho provato a dirtelo.
Ho avvertito il tuo tremore attraverso la tua pelle nuda. Era calda, ma appena ti ho sussurrato “ti amo”,  si è bagnata di sudore freddo come il ghiaccio. 

Fino a quel momento ero così sicura che pur di restare accanto a te, mi sarei accontentata e mi sarebbe bastato il tuo silenzio.
Ma sono bastati cinque minuti per farmi cambiare completamente idea su tutto!

Un test positivo!
La tua assenza!

Forse bastava respirare 
Solo respirare un po'
Fino a riprendersi ogni battito
E non cercare l'attimo per andar via


Quella notte, quella maledetta notte speravo che cambiassi! 
Ero accecata dalla rabbia perchè, come sempre, non volevi affrontare quello che ti faceva più paura ...L’amore!
Forse se mi fossi fermata a respirare non mi sarebbe bastato arrivare a 10 per capire che non eri pronto.

Forse se mi fossi fermata a respirare avrei finito per perdonarti, come del resto avevo fatto per tutti quegli anni.
Forse se mi fossi fermata a respirare avrei trovato una scusa per…

Non andare via
Perché non puo' essere abitudine
Dicembre senza te
Chi resta qui spera l'impossibile
Invece no, non c'è più tempo per spiegare


Quella notte ho capito che per te le cose tra di noi in fondo non erano cambiate.
Sono stata una stupida a credere di poter avere un futuro con te, era chiaro che tu non volevi cambiare.

Le motivazioni potevano essere molteplici, egoismo paura o chissà cosa!

Una cosa era certa io non ero più disposta ad accettarle perchè un figlio cambia tutto. 

Non ero disposta a crescere un figlio da sola e allo stesso tempo soffrire per te. 

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Sono passati cinque anni, nevicava.
Te ne eri andata così all’improvviso lasciando quel test di gravidanza sul tavolo. 
Ero sotto shock!
Io padre! 
Io un figlio con te!
Avevo passato le 24 ore successive seduto davanti a quel test positivo cercando di darmi una risposta ai mille “perchè” che giravano come un vortice nella mia testa.

Solo ora, mentre vi guardo negli occhi, mi rendo conto che quei “perchè” rimarranno sempre senza risposta.

Mi guardi con disprezzo mentre sorridi perchè non vuoi far vedere a nostro figlio quanto vigliacco sono stato.

Ci sono voluti cinque anni per trovare il coraggio di prendere in mano la cornetta e telefonarti 
Ci sono voluti cinque minuti per capire che non sarebbe bastato un regalo per farmi perdonare.

“E’ la vigilia di Natale” mi hai detto freddamente al telefono “non spezzare i sogni di nostro figlio. Non fare come hai fatto con me!”

Ci sono voluti cinque secondi per capire quanto vigliacco sono stato!

Ora sei qui di fronte a me davanti ad un gelato che si sta sciogliendo seppur fuori sta nevicando, proprio come quella notte.

Mi sono chiesto per tutto questo tempo quanto tu mi potessi odiare quasi sperandolo.
Ma non è così. Te lo leggo chiaramente negli occhi e questo sguardo io non lo riesco a sostenere.

Come non riesco a sostenere quello di lui. Non sono ancora riuscito a guardarlo negli occhi! 
Non ce la faccio, mi sento un verme! Soprattutto dopo che lui mi ha sorriso.
Dopo cinque secondi che ci siamo incontrati mi è corso incontro come se mi conoscesse da sempre. Mi ha abbracciato ignorando completamente il voluminoso regalo che gli avevo portato.

“Papà!” mi ha urlato come se questi cinque anni di assenza non ci fossero mai stati.

Lo guardo di sfuggita mentre sta giocando con la macchinina telecomandata. Quella che mi hai descritto nei minimi dettagli perchè non sbagliassi.
Era questo che volevi per noi?! Credevo tu mi odiassi, lo speravo e invece tu mi stai ancora amando. Perchè solo tu sei riuscita in tutti questi anni a non far mancare la mia presenza a lui che sembra conoscermi da sempre.

Mi sento uno stupido! 
Mentre tu mi racconti di lui, e di quanto sia simile a me come carattere io sono distratto dai miei pensieri.

E’ passata più di un’ora eppure io non sono ancora riuscito a proferire parola se non un timido “Ciao” 
Non sono cambiato per nulla…

Ho passato questi cinque anni chiedendomi se fossi riuscito a dirti quanto ti amavo o per lo meno a fartelo capire a mio modo. Nel frattempo ho vissuto come ho sempre fatto.
Ho sempre cercato di mantenere la mia testa occupata perchè se mi fermavo in un secondo pensavo a te. 
Conoscevo solo un modo per non farlo quello per cui tu mi hai lasciato!
Perchè lo sapevo! Sapevo che quella notte volevi dirmi che stavo per diventare padre!

Credevo di essere pronto ad affrontarti! Già ero così sicuro che ho una pistola puntata contro.

Dall’altra parte della strada c’è Mick che mi sta puntando la mia magnum  sulla schiena. Gli ho supplicato di spararmi se solo mi fossi alzato prima di te.
Lo farà! Mi sparerà perchè sono cinque anni che mi sta riempiendo la testa 

“sei uno stupido devi andare da lei!” sono cinque anni che me lo dice, da quando ha scoperto che mi hai lasciato.

Per chiedere se ti avevo dato amore

*******************************************************************************************************************************
Io sono qui e avrei da dire ancora, ancora

Dimmi come faccio a odiarti perchè io non lo so come si fa. 

Non riesci a mantenere lo sguardo su di me nemmeno per cinque secondi e lui non sei ancora riuscito a guardarlo negli occhi!
Dovrei odiarti! dovrei farlo ma non ci riesco!

Ho sperato e immaginato questo momento dall’istante in cui ho chiuso la porta alle spalle.
Sapevo che prima o poi saresti venuto a cercarmi. 
Sono passati cinque anni ma ora sei qui di fronte a me.
Mi sto imponendo di mantenere un certo tono, perchè non posso fare come tuo figlio. Non posso correrti incontro con il sorriso ed abbracciarti non posso!

Ti sto raccontando di me di quanto sono cambiata, ma in fondo lo sono davvero? cambiata?
Dopo tutto sono qui che spero ancora che tu riesca a parlarmi. Perchè come cinque anni fa non mi bastano più i silenzi.

Sono stanca di leggerti dentro per capire se tu mi ami o no!
Ora lo leggo chiaramente e ti assicuro che non ho dubbi che tu mi ami!
Ma non mi basta più Ryo non me lo posso più permettere!

Sono passati cinque anni, abbiamo un figlio e tu ti comporti peggio di lui!

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Perché si spezzano tra i denti
Le cose più importanti
Quelle parole che non osiamo mai


Come fai Kaori?! Come riesci ad esprimere i tuoi sentimenti anche tra le righe.

E’ cresciuto serenamente. Gli ho sempre raccontato di suo padre.

Ecco in una frase capisco che mi ami. Io non ne sono capace non so farlo ne’ direttamente ne’ indirettamente.
Eppure tu non aspetti altro. Lo aspetti da sempre.

Non avrei dovuto lasciarti sola quella sera.
Non avrei dovuto aspettare cinque anni prima di venire a cercarti.
Mi dovrei scusare, sarebbe tutto semplice, basterebbe dire “Scusami”

Non ci riesco e tu lo sai è per questo che mi stai sorridendo malinconicamente.

Cinque anni fa ti sarebbe bastato vero? uno sguardo e avremmo risolto tutto! 
Oggi non ti basta e non basta nemmeno a me. 

Un brivido scorre lungo la mia schiena. 

Mick ha appena posato l’indice sul grilletto probabilmente mi sparerà anche se non mi alzassi.
Non mi ucciderà no! 
Sarebbe troppo semplice. Mi farebbe soffrire le pene dell’inferno e questo non restituirebbe tutto quello che ti ho fatto passare io!

Ma quanto idiota sono! Sono così stupido a preferire una pallottola sulla schiena piuttosto che parlarti?!
Ho così tanta paura di te Kaori?!
Ho così tanta paura di lui?!

S..scusami!

Mormoro in un sussurro. E’ talmente lieve che temo tu non mi abbia sentito! 

E faccio un tuffo nel dolore per farle risalire
Portarle qui, una per una qui


Mi sento peggio di quando uccido qualcuno per lavoro. Perchè dopo tutto, per quanti uomini ho dovuto uccidere la sensazione è sempre la stessa!
Chi sono io per decidere della vita di qualcuno?

Ti guardo mentre stai tremando mentre quella mia parola ti è entrata dentro ed è  arrivata dritta al tuo cuore.

Ho sbagliato!

Non posso più permettermi di sbagliare con te non lo posso più fare. Lo sto facendo davvero? Sto facendo quello che non avrei mai voluto fare?

Stai crollando e il tuo volto esprime tutto il dolore che hai provato verso di me.
Non riesco ad accettarlo, non avrei mai voluto assistere a questa scena. 
Non riesco ma lo devo fare perchè è questo il solo modo che ho per farti capire quanto ti amo!

Le senti tu, pesano e si posano per sempre su di noi
E se manchi tu, io non so ripeterle
Io non riesco a dirle più
Invece no, qui piovono i ricordi


Ti sono bastate solo due parole per capirlo e la tua espressione sta cambiando, ma è ancora triste perchè quella parola ancora non la riesco a pronunciare
Ti amo eppure non ho il coraggio di ammetterlo nemmeno a me stesso. Nemmeno davanti a lui che è il simbolo di quello che provo per te.

*********************************************************************************************************
Ed io farei di più di ammettere che è tardi

Come vorrei riuscire a darti quel coraggio che ancora non hai. 
Guardo l’ora. 

Dobbiamo andare Hideyuki ha la sua lezione di pianoforte.

Ti dico mentre vorrei che il tempo si fermasse ora per poter rimanere qui a parlare ancora con te sperando che quella  parola finalmente tu la riesca a pronunciare.
Mi basterebbe quello e tu lo hai capito te lo leggo negli occhi...

Come vorrei poter parlare ancora, ancora
E invece no, non ho più tempo per spiegare
Avevo anch'io, io, qualcosa da sperare davanti a me
Qualcosa da finire insieme a te
Forse mi basta respirare
Solo respirare un po'
Forse è tardi, forse invece no
   
 
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