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Autore: Maggiechan_75    04/09/2021    0 recensioni
Sono passati cinque anni, nevicava.
Sapevi quanto per me era importante quel giorno. Lo sapevi eppure quel giorno mi hai lasciato da sola.
Ed io come ogni anno ci speravo.
Avevo la speranza che tu cambiassi le tue abitudini per me.
Per questo storia mi sono ispirata dalla canzone di Laura Pausini "Invece No"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Il primo capitolo ripercorre tutto il testo della canzone, nei capitoli successivi invece verrà affrontata una strofa alla volta.

Come nel primo capitolo alternerò i pensieri di Ryo e Kaori ma questa volta vi sarà dedicato un capitolo intero a loro.

La storia sarà composta da 6 capitoli, ma è ancora in “work progressing”. Cercherò di mantenere comunque una regolarità con le pubblicazioni (ogni due settimane).

Buona lettura ^_^

CAPITOLO 2 - Perché non può' essere abitudine 
 
Forse bastava respirare
Solo respirare un po'
Fino a riprendersi ogni battito

E non cercare l'attimo per andar via
Non andare via
Perché non può' essere abitudine

Dicembre senza te
Chi resta qui spera l'impossibile

 


E’ passata un’ora da quando siete andati via. Che ci faccio ancora qui inchiodato a questa sedia? 
Se
duto di schiena alla vetrata attendo lo scampanellio della porta del locale ed ogni volta che lo sento….spero.
Invece di alzarmi per inseguirti spero che tu ritorni indietro. Ritorni da me!

Perchè invece non trovo il coraggio di alzarmi? 
Stai aspettando questo da cinque anni. Mi sarebbe bastato solo un gesto, una parola: “vi accompagno” o semplicemente “ci risentiamo”.
Ma 
come potevo dirtelo se nemmeno io so cosa voglio in questo momento? 
Una cosa è certa. Mi sei mancata e questi cinque anni senza di te sono stati un inferno.
Perchè allora sono ancora qui? 
Perchè diavolo non mi alzo e vengo a cercarvi?!

Non ho mai sentito il fuoco dentro. 
Arrabbiato con me stesso lo sono spesso, ma mai ad arrivare a sudare come sto facendo ora. Ogni singolo nervo è in tensione e se stringo i denti ancora più forte sono sicuro che potrei letteralmente far scoppiare il cervello.
L’immagine della mia testa saltare in aria mi fa sorridere amaramente e stranamente calmare.

Come mi hai ridotto Kaori!

Mi sento più solo ora che prima di conoscerti!
Come mi poteva mancare la presenza di qualcuno se prima di te non l’avevo mai avuta?
Avevo così paura di scoprire cosa significasse non rimanere solo che ho fatto di tutto per proteggermi.
Ma tu sei riuscita a varcare quel muro, mi hai chiaramente fatto capire quanto tenevi a me.
Ed è così che mi hai fregato! 
Credevo che l’inferno fosse il Sud America, ma in questi cinque anni mi sto ricredendo.

Abbasso lo sguardo sulla ciotola di gelato ormai sciolta. 
Sorrido mentre la scosto al centro del tavolo. La allontano da me perchè non voglio nemmeno pensare al motivo per cui l’ho presa.
A me nemmeno piace il gelato, ma volevo fare qualcosa insieme a lui, a nostro figlio. O almeno era quello che credevo!
Non ho assaggiato nemmeno un cucchiaio tanto era il mio imbarazzo.

Sento ancora la mia Magnum puntata su di me. 
Mick Sta tremando, avverto in lui emozioni contrastanti.

Mi sembra quasi di sentire il suo respiro ansimante. 
Vorrebbe spararmi perchè sa che è questo il mio desiderio. 

Sarebbe così facile gli basterebbe premere il grilletto. Lui lo vorrebbe fare per la rabbia che prova verso di me. 
Ha rinunciato a te molti anni fa, ma i suoi sentimenti non sono mai cambiati.
Se fosse per lui mi ammazzerebbe in un secondo, ma se lo facesse tu ne soffriresti e lui non vuole farti piangere.

Non riesco a credere di non aver fatto niente per non fermarti nemmeno questa volta! 
Nemmeno ora che abbiamo un figlio! 

Ma sono davvero io? L’uomo che non ha paura di niente crolla davanti ad un bambino di 4 anni. 
Sono così vigliacco?! 

Hideyuki! Lo hai chiamato come tuo fratello. 
Hideyuki! Felicità! 

Felice lo sembra davvero, penso mentre mi sento peggio di prima! 

Hai detto che mi assomiglia come carattere eppure io felice non lo sono mai stato. 
Un sorriso così sincero io non l’ho rivolto a nessuno. 

Glielo hai insegnato tu?! 
Quando l’hai conosciuta la felicità Kaori? 
Tremo al pensiero che tu possa essere felice senza di me, ma subito dopo stringo la mano a pugno rendendomi conto di quanto egoista stia diventando. 
Non riesco ad accettare il fatto che tu sia riuscita ad andare avanti anche se io sono qui esattamente come cinque anni fa. 

Incapace di seguirti!

DLIN DLON

La porta si apre con troppa violenza perchè possa essere tu. 
Nel mio viso si forma un sorriso, ma non è quello che ho visto tra le labbra di nostro figlio. Il mio è nervoso perchè alle mie spalle c’è Mick.

- Come hai potuto!? Come hai potuto rimanere qui per tutto questo tempo io….

Mi dice con furia e con rabbia, la stessa che sento fremere dentro di me.
Ce ne ha messo di tempo per venire. Lo stavo aspettando da almeno tre quarti d’ora.

Non oppongo resistenza quando mi afferra per il colletto della giacca costringendomi ad alzarmi e a voltarmi. 

Ha il pugno alzato ma è ancora fermo lì a mezz’aria. 

Perchè diavolo non mi colpisce!?
Lo guardo negli occhi invitandolo a farlo non è forse quello il suo desiderio?! 

La sua rabbia improvvisamente sbollisce e arrendevolmente abbassa il braccio apprendo la sua mano.

- Non ne vale la pena.

Mi dice dandomi le spalle. 

Un secondo dopo è a terra davanti a me. 
Ora sono io che sto ansimando di rabbia. 
La mia  mano dolorante è ancora chiusa a pugno.

-Perchè non mi hai colpito? me lo sarei meritato! 
Perchè non mi hai sparato? me lo sarei meritato!

Lo guardo mentre si asciuga con il braccio il sangue dal labbro superiore.

- Te l’ho detto! 
 Perchè non ne vale la pena. 
 Un pugno non risolverebbe il fatto che tu l’hai lasciata andare ancora una volta! 

Ha colpito nel segno senza mezze misure! 

- Scommetto che riusciresti a scoprire dove abita in nemmeno 24 ore. 

Ha ragione. Ha maledettamente ragione. Mi basterebbe indagare su di te come faccio con qualsiasi cliente e ti troverei in soli cinque minuti.
Ma in questi cinque anni non l’ho fatto! Ti ho lasciato sola nel momento in cui tu avevi più bisogno di me.Sono solo un vigliacco!

- Vieni ti offro da bere!

Gli dico con tono arrendevole e offrendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.

Fuori piove e la neve che prima aveva imbiancato tutto il paesaggio si sta lentamente sciogliendo. 

Sotto la pioggia posso nasconderle le lacrime che lentamente stanno scendendo dal mio viso.
Sotto la pioggia posso mentire a me stesso. 
Non sto piangendo.... è la pioggia!
Sotto la pioggia alzo gli occhi per guardarmi attorno.

Il mio sguardo sta cercando una madre con un bambino. 
Sta cercando quello che per tutti questi anni non ho voluto mai soffermarmi a guardare.
Vi sto cercando in volti sconosciuti.

Di scene così questa sera ce ne sono tante. 

Ti vedo in quella donna che sorride a suo figlio davanti alla vetrina dei giocattoli.
Ti vedo in quella mamma che rimprovera quella bambina perchè non le ha tenuto la mano per attraversare la strada.
Ti vedo nel volto di quella giovane ragazza preoccupata perchè ha perso di vista il suo fratellino.

Ma non riesco a vederti quando vicino a loro c’è anche un padre, quella scena non la riesco a concepire. 
Mi sto impegnando con tutto me stesso vorrei vedermi accanto a voi a passeggiare ma non ci riesco ancora no! 
Non mi sento padre, non mi sono mai sentito figlio. Come potrei esserlo per Hideyuki?!

Le lacrime calde non si mescolano più con la pioggia ora non posso più mentire. Sto piangendo. Credevo di non saperlo fare o di essere troppo forte per farlo!

Le devo asciugare in fretta perchè siamo di fronte al bar che ha scelto Mick. 
Speravo fosse un po’ più lontano, devo assolutamente riprendermi.
Chissà forse con qualche bicchiere di birra ci riuscirò!

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- Voglio rivederla!

Sono completamente ubriaco quando Mick mi carica sulle spalle come un sacco di patate e mi porta a casa.

- Voglio rivederlo!

E questa seconda affermazione esce molto più convinta della prima. 
 

- Lo so!

Mi risponde. 
Anche se sono ubriaco non posso far a meno di notare il suo sguardo.  

Lui sa bene quello che provo, forse lo sa meglio di me visto che è diventato padre due anni fa.

E’ cambiato così tanto in questi due anni. Provo quasi invidia. Mick è stato uomo fino in fondo. Io dopo tutto sono sempre quel ragazzotto che non vuole legami fissi e ogni sera va in cerca di una donna solo per convincere a se stesso di essere ancora in grado di vivere senza di te

- Voglio rivederli!

Si lo voglio davvero!
 
   
 
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