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Autore: lasognatricenerd    21/08/2021    0 recensioni
Jonathan, uno stilista e sarto che comincia ad avere fama nella propria città, fidanzato con Selina, un giorno incontra un cliente che gli sconvolge la vita: Jamie.
( SLASH )
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Più i giorni passavano, più c’era qualcosa che cresceva nel cuore di Jonathan e lo metteva a disagio ogni qualvolta si trovava in compagnia di Selina, che fosse solo con lei o con Jamie: non riusciva a stringerla per più di qualche minuto, o a baciarla con trasporto o a finirci a letto come facevano prima. Lei tendeva ad essere molto impegnata con l’università e anche a causa della sua purezza, non ci faceva caso più di tanto, dunque il discorso non fu mai tirato fuori. Quello che cambiò, però, furono le ore passate a casa dei suoi di lei, in compagnia di Jamie: nessuno si faceva domande se il ragazzo di Selina passava del tempo insieme al fratello, perché poteva nascere tranquillamente una bellissima amicizia che non poteva che rendere ancora più bello il rapporto tra loro due. La verità, però, è che fra loro non stava nascendo solo dell’amicizia ed ogni volta che si guardavano negli occhi, c’era una domanda ancora sospesa nell’aria, una domanda alla quale nessuno dei due voleva rispondere per evitare che tutto precipitasse come mai prima d’ora. Ma più si vedevano e più passavano del tempo insieme, più i loro sentimenti crescevano, i loro corpi si sfioravano, ed inevitabilmente si facevano ancora più vicini. Per Jamie, ormai, era facile toccare il ragazzo di sua sorella, anche se non lo faceva neanche per sbaglio quando c’era lei nelle vicinanze per evitare che qualcuno si accorgesse dei sentimenti che covava nei suoi confronti. Ma quand’erano insieme, da soli, lo sfiorava, cominciando a crearsi una vita totalmente nuova e diversa da quella di prima. Riuscire a toccare di nuovo qualcuno senza sentirsi male era una sensazione che gli faceva benissimo al cuore.

In uno di quei giorni, Jamie poggiò la mano sulla sua guancia e la sfiorò in diversi punti, facendo scendere le dita lungo la pelle del suo collo. Erano sul letto, uno di fronte all’altro e Selina era in università con delle sue amiche per ripassare, dunque non c’era il pericolo che irrompesse nella stanza da un momento all’altro.

«Jamie… secondo te sto tratendo Selina? Lo so che è una domanda del cazzo—e so anche già la risposta. La verità è che dovrei lasciarla.»

Gli occhi dell’altro si fecero più grandi a quelle parole, quasi come se non se le aspettasse e la novità lo facesse andare sulle stelle. Qualcosa nello sguardo di Jamie fece intuire a Jonathan che non si aspettava davvero quelle parole, ma per lui era una cosa piuttosto naturale, ormai, da pensare.

«L… Lasciarla? E poi?»

«Non lo so, poi. Però il primo passo è lasciarla. Non posso continuare a stare con lei se non riesco neanche a toccarla, o baciarla, o… tutto il resto. Non ci riesco ormai da settimane.»

Da quando stavano insieme lui e Selina non aveva realizzato che la loro relazione potesse durare così poco, né tanto meno che cominciasse a piacergli il fratello, ma prima di tutto desiderava non tradire nessuno e poi avrebbe seriamente pensato al resto una volta che quella faccenda si fosse sistemata. Non sarebbe stato facile piantarla in asso, guardarla negli occhi e dirle che non riusciva più a continuare quella relazione, ma lei non aveva fatto nulla di male e Jonathan doveva avere rispetto per lei.

«Ne sei sicuro? È quello che vuoi?»

Erano così vicini che si sarebbero potuti baciare, ma questo era qualcosa che non aveva intenzione di compiere finché la relazione con Selina non fosse stata completamente chiusa: Jonathan ci teneva a non tradire nessuno. Sospirò ed annuì, passandogli una mano fra i capelli rosa, adesso pastello, perché leggermente schiariti dall’ultima volta. Annuì e scese dal letto in silenzio, rimettendosi le scarpe. Con un ultimo cenno, uscì dalla stanza e tornò verso casa con l’intenzione di chiamare la sua ragazza. Quando fu sotto il proprio appartamento, Selina era già lì, ad aspettarlo e Jonathan se ne sorprese: «cosa ci fai qui?»

«Volevo… parlarti.»

Per poco non si strozzò con il respiro mozzato.

«Sei qui da molto? Potevi chiamarmi.»

«Tranquillo, non sono qui da molto.»

Entrarono nel proprio appartamento con la tensione a mille. I pensieri di Jonathan erano un miscuglio di panico, indecisione, insicurezza, paura e terrore, ma non ebbe il coraggio di parlare per primo, quando si sedettero sulle poltrone del salotto, uno di fianco all’altro, a guardarsi come se fosse appena morto qualcuno.

«So che c’è qualcosa che non va. Ho fatto finta di niente perché ho pensato fossi semplicemente occupato con il lavoro, ma—non sono stupida. O almeno, fino ad un certo punto. Quindi dimmi che cosa c’è, John, perché sto impazzendo. Vuoi mettere fine alla nostra relazione? Va bene. C’è qualcun altro? Va bene, ma ti prego, dimmelo. Non voglio continuare così.»

A dispetto di quello che lo stilista aveva pensato, Selina era pienamente cosciente del suo allontanamento, quindi lo stupido era lui, non di certo lei. Avrebbe voluto urlare. Alzarsi e andarsene immediatamente perché gli pareva impossibile affrontare quella situazione.

«Mi dispiace. È vero, c’è qualcosa… non sento più il trasporto di prima. E voglio essere sincero con te anche se mi viene difficile: c’è qualcun altro. Ma non ti ho tradito, te lo giuro. Stavo solo cercando di capire… di capire che cosa provo per non ferirti in qualche modo. Capisco che è impossibile arrivati a questo punto, ma ti stavo per chiamare proprio per dirtelo. Mi dispiace di non averlo fatto prima, ma non ne avevo il coraggio. Non mi sto giudicando.»

Aveva pensato di parlare di più eppure gli si erano fermato le parole in gola e se avesse continuato sarebbe o scoppiato a piangere o avrebbe ripetuto continuamente ‘scusami, ti prego’ e non gli sembrava il caso. Guardò in direzione della ragazza che sembrava calma, anche se le mani le tremavano leggermente. Se avesse baciato Jamie prima di dirglielo, non se lo sarebbe mai perdonato… era già difficile farlo adesso. Mandò giù un groppo di saliva, non sapendo bene che cosa fare: aspettare che parlasse o dire qualcos’altro? Aveva paura di peggiorare la situazione.

«Se ti faccio una domanda mi prometti di essere sincero con me? Apprezzo che tu non mi abbia tradita, anche se avrei voluto saperlo prima. Ma se ti chiedessi chi è quest’altra persona, me lo diresti?»

«È che non sono… sicuro di quello che provo. Non mi sono mai trovato in una situazione simile. Per me è tutto nuovo. Tutto. Ma io—»

«È Jamie, vero?»

In poco tempo per la seconda volta gli si mozzò il fiato nella gola e non riuscì a spiccare parola, non subito, almeno. Si ritrovò spiazzato: di nuovo, era lui lo stupido che aveva creduto di riuscire a tenere per sé i sentimenti e gli sguardi rivolti a Jamie, ma era sbagliato di grosso. Abbassò lo sguardo perché il coraggio di guardarla negli occhi venne a meno, ma poi pensò che si meritava che la guardasse. Annuì senza dire una sola parola. Poi di nuovo il silenzio penetrò fra loro due, palpabile, doloroso. Ad un tratto, Selina allungò una mano e la poggiò su quella di Jonathan, sorprendendolo più di quanto non lo facesse la sua calma: «non ti dirò che sto bene, perché evidentemente non è vero, ma ti giuro… ti giuro, John, che se osi anche solo trattarlo male, ti uccido. Jamie è un’anima sensibile, è delicato e fragile, quindi trattalo come si deve. Ho notato del vostro attaccamento, così come l’hanno notato i miei, con la differenza che loro non si accorgono di quanti passi abbia fatto avanti con te. Tu non ti rendi conto di quante persone attrai nei tuoi confronti con il tuo essere così espansivo e sempre pronto con la battuta ed è ovvio che Jamie si sia affezionato a te. Ed io sono felice che lui abbia fatto progressi. Certo, non mi aspettavo che li facesse proprio con il mio ragazzo, ma chi sono io per mettervi i bastoni fra le ruote? Posso dirti che sarà molto dura con i miei genitori, ma avrete il mio supporto nonostante tutto. Dammi solo un po’ di tempo.»

Improvvisamente gli occhi di Jonathan si riempirono di stupore, senza capire se avesse appena sognato o se quello che lei aveva detto fosse reale: poteva trovare una persona più comprensiva di lei? No, sicuramente no. L’aveva scelta anche per il suo carattere dolce e gentile. Ricambiò la stretta e s’avvicinò per darle un delicato bacio sulla guancia.

«Sei così… non so davvero come ringraziarti. Non so neanche—che cosa posso fare? Dimmi che cosa posso fare. Ti darò tutto il tempo che vuoi e se ad un certo punto pensi che non riuscirai più ad essermi amica, me ne farò una ragione. Però… sono qui, se vorrai ancora essermi amica. E per quanto riguarda Jamie… sto ancora cercando di capire, ma credo che mi piaccia davvero. Non so come sia successo… non lo so. Ma è successo.»

I due si guardarono per qualche secondo e poi lei si alzò, comunicando che doveva assolutamente tornare a casa per parlare con Jamie. Nel frattempo, era meglio non sentirsi, e poi lei gli avrebbe scritto non appena si fosse sentita pronta. Si lasciarono con un altro bacio sulla guancia e poi se ne andò, lasciando nel cuore di Jonathan una certa leggerezza.
   
 
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