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Autore: MusicAddicted    21/08/2021    22 recensioni
Le invenzioni Babbane nelle mani sapienti dei Maghi Oscuri possono portare a colpi di genio… o a catastrofi rovinose… o a entrambe le cose!
Se volete vedere un Barty intraprendente ma con un lato un po’ voyeur , una Bellatrix che alla fine forse è peggio di lui e un Voldemort in preda alla febbre della fama, venite qui, vi riservo un posticino… giuro che non vi metto vicino a Nagini!
non c'è una vera e propria coppia, ma diciamo accenni BartyMort (senso unico) e Bellamort ;)
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Bellatrix Lestrange, Tom Riddle/Voldermort
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Buonaseraaa,
sono abbastanza emozionata perchè questa è la mia prima fanfiction HP pura, cioè senza crossover di mezzo… che poi , diciamocelo, io non so scrivere di ‘Harry Potter’, io  so scrivere (o almeno ci provo, farò disastri, però mi diverto un sacco) solo di  Barty Crouch Jr e quello che gli gravita attorno a seconda delle situazioni, lol
                                                                         

 

Disclaimer: i personaggi appartengono solo a J.K. Rowling… e io vado internata per l’utilizzo che ne faccio XDD


tv-cover

 



 

 

                                                                                                             18 Settembre 1979
 

 


“Ma guarda chi si vede, il giovane Bartemius!” lo saluta festoso Arthur Weasley.

“Non capisco perché si deve entusiasmare ogni volta, Signor Weasley, con tutte le volte che mio padre mi manda da Lei.” sbuffa il ragazzo. “A proposito, li ha quei documenti che gli ha chiesto?”

Bartemius Crouch Senior tratta il figlio alla stregua di un tuttofare, il suo ufficio e quello di Weasley distano di poco e potrebbe benissimo recarsi da solo da quello che alla fine reputa anche una persona abbastanza piacevole, ma ci tiene a sottolineare il suo prestigio, umiliando allo stesso tempo il figlio.

Quello che il Signor Crouch non può sapere è che in questo modo agevola il figlio a reperire informazioni che possono rivelarsi di fondamentale importanza per un certo qualcuno.

 


Ma il Capo del Dipartimento di Applicazioni delle Leggi Magiche questo deve continuare a non saperlo.

Solitamente l’Ufficio per l’Uso improprio dei Manufatti Babbani è silenzioso e ordinato, ma quel giorno non sembra rispettare la norma e i responsabili sono tre testoline rosse, disposte in ordine decrescente.

 


Arthur si accorge di dov’è caduta l’attenzione del giovane e si prodiga in spiegazioni.

“Oggi Molly aveva da fare e … un piccolo strappo alle regole in tanti anni di lavoro mi è concesso.” ammicca, ridacchiando. “E meno male che almeno i gemelli li ha tenuti con sé, quei piccoletti sembrano i figli del diavolo stesso!”

“Fra rossi è facile confondersi!” alza gi occhi Barty, mentre lo vede allontanarsi.

“Ti lascio un attimo con la mia ciurma, così vado a prenderti quello che mi hai chiesto, torno subito.”

 
Se c’è una cosa che Barty ama meno di trovarsi in un ufficio del Ministero della Magia, è ritrovarsi in un ufficio del Ministero della Magia che trabocca di poppanti.


“Il mio papà fa il lavoro più bello del mondo!” rompe il silenzio imbarazzante che si è creato da una manciata di secondi il più grande dei fratelli.

Barty volge lo sguardo verso quel Phil, Will o come diavolo si chiami.

Lui non può certo dire la stessa cosa del suo.


Eppure c’è stato un tempo in cui, quando aveva pressappoco l’età del bimbo che gli ha appena rivolto la parola, anche lui pensava che suo padre fosse la persona più importante del mondo e che da grande sarebbe diventato come lui, anelando anche solo a un briciolo di considerazione da parte di quell’uomo algido che però non sembrava arrivare mai.


Barty ormai ha diciassette anni e si è stancato da un pezzo di aspettare.

“Ah sì, lo credi davvero?” gli domanda scettico il ragazzo.

 

“Certo che sì, ci porta sempre a casa delle cose stranissime ma bellissime, come l’altra sera, quando ci ha fatto vedere la videocamera!” racconta il bimbetto di quasi nove anni, entusiasta.


“Ha un nome così stupido, che cos’è?” sbuffa annoiato Barty, scostandosi il ciuffo dalla fronte ampia.


“Ė una cosa che fa tipo le foto… ma durano più a lungo e non solo si muovono, ma le senti anche parlare!” gli confonde ancora di più le idee il bambino.


“Bill ha ragione,” gli dà manforte il secondogenito della famiglia Weasley che di anni invece ne ha quasi sette. “Papà ha promesso che da grande mi insegnerà come si fa così poi la uso con i draghi. Loro sono bellissimi e io li voglio vedere tutti e farli vedere agli altri con la cideovamera!”

“*Videocamera*, citrullo che sei, Charlie! Non sai nemmeno dirlo, figurati usarla!” gli dà uno scappellotto sulla nuca il più grande.

 

“Silenzio!” inveisce il più piccolo. “Fate i bravi!”

“Ma sentilo il mio Percy!” ridacchia Arthur, facendo ritorno. “Non a caso quella è stata la sua prima parola. Ora hai solo tre anni, chissà cosa farai da Prefetto!” fantastica a occhi aperti, scompigliando i capelli del terzogenito. “Ti hanno dato fastidio?” torna a rivolgersi a Barty, consegnandogli il plico di documenti richiesti.

Si tratta solo di un censimento interno del Ministero, nulla che possa catturare l’interesse del suo Signore Oscuro, tuttavia ha scoperto qualcosa di piuttosto stimolante e vuole scoprire meglio cosa siano quelle bizzarre videocamere e cosa possano effettivamente fare.


Sa anche come soddisfare la sua curiosità… se solo lo lasciassero andare.
 

“Barty,” lo blocca Arthur, prima che esca, mettendogli una mano sulla spalla.

 
 

“Sì?” si volta bruscamente il giovane Crouch.
 

“Tuo padre ha la scorza dura ma io sono convinto che ci tenga a te.” gli sorride benevolo l’uomo.
 

Barty si limita a guardarlo con la sua espressione più scettica.


“Mio padre mi ha chiesto ottimi voti a scuola e io l’ho accontentato.”
 

“Lo so, a proposito, complimenti per i voti eccellenti con cui ti sei diplomato quest’anno, ragazzo!” si congratula Arthur, che dubita che i suoi figli possano arrivare a dargli lo stesso livello di soddisfazione dal punto di vista scolastico.


Barty fa spallucce.

Sa benissimo di aver ottenuto dei voti brillanti.
E suo padre non gli  ha nemmeno permesso di  fare una festa con i suoi amici.

Ma non importa, lui se lo è già fatto un regalo. Il più prezioso di tutti, che gli pulsa deliziosamente sull’interno del braccio sinistro, al riparo da sguardi indiscreti.


“Grazie, ma non è questo il punto. Io a mio padre ho sempre chiesto solo un po’ d’affetto e lui? Non ha mai fatto niente. Evidentemente la mia richiesta deve essere stata molto più esosa della sua.” si congeda freddamente.

Barty sorride, non visto, mentre percorre i corridoi del Ministero.


Ormai non gliene frega più nulla di suo padre.
Ne ha trovato uno migliore.

Un mentore.
E molto di più.


                                                                                                            20 Settembre 1979


Le riunioni con i Mangiamorte sono ormai il suo evento preferito e quella sera ne è prevista una.
Partecipare per il giovane Crouch è così facile, si inventa una serata con gli amici e suo padre lo lascia andare come niente, del resto il suo lavoro diurno negli uffici lo ha svolto, ha diritto a un po’ di svago.
Sua madre invece… beh, detesta mentire così anche a lei, ma ha come la sensazione che lei appoggerebbe il suo amatissimo figlio in qualsiasi scelta.
Forse un giorno glielo dirà.

Una volta allontanatosi dalla Tenuta Crouch in abiti di sartoria pregiata, per Barty è un attimo cambiare outfit, come farebbe una qualsiasi ragazzina per andare di nascosto a ballare in discoteca.
Tuttavia, per Barty il divertimento consiste in ben altro.
Si compiace di quegli indumenti neri come la notte, forse un po’ logori, ma di certo adatti allo scopo. 

 

Indossa la tunica con il cappuccio per coprirsi la testa e l’adorata maschera argentata, dal fascino così grottesco.
Irriconoscibile agli occhi di chiunque, si smaterializza nel luogo indicato.

 

 

Del resto è stato il suo esame preferito e l’ha superato senza il minimo tentennamento.

Arriva nel salone di Villa Malfoy con una puntualità impeccabile: il Signore Oscuro non è ancora arrivato.
Fra i presenti riconosce subito Bellatrix, con il suo stile gotico che le dona incredibilmente, con la sua capigliatura folta e i ricci indomabili, come è lei, con tutta l’energia dei suoi ventotto anni e la voglia di compiacere Voldemort.
La stessa che ha Barty.
Certo, lui la riconosce anche perchè è l’unica che non indossa la maschera, lei non ha mai paura di mostrarsi per quella che è: una talentuosa Strega Oscura molto temibile.
Barty ha molta stima di lei e aspira a raggiungere i suoi livelli.

Tuttavia scorge un’altra presenza amica nei corvini capelli lunghi fino alla nuca di Regulus ed è a lui che si avvicina, mentre attendono che il Signore Oscuro si manifesti a loro.
E Voldemort non manca di farlo, guardandoli uno a uno in un silenzio che mette soggezione.

 


“Miei seguaci, miei adepti, miei fedeli,” esordisce, ottenendo un cenno di assenso da quelle trenta o poco più teste che sono in quella stanza. “Mi compiace vedervi qui, anche se a mio avviso siete ancora un po’ troppo pochi. Vorrei avvicinare a me quanti più maghi e streghe Purosangue possibili, ma è anche vero che non posso espormi pubblicamente, con quei dannati Auror che mi stanno così alle calcagna!” ringhia, scocciato. “Qualche idea?” domanda, col suo tono che torna affabile.

 


“M-mio S-signore,” si leva goffamente una mano in alto.

“Sì, Goyle?” lo interpella Voldemort che lo ha già riconosciuto dalla voce.

“Po-potremmo organizzare un co-comizio, ma-magari nella Fo-Foresta Proibita e…”

Si vede nel salone avvolto dalla penombra solo una scintilla rossa fulminea, seguita da un ‘Crucio’ rabbioso, prima che Goyle si contorca a terra dal dolore, lamentandosi in modo ben poco virile.

Tutti gli altri indietreggiano impauriti, mentre Bellatrix e Barty si crogiolano di quel dolore che il loro Signore Oscuro sta causando a quella sconsiderata vittima.

“Quale parte di ‘non posso espormi pubblicamente’ non hai colto, Goyle?” ringhia Voldemort, alzando la bacchetta e terminando quella terribile punizione. “Qualcun altro?” torna a rivolgersi al suo pubblico.

Un altro braccio si solleva.

“M-mio Si-Signore, po-potreste ma-materializzarvi ne-nelle case d-dei maghi e…”

“Per prima cosa, Tiger, non ti avevo dato il permesso di parlare,” lo interrompe Voldemort, gelido.  “Seconda cosa, per Salazar! Questa è una proposta ancora più stupida della precedente!” si infuria. “CRUCIO!”

 

 

Non è una replica di prima, questa volta è più potente e le grida di Tiger più forti e strazianti.

Così come il divertimento di Bellatrix e Barty è ancora maggiore, seppur non lo diano a vedere.

 

 

“Quindi io dovrei sprecare il mio preziosissimo tempo, andando a caso nelle case di ogni mago, ripetutamente , col rischio di imbattermi in un manipolo di Auror che non aspetta altro?” sbraita Voldemort, intensificando la Maledizione senza Perdono, al punto che Tiger non ha nemmeno più le forze per scusarsi, prima che lui smetta. “Ma di che razza di idioti mi sono circondato?”

“Vi prego, mio Signore, calmatevi,” gli si avvicina Lucius, preoccupato più per il mobilio della sua casa che per la frustrazione del suo Padrone. “Sono certo che troveremo il modo di avvicinare quanti più maghi possibili alla vostra nobile causa.”

“Hai qualche suggerimento in merito, Lucius?” lo interroga il Signore Oscuro ma il Mangiamorte scuote la testa negativamente, desolato.

“Qualche altra idea?” interpella i restanti. “Intendo qualche idea valida?” sottolinea.

“Mio Signore, mi concedete la parola?” domanda Barty, senza esitazioni.

 


“Oh, il piccolo Crouch, sono curioso di sentirti.” lo esorta Voldemort.

 

“Detesto esser chiamato così!” sbotta Barty, senza pensare alle conseguenze delle sue azioni.


Voldemort tuttavia sembra apprezzare la sua insofferenza, notevole per la sua così giovane età.

“Così come? ‘Piccolo’?” si diverte a punzecchiarlo.

“Anche… ma soprattutto Crouch. Non voglio più essere associato a quel nome.” ringhia il giovane.

“Lo sapevo già, ma volevo una conferma. Per me sarai sempre e solo Barty, allora.”

Barty non vuole illudersi troppo ma sembrerebbe che Voldemort voglia creare una certa intimità con lui.

 

Lo deve pensare anche Bellatrix, visto che si gira di scatto, rivolgendogli un’occhiata di fuoco, che può percepire anche attraverso le fessure della maschera che lui ancora indossa.

 


“Esponi la tua idea, quindi.” comincia a spazientirsi il Signore Oscuro, che non ama perdere tempo.

 


“Ma certo, mio Signore, perdonatemi. Potremmo ricorrere a una videocamera,” riprende il discorso Barty.

Al suono di quella parola sconosciuta si leva un coro di risate sprezzanti.

“Tacete, tutti quanti!” li ammonisce Voldemort, con la sua bacchetta che emana scintille in segno di avvertimento, ripristinando così il silenzio.

 

 

 

“Che cos’è una videocamera?” torna a rivolgersi a Barty, a metà fra incuriosito e diffidente.
 

 

“Si tratta di un’invenzione Babbana di cui sono giunto a conoscenza, che, con le opportune modifiche, potrebbe tornarci molto utile,” premette il ragazzo, prima di divulgarsi in spiegazioni più approfondite.

 


Fortunatamente, il proprietario del negozio tecnologico Babbano al quale ha fatto visita ha dimostrato di avere una proprietà lessicale ben più elaborata di Bill Weasley.

“Una volta ottenuto un vostro video, mio Signore, potremo fonderlo all’interno di un incantesimo, che posso creare, e farlo comparire dalla bacchetta di chi è in grado di pronunciare la formula corretta. In questo modo, tramite dei semplici passaparola, noi Mangiamorte potremmo fare una cernita dei Maghi interessati  e solo a loro forniremo gli strumenti per mettersi in contatto con Voi. Un primo contatto non diretto, dove a loro, in totale privacy apparirebbe il vostro Video con Voi che illustrate i vari punti del vostro così nobile progetto, senza esporvi in pubblico fisicamente. Poi, se l’interesse permane, potrebbero seguire video successivi, dove date sempre maggiori informazioni fino al punto di farvi avvicinare in segreto da chi è davvero pronto a unirsi a Voi.”

Finita la sua esposizione, che non ha vacillato nemmeno per un secondo, Barty resta in attesa del verdetto, mentre Voldemort si chiude in un silenzio riflessivo.

Silenzio che Bellatrix non esita a rompere.

 

“Ma guarda, ora che  il bambino ha il suo trasferello vuole già giocare con i grandi?” sghignazza impertinente, con la voce in falsetto.

 

‘Trasferello lo dici a quell’inutile di tua sorella Narcissa che è Mangiamorte tanto quanto lo sarebbe un lavabo!” sbotta lui, scattando verso di lei e togliendosi la maschera per affrontarla meglio.

La sua battuta suscita l’ilarità del Signore Oscuro e tutto sommato strappa un sorriso anche a Bellatrix.

In effetti, sua sorella non è nemmeno presente a quella riunione.


“Io sono degno di questo Marchio tanto quanto lo sei tu,” si solleva la manica Barty, mostrandoglielo con sguardo  fiero. “E non ho alcun timore di provarlo!”

“Bella, Bella, devo forse ritenere che questa tua reazione sconsiderata sia dovuta al fatto che il nostro caro Barty ha avuto un’idea brillante e tu no?” le si avvicina Voldemort.


“Io… mi dispiace, mio Signore,” si fa più remissiva lei, chinando la testa.

“Non temere,” le accarezza i capelli Voldemort. “Tu mi dai altri tipi di soddisfazioni...e me ne darai anche altri.” le sorride, ricambiato ed ora è Barty quello geloso.

“Ragazzo mio, mi piace il tuo modo di pensare, denota una spiccata intelligenza.” torna a rivolgersi a lui, compiacendolo oltre ogni sua più ottimistica previsione.

Ha ricevuto più complimenti dal suo Signore Oscuro nel corso di quei pochi mesi che da suo padre in tutta la sua vita.

“Mio Signore,” si inchina a lui, rispettoso.

“Procurati una di quelle videocamere,” gli impartisce il suo Padrone.

“Niente di più facile, mio Signore.” garantisce il ragazzo, rialzandosi.

 

“Bene, sarai tu a occuparti delle.. riprese, hai detto che si chiamano così, giusto?” chiede conferma.

“Sì, mio Signore… davvero avrò questo onore?” non sta più nella pelle il giovane.

“Tua l’idea, tu te ne occuperai. Sai dov’ la Tenuta Gaunt?”

 

 

 

Barty annuisce, non riuscendo a credere alla sua fortuna: sa bene che quella è la dimora fissa di Lord Voldemort o quantomeno temporanea, visti i suoi continui viaggi in giro per il mondo.

 

 

 

“Ti do tempo tre giorni per acquisire le nozioni necessarie e districarti dagli impegni con il vecchio Crouch, non vogliamo certo che si insospettisca,” si raccomanda Voldemort e lui annuisce. “E poi verrai da me,” mette fine a quella riunione, fra lo stupore generale e l’invidia cocente di una delle presenti.
                                                                                                         

                                                                                                            23 Settembre 1979

 

 

 


È una domenica pomeriggio di sole quella che, dopo le opportune precauzioni, vede Barty addentrarsi nel rigoglioso giardino della Tenuta Gaunt.

Non serve che si vesta da Mangiamorte per quell’occasione, un giacchetto di jeans nero va più che bene, vista anche la temperatura ancora piacevole.

Una volta giunto al portone viene accolto dall’elfo domestico di Voldemort che cerimonioso e servizievole gli fa strada fino al sontuoso salotto.


Ci sono quadri degli Avi magici di così alto lignaggio, arazzi, drappi di tessuti pregiati e una poltrona stile Luigi XVI su cui è adagiato comodamente Voldemort, che lo sta aspettando.

“Il giovane Barty è qui, Signore.” annuncia l’elfo.

 


Il ragazzo è compiaciuto: il suo Signore ha pure educato il suo Elfo perché non pronunciasse più quel cognome che tanto mal sopporta.
 

 

“Lasciaci soli, Ralnes,” lo istruisce Voldemort e l'elfo sparisce con un sonoro pop.

“Bravo, Barty, puntuale, come sempre e hai portato tutto, vedo.” esordisce lui, indicando l’attrezzo ingombrante e rudimentale che Barty reca con sé.

 

 

“Certo, mio Signore e ormai sono in grado di usarla perfettamente, possiamo cominciare quando volete.”
 

 

Con un colpo di bacchetta Voldemort accende il caminetto dietro le sue spalle.

 

 

 

“Non trovi sia più suggestivo?”

“A fine Settembre, Signore?” gli fa notare il giovane, allentando il giubbino.

 

 

“Forse hai ragione, un po’ troppo prematuro,” cambia idea, spegnendo il caminetto con un solo gesto della mano.

 

 

 

“Cominciamo pure, allora, vado bene così?”

 


“Voi andate sempre benissimo, mio Signore!” lo rassicura Barty, scoperchiando la videocamera.

 

 

 

“Intendevo per l’inquadratura, ruffiano dalla lingua lunga!” bercia Voldemort.

 


“Non è ruffianeria, mio Signore, non lo dico per compiacervi, lo dico perché lo credo, voi siete così perfetto… così bello…” si lascia sfuggire Barty creando un momento alquanto imbarazzante.

 


Non è nemmeno un parere oggettivo.
Se è vero che Tom Riddle nella sua giovinezza è stato molto affascinante, è anche vero che col passare degli anni la corruzione della sua anima si è riflessa anche sul suo aspetto esteriore. 

 

Il volto si è deturpato, con tratti che sembrano sempre meno umani.
Ma per Barty lui è bellissimo, a prescindere da tutto.

 


“Farò meglio a fare ciò per cui sono venuto,” cerca di salvare le apparenze, imbracciando la telecamera. “Facciamo solo una prova con un video breve, poi testerò il mio incantesimo. Al mio ‘Via’ potete cominciare a parlare,”gli spiega e il suo Padrone fa un cenno di assenso.

“Via,” lo avverte Barty, prima di accendere la videocamera, con presa sicura e mano ferma.

“Salve a te, è il tuo Signore Oscuro che ti parla. Se mi stai vedendo vuol dire che hai il potenziale adatto per entrare nelle mie schiere.” comincia a parlare Voldemort, prendendo subito confidenza con lo schermo.

La posizione è rilassata, i gesti naturali, il tono di voce suadente.

Barty gli fa segno che può bastare così.

“Ma come, di già? Ammetto che ci stavo prendendo gusto.” lo guarda perplesso Voldemort.

“Ho visto e infatti siete stato impeccabile. Però, come vi dicevo, mi serve solo un breve video per testare ciò per cui mi sono applicato tanto.” gli spiega Barty, estraendo la cassetta a nastro dalla videocamera, ora spenta.

La appoggia su un tavolo ed estrae la sua bacchetta, posandola sopra.

Chiude gli occhi e resta concentrato qualche secondo, assorbendone il video all’interno.

 

 

Se visionassero di nuovo quel nastro scoprirebbero che ora è vuoto.

Quando è certo di aver concluso quella prima fase, Barty si concentra nuovamente, prima di pronunciare l’incantesimo che ha creato.

Tenebris Video!” esclama sicuro e dalla bacchetta scaturisce un fumo nero che funge da sfondo per il video che subito dopo comincia a proiettarsi, per poi svanire quando finisce.

 

 

“Eccellente, ragazzo mio, eccellente!” si compiace Voldemort, con un ghigno soddisfatto.

 

 

 

“Vi ringrazio, mio Signore. Sapete, è predisposto per attivarsi solo con chi è affine alle Arti Oscure. Un mago votato al Bene, anche se pronunciasse la formula correttamente non potrebbe mai attivare quel video.” lo informa Barty, gongolando.

“Questo lo verifichiamo subito: RALNES!” urla Voldemort e il suo Elfo appare all’istante.

“Padrone vuole che Ralnes aiuta?” si inchina l’elfo.

“Sì. Barty, dagli la tua bacchetta.” comanda il Padrone e il ragazzo non obietta di certo. “Hai detto che non può essere azionato dai maghi buoni, ma credo si possa testare anche con gli Elfi; sai, Ralnes non farebbe male a una mosca… a meno che non glielo ordini io.” sogghigna inquietante, prima di esortare l’elfo a lanciare l’incantesimo ‘Tenebris Video’.

 


Ralnes esegue, anche più di una volta, ma senza che accada nulla.
È lo stesso incantesimo, è addirittura la stessa bacchetta, ma quello che manca è la propensione alla Magia Oscura.

“Notevole, Barty, davvero notevole.” è sempre più colpito il Signore Oscuro, restituendogli la bacchetta. “Vogliamo quindi continuare le riprese?”

 

 

 

 

                                                                                                             24 Settembre 1979

 

 

 

Barty ha espletato tutti i compiti che il padre gli ha affidato al Ministero per quella giornata, questo gli dà modo di avere il pomeriggio libero.

 


E lui sa come impiegarlo.

 


È seduto su una panchina, nel vasto parco della Tenuta Crouch, in T Shirt a godersi un’altra bella giornata di sole. La madre è in casa a istruire Winky, la loro elfa domestica, sulle varie faccende di casa, il padre, nemmeno serve dirlo, è al lavoro e ci resterà fino a notte fonda.

Tenebris video,” pronuncia Barty, ricreando così l’ultimo lungo video di Voldemort che ha filmato e che devono solo rifinire nell’ultimo meeting, rivedendo bene ogni punto, prima di ufficializzarlo.

Una volta terminato di rivederlo, beandosi di ogni fotogramma, per Barty è il momento di vedere se ha avuto buon esito  l’audace mossa che ha compiuto, approfittando di un momento di distrazione di Voldemort, mentre parlava con il suo elfo.

 

Revelio.” bisbiglia e dalla bacchetta si proietta un cerchio grigio, simile a quelli che si vedono al cinema, se solo lui sapesse cos’è un cinema.

Il grigio sbiadisce e gradualmente si mette a fuoco l’immagine del salotto di Voldemort.

Ora non gli resta che augurarsi che lui torni in quel salotto.

 


Non deve attendere molto perché venga accontentato.

 


Voldemort si sistema sulla poltrona, leggendo un libro, un libro di Magia Antica da quanto può apprendere dalla copertina.
 

 

“Lo sapevo che stavi tramando qualcosa, mocciosetto!” lo fa sobbalzare Bellatrix, apparendogli alle spalle.

“Bellatrix! Ma come diavolo…” cerca di riprendersi dallo spavento Barty, voltandosi verso di lei.

È diversa dal suo solito, i capelli sono lisci, gli abiti sempre scuri, ma meno ricercati e questo la rende un po’ più vulnerabile ai suoi occhi.

“Oh, ti prego, ragazzino, non sei certo la persona più introvabile del mondo: se non sei qui sei al Ministero a fare il galoppino di tuo padre, se non sei lì sei qui oppure… alla dimora dell’Oscuro Signore, non è così?” sbotta lei, che forse non nell’aspetto ma negli atteggiamenti è sempre una pantera feroce.

Barty sorride indisponente.

 

 

“Beh, sei ancora piuttosto giovane, dovrebbe funzionarti bene l’udito. C’eri anche tu a quella riunione, no? Lo hai sentito il Signore Oscuro. Sì, sono stato da lui e abbiamo cominciato a lavorare al progetto che gli ho suggerito.” le racconta lui, mentre lei prende posto sulla panchina, senza nemmeno chiederlo, tutta concentrata a guardare nel cerchio magico.
 

 

“Oh è così bello così concentrato nella lettura, chissà quali nuove arti meravigliose e terribili apprenderà,” commenta lei, tutta assorta, chinando la schiena in avanti e appoggiando il viso alle mani sorrette sulle ginocchia, per vedere meglio il tutto.


 

“Com’è possibile? Perché lo stiamo vedendo? Dimmi come hai fatto!” lo interroga lei.

“Mi sono presentato con due videocamere, una, nelle sue dimensioni normali, è quella che ha visto lui, l’altra è una copia che ho miniaturizzato e nascosto, incantandola perchè non si spenga mai… e lui non se ne è accorto.” le rivela.

“Stai spiando l’Oscuro Signore!” si agita Bellatrix.

“Non è spiare… è bearmi della sua presenza, anche quando lui non c’è… in modo del tutto innocente.” si difende Barty.

 


“Andrò a riferirgli tutto,” lo minaccia lei, alzandosi dalla panca “A patto che…”

 


“A patto che?” solleva un sopracciglio lui, che forse ha già intuito cosa sta per dire.

 
 

Loro due sono così simili.
 

“A patto che possa rimanere qui con te, a vederlo.” trova un accordo che è anche nel suo interesse.
 

“Mettiti qui comoda, allora, Bella, nessuno ci disturberà.” le sorride lui.

Lo osservano in religioso silenzio per quella che alla fine diventa un’ora intera, prima che Voldemort interrompa la lettura e lasci il salotto.

 


“È stato bellissimo.” commenta estasiata Bellatrix.
 

 

“Sei invidiosa di me perché ho visto il suo salotto, ma qualcosa mi dice che tu presto vedrai la sua camera da letto!” esterna i suoi pensieri Barty.

Per poco Bellatrix non si sbilancia, cadendo dalla panchina.

“Per la barba di Merlino! Cosa dici…”

“Ho visto come ti guarda. Lo amiamo entrambi, è inutile che ci prendiamo in giro, ma se c’è qualcuno che ha una possibilità con lui quella sei tu, e poi lo ami da più tempo, no?”

“Da tantissimo,” si confida lei. “Ma io sono sposata con Rodolphus,”

“Lestrange? C’era anche lui alla riunione, l’altra sera.”

 


“Oh sì, è un Mangiamorte molto devoto, almeno questo è uno dei suoi pregi.” gli riconosce lei. “Mai devota come lo sono io però.”

“E come lo sarò anche io, sono solo agli inizi, ma voglio rendere il nostro Signore sempre più fiero di me, compiacerlo in ogni modo, con ogni azione, fosse anche la più efferata.” spergiura Barty, con gli occhi che si illuminano di una luce inquietante, la lingua che gli scatta fuori dalle labbra senza che nemmeno se ne accorga.

 

 

 

“Saremo rivali in questo, lo sai, vero?” lo guarda con atteggiamento di sfida Bellatrix.

“E io non potrei chiedere una rivale migliore!” le tende la mano lui e lei accetta di stringerla.

 


“Ora, in quanto rivale, mi chiedo perché non ti guardi un po’ intorno? C’è Regulus che praticamente ti muore dietro!” gli fa notare lei.

 


Barty fa spallucce.

 


“Lo so, ma per me è solo un buon amico. Mi potrei innamorare solo di qualcuno di potente, con un forte carisma, una personalità magnetica, qualcuno che possa adorare, che mi faccia sentire al sicuro, ma anche che io possa temere!” sospira lui, insoddisfatto.  “Io invece ti dico, okay, sei sposata… e allora? Questo non ti vieta di continuare ad amare il nostro Signore ed esserci quando lui ti vorrà e io credo accadrà presto.”

“Ooohh, guarda, l’Oscuro Signore è tornato!” si esalta Bellatrix, indicando il cerchio magico.

 

Voldemort ha fatto ritorno portando con sé un prigioniero, probabilmente un Babbano, e la sua fidata Nagini.

 


“Oooh, qualcuno sta per cenare!” batte le mani contenta la Strega Oscura.

“Con un inutile Babbano in meno!” aggiunge il giovane Mago Oscuro, ridendo con lei, mentre si godono la cruenta scena, con lui che ha fatto scivolare un braccio attorno alla sua schiena, senza che lei si sia scostata.


A fine pasto però Nagini sembra inquieta e Barty comincia a sudare freddo.
 

“Nagini, che hai? Hai fatto forse indigestione, mangiando troppo in fretta?” le chiede preoccupato Voldemort, osservando il serpente gigante andare dritto alla fonte del problema.
 

 

“Oh, cazzo!” impreca Bellatrix, guardando divertita Barty. “Sei nei guai ora, caro il mio rivale!”

In effetti Barty è così pallido che le sue lentiggini sono ancora più evidenti, mentre osserva Voldemort afferrare la microscopica videocamera nascosta.

“Baaarrrrrttyyy!” ringhia furibondo. “E Bella? Da te non me lo sarei mai aspettato!”

Bellatrix, che non aveva ancora finito di sghignazzare, si soffoca tossendo.


“Ma… mio Signore, come?”


“Oh, ti prego, Bella, non ci arrivi? Credi non sappia rendere reversibile un incantesimo? Se voi vedete me anche io ora posso vedere voi… e tu, levale subito quel braccio di dosso!” intima a Barty che obbedisce all’istante.
 

“Mio Signore! Io avevo scoperto tutto e volevo venirvi ad avvertire, ma lui mi ha costretta a rimanere qui con l’Imperio!” tenta di giustificarsi lei.
 

 

“Brutta bugiarda! Non lo so nemmeno lanciare l’Imperio ancora. Sei tu che hai fatto carte false per rimanere qui a guardare!” sbotta Barty, mentre si ringhiano contro a vicenda.

 


“SMETTETELA, TUTTI E DUE O DIVERRETE IL PROSSIMO PASTO DI NAGINI!” sfuria Voldemort, così collerico che i suoi occhi sembrano tingersi di rosso.

 


Barty reagisce facendo l’unica cosa sensata in quel momento.

 


Afferra il braccio di Bellatrix e la smaterializza con lui.

 


“Ma… dove siamo?” si riprende dal momentaneo stordimento Bellatrix, abbracciandosi, infreddolita.

“Credo la Groenlandia… ho pensato a un posto abbastanza lontano, mentre il nostro Signore smaltisce la sua rabbia cocente. Staremo qui qualche giorno.” decide il ragazzo per entrambi, chiamando a sé due giubbotti di pelliccia perché possano coprirsi.

Stanno per indossarli, quando sentono il braccio interno dove c’è il Marchio Nero prudere particolarmente.
Lo guardano e vedono che il teschio è più vivido che mai, con il serpente dentro che si muove insistentemente, segno che Voldemort li sta chiamando.

“Non cascarci. Se andiamo là ora saremo mangime per serpenti.” argomenta Barty e sembra piuttosto convincente.

 

 

************************ (Contemporaneamente)

 


Voldemort vede comparire nel suo salotto tutti i Mangiamorte che ha chiamato a sé.


No. Non tutti.


Manda via bruscamente  i suoi servitori rabbioso, senza che loro capiscano nemmeno il perchè, ma l’importante è compiacere sempre il loro Signore Oscuro.

 


“Torneranno,” ringhia, accarezzando Nagini “Una mi desidera troppo, l’altro… beh, pure, ma soprattutto deve finire quel dannatissimo video!”

 

 

 

--

FINE

Maghetti e Streghette da casa, non provate a invocare il ‘Tenebris Video’ dalle vostre bacchette, perché il video di Voldy non vi apparirà… anche perché non lo sapremo mai se questo incantesimo Barty alla fine l’ha ultimato… o è rimasto in Groenlandia fino alla sua caduta XD

Scherzi a parte, mi piace un sacco come nome di incantesimo (che mi segue anche in altre storie sa che ho un kink per inventarli XD) perchè vuol dire al tempo stesso sia ‘Video Oscuro’ sia ‘Vedo il buio’ e mi sembrava doppiamente indicato.

 

 

 

Finora ho sempre scritto di Barty grandicello e pazzerello, ma quando ho visto quell’immagine ieri (quella che vedete nella cover)  mi sono arrivate delle young Barty! vibes fortissime e questa storia è nata da lì, nel giro di un giorno e mezzo.

Nel libro il tic non c’è, lo so, ma il signor David Tennant ha avuto questa trovata geniale per la quale io vado pazza e … volevo fargli un mini accenno, diciamo che qui del tic non ne soffriva ancora, ma gli è uscito inconsapevolmente in un momento di grande esaltazione XD

Anche per quanto riguarda odiare così il proprio cognome, sono convinta avesse questa fissa da adolescente, poi crescendo alla fine lo abbia accettato e lo abbia fatto suo, con la fierezza di un Purosangue ;)
E sempre in quei due miei 1230 headcanon personali, Voldy sa dell’attrazione che Barty prova per lui e, pur rimanendo het che più het non si può, un po’ ci gioca con questa cosa e ama dargli dei contentini, tipo la cosa di non chiamarlo per cognome, ecc ;)

A proposito di Voldy, me lo sono immagnata stile Presidente che fa il discorso di fine anno (con la stanza agghindata a modo) e mi sono divertita un mondo XD
Ah il suo elfo Ralnes l’ho inventato io e altro non è che la fusione del nome e cognome dell’attore che nterpreta il nostro adorato serpentesco Voldy ;P

 

 

 

Sì lo so, ho la tendenza a rendere Barty un po’ Gary Stu, ma.. insomma, lo avete visto tutti che ha combinato a Hogwarts, come ha fregato pure Silente? Chapeau al Patatino Oscuro, non posso fare a meno di pensare che sia geniale, intelligentissimo e apprenda molto in fretta. <3
E nel lunghissimo crossover, che spero di poter iniziare a pubblicare l’anno prossimo, di cose gliene faccio fare parecchie :P

 


Spero vi sia piaciuta la BROTP con Bella, adoro immaginarli così <3

Oh beh, quando Barty  fa la descrizione di chi potrebbe farlo innamorare è evidente che abbia parlato del Decimo Dottore, era già nell’aria XD (questa è la mia shot del resto, fatemi sognare XD)

 


p.s. un grazie specialissimo a EcateC che si è sorbita gran parte dei miei scleri e mi ha fatto un po’ da consulente (ad esempio, il degrado di Tom Riddle nell’aspetto l’ho appreso da lei, che mi ha ricordato i libri), praticamente, tesorina , questa shottina per un quarto è anche tua ;)

direi che ho ciarlato pure troppo, se vi va, ditemi qualcosa voi ^^’ , accetto anche le Maledizioni senza Perdono XD

#TeamDeathEaters <3

   
 
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