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Autore: Harry Fine    21/08/2021    2 recensioni
Iselen Surana, Runaan Mahariel, Aida Tabris, Persephone Cousland, Micah Brosca e Aura Aeducan vivono ognuno la propria vita, tutti bloccati dai loro problemi e deliziati dai loro affetti. Nessuno di loro sa chi siano gli altri, ma molto presto dovranno unirsi e affrontare il Flagello, la calamità peggiore che loro e il loro mondo abbiano mai visto e che minaccia di inghiottire ogni cosa, insieme ad un'improbabile compagnia di alleati, facendo tutto ciò che è necessario per salvare il paese che conoscono. Anche se il prezzo potrebbe essere troppo alto.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Alistair Therin, Custode, Morrigan, Nuovo personaggio, Zevran Arainai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Micah non aveva la più pallida idea di come la principessina fosse riuscita a convincerla ad immischiarsi in affari altrui per la seconda volta. Sulle spalle aveva abbastanza Lyrium da bastare per un esercito e invece era stata costretta a posticipare ancora la consegna e il successivo guadagno solo perché lei doveva fare la nobile! Come se l'orda di cadaveri impazziti non fosse stata abbastanza!
Appena quei cretini di Bann Teagan e I suoi avevano chiesto loro aiuto, quella non aveva aspettato un secondo a dire di sì e a trascinare anche lei in quella follia.

Non che il resto del Gruppo avesse aiutato particolarmente. Appena il tipo coi capelli ramati, Alistair, che a quanto pareva era un custode grigio, aveva parlato del passaggio sotto il Mulino e la necessità di salvare chiunque fosse rimasto imprigionato nel Castello, Persephone e Leliana si erano subito offerte di aiutare
Meno entusiasta era stata la reazione della maga dai capelli corvini, Morrigan, che concordava con Micah sul fatto che quella gente avrebbe dovuto imparare a risolversi da sola i propri problemi, e del gigantesco Qunari, Sten. Lui, però, non aveva aperto bocca se non per dire “che perdita di tempo". E non poteva dargli torto.
E i due elfi, Iselen e Runaan, anche loro custodi grigi a quanto pareva, avevano acconsentito con un sospiro. Più che altro, Sembravano rassegnati al fatto che, senza tutti quei damerini con la testa fra le nuvole, non avrebbero mai potuto evitare che il Flagello li ammazzasse tutti quanti. O forse sapevano che tanto Alistair e gli altri sarebbero andati comunque.

Però era chiaro che non si fidavano di Isolde più di quanto lo facesse lei. Quella donna nascondeva qualcosa, se lo sentiva. 
E anche per colpa sua adesso si stavano aggirando circospetti nei sotterranei di quel dannato palazzo. Non sarebbe stato neanche tanto male, se non fosse stato per I cadaveri che saltavano fuori da dentro gli armadi e dietro le porte, pronti a staccare loro la testa.


Quantomeno, contando anche i due mabari, erano in undici, quindi non un gruppo facile da affrontare, ma questo non toglieva il fatto che lei si fosse di nuovo trovata a risolvere i problemi altrui contro la propria volontà! E ne aveva piene le scatole.

Da quando lei e Aura erano fuggite da Orzammar, avevano sopportato pioggia, neve, sole battente e si erano ridotte ad essere semplici sgherri del Karta quando pochissimi altri nani avevano capacità come le loro e avevano dovuto strappare ogni lavoro più importante con le unghie, quindi non era dell'umore migliore per sorbirsi l'ennesimo inconveniente! 
Però doveva ammettere che un lato di lei, uno stupido, curioso lato di lei, voleva vedere dove li avrebbe portati quella faccenda assurda. Tutto il mondo della superficie era nuovo: aveva visto cose impressionanti e altre che non avrebbe mai voluto vedere, ma stava iniziando ad averne abbastanza del fatto che tutti quanti avessero bisogno di aiuto per risolvere le proprie faccende.
Sbuffò sonoramente, ma cercò di concentrarsi sui vantaggi che andare al castello le avrebbe portato. Magari quell'ennesimo ritardo sulla consegna, l’avrebbe condotta ad una grossa cassaforte.

Un ghigno sornione le ornò le labbra davanti a quella prospettiva, e volse lo sguardo in avanti, dove Iselen si muoveva con attenzione in testa al gruppo, il bastone magico sollevato per illuminare l'area.
Lui le piaceva: era un tipo con una scopa su per il culo, ma era davvero utile in uno scontro e sembrava avere la testa sulle spalle, oltre che un interesse a farla restare lì, a differenza della principessina.


Il grosso mabari bianco era proprio accanto a lui, pronto a difendere il suo padrone da qualsiasi cadavere ambulante si fosse avvicinato. L’animale sembrava anche trovarsi a suo agio là sotto, a differenza di Runaan, Morrigan e Sten.
《Alistair, quanto manca per uscire dai sotterranei?》 Domandò infatti l'elfo biondo, guardando le pareti di pietre con aria nervosa.
《Non molto. Tra poco troveremo una scala che ci condurrà alle segrete e poi al cortile. Da lì arriveremo al salone.》 Rispose il custode, indicando la via

Appena salirono, Invel e Cerere iniziarono immediatamente a ringhiare. 
《Che ti succede, Cerere? Senti qualcosa? 》 Domandò Persephone, mentre la sua amica continuava a puntare verso la fine del corridoio.


Laggiù si potevano vedere delle figure sbilenche, che stringevano spasmodiche le sbarre di una delle celle, facendo un gran baccano ed emettendo versi orribili.
Ma appena si accorsero di loro, puntarono i loro occhi vuoti verso di loro, iniziando a corrergli incontro e spalancando le bocche in maniera innaturale.

《Attenti!》 Urlò la ragazza, scansandosi in tempo e tirando fuori le sue spade al momento giusto per mozzare la testa ad uno di essi.

Sten e Aura, in difficoltà per via degli spazi ristretti, furono costretti a spostarsi per permettere ad Alistair, Micah, Runaan e Leliana di attaccare.
La rossa danzò rapidissima attorno ad uno di quei cosi, per poi conficcargli i pugnali nella nuca, mentre la nana e l’elfo trapassavano il secondo nello stomaco e nella schiena. Il ramato, infine, tranciò in due l’ultimo rimasto con un colpo bene assestato di spada.


《Vi ringrazio per averci avvertiti, Lady Cousland.》 Disse, rivolto alla ragazza dagli occhi verdi.
《Non c'è di che. E chiamatemi solo Persephone.》 Rispose lei con un sorriso, rinfoderando le spade.

Micah alzò gli occhi al cielo; quello non era il momento per le smancerie! Ma una voce, proveniente dalla cella, attirò la loro attenzione. 《C'è qualcuno lì!? Vi prego, ditemi che avete ucciso quelle creature.》


Iselen sbarrò gli occhi. Avrebbe riconosciuto quel tono tra mille, ma non era possibile che lui fosse finito lì sotto. Avrebbe dovuto essere nel Tevinter ormai!
Oltrepassò rapidamente Alistair, Persephone e Cerere, correndo verso la cella e guardando attraverso le sbarre per scorgere il prigioniero.

Era sporco di sangue rappreso e sporcizia, grosse borse gli circondavano gli occhi, portava scorgere dei lunghi tagli sotto le vesti lacere che indossava e sicuramente era dimagrito parecchio, però non c'era ombra di dubbio su chi fosse. 
《Jowan!》 Esclamò, stringendo le sbarre.
《Iselen!? Che cosa ci fai tu qui?》 Chiese lui, sbalordito.


Runaan si sporse a vedere meglio. Quindi era lui il mago shem che Iselen aveva aiutato a fuggire dal Circolo, quello che lo aveva lasciato ai Templari. Se lo era sempre immaginato… diverso. Piuttosto che ispirare paura, faceva quasi pietà.
L'elfo dalla pelle scura però non fece caso al Dalish, lo sguardo puntato sul suo amico. 《Dovrei farti io questa domanda, Jowan. Pensavo che fossi già arrivato nel Tevinter a quest’ora. Per quale motivo sei rimasto qui?! E soprattutto, come hai fatto a finire in questa cella?》 
Il moro abbassò lo sguardo. 《Dopo che tu, Neria e Solona mi avete aiutato a fuggire dalla torre, mi sono reso conto di non avere nulla con cui pagare il viaggio nel Tevinter, ne per trovare un modo di liberarmi dei Templari che mi stavano dando la caccia o procurarmi del cibo per il viaggio. Ma proprio quando stavo per perdere le speranze… sono arrivate due richieste che avrebbero significato una svolta. Una dall'Arlessa Isolde e… una da Teyrn Loghain.》


Alistair emise un verso strozzato. 《Sei in combutta con Loghain!? Che cosa ti ha chiesto di fare?》
Jowan si fece ancora più piccolo nella sua cella.  《Avvelenare Arle Eamon.》

Stavolta il verso di sorpresa lo emisero anche Leliana e Persephone. 《Che cosa?! Perché lo avete fatto?! Arle Eamon è un brav’uomo!》 Chiese la seconda, gli occhi sbarrati per lo stupore.
《Vi giuro che io non sapevo nulla di lui. I soldati di Loghain mi avevano detto che era un pericolo per il Ferelden e mi avevano promesso che mi avrebbero dato abbastanza denaro da fuggire nel Tevinter se lo avessi fatto. Non c'è posto sicuro per un mago del sangue qui.》 Disse, rammaricato.

《Tu? Un mago del sangue? Sul serio?》 Domandò scettica Morrigan, guardandolo da capo a piedi senza scomporsi, ignorando le facce del resto del Gruppo, che stava ancora assorbendo l’informazione.
Da quel che poteva vedere, quel ragazzo non sembrava capace o potente come Iselen, e sicuramente gli mancava una certa dose di astuzia e autoconservazione che il custode aveva. Però se davvero era un mago del sangue, doveva avere più talenti del previsto.


I suoi compagni intanto, sembravano uno più scioccato dell'altro: Leliana si era allontanata impercettibilmente, la mano che sfiorava il manico del coltello identica a quella di Sten, che reggeva il grosso spadone con aria minacciosa. E anche Alistair si era irrigidito: era pallido e stava guardando Iselen con gli occhi sbarrati e la mano sulla spada.
《Hai aiutato un mago del sangue a fuggire!?》
《Io direi che non è la cosa più importante adesso.》 Si intromise Aura, l'unica ad essere rimasta composta insieme  a Micah e Morrigan. 《Ci hai raccontato cosa hai fatto per Teyrn Loghain, ma cosa voleva l'arlessa da te?》 Chiese, rivolta a Jowan.

Quello intrecciò nervosamente le dita. 《Voleva che insegnassi a suo figlio a… nascondere la propria magia. Voleva che riuscisse a controllarla abbastanza da evitare che chiunque se ne accorgesse. Anche suo padre non doveva sapere nulla.》
《Connor? Un mago?!》 Chiese Alistair, sconcertato.


《Quanta magia hai insegnato al ragazzino?》 Domandò Iselen, iniziando ad intuire cosa poteva essere accaduto.
《Solo le basi.》 Si sbrigò a dire Jowan. 《Non abbastanza da causare tutto questo disastro. Temo che Connor possa essere stato avvicinato da un demone e sia stato posseduto. Ho provato a spiegarlo all'arlessa, ma lei ha creduto che fossi stato io a causare tutto e mi ha fatto rinchiudere qui. Mi ha torturato per cercare di farmi dire la “verità” per giorni, Ma non sono stato io, Iselen. Credimi!》

L'elfo sospirò. 《Se avessi aspettato me, Solona e Neria invece che correre dietro alla prima sorella della chiesa che ti ha dato corda, tutto questo non sarebbe successo. Ma adesso non importa. Allontanati.》 Disse, puntando il bastone magico contro la serratura e raccogliendo il mana.
《Ehi, aspetta. Hai intenzione di lasciar andare un mago del sangue? Sei sicuro che sia una mossa intelligente?》 Gli chiese Persephone, dubbiosa. Anche Sten gli rivolse un'occhiata dura, chiaro segno che l'idea non andava a genio nemmeno a lui.


《Prima di tutto, è la persona che conosce meglio la situazione e quindi la più indicata ad aiutarci. E poi, non ho intenzione di lasciarlo tra le grinfie di quella bigotta bugiarda.》 Un lampo di ghiaccio centrò la serratura e questa si spezzò, lasciando libero il mago. 
《Grazie mille, Iselen. E… sappi che mi dispiace tanto per quello che ho fatto a te e alle ragazze. Non avrei mai dovuto lasciarvi e se ripenso al modo in cui Lily mi ha abbandonato…》 Disse lui, rammaricato, mentre si avviavano verso l'accesso ai piani superiori.

《Si, sei stato un idiota. E sono ancora parecchio arrabbiato con te per quello che ci hai fatto, ma non ho intenzione di lasciarti qui a marcire.》
L'altro mago, annuì, un tenue sorriso sulle labbra secche. Iselen era sempre stato così, fin da bambino: sotto quel guscio di freddezza e frasi taglienti, era la persona più leale e gentile che avesse mai conosciuto. E non era cambiato, custode grigio o meno.


**


Bann Teagan stava saltellando. Bann Teagan stava seriamente saltellando nel bel mezzo del salone, esibendosi in una serie di danze e acrobazie impacciate e con un sorriso distorto sulle labbra, che dava a tutta la scena una sfumatura inquietante e al tempo stesso ridicola.
E proprio davanti a lui, accanto ad una terrorizzata Isolde, un ragazzino di circa nove anni dai capelli castani guardava deliziato la scena, i grandi occhi scuri che brillavano sinistri e sembravano gettare bagliori foschi in tutta la stanza.

Persephone non aveva mai visto un abominio, ed era sempre stata convinta che il loro aspetto fosse quello di mostri deformi, però quel ragazzino in qualche modo la spaventava molto di più. Sembrava così innocente. Non sapeva se sarebbe riuscita a combattere con lui, le ricordava troppo Oren.
Cercò subito di scacciare il viso insanguinato del nipote dalla mente, mentre Cerere ringhiava rivolta verso il ragazzino e Alistair, Sten, Leliana, Micah e Aura prendevano le armi in mano con aria guardinga.
《Magia.》 Ringhiò il Qunari sottovoce.


Connor parve notarli solo in quel momento, un sorriso maligno che deformava i tratti delicati del viso mentre Bann Teagan si fermava. 《Madre, sono loro quelli che hanno sconfitto l’esercito che avevo inviato per conquistare il mio villaggio?》 Chiese, la voce distorta e cavernosa che rimbombava per la stanza.
La donna divenne pallida come un lenzuolo. 《Si Connor, sono loro.》. Sembrava sul punto di piangere

Runaan si fece avanti, l'arco già incoccato e lo sguardo duro. Dopo aver liberato Jowan avevano dovuto attraversare il cortile e le cucine del castello, affrontando nel frattempo altri cadaveri e ricoprendosi del loro fetore a tal punto fa fargli venire la nausea.


L'abominio puntò i propri occhi in quelli verdi del Custode. 《Chi è costui Madre? Osa sfidarmi.》
《È un elfo, Connor. Alcuni vivono con noi, ricordi?》

Una smorfia divertita si aprì sul volto del ragazzino. 《Ah si, quelli che sembrano ratti. Gli ho fatto tagliare le orecchie e le ho date da mangiare ai cani. Hanno masticato per ore. Magari potrei spedire lui e il suo amico ai canili.》
Il Dalish assottigliò lo sguardo, la mano già stretta sul suo arco. 《Devi solo provarci.》

《Runaan, non vorrai uccidere un ragazzino vero?》 Chiese Alistair sottovoce, nonostante anche lui avesse sguainato la spada.
《È lui quello che sta inviando i suoi cadaveri rianimati a massacrare gli abitanti di Redcliffe.》 Ribattè asciutto l'elfo. E Persephone in cuor suo non potè che concordare. Decine di vite erano state stroncare negli ultimi giorni e dovevano eliminare quel demone prima che succedesse ancora.

Si sentì una persona orribile per averlo pensato, ma non avevano scelta. Era solo un ragazzino alle prime armi, innocente e probabilmente spaventato e confuso dalla sua nuova abilità di usare la magia, e se ci fosse stata un'altra soluzione l’avrebbe preferita. Ma le sue azioni avevano quasi distrutto Redcliffe e non potevano lasciarlo andare. Se i custodi avessero deciso di doverlo uccidere, li avrebbe aiutati.


《Fermi!》 Urlò isterica Isolde, appena la vide sguainare le spade. 《Vi prego, non fate del male al mio piccolo! Non è colpa sua! Lui non ha fatto nulla!》
《Ha sulla coscienza la morte di molte persone.》 Ribattè Aura, pronta a difendersi. Non le piaceva l'idea di attaccare un bambino, ma erano morte troppe persone per lasciarsi intenerire. Quello era un abominio, un nemico, nient'altro. 

《NO! Non è stato lui! La colpa è tutta del mago che ha avvelenato Eamon! Lui ha evocato il demone! Connor è una vittima!》 Urlò la donna, mentre Jowan si nascondeva dietro Alistair per non farsi vedere.
《Il patto era equo!》 Tuonò il ragazzino. 《Il Padre è ancora vivo e ora io ho il diritto di fare tutto ciò che…》 Si interruppe, mentre il Velo attorno a lui si rilassava per un attimo. 
《Ma… mamma? Dove sono? Che è successo?》 Chiese, la voce morbida di un bambino normale e gli occhi pieni di lacrime.

《Oh, sia ringraziato il Creatore!》 Esclamò Isolde, abbracciando il figlio.《Connor? Puoi sentirmi?》
Iselen sentì in quel momento il Velo piegarsi nuovamente in maniera innaturale e il ragazzo ricominciò a parlare con quel tono cavernoso.
《Levati di mezzo, donna! Mi annoi! E voialtri!》 Urlò a Teagan e ai suoi soldati nella stanza. 《Alzatevi E attaccate! Sbarazzatevi di questa marmaglia e vendicate il mio villaggio!》


Gli uomini si mossero come marionette, prendendo le armi e schierandosi contro di loro, ghigni folli stampati sulle facce.
《Teagan, ti prego ritorna in te!》 Esclamò Alistair, ma quello gli rise in faccia e iniziò ad incalzarlo con rapide stoccate, costringendolo a parare con lo scudo ed indietreggiare verso il muro.

《Non uccideteli! Non sono in loro》 Urlò Leliana, danzando attorno ad una delle guardie e stordendola dopo avergli piantato un coltello nel ginocchio.
Persephone annuì, parando un colpo di spada con le proprie e mandando Cerere a spedire l'uomo a terra, ma notò Connor sgattaiolare verso la porta che dava sul piano superiore. 
Lei, Aura e Morrigan cercarono subito di fermarlo ma una guardia armata di ascia bipenne si frappose tra loro e iniziò a mulinare la sua arma, costringendole tutte a indietreggiare per non essere tagliate in due.

《Povero sciocco.》 Ghignò poi la strega, mentre un fulmine violaceo spediva l'uomo contro il muro, l'armatura fumante e annarita e la nana lo finiva con un colpo di piatto sulla testa.


Dall'altro capo della stanza, Iselen aveva appena bloccato due uomini in un grande cristallo di ghiaccio, Invel sempre accanto pronto a difendere il suo amato padrone, mentre Micah gli dava una mano con i suoi pugnali.
La nana combatteva come una belva, passando rapidissima da un avversario all'altro senza mai fermarsi. Dove Aura era una guerriera che pianificava ogni mossa con precisione e Persephone Sfruttava forza e velocità in ugual misura, Micah si gettava a capofitto nella battaglia e ne seguiva il ritmo frenetico per vincere, sfruttando ogni trucco a sua disposizione.

Fu lei infatti a finire l'uomo che stava attaccando in quel momento, piantandogli un coltello nella spalla, facendogli cadere la spada, e spedendolo con uno spintone contro il muro.
L'uomo crollò per terra con il volto coperto di sangue per il naso rotto, proprio accanto all'uomo che Sten aveva appena finito di trapassare col suo spadone e quello a cui Runaan aveva rifilato una freccia nel polpaccio.


L'ultimo rimasto in piedi era proprio Bann Teagan, che non aveva smesso un attimo di ridere come un matto mentre attaccava Alistair senza nemmeno riprendere fiato. E il ramato era in seria difficoltà. 
Sapeva di poter sconfiggere l'uomo, era più veloce e anche più forzuto e robusto, ma aveva paura di ferirlo. Se per caso lo avesse ucciso, non solo avrebbe perso la persona che per lui era come uno zio, la persona che gli aveva insegnato a combattere, ma avrebbe anche eliminato uno dei Bann più importanti di tutto il Ferelden e il fratello di Arle Eamon e della defunta regina Rowan!

Deviò l'ennesima stoccata con la propria lama, cercando di rispondere, ma di colpo sentì un rumore secco e l'uomo smise di ridere, crollando a pancia in giù, rivelando la figura di Persephone, che teneva ancora l'elsa della spada con cui aveva colpito la nuca dell'uomo per stordirlo.

《Grazie, Persephone.》 Disse il Ramato, guardando poi Isolde precipitarsi da Teagan.
《Teagan? Teagan, puoi sentirmi?》 Chiese la donna, aiutando il cognato a rialzarsi.

《Si… finalmente sono tornato in me.》 Rispose lui.
《Si si, fantastico. Rimandate le vostre effusioni a più tardi, noi siamo ancora nella merda fino al collo.》 Ringhiò Micah. 《Il vostro moccioso posseduto se l'è svignata e noi non abbiamo ancora risolto niente!》


《Micah ha ragione. Il demone è sopravvissuto allo scontro e presto o tardi ricomincerà a inviare cadaveri rianimati ad attaccare Redcliffe. Dobbiamo trovare un modo per fermarlo.》 Sentenziò Aura.
Isolde impallidì di nuovo. 《Ascoltate… avete visto anche voi vero? Non è sempre quel mostro. Il mio bambino è ancora lì, lui non ha colpe!》

《Ma ormai è diventato un abominio, Lady Isolde. Non è più vostro figlio.》 Si intromise Jowan debolmente, decidendo finalmente di uscire allo scoperto.
《TU!》 Ruggì la donna, le guance di colpo paonazze. 《Tu hai fatto questo a Connor!》


《Non è vero! Non ho invocato alcun demone! Vi prego, voglio aiutarvi.》 
《Aiutarci!? Tu mi hai tradita! Io ti ho salvato la vita e ti ho dato protezione nella mia casa e tu per ripagarmi hai avvelenato mio marito!》 Sbraitò lei, con le lacrime agli occhi.

Jowan si rimpicciolì ancora di più, ponendosi dietro Iselen, quasi in cerca di protezione, mentre Teagan assottigliava lo sguardo. 《Lui è il responsabile di tutto!? Per quale motivo è libero!?》
《L’ho salvato》 Rispose asciutto l'elfo dalla pelle scura, fronteggiando l'uomo senza esitare. 《Non avrei mai permesso che gli faceste del male. Ha commesso degli errori, ma è come un fratello per me. E voi siete colpevole di tutto quello che è accaduto tanto quanto lui.》 Disse, rivolto alla donna, che boccheggiò oltraggiata.

《Che cosa avrei…!?》
《Avete mentito a noi e a tutto il villaggio, per cominciare. Sapevate benissimo chi comandava i cadaveri, eppure non avete chiesto aiuto a nessuno perché siete troppo vigliacca per ammettere che vostro figlio è un mago.》 Ribattè il custode tagliente.


La donna provò a ribattere, ma Persephone si intromise. 《Ascoltate, non è il momento di decidere di chi sia stata la colpa. La priorità adesso è trovare una maniera per liberarci del demone senza nuocere al bambino. Ci sarà pure un modo no?》
《Oh, certo che c'è.》 Disse Morrigan con tono di superiorità, godendosi gli sguardi di tutti puntati addosso. 《È necessario entrare nell'Oblio e uccidere il Demone lì.》

《Che volete dire?》 Chiese Isolde, guardandola con un briciolo di speranza.
La strega delle Selve le rivolse uno sguardo di sufficienza. 《Il demone non è fisicamente dentro tuo figlio. Lo ha avvicinato nell'Oblio mentre sognava e lo controlla da lì. Ma se qualcuno raggiungesse il demone e lo uccidesse nel suo dominio, il contratto che ha stipulato col ragazzino sarebbe nullo e lui tornerebbe come prima.》


《Ma è un rituale complesso. Servono più maghi di quelli che abbiamo e molta energia per farlo.》 Riflettè Iselen. Aveva studiato quel rito, era una magia molto antica: diversi maghi univano i propri poteri per spedire la coscienza di un altro mago nell'Oblio, ma proprio per tutta la forza richiesta avrebbero dovuto avere chili di Lyrium e sicuramente più di due maghi.
《Beh… forse ho la Soluzione.》 Si intromise Jowan. Sembrava riluttante anche solo a parlare. 《Per un simile rituale, servirebbe tantissimo Lyrium e potere magico, ma io ho… la magia del sangue. Con essa potrei mandare un altro mago nell’Oblio per affrontare il demone anche adesso. Ma… c'è un problema: per raggiungere un tale livello di energia, servirebbe tutta la forza vitale di una persona. Un sacrificio umano.》


Gli occhi di Isolde si illuminarono di determinazione e speranza. 《Allora prendi me. Pur di salvare il mio piccolo, farò tutto ciò che serve!》
《Cosa!?》 Urlavano all'unisono Alistair e Teagan.

《Isolde, non puoi farlo. Eamon non ti permetterebbe mai di gettare via la tua vita!》 Disse il secondo.
《Non mi interessa Teagan. Se è per salvare Connor, sono pronta a dare la vita.》 Rispose ferma la donna.


Alistair la guardò con occhi sgranati. Lei lo aveva sempre odiato, fin da quando era bambino, per le voci sul fatto che fosse il figlio illegittimo di suo marito. Era stata lei a convincere Eamon a farlo diventare un templare e allontanarlo dal castello. L'aveva maledetta in ogni modo da ragazzino, e tutt'ora non sentiva alcun affetto per lei, ma se fosse morta per dare energia ad un rituale di magia proibita, avrebbe spezzato il cuore del marito.

Runaan rimase per un attimo a fissarlo. Era chiaro come il sole che al ramato l'idea di usare la magia del sangue non piacesse, ma quali altre possibilità avevano? Anche se avessero ucciso Connor per sbarazzarsi del demone, alla fine qualcuno sarebbe morto comunque.
Iselen sembrava occupato negli stessi ragionamenti, ma Alistair fece cenno sia a lui che al Dalish di seguirlo, portandoli in un'altra stanza in fondo al corridoio accanto, una sorta di studio colmo di mobili laccati e librerie dai volumi polverosi.


《Ditemi che nessuno di voi due sta considerando di uccidere quella donna per un rituale di magia del sangue. Non siamo nemmeno sicuri che funzionerà!》
《Non vedo quali altre soluzioni ci siano. Se non ci sbarazziamo del Demone, tutto il villaggio di Redcliffe verrà distrutto e averlo salvato la prima volta non sarà servito a niente. E nella situazione attuale, se non sarà Isolde a morire, toccherà comunque a Connor.》 Rispose l’elfo biondo.

Il ramato si rivolse ad Iselen. 《Ci deve essere qualcosa che puoi fare! Sei cresciuto tra i libri magici, è possibile che non esista qualche soluzione che possa salvare tutti!?》
《Alistair, anche con l'aiuto di Morrigan e Jowan, non avremmo abbastanza potere per il rituale che abbiamo in mente. La magia è potente, ma c'è un limite a quanto un gruppo così ristretto di maghi è in grado di fare!》 Rispose l'elfo dalla pelle scura. Quella situazione non piaceva nemmeno a lui. Aveva usato parole molto dure contro Isolde, ma l'idea di uccidere un bambino così piccolo gli dava comunque un senso di nausea. Se solo avessero avuto più potere…


《Sentite, è inutile continuare a discutere. Più tempo passa, più aumentano le possibilità che un'altra ondata di cadaveri semoventi inizi ad attaccare.》 Si intromise Runaan. 《Dobbiamo fare qualcosa. E purtroppo, la soluzione più veloce sarebbe uccidere l’abominio e basta.》
Alistair sbiancò per la rabbia. 《Stai seriamente suggerendo di fare una cosa simile ad un ragazzino di nove anni!? Ho sempre pensato che fossi una persona a cui non importa delle opinioni altrui, ma questo è... è troppo! Non ti importa di salvare la vita delle persone, ma solo di te stesso! Sei un essere senza cuore! Uno come te non si merita di essere un custode grigio!》

A quel punto, le orecchie del Dalish assunsero una minacciosa sfumatura rossastra e il viso si contrasse in una smorfia furibonda. 《Senti, ma tu in che mondo vivi!? Perché in questo ci sono situazioni crudeli dove non tutti possono salvarsi! E io non sono senza cuore, sono realista! Credi davvero che mi piaccia l'idea di uccidere un bambino!? Shemlen o no, non lo farei mai! Ma molte altre persone sono morte per colpa sua e tante altre faranno la stessa fine se non interveniamo! Oh, e un’altra cosa. Tu non hai il diritto di parlarmi così, capito!? Perché io sono rimasto anche se avrei dovuto andarmene appena quell'idiota del tuo mentore mi ha dato la cura e perché fino ad ora siamo stati io ed Iselen a prendere le decisioni! Tu hai solo passato settimane a frignare come un moccioso e criticare ogni singola scelta che abbiamo fatto! Se volevi fare le cose a modo tuo, allora dovevi tirare fuori le palle e prendere il comando dall'inizio!》


I due continuarono a guardarsi in cagnesco sotto lo sguardo attonito di Iselen. Non li aveva mai visti così. Entrambi erano rossi di rabbia, i denti digrignati e con le mani strette intorno all'arco e alla spada. Sembravano davvero sul punto di attaccare, ma la voce di Micah attirò la loro attenzione.
《Ehi, teste d'aria. Non per interrompere le vostre effusioni, ma ho io la soluzione al vostro dilemma esistenziale. Solo che ho bisogno di esporlo nel salone davanti al Damerino. E soprattutto mi serve il vostro sostegno.》 Ghignò la nana, lasciando i tre custodi piuttosto interdetti, ma Iselen si sbrigò ad annuire. La ragazza sembrava alquanto sicura di sé a giudicare dalla sua espressione, e lui era pronto ad accettare tutti i suggerimenti. Si era stufato di discutere su quella faccenda e non aveva tempo per mettersi in mezzo ad uno scontro tra gli altri due custodi.


Tornarono tutti e quattro al salone, Alistair e Runaan che si guardavano in cagnesco, ancora furiosi, dove trovarono Persephone e Leliana che consolavano Isolde, Aura che discuteva con Bann Teagan sul da farsi e Sten, Jowan, Morrigan e i due mabari seduti in disparte accanto al camino. Il mago del sangue rivolse loro uno sguardo terrorizzato, sembrava davvero sul punto di svenire.


《Va bene, Ascoltatemi.》 Disse la senzacasta, attirando l’attenzione di tutti. 《Io ho la Soluzione per salvare il moccioso e anche sua madre. E ce l'ho proprio qui.》 Disse, sciogliendo la chiusura dello zaino e mostrando a tutti il contenuto.

Una grande quantità di cristalli blu di varie dimensioni splendeva all'interno, emanando abbastanza potere da far girare la testa ai maghi presenti e con un inconfondibile odore elettrico. Stavano guardando almeno due chili di Lyrium!


《Ecco cos'era la strana sensazione che sentivo quando mi avvicinavo a te!》 Esultò Iselen con gli occhi scintillanti. 《Questo Lyrium è più che sufficiente per il rituale!》
《Perché non ne avete parlato prima se lo avete avuto addosso per tutto questo tempo!? Avremmo già potuto iniziare il rituale!》 Esclamò Teagan irritato, rivolto alle due nane.

Aura provò immediatamente a spiegarsi per evitare l'ennesima litigata, ma Micah si mise di mezzo. 《Stavamo riflettendo se ne valesse o meno la pena. Sapete com'è, noi dobbiamo tirare a campare con il contrabbando, e se non lo aveste notato siamo in una situazione di merda per colpa vostra. Questo Lyrium dovrebbe essere già nella pancia di qualche templare dipendente su al Circolo. Templare che ci avrebbe pagato profumatamente, perciò non ho intenzione di accettare meno di duecento sovrane.》
《Stai seriamente contrattando!? Adesso!?》 Sbraitò Teagan esasperato. 《C'è in gioco la vita di mio nipote e di tutta Redcliffe! Non abbiamo tempo per questi discorsi!》
La nana non si smosse di un millimetro. Anzi, tirò fuori distrattamente uno dei suoi pugnali dalla cintura e iniziò a farlo danzare tra le dita. 《Motivo in più per darci un taglio e concludere l'affare. Duecento sovrane, Damerino, altrimenti non avrai neanche un pezzetto del nostro Lyrium e sarai costretto a trovare un'altra soluzione per salvare il tuo prezioso nipotino.》


Aura si portò due dita al ponte del naso con aria di disapprovazione. Micah aveva un senso degli affari incredibile, ma proporzionale alla sua mancanza di scrupoli: Appena sentiva la possibilità di fare soldi, la coglieva. Non prestava attenzione né alla situazione altrui ne alle loro idee, ricorrendo anche alla violenza.
Non sapeva dire se fosse solo impulsiva o se stesse tentando il suicidio, non sembrava nemmeno toccata dalla prospettiva di un rifiuto del Bann. Non riusciva a capirlo. Non riusciva a capire lei.
Si chiese per l'ennesima come fosse la città della polvere, come facesse a rendere i suoi abitanti tanto spietati. Nessuno di loro considerava altri modi oltre alla violenza o al ricatto, pensavano solo a loro stessi, non avevano onore, eppure Micah aveva deciso di aiutarla.
Non era ancora riuscita ad inquadrarla. Però di una cosa era certa, se Teagan avesse cercato di prendere il lyrium con la forza, lei lo avrebbe sgozzato senza pensarci due volte.

Persephone doveva aver pensato lo stesso, perché quando il Bann tentò di ribattere ancora si mise tra lui e la nana con un’espressione conciliante. 《Bann Teagan, la situazione non è la più adatta a contrattare. So che il prezzo è molto alto, ma sono sicura che nelle vostre casseforti ci sia più che abbastanza denaro per pagare. E soprattutto, se non le darà ciò che vuole, non potremo effettuare il rituale e suo nipote o sua cognata dovranno morire. Volete davvero che succeda?》
L'uomo fece per ribattere, ma poi emise uno sbuffo esasperato e si rivolse verso la senzacasta. 《E va bene! Ma non avrai il denaro fino a quando Connor non sarà fuori pericolo. E se il rituale non funzionerà, ti dovrai accontentare della metà.》
Il ghigno storto tornò a segnare le labbra della ragazza. 《Oh, non preoccuparti Damerino. Ho ottimi soci in affari.》 Disse, indicando Iselen, Aura e Persephone. 《E sono sicura che faranno tutti un ottimo lavoro. Vero?》  Chiese sorniona al mago.


A lui scappò una sottile risatina, quella nana gli stava simpatica, aveva qualcosa di sfacciato che trovava alquanto divertente. La ragazza dagli occhi verdi invece la guardò senza sapere esattamente cosa dire e la nana bionda scosse la testa come una che aveva visto quella scena decine di volte ormai.

《Beh, adesso che il problema del Lyrium è sistemato, dovremmo pensare a dove trovare più maghi.》 Commentò Morrigan, chiaramente annoiata da tutta quella situazione.
《Beh, il solo posto in cui vivono maghi, è il Circolo.》 Rispose Leliana, guardando con cautela Iselen.

Il mago aveva smesso di ridere e la sua solita espressione gelida era tornata sul suo viso, ma la ragazza aveva chiaramente visto un lampo di paura nei suoi occhi. E anche Jowan aveva iniziato a tremare alla sola menzione della loro vecchia casa.


Anche Runaan e Alistair se ne accorsero e il Dalish si avvicinò, ignorando l'altro custode. 《Iselen ascolta, se non vuoi venire, va benissimo. Non so cosa ti abbiano fatto in quel posto, ma non ti obbligherò a tornarci. Io e Alistair possiamo occuparcene da soli.》
Il mago lo guardò per un attimo, sorpreso, e la sua espressione si ammorbidì per la gratitudine. 《Grazie Runaan, ma… devo venire con voi. Non mi entusiasma, però se ci fossero problemi di natura magica voi due non sapreste come affrontarli. E poi… prima o poi saremmo dovuti andare lì per reclutare i maghi e io devo assicurarmi che Neria e Solona stiano bene e che i Templari non le abbiano fatto nulla.》.

L'altro elfo annuì, piacevolmente impressionato. Aveva sbagliato all'inizio a crederlo un altro orecchie piatte sottomesso agli Shemlen. Di sicuro il mago non era un vigliacco o un debole, era persino pronto a tornare in un posto dove aveva sopportato anni di prigionia e abusi. In un Clan Dalish sarebbe stato benissimo.


《Scusatemi, ma c'è un altro problema.》 Si intromise Isolde, ancora pallida come un cencio. 《Ci vorranno giorni perché torniate. Cosa faremo se, mentre voi siete via, Connor ricomincerà a…》
《Beh, non possiamo andare tutti al Circolo in ogni caso. Alcuni di noi dovrebbero restare qui per difendere il Villaggio e ideare un piano per fermare i cadaveri prima che uccidano altra gente.》 Propose Aura. 《Io mi offro volontaria.》

《Anche noi.》 Si accodarono Persephone e Leliana, e Cerere annuì a sua volta, vicina alla padrona.
《Beh, io non ho intenzione di avvicinarmi a quella prigione, quindi resterò qui.》 Commentò Morrigan.

Sten si limitò a sbuffare, spostandosi dalla parete a cui si era appoggiato in silenzio per tutto quel tempo. Tutta quella faccenda era stata una gigantesca perdita di tempo. Invece che sprecare energie andando a cercare più maghi per compiere l'ennesima stregoneria, avrebbero dovuto semplicemente uccidere l'abominio e darci un taglio. Quella era l'ennesima conferma di quanto i Bas del sud fossero una mandria di pazzi, deboli di fronte alle limitazioni che i loro legami affettivi gli imponevano e disposti ad affidarsi al lavoro di Demoni per salvarsi piuttosto che ricorrere alla ragione.
Ma visto che le opzioni erano buttare via ancora più tempo da impiegare contro il Flagello difendendo quel villaggio o andarsene via, non aveva intenzione di rimanere bloccato lì. 《Io verrò con voi.》

Runaan fissò la sua faccia austera, alzando un sopracciglio. 《Sten, sei davvero sicuro di volerci seguire nel posto che contiene più magia di tutto il Ferelden? Lo so che non era previsto restare bloccati qui a fare i buoni samaritani, ma non possiamo farci nulla.》
Il Qunari ringhiò qualcosa sottovoce, probabilmente Qunlat, e poi si arrese e lo prese in disparte. 《Per arrivare alla Torre, dovrete andare sulle sponde del Lago Calenhad. Lì, io e i miei compagni siamo stati attaccati dalla prole oscura. Lì, loro sono morti e io ho perduto la mia spada, ciò che mi rendeva completo.》


《La troveremo Sten. Se ci tieni davvero così tanto, farò in modo di recuperarla.》 Disse l'elfo. 
Non aveva mai capito l'ossessione del suo compagno per la sua arma, ma aveva accennato all’argomento un paio di volte e sembrava che fosse molto più che una semplice spada, sembrava davvero come se fosse davvero una parte di lui. E poi, il Qunari lo aveva seguito e aiutato, combattendo battaglie che non gli interessavano perché lui glielo aveva chiesto. Gli aveva dato la sua fiducia. E se fosse riuscito a ripagare quella fiducia, lo avrebbe fatto.


**

Runaan, Iselen e Alistair si prepararono a partire molto in fretta, Invel sempre al fianco del suo padrone, prendendo le provviste necessarie per un breve viaggio. E Visto che, per qualche ragione, i Templari avevano requisito la barca del traghettatore, avrebbero dovuto arrivare alla Torre a cavallo, aggirando il Lago.

Il dalish e il guerriero salirono in groppa senza troppe difficoltà, non era così diverso dal cavalcare uno Halla, le bestie da traino dei Dalish, mentre il mago risultò più impacciato. Non aveva mai cavalcato nulla e le sue vesti e soprattutto la sua corporatura tanto minuta, che stava maledendo per la prima volta da quando eranun ragazzino, di sicuro non lo aiutavano.
Appena riuscì finalmente a mettersi dritto, tutti e tre sentirono una voce alle loro spalle. 《Aspettatemi!》 Urlò Micah, scendendo le scale più veloce che poteva. 《Vengo con voi.》

《Ehm… perché?》 Domandò Alistair titubante. Quella nana gli sembrava un'ottima combattente, ma non gli ispirava esattamente fiducia.
《Perché non ci pensò nemmeno a restare qui con la mammina disperata, il damerino e il bambino mostro. E poi, bisogna sempre tenere d’occhio gli investimenti. Perciò, muoviti e andiamo dai maghi!》
 
   
 
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