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Autore: Nat_Matryoshka    23/08/2021    0 recensioni
"Si ferma un attimo, come per cercare le parole adatte. Vorrebbe sfiorarle una spalla, ma sente che è un momento privato che Valka ha deciso di dedicarle perché si fida di lei."
[Assassin's Creed: Valhalla | Eivor Varinsdòttir/vari personaggi]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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To me, she's the sun 






62. Fare l’amore in segreto
 
 


Non si è mai nascosta la bocca con la mano quando si parlava di sesso.

Non ha mai avuto bisogno di farlo: Sigurd, i suoi amici – la sua famiglia – non le hanno mai trasmesso l’idea che nel suo modo di amare ci fosse qualcosa di sbagliato. Non ha mai nascosto loro le sue avventure, perché sapeva che non l’avrebbero mai giudicata. La amano per quella che è, irruenta e splendente, una persona capace di donare se stessa con la stessa forza con cui scende in battaglia, e lei ricambia il loro amore offrendo ogni parte dei suoi sentimenti, senza nascondersi ai loro occhi.

Ma con Soma è diverso.

Soma è forte come una corazza di ferro e fragile come lo stelo di un fiore appena nato. È riservata, e ha paura del momento esatto in cui le sue difese crolleranno, anche se significasse lasciarle cadere tra le braccia di una creatura amica, anche se una parte di sé desidera capitolare con tutte le sue forze. L’ha guardata mordersi le labbra mentre le riferiva gli indizi sul tradimento di Galinn, l’ha vista recuperare in fretta il contegno e comportarsi come la jarl che tutti si aspettavano fosse. Ma quella sera, dopo il banchetto, dopo l’ultima impresa, nessuno può vederla. Nessuno può giudicarla, e forse è proprio quella solitudine ad offrirle la forza necessaria ad arrendersi.

È sempre delicata, ma con Soma deve esserlo ancora di più. Perché un gesto sbagliato spezzerebbe quell’incantesimo, la riporterebbe dritta ad una realtà in cui non lei le ha mai afferrato la mano come poco prima, come a darle il permesso, come a implorarla disperatamente di accettare. Una guerriera come lei, una governante giusta e severa, e gentile, che la guarda negli occhi con le labbra che tremano appena, mentre la notte scorre attorno a loro e nei cuori dei suoi uomini si è accesa una nuova speranza. La donna a cui ha giurato di offrire aiuto e consiglio in qualunque momento, e che le ha offerto la sua armata intera. Soma, la sua jarl, Soma che è distesa accanto a lei e aspetta che qualcosa accada, che socchiude gli occhi cercando le sue labbra, che corre verso i lacci del suo abito come Eivor ha slacciato i suoi, con un’urgenza di cui le ha già dato prova, ma non in quel contesto. Sorride. Non ha mai nascosto i suoi amori, eppure è grata che abbiano avuto la stessa idea di allontanarsi dai festeggiamenti per tornare agli appartamenti di Soma, dove nessuno potrà raggiungerle, neanche volendo.

La sua pelle è calda nonostante il freddo della notte che si avvicina. Le accarezza le labbra, indugiando sulla linea del viso, sulla cicatrice che le segna la guancia destra. Soma non freme, non abbassa gli occhi: la guarda ancora, come a volerla rassicurare sulla solidità della decisione appena presa. Ed Eivor sorride, perché se c’è qualcosa che ha imparato in quei giorni trascorsi accanto a lei, è proprio quanto forti e incrollabili siano le sue promesse. Le sta offrendo qualcosa senza voltarsi indietro, con l’irruenza della guerriera che è, e la calma della jarl che è diventata.

Di nascosto dai suoi uomini, dai suoi consiglieri. Da Birna. Forse persino da sé stessa.

La abbraccia, sfiorando la sua pelle nuda, il seno che preme contro il suo petto spedendole un brivido lungo la spina dorsale. Le sfugge un sospiro, così lieve che per un attimo si chiede se l’abbia sentito davvero, ma Eivor non parla: quella notte è destinata a durare troppo poco. Meglio conservare il tempo per tenerne i dettagli a mente, per impegnarsi ad amarla come merita. Perché Soma non è un’amante clandestina di cui ricordare il nome con malinconia, come un qualcosa di bello finito troppo presto, no: è una guerriera come lei, una compagna d’armi, un capo che rispetta profondamente e a cui ha donato il proprio scudo senza esitazione, con il ginocchio a terra e gli occhi pieni di comprensione. È un’amante e, spera, anche un’amica. Una creatura che vorrebbe conoscere ancora meglio, ora che già ne conosce i sospiri e il calore della schiena nuda. Soma è solo Soma, e lei ha l’onore di poterla stringere tra le braccia, quella notte, come se fosse solo sua.

Un’illusione.

Eivor sorride, scaccia quel pensiero con un gesto impercettibile del dito. Le prende il viso tra le mani per baciarla, e quando la sente schiudere le labbra per accoglierla si concede il lusso di sentirsi felice.

La notte scorre attorno a loro senza fermarsi, la folla si accalca nella casa lunga mentre gli uomini parlano e fanno progetti, ma le loro voci non arrivano fin lì. Le mani di Eivor scivolano sui suoi fianchi, cercano il suo calore mentre la stringe accogliendola sul letto, tra le pellicce e le coperte, tra le sue gambe tiepide e coperte dei segni di tante battaglie che passano sotto i suoi polpastrelli, uno dopo l’altro. Soma la bacia ancora, stavolta con una traccia di quella forza che le ha visto sfoggiare sul campo, con la foga e la passione con cui hanno lottato e cavalcato fino a quel momento, con la paura di perdere anche solo un attimo e il desiderio di farli durare un’eternità, anche a costo di sfidare ogni legge della natura. Lascia che Eivor si faccia spazio tra le sue gambe, ma non senza toccarla a sua volta. La implora di non tirarsi indietro, e lei è più che felice di dimostrarglielo.

La notte trascorre senza fare sconti a nessuno, dipanando i suoi fili come una matassa ordinata, ed è inutile cercare di trattenerla. Di quel momento a entrambe resteranno solo immagini, sussurri e movimenti amplificati dal silenzio. La pelle di Soma contro la sua, calda e umida, i suoi respiri affannati mentre la accarezza sul seno, tra le cosce, i loro gemiti che si uniscono. Soma che le prende la mano, se la porta alle labbra e poi la appoggia sul cuore, dove resta mentre Eivor cerca l’altra e la stringe nella sua. I loro sguardi si incrociano ed è Eivor ad abbassarlo per prima, cercando di nuovo le sue labbra per chiuderle in un altro bacio, disordinato e famelico. I loro corpi si intrecciano come se fossero nati per incontrarsi, quasi conservassero una memoria antica che li spinge a cercarsi continuamente, inesorabilmente, non importa quanto lontane possano essere state. E quando Soma raggiunge l’apice sotto alle sue dita, mentre stringe la sua mano liberando un gemito che le strappa il fiato dai polmoni e la scuote nel profondo, solo allora si rende davvero conto di cosa porterà con sé quella notte.
La avvolge tra le braccia, accogliendola accanto a sé per non perdere nemmeno una traccia del suo calore. Soma le appoggia la testa sulla spalla e si lascia andare ad un sospiro, più lieve e tremante, che resta sospeso tra loro prima di perdersi nell’oscurità della stanza, interrotta solo dalla luce delle candele.
“Grazie, Eivor.”

Lei le prende la mano che prima ha posato sul suo cuore e la bacia piano, un dito dopo l’altro.
 







________

Se queste storie esistono è merito di Ailisea, e della passione con cui ha giocato ogni singolo capitolo di AC, finendo per far appassionare anche me. Valhalla mi è entrato nel cuore in modo particolare, e dopo aver incontrato la mia adorata Soma (Ubisoft, perché non ci hai dato la romance......) ho sentito di dover scrivere qualcosa che la legasse a Eivor, anche solo una piccola storia breve come questa. 
I prompt, invece, sono nati dalla fantasia della challenge estiva "Our Summer - If we're together, feel like summer" organizzata dal forum La Torre di Carta. Putroppo non sono riuscita a partecipare, ma l'ispirazione che mi hanno dato è servita a costruire le storie, e già questo mi ha reso felice 


Grazie per aver letto fin qui! 

Fede 
 
   
 
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