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Autore: Betz73    24/08/2021    3 recensioni
Un'Oscar che finalmente trova il coraggio per aprire il suo cuore. Così mi sono immaginata un eclatante missing moment dopo il pestaggio in caserma
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Qui, ferma di fronte alla porta dell’infermeria, le mani appoggiate contro questa parete di mattoni che mi separa da te…un confine che posso toccare, e che posso varcare così facilmente…a differenza di quel muro che si è innalzato tra di noi in questi ultimi mesi. Tutto è precipitato da quella sera in cui mi hai rubato un bacio con violenza, nel tuo disperato tentativo di confessarmi il tuo amore proprio quando avevo scelto di chiudere il mio cuore al mondo e vivere come un uomo, senza più emozioni, senza più debolezze… Le tue parole mi hanno costretta a guardare di nuovo dentro me stessa mentre volevo soltanto fuggire, annullare con un colpo di spugna i miei sentimenti per Fersen, negare quel dolore che ancora mi bruciava l’anima rifiutando la donna che era in me e che per la prima volta aveva ceduto al sentimento. Con uno schiaffo volevo cancellare dalle tue labbra quelle parole che erano come lame profonde venute ad allargare una ferita ancora troppo aperta… e invece… Le tue mani su di me, il tuo corpo sopra il mio, quello strappo che ha lacerato tutto tra di noi, non soltanto la mia camicia… D’un tratto non eri più l’amico fraterno, la presenza fidata che ho sempre avuto al mio fianco, il confidente sempre pronto a darmi consiglio… ma un uomo innamorato, spinto al limite da un desiderio incontenibile che con la sua forza aveva travolto tutto…
L’ho capito, sai, che non volevi farmi del male? Odio e rancore sono annegati quella stessa sera nelle lacrime che abbiamo versato insieme… E ti ho perdonato, è vero, ma ho dovuto andarmene lontano, perché solo la solitudine mi avrebbe aiutata ad accettare che nulla sarebbe stato più come prima tra di noi… E a capire se ci sarebbe mai stato di nuovo un “noi”… Ma non ho trovato risposta e sono tornata, pensando che nella mia nuova vita con la guardia nazionale avrei potuto voltare pagina senza essere costretta ad affrontare i tuoi sentimenti per me. Invece ti ho ritrovato qui, arruolato tra i miei soldati, come un’ombra ancora incollata a me nel tuo ostinato bisogno di proteggermi… E ti ho respinto di nuovo, infastidita dalla consapevolezza che nulla era cambiato nel tuo amore per me, forse addirittura più profondo di prima, e che avrei dovuto confrontarmi con esso ogni singolo giorno a venire.
Ho cercato a fatica di trovare un equilibrio tra di noi, di trattarti come tutti gli altri, di tenerti a distanza… ma mi era impossibile non sentire il tuo sguardo su di me in ogni momento, riconoscervi quella dedizione così totale che ancora non volevo accettare… Finché lentamente, senza che me ne rendessi conto, la tua presenza nella mia vita è tornata ad essere un riferimento rassicurante, qualcosa a cui non ero più disposta a rinunciare perché mi faceva sentire protetta, desiderata, amata… Ho capito che averti di nuovo con me mi donava quella forza che credevo di poter trovare solo in me stessa… e che invece era tutta racchiusa nel tuo amore.
Il ricordo di quella sera tra noi, che volevo seppellire nel passato, è riemerso in tutta la sua intensità e si è trasformato a poco a poco nel desiderio sempre più impellente di sentire di nuovo il tuo corpo sopra il mio, il calore della tua pelle attraverso i vestiti, il tuo peso inchiodarmi su quel letto… e di ricevere le tue labbra per ricambiare finalmente quel bacio che ancora brucia sulla mia bocca…
Avrei voluto parlartene, André, cercavo soltanto di mettere un po’ d’ordine nei miei sentimenti… ma la proposta di Girodelle è stato un ulteriore imprevisto che mi sono ritrovata a dover gestire, ignorando come una stupida l’effetto che avrebbe avuto su di te sapere che mi sarei potuta sposare… Ed oggi ne conosco il prezzo.
Ho sentito con orrore gli altri soldati che correvano quasi divertiti per assistere al tuo pestaggio, mentre mi chiedevo cosa potesse essere accaduto di così grave da scatenare una rabbia simile nei tuoi confronti… Tu, sempre così tranquillo, pacato, rispettoso della gerarchia e della disciplina, possibile che fossi al centro di una rissa? Pensavo di poter intervenire in tempo per fermare tanta violenza ma sono arrivata tardi, come la spettatrice impotente alla fine di un dramma di cui il tuo corpo ferito, a terra, era l’unica testimonianza, mentre Alain mi incolpava dell’accaduto rinfacciandomi il tuo amore per me. Anche lui lo ha capito, gli è bastato così poco… io l’ho avuto davanti agli occhi per tutta la vita senza mai vederlo veramente. Potrai mai perdonarmi?
Ho tentato di riportare alla mente le esatte parole che ha pronunciato uscendo dalla stanza, ma non ci sono riuscita. Sono svanite come labile fumo nel momento stesso in cui ho sentito la tua voce disperata che mi implorava di non sposarmi. Ho solo questo ricordo, il tuo tono accorato, rotto dalle lacrime che di nuovo hai versato per me. Avrei dovuto correre da te, abbracciarti, stringerti a me per spegnere il tuo dolore, ma sono rimasta impietrita, soggiogata dalla tua sofferenza, sopraffatta da quello che saresti stato disposto a sacrificare per me: la tua stessa vita. Ho dovuto accettare anche questa responsabilità… Ma ora sono qui, fuori da questa stanza dove ti hanno portato per medicarti, mossa dal desiderio di esserti vicina, finalmente, di colmare quello spazio che per troppo tempo ho lasciato tra di noi. Non voglio più scappare. Voglio te.
Apro la porta cercando di non disturbare il tuo riposo, che spero ti abbia infine accolto. L’ambiente è piccolo, c’è solo il letto su cui sei disteso, di fianco alla finestra leggermente aperta da cui filtrano i raggi del sole. La giacca della tua divisa è appoggiata sulla sedia alla tua sinistra. Mi muovo lentamente per raggiungerla, cullata dal tuo respiro regolare, unica eco in grado di tranquillizzare il ritmo martellante del mio cuore.
Mi siedo e posso finalmente vedere il tuo volto, segnato già dai lividi che presto faranno a gara per confonderne i lineamenti. Le tracce visibili di ciò che ti hanno fatto mi rendono difficile respirare, devo sbottonare la giacca per recuperare un po’ d’aria. Hai un labbro tumefatto ma anche così sei bellissimo, nonostante la tristezza non ti abbia abbandonato neppure nel sonno. Nel medicarti non ti hanno ripulito dallo sporco del pavimento. Prendo la bacinella d’acqua appoggiata al tavolino e con una pezzuola bagnata inizio a liberare dolcemente la tua pelle da polvere e terra. Vorrei seguire con le labbra il percorso della mia mano ma mi trattengo per paura di svegliarti… finché i miei buoni propositi vengono meno, e cedo a questo irresistibile desiderio lasciando un piccolo bacio, leggero come una piuma, su quella bocca che sogno sempre più spesso di assaporare…
Il tuo occhio si apre su di me, chissà se hai capito che non era un sogno quel dolce tocco fugace… Il tuo sguardo mi trova subito ed è così pieno d’amore che la mia vista già si fa umida…
- Ciao André… come ti senti?
- Oscar… tu qui… Mi fa male dappertutto anche senza muovere un dito….
Mentre parli mi accorgo che sul tuo viso lacrime e sangue hanno riscritto quel dolore che i pugni ricevuti non sono riusciti a cancellare. Un nodo mi sale in gola ma cerco di rispondere senza tradire la mia emozione.
- Il dottore ha detto che hai qualche costola incrinata ma che a parte i lividi e le abrasioni, con un po’ di riposo dovresti guarire in breve tempo. Fortunatamente nonostante i colpi ricevuti, la testa non sembra aver subito danni… André, chi è stato? Non ci vuole molto a capire che non si è trattato di uno scontro equo. Vanno presi dei provvedimenti…
- No Oscar, non voglio dare seguito a quanto è successo. Alla fine anche io avevo bisogno di sfogarmi e non mi sono tirato indietro…
Il tuo occhio mi lascia, non vuoi guardarmi mentre capisco che il tuo pensiero sta già tornando a quel matrimonio che credi imminente, ed io mi sento come abbandonata da quel calore smeraldo che mi fa sentire sempre così viva… Devo sconfiggere la tua paura al più presto.
- André, io non so chi te ne abbia parlato…ma non ho intenzione di sposarmi con Girodelle.
Torni a fissarmi immediatamente.
- Ma la sua proposta… e tuo padre…
- Mio padre vorrebbe che accettassi ma non posso vivere a fianco di un uomo per cui non provo nulla.
Vedo il tuo sguardo farsi vivo, animato da una nuova speranza. Ed io voglio nutrire questo desiderio che già da tempo ho fatto mio… Ti prendo delicatamente una mano, cerco un contatto tra noi perché siano anche i nostri corpi a parlarsi… Sei sorpreso forse dal mio gesto ma la tua presa è calda e sicura.
- Sai André, un tempo credevo che non avrei potuto amare nessun altro se non Fersen. Ero abbagliata dai miei sentimenti per lui forse perché erano così nuovi e alieni a quella che pensavo dovesse essere la mia natura. Ho creduto fossero tanto profondi da rendermi impossibile innamorarmi di nuovo. Anzi, non volevo che accadesse mai più… Sentirmi così debole e indifesa… Ma poi ho capito. Dopo la delusione, la rabbia, la frustrazione e tutta la mia testarda ostinazione, finalmente ho accettato la verità…
Ora sono entrambe le mie mani a tenerti… non voglio più lasciarti andare…
- Adesso so che l’amore vero, quello che dà senso alla nostra esistenza e che soltanto poche anime fortunate su questa terra riescono a trovare, è fatto sì di desiderio e di passione, ma ha bisogno di essere sostenuto ed alimentato da molto altro… Dalla fiducia e dalla comprensione reciproca, dalla presenza costante anche quando la persona che amiamo sembra respingerci, dal sostegno incondizionato quando tutto il mondo ci chiede di fare una scelta che sappiamo essere sbagliata… Dal bisogno di proteggere l’altro a qualunque costo, di esserci sempre e comunque, per condividere ogni cosa, fianco a fianco in ogni singola battaglia…. Tutte queste cose io le ho imparate soltanto da te, André, e ringrazio Dio ogni giorno perché ti ha reso parte della mia vita. Oggi avrei potuto perderti e niente avrebbe avuto più senso senza di te... Io ti amo.
Ti guardo con tutto l’amore infinito che ho dentro, ora che ho aperto il mio cuore senza più riserve, e vedo riflesso in te quello stesso forte sentimento che chiede soltanto di poterci trascinare via con sé… Alzi una mano per accarezzarmi il viso e so di non potermi più difendere dalle lacrime…
- Oscar, amore mio, non avrei mai pensato di vivere questo momento… Credevo di averti persa per sempre, di doverti dire addio mentre un altro uomo ti avrebbe portata via da me… mi sembrava di impazzire… E invece sei qui, come un miracolo che si è fatto realtà, e mi dici che mi ami…
Una goccia scende sulla mia guancia, a bagnare le tue dita che mi accarezzano ancora incredule… Con un pollice asciughi il mio pianto, poi la tua mano scivola dietro la mia nuca e mi attira verso di te, perché le nostre bocche possano finalmente unirsi… Un bacio dolcissimo, profondo, il nostro respiro farsi unico in un crescendo di passione e desiderio…. D’improvviso mi ricordo che hai il labbro ferito, cerco di allontanarmi preoccupata che tu possa sentire dolore ma la tua bocca mi cattura di nuovo ed io non posso che assecondare questa sete…
La tua mano delicata mi accarezza il collo mentre la tua lingua mi invade ed esige una risposta che può essere soddisfatta soltanto intrecciandola alla mia. Un calore si propaga per tutto il mio corpo quando le tue dita liberano il mio petto dalle fasce che lo imprigionano ogni giorno. Lentamente raggiungi un seno ed io rimango senza fiato…
- André…cosa…
- Sssh… Voglio sentire battere il tuo cuore mentre dici che mi ami…. Dimmelo, Oscar!
- Ti amo André... Ti amo!
La passione sta prendendo il sopravvento, le tue dita accarezzano, stuzzicano, mi tormentano... La mia voce si riduce a un gemito… Sale in me una smania che non conosco, vorrei solo che mi prendessi qui e adesso… Mi chino per abbracciarti ma sento che trattieni a fatica un lamento... Le tue contusioni….
Riesco a staccarmi da te anche se mi sembra il sacrificio più grande che mi sia mai stato chiesto.
- André, amore… non possiamo… sei ferito e il dottore ha detto che devi assolutamente riposare…
La delusione è palpabile nelle mie parole e nel tuo sguardo, ma sai che ho ragione…
- Mi dispiace, Oscar… non sai cosa darei per poter fare l’amore con te in questo momento… Ti desidero da impazzire, è tutta la vita che sogno di farti mia…
Sentire queste parole è una tentazione così forte, non fa che amplificare la mia eccitazione…
- Lo so amore, non c’è niente al mondo che mi renderebbe più felice… Ma non sono disposta a mettere in pericolo la tua salute… Specialmente oggi, con il rischio che hai già corso…
Devo concentrarmi sulle tue condizioni attuali per dominare in qualche modo la fame che ho di te…
- Resterò qui con te, non me ne vado. Voglio vegliare sul tuo riposo, poterti guardare mentre dormi tra le mie braccia…
Riesci a spostarti leggermente nel letto, ed io mi sdraio al tuo fianco, le nostre mani intrecciate come i rami di uno stesso albero. Sento il tuo calore avvolgermi ed è una sensazione che mi è già diventata familiare… ora so che ero destinata ad essere tua. Appoggio la testa nell’incavo del tuo collo, dove posso assorbire il profumo della tua pelle mentre seguo il movimento del tuo respiro.
- Oscar, ho paura di addormentarmi per poi risvegliarmi e scoprire che nulla di quello che c’è stato ora è realmente accaduto… Ho sognato così tante volte di stringerti, toccarti, sentirti finalmente parte di me… Ma era sempre un vano simulacro che la mia immaginazione creava per riempire il vuoto che avevo nel cuore… Dio, ti amo così tanto!
La solitudine a cui ti ho condannato in tutti questi anni è una ferita che dovrò guarire con tutto l’amore di una vita, e forse non sarà abbastanza…
- No André, non devi temere… Non permetterò che ci accada nulla ora che finalmente siamo una cosa sola. Voglio esserti accanto in ogni momento, stare al tuo fianco sempre come tu hai fatto con me. Diventare tua moglie…se tu mi vorrai.
Le tue braccia riescono a stringermi forte mentre la tua voce commossa mi dice “Sì!” e sento le tue labbra baciarmi i capelli.
Restiamo distesi nella luce dorata del pomeriggio. Si è fatto tardi ormai, tra non molto il sole saluterà questo giorno, così unico e prezioso per tutto quello che mi ha donato. Il tuo respiro conquistato dal sonno si fa lentamente più regolare. Ed io chiudo gli occhi, abbandonata sul tuo petto, felice e appagata da questo nostro sentimento così forte da poter superare qualsiasi difficoltà. Non c’è nessun altro posto al mondo in cui vorrei essere in questo momento.
Perché sei tu la mia unica casa, André, il luogo a cui appartengo. Ora e per sempre.
   
 
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