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Autore: pikychan    26/08/2021    1 recensioni
Questa fanfiction comincia da Lucinda.
Ora ha tredici anni e anche quest'anno parteciperà al Gran Festival.
Poco prima della finale però conoscerà una ragazza che sembra conoscere Ash. Questa decide di ripartire per trovarlo.
Preoccupata per le sorti della ragazza ne parla con la sua amica Zoey.
...
"...Non ti piacerebbe rivedere Ash?"
...
Le consiglia di ripartire con questa ragazza, ma Lucinda è confusa.
Che cosa farà alla fine?
{Pearlshipping and Elettricshpping}
[AshxLucinda and CamillaxLem]
Genere: Demenziale, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ash, Lucinda, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon: Le mie fanficition sulla pearlshipping'
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È strano se ti chiedo di ballare?


La mattina seguente Ash si era alzato presto... e già questo faceva intuire che ci fosse qualcosa di strano. Lui era un gran dormiglione, non si sarebbe mai svegliato così presto se non avesse avuto un incontro importante.

Ma quel giorno non aveva un incontro, no, semplicemente, era turbato. Non aveva ancora fatto pace con Lucinda. Mai era passato tanto tempo senza che avessero fatto pace. 

L'allenatore non aveva intenzione di scusarsi... più che non averne intenzione non aveva idea di come fare. Chiedere scusa lo imbarazzava... tra l'altro non si ricordava nemmeno perché avessero litigato. 

Era per via di Calem. Ash era geloso di vedere Lucinda tanto vicina a quel ragazzo. Tuttavia, non capiva perché e la cosa lo faceva infuriare. Avrebbe voluto che Lucinda non fosse amica di Calem? Ma no, infondo Lucinda era amica di tanti persone... però quel Calem... che cosa pensava Lucinda di Calem? Più che pensare che cosa provava.

Il ragazzo si stupì da solo dei suoi pensieri e, mentre era seduto, lì, a testa bassa, davanti ad una fontana della città, sgranò gli occhi rendendosi conto per la prima volta che Lucinda per lui era molto diversa dalle altre sue amiche. Lei era speciale, ma non riusciva a spiegarsene il motivo tentando di utilizzare la logica.

«Buongiorno Ash.» lo salutò Meringa di fronte a lui.

Lui alzò lo sguardo confuso.

«Meringa?!» esclamò sorpreso. «Ciao, scusami, non ti avevo vista.» aggiunse sorridendo, forzatamente, un po' in imbarazzo.

«L'ho notato, hai una faccia.» disse per poi avvicinarsi ancora e sedersi di fianco a lui. «C'è forse qualcosa che ti turba?»

«M-ma no!» esclamò preso alla sprovvista voltandosi davanti a sé con lo sguardo tendente in basso. «Mi sono alzato presto oggi, tutto qui.»

La ragazza, senza il minimo preavviso, lo baciò sulla guancia. Ash fece un'espressione confusa, poi si voltò quando lei si allontanò di nuovo.

«Senti, c'è una cosa che vorrei chiederti.» disse lei guardandolo negli occhi con un sorriso malizioso. «Ci sarà una festa da ballo stasera qui a Luminopoli, ti va di essere il mio accompagnatore?»

L'allenatore, sempre più colto alla sprovvista, continuò a fissarla confuso per diversi secondi.

 

Lucinda, Lem, Clem e Serena si erano alzati da poco e stavano facendo colazione seduti ad un tavolo del Centro Pokémon.

«Complimenti Lem, è tutto buonissimo.» disse Serena sorridendo.

«BUONGIORNO!» esclamò Camilla entrando saltellando nella stanza.

«Ciao Camilla!» la salutò la piccola Clem entusiasta.

«Quant'è mattiniera.» commentò Lucinda sorridendo un po' stranita.

«Ehi, ma dov'è andato a finire Ash?» domandò la mora guardandosi intorno confusa. «Sta ancora dormendo? È proprio da lui.» aggiunse avvicinandosi.

«No, non era in stanza quando mi sono svegliato, sarà andato ad allenarsi.» rispose il biondo.

«Ah, capisco... wow, hai preparato tutto tu?!» esclamò Camilla guardando la tavola con entusiasmo.

«Già, un uomo da sposare, vero Camilla?» le domandò, retoricamente, la bambina sorridendo.

«Altroché!» esclamò la ragazza mora in tutta risposta.

«CLEM!» esclamò il fratello rossissimo in volto e nervosissimo.

«Siete tutti molto in forma vedo.» disse Meringa entrando insieme ad Ash proprio in quel momento.

Quando i due si fermarono di fronte a loro notarono che la ragazza lo teneva a braccetto.

«Ciao ragazzi...» li salutò Ash sorridendo imbarazzato.

«Ciao Meringa, che coincidenza che anche tu sia qui.» disse Lem anche se un po' distrattamente per via della confusione.

Se i due fratelli erano confusi, la ragazza dagli occhi azzurri, invece, era molto irritata alla vista di quei due vicini che si tenevano a braccetto. Ancora diversa era la reazione della coordinatrice che abbassò gli occhi, sul tavolo, con aria triste.

«Scusami Meringa, ma perché tieni Ash a braccetto?» chiese, spontaneamente, la piccola Clem.

«Ash sarà il mio accompagnatore alla festa da ballo di stasera.» disse sorridendo ad occhi chiusi. «Venite anche voi, vero?» aggiunse continuando a sorridere tranquilla mentre Ash si sforzava di sorridere, ma si vedeva quanto si sentisse a disagio.

 «Una festa da ballo?» ripeté il ragazzi con gli occhiali confuso.

«Sembra divertente, ci andiamo insieme??» gli domandò Camilla sorridendo.

«V-va bene!» rispose lui agitato arrossendo terribilmente.

«Una festa da ballo... ma devo trovare un accompagnatore, a chi potrei chiedere?» si domandò Serena pensosa.

In quel momento alle sue spalle comparve qualcuno.

«Ciao a tutti ragazzi, ci incontriamo ancora vedo.» li salutò Calem sorridendo cordiale come al solito.

«Ciao Calem!» esclamò la bionda voltandosi entusiasta. «Cosa ci fai ancora qui? Pensavo che fossi ripartito ieri.»

«Infatti, ero partito, ma poi ho saputo della festa da ballo e devo ammettere che sono piuttosto curioso.»

«Senti Calem, ti andrebbe di essere il mio accompagnatore?»

«Volentieri.» rispose lui sorridendole.

Lo sguardo di Calem presto si posò su Lucinda, che stava ancora guardando davanti a sé a testa bassa, e le sorrise ad occhi chiusi. Quando lei se ne accorse rialzò lo sguardo e si sforzò di sorridere... anche se risultò, leggermente, rossa per l'imbarazzo del momento. Purtroppo si sentiva di non riuscire a mascherare bene il fatto di essere giù. Ora, tra l'altro, Ash si metteva anche a fare il cascamorto con quella ragazza.

«Ciao Calem.» lo salutò continuando a sforzarsi di sorridere.

L'allenatore di Biancavilla nel vedere la coordinatrice sorridere a Calem provò una forte irritazione. Si vedeva dal suo sguardo, ma non disse niente.

 

La festa da ballo era cominciata e la maggior parte delle coppie presenti in sala stava ballando.

«Sicura che ti vada bene così Lucinda?» domandò Clem a Lucinda davanti al tavolo del ponce.

«Certo, va bene così.» rispose sforzandosi di sorridere.

«Davvero non ti piacerebbe ballare con qualcuno? È un peccato...»

«Non importa, a me va bene così, non preoccuparti.» 

A quel punto Calem si avvicinò a loro, così lo guardarono sorprese.

«Lucinda, vuoi concedermi l'onore di questo ballo?» chiese facendo un inchino.

La ragazza arrossì colta alla sprovvista.

«M-ma la tua accompagnatrice è Serena e...»

«Serena è d'accordo, me lo ha detto lei stessa.» disse tornando a guardarla con un mezzo sorriso.

«B-beh e-ecco...»

«Anche se non ricambi i miei sentimenti ciò non significa che non possiamo essere amici, giusto?» 

«S-sì, giusto...» disse poco convinta ma sforzandosi ugualmente di sorridere.

Entrambi sorridevano in maniera abbastanza differente. Calem era tranquillo, Lucinda no, ma si sforzava, con scarsi risultati, di sembrarlo. La piccola Clem nel vederli rimase, piuttosto, perplessa. Avvertiva un po' di tensione nell'aria da parte di Lucinda... inoltre Calem aveva appena detto di provare sentimenti romantici per lei non ricambiati... quindi era chiaro quale fosse il motivo.

 

La nuova coppia, formata da Calem e Lucinda, era scesa in pista. Ash li aveva notati quasi subito e non era per niente felice di quello che vedeva... continuava a ballare con Meringa solo perché lo teneva stretto, ma, se avesse potuto, sarebbe scappato all'istante.

«Allora Clem, pensi anche tu che quei due siano carini?» domandò Serena avvicinandosi a Clem guardando, però, davanti a sé.

«Eh? Ma a Lucinda non piace Calem.» disse guardandola perplessa.

«Dici davvero?» le chiese la ragazza spostando lo sguardo su di lei.

«Sì, lo ha anche detto prima.»

«Dici davvero?»

Mentre tutti stavano continuando a ballare qualcuno degli organizzatori suonò un bicchiere con un cucchiaino per richiamare l'attenzione di tutti. La musica si interruppe in quell'esatto istante.

I presenti smisero di ballare e guardarono in cima alle scale dove vi era un uomo vestito da nobile.

«Scambio di coppie, ogni cavaliere balli con la dama che si trova alla sua destra e ogni dama con il cavaliere che si trova alla sua sinistra.»

Così la musica ripartì e le coppie vennero cambiate.

«Cambio!» esclamò lo stesso uomo di prima.

Le coppie vennero, di nuovo, cambiate e continuarono ad essere effettuati dei cambi ogni volta che l'uomo parlava.

«Cambio!»

Ash, stavolta, si trovava alla sinistra di Lucinda, quindi tutti e due si guardarono sorpresi. Tuttavia, dopo un po', abbassarono entrambi lo sguardo. Alla fine, però, l'allenatore rialzò lo sguardo con aria seria.

«Tranquilla, ho capito perfettamente.» disse per poi girarsi e cominciare ad andarsene.

La ragazza dai capelli blu restò a guardare in basso, ma nel sentire le sue parole i suoi occhi si riempirono di lacrime. Alzò lo sguardo giusto in tempo per vederlo attraversare la folla e andarsene.

Quella visione la fece stare troppo male e anche se per un po' cercò di trattenere le lacrime, dopo un po' corse via mentre le lacrime le rigavano il viso.

 

Ash stava camminando per raggiungere l'uscita vicino al tavolo del ponce. Aveva un'espressione davvero dura, sembrava arrabbiato, tuttavia si sentiva solo, profondamente, ferito.

«Ash, ma dove vai?» gli chiese Serena preoccupata.

Lui la ignorò completamente e continuò a camminare.

«Ash, non è come credi tu!» esclamò Clem, allarmata, vicino all'amica.

L'allenatore, tuttavia, ignorò completamente anche lei. Aveva quasi raggiunto la porta e continuò a camminare senza esitazione.

«Cavolo...» commentò la bambina, triste, guardandolo andare via. «Ma come fa a non capirlo?»

«A non capire cosa?» le domandò la ragazza dagli occhi azzurri qualche passo dietro di lei.

«Che a Lucinda piace... è chiaro come il sole.»

A quel punto gli occhi di Serena si sgranarono. Non poteva dire che un po' non lo avesse intuito, anzi, lo aveva capito benissimo... però, sentirselo dire così su due piedi...

«E anche ad Ash piace Lucinda, è palese, è gelosissimo quando Calem si avvicina a Lucinda, chiunque se ne accorgerebbe.»

La bionda non l'ascoltava con particolare attenzione. Continuava a guardare davanti a sé con gli occhi sgranati. Ormai la figura di Ash era sparita, ormai aveva capito perfettamente. Era tutto così palese da farle male. Un male cane. Ma doveva accettarlo. I sentimenti di Ash e Lucinda si incontravano, loro due erano davvero fatti l'uno per l'altra.

 

Lucinda era uscita dalla porta secondaria e dopo aver corso per diversi metri si fermò a piangere disperatamente. Pianse e pianse per un tempo che sembrò essere infinito, poi, finalmente, riuscì a calmarsi un po'. 

Aveva appena deciso di rientrare e raggiungere i bagni, quando, poco più distante, aveva visto Ash seduto su una panchina. Stava guardando fisso il terreno davanti a sé con espressione seria.

Una parte di lei avrebbe voluto andarsene, mentre l'altra sperava di essere vista... ma era impossibile dal momento che lui guardava in basso... non sapeva neanche lei perché, semplicemente, non lasciava perdere e se ne andava... sapeva solo che il cuore le stava battendo davvero forte.

L'allenatore, senza un particolare motivo, alzò lo sguardo e la notò. Lei sobbalzò e si strinse una mano vicino al cuore. Non se ne voleva andare, ma anche se avesse voluto si sentiva i piedi di piombo.

Ash la guardò per un po' con aria enigmatica, poi si alzò in piedi e le andò incontro. Camminava a passo lento, senza fretta, quasi come se sapesse che tanto sarebbe rimasta comunque ad aspettarlo.

Quando si ritrovarono vicini, l'uno di fronte all'altra, si guardarono per un po'. Lucinda notò che Ash era davvero serio... sembrava anche un po' infastidito da qualcosa... presto si ritrovò costretta ad abbassare lo sguardo arrossendo un po'.

Anche lui distolse lo sguardo di parte arrossendo a sua volta un po'. Si trovava davvero in difficoltà. Perché provava un simile sentimento? Non aveva un minimo di senso. Si sentiva turbato, ma non sapeva esattamente perché... o forse lo sapeva e, semplicemente, non voleva ammetterlo?

- Lucinda, cosa ci fai qui? - le chiese sforzandosi di tornare a guardarla.

- Cosa vuoi sapere Ash? - disse lei ancora con la testa bassa. - Stavo facendo solo un giro, tutto qui. -

- Non dovresti tornare da Calem? -

- Calem è l'accompagnatore di Serena, abbiamo fatto solo un ballo. -

Dopo quella frase tutto tacque... almeno per un po'.

- Beh, anche tu dovresti tornare da Meringa, dopotutto sei il suo accompagnatore... -

- Hai ragione. - disse con tono duro, tantoché le fece rialzare lo sguardo. - Sai cosa c'è? Chissà perché mi da tanto fastidio averti vista ballare con Calem, mi faccio rabbia da solo, è meglio se lasciamo perdere! - aggiunse arrabbiato voltandosi e iniziando ad andarsene.

La ragazza sgranò gli occhi, ma poi li riabbassò sul terreno in difficoltà.

Ad Ash dava fastidio averla vista con Calem? Era arrabbiato con lei per quel motivo? Forse aveva commesso un errore... tuttavia presto rialzò lo sguardo con aria decisa e irritata.

- MA SEI SCEMO!? ASH KETCHUM, SEI UN CRETINO! TU PUOI BALLARE CON CHI VUOI E IO NO!!? CHE DIRITTO HAI DI TRATTARMI IN QUESTO MODO, SENTIAMO!?? -

Nel sentirla il ragazzo si fermò e si voltò.

Lei, improvvisamente, aveva perso tutta la grinta di poco prima e fece un'espressione disorientata.

- Magari sono uno stupido, sì, dopotutto mi da fastidio vedere te e Calem ballare, ma sono l'accompagnatore di un'altra ragazza! Magari a te piace Calem e io sono uno scemo a pensare che dicendoti che mi da fastidio le cose possano cambiare!! Magari sono un cretino perché tendo a dare per scontato la tua presenza nella mia vita!! -

- Che cosa stai dicendo Ash!? - esclamò Lucinda iniziando a piangere dal nervoso. 

Ash senza dire più niente tornò, velocemente, verso di lei.

Forse aveva esagerato e se ne rese meglio conto vedendola da vicino. Si stava, disperatamente, spazzando via le lacrime che, comunque, continuavano a scenderle dagli occhi.

- Tu non hai capito niente Ash! - esclamò lei tra le lacrime a testa bassa. - Tempo fa Calem mi aveva detto che gli piaccio, ma io sono innamorata di te! Sei scemo perché non lo capisci!! -

Quelle parole erano state una gelata d'acqua fredda improvvisa. Il ragazzo non riusciva a dire una parola... non riusciva neanche a muoversi... lo shock era stato forte.

Che cosa provava lui per Lucinda? Amicizia? La cosa certa era che le voleva bene... e il fatto che gli desse fastidio quando stava, particolarmente, vicina a Calem, Kenny o qualsiasi altro ragazzo che significato aveva??

- Lucinda, dai, non piangere... - mormorò lui solo, poco convinto, con la tristezza dipinta in volto.

Lei continuava a piangere, ma meno rispetto a prima. Continuava a sfregarsi gli occhi e per fortuna le lacrime erano molto diminuite.

- Torno dentro... - mormorò lei lasciando ricadere le braccia sui fianchi con gli occhi lucidi.

Si era già voltata e aveva fatto il primo passo, quando il ragazzo la prese per mano. Lei, sorpresa, arrossì un po', poi si girò subito appena se ne rese conto. 

- Ehm... - si lasciò scappare lui arrossendo, lievemente, e abbassando gli occhi.

Si stava anche sforzando di sorridere, ma non gli stava riuscendo granché bene. Il suo nervosismo era lampante.

- E-ecco... sì beh, insomma... - farfugliò rinunciando a cercar di dire qualcosa di senso compiuto.

La coordinatrice abbassò gli occhi sulle loro mani. Arrossì un po' nel vederle, mentre un'intensa sensazione di calore la invadeva completamente... ma non era solo dovuta alle loro mani. Ash l'aveva baciata sulla guancia e... e prima ancora che lei se ne fosse accorta si era tirato indietro. Però la teneva ancora per mano.

- Ecco Lucinda, quello che volevo dirti è... - disse non riuscendo tuttavia a concludere subito la frase.

Se non altro, ora, era più rilassato, sempre rosso sulle guance, ma sorrideva in maniera spontanea.

- Che anch'io sono innamorato di te! -

Lucinda nel sentirlo sgranò gli occhi diventando ancora una volta rossa. Senza perdere un secondo di più si gettò tra le sue braccia.

Ash, ovviamente, ricambiò l'abbraccio e per un po' rimasero così. Senza dirsi nulla, lasciarono che fossero i loro cuori a comunicare. A dirsi da quanto tempo erano innamorati l'uno dell'altra. A dirsi che quando si ama davvero le parole non sanno come esprimersi.

♥♥♥

Oggi è un grande giorno! Finalmente sono riuscita a scrivere l'ultimo capitolo di questa fanfiction!! Mi dispiace solo per la gente che seguiva questa storia che, probabilmente, ha aspettato questo aggiornamento per quasi un anno, poi si è detta che a questo punto non ha più senso aspettare.

Comunque per me era importante finirla. Quando si inizia una cosa la devi anche finire, non sapete per quanti anni ho pensato a questa e ad altre fanfiction che ho in cantiere mai finite ^^"

Comunque, sì, anche se ci vorranno, letteralmente, anni è importante finire ciò che si inizia. Però è ancora più importante finire le cose con la giusta convinzione (avevo provato in passato a finire la fanfiction solo perché "è giusto", ma non ero riuscita a trovare un'idea vincente... e questa, signori, è la convinzione di fare le cose :) ).

 

  
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