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Autore: Vianne1013    27/08/2021    2 recensioni
Un'altra vecchia shot che ho recuperato dal cassetto dei ricordi sulle note di Midnight Rain.
Spero vi piaccia.
Ciauu ^_^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Midnight rain You left me in the rain
Midnight rain Though I'm the one to blame
Darling, can't you see Need you in my life
Please don't put out the flame
Keep it burning 'Till forever
Midnight rain



Stava correndo, non si ricordava nemmeno da quanto avesse inziato a correre ma sapeva solo una cosa, che doveva scappare via senza voltarsi indietro altrimenti il cuore le sarebbe scoppiato nel petto e lei avrebbe iniziato a piangere senza fine.
Nonostante cercasse di calmarsi, il cuore non smetteva di battere e tutta la sua ansia la stava accompagnando in quella folle fuga contro il tempo.
Perché stava scappando? Perché diavolo aveva deciso di fuggire via? Eppure mancava così poco e tutte le sue preghiere sarebbero state ascoltate. O forse no?
Lui la stava per baciare è vero, ma lei non era LEI, era un’altra, forse per gli altri la cosa non sarebbe importata molto ma per lei si.
Voleva essere se stessa quando lui si sarebbe deciso a baciarla, non un’altra, non una donna bellissima che sparisce a mezzanotte come Cenerentola, ma solo e soltanto lei, Kaori.
Quando si era accorta che lui la stava per baciare ma che allo stesso tempo non sapesse la verità e cioè che lei in realtà non era Cenerentola, la ragazza di buona famiglia che era scappata di casa e che aveva incontrato nel bar, ma Kaori, la SUA Kaori che viveva con lui da tanti anni e che vedeva ogni giorno appena alzato e ogni notte prima di andare a dormire, il suo cuore si era rotto e il suo corpo si era pietrificato come il marmo.
Il dolore per il segreto celato si era fatto strada in lei e le aveva distrutto il cuore in mille pezzi facendola morire dentro, più e più volte.
Lui se n’era accorto e a quel punto aveva atteso il suono della sirena della nave per buttare lì una scusa e lasciarla scappare via prima che fosse troppo tardi e lei con il cuore distrutto era fuggita via maledicendosi per quella stupida farsa e per non avergli detto tutta la verità.
Ora Kaori con il fiato corto, si era fermata e stava guardando il mare notturno e la nave che avrebbe dovuto portarla via da lì, tagliare le acque per poi sparire nell’orizzonte.
Ah se fosse potuta partire veramente…sparire per poter dimenticare tutto il dolore misto a desiderio provato in quel momento, forse sarebbe riuscita a rimettere apposto la sua vita e i suoi pensieri.
Ma cosa stava dicendo? Era impazzita forse? Il suo posto era accanto a Ryo e lei lo sapeva benissimo, come diavolo le era venuta in mente una cosa così?
Ma Kaori non riuscì ad avere molto tempo per pensare bene a quello che stava provando perché improvvisamente iniziò a piovere forte e lei dovette correre per cercare un riparo.
“Accidenti e chi se la sente Eriko se mi si rovina questo vestito?” brontolò tra sé.
Accompagnata dal rumore della pioggia e dalle sue gocce che la colpivano fortemente Kaori corse il più velocemente possibile alla ricerca del riparo più vicino.
Percorse molti metri senza trovare un riparo adeguato e quando stava per perdere le speranze, trovò riparo sotto la tenda di un negozio le cui luci erano ormai spente da un pezzo.
Cercando di riprendere fiato cercò di stringersi addosso la piccola giacchetta viola per via del freddo che stava sentendo ed istintivamente si voltò guardando la vetrina dietro di lei.
Con sua grande sorpresa si accorse che il negozio la cui tenda la stava riparando da quella pioggia violenta altri non era il negozio di fiori dove si era fermata ad ammirare la meraviglia di piante che conteneva.
Una violenta fitta di dolore le raggiunse il cuore quando la sua mente ritornò alla bellissima serata passata con Ryo.
Facciamo finta di essere due fidanzati….le aveva detto e lei si era sentita come in un sogno.
Finalmente Ryo si era dimostrato protettivo, premuroso nei suoi confronti e non aveva avuto occhi che per lei.
Le era sembrato troppo bello per essere vero e infatti quello che era successo poco prima di mezzanotte l’aveva riportata alla realtà e ora il suo dolore causato da un’innocente bugia le sembrava così grande e le sue lacrime silenziose le stavano chiedendo il permesso di scendere e di essere finalmente liberate.
E con il cuore che le sanguinava, approfittando del volto bagnato dalla pioggia si concesse di piangere tutte le sue lacrime.
“Perché….perchè…” disse singhiozzando “Perché sono scappata? Perché non sei qui con me?” E detto questo poggiò la fronte contro il gelido vetro della vetrina e si lasciò andare ad un pianto disperato.
“Cenerentola?” una voce calda e familiare la destò dalla sua disperazione.
“Cenerentola sei tu?” continuò la voce.
Tremante per il freddo e spaventata da quello che stava per accadere, Kaori prese coraggio e si voltò e con sua grande sorpresa si trovò di fronte Ryo, anche lui bagnato fradicio che aveva avuto la sua stessa idea.
L’uomo la guardò stupito e le chiese: “Cosa ci fai qui? Non dovevi partire?”
La donna lo guardò sorpresa e non riuscì a dire una parola. Il suo corpo tremava ma lei sapeva benissimo che l’effetto non era dovuto al freddo.
“Che hai non parli?” poi improvvisamente la osservò con più attenzione e si rese conto che la ragazza stava tremando e detto questo, leggermente imbarazzato disse:
“Oh scusami, ma tu stai tremando, vieni qui stringiti a me, almeno ti scaldi un po’.”
Con un rapido movimento senza dare il tempo alla donna di obiettare, Ryo afferrò una Kaori bagnata e tremante e la strinse a sé coprendo entrambi con il suo cappotto.
“Il cappotto si è bagnato a causa della pioggia ma è meglio di niente non ti pare?” le disse l’uomo sorridendo.
La donna rimase ammutolita, il contatto con il corpo caldo di Ryo le provocò un brivido che non passò inosservato all’uomo tanto che la strinse ancora di più a sé.
Rimasero per qualche minuto così, stretti, soli, in silenzio ad ascoltare il rumore della pioggia che donava loro la sua compagnia.
Kaori piacevolmente colpita dall’atteggiamento di Ryo, si lasciò andare al suo caloroso abbraccio e si gustò le attenzioni che lui le stava rivolgendo in quel momento.
Affondò il suo visto nel petto di lui, respirando l’aroma di bergamotto del profumo che stava indossando e sentendosi come in Paradiso.
Il suo sogno si stava avverando di nuovo quella sera, era finalmente tra le sue braccia e la cosa la faceva sentire viva e felice.
“Va meglio?” le chiese lui donandole un meraviglioso sorriso.
Per la prima volta dopo tanto silenzio la donna ricambiò il sorriso e Ryo tirò un sospiro di sollievo.
“Finalmente mi sorridi, temevo di averti fatto qualcosa che non andava. Sei scappata via prima che io potessi dire qualcosa e una volta che ti ho ritrovato, non mi hai rivolto la parola e mi hai negato un sorriso fino ad ora. Per fortuna mi hai perdonato.” Disse sospirando.
“Perdonato?” domandò Kaori.
“Si per prima….” E guardandola sempre più imbarazzato continuò: “ Per il bacio…”
“E perché avrei dovuto essere arrabbiata con te?”
“Beh appena ho provato a baciarti ti sei irrigidita pensavo non volessi….”.
“Oh Ryo ti chiedo scusa…è solo che…..” si morse il labbro non riuscendo a dirgli la verità.
Avrebbe voluto dirgli che era Kaori, avrebbe voluto confessargli che il motivo per cui si fosse irrigidita così risiedeva nel fatto che lei non era Cenerentola e che non voleva baciarlo, consapevole del fatto che la credesse un’altra.
E poi avrebbe voluto baciarlo, stringerlo forte e guardandolo negli occhi chiedergli cosa provasse veramente per lei.
“Ho capito.”disse Ryo in tono pacato.
Un tuffo al cuore….Kaori sentì i suoi battiti accelerare ancora di più e non sentiva più il terreno sotto i suoi piedi.
Aveva capito? Come aveva fatto? Era riuscita a celarsi per tutta la sera e ora cosa era successo?
“Davvero hai capito?” chiese lei titubante.
“Certo. Non volevi essere baciata perché la consapevolezza che saresti partita e ti saresti allontanata da me per sempre ti faceva stare troppo male e hai preferito lasciare le cose come stavano.”
Kaori lo guardò intensamente, in realtà non era quello il motivo ma non sapeva come dirglielo senza creare ad entrambi dei problemi.
“Però ora sei qui no?” le chiese guardandola intensamente negli occhi. “Non sei andata via, sei rimasta e sei qui con me.”
“Si è vero ma…..”
“Allora resta con me, rimani accanto a me, non so cosa mi stia succedendo ma c’è qualcosa di profondo che mi lega a te.” le disse serio guardandola negli occhi e intensificando la presa.
Questo era troppo! Non solo la stava per baciare credendola un’altra, non solo le aveva proposto di far finta di essere due fidanzati nonostante l’avesse incontrata quella sera stessa, ma adesso le chiedeva addirittura di rimanere con lui e di non partire. …..il suo cuore non poteva sopportare altro.
“Ma cosa stai dicendo?” gli chiese la donna cercando di sottrarsi al suo abbraccio per poter scappare via a gambe levate. Non poteva sopportare ancora, non ce la faceva più, tutto quello che stava succedendo la stava uccidendo dentro e anche molto lentamente.
“Sto dicendo che non voglio lasciarti andare…..ti prego non andare via.”
“Ma sei impazzito? Non mi conosci nemmeno, non sai neanche chi sono…..come puoi chiedermi questo?” gli chiese disperata.
“Perché io so chi sei e ti conosco anche molto bene. Non andartene.”
Spaventata, stordita, ferita da quelle parole che lui stava rivolgendo a Cenerentola e non a lei, Kaori si liberò dalla morsa dell’uomo e non curante della pioggia sempre più fitta cercò di scappare via verso la strada, sotto gli occhi spaventati di Ryo.
Mentre cercava di ricomporsi causa della scarsa visibilità e del freddo che le stava annebbiando la mente, Kaori non si accorse di un’insenatura posta al lato della strada e il tacco della sua scarpa destra rimase incastrato in essa.
La donna cadde in avanti, battendo con violenza la testa e il colpo fu talmente forte da lasciarla leggermente stordita.
La donna cercò di rialzarsi, ma la vista era ancora più annebbiata e non riuscì a distinguere i fari di una macchina che stava sbandando a causa della pioggia.
“Cenerentola!!! Cenerentola stai attenta!”
Gli urli di Ryo la riportarono alla realtà e quando riuscì a focalizzare la vettura che stava procedendo molto velocemente verso di lei urlò:
“Ahhhhhh Aiuto!!!!!!!Ryooooooooo!”.
“Kaoriiiiiiiiiiiii!” urlò una voce maschile.
Con un balzo felino, Ryo raggiunse Kaori e proteggendola con il suo corpo riuscì appena in tempo, ad allontanarla dalla traiettoria della macchina.
Ci fu un silenzio irreale, la pioggia continuava a battere sull’asfalto e quando Kaori riaprì gli occhi, riuscì a focalizzare il volto spaventato e preoccupato di Ryo e si accorse di trovarsi tra le sue braccia.
La donna lo guardò attentamente e vide brillare nei suoi occhi una luce di paura.
“Appena in tempo. Stavo per perderti un’altra volta Sugar….” Le disse sorridendo.
La pioggia continuava a scendere ma i due sweeper non la percepivano nemmeno ipnotizzati com’era l’uno negli occhi dell’altra.
“M-mi hai chiamata Sugar….” Disse la donna tremando in preda alle lacrime.
“E’ così che ti chiamo da quando ti conosco.” Rispose accarezzandole la guancia.
“Allora sapevi che ero io?”.
“Certo che sì sciocchina, come puoi pensare che basti una parrucca e un po’ di trucco ad ingannarmi.”
“Allora al porto….volevi baciarmi perché sapevi che ero io.”
Ryo la guardò con aria imbarazzata e poi capendo che ormai era ora di gettare la maschera disse:
“Certo.”
“Oh Ryo….” Disse e gli si buttò tra le braccia. “Avevo così paura che se avessi scoperto la verità mi avresti rifiutata, temevo che volessi baciarmi perché ero Cenerentola e non Kaori.”
“Sciocchina, tu sei l’unica donna che avrò sempre voglia di baciare……” e detto questo finalmente la baciò, stringendola con forza a sé.
Si sentirono come se fossero arrivati improvvisamente in Paradiso. Furono avvolti da un vortice di emozioni incontrollabili e tutto attorno a loro sembrò svanire come per magia.
Solo la pioggia batteva sui loro corpi uniti, celebrando quell’amore appena scoperto e la loro unione finalmente rivelata dopo anni di silenzi e incomprensioni che avevano dilaniato i loro cuori.
Quando a malincuore si separarono, Ryo guardò attentamente la donna e le disse: “Ehm…che ne dici se ci alzassimo e ce ne tornassimo a casa? Altrimenti domani ci aspetta un bel raffreddore o peggio ancora la febbre”.
Kaori lo guardò e alla fine rendendosi conto della situazione annuì sorridendo e insieme s’incamminarono dirigendosi verso casa.
La pioggia continuava a battere e la notte stava quasi per finire per poi far posto alle nuove luci dell’alba. Tokyo era bellissima quella sera, le luci immerse nel blu profondo risplendevano come tanti piccoli diamanti che sarebbero stati presto baciati dalle fiamme del sole.
I nostri due sweeper camminavano solitari e felici noncuranti della pioggia battente.
Kaori era al settimo cielo, finalmente ogni dubbio era stato fugato, tutte le maschere erano state gettate e il suo cuore poteva finalmente riprendere a battere sereno.
Camminare assieme a Ryo, stretta a lui anche sotto la pioggia era un’esperienza meravigliosa per lei, finalmente sentiva che i loro cuori erano ancora più vicini e la cosa la faceva sorridere e la faceva sentire unica.
Vedendola così allegra nonostante fossero zuppi come due pulcini e non avessero alcun riparo sotto la pioggia tagliente, Ryo le chiese:
“ Come mai sei così felice?”
A quella domanda Kaori avvampò e non riuscì a rispondere.
“Ho capito, sei emozionata a camminare per strada a braccetto con il grande “stallone” di Shinjuku….eh lo so non è da tutte.” Disse l’uomo con aria fiera.
“Veramente stavo pensando che TU sei molto fortunato a camminare a braccetto con una donna bella come me.” Rispose la rossa tutta inorgoglita.
Improvvisamente l’uomo scoppiò in una sonora risata che lasciò la donna stupita e incuriosita.
“Ma se sei un maschiaccio… quale bella donna?” disse Ryo scettico.
“Cosa???????? Per tua informazione quando sono uscita con Eriko tutti gli uomini che abbiamo incontrato mi hanno chiesto di uscire.”
Anche se non lo diede a vedere quest’ultima affermazione di Kaori provocò non poca rabbia e gelosia in Ryo che fingendo noncuranza rispose:
“Forse non ci vedevano bene e comunque anche con la parrucca e bei vestiti tu rimani comunque un maschiaccio!”
“Ripetilo se hai coraggio!”
“Maschiaccio, maschiaccio maschiaccio! Stavi per essere investita perché non sai camminare con i tacchi alti e io mi sono inzuppato per salvarti!” disse l’uomo. “Perciò sei un maschiaccio, maschiaccio, maschiaccio!” continuò a canticchiare Ryo a pochi centimetri dal suo viso.
“Smettila di cantare o ti faccio vedere io co-“ e non riuscì a terminare la frase perché l’uomo aveva preso possesso delle sue labbra con un bacio.
“Maschiaccio….” Le soffiò in volto una volta separatosi dalla sua bocca.
“Stupido….se sono un maschiaccio perché mi hai baciato?” disse Kaori ancora accaldata dal bacio improvviso.
Con un movimento felino, l’uomo la strinse ancora di più a sé e le disse: “Perché tu sei il MIO maschiaccio….”
Vedendo che la cosa non riusciva a convincere la donna, con aria seria disse: “ No ho mentito, non sei un maschiaccio ma non sei nemmeno come le altre donne. Tu sei diversa Kaori, sei unica e io ti ho baciato per dimostrarti che sei e sarai sempre la MIA Kaori….. mia e di nessun’altro.”
A questa parole Kaori arrossì violentemente sotto lo sguardo divertito di Ryo che l’abbracciò stringendola forte e sentendo un improvviso calore accarezzargli il volto, la fece voltare dicendo: “Guarda che alba meravigliosa.”
Quando Kaori si voltò rimase senza fiato.
Il sole stava sorgendo infuocando tutta la città davanti a loro, la pioggia era sparita e aveva lasciato spazio ad un grande e rosso calore.
Kaori sorrise per quel meraviglioso spettacolo e poi guardò Ryo che le sorrise teneramente e prendendola per mano s’incamminò assieme a lei verso quel Paradiso.
Continuando ad assaporare lo spettacolo che veniva donato ai loro occhi, mano nella mano le due figure si allontanarono… le sole ed uniche immerse nel rosso mistero di Tokyo.
Erano soli….sì soli, ma erano insieme e camminavano uno vicina all’altra guardando nella stessa direzione, verso il loro futuro baciato dall’alba che stava nascendo.




Midnight rain You left me in the rain
Midnight rain Though I'm the one to blame
Darling, can't you see Need you in my life
Please don't put out the flame
Keep it burning 'Till forever
Midnight rain





Fine.
   
 
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