Serie TV > La casa di carta
Segui la storia  |       
Autore: Ivy001    31/08/2021    1 recensioni
Se la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata liberata e ricondotta dal Professore, anziché entrare nella Banca dai suoi compagni?
Tanti SE ... e mi piace immaginare che le cose siano andate davvero come nella mia fantasia.
Quindi partirò proprio da lì, da quando il fanatico Capo della sicurezza della Banca di Spagna, è prossimo a far fuori Nairobi.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DOPO TANTO, RIECCOMI. SPERO ABBIATE TRASCORSO TUTTI UNA SPLENDIDA ESTATE, PECCATO SIA FINITA TROPPO IN FRETTA.

IO SONO TORNATA CON LA MIA FANFICTION, MENTRE ATTENDO, TREPIDANTE, L’USCITA DELLA QUINTA STAGIONE DE LCDP.

VI AUGURO UNA BUONA LETTURA E…CHE DIRE… SPERO VI PIACCIA! BESITOS

 

Nascosta nella folla di gente che patteggia per i Dalì, Tatiana cerca di farsi spazio per poter appurare la presenza di sua sorella nella tenda della polizia.

I suoi uomini, disposti preventivamente in varie postazioni circostanti la Banca, attendono i suoi ordini o delle richieste d’aiuto.

Difficile muoversi nel caos generatosi in seguito alla cattura di Lisbona, eppure proprio il trambusto diventa l’espediente necessario alla ex moglie di Berlino per raggiungere la postazione dei nemici.

A pochi passi dalla tenda, Tatiana si finge una giornalista a favore della Polizia.

Sa bene chi è il più “debole”, colui che facilmente cadrebbe nella trappola.

Sergio le ha riferito le mosse precedenti e quanto accaduto con il piano Parigi.

“Hanno già ingannato Tamayo, sarà semplice farlo una seconda volta” – pensa, ridacchiando.

E così, sistemandosi i capelli, raccolti in una compostissima coda alta, indossa un paio di occhiali scuri e si appresta a recitare il primo atto della sua commedia.

“Lei chi è? Non può entrare qui! Vada via” – è la voce di Angel a richiamare la donna.

Di certo non è lui la persona che prevedeva di incontrare.

Tenta, così, di operare servendosi dell’ispettore Rubio.

“Sono Lola Fernandez del giornale “La Verdad”, vorrei far emergere la verità sulla vicenda dei Dalì” – sostiene, mostrando ovviamente un bigliettino di presentazione falsissimo.

“Senta, la verità è che abbiamo ottenuto la vittoria. Cosa vuole di più?”

“Ascolti, io posso ripulire l’immagine della Polizia e dei servizi segreti di fronte alla nazione e al mondo intero. Potete contare sulla mia testata giornalistica. Sono dalla vostra parte”

Angel fissa la sconosciuta, in silenzio, alquanto sospettoso. Con lui è difficile giocare la carta della finta sostenitrice dello Stato. E Tatiana lo sa bene, però è pronta a rischiare per avere notizie di sua sorella maggiore.

Nel frattempo, riesce ad ascoltare la voce di Raquel che continua a discutere con Tamayo e Prieto.

“Quella che avete catturato è Lisbona, vero? La compagna del noto Professore?”

“Mi perdoni, non credo sia il caso di rilasciare interviste proprio adesso. Se vuole, ne possiamo riparlare appena tutto sarà finito. Arrivederci” – è con quelle parole che Angel congeda Tatiana, rimasta spiazzata dall’esito negativo del suo operato.

Non le è mai accaduto di perdere, tanto mento in quel modo e in un ridottissimo tempo d’azione.

“Non mi arrendo” – dice ad alta voce, varcando l’uscio della tenda, fregandosene dei poliziotti e di altre figure lì presenti che tentano di scacciarla.

“Le ho detto che non voglio che entri qui dentro! Fuori” – grida l’uomo, esasperato dall’insistenza della giornalista.

Lisbona, distratta dal vociare, con la coda dell’occhio, nota la presenza di una donna piuttosto familiare.

Se non fosse per la magrezza e l’assenza del pancione, la Murillo scommetterebbe su Alicia.

Le insistenze della sedicente cronista attirano l’attenzione di Tamayo, che, seduto di fronte alla sua prigioniera, sbuffa e fa segno ai colleghi di occuparsi della disturbatrice.

È Angel a sussurrargli poi all’orecchio – “Ha detto che potrebbe rilanciare la nostra immagine, il suo è un giornale palesemente schierato a nostro favore. Che si fa?”

Il colonnello si stupisce piacevolmente e invita la straniera ad avanzare.

Le porge una sedia e la invita a sedersi. Con petto gonfio, tronfio di soddisfazione per la evidente vincita sui Dalì, e sempre più convinto ad avere sotto tiro perfino il Professore, il nuovo boss della polizia è pronto a mettere nero su bianco le sue dichiarazioni.

Così, la quinta moglie di Andres De Fonollosa, camuffata alla perfezione in un ruolo che mai nessuno, vista la sua dialettica e le sue doti recitative, avrebbe messo in dubbio, studia le circostanze e l’ambiente nemico.

Raquel le siede davanti, con le manette e gli occhi fissi su Tamayo. La forza è leggibile sul suo volto, lei non demorde, ben certa che il suo grande amore l’avrebbe salvata anche stavolta.

“Cosa mi dice di Alicia Sierra? Sbaglio o è stata catturata anche l’ex ispettrice?” – domanda Tatiana, tirando fuori dalla sua borsetta Louis Vuitton in pelle, penna e taccuino.

“Credevo che il mondo del giornalismo si fosse evoluto; invece, posso constatare che siete rimasti fedeli alla cara vecchia carta!” – sostiene Tamayo, ridacchiando, mostrandosi perfino divertente e gentile con l’intervistatrice.

“Idiota” – pensa tra sé e sé Tatiana, seppure mantenendo un sorriso finto e costruito – “ha ragione, però sono una nostalgica. Non mi abituerò mai alla nuova tecnologia!”

A quel punto, attende la risposta del colonnello circa sua sorella, eppure questa informazione tarda ad arrivare.

A disturbare il momento, è l’entrata in gioco di un poliziotto.

“Antoñanzas, ma che fine avevi fatto?” – lo rimprovera il capo. Congedandosi un secondo dall’intervista, lascia le due donne da sole, mentre è prossimo a udire, tramite il collega, la richiesta di Alicia.

“Ehi, Raquel, abbiamo pochi secondi, ascoltami. Sono Tatiana, mi manda Sergio!”

“Sei la moglie di …?” – domanda, spiazzata, la Murillo.

“Nascondi lo stupore dal tuo viso, o sospetteranno. Stai tranquilla, risolveremo tutto e vi libereremo. I miei uomini sono disposti in punti strategici. Stavolta niente tregue o patti assurdi. Voleremo sopra Madrid e nessuno, neppure Tamayo e Prieto, potranno impedirlo”

“Come si fa con Alicia alle calcagna?”

“Alicia è mia sorella” – confessa Tatiana.

Lo shock sul viso di Lisbona è fin troppo evidente.

“Si, lo so è sconvolgente…però….devo sapere se si trova qui!”

Angel, rimasto nei paraggi, nota immediatamente il chiacchiericcio delle due e il pallore di Raquel.

“Che succede qui?” – chiede, lanciando un’occhiataccia ad entrambe.

Poi, sospettoso, vuole evitare danni, e invita la giornalista ad uscire.

“Ma eravamo alle prese con una dichiarazione del colonnello. Lei non può trattarmi così, come osa!” – si infuria la sedicente cronista.

“Abbiamo molto da fare, avrà la sua intervista. È una promessa. Non adesso però. Arrivederci” – con poco garbo, Rubio spinge fuori dalla tenda la Sierra.

“Maleducato, avrete tutti la giusta punizione” – brontola Tatiana, apprestandosi a riunirsi ai tirapiedi.

Ed è allora che ottiene la verità che cercava.

Appartati a pochi passi dalla postazione della Polizia. Antoñanzas e Tamayo parlano di una questione delicata e Tatiana è ben lieta di origliare.

“Alicia Sierra vorrebbe che noi uccidessimo i Dalì?””
“Si, signore. In cambio, si costituirà”

Quella idea sembra folle perfino ad un allocco come il colonnello, il quale non può non riderne.

“Riferisci a quella maledetta che è meglio per lei non giocare sporco perché potrebbe finire male”

“Quindi farà quanto richiesto? Li eliminerà?” – chiede, preoccupato, il poliziotto.

“A me interessa solo la mente di questa banda di marionette…il professore! Alicia e Sergio Marquina sono le teste che voglio. Tutto il resto verrà da sé! Adesso sono io che esigo da te qualcosa!”

“Mi dica!”

“Dove si trova quella pazza di Sierra?”

“In un ospedale privato, signore. Ha dato alla luce una bambina ed io ho avuto il duro compito di disfarmene in un battibaleno”

Sentire tali parole, pietrificano Tatiana – “Alicia, cosa cazzo hai fatto!?”

Presa dalle mille preoccupazioni, la ex moglie di Berlino si allontana. Compone un numero e contatta il suo alleato.

“Ehi, sono io! Era un bluff. Mia sorella non è con loro. Non l’hanno catturata. Hanno preso Lisbona, però! Mi dispiace…”

“Maledizione! Devo intervenire e salvarla”

“Sergio, ho sentito Tamayo…lui ti vuole arrestare. Se scova il tuo rifugio, poco gli interesserà avere Raquel. Punterà esclusivamente a te!”

“Non mi importa. Devo salvarla. Costi quel che costi”

Senza esitazione alcuna, chiede un passaggio a Marsiglia, ordinandogli che, non appena lui sarà sceso dal mezzo, dovrà scappare più veloce della luce.

“Come posso abbandonarti? Non lo farei mai”

“Devi! Te lo ordino, amico! Pensa soltanto che ciò che fai è per il bene del Piano e della Banda, ok?”

E così, mentre Marquina è prossimo a raggiungere il nemico numero uno, la Polizia, Tatiana han estrapolato notizie sul luogo dove si rifugia sua sorella.

Ed è esattamente lì che si dirige.

------------------------------------------------------------------------

“Siamo pronti ad uscire?” – domanda Tokyo alla Banda.

Bogotà tiene legato con forza Gandia e ne approfitta di tanto in tanto per colpirlo, volendolo “torturare” così come fece lui ore prima con Nairobi.

Il governatore è, invece, fiancheggiato da Denver e Helsinki.

Gli altri ostaggi sono sotto gli occhi vigili dei restanti Dalì.

Decisa a liberarsi, azzardando perfino mosse senza senso, la squadra di rapinatori lascia la Banca, con il cuore a mille e le gambe tremanti.

A passo spedito, con la medesima andatura, tutto il gruppo raggiunge la scalinata esterna.

Questo accade contemporaneamente all’arrivo di qualcun altro.

“Professore, è sicuro di voler rischiare? Abbiamo fatto tanto per evitare la cattura” – Marsiglia tenta ancora di dissuaderlo da un’azione senza logica.

“Amico mio, sei stato fondamentale. Affido a te la salvezza degli altri, mi raccomando”

Con una pacca sulla spalla, Sergio Marquina scende dal mezzo, parcheggiatosi esattamente a pochi passi dalla Banca di Spagna.

“Ehi, guardi lì, capo” – comunica un poliziotto a Tamayo.

“Stanno uscendo tutti” – afferma, notando i Dalì, uno ad uno, raggiungere l’esterno.

L’esercito, la polizia, e gli agenti segreti, disposti ad accerchiare l’edificio, sono in attesa di un ok per sparare ai nemici.

Un ok che non arriva. È Prieto a negare atti violenti e disumani di fronte al mondo intero.

“Abbiamo l’occasione di catturarli tutti quanti” – sostiene poi, conversando con il collega.

“No, lo faremo in un altro momento. A breve avremo nelle nostre mani la gemma più preziosa” – con sorriso malizioso, Tamayo si appresta ad accogliere nella sua tenda il famoso e ingegnoso Professore. Ormai è questione di secondi.

E infatti…

“Eccomi” – ed è proprio la voce di Sergio, a far sobbalzare i presenti – “Sono Sergio Marquina, mi costituisco”

Lisbona, impallidita, trovando il compagno nella tana del lupo, non trattiene le lacrime.

“Cosa stai facendo? Sei impazzito”

“Silenzio” – la zittisce Prieto. Poi, soddisfatto, comunica ai suoi uomini – “Lasciate i Dalì, sono nulla senza il loro Boss. Piuttosto, date loro la notizia… hanno perso! Abbiamo vinto noi, è bene che spariscano definitivamente prima che sia io a cambiare idea e li sbatta tutti quanti in galera”

Ai due colonnelli poco interessa sapere il governatore e Gandia nelle mani dei rapinatori. Hanno il loro tesoro tra le mani e il resto ha valore zero.

E’ Tokyo, furiosa come non mai, dopo aver udito che il suo angelo custode si è costituito per salvare la Banda, a sfidare i nemici.

Non sembra controllarsi, e cerca di avanzare verso coloro che, ormai brindano di felicità, e ignorano le sue mosse ribelli.

Piuttosto alcuni poliziotti, le ridono in faccia.

Sono Rio e Denver a frenarla – “Calmati, lo salveremo. Però non così”

Gli scagnozzi di Tatiana, rimasti fermi nei posti stabiliti, intervengono dato il caos creatosi.

“C’è un camion che vi condurrà alla salvezza! Sbrigatevi, abbiamo poco tempo”

Quanto accade ha dell’incredibile. Il piano originario, andato a puttane da più di 48 ore ormai, vede la squadra sparire nel nulla, trovando la libertà a discapito di quella del loro amato Professore.

Mentre percorrono i chilometri che li separano dal rifugio dei serbi, i Dalì piangono e si disperano per l’accaduto.

“Non doveva finire così, cazzo!” – continua a ripetere Tokyo.

“Abbiamo fuso oro per giorni e giorni. Ne abbiamo portato fuori buona parte, però… il tesoro più grande l’abbiamo perduto in quella dannata tenda” – singhiozza Stoccolma, riferendosi a Sergio.

Quando il furgone ferma la sua corsa, i rapinatori si trovano in una casa di campagna, abbandonata.

“Marsiglia” – urla Bogotà, trovandovi l’amico ad accogliere i colleghi.

“Ho dovuto accompagnare il Prof fino alla sua prigionia. È stata l’azione più difficile che ho commesso negli ultimi anni. Ho praticamente lasciato il mio alleato di fronte al suo patibolo”

“Non abbattiamoci, anzi. Va trovata la soluzione per liberare sia lui che Lisbona” – sostiene, deciso, Palermo.

“Ma come? Noi non siamo Sergio, tantomeno Berlino. Non abbiamo la minima idea di come realizzare un piano perfetto” – si abbatte Rio.

“Con l’aiuto di Tatiana sì” – comunica Marsiglia, ricordando la grande astuzia della donna che vide sposare l’amico Andres.

Entrati nell’abitazione, si dispongono in una stanza grande per decidere il da farsi.

C’è qualcuno, però, che si dirige al primo piano, diretto verso una stanza specifica, avendo come priorità la visione della donna che ama e che vuole disperatamente rivedere.

Con occhi lucidi, e il cuore a mille, Bogotà varca l’uscio e nota finalmente la sua Nairobi, addormentata, in un grande letto matrimoniale, ed è sana e salva.

Nessuna visione più celestiale di quella!

“Amore mio, sono tornato e non ti lascerò mai più” – le sussurra, dandole un candido bacio a stampo, assaporando il profumo di lei e avvinghiando a sé delle emozioni talmente forti che non ha più alcuna intenzione di scacciare.

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La casa di carta / Vai alla pagina dell'autore: Ivy001