Serie TV > Chicago P.D.
Segui la storia  |       
Autore: curlywriter    31/08/2021    0 recensioni
Raccolta di one shot a tema Upstead ambientate nel futuro. Se volete scoprire come Jay e Hailey danno vita alla loro famiglia non vi resta che leggere. Con questa raccolta voglio esplorare la vita privata e di coppia di Jay e Hailey che costruiscono il loro futuro insieme.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hank Voight, Jay Halstead, Trudy Platt
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolo autrice: buon pomeriggio cari lettori, eccoci qui con una nuova fanfiction in cui torneranno protagonisti i nostri amati gemelli. Hanno da poco compiuto un anno e in questa storia guasteranno la festa ai genitori.

Gli Upstead hanno un giorno libero; proprio il giorno in cui molti anni prima si sono scambiati il loro primo bacio. Nella storia Jay avrebbe voluto organizzare una giornata tutta per loro, peccato che i bambini si sveglieranno con la loro prima forte influenza, scombussolando i piani. Jay e Hailey quindi, durante quella giornata tra un rigurgito e qualche linea di febbre si troveranno a fare un bilancio di quegli anni insieme e di come siano cresciuti: come persone, come coppia e come genitori.

Come sempre, ci tengo a sottolineare che i personaggi di Upton e Halstead non sono di mia proprietà, ma sono frutto delle idee degli autori della One Chicago, mentre i gemelli sono ideati dalla mia fantasia.

Vi auguro una buona lettura, Curlywriter.

 

 

 

Anniversari e imprevisti

 

 

 

Quella mattina, come ad ogni risveglio, i coniugi Halstead, si erano svegliati in anticipo, per poter amoreggiare tranquillamente prima del risveglio dei loro bambini e iniziare la giornata portandoli al nido e cadendo nella loro routine giornaliera.

Quel giovedì però aveva un sapore differente: era il 13 gennaio e quasi sei anni prima si erano scambiati quel primo bacio che aveva dato inizio alla loro storia d’amore che in così poco tempo li aveva portati a costruire una relazione sana, solida e felice. 

Jay, che solitamente era quello che si svegliava prima dei due, anche quella mattina aveva stretto a se sua moglie. Quando aprì gli occhi la vide e la sentì beatamente appoggiata al suo petto che lo accarezzava col suo respiro, e con la sua mano sinistra lo abbracciava fortemente, proprio come Jay faceva con le sue braccia, e sorrise vedendola così rilassata, felice di essere la maggiore fonte di questa sua serenità.

Jay pensò a come le loro vite erano cambiate e migliorate da quando entrambi si erano avvicinati. Il loro percorso non era stato semplice, e a tratti spesso le difficoltà si presentavano ancora, ma avevano fatto progressi e continuavano a farli, avevano trovato una specie di equilibrio e la loro sintonia permetteva alla coppia di affrontare tutto insieme nel migliore dei modi: Hailey non aveva smesso di essere la sua migliore amica, anzi l’ amicizia si era rivelata un valore aggiuntivo al loro amore, al loro matrimonio e al loro ruolo di genitori.

Jay non si era mai visto padre, non aveva mai escluso l’idea insieme a quella del matrimonio, ma solamente una volta che aveva incontrato la sua partner, aveva davvero compreso che cosa significava voler trascorrere tutta la vita con una persona e soprattutto aveva capito che cosa potesse generare il bisogno di formare una famiglia: vedere la fusione del loro amore nei volti e nelle azioni dei loro gemelli, lo avevano reso l’uomo più felice del mondo. I loro figli li rappresentavano e sarebbero stati per sempre la prova tangibile di ciò che lui e sua moglie si erano ripromessi di costruire. 

Era diventato padre da poco più di un anno, e si era ritrovato ancora più innamorato di sua moglie: avevano desiderato entrambi questi due bambini, anche se hailey era fra i due, quella più insicura. Nonostante ciò era una madre formidabile, i loro figli l’adoravano e Jay non poteva che esserne più orgoglioso, ma dato il loro bagaglio famigliare hailey spesso vacillava e faceva venire fuori le sue insicurezze, ma era proprio in quei momenti che, il detective, manteneva fede alla sua promessa e rimaneva lì al suo fianco a supportarla, ad amarla e ad essere il partner migliore, nonostante  il mestiere che avevano intrapreso era particolarmente stancante e pericoloso, riuscivano ad essere presenti per i loro figli; il ruolo genitoriale era appagante e farlo insieme era soddisfacente e funzionante tanto quanto la loro partnership lavorativa. 

Jay prima di svegliare sua moglie come tutte le mattine, buttò un occhio verso il comodino e oltre ad osservare l’ora, ispezionò il baby monitor. Nella stanza in fondo al corridoio del loro secondo piano sembrava tutto nella norma, il silenzio regnava e ciò poteva significare solo che i loro bambini dormivano tranquillamente proprio come la loro madre.

Così Jay con un debole ghigno sul viso, iniziò a svegliare sua moglie con i gesti che più amava fare. Scivolò leggermente e delicatamente la tenne comunque a se, baciandole il volto, ma soprattutto si dedicò al corpo di sua moglie, che dopo il parto aveva trovato ancora più sinuoso e affascinate, e accarezzò il suo ventre, passando poi verso la schiena e infine insistendo sul suo gluteo. Hailey aveva iniziato a muoversi leggermente,  apprezzando la dedizione che Jay in quel momento stava avendo con le mani verso il suo fondoschiena e con le labbra nei confronti del suo collo, inizio’ a sospirare e gemere in contemporanea.

Sorrise felicemente e avvicinò ancora di più il proprio corpo a quello del marito, intensificando la presa verso di lui, abbracciandolo e tenendolo stretto a se.

Capendo che ormai era sveglia la salutò non solo a gesti, ma anche a parole: “Buongiorno amore mio!” Disse baciandola calorosamente.

“Buongiorno a te…che risveglio fantastico” esterno’ legando le sue gambe a quelle del marito.

“Dimmi che non dobbiamo ancora alzarci e che possiamo rimanere cosi a letto per un po’” pregò Hailey il marito, facendolo sdraiare sulla schiena, e mettendosi letteralmente sopra di lui rendendo più infuocato il loro bacio, iniziando a far giocare le loro lingue, che man mano che si accarezzavano si bramavano sempre di più.

Staccandosi leggermente per riprendere fiato, Jay sussurrò roco: “Abbiamo ancora un po’ di tempo, i monelli dormono, e oggi è il nostro giorno libero, in una data importante. È passato un po’ di tempo da quel primo bacio, ma io me lo ricordo come fosse ieri. Uno dei giorni più belli della mia vita!” Le disse catturando nuovamente quella labbra che tanto amava quanto lei. 

“Ohh vuoi dire il giorno in cui io ho finalmente aperto i miei sentimenti perchè l’uomo che mi amava già alla follia all’epoca voleva essere il gentiluomo perfetto, mantenere il self control e lasciarmi libera, pur volendomi tutta per se. Beh caro Jay Halstead, sei la cosa migliore che potesse capitarmi nella vita. Non avrei lasciato andare l’occasione di averti tutto per me” disse catturando quelle labbra per farle nuovamente sue, facendolo ridere da quella buffa presa in giro che si stava trasformando in tenerezza.

“Chi ti ha detto che già ti amavo così tanto?!” Chiese fingendo indifferenza Jay.

“Oh caro Halstead, ti si leggeva in faccia che volevi che restassi. Guardavi il pacco dell’FBI come se fosse un metro che volesse rapirmi! Quanti segnali che ci siamo dati da quando ci chiamavamo mentre ero a New York. Non potevo e non volevo perderti” disse passando le sue mani sui suoi addominali per poi essere di nuovo trascinata su suo marito che voleva solamente baciarla e solleticarla.

“E per la precisione anche io non riesco a dimenticare quel primo bacio ma soprattutto la notte che seguì, non solo perchè non dormimmo ma sopratutto perchè fu davvero così naturale. Eravamo già un incastro perfetto, direi che potremmo replicare e non mi riferisco alla parte in cui chiacchierammo…”. Propose lei facendogli l’occhiolino e riportando la mente di suo marito alla loro prima volta: sua moglie aveva ragione quando arrivarono in quell’appartamento che poco dopo sarebbe diventato il loro nido, quella notte rimarrà memorabile perchè fu un esplosione di sentimenti. Erano riusciti a esprimere ciò che provavano l’uno per l’altra, l’avevano sognata diverse volte e avrebbero voluto che non finisse mai perchè le parole in quel momento non erano abbastanza, ma a parlare erano i loro corpi, i loro baci, i loro sospiri e la loro voglia di viversi e godersi l’altro e il momento. Avevano parlato e si erano amati più volti quella notte ed era stato difficile alzarsi il girono dopo, anche perchè la vita li aveva messi di fronte alla loro prima prova, il padre di Hailey era tronato assieme ad un caso che colpì la giovane donna, ma jay aveva già dato prova di quanto l’amava. Le era stato affianco tutto il tempo, pronto ad intervenire in suo soccorso ed Hailey in cuore suo sapeva che Jay sarebbe stato il suo ultimo uomo. O con lui o senza di lui, e Jay pensava la stessa cosa nei confronti di lei: si erano donati l’un l’altro, si erano fatti promesse importanti perciò sarebbe stato impossibile rinunciare a ciò che di bello poteva essere e fortunatamente erano ancora lì pronti a continuare la loro vita insieme a quelle due creature che avevano riempito ancora di più i loro cuori.

Jay si sistemo’ attaccato alla loro spalliera del letto, e mentre Hailey massaggiava sinuosamente la sua nuca e i suoi capelli corti, si gustò il momento. La fece aderire meglio a se e guardandola profondamente negli occhi le disse: “Sai che non ti avrei mai lasciato andare, ma la scelta doveva essere tua. Tutto ciò che volevo e che voglio è la tua felicità, sono solo contento di esserne la causa insieme ai bambini”. 

“Siete tutto il mio mondo Jay, non avrei mai potuto abbandonati allora e mai e poi mai penserei di farlo ora!”. 

Sentendo queste parole, Jay che non era mai stato un uomo di molte parole, agì come suo solito: fece sistemare hailey sopra di se e cominciò a stuzzicarla con le mani al di sotto del cotone della t-shirt. Faceva freddo, ma hailey dormiva sempre appiccicata a lui che definiva il suo calorifero personale, indossando semplicemente una delle vecchie magliette di Jay che ultimamente aveva aumentato la sua massa muscolare, per la gioia della stessa Hailey, e gli slip del suo intimo che però quella mattina era stati dimenticati sul pavimento a causa della passione scoppiata la sera precedente. 

Iniziarono una serie di baci appassionati, i sospiri si fondevano e aleggiavano nella loro stanza dando vita ad una dolce sinfonia fatta di erotismo e amore. 

Jay amava sentire quanto HAiley ora non avesse problemi a esternare i suoi sentimenti, riusciva a farlo solo con lui e con i bambini e questo lo faceva sentire importante, non poteva più farne a meno. 

Tra un bacio e l’altro poi, hailey era passata a torturare piacevolmente il suo collo e il lobo del suo orecchio. Era sempre molto piacevole svegliarsi in quel modo, specie perché per quanto la vita genitoriale fosse entusiasmante, era anche faticosa con due gemelli di poco più di un anno. Amavano essere genitori ma erano pur sempre una coppia e sentivano il bisogno e il piacere di continuare ad essere tali.

Ad un certo punto Jay invertì le loro posizioni e si dedicò al corpo di sua moglie: seppur continuando a baciarla amorevolmente, sapeva quanto amava le sue carezze e come all’inizio di quel risveglio si dedicò all’addome, all’interno coscia e le diede un sacco di altri baci. E proprio tra baci e coccole le propose:

“Allora dato che questo giorno libero cade proprio in questa data così speciale stavo pensando: che ne dici se andiamo a farci un giro in moto come i vecchi tempi e prima di andare a prendere i bambini al nido, andiamo a prenderci un aperitivo in quel pub tanto speciale per noi proprio come ai vecchi tempi?” Disse poggiando nuovamente le labbra sul suo collo e inspirando il suo profumo, prima di tornare a guardarla mentre aspettava la sua risposta.

“Direi che sarebbe perfetto, ma ti ricordo che hai udienza in tribunale alle 8 in punto” disse legando le sue mani dietro al collo del marito, tamburellandoci sopra con le dita affusolate.

“É un’udienza veloce, non ci vorrà molto. Porto i bambini all’asilo, vado in tribunale, tu nel frattempo tiri fuori la tua fantastica giacca di pelle, torno, mi cambio e ci passiamo un paio d’ore solo io e te come due fidanzatini”

“Direi che il tuo piano mi piace, ma dimmi prima che non è già ora del caffè” disse mordicchiandogli il mento.

“Ti ho svegliata prima del solito, quindi abbiamo ancora un po’ di tempo, che cos’ha in mente signora Halstead… dato che il caffè ha un forte ascendente, specie al mattino?!” Domandò Jay intrigato, aggrottando le sopracciglia nel modo in cui Hailey amava tanto e che la faceva sempre ridere, stessa reazione che accadeva con la piccola Mia che crescendo almeno esteticamente stava diventando molto più simile ad hailey, e questo a Jay lo faceva impazzire.

“Solo una cosa, o meglio una persona può far passare in secondo piano il caffè e porta al dito una fede uguale alla mia. Replichiamo il nostro primo risveglio mattutino” disse invertendo nuovamente i loro corpi, e baciandolo, mentre faceva oscillare i boxer del marito in fondo ai suoi piedi.

Hailey amava i preliminari e le coccole, cosa che inizialmente, al principio della loro relazione la fece stupire, perchè solitamente era una piuttosto chiusa, ma Jay era la sua persona, lo aveva capito sin da subito e le aveva fatto scoprire nuovi lati di sé che conobbe anche grazie al suo nuovo ruolo di madre. In quel momento però sapendo di avere abbastanza tempo, voleva nuovamente suo marito tutto per se e dentro di se così da fondersi nuovamente come la notte precedente. Hailey era una madre ma era una donna e una moglie che voleva soddisfare il loro amore e la loro passione che dopo la gravidanza si era ancora più amplificata. Vedere Jay in Versione papà aveva fatto ancora di più innamorare Hailey e il suo cuore per lui e per i suoi figli batteva ancora più forte.

“Ti ho già detto che ti amo stamattina?” Chiese Hailey a suo marito guardandolo furbescamente mentre faceva di no scuotendo la testa, mentre si sistemava comodamente sopra di lui sentendo crescere il suo forte desiderio.

“Ti amo anche io, e credo di poterlo anche dimostrare e sentire” le rispose invertendo ripetutamente i ruoli facendoli rotolare spesso tra le loro candide lenzuola. Si baciarono, si accarezzarono, si stuzzicarono non solo con mani, lingue ma anche con quello sguardo tramite cui riuscivano a parlare senza proferire parole. 

Ad un certo punto Non poterono più aspettare e alla fine unirono i loro corpi e si amarono profondamente, ingarbugliando le loro gambe, tastando ogni centimetro di pelle possibile sospirando i loro nomi quando il piacere aumentava d’intensità, legandosi e fondendo anche le loro anime, scaldandole e eliminando l’aria fredda che circondava Chicago.

Quando Hailey raggiunse il culmine del piacere la coppia iniziò a sentire rumori dal baby monitor, ma entrambi erano troppo presi dalla lussuria per potersi distrarre, ed Hailey non voleva essere l’unica ad aver raggiunto la piena soddisfazione durante il loro momento d’amore, e proprio quando Jay la seguì, si intensificarono sia le loro urla di piacere che quelle provenienti dalla stanza dei loro figli; rivestendosi in fretta e furia li raggiunsero, mentre si chiedevano se fosse stato il loro ansimare ripetutamente ad averli svegliati.

“Che genitori snaturati che siamo” la prese in giro Jay pizzicandole il fianco mentre andavano dai loro bambini. Hailey lo baciò ancora una volta prima di entrare in piena modalità “mamma orsa”.

Quando aprirono la porta, i coniugi Halstead, trovarono il piccolo Noah seduto nel mezzo del suo lettino, con le lacrime agli occhi, rossi e gonfi con il pigiamino felpato sporco di vomito.

“Mamma ho sporcato Kol” disse Noah intristito di aver macchiato il suo peluche preferito a forma di koala.

“Non è niente tesoro. Faremo il bagnetto a Kol. Hai male alla pancia?” Chiese hailey prendendolo in braccio e appoggiandolo a se, guardando preoccupata jay che invece era corso da Mia che si era spaventata nel sentire urlare suo fratello.

“Si il pancino fa gru gru” le rispose suo figlio, cercando di imitare il suono del brontolio della sua pancia.

“Non ti preoccupare Noah, è solo un po’ di influenza. Tra un po’ chiamiamo lo zio Will.” Gli rispose Hailey cercando di tranquillizzare suo figlio dato che aveva iniziato a giocare con il colletto della sua maglia, uno dei gesti che faceva quando era nervoso.

Hailey lo portò in bagno e dopo averlo ripulito, lo cambiò mettendogli addosso qualcosa di più leggero dato che era accaldato e bollente.

Nel frattempo Jay aveva visto particolarmente sottotono la loro vivace bambina e quando cercò di rassicurarla pensando che fosse preoccupata per suo fratello, si rese conto che sua figlia scottava.

Raggiunse Hailey in bagno e sedette Mia affianco a Noah sul lavandino, prese la pistola per misurare la febbre, e dopo averla avvicinata alla fronte di Mia, e subito dopo di Noah, guardò sua moglie e le disse:

“Credo che i nostri figli abbiano preso la loro prima forte influenza”.

Hailey lo guardò sgranando gli occhi. In passato i bambini avevano avuto qualche leggera linea di  febbre, ma non erano mai stati tanto male e immaginava che averne due nello stesso momento fosse particolarmente impegnativo. Vederli star male, così abbattuti e per niente energici come in realtà erano solitamente, fece incupire e preoccupare la loro mamma. Jay sembrò leggerla immediatamente e tentò di rassicurarla.

“Hailey, calma, sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto. Chiamo Will e gli riferisco i sintomi. Andrà tutto bene, siamo a casa e potremo stare con loro.” Disse avvolgendole il braccio attorno alle spalle e tirandola verso di se per darle un bacio sulla fronte. 

La bionda annuì, ma lo stesso Jay la sentiva irrigidirsi e poteva supporre che stesse sgranando i suoi occhioni blu cercando di capire come agire, senza traumatizzare i suoi bambini.

 

*******

La famiglia Halstead si era riunita nella camera coniugale, i bambini erano appoggiati alla loro mamma e simultaneamente, succhiandosi il pollice, tentavano di chiudere gli occhi, nonostante Noah continuasse ad avere forti crampi all’addome.

Hailey era assorta nei suoi pensieri, che però vennero accantonati quando sentì Jay attaccare il telefono dopo aver parlato con Will.

“Cosa dice?!” Chiese immediatamente Hailey mordendosi il labbro inferiore.

“Per Will è una classica influenza. Niente di troppo allarmante. Ha chiesto se hanno preso freddo, ma sappiamo che Gennaio è molto rigido a Chicago e i bambini sono molto delicati. In più al med hanno notato che c’è un virus intestinale che gira e probabilmente, essendo già influenzato, Noah ha preso anche quello. Tra un paio d’ore finirà il turno di notte, passerà a dargli un’occhiata. Ma se notiamo che peggiorano, consiglia di chiamare la pediatra.”

Hailey annuì e guardò amorevolmente i suoi figli.

“Non avrei dovuto farli giocare con la neve e fargli fare il pupazzo in giardino. Sono così piccoli. Cosa mi è passato in mente!” Si rimproverò sbuffando la detective mentre vedeva suo marito avvicinarsi al letto con sguardo amorevole.

“Ehi, Hailey, guardami, non è colpa tua. È influenza e i bambini la prendono molto più frequentemente degli adulti. Non ti devi incolpare, hai capito. L’altro giorno si sono divertiti tantissimo, gli hai aiutati a conoscere la natura e avete passato del tempo insieme, non vedo l’ora di poterlo fare tutti e quattro assieme perchè le foto che mi hai mandato sono buffissime e meravigliose quanto voi tre! Sei una mamma fantastica Hailey e non è stata un po’ di neve a farli ammalare. Li hai imbottiti come due piccoli eschimesi. Non è colpa tua, hai capito?!” Ripetè prendendole il mento con un dito.

“Ok si sono divertiti, ma forse se non fossimo stati così tanto fuori non avrebbero la febbre a 39, scottano, sono mogi e non potranno andare all’asilo e stare in mezzo agli altri bambini. Sai quanto per me sia importante che socializzino. Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza molto cupa, fatico ancora oggi ad aprirmi e lo sappiamo che loro sono introversi tanto quanto noi. Noah soprattutto, dipende così tanto da noi e da Mia..”

“Hailey hanno appena un anno. Vanno al nido volentieri. Adorano giocare fra di loro perchè hanno un legame speciale, lo avranno per sempre. Non saranno soli. Hanno noi e saranno circondati da molto amore. Non saranno soli te lo prometto. Devi stare serena. Sembra ieri che eravamo in quella sala parto e li facevi nascere tra un bacio e l’altro e ora è già passato un anno. Non c’e ne renderemo nemmeno conto che il tempo volerà e da un momento all’altro ci occuperemo dei problemi di cuore di Mia e di Noah che vorrà prendere la patente. Godiamoci tutto, anche questa prima influenza. Ti terrorizza vederli stare male? Ti capisco, ma lo affrontiamo Hailey. Siamo una squadra, siamo una famiglia.” Disse baciandola dolcemente, dando poi un bacio ad entrambi i suoi bambini.

“Odio non vedere il sorriso sui loro volti e ti prego non farmi pensare a Mia che avrà la sua prima delusione d’amore perchè mi viene mal di stomaco. Aspetterò al varco chiunque faccia soffrire i nostri figli!” Disse Hailey unendo le loro mani, alzando gli occhi al cielo, cercando di scacciare dalla mente l’immagine di sua figlia adolescente che piange tra le sue braccia a causa di una delusione d’amore.

“Non dirlo a me, fortunatamente intimoriremo chiunque grazie al nostro mestiere. Non mi farò problemi a farmi vedere con la mia fondina attaccata alla coscia!” Disse cercando di farla sorridere.

“Non farmi pensare Halstead, così avremo la casa piena di quindicenni con gli ormoni impazziti perchè nostra figlia avrà il padre più sexy” scrollò la testa divertita hailey.

“Però ti ho fatto sorridere” disse sporgendosi e baciandola debolmente e accarezzando le fronti dei suoi figli.

“Will ha detto di far evitare il latte a Noah, ma di idratare entrambi. Consiglia una colazione a base di camomilla per Noah e magari qualche biscotto, mentre Mia può mangiare il suo solito biberon di latte e biscotti. Di non sforzarli a cibarsi, ma devono bere e non stare troppo imbottiti. Ti aiuto a portarli giù poi però devo andare in tribunale, torno appena finisco. Non ci metterò tanto promesso.” Disse prendendo Mia, perchè Noah non si staccava da hailey. 

Li sedettero nei loro seggioloni, nonostante le proteste di Noah che era ancora più appiccicoso nei confronti della madre.

“Noah fai il bravo e non snervare mamma. Papa’ arriverà presto.” Gli disse arruffando i suoi riccioli dorati.

“Non stai con noi?” Gli chiese il bambino intristito e imbronciato.

“Arriverò presto, promesso. Fate i bravi con la mamma, vi amo” disse baciando la fronte delle sue tre ragioni di vita.

“Jay vai o farai tardi in tribunale. C’è la caveremo. Ti aggiorno se la situazione peggiora. Ci vediamo dopo.”

“Ok chiama per qualunque cosa. Sarò presto qui.” Disse indugiando con il suo sguardo.

Jay sapeva che hailey si stava sforzando e anche lei lo avrebbe voluto con loro tutto il tempo, ma non poteva disertare l’udienza. Prima di uscire di casa li osservò ancora una volta e vide la sua piccola Mia assonnata e incupita che teneva il biberon tra le mani, mentre Noah era nuovamente appiccicato ad Hailey che cercava di tranquillizzarlo. 

Noah a differenza di Mia era meno indipendente e come aveva fatto notare sua moglie, era davvero dipendente dalla sua famiglia. Era introverso tanto quanto i suoi genitori e faceva molto affidamento sulla sua gemella. Vedendolo aggrappato a sua moglie, gli ricordava lui stesso da bambino. Quando stava male anche Jay non voleva stare da solo da piccolo, aveva paura del dolore, non sapeva ancora quel bambino quanto da adulto ne avrebbe visto. Avrebbe tanto voluto avere sua madre affianco per poter avere il sostegno che solo una madre sa dare, quel sostegno che aveva poi trovato in Hailey da amica e da amante e vederla dedita al suo bambino lo riempì di gioia.

Hailey non tollerava vedere i bambini soffrire, tanto meno i suoi ma in cuor suo sapeva che questa sarebbe stata una delle prime influenze dei suoi figli.

“Mamma ho tanto caldo” le riferì Mia.

Hailey così decise di spogliare entrambi i suoi figli e aprire il divano letto così da stare più comodi, dato che Noah voleva stare stravaccato su di lei e non voleva che Mia si sentisse trascurata perchè anche se si lamentava meno, anche lei stava male.

“Mamma stai qui con noi?”

“Noah, arrivo tra un secondo, vado a prendere solo un asciugamano bagnato così cerchiamo di fare passare il caldo ok? Arrivo subito promesso.”

Hailey corse nel bagno del piano terra e prese due asciugamani per rinfrescare i bambini, con la coda dell’occhio vide Mia infilarsi il ciuccio riposto sul tavolino da caffè e capì che era spacciata, la sua piccolina usava il ciuccio solo quando era triste o debole quindi stava proprio male. A differenza di Noah, si chiudeva a riccio e non parlava, caratteristica che Hailey conosceva bene, ma proprio per quello per lei sua figlia era un libro aperto. La vide stringere l’orsetto di pezza con cui amava dormire, ma con i piedini cercava il contatto con suo fratello che continuava a guardare nella direzione del bagno. I suoi bambini avevano preso una brutta influenza e in cuor suo si sentiva in colpa. Li aveva resi felici giocando nella neve, ma probabilmente era stata anche quella la causa del loro malanno. Però dentro di se quel pomeriggio in giardino sapeva che aveva fatto bene al loro rapporto e alla crescita dei suoi figli. Erano piccoli ma molto svegli e a volte i suoi colleghi prendevano in giro i detective perchè trattavano quasi da adulti i loro figli: non parlavano mai storpiando le parole e per avere un anno infatti i gemelli si esprimevano tutto sommato correttamente, gli portavano spesso con loro, conoscevano già il lavoro dei genitori e tutto sommato erano dei bravi bambini, un po’ vivaci, ma in quel momento vederli così inermi e doloranti gli faceva mancare il loro lato monello. 

Hailey non voleva che i suoi figli crescessero in fretta, così anche se in modo un po’ buffo, qualche pomeriggio precedente, dopo essere tornata a casa dal lavoro in anticipo li aveva fatti divertire. Avevano costruito un pupazzo di neve davvero buffo, storto e impreciso, ma per lei era stupendo perchè aveva aiutato a stimolare la fantasia dei suoi figli, a cui aveva insegnato anche a fare l’angioletto nella neve: lei stessa con i suoi figli stava tornando bambina. Aveva promesso a se stessa che i suoi figli avrebbero avuto un’infanzia serena, e avrebbe fatto di tutto per non fargliela mai mancare.

Un urlo e un pianto improvviso la fecero sussultare. Corse con gli asciugamani dai bambi e vide Mia imbambolata in uno stato di dormi veglia, mentre Noah era scoppiato di nuovo in lacrime.

“Noah sono qui. Cosa succede amore.”

“Mi fa di nuovo male la pancia e fa di nuovo quel rumore. Come prima”

Hailey allora capì che quello era l’avviso che il corpo stava dando a suo figlio, arrivo’ giusto in tempo con la bacinella che Noah vomitò nuovamente, scoppiando di nuovo in lacrime e aggrappandosi alla madre.

“Mama brucia, brucia” urlava strillandole nell’orecchio.

“Lo so Noah, adesso arriva lo zio Will con le medicine. Ti prometto che starai meglio, ma devi calmarti, anche Mia non sta bene, vedi che è tanto silenziosa. Anche lei non può stare sola. Lo so, vomitare è molto brutto, ma mamma è qui con voi. Adesso sciacquiamo la bocca e passiamo questo panno fresco sul corpo. “

“Non può stare papà con Mia?!”

“Noah, Mia ha anche bisogno di noi. Non sei un bambino capriccioso e solitamente sei altruista specie con tua sorella. Stiamo tutti insieme, è quello che fa una famiglia. Papà tra un po’ arriva. Ma adesso Noah ho bisogno che tu mi dica quando torna il mal di pancia così ci prepariamo ok?”

“Ma ho paura.”
“Lo so vomitare non è piacevole amore, ma tu sei un bimbo forte. Adesso arriva lo zio e ci darà la medicina.” 

La giovane bionda cercava di distrarre e spiegare al tempo stesso che purtroppo bisognava portare un po’ di pazienza, mentre tamponava e rinfrescava il corpo dei bambini. In quel momento avrebbe voluto tanto Jay con se perchè entrambi i suoi figli le si erano incollati come due cozze. Li amava, ma non immaginava che Noah potesse avere una reazione isterica all’influenza. Quando Will suonò alla porta, stava avendo una crisi, non voleva che la madre andasse ad aprire la porta e nemmeno il cartone animato “Sing”, quello che amavano tanto dove gli animali cantavano dispareva il suo bambino.

 

“Ciao Will, per fortuna sei arrivato!” Disse Hailey legandosi nuovamente i capelli, dato che suo figlio si era aggrappato a Lei con tutte le sue forze per non farla alzare dal divano.

“Come stanno?” Chiese subito mettendo piede in soggiorno.

“Mia è molto cupa, parla a malapena e vorrebbe sonnecchiare, solo che Noah è isterico, nemmeno da neonato quando aveva qualche colica, faceva così. La febbre di Mia è scesa a 38, mentre Noah continua ad averla a 39. Non so più che cosa fare. Mia ha fatto colazione, mentre Noah ha vomitato anche un po’ di camomilla.”

“OK, ora visitiamo i miei nipotini preferiti. Buongiorno” disse mettendosi in mezzo a loro due.

I gemelli adoravano il loro zio, e solitamente gli facevano molte feste. Mia gli si sedette vicino e lo salutò con la manina mentre Noah scese dal divano e si aggrappò alle gambe della madre piangendo e urlando.

“Non c’è verso di calmarlo Will. Volevo portarlo in ospedale, ma Jay è ancora in tribunale e non sapevo come fare con Mia. Lei non ha vomito ma è davvero giù di corda solo che a differenza di Noah non va in panico.”

“Non ti preoccupare Hailey, Noah ha solo paura di vomitare. Unito al fatto che ha la febbre molto alta potrebbe avere causato allucinazioni e un po’ di isteria. Ma ora zio vi farà stare meglio.”

Will vedendo Noah torturare sia lui che sua madre decise di visitarlo per primo. Tastando la zona dell’addome capì che Noah aveva preso il virus che aveva già incontrato quella settimana al med. La febbre aveva solo peggiorato le cose. Mia invece aveva la gola arrossata e le placche oltre alla febbre, ed era per quel motivo che faticava a parlare e sembrava triste. Aveva iniziato ad avere anche qualche brivido di febbre perciò la coprirono con una calda coperta, dato che i medicinali di Will la stavano aiutando.

Con Noah la situazione si fece un pochino più complessa perchè non voleva mettere la supposta che avrebbe fatto effetto sullo stomaco.  Si contorceva e urlava impaurito. 

In quel momento, arrivo’ Jay tenendo in mano un peluche tale e quale a Kol e un elefante che appoggiò vicino a Mia che ormai iniziava a prendere sonno.

“Ehi come mai il mio campione piange così tanto?” Disse avvicinandosi e mettendosi dietro ad una Hailey che cercava di dare il medicinale al suo bambino e scuotendo la testa, parlando attraverso i suoi occhi fece capire al marito che Noah era stato tremendo e non c’era verso di calmarlo…

“É da quando sei andato via che si dispera, non è collaborativo. Non vuole che lo tocchi ma non vuole neppure che vada via. Ha già preso la pastiglia ma quella fa effetto solo su gola e febbre. Dobbiamo aiutarlo anche per l’apparato intestinale” lo informò Hailey.

Jay strinse la spalla di suo fratello e prese il suo posto vicino a Noah.

“Ehi mio piccolo grande uomo, come stai?”

“Male…” disse guardando suo papà con le lacrime agli occhi.

“Hai fatto disperare la mamma?”

“Forse un po’” ammise il bambino rammaricato nello sguardo.

“Sai che mamma ti vuole bene vero? E sai che vuole solo aiutarti?”

Il bambino annuì e continuò a fissarlo. “Anche io amo mamma” rispose sicuro di se.

“Lo so, ma così facendo non la stai aiutando a farti stare meglio. Capisco che vomitare è bruttissimo e che tu sia spaventato, sai anche papà odia vomitare, e so che la mamma non farà una cosa piacevole, ma tu vuoi bene alla mamma e lei sta per fare quella cosa un po’ fastidiosa solo perchè così aiuterà la tua pancia a essere come prima. Che ne dici se guardi papà negli occhi e stringi le mie mani forte forte quando avrai male? così lo sentirai meno! Mamma e papà sono qui con te. Ora Noah respira e stringi le mie mani” lo convinse Jay mentre vide Hailey procedere dato che Noah si era tranquillizzato. 

Il bambino seguì i suggerimenti del padre, dimenandosi ancora un po’ ma in modo meno irruente così Hailey riuscì a somministrare l’ultimo medicinale sospirando stanca e sudata.

“Grazie Will” disse Jay a suo fratello.

“É il minimo che potessi fare. Come ho detto ad hailey questa sera dovrete ripetere la somministrazione degli antibiotici e in caso di vomito anche della supposta. È una forma virale. Abbiamo notato che in un paio di giorni si dovrebbe guarire. Contattatemi per qualunque evenienza. State sereni è una cosa passeggera. So che è triste vederli così, ma torneranno vostri amati terremoti in breve tempo” cercò di rassicurare specialmente sua cognata che aveva gli occhi lucidi anche a causa della fatica che aveva fatto con Noah.

Will li salutò perchè aveva bisogno di riposare e quando i due coniugi chiusero la porta e tornarono in salone videro finalmente i bambini sonnecchiare. 

Hailey sbuffò e Jay vide che stava cercando di cacciare indietro le lacrime.

“Hailey, mi spiace non essere stato qui. Sei stata grandiosa.”

“Non è vero, probabilmente se non fossi arrivato tu saremmo ancora li mentre lui si dimena e io non so come farlo stare fermo. Arresto i criminali pericolosi di Chicago e poi non riesco nemmeno a convincere mio figlio a farsi curare.” Sbuffo’ facendosi stringere da suo marito.

“Hailey non è semplice, è la nostra prima volta. Gli ho solo parlato e ho fatto leva sul suo punto debole: l’amore che prova per te. Penso sia una caratteristica comune degli Halstead amarti e farsi influenzare da questo” disse strappandole un sorriso.

“Ora vieni con me che ti ho preso il tuo caffè preferito con doppia razione di caramello e una ciambella al cioccolato che suppongo che tu non abbia fatto ancora colazione.”

“Sei perfetto Jay” disse hailey illuminando il suo sguardo e baciando suo marito sulla guancia.

Mentre si sedeva sullo sgabello davanti all’isola della cucina, hailey impreco ricordandosi di essersi dimenticata di avvisare l’asilo che i gemelli non sarebbero andati.

Jay le sorrise e sorseggiando il suo caffè le accarezzò il dorso della mano e le comunicò: “Mentre andavo in tribunale ho chiamato io. È tutto ok Hailey, tranquillizzati e smetti di colpevolizzarti perchè sento il tuo cervello pensare da qui”

“Come mi conosci bene!” Pensò a voce alta la detective.

“Stiamo insieme da anni, posso anticipare ogni tua mossa, e amo questa nostra caratteristica, sei l’unica partner di vita e di lavoro che potrei avere. Sei, siete la mia famiglia.”

“E tu la nostra” le disse sporgendosi per baciarlo tenendogli la nuca.

“Mi spiace che il nostro giro in moto si sia trasformato in supposte e vomito.” Si scusò Hailey con suo marito.

“Non c’è altro posto in cui dovremmo essere. Io, te e i nostri figli. La mia casa” continuò Jay attirandola e facendola sedere su di se.

“Ti amo e anche tu sei il nostro mondo” disse Jay riprendendo le parole dette qualche ora prima.

Mentre i due coniugi si rilassavano l’uno nelle braccia dell’altro, i due gemelli arrivarono con aria moribonda e assonnata. Si sentirono tirare per i pantaloni e quando li videro cosi deboli si staccarono e li fecero sul bancone di quella cucina che l’anno precedente aveva visto generare quella famiglia che si amava alla follia.

“Scusa mamma” disse Noah cercando di abbracciarla e appoggiando la guancia al suo sterno, mentre Mia accarezzava le mani unite sul ripiano dei suoi genitori.

“Tranquillo piccolo, vedrai che ora starai meglio, però dopo forse dovremmo replicare ciò che abbiamo fatto poco fa, mi prometti che starai più calmo?”

“Tu e papà starete con me e con Mia?” Domandò titubante guardando entrambi i suoi genitori.

“Certo tesoro, io e mamma siamo qui. Papà non va più al lavoro e oggi staremo tutto il giorno insieme. Staremo tutto il tempo con voi.”

“Allora andiamo tutti sul divano?” Chiese Mia tendendo le braccia verso Hailey che la prese in braccio dando ora un po’ di attenzioni alla sua femminuccia. 

Quando andarono tutti in soggiorno Jay fece vedere i pupazzi ai suoi figli che lo ringraziarono e tornarono a sdraiarsi sul divano letto ora concentrati ad ascoltare le canzoni cantate dal loro cartone animato preferito; si aggrapparono ai loro genitori che li coprirono ed Hailey si accoccolò sul petto di suo marito che aveva iniziato a giocare con i suoi capelli, lo stesso passatempo preferito di Noah.

“Come è andata in tribunale? Domandò Hailey ascoltando il battito di Jay cercando di rilassarsi.

“Bene, ha confessato nell’arco di un quarto d’ora. Scusa se ci ho messo un pochino più di tempo, ma oltre a prenderti il caffè sono andato a cercare il nuovo Kol, non si è nemmeno accorto che lo abbiamo sostituito.”

“Tu lo sai che sei un genio?” Disse hailey picchiettando sul suo petto e sussurrandoglielo in modo che Noah non sentisse.

“É irrecuperabile ci ha vomitato sopra e sappiamo che la lavatrice non può fare miracoli. Così mi sono ricordato che vicino al tribunale c’è un negozio di giochi per bambini, sono entrato e ci ho messo un po’ ma alla fine sono riuscito a trovarne uno simile.”

“Sei il mio eroe. Il padre migliore che possa esistere. Abbiamo scongiurato un dramma, ma Jay sai che quando si riprenderà totalmente si accorgerà che la maglietta indossata dal Koala è blu e non rossa come quello vecchio.”

“Gli diremo che lo abbiamo cambiato perché la maglietta rossa non era abbastanza pulita.”

“Sai che parlerà di quello per tutto il tempo. È testardo come qualcuno di mia conoscenza” constatò facendoli ridere perchè Noah era una testa dura proprio come suo padre.

“Lo amerà come il vecchio Kol.” Disse abbracciandola.

“Sai è buffo come circa sei anni fa eravamo in un bar a bere whisky e poi a fare l’amore tutta la notte, mentre ora siamo qui a sostituire pupazzi e a conoscere ogni singolo negozio per bambini di Chicago” pensò Hailey.

“Già ne abbiamo fatta di strada” disse guardandola negli occhi.

“Si e ne faremo ancora… però ecco, se quel 13 gennaio mi avessi detto che saremmo arrivati fino a qui sarei stata titubante, non verso di te, ma verso me stessa. Non avrei mai immaginato che potessi avere questa vita, ma sono felice che le cose siano andate in questo modo. Con te e con i nostri figli è una continua sorpresa. Voi siete il mio posto sicuro, la mia casa, la mia famiglia” disse hailey baciando il collo di suo marito.

“Questo vale anche per te!” Disse jay baciandole il capo. 

“Sono felice Jay”

“Lo sono anche io” si dissero prima di baciarsi nuovamente. Vedendo tutto quell’amore, i loro figli si misero in mezzo a loro e i coniugi Halstead si osservarono grati per quello che la vita gli aveva offerto. 

Il loro giorno libero aveva preso sicuramente una piega diversa, però erano felici, anche se un po’ stanchi, di poter passare del tempo insieme e coltivare il rapporto della loro famiglia. A differenza di molti anni prima, finirono per sostituire una notte di passione, con una notte di coccole a quattro. Fecero dormire con loro i bambini, che piano piano si stavano riprendendo, ma nonostante ciò potevano dire che era il modo più bello di festeggiare quella ricorrenza che aveva dato vita a tutto quello: si stavano godendo semplicemente la loro famiglia.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Chicago P.D. / Vai alla pagina dell'autore: curlywriter