Serie TV > Shameless US
Segui la storia  |       
Autore: MatsuFla    02/09/2021    0 recensioni
(Reboot di "Gallavich fino alla fine")
Continua il progetto "L'amore non basta" con la seconda fic della raccolta "Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?". La storia riprende da dove si era interrotta e copre l'intero anno 2013.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                             
                                                          https://i.ibb.co/qs8h6vR/L-amore-non-basta.jpg

Cameron era già steso comodamente al centro del letto a due piazze, quando la ragazza con la lingerie ridotta al minimo indispensabile comparve da dietro la porta e lo raggiunse sculettando. Strisciò sul materasso e poi su di lui che la aiutò a sedergli grembo con le sue grandi mani che quasi si toccavano avvolte alla sua vita troppo stretta. Macinarono duramente uno contro l'altra fin da subito, finché lei non si fermò improvvisamente e Cam, purtroppo, sapeva esattamente il perché.
«Cosa succede a tuo pistolino?»
«N-niente.» Balbettò imbarazzato, ma cercò di fare l'indifferente, «Non gli succede niente.»
«Lo vedo.»
«Va tutto bene...» Affondò le spalle nel cuscino e ricominciò a muovere i fianchi, incoraggiandola a fare lo stesso, «Dagli un minuto.»
La ragazza gli sfilò i boxer quel tanto che bastava a far saltare fuori il suo pistolino, poi scivolò giù sorridendo maliziosamente e lo prese in bocca.
«Ti prego, ti prego, ti prego!» Sussurrò Cam, tirò la testa all'indietro e strizzò le palpebre, cercando di concentrarsi il più possibile sul suo obiettivo, «Diventa duro, ti prego!»
«Temo che pregarlo non servirà a nulla.»
Gli occhi del rosso si spalancarono al suono di quella voce familiare ma decisamente fuori posto. Voltò la testa a rallentatore e con sua grande sorpresa lui era lì.
«Ciao, bruh.» Noel era seduto sul comodino con le gambe penzoloni e lo guardava dall'alto con un gran sorriso sulle labbra.
«Ma che cazzo?!» Saltò mezzo metro dal letto, completamente sotto shock.
«Hey, Cam, qualcuno ha abboccato al tuo vermetto.» Indicò ridendo la ragazza che era rimasta attaccata a succhiarlo come se niente fosse. Cam la allontanò senza troppa grazia e si rimise il vermetto nelle mutande per nasconderlo dal suo inopportuno amico guardone.
«Io sono Jennifer.» Disse lei civettuola, allungando la mano verso Noel, che accennò un baciamano divertito. «Sono ragazza di video "Il culo magico di Jennifer può guarire l'impotenza" che testarossa ha guardato ieri sera per fare sega, ma no è riuscito.» Constatò sconsolata, «Forse mio culo no è così magico.»
«Tranquilla tesoro, non sei tu il problema.» Provò a consolarla il biondo, poi arricciò il naso e, facendo molleggiare il dito verso Cam, sussurrò abbastanza forte da essere sentito, «È lui!»
Entrambi risero del povero ragazzo che invece rimase a guardare impotente, in tutti i sensi, la scenetta davanti ai suoi occhi verdi e increduli.
«Eeeeh, pronto?» Li interruppe, agitando le braccia in aria in modo confusionale, «Che cazzo sta succedendo qui?»
«Non l'hai ancora capito? Questo è un sogno.»
«Un sogno?» Ripeté perplesso.
«Si, genio, cosa pensavi?»
Cameron si guardò intorno e non riconobbe il posto in cui si trovava, poi, guardando la ragazza, si ricordò con chiarezza di lei e di quella stanza tutta bianca nel porno che aveva guardato prima di mettersi a dormire e capì che il suo amico aveva ragione, quell'assurdità non poteva che essere un sogno. Un sogno erotico per l'esattezza. Riflettendoci ancora pochi istanti, si rese anche conto con orrore che Noel non sarebbe dovuto esserci affatto in un sogno del genere, specialmente se in mutande com'era.
«Cosa vorrebbe dire tutto questo?»
«E io che ne so... sono solo il frutto della tua immaginazione. Ma, se dovessi indovinare... direi che il tuo subconscio e la cronologia del tuo computer coincidono.»
«Si, beh... è un incubo se tu rimani qui.»
«Tuo amico vuole unirsi a noi?» Chiese speranzosa Jennifer.
«No!» Negò categorico, «Non vuole assolutamente unirsi a noi.» Si voltò verso il biondo, i modi fintamente gentili, ma lo sguardo estremamente minaccioso, «Anzi, se ne stava giusto andando. Vero, Noel?»
«Non dipende da me. Sei tu che non vuoi che me ne vada.»
«Invece si!»
«Sicuro?»
«Questo è il mio sogno, lo saprò se ti voglio qui o meno.»
«Eppure...» Allargò le braccia, sollevò le sopracciglia e arricciò le labbra, «Sono ancora qui.»
«Voglio-che-tu-te-ne-vada-Noel!» Scandì bene in tono sarcastico.
«Non posso.» Sorrise, «Come faccio ad andarmene se non c'è la porta?»
«Cosa?»
«La porta...» Indicò il punto della stanza dove prima c'era la porta, ma che era sparita lasciando solo un muro spoglio. «L'hai fatta sparire.»
«Non sono stato io.»
«È il tuo sogno, tutto qui è opera tua.»
«Ooooh, ma dai!» Frignò, lasciandosi cadere sul letto, «Dannazione!» Borbottò premendo la faccia nel cuscino. Rimase cadaverico qualche istante, poi si sollevò di scatto, «Va bene, allora sai cosa?» Si rivolse a Noel con una ritrovata aria di sfida, «Ti ignorerò.»
«Non sarebbe una novità.» Disse inespressivo, per niente impressionato, «Non lo stavi già facendo? A malapena rispondi ai miei messaggi.»
Cameron sobbalzò sorpreso, finse che quelle parole non avessero colpito nel segno e sbuffò stizzito dal naso, ma rimase in silenzio, decidendo di non raccogliere quella provocazione perché non aveva intenzione di affrontare l'argomento in un cazzo di sogno erotico.
Rotolò sulla ragazza, intrappolandola tra le sue braccia tese piantate nel materasso, la baciò per qualche minuto e, tenendo il contatto tra le loro labbra, alzò gli occhi per controllare se Noel fosse finalmente scomparso, ma lo trovò ancora lì, appollaiato sul comodino a guardarli un po' disgustato.
«Mi sembra di guardare un documentario sull'accoppiamento delle anguille.»
Per tutta risposta, il rosso si strusciò prepotentemente contro la ragazza che iniziò ad ansimare in modo esagerato, proprio come in ogni porno, credendo di essere d'aiuto con quel suo concerto di eccitanti gridolini orgasmici, ma ottenne l'effetto contrario su Cam che le tappò la bocca con una mano.
«Ancora niente, uh?»
«Sta zitto, Noel!»
Noel finse di chiudere le sue labbra sorridenti con una serratura, poi allargò l'elastico dei boxer e lasciò cadere la chiave immaginaria nei suoi boxer. Nonostante ciò, il silenzio durò ben poco. Il ragazzo sul comò continuò a prenderlo in giro, azzardando anche qualche consiglio su come fare di meglio, e questo rese estremamente difficile per Cam il riuscire ad ignorarlo, ma soprattutto gli rese impossibile di concentrarsi su ciò che stava facendo.
Jennifer sbuffò infastidita e si arrese, roteò gli occhi all'indietro e si abbandonò come un corpo senza vita sul materasso, mentre Cam annaspava ancora sopra di lei.
«Questo è il sogno erotico più triste di tutti i tempi.» Sospirò sconcertato Noel.
«Okay, ora basta.» Ringhiò Cam, ormai al limite. Saltò agilmente giù da Jennifer e dal letto, raggiunse il muro vuoto e ci bussò forte con la mano, urlando, «Portaaaaaaaa!»
Quando sentì che il biondo lo aveva raggiunto alle spalle, si girò di scatto e lo affrontò una volta per tutte, «Perché sei qui, Noel?»
Entrambi i ragazzi tennero la loro posizione, uno di fronte all'altro, lanciandosi occhiate intense.
«Sei tu a volermi qui.»
«È una stronzata... sono tutte stronzate!» La rabbia cresceva nella sua voce, eppure era così calmo, così severo, «Non ho nessuno stupido blocco psicologico, non ho represso nessun dannato desiderio di intimità e non ho una fottutissima cotta per te, Noel.»
«Allora perché mi hai baciato?»
«Sarai contento di sapere che è solo stress, come avevi detto tu. Avevi ragione, me lo ha confermato un dottore.»
«Forse dovresti andare in terapia.»
«Smettetela di dirmi tutti di andare in terapia!» Cam deviò abilmente il tentativo di umorismo di Noel, di cui normalmente avrebbe riso gentilmente, un chiaro segno che non era il momento di scherzare. «Okay, si, ti ho baciato e tu mi hai respinto. Fine della storia. Sei stato molto chiaro sul fatto che è importante restare amici, non rendere le cose strane tra noi... e io l'ho fatto, mi sono allontanato per evitare di fare altri errori di cui so già che mi pentirei.» La voce gli morì in gola pronunciando quelle parole, «Poi però mi hai detto che vuoi che io faccia parte della tua vita... e sto cercando di fare anche quello, come meglio posso, anche se mi fa male, cazzo.» Era più esasperato che altro, «Faccio tutto quello che mi chiedi, cos'altro vuoi da me? Sei sempre nella mia testa, cazzo, nei miei pensieri... ora anche nei miei sogni. Si può sapere perché mi perseguiti?»
Cam non era del tutto sicuro del perché fosse così agitato, le sue emozioni già amplificate dalla situazione surreale dovevano aver causato la sua reazione a spirale fuori controllo. Quindi se ne stava lì, in silenzio, in attesa di una risposta. «Cosa vuoi da me, Noel?»
Nonostante gli stesse gridando contro, Noel mantenne un'espressione dolce e tranquilla, «Il tempo è scaduto.» Sorridendo, posò una mano in mezzo al suo petto nudo e lo spinse con forza fuori dalla porta che magicamente era ricomparsa aperta alle sue spalle, «È ora di svegliarsi.»
«Ma che diavolo?» Cameron sobbalzò come se fosse davvero ricaduto sulla Terra attraverso un portale da un'altra dimensione, ansimando e guardandosi in torno per qualche minuto fino a che non realizzò di essersi solo svegliato da un brutto sogno, al sicuro nel suo letto. «Gli altri fanno ogni sorta di sconcerie nei loro sogni erotici! È tutto qui quello che la mia immaginazione e i miei desideri sanno fare?» Si lamentò con se stesso. Fece sprofondare il viso nel cuscino e sussurrò un ovattato, «Cazzo!»

~~~*~~~

Nonostante fosse in ritardo, Cameron spese altri due minuti per darsi un ultimo sguardo allo specchio. Capelli pettinati e pantaloni scuri andavano bene, ma la camicia floreale non lo convinceva, era una mossa troppo azzardata per un appuntamento, così la cambiò velocemente con una blu scura a tinta unita e si preparò finalmente ad uscire.
Esitò per un momento, chiedendosi perché lo stesse facendo, non voleva aggiungere un'altra persona alla già troppo lunga lista di ragazze con cui aveva fatto cilecca, ma la risposta fu estremamente semplice. L'irruzione di Noel nel suo sogno erotico lo aveva turbato ed era senza dubbio il motivo per cui aveva organizzato quell'appuntamento.
«Chi diavolo è a quest'ora?» Sussurrò tra sé quando qualcuno suonò il campanello. Scese le scale di corsa e aprì la porta d'ingresso mentre allacciava gli ultimi bottoni della camicia.


https://i.ibb.co/Lv4sYmN/L-amore-non-basta-2013-Cap-2-foto-1.jpg

«Ciao, bruh.» Noel se ne stava lì con le mani nelle tasche dei suoi jeans stretti, un morbido pullover viola e i suoi occhialetti neri da nerd.
«Ciao.» La testa gli saltò all'interno per la sorpresa, «Che ci fai qui?»
«Stavo facendo due passi ed ero nei paraggi, così ho pensato... se cammino per una mezza dozzina di isolati, sarò a casa di Cameron.»
«Tu non fai mai due passi.» Sorrise sarcastico, poi si fece serio, «Stai bene?»
«Si, sto bene.» Disse, nonostante la sua faccia suggerisse il contrario, «È solo che non potremo vederci per tanto tempo... voglio passare un po' di tempo con te. Tutto qui.»
In parte era vero, ma era chiaro che c'era dell'altro e Cam non se la bevve neanche per un momento.
«Noel, che succede?»
«Posso restare qui stanotte?»
«Si.» Rispose velocemente e se ne pentì ancora più velocemente quando realizzò ciò che stava succedendo. Avrebbe dovuto rispedirlo a casa ed andare al suo appuntamento, ma col cazzo che lo fece. «Vieni. Entra pure.» Disse invece, accogliendolo in casa.
«Scusami, ma non sapevo dove altro andare.»
«Ti va di parlarne?»
«Non proprio.»
Cam lo guardò in silenzio, con le labbra strette tra i denti, pensando a quale fosse la cosa più giusta da dire o da fare.
«Vuoi bere qualcosa?»
«Direi che mi servirebbe.» Annuì sorridendo e seguì il suo amico giù per le scale che portavano alla zona giorno. «Oh Dio, Cam, tu stavi uscendo.» Disse quando finalmente notò il suo outfit elegante, «Scusa, tolgo subito il disturbo.» Risalì due scalini prima che Cam lo afferrasse per un braccio.


https://i.ibb.co/4KpX1F6/L-amore-non-basta-2013-Cap-2-foto-2.jpg

«Noel, vieni qui.» Lo tirò giù e non lo lasciò andare finché non fu sicuro che il biondo non si sarebbe dato alla fuga un'altra volta, «Tranquillo, non stavo uscendo.»
«Allora perché sei così in tiro?»
«Beh, ecco, io...» Balbettò, guardandosi i vestiti, «In realtà, sono appena tornato.»
«Ah sì?»
«S-si... stavo giusto per cambiarmi e mettere qualcosa di più comodo.» Per avvalorare le sue parole, indicò la camicia per metà sbottonata e continuò con i bottoni che ancora non lo erano. Chiese a Noel di aiutarlo con i polsini, che aveva faticosamente abbottonato solo qualche minuto prima.
«Muoio di fame. Tu hai già mangiato?» 
Il biondo fece di no con la testa senza distogliere lo sguardo da ciò che stava facendo, «Ti chiedo scusa per essere piombato qui a quest'ora e per giunta a mani vuote, ma sono uscito di casa di corsa senza portafogli... né telefono... né chiavi.» Liberò facilmente entrambi i polsi e poi, un po' imbarazzato, alzò gli occhi azzurri sul viso sorridente di Cam.
«Non preoccuparti, ordiniamo qualcosa.» 
«No, lascia che prepari io la cena. Permettimi di ripagare la tua ospitalità.»
«Per quanto io muoia dalla voglia di vederti in versione "Martha Stewart", purtroppo in casa ho solo birra e poco altro. Non ho avuto il tempo di fare la spesa.»
«Non è un problema, lascia fare a me. Sono un campione di ricette svuota frigo.»
«Il mio frigo è già vuoto, Noel.»
«Posso dare un'occhiata?» Chiese con una certa spavalderia. Cam fece spallucce e annuì, Noel raggiunse il frigorifero e lo aprì.
«Continuare a fissarlo non farà comparire del cibo. Ci ho già provato.» Ridacchiò, raggiungendolo alle spalle e godendosi lo spettacolo quando lui si chinò a novanta per ispezionare meglio la desolazione che regnava in quel frigo vuoto e freddo. Il pullover si sollevò lasciando scoperta una striscia di schiena chiarissima, più in giù scendeva lo sguardo più il panorama migliorava con il suo sedere tondo e perfetto stretto nei jeans. Cam rimase a guardarlo finché Noel non si spostò per perquisire il resto della cucina alla ricerca di qualsiasi cosa utile a preparare una cena commestibile.
«Posso ordinare la pizza ora?»
«Mmmmh. No, posso farcela.» Chiuse l'ultimo stipo in cui aveva rovistato prima di girarsi a guardare Cam e sorridergli, «Tu va pure a metterti comodo, qui ci penso io.»
Il più giovane lo guardò scettico, ma poi obbedì e salì al piano di sopra a cambiarsi. Prima di indossare vestiti più confortevoli, però, c'era un'altra cosa che Cam doveva fare con una certa urgenza. Si chiuse in bagno, come se essere su un piano differente non fosse abbastanza per non essere sentito da Noel, prese il cellulare e si preparò a fare quella difficile telefonata.
«Hey, babe.» Disse appena la ragazza rispose, già un po' stizzita, «Ascolta, sono mortificato ma... non possiamo vederci questa sera.»
Difficile dire se Cam fu troppo ottimista o troppo ingenuo, forse era solo super eccitato di avere Noel a casa sua, ma non si preparò minimamente all'eventualità che lei pretendesse una spiegazione, così, quando lei giustamente lo fece, fu costretto ad improvvisare. «Mi dispiace dirtelo all'ultimo momento, ma...» Finse di tossire, «Mi è venuto un forte mal di gola. Niente di grave, ma ho molti impegni di lavoro nei prossimi giorni e non posso proprio rischiare che peggiori, che mi vada via la voce o qualcosa del genere.» Qualche colpo di tosse qua e là e una voce sofferente convinsero la ragazza non solo a perdonarlo, ma ad offrirsi di raggiungerlo per prendersi cura di lui. «No, non c'è bisogno che tu venga qui, non preoccuparti. Ora mi faccio una minestra calda e mi metto a letto.» Tagliò corto per non darle la possibilità di dire altro, «Scusa ancora. Buonanotte.»
Infilò velocemente il pigiama e scese in cucina. Noel era concentrato a sistemare qualcosa su una grande teglia sul bancone accanto al lavello e non si accorse di lui, così Cam ne approfittò per spiarlo un po' mentre preparava la cena canticchiando.
L'umore di Noel era decisamente cambiato, come succedeva ogni volta che Cam gli era vicino. Il rosso aveva sempre avuto un effetto calmante su di lui e sembrava che tutto ciò che aveva pesato sui suoi pensieri di recente si fosse semplicemente sciolto come neve al sole, perché il solo stare lì con Cameron era sufficiente a farlo sentire meglio.
«Wow!» Esclamò quando finalmente lo raggiunse e vide ciò che stava preparando, «È pizza quella?»
«Una specie, ma sono sicuro che nessun italiano sarebbe mai d'accordo.» Rise, «La base è pane raffermo bagnato con un po' di latte, olio e sale. Sopra ci andrebbero salsa di pomodoro e mozzarella, ma ho trovato solo ketchup e formaggio spray al cheddar e bacon, quindi...(1)» Mise la teglia in forno e regolò il timer, «Dieci minuti ed è pronta.»
Cam prese due birre dal frigo e lo chiuse con una spallata, rimanendoci appoggiato su un fianco, poi aprì le bottiglie e ne allungò una a Noel che con un saltello sedette sul bancone difronte a lui.
«Sai, quando vivevo con Justin [Chatwin] capitava molto spesso di avere il frigo vuoto. Lui era molto più avanti di me con la sua carriera, ma eravamo comunque due ragazzi al verde per la maggior parte del tempo.» Raccontò il biondo con aria nostalgica, «È durata poco, ma è stato bello. Ci siamo divertiti tanto.(2)»
«Justin parlava molto spesso di te.»
«Ti ho mai detto che è stato grazie a lui che ho avuto la parte di Mickey?»
«Si, ma non mi hai mai raccontato com'è andata.»
«Era Nancy [Marie Pimental] a doversi occupare del casting e una o due notti prima che girassero la prima scena con Mickey ancora non aveva trovato un attore che la convincesse. Allora Justin fece il mio nome e loro mi diedero una possibilità. Registrai un video e mi precipitai ai W.B. Studios a consegnarlo di persona e... ottenni la parte all'ultimo minuto.»
«È incredibile.»
«Già.»
«È ancora più incredibile come, dal piccolo ruolo che era, tu sia riuscito a rendere Mickey uno dei personaggi più amati dello spettacolo.»
«È merito degli scrittori che-»
«Sta zitto, Noel!» Lo raggiunse e, dopo aver posato la birra sul lavello, gli posò una mano sopra ogni ginocchio, ma senza oltrepassarli, non invase con il proprio corpo lo spazio tra le sue gambe, «Si, gli script sono buoni... ma sei stato tu, Noel Fisher, a conquistare il pubblico.» Erano comunque troppo vicini, ma nessuno dei due indietreggiò, «So che non lo vuoi sentire, ma sei troppo bravo per i piccoli ruoli marginali. Sei un attore fantastico e non dovresti essere sottovalutato.» Sbuffò frustrato, «Mi dispiace ma è così. Lo sai che è così.»
«Grazie.» Sorrise imbarazzato il biondo, «In realtà... tutto è dipeso da te. Insomma, se tra di noi non ci fosse...» Agitò il dito tra loro, ma non riuscì a finire la frase, così ci pensò Cam a farlo al posto suo.
«Una forte chimica?»
«Già.» Rise nervosamente, «Probabilmente Mickey sarebbe rimasto a marcire in riformatorio dopo la prima stagione e a nessuno sarebbe più importato di lui.» Noel sospirò e posò una mano su quella di Cameron, «E neanche noi saremmo qui ora.»
I loro occhi si incatenarono ed entrambi smisero perfino di sbattere le palpebre, un silenzio surreale pervase la stanza finché il timer del forno non suonò facendoli sobbalzare, uccidendo il momento. Il rosso si fece da parete, lasciando a Noel lo spazio per scendere dal bancone. Mentre uno apparecchiò la tavola, l'atro recuperò la cena dal forno. Mangiarono direttamente dalla teglia e senza posate, come due barbati, leccandosi le dita e scolandosi un paio di birre tra rutti e risate.
«Ci pensi che Jeremy sarebbe potuto essere Ian?» Ridacchiò Cam.
«Già, e J. Michael [Trautmann] ha fatto il provino per il ruolo di Mickey, quindi...»
«Lip e Iggy... insieme.(3)»
I due si scambiarono uno sguardo titubante, arricciarono in naso e risero. Cam fu distratto dal suo cellulare che iniziò a vibrare e fece il grave errore di prendere un lungo sorso di birra prima di leggere il messaggio.
«Cazzo!» Sputò fuori le parole insieme a tutta la birra che aveva in bocca, come un idrante. La pizza fortunatamente era finita, ma nient'altro fu risparmiato, compresa la faccia di Noel.
«Che succede?» Chiese allarmato, togliendosi gli occhiali per dargli una pulita. La preoccupazione superò il disappunto per quella doccia di birra indesiderata.
«Merda!» Imprecò ancora, alzandosi di scatto dalla sedia, «Torno subito.»
Cam raggiunse la porta, saltando la rampa di scale con due sole falcate, poi sobbalzò come se si fosse ricordato improvvisamente di qualcosa e salì di corsa al piano superiore. Ricomparve dopo pochi secondi avvolto in una coperta, come un bruco in un bozzolo, ed uscì di casa sotto lo sguardo confuso e un po' spaventato di Noel.


Cam attraversò il largo viale fino al ciglio della strada dove era parcheggiato un taxi e, non appena lo ebbe raggiunto, una bella ragazza bionda e molto elegante scese dall'auto.


https://i.ibb.co/2j9S4wh/L-amore-non-basta-2013-Cap-2-foto-3.jpg

«Bastava solo che mi dicessi il civico dell'appartamento. Non occorreva che venissi a prendermi.»
«Che ci fai qui?»
Dapprima lei rimase un po' stranita dall'accoglienza ricevuta, ben lontana da quella che si aspettava e sperava, poi però, sorrise e continuò, «Per il mal di gola c'è bisogno del freddo. Da quando ero bambina, mia madre mi dava sempre del gelato, quindi...» Aprì la busta di carta che aveva in mano e ne uscì una confezione da sei di M&M's vanilla ice cream fun cups con un entusiastico "tadaaaan".
«Grazie, non dovevi.» Disse Cam con un sorriso tremolante, poi continuò appena udibile, «Non... dovevi proprio.»
«Oh babe, voglio prendermi cura di te.» Gli si avvicinò civettuola, aggrappandosi a lui e cercando di infilare una mano sotto la coperta alla ricerca del suo corpo, «Anche per tutta la notte se sarà necessario.»
«Non se ne parla!» Pensò ad alta voce senza accorgersene.
«Come scusa?»
«No, scusa, volevo dire... che non è necessario.» Scivolò via abilmente dalle braccia della ragazza, «Sei stata davvero molto...» Si fermò e ripeté con più enfasi, «Mooolto gentile, ma ora è meglio che tu vada.» Tirò fuori il portafogli da sotto un punto imprecisato della coperta e si affacciò al finestrino del tassista, chiese il costo della corsa, poi gli diede il doppio per pagare anche il ritorno. Aggiunse anche una cospicua mancia per la lunga attesa e si raccomandò con l'uomo di guidare con prudenza. Poi, sotto lo sguardo incredulo della ragazza, Cam le aprì lo sportello come un gentiluomo... un gentiluomo che la invitava ad andarsene.
Il piano di cercare qualcuno da rimorchiare era stato ridicolo fin dall’inizio, un ultimo disperato tentativo di ingannare sé stesso e mantenere una parvenza di normalità. Aveva trovato una ragazza fantastica, disposta a fare per lui molto più di quanto meritasse, eppure non gliene importava nulla. Cam stava cominciando a chiedersi se esistesse davvero qualcuno su tutto il pianeta in grado di persuaderlo dal tornare a casa da Noel.
«Mi stai prendendo in giro?»
«Non puoi restare qui stasera.»
«Perché?»
«Non vorrei contagiarti.»
Lo sguardo scettico e arrabbiato di lei suggerì al rosso che non se l'era bevuta, così aggiunse una tosse spudoratamente finta e sofferente alla sua recita, sperando di convincerla.
«Sai, per essere un attore fai davvero schifo a mentire.»
«Ascolta, posso spiegarti.» Disse con un tono sinceramente dispiaciuto, vedendo delusione e lacrime nei suoi bei occhi, «Un mio amico mi ha chiesto di restare a dormire da me questa notte e io non ho potuto dirgli di no. È sconvolto e-»
«Un amico, certo. Ora è tutto chiaro. Credi che sia stupida?» Continuò senza dargli modo di rispondere, dopotutto, era una domanda retorica, «Beh, un po' stupida devo proprio esserlo, visto che sono corsa qui per te direttamente dall'East Side... e io odio viaggiare in taxi.»
Strinse la confezione di gelato tra le mani e la schiantò rabbiosamente sul petto di Cam, «Spero che alla tua troietta piaccia il gelato.» Ringhiò a denti stretti, «E spero che vi ci strozziate!» Risalì sul taxi, sbattendo lo sportello, e sparì nella notte.


Quando rientrò in casa, Cam si fermò nell'ingresso, sorpreso di trovarsi quattro occhi a fissarlo in silenzio. Noel era seduto dove lo aveva lasciato e sul tavolo, che era stato sparecchiato e ripulito, faceva da centrotavola una gatta tartarugata.
«Allora, che è successo?» Chiese il biondo, preoccupato.
«Buone notizie, troietta, abbiamo il gelato!» Disse con un sorriso stupido, agitandosi la confezione davanti alla faccia, «Ma dobbiamo mangiarlo con moooolta attenzione.»
«Oh, vuoi davvero fare finta di niente?»
«Si.» Tagliò corto, passandogli oltre per raggiungere il frigo, «Vuoi un'altra birra?»
«Va bene.» Noel alzò gli occhi al cielo e fece svolazzare le mani in un gesto di rassegnazione, poi guardò l'altro trafficare in cucina. Cam aprì la confezione di gelato alla vaniglia e M&M's, prese due coppette e le lanciò a Noel che le afferrò al volo una dopo l'altra, poi conservò le altre quattro e prese le due birre.
«Vedo che hai conosciuto Tipper!»


https://i.ibb.co/31gk40j/L-amore-non-basta-2013-Cap-2-foto-4.jpg

«In realtà l'avevo già vista affacciarsi un paio di volte dalle scale per spiarci, ora finalmente è scesa a conoscermi.» La accarezzò sulla testolina e lei sembrò apprezzare, «Sai, credo di piacerle.»
«Mi dispiace deluderti, ma sta solo facendo la ruffiana nella speranza che tu le dia del cibo, anche se ha già mangiato.» Prese due cucchiaini e riprese il suo posto accanto a Noel, «E comunque lei non dovrebbe stare sul tavolo.» Si rivolse a lui con un tono di rimprovero, sapendo che quella gentile concessione alla gatta era opera sua, visto che lei con le sue tre zampe non riusciva a salirci da sola. Noel non mostrò il minimo senso di colpa, anzi, quando Tipper iniziò a miagolare insistentemente reclamando un assaggio del gelato, lui la accontentò facendole leccare il coperchio della coppetta.
«È una chiacchierona come te.»
«Probabilmente l'abbiamo adottata per questo. Tipper ha diciotto anni, è una vecchietta ormai, l’abbiamo presa in un gattile, i suoi precedenti padroni la adottarono e la tennero solo per pochi giorni perché parla troppo e l'hanno riportata indietro.»
Intristito dal racconto, Noel accarezzò Tipper e lei iniziò a fare le fusa, poi gli si avvicinò e lo leccò sulle labbra, «Oh, mi ha baciato!» Sbuffò una risata, «È proprio la tua gatta, bruh!» Ridacchiò con un grande sorriso sulla faccia, «Ma lei è molto più carina e non sa di burro d'arachidi.»
Il cuore di Cameron saltò un battito. Da quando erano al punto in cui ci scherzavano su così tranquillamente?
In realtà, Noel lo aveva fatto fin da subito, ma per la prima volta, neanche Cam si sentì a disagio o imbarazzato. Forse con il tempo avrebbero davvero potuto superare la cosa, dopotutto.
«Certo che no, lei si è leccata il culo prima di baciarti.»
«È stato comunque un bacio migliore del nostro.» Scherzò, ridendo ancora di gusto, «Sei solo invidioso perché lei bacia meglio di te.»
«E tu sei un idiota.» Disse Cam, dandogli uno schiaffo sul petto.
«A proposito...» Ricominciò Noel, prendendo un boccone del suo gelato, «Lo sapevi che c'è un tipo di aroma alla vaniglia estratto dalle ghiandole anali del castoro dell'America del nord?»
«Non potevi dirmelo prima che cominciassimo a mangiare?» Fece una smorfia di disgusto, ma continuò a trangugiare il suo dessert.
«Non si usa molto spesso, a quanto pare è difficile spremere quelle piccole ghiandole.» Trattenne un M&M's in bocca, la mostrò a Cam tenendola tra i denti e poi la schiacciò senza pietà.
«Forte.» Sibilò tremolante, trovando la cosa stranamente eccitante, «Ma adesso basta parlare di culi, cambiamo argomento.»
«Allora parliamo della mia pizza, che ne pensi, era buona?»
«Mh, mi aspettavo di meglio.»
«Ma se hai letteralmente pulito la teglia con la lingua.»
«Okay, va bene, era squisito, d'accordo? Era favoloso, tu sei un cuoco stupendo. Sai fare tutto di tutto!» Dovette ammettere, ma senza dargli la soddisfazione di prenderlo totalmente sul serio, «Ma riesci a fare questo?» Cam, sfidando la legge di gravità, alitò sul suo cucchiaino e se lo attaccò al naso, ma purtroppo per lui, Noel lo imitò e riuscì a fare lo stesso.
«D'accordo, ora basta.» Frignò, fintamente stizzito, «Siccome ti diverti ad umiliarmi... adesso tocca a me. C'è una cosa che so che di fare meglio di te.»
«Davvero? Cosa sarebbe?»



(1) Essendo io Italiana confermo che in nessun modo quella può considerarsi una pizza, ma vi assicuro anche che, se fatta bene, non è così male.
(2) 

https://i.ibb.co/L98VqYn/L-amore-non-basta-2013-Cap-2-foto-5.jpg
-Justin raccomandò Noel per il ruolo di Mickey
(Andate a visitare la pagina Intagram "specificallyshameless" per tante notizie interessanti su Shameless!)
(3)
-Jeremy Allen White

-Jeremy Allen White fece l'audizione e lo screen test per Ian & Lip
(Andate a visitare la pagina Intagram "specificallyshameless" per tante notizie interessanti su Shameless!)

-J. Michael [Trautmann]

https://i.ibb.co/7WbNFZ4/L-amore-non-basta-2013-Cap-2-foto-9.png


Crediti:
- Young Sheldon;
- Will & Grace;
- Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: MatsuFla