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Autore: Anguria21    04/09/2021    0 recensioni
Il capitano è perso nei ricordi, nelle memorie e nel dolore della perdita. Nick Fury lo arruola per formare gli Avengers: un gruppo di persone straordinarie che sarebbero intervenuti, quando nessun altro sarebbe stato in grado di salvare il mondo. Incontrerà Emma, nipote di Tony Stark, che lo aiuterà ad andare avanti e a fargli capire che si può amare più di una volta. Ma cosa succederà, quando incontrerà il suo migliore amico che credeva morto? O quando una minaccia più grande del dovuto, si insinua tra la sopravvivenza del mondo e l'insieme degli Avangers?
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff, Nuovo personaggio, Sam Wilson/Falcon, Steve Rogers, Tony Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avengers'
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Dopo aver portato Emma in infermeria e dopo che ci siamo assicurati che la sua ferita è solo superficiale, io e Tony ci dirigiamo nella sala grande dove ci aspettano solo Nick e Maria Hill. Hulk e Thor sono finiti chissà dove e Loki è riuscito a scappare insieme allo scettro. Un inizio di giornata alquanto schifoso.

-Erano nella giacca di Phil Coulson. Non ha avuto il tempo di fartele autografare.- dice il comandante lanciando sul tavolo le figurine vintage di cui mi parlava l'agente Coulson e io ne prendo una fatta di quello che credo sia sangue.- Siamo ad un punto morto quassù. Il sistema comunicazioni, la localizzazione del cubo, Banner, Thor.. non ho nulla per voi. Ho perso il mio unico occhio buono. Dovevo aspettarmelo.- dice e fa una piccola pausa mentre io poso sul tavolo la mia figurina. Tony è nel silenzio più tombale e posso anche capirlo, dato che anch'io non riesco a proferire una parola.- Si, avevamo intenzione di costruire un arsenale con il tesseract ma non ho mai scommesso tutto su quello perché puntavo su qualcosa di più grosso. C'era un'idea, Stark ne è informato. Si chiamava progetto Avengers. La nostra idea era quella di mettere insieme un gruppo di persone eccezionali, sperando che lo diventassero ancor di più e che lavorassero insieme quando ne avremmo avuto bisogno per combattere quelle battaglie per noi insostenibili. Phil Coulson è morto credendo fortemente in quell'idea, negli eroi..- conclude Fury e in quel momento Stark si alza in piedi. Sembra voglia dire qualcosa ma alla fine esce dalla stanza in silenzio e senza guardare qualcuno in faccia. -Beh.. ormai questa è un'idea sorpassata.

Quando finisce del tutto di parlare, mi alzo dalla sedia e chiedendo scusa mi allontano dalla stanza. Vorrei parlare con Stark ma decido di dare un po' di spazio alla sua mente per metabolizzare il tutto. Decido, allora, di passare nella stanza dell'infermeria di Emma. Quando arrivo, la trovo stesa sul lettino con la testa reclinata all'indietro e con gli occhi fissi al soffitto.

-Danno farmaci buoni?- le chiedo entrando.

-Molto buoni.- dice con un piccolo sorriso.- Vieni a sederti vicino a me.

-Come ti senti?- le chiedo dopo essermi seduto al suo fianco.

-Fisicamente molto meglio. Era solo un graffio che hanno anestetizzato e pulito e dopo hanno messo una crema per farlo guarire meglio e per non farmi sentire dolore. Sta passando tutto.

-E moralmente?

-Uno schifo. L'agente Coulson era una bravissima persona e un'ottimo agente. Insieme alla Hill erano il braccio destro e sinistro di Fury. Di lui si fidava ciecamente. Era anche molto simpatico e altruista. Eri il suo idolo, Steve e ti venerava come non aveva mai fatto con nessuno.

-Nick, dice che credeva fortemente in questa idea degli Avengers. Posso fidarmi?- chiedo cercando di capirne di più.

-Voleva che il mondo fosse al sicuro come lo vogliamo tutti noi che facciamo questo lavoro. Voleva giustizia e mai vendetta. Credo che sarebbe stato fiero di partecipare al progetto Avengers, anche messo in un angolino. Amava il suo lavoro.

-Va bene, ti lascio riposare. Devo parlare con Tony ma prima devo cercarlo.- dico alzandomi e lasciandole un piccola bacio sulla fronte.

-Sei migliore di come pensavo e mi piacerebbe ascoltare la tua storia.

-Quando tutto questo finirà.- dico prima di lasciare la stanza e andare alla ricerca di Tony. Quando lo trovo, fissa il vuoto nella stanza dove era contenuta la cella di Loki.

-Era sposato?- gli chiedo dopo essermi appoggiato alla parete.

-No, frequentava una .. violoncellista, credo.

-Mi dispiace, sembrava una brava persona.- gli dico seriamente dispiaciuto ma la sua risposta mi lascia senza parole.

-Un idiota.- dice convinto delle sue parole.

-Perché? Perché credeva?

-Per aver affrontato Loki.- dice venendo verso di me.

-Stava facendo il suo lavoro.

-Era una cosa più grande di lui. Doveva aspettare, avrebbe..- dice ma io lo blocco raggiungendolo.

-A volte, non c'è una via d'uscita.

-Certo.- dice come se si stesse prendendo gioco di me.- già sentito.

-E' la prima volta che perdi un soldato?- chiedo ma questo a quanto pare, lo fa infuriare ancora di più del solito.

-Noi non siamo soldati.  Non marcio al suo del piffero di Fury.

-Nemmeno io. Si è sporcato le mani di sangue così come Loki ma dobbiamo guardare avanti e portare a termine la missione. A Loki occorre una fonte di energia.- inizio a dire mentre lui guarda la macchia di sangue lasciata dal corpo di Coulson.- Se riusciamo a mettere..

-Il livello è personale.- ammette finalmente.

-Non è questo il punto.

-E' questo il punto. E' ciò che Loki vuole. Ci ha colpiti tutti qui, perché?- chiede , credo in modo retorico ma rispondo lo stesso.

-Per dividerci.

-Divider et timper [?], si. Certo, ma sa che deve eliminarci per vincere, giusto? E' questo che lui vuole. Vuole sconfiggerci e vuole essere visto mentre lo fa. Vuole un pubblico.- dice arrivando piano piano alla soluzione.

-Esatto, così come ha fatto a Stoccarda.

-Si, era la priva generale e questa .. questa è la prima. E Loki è una diva a tutti gli effetti. Vuole fiori, vuole parate, vuole un monumento costruito in cielo con il suo nome sopra.- dice e si blocca. Finalmente ha capito e io lo guardo un una frase scritta sulla mia fronte: "Finalmente ci sei arrivato".- Figlio di puttana!- dice alla fine correndo a prendere le ultime cose prima di partire. Bene, raduniamo la squadra.

-E' ora di andare.- dico appena entro dentro una stanza dell'infermeria per cercare Natasha e ci trovo anche Emma. A quel punto, la guardo con rimprovero.

-Dove?- chiede la rossa.

-Te lo dico per strada. Sai pilotare un jet?

-Io si.- dice un uomo uscendo dal bagno. Clint Barton.

-Steve, lui è apposto.- dice Emma richiamando il mio sguardo e vedo Natasha annuire.

-Hai un'armatura?- gli chiedo 

-Si.- risponde lui con orgoglio.

-Allora, indossala.- dico uscendo dalla stanza e vengo seguito da Emma.

-Vengo con voi.

-Non se ne parla neanche.- dico bloccandomi in mezzo al corridoio.

-Non lascerò che la mia famiglia combatta da sola questa battaglia. Avete tutti bisogno di me.- dice con sicurezza e fermezza.

-Sei più testarda di non so quale essere presente al mondo.

-E imparerai a conviverci, nuovo membro della famiglia.- conclude con un sorriso enorme che caratterizza la sua personalità.

-E la gamba?

-E' passato tutto ma per sicurezza metterò ancora un po' di analgesico mentre siamo sul jet.

-Bene, andiamo, allora.- le dico e lei inizia a camminare al mio fianco.

   
 
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