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Autore: Caillean    20/05/2005    2 recensioni
Le nuove one-shots del futuro che io ho immaginato per Harry & Co. Spoiler eventi di "Scoperti" anche se le one-shot possono essere comprese anche senza aver letto questa long-fiction. Sono una sorta di collegamento con la long fiction che verrà...e che ho iniziato a scrivere, ma pubblicherò fra un po'.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VITE

 

VITE, Imperfette e Bellissime!

 

Le nuove one-shots

del Futuro che ho immaginato per Harry & Co.

 

Cominciamo con una giornata da ricordare, una giornata prima degli esami…

( i nostri amici sono trentenni, i loro figli hanno più o meno dieci anni, ma con esattezza lo scoprirete leggendo. )

Buona lettura!   

 

Capitolo 1 

 

AL LAVORO, SFATICATI !!

 

 

Erano le dieci di una calda mattina di metà giugno.

La macchina percorse lo stradello, fiancheggiando una staccionata tinteggiata alla babbana in color carta da zucchero e fermandosi di fronte ad un porticato in stile rustico.

La prima a scendere dall’auto fu una bambina di circa sette anni, dai capelli castano-scuro e gli occhi neri. Somigliava più la madre, che al padre…un rosso in tutto e per tutto.

Il rosso chiamava la sua piccola Principessa, perché somigliava proprio ad una principessina indiana. Esile, dalla pelle leggermente dorata…La somiglianza si fermava all’aspetto fisico, perché molte volte Alyssa dava l’idea di un tornado, più che di una compita principessa. 

“ E’ bella BELLA! ” esclamò Alyssa, puntando lo sguardo sul casale di campagna in uno dei suoi rari momenti di calma.

“ Ti piace, principessa? ” le chiese Ron, mentre aiutava Sam a scendere dalla macchina insieme alle sue stampelle.

      “ E’ fantastica! C’è davvero una camera tutta per me? ” volle sapere da Padma, che stava facendo levitare uno degli ultimi bauli.

“ Sì, ” borbottò il fratello azzoppato, “ così almeno non mi sveglierò sommerso dai tuoi peluche! ”

Ron si accigliò, esasperato da un avvicendarsi di battute che i gemelli avevano inaugurato sin dall’inizio del viaggio. “ Smettila, Sam…possibile che oggi tu debba commentare qualsiasi cosa? ”

“ Papà, sono stanco di dividere la stanza con lei, Spinky e Owl! Stamattina ho sputato peli di peluche dalla camera al bagno! ”

“ Basta, Sam…prima che mi arrabbi! ”

Ok, ok, la smetto! ” Sam sbuffò sonoramente, cercando l’appoggio migliore sulle stampelle. “ Che palle! ”

“ SAMUEL! ” esplose Padma, dando l’ultimo giro di chiave alla porta ed entrando ufficialmente nel suo regno, la cucina.

Alyssa la seguiva ancora estasiata. Era stata lei a chiamarsi fuori dai sopralluoghi fatti dal resto della famiglia nella loro futura casa, perché le piacevano un sacco le sorprese.

 

Samuel restava indietro di qualche passo, imprecando contro le stampelle e chiedendosi quando Madama Chips gli avrebbe concesso di buttarle. Non ne poteva più, al pensiero che la sua Firebolt giacesse ancora per molto in un angolo della sua stanza. L’aveva ammirata e lustrata anche quella mattina, prima che suo padre entrasse in camera per svegliare lui e Alyssa.

Papà capiva il suo desiderio di tornare al più presto nel cielo, e non aveva mai sminuito la sua passione per il Quidditch ( chissà perché…? ). Il fatto che avesse accettato di insegnargli a giocare prima che lui e Alyssa andassero ad Hogwarts aveva reso le giornate delle due donne di casa un po’ più difficili da sopportare.

Sam, metti un po’ a riposo quella gamba! ”

“ Mamma, posso restare fuori sul prato? ”

Se non è troppo bagnato sì, ma non andare a disturbare Maddy, che sta studiando! ”

“ E il regalo, allora, quando glielo diamo?! ”

“ Non adesso, stasera…ok? ”

“ Va bene…” si rassegnò Samuel.

Con la sua famiglia, Madeleine Potter si era insediata già da due settimane nell’altra ala del casale ristrutturato. Il trasloco per lei aveva coinciso con il ripasso per l’esame del primo grado di scuola. Ora Maddy aveva undici anni, compiuti tre giorni prima, l’11 di Giugno. A Settembre sarebbe andata ad Hogwarts.

L’ultima volta che aveva parlato con lei via telefono – o feletono, come gli avevano detto che aveva sempre sbagliato a dire nonno Weasley, pensò Sam ridendo tra sé – Maddy era stata un fascio di nervi…una reazione esagerata, secondo lui, perché non gli risultava che l’amica dovesse temere nulla, dal suo primo anno al castello. Harry ed Hermione non erano certo i tipi da pressare i loro figli con pretese scolastiche di qualche tipo.

Era Maddy, secondo lui, a non conoscere mezze misure. Aveva persino rinunciato al brevissimo viaggio di un weekend nella casa di Siviglia di Draco e Maresol, alcuni amici di famiglia che anche lui conosceva bene.

Laggiù sarebbe stata ospitata dalla coppia, lontana dal clima uggioso dell’Inghilterra, con la possibilità di studiare per due giorni sotto il caldo sole della Spagna.

Avrebbe potuto giocare a fare la grande, aiutando Maresol ad accudire la piccola Blanca, che aveva appena un anno e mezzo…avrebbe potuto farsi dare lezioni di volo da Draco. Samuel avrebbe dato qualsiasi cosa, per un’occasione del genere! E invece no, Maddy era rimasta a casa ed aveva persino aiutato i suoi nel trasloco. Pazza, non c’erano altre spiegazioni!

Loro, invece, i Weasley, erano appena tornati da una breve vacanza in Egitto, e subito erano andati alla vecchia casa a organizzare il trasloco.

Quella nuova era davvero una bellissima casa, anche se Sam non lo avrebbe mai ammesso davanti ad Alyssa…giusto per farsi uomo di mondo e prenderla un po’ in giro. Ogni occasione era quella giusta, per battibeccare, ma in realtà voleva ad Aly un mondo di bene.

Lui, Aly, Maddy e Chris erano come fratelli. Da che ricordasse Samuel, avevano sempre giocato insieme. 

Maddy era la più grande, ma avevano solo un anno di differenza e adesso tutti facevano i gradassi con Chris, stuzzicandolo per i giochi che ancora non gli erano permessi.

I Potter, Harry ed Hermione, erano i migliori amici di Ron dal primo anno ad Hogwarts.

A Hogwarts, più che nuovi amici, Sam sapeva che avrebbe potuto trovare – anzi ritrovare – almeno la metà delle persone che entravano ed uscivano dalla Tana e da casa loro. Anche perché avevano vissuto tutti insieme al castello per molto tempo, quando lui ed Alyssa erano ancora piccoli.

Gli sembrò di sentire il commento scherzoso di zio Fred: “ Ancora piccoli? Perché, adesso sei già un uomo?

Sam storse il naso per il leggero dolore che avvertì alla gamba ingessata, nell’atto di sdraiarsi sull’erba.

Si tolse il cappellino dei Cannoni di Chudley e lo usò per coprirsi il viso.

Che bello chiudere gli occhi in mezzo a quel venticello! Era felicissimo che i suoi genitori e quelli di Maddy avessero deciso di comprare insieme quella casa.

Padma…” sentì gridare da suo padre.

“ Sì, Ron? ”

“ Possiamo fare una pausa, adesso…che dici? ”

“ A lavorare, sfaticato! Avrai la tua pausa stasera. ”

“ Schiavista! ”  

 

* * *

 

“ Benissimo, Maddy. ” Harry distolse lo sguardo dalla griglia di verbi che la figlia aveva appena finito di ripetergli. Le sorrise.

“ Perché dici che non sei pronta? Andrai benone. ”

“ Ho paura, quando cerco di ricordare ho il vuoto. ”

“ E’ un classico, è l’ansia che te lo fa credere. Ma gli scritti sono andati bene, no?

“ Sì, il tema e quello di matematica sì…”

E allora...rilassati, e quando sarai là domani, farai faville. ”

E se invece…? ”

Harry la chiamò sulle sue ginocchia. Quando lei fu salita, le raccolse i capelli in una coda di boccoli come quelli di Hermione. 

“ Se non saranno faville sarà comunque un bel risultato, per noi. Abbiamo visto quanto hai studiato…”

“ Ma io vorrei essere brava brava come eravate tu e la mamma…”

Per un attimo Harry sentì di dover lasciarglielo credere, ma poi le parole di Maddy lo raggiunsero in pieno, e lui non poté più fare a meno di ridere.

Maddy lo guardò, accentuando il suo broncio. “ Stai ridendo di me? ”

Quegli occhi verdi sapevano essere davvero molto penetranti e severi.

“ Scusa, tesoro, ma…chi ti ha detto che io ero bravo bravo, a scuola? ” riuscì a dire Harry dopo qualche attimo di obiettiva difficoltà nel respirare. L’idea era troppo esilarante, soprattutto se pensava a quello che avrebbe potuto testimoniare a proposito la sua insegnante di inglese delle elementari…o – ancor peggio - Piton, se fosse stato ancora in vita.  

“ Non lo eri? Non eri bravo? ”

E adesso? Sincerità…sincerità, innanzitutto. Diciamo che…restavo a galla, ma certo non ero bravo come lo sei tu, o come mamma. ”

“ Nemmeno ad Hogwarts? ”

“ Beh, ad Hogwarts le materie sono più…interessanti, ma anche lì non le amavo mica tutte. Non sono mai stato uno studente perfetto. ” Le diede un bacino sulla guancia. “ Ti vado bene lo stesso, come papà? ”

Maddy spalancò gli occhi e ricambiò il bacio. “ Mi vai anche meglio, adesso! ”

“ Allora accetti un consiglio da me? ”

“ Sì! ”

“ Tieni botta fino a domani! Dopo l’esame avrai un’estate di relax, e alla fine andrai anche tu ad Hogwarts. ”

“ A studiare Trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure!!!

“ Esatto! ”

Con una punta di orgoglio, ma anche di malinconia, Harry ricordò il giorno in cui Maddy – a tre anni - aveva mostrato per la prima volta una traccia di potere magico. Non aveva scelto il modo più sereno per farlo, considerando che si era messa a far levitare i pacchi regalo dei neonati Samuel e Alyssa e farli vorticare per la stanza, rischiando di decapitare lo zio Ron, in una delle peggiori feste in famiglia, una giornata tempestata da una delle poche liti accadute tra lui ed Hermione.

Grazie al manifestarsi dei poteri di Maddy era diventata una giornata…decisamente da ricordare, su questo non c’era dubbio.

“ Domani farò del mio meglio! ” gli disse ora Maddy, grattandosi il nasino all’insù come faceva sempre quando formulava un impegno ufficiale.

“ Questo lo so, ” rispose Harry, “ grazie a Dio sei più simile a tua madre che a me, in queste cose. Intanto…ti sei meritata una merenda speciale. ”

“ Che cosa è?! ” L’entusiasmo di Maddy esplose a mille.

“ Un pezzo di torta di nonna Gwen. Chiudi prima i libri, però…”

“ Sì…” Maddy tornò a formare la pila di libri e prese i piattini dalla credenza. “ E tu stai studiando, papà? ” chiese dopo qualche minuto.

Harry gettò un’occhiata alla dispensa di Incantesimi che restava chiusa su una mensola del salotto…a prendere la polvere da un po’ troppi giorni. “ Ehm…come sai che devo studiare? ”

Dall’esterno, Harry riconobbe distintamente le voci di Hermione e di Padma. I Weasley erano arrivati.

“ Sono arrivati Sam ed Alyssa! ” esclamò, scostando le tende della cucina per farle vedere che non era uno scherzo. Forse questo avrebbe distolto l’attenzione di Maddy dall’esame che suo padre avrebbe dovuto dare.

“ Ma non devi dare un esame, per poter diventare addestratore di Auror? ”

Come non detto. “ Ehm, si…sì. ”

“ Oh, allora posso interrogarti io! Sei pronto? ”

“ Ehi, ragazzi? ” li salutò Hermione, entrando dalla porta con Chris addormentato sul passeggino.

Harry si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, mentre lui e Maddy le andavano incontro per scoccarle ciascuno un bacio.

“ E’ andato bene l’esame del sangue? ” chiese Harry, indicando il piccolo diavoletto che ronfava sotto di loro. Maddy, imbronciata, cercava invano di svegliarlo per giocare un po’ con lui.

“ Sì, è stato bravissimo! Quando si sveglierà ti farà vedere la sua ferita di guerra. ”

Dev’essere stato bravissimo il medico che gliel’ha fatto! ”

Anche! Come va qui? Avete studiato? ”

Maddy le offrì uno dei suoi migliori sorrisi. “ Io si. Papà mi ha anche interrogata. ”

Hermione guardò il marito con le sopracciglia arcuate. “ Però lui non ha aperto libro ” osservò rivolta alla figlia, “ dico bene? ”

“ Io non sono una spiona! ”

“ Grazie tante, Maddy! ” sibilò Harry.

      “ Quanto l’hai pagata? ”

      Harry si finse scandalizzato. “ Non ci ho nemmeno pensato! ” Quando vide che non funzionava, passò alla modalità sconsolato: “ Sono troppo trasparente, per te ” ammise, chiudendo il cassetto dal quale aveva appena tirato fuori le forchette per la torta.

      “ Allora…” con un sorriso che era tutto un programma, Hermione gli strappò di mano l’agognata torta alle amarene, “ avrai la tua fetta di torta quando avrai studiato almeno due ore. ”

       Hermione…”

       “ A lavorare, sfaticato! ”

       Maddy rise fino piegarsi in due, svegliando anche Chris.

 

* * *

 

“ Non c’era modo migliore di inaugurare il salotto che con una batosta colossale a scacchi! ” esclamò Ron, mentre i pezzi della scacchiera si sdraiavano mesti nella scatola di legno scuro.

“ Hai voglia di infierire?! ” replicò Harry, visto che la batosta l’aveva presa lui come al solito. “ Guarda che una di queste volte potrei anche stupirti…e stracciarti! ”

Ron dovrebbe avere la febbre! ” scherzò Hermione, appena tornata dal loro appartamento, dove aveva vegliato per un po' il sonno di Chris e formulato l'incantesimo per udire a distanza eventuali segnali di allarme.

Ma tu sei mia moglie, o me lo sono solo sognato? Dovresti difendermi, consolarmi! ”

Dalla cucina, Padma si affacciò con la testa per controllare che Alyssa e Samuel si fossero messi in pigiama. Lo fece con un movimento fulmineo, senza dir loro nulla. I gemelli stavano parlando fitto fitto con Maddy che – a dirla tutta – accusava i primi colpi del sonno.

“ Signorina, ” le disse Hermione, “ che ne dici di andare sotto le coperte? Domani pomeriggio hai l’esame. ”

Maddy rispose con un sonoro sbadiglio. Le palpebre non riuscivano più a restare aperte. Quel corpo reclamava con urgenza un letto su cui sdraiarsi.

Sto parlando con una zombie…Harry, andiamo? ”

“ Sì, sono stanchissimo anche io. Grazie, ragazzi. La serata è stata bellissima. ”

Anche la cena! ” confermò Hermione, salutando i nuovi vicini. Maddy, intanto, stava ricevendo gli In bocca al lupo di Padma e dei gemelli.

Si fermarono sulla soglia posteriore dell’appartamento, davanti al tavolo dove avevano cenato. L’aria notturna era pungente e piacevole, con la luna crescente a illuminare il prato.

 Quando hai il colloquio con Glowen e la McGrannitt? ” si informò Ron, accompagnando all’uscita Harry.

“ Fra una settimana ” rispose il moro, guardando Maddy che si avviava sotto il porticato verso la porta di casa Potter. “ Ma temo che prima di quello mi ucciderà la severità di Hermione. ”

Se tu studiassi un po’ di più…” commentò lei.

“ Ha riattaccato il nastro, senti?!

Il rosso gli diede una pacca comprensiva sulla spalla. “ Hai tutta la mia solidarietà, Harry. ”

“ Smettila di fare il ruffiano, tu! Quando sarete colleghi ad Hogwarts ti dimenticherai delle mie pene e diventerai un suo alleato. Padma, aiutiamoci, siamo circondati da cervelloni! ”

“ Cervelloni? Ehi!!!...” ribatté Ron. “ Piuttosto, HermioneMaddy come vivrà il fatto di averti con lei al castello? ”

“ E’ stato risolto tutto, ieri ne abbiamo parlato con lei e con Lupin. Insegnerò Difesa agli anni dal terzo in poi…in questo modo, vivendo nel dormitorio con i suoi compagni di Casa, si abituerà gradualmente all’idea. Invece tu…tu sarai davvero un suo insegnante. ”

“ Eh, sì…Una Indicibile nella mia classe! ”

Risero tutti dell’appellativo che Moody per primo aveva affibbiato a Maddy, quando avevano vissuto per poco tempo al castello, durante il quinto anno di Rebecca e gli altri. 

 Harry si guardò intorno con fare cospiratorio: “ Lo posso dire perché è già entrata in casa…A volte sa essere anche un po’ rompiscatole! ”

Ricevette per questo un sonoro scappellotto da Hermione.

“ Stasera ne ha per tutti, sai? E’ arrabbiato perché gli ho sequestrato la fetta di torta. ” commentò Hermione. “ Non l’ha mangiata fino a che non ha tenute aperte le dispense di Incantesimi almeno per due ore! ”

“ Ah, ora si spiega tutto! ” rise Padma. “ Buonanotte, ragazzi! ”

 

* * *

 

“ Non dormi ancora? ” chiese sottovoce Hermione alla figura avvicinatasi al letto, vedendola offuscata per i suoi occhi parzialmente chiusi.

Maddy scosse la testa. “ Posso andare a farmi un latte caldo? ”

“ Te lo preparo io…” si offrì lei, scoprendosi le gambe e facendo per scendere dal letto.

“ No…Scusa, non volevo svegliarti. Domani devi lavorare, e…”

Maddy, cosa dici? Ho preso un giorno di ferie, per la mia bimba! ” le baciò la testolina di capelli arruffati…proprio come erano sempre stati i suoi. “ Andiamo a parlare un po’ di là, così non svegliamo papà. ”

Arrivata in salotto, Hermione lanciò un’occhiata ai libri rimasti sul divano. A tutta prima pensò fossero le dispense di Harry, ma poi notò la calligrafia di Maddy. “ Maddy, chiudi quei libri. Sei preparata, te lo garantisco io! ”

“ Solo un altro ripasso del sistema nervoso, poi chiudo…”

“ Uhm…”

“ Lo giuro! ”

“ Mi voglio fidare. ” Hermione accese il fornello alla maniera babbana e prese due tazze e due cucchiaini. “ Vorrei tanto non averti trasmesso questa mia ansia per lo studio ” confessò, guardandola lasciare a malincuore i testi del ripasso. “ Quando ero a scuola io non potevo farne a meno, ma mi faceva anche stare male, sai? ”

Ma io non sono troppo ansiosa…è solo stasera. ”

“ E’ da qualche settimana, a dir la verità. ”

Ok, lo ammetto. ”

“ Sicura di stare bene? ”

“ Sì, davvero. Sono solo un po’ triste, perché molti compagni di scuola…”

“ Non vi dimenticherete gli uni degli altri, Maddy. Diane e Kathy sono vere amiche…e anche Francois ti vuole bene. ”

“ Lo so, però…”

Andrà tutto bene, vedrai. Domani sera sarete tutti qui, a festeggiare con un bel pigiama party. ”

“ Posso mandare un gufo a Becky? Dici che verrebbe? ”

“ Verrà di sicuro, e con piacere. Ma è meglio mandare Hedwige più tardi. Potrebbero spaventarsi, a casa Weasley. ”

Anche se l’ultima aggressione di una creatura antica risaliva ormai a due mesi prima, lo stato di allerta non si era mai sopito, nel Mondo Magico ma anche in quello babbano che lottava per colmare la separazione. Quella sottile linea di paura era diventata un compagno di vita a volte invisibile…ma sempre pronto a farsi sentire.

“ D’accordo. ” Maddy si portò la tazza alle labbra, pensierosa.

“ Gioia…”

“ Eh? ”

Cosa stai per bere? ” scherzò Hermione, “ non l’abbiamo ancora riempita. ”

“ Oh, sì…giusto. ”

In quella comparve in cucina il terzo “inquilino”, sbadigliando.

“ Vuoi unirti all’Ordine degli Insonni? ”

“ No, stavo per andare a studiare! ” rispose Harry alla moglie, stringendo l’occhio a Maddy.

“ Tutta scena, non lo hai fatto nemmeno per i M.A.G.O! ”

“ Come no?! Scherzi, eccome se l’ho fatto. Mentre tu ronfavi della grossa! ”

“ E così ti ha sistemata, mamma! ” sentenziò Maddy.

“ Eh, sì! Sedetevi, secchioni, il latte è pronto. ”

Nella quiete della notte, Maddy cercò di non pensare troppo all’orale che di lì a poche ore avrebbe concluso i suoi primi cinque anni di scuola. Non sapeva dire cosa la spaventasse di più: l’idea che non avrebbe avuto in banco con sé Francois e gli altri – che non erano maghi, e perciò sarebbero andati alle scuole medie babbane - o l’incertezza del futuro ad Hogwarts, dove molte delle persone che conosceva avrebbero dovuto trattarla con imparzialità, e tutto sarebbe stato molto diverso.

Papà e mamma stavano parlando tra loro di qualcosa che centrava con gli Auror. Facevano il possibile per non preoccuparla, o doveva crederci quando le dicevano che ora le cose erano davvero migliorate? Incupita da quella domanda che le era balenata in mente, Maddy guardò la porta finestra che dava sul giardino.

“ Ci mettiamo un po’ sotto il portico? ” propose Maddy, sperando che non le bocciassero subito l’idea.

“ Sì, dai ” accettò papà. “ Ma prendiamoci dietro delle coperte. ”

Dopo una breve preparazione, i tre Potter uscirono, inspirando a pieni polmoni l’aria fresca di metà giugno.

C’era un piccolo boschetto, a distanza di qualche centinaio di metri dalla staccionata. Hedwige doveva essere a caccia tra quegli alberi, in questo momento. Non aveva problemi di esami da dare l’indomani, lei! - pensò Maddy con un piccolo broncio.

“ Ehi…” la scosse dolcemente mamma. “ Tutto bene? ”

“ Sì, ” disse lei mentre si sedeva sul gradino del portico, tra lei e papà, “ adesso sì. ”

  

 

  

  

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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