L'intenso profumo si diffuse dalla cucina fino alla sala da pranzo, arrivando a Gilbert che inspirò, per poi spostare lo sguardo sul libro di cucina che teneva tra le mani.
Se solo quel piccolo pancake fosse stato reale, e non un disegno, l'avrebbe divorato. Osservò per qualche istante la foto del dolce, poi annusò di nuovo l'aria e, con uno sforzo incredibile, dato che era bello comodo, sdraiato a fare nulla sul divano, si alzò.
Si dimenticò di lasciare il libro e si diresse fino alla cucina fermandosi all'entrata, appoggiandosi allo stipite della porta.
Non si era ancora abituato ad avere un braccio solo e c’erano volte in cui faticava a mantenere l’equilibro.
"Vince?”
Lo chiamò mentre Vincent riempiva un piatto con i deliziosi dolci appena cotti.
Il ragazzo, sentendosi chiamare, gli rivolse un largo sorriso.
"Nii-san! Giusto in tempo, guarda! Ho preparato i pancake. I tuoi preferiti"
Disse lanciando successivamente un’occhiata al libro che Gilbert teneva ancora in mano.
"Questi sono veri"
Rise e il maggiore sorrise avvicinandosi a lui per osservare il suo lavoro culinario. Il profumo si era fatto ancora più forte.
“Vedo che hai imparato a cucinare"
"Ovvio! Ho avuto un ottimo insegnante, dopotutto”
Terminò con una risatina al ricordo delle loro lezioni, notando poi lo sguardo da acquolina in bocca presente sul volto del fratello.
"Ne vuoi uno per caso?"
Gilbert annuì e ne prese un pezzo senza pensarci due volte, poi lo addentò. Era buonissimo, le sue papille gustative erano partite alla volta del paradiso.
"Ehi, Vince"
"Sì, Gil?"
"Perché sopra ci sono le lettere G e V con una X in mezzo?"
Chiese all'improvviso. Vincent puntò i suoi occhi in quelli dorati dell'altro.
"Perché ti amo"
Gli sussurrò all’orecchio, con malizia, uscendo poi dalla cucina non prima di avergli posato un tenero bacio sulla guancia.
Gilbert rimase lì, da solo e con il viso completamente arrossato.