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Autore: Servallo Curioso    01/09/2009    1 recensioni
Tutto questo non ha senso, potrei dirvi, eppure è reale.
Da quando i miei mi hanno fatto trasferire nella metropoli succedono continuamente cose strane: prima scopro che la mia vicina è una fujoshi, o come cavolo si dice, poi delle pazze mi minacciano con un affare gigantesco e infine compare il magico porro di metallo.
Se devo essere sincero la città la immaginavo leggermente diversa, un po' meno assurda direi quasi. Forse sono pazzo, o forse tutto questo è un sogno, ma c'è chi dice che la magia in realtà è così: demenzialità allo stato puro.
Genere: Demenziale, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Chapter 3:
Smettila con questo porro!”

Ricapitolando: il mio primo giorno tre pazze mi hanno minacciato con un dildo gigantesco; ieri, il mio secondo giorno, due macchine da guerra mi volevano pestare dopo aver letto una lista della spesa ma sono stati a loro volta messi al tappeto da una ragazza con un porro, sottolineiamo la parola Porro; oggi, il terzo giorno, qualcuno mi ha svegliato e in salotto ho trovato un misterioso biglietto anonimo.
Il suddetto biglietto dice: “Tanti auguri Nonna” . Sopra ci sono anche dei palloncini.
Sul retro c'è scritto: “Ci vediamo alla fabbrica abbandonata a mezzogiorno. No, anzi: alle quattro di pomeriggio... no,no. Facciamo le sei che è più fresco”.
Interessante, c'è un certo alone di mistero intorno a questa cosa, e c'è anche una fabbrica abbandonata che non so dov'è.
A chi posso chiederlo se non a Sabrina 'la donna con il porro'?
Esco e mi dirigo verso casa sua; scendo le scale afferrando la ringhiera dipinta d'oro e logora.
Suono il campanello e attendo alcuni secondi.
Percepisco i passi e pochi attimi dopo la porta si apre. Mi domando perché nessuno in quella casa chieda mai chi è.
C'è un ragazzino dai corti capelli rossi, appena riccioluti. Mi osserva in silenzio a lungo prima di parlare. In quel lasso di tempo posso dare un'occhiata a ciò che lo circonda, o meglio: a ciò che ha dietro di sé. Vedo un corridoio e varie stanze che vi si affacciano, ma la cosa che più mi colpisce è la quantità di addobbi piazzati ovunque. Dicono più o meno tutti la medesima cosa: “Auguri”. Chissà chi è il festeggiato.
Che vuoi?” molto gentile. Credo che sia il fratello di Sabrina, anche se di simile hanno solo gli occhi.
Cercavo Sabrina, è in casa?”
Sì, è sicuramente di là che piange della sua misera vita. Aspetta te la chiamo”. Persona interessante.
Si gira e si dirige verso una delle tante porte, ma prima che abbia il tempo di entrare, questa si spalanca facendo apparire colei che andavo cercando. “La mia vita non è misera!”.
Sì, va beh, ora capisco che non vuoi che la gente non lo sappia ma devi affrontare questa cosa”. Si parlano in maniera astiosa, ogni parola deve schernire prima di tutto. Ah, mi ricordano proprio i bisticci con mia sorella.
Taci!” sbotta lei spingendolo contro la bianca parete. Pochi centimetri a sinistra e il fratello avrebbe colpito un quadro astratto, pochi centimetri a destra e si sarebbe scontrato con lo spigolo della cassettiera.
Si volta poi verso di me, sorride e mi raggiunge.
Ciao Jesus, come va?”
Che razza di nome è? Forse è ubriaca o sotto l'effetto di qualche sostanza.
Jesus?”
Sì. Ho notato che Crist assomiglia tanto a Cristo e così...”
Preferirei il mio nome”. Sabrina, oltre che la ragazza con il porro sarà la ragazza dagli strani ragionamenti. Lei sospira.
Ognuno preferisce ciò che vuole” rimane sulla porta. “c'era qualcosa che volevi dirmi?”
Mi gratto la nuca e poi la fronte. “Sì, vorrei sapere dove si trova la fabbrica abbandonata”.
Perché?”
Come perché?
Perché lo vuoi sapere”
Fatti una manciata di fatti tuoi, cara.
Così, ne ho sentito parlare ed ero curioso”.
Chi ne ha parlato?”
Rimango in silenzio, non sono proprio capace di rispondere. Potrei inventarmi una scusa ma ho la paura che salti fuori un gatto di porcellana, che stupidaggine.
Sospiro e abbasso lo sguardo. Sento di doverle dire la verità, devo farlo.
Qualcuno mi ha scritto un biglietto dove mi invitava alla fabbrica, l'ho trovato in salotto”.
Improvvisamente il suo volto cambiò. Sembrò subito assorta nei suoi pensieri, tutti suscitati dalla mia affermazione. Maneggiava anche una sigaretta per dare enfasi alla sua espressione, ma non mi spiego da dove l'abbia presa o quando sia apparsa.
E tu vuoi andarci?” mi domanda con la stessa faccia della signora in giallo che ha capito chi è l'assassino (perché mai in giallo?).
Ovvio”.
Potrebbero venirti loro a trovare, chiunque siano”.
Questa Sabrina credo stia pensando che sono dei miei amici, dovrei spiegarle che è stato un biglietto anonimo di anonime persone che anonimamente sono entrate in casa mia?
Non capisco”.
Lei sospira, è infastidita dalla mia confusione. “Se sono entrati in casa tua per lasciarti un biglietto sarebbero potuti entrare di nuovo anche un'altra volta per incontrarti, no? Oppure potevano aspettarti”.
Torna tutto, dice cose dannatamente logiche. Non avevo pensato a questa possibilità.
Comunque è giusto che tu vada se lo credi necessario, sappi che io però dovrò prepararti”.
Mi gratto nuovamente la nuca. Devo contenere questa mia reazione, penso, o la gente crederà che ho i pidocchi. “Prepararmi? Tipo porri di ferro?” provo a scherzarci su ma con lei non attacca.
Esce di casa e si chiude la porta alle spalle.
Possiamo andare a casa tua? Ti spiegherò tutto con calma”.

*

Questa città è divisa tra molte gilde segrete. Ogni giorno ne nasce una e per questo motivo qui si è in continuo conflitto”.
Una gilda segreta eh? Roba tipo Templari o Mangiamorte? C'è anche un artefatto misterioso da proteggere? Mio Dio, non posso credere di starla ad ascoltare. È una folle con strane idee di esoterismo e magia, tutto qui.
Anche le Y.A.O.I. sono una gilda, e anche il gruppo di mio fratello”.
Ci siamo seduti sul divano, con una bottiglietta d'acqua ciascuno. Lei mi spiega veramente convinta tutto ciò e io penso che devo ancora fare la spesa. Nella mia mente appare un programma dettagliato di cosa comprare e dove metterlo, ma proprio mentre decido se la pasta va negli sportelli in alto o in quelli in basso mi accorgo che tra noi è calato un imbarazzante silenzio.
Tu di cosa fai parte?” le chiedo.
Niente”.
Non fai parte di nessuna magica 'gilda' colorata?”.
No. Il mio obiettivo è distruggerne una”.
Quale?”
La stessa che ti ha minacciato con un fallo”.
Ora forse capisco qualcosa di ciò che è successo: lei le combatte rubando loro materiale pornografico ma loro riescono sempre ad averla vinta. Lei ha un porro e loro hanno un dildo di un metro e mezzo, è normale vincano.
Eravamo venuti qui per un altro discorso in ogni modo, sarà meglio riproporlo.
Avevi detto qualcosa riguardo la preparazione... cosa intendevi?”
Lei è attenta e sembra riprendersi all'improvviso. Se l'era scordato.
Giusto. Chiunque ti abbia dato quel biglietto fa parte di una gilda; le possibilità sono principalmente due: le Y.A.O.I. e il gruppo di mio fratello, in entrambi i casi tu devi stare attento”.
Grazie della raccomandazione, ma davanti a delle tizie armate di un arnese del genere sarei stato molto cauto comunque.
Quindi?” domando ingenuamente mentre il suo volto si tinge di uno strano sorriso.
Quindi ti darò qualcosa”.
Un porro?”
Smettila con questo porro!”
Va bene”. Non ha un grande senso dell'umorismo la giovincella. Cavolo (per l'appunto), l'idea di un porro assassino a me piaceva.
Si alza dal divano per frugarsi in una tasca. Cerca qualcosa in profondità che non ha intenzione di uscire allo scoperto. “Un secondo...” mi dice mentre fruga all'interno di quello stretto spazio al lato sinistro dei suoi pantaloni.
Tira fuori un foglietto piccolo e bianco.
Hai una penna?” mi chiede tranquillamente.
Sì” mi alzo anch'io, per prendergliela. Mentre mi dirigo in camera, a frugare nella borsa, cerco chiarezza. “Cosa mi darai allora?”
Il foglio era spiegazzato e risponde mentre è intenta a stirarlo bene bene con le mani. “Un sigillo da magia monouso”.
Un sigillo da magia monouso, ovvio.
Un sigillo da magia monouso, dovevo aspettarmelo.
Ma, alla fine, un sigillo da magia monouso che cos'è?
Questa Sabrina dev'essere tutta pazza. Magia, già la parola mi suscita ilarità.
Crederci è da bambini, non è questo ciò che ho imparato?
Le consegno la penna e lei si prepara a scrivere qualcosa. È però paralizzata, immobile, fermata da una forza sconosciuta.
Che stupida che sono”. Sì, dimmi che stai scherzando. “Se non mi dici il nome della magia non posso fare nulla”. No, sei dannatamente convinta.
Nome della magia? Giuro che non ci sto capendo nulla”.
Sabrina sorride. “Vedi: questo è come un buono per un incantesimo gratis. Tu non sei capace di scagliarne, quindi hai bisogno di questi”.
Tipo il buono di un supermercato?” assecondiamola, forse è la cosa migliore, con i pazzi funziona in questo modo se non ricordo male.
Sì. Se vengono fatti da un mago o una strega essi acquistano un po' di potere. Capisci il meccanismo? Tu non fai altro che sfruttare il potere già accumulato per lanciare una magia tua, devi solo dirmi il nome”.
Io non so i nomi delle magie”.
Streghe, maghi, incantesimi. Io lo sapevo che questo Harry Potter traviava le giovani menti. Quanti ricoveri ci sarebbero da fare.
Alla mia affermazione lei si lascia scappare una leggera risata. “No, no. Inventati un incantesimo!”
Inventarmelo?”.
È quello che ho detto ”.
Ma che senso ha?”.
Non pensare alla solita magia, quella dei filtri e delle bacchette, pensa a qualcosa di completamente diverso”. C'era un film che si chiamava così, era inglese. “Un giorno ti spiegherò le cose con più precisione, ora tu pensa a un effetto e donagli un nome”. Inventarmela quindi. Ah, era quello che aveva detto.
Chiamerò una clinica psichiatrica più tardi, me lo devo appuntare.
Per ora è meglio far finta di essere interessato e darle ragione, sperando che non impazzisca del tutto e beva il mio sangue.
Faccio finta di pensarci su, o forse lo faccio davvero.
Cavolo, non ho fantasia per queste cose! Pensiamo a una cosa comune, tipo un pugno portentoso.
Cocon Punch”.
È così che la vuoi chiamare?”
Sì”.
Scrive quel nome sul foglio e ne prepara poi un altro.
Mentre sta facendo quello che a me sembra solo 'scrivere su un foglio bianco con una penna nera' le faccio qualche domanda. “Ma queste gilde usano tutte la magia?”
Lei sbuffa, credo che stia pensando che sono un cretino, la stessa cosa che penso di lei. “Secondo te perché ti fornisco di magia se loro non fossero in grado di usarla? Comunque sì, tutte le gilde sono capaci di usare la magia”. Mi consegna entrambi dopo averli accuratamente piegati e mi spiega il funzionamento. Io annuisco fingendomi convinto, ma in realtà sto maledicendo il fato per questi eventi così strani. Tutti a me. Aggiunge altre cose che non sto ad ascoltare e poi mi saluta.
La fermo sulla soglia.
Ma, scusa la mia ignoranza, questa storia della magia non è per alcuni 'eletti' o comunque da tenere segreta?”
Lei scuote il capo. “Guardi troppi film”. Io? “È giusto che tu sia minimamente pronto a difenderti se mai la cosa dovesse andare male”.
Capisco”. No, non capisco.
   
 
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