Gabriel era venuto a sostituire Castiel nel non perdere il collegamento con le menti di Vergil e Bobby, per lasciare a Castiel un momento di chiarimento con Sam e Dean.

Ora si trovavano nel corridoio dell'ospedale, in un punto deserto.

“Sentite, io…non so davvero come scusarmi, per quello che ho fatto.”
Dean sospirò pesantemente a queste parole.
“Ci ha già pensato Gabriel a tenerci informati in queste settimane che non ci siamo visti.” disse Dean.

Castiel li guardò stupiti e Sam lo guardò male.

"Ti stupisce che volessimo sapere di te?? Siamo tuoi AMICI e tu non ici rispondevi, eravamo in pensiero!!"

"Io...io..mi dispiace molto. Vi ringrazio. Che….che cosa vi ha detto?” chiese l’angelo.
“Ci ha detto che eri disperato quando hai aperto il Purgatorio, che non ti aspettavi che avresti portato i leviatani sulla Terra, che hanno preso il controllo su di te, che hai cominciato a fare il giustiziere credendoti Dio e che buona parte della distruzione della Compagnia, era merito tuo.”

“Sì…ma poi..LORO hanno cominciato a diventare più esigenti. A esigere più…sangue..e io..”

“A quel punto, tu, preda del rimorso, hai chiesto aiuto a Gabriel e Crowley che ti hanno purificato, facendoti vomitare sangue. Letteralmente.” Disse Sam.
“Loro volevano costringere queste bestiacce a…andarsene, ma…qualcosa..è andato storto.”

“Non ti sei reso conto di quanto fossero forti e quanto fossero ingestibili..invece di riuscire a riportarle nel Purgatorio..loro sono scappate.” Concluse Dean.

“Lo so che vi ho deluso.” Disse Castiel, lacrimando. “Io volevo solo..fare qualcosa di buono per il mondo..e allo stesso tempo..rispettare la promessa che io e Crowley ci siamo fatti..”

“Portare fuori una creatura del Purgatorio..” disse Dean.

“Sì..”
“Sei così in debito con questa persona, da sacrificare tutto quello che hai costruito..il nostro rapporto…le tue amicizie…il mondo..” disse Dean.

“Mi dispiace..” disse Castiel, cadendo in ginocchio, abbracciando con entrambe le mani le loro caviglie.
 
Dean e Sam lo guardarono basiti. Un angelo, una creatura di Dio, inginocchiata ai piedi di due mortali qualsiasi.

Doveva esser successo qualcosa di molto serio e importante con quella creatura, che magari aveva messo in discussione la sua stessa identità per portarlo a quel punto.
“Beh…questa creatura deve essere speciale, allora.” Sorrise Dean dolcemente e insieme a Sam, fecero alzare l’angelo con una mano solo e lo attirarono in un abbraccio a tre strettissimo.

“Quindi…mi perdonate?” chiese, tirando su con il naso.
“Tu ci hai perdonato un sacco di cazzate fatte, puoi chiederci qualsiasi cosa.” disse Dean.

“Sì.” Confermò Sam.