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Autore: Spensieratezza    07/09/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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“Mi sorprende, Bobby, mi sorprende davvero…sai, io non ti conosco..davvero, non ti conosco, non so com’è il tuo rapporto con Dean e Sam, perché non vi ho vissuto. Ero occupato in un dramma tutto mio in corso..che si intrecciava con loro, certo, ma non con voi nello specifico…non so qual è il vostro rapporto, ma guardando questo..” disse indicando lo stesso Bobby più giovane che giocava a calcio con due bambini che erano i Dean e Sam piccoli , “dico che se è rimasto sulla scia di questo, non ti capisco proprio.”

Bobby guardò i due bambini giocare, con tristezza.

“Insomma, per essere uno che ha spezzato il cuore della donna che amava perché non voleva darle dei figli, te la cavi molto bene con dei marmocchi.”
“Mio padre era un bastardo ubriacone…non volevo essere come lui.
“Sai, Bobby, forse per risolvere il conflitto, dovresti accettare di tenere aperta quella porta..”
" Come??”

“Non tutto è come ce lo ricordiamo, a volte ricordiamo cose che non sono mai accadute e ne abbiamo dimenticate altre..che cosa vuoi tenere fuori, Bobby? Cosa non vuoi accettare di vedere?”

“N-NIENTE, ricordo tutto ed è già orribile quello che ho visto e poi cosa c’entra questo? Non può fondarsi tutto sulla mia triste infanzia, questo è un lavoro da psicanalista da due soldi, dai..non parlerò di mio padre, non lo farò!”

“E allora se preferisci, parliamo di tua madre.
“C-cosa?”
 
Uno sfarfallio e si trovarono in un salone fiocamente illuminato.

“Stavi giocando a un videogioco, ma hai fame, scendi per fare merenda e all’improvviso senti delle voci..è tua madre al telefono, ma non l’hai mai sentita così…è stranamente…FELICE.”

“Oh, Milton, non fare così…oh, davvero mi vuoi così? Tutta per te?”
Ti fermi e guardi tua madre come se non la riconoscessi..lei si scosta dal divano su cui è seduta, turbata.

“B-Bobby, che stai facendo qui? Va di sopra. Vai!!”

Tu obbedisci e corri, dentro di te solo il desiderio di dimenticare al più presto quello che hai sentito.
Ma non ci riesci.

La notte la passi a piangere, senza dormire, fino a quando arriva tua madre in camera tua con aria triste e ti abbraccia.
“Tesoro mio, quello che hai sentito..non era niente..davvero..”

“Non tradisci papà?”
“No..non lo tradisco, non potrei mai. Era uno scherzo, solo uno scherzo che la mamma faceva con un suo amico. Ma papà questo non lo capirebbe mai, si arrabbierebbe e ci lascerebbe. Tu non vuoi che papà si arrabbi e ci lasci, vero?”
“N-no. “

“Allora sarà il nostro piccolo segreto.”
 
“Non lo fu per molto..” commentò Bobby.
“No, infatti.”
 
“I tuoi genitori stavano litigando, lui aveva trovato dei bigliettini compromettenti e chiedeva spiegazioni, li hai sentiti urlare. Poi all’improvviso tua madre che supplicava di perdonarla.
Poi uno schiaffo.

Fu la prima volta che la vedesti usare le mani su di lei.
 
Basta!! Che cosa vuoi dimostrare???”

“Che il male non sta mai da una sola parte, Bobby e che incolpare una sola persona non ti farà stare meglio ad accettare quello che è successo.”
“Mio padre era un bastardo e quello che ha fatto lei non lo giustifica!”

“Non siamo mai giustificabili per le ignominie che compiamo in preda al dolore…però aiuta..specie nei momenti di buio interiore…realizzare che anche coloro che abbiamo odiato e che chiamiamo mostri, un tempo hanno sofferto per diventare così..”
 
Un altro flashback.

“Papà, posso andare a letto? Ho sonno..”
“Resta ancora un po’ con me, Bobby. Tu sei l’unico che mi resta. Se tua madre non mi ama più, devi farlo anche tu per lei, lo sai? Sei capace di farlo? I figli devono amare i padri.”
Bobby non riuscì a dire una parola.

“E poi perché non dovreste? Vi sfamo, vi porto da mangiare a casa. In cambio chiedo solo di essere amato. Ti sembra che chiedo troppo? Ti sembra così? RISPONDI QUANDO TI FACCIO UNA DOMANDA!” disse scrollandolo.

“No!! NO! NO!” strillò Bobby.
Il padre lo guardò male.

“Mpf..ci hai messo troppo a rispondere. Come lei. Quando le ho chiesto se mi aveva tradito, quando le ho chiesto se mi amava..”

“Ed! Lascia stare il bambino, lui non c’entra.”

Bobby si districò e scappò via al piano superiore.
Il marito la guardò con disprezzo.

“Lo stai contagiando con le tue omissioni, le tue bugie..lo vuoi far diventare come te..prima mi tradisci e poi vuoi portarmi via anche l’amore di mio figlio. MALEDETTA!

“Ti ho chiesto perdono..” disse lei cercando di abbracciarlo.

“Io non ti amo più.”
“Non puoi lasciarci. Non distruggere la nostra famiglia!”
“Se una relazione senza amore è quello che desideri..allora..”
 
“BASTA!!! NON GUARDERÓ OLTRE!”

“L’hai fatto, Bobby, l’hai già fatto. Alla fine l’inconscio ti mostra comunque i ricordi che ci hai seppellito.”
“Non è stato l’inconscio, sei stato tu. TU!! “

“Non è stata colpa tua, hai idealizzato tua madre, tuo padre era solo l’orco cattivo, hai dimenticato..hai voluto dimenticare..”

“Non mi convincerai che era mia madre la carnefice.”

“Hai vissuto in una famiglia disfunzionale in cui tuo padre non si sentiva amato, dove tua madre faceva altrettanto, ma lei voleva restare qui. Voleva restare qui, Bobby. Non è mai stata una prigioniera!”
“No…”

“Perdona tua madre e perdona anche tuo padre per essere diventato violento..perdona tua madre per aver tradito tuo padre e te stesso per non esser riuscito a stargli vicino..perdonati, Bobby!”

NOOOOO.”
 
CRAAAASHHHH.

Un bicchiere di latte si rompe. In quel riflesso, Crowley esce.
“Ancora tu???”
“Io voglio solo essere amato.”
“No…”

“Sei attratto da lui. Inconsapevolmente hai trovato in lui quello che non volevi vedere in tuo padre. Il desiderio d’amore.”
“Crowley..”
Il demone sorrideva.

“Odiavi tuo padre, perché pensavi fosse colpa SUA, se tua madre lo tradisse, che era colpa sua se un angelo così innocente aveva cercato felicità altrove, lei così dolce, così pura, che ti difendeva sempre, dai bulli, che ti sosteneva quando tuo padre ti criticava la passione per la musica e per i libri, che ti incoraggiava a diventare un giardiniere…era lui il cattivo e con il suo rancore secondo te lo dimostrava.”

“No…non è come tu dici..”

“Tuo padre era violento ed è ingiustificabile, è vero..ma era anche lui immerso nel suo dolore. Il dolore di chi non si sente amato nella sua stessa famiglia. Ogni volta pretendeva che la cena fosse a posto, che fosse tutto perfetto..dimostrazioni di amore IMPOSSIBILI da avere..per colmare il vuoto che sentiva dentro, un vuoto impossibile da colmare.”

Bobby non disse niente.

“Se solo lui fosse venuto da te e ti avrebbe abbracciato, magari sarebbero andate in modo diverso le cose..se i vostri genitori avessero divorziato..ma non fu così e quando poi quel giorno tu ti mettesti in mezzo per difendere tua madre da quello spintone..”



Lo scenario cambiò ancora e Bobby vide stesso mettersi davanti a sua madre e supplicare il padre. "Non fare del male alla mamma, ti prego, ti prego."

Lo sguardo del padre cambiò, come i suoi occhi, smarrimento in quello sguardo. Strinse i pugni.

“È finita, hai capito, Margareth? Noi ci lasciamo, hai capito?”

Non tornò più.

“Non mi interessa quello che dici, alzare le mani su una donna è un fatto increscioso e un reato, una cosa ripugnante e imperdonabile.”

“Non dico non lo sia, ma anche tradire qualcuno lo è..noi umani siamo esseri che siamo pieni di cose imperdonabili..che ci straziano il cuore. Tu non riesci a perdonarti di non aver saputo capire tuo padre, è questo il tuo dolore, non l’alcolismo, non la violenza, o la tua vita difficile. Questo.”
“NO. NO”

Ma Bobby vide sé stesso andare da suo padre e abbracciarlo.

“Le tue gambe..sono state un segno del tuo karma..quel bambino avrebbe voluto andare da suo padre e abbracciarlo..ma non lo fece a quel tempo e alla fine non avrebbe camminato più. Quando la tua anima è guarita, qualcosa in te è cambiato.”

"Non è stata la mia anima a ridarmi le gambe ma Crowley."

"Tutto quello che facciamo...siamo solo pedine nel cosmo e i demoni non fanno eccezione. Quando facciamo qualcosa per qualcuno, è scritto nel nostro destino. Era destino che riavessi le tue gambe, in un modo o nell'altro e Crowley è stato scelto dall'universo per questo, come ogni giorno miliardi di persone sono scelte per influenzare il corso della nostra vita e farci tanto male o tanto bene. "

“Come fai a sapere tutto questo?”
“Sono nella tua mente!”
Bobby si sfiorò le gambe.

“Non ho mai pensato alla perdita delle mie gambe come un trauma dell'anima."
“Ti stupisci, Bobby? Spesso non vediamo la verità, fino a quando non siamo pronti a vederla..ma gli occhi sono ciechi e…AHHHH.”

“Che cosa ti succede? Vergil! Vergil! Tutto ok??”
“È la sirena di un’ambulanza..-“
“Cosa?? La mia?? Sto morendo??”
“Non sei tu a stare male…sono io..”

“Cosa? Ma è impossibile. Che significa..Vergil? ehi, che cazzo significa? Non tenermi fuori..VEEEEERGIL!”















Note dell'autrice: con questo capitolo non voglio assolutamente incoraggiare, istigare o giustificare qualsiasi tipo di violenza domestica!
Denunciate sempre i maltrattamenti!


Detto questo, perdonatemi, ma non sono riuscita a resistere..nel canon mi è tanto dispiaciuto questa situazione e sento il bisogno di farli riappacificare, non lo so neanche io perchè..ps nella mia versione, il marito non è neanche lontanamente violento come nel canon
 
   
 
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