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Autore: RedelNord    09/09/2021    1 recensioni
La storia riprende gli eventi di Supernatural a metà della seconda stagione, cronologicamente slittiamo indietro di dieci anni.
Sam e Dean svolgono la loro professione di cacciatori del soprannaturale in maniera nascosta, nell'ombra, non sanno che qualcuno oltre oceano, svolge la medesima professione, ma sotto lauta ricompensa.
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Seconda stagione
Capitoli:
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(Frankfort Kentucky, 2 Gennaio 1997)
L’uomo correva senza posa, ogni tanto si guardava indietro… il grido della bestia sembrava sempre più vicino…
La paura impediva qualsiasi pensiero lucido, solo una parola rimbombava nella testa dell’uomo: scappa! Cosa lo aveva obbligato a precipitarsi lì!? Non sapeva contro cosa avrebbe combattuto, combattuto… come se effettivamente qualcuno avesse potuto farlo, contro quell’essere… nessun cacciatore avrebbe potuto fermarlo, era qualcosa di talmente malvagio ed ancestrale dall’essere fuori dalla portata di chiunque…
Di nuovo quel grido… Squarciava le tenebre e prorompeva tra le ombre, esso stesso era fatto d’ombra, affamato.
L’uomo continuava a correre, e ora ogni più piccolo particolare di quanto aveva letto, lo ossessionava senza tregua: il suo nome… puoi sentirlo attraverso li vento… nessun cacciatore ha la forza… in cerca delle anime deboli… puoi sentire il battito delle sue ali…
Paura…
L’uomo aveva raggiunto la sua macchina, ora non sentiva più quel grido. La notte era calma, e il vento soffiava tra le fronde degli alberi, non c’era nessuno in giro, quel verso però era vivido nella sua mente, così il cacciatore decise che era ora di andare, ma fu quando si voltò che l’ombra calò su di lui, due immense ali si spiegarono e la creatura fu davanti a lui… di nuovo quel grido, poi silenzio…
 
(Jacksonville Florida 25 Dicembre 1996)
Io e Gabriel siamo giunti a questa vecchia baracca, a sentire lui dovrebbe essere uno dei luoghi che perlustrava John, alla ricerca dei ladri dei manufatti, era convinto che tutti quegli arnesi servissero per qualche strano rituale.
Gabriel mi fa cenno di restare basso, poi estrae ambo le pistole. La baracca è un vecchio granaio fuori dall’agglomerato urbano, dimenticata qui da Dio e dagli uomini, estraggo la pistola e seguo il compagno addentrandomi tra le assi di legno che lui ha sfondato, legno marcio, è ceduto in fretta.
Il granaio non è troppo grande, ma non c’è niente qui, così abbasso la guardia e mi alzo dritto, “qui non c’è niente.” Protesto, un poco deluso. Gabriel si mette l’indice sulle labbra come per dirmi di tacere, poi si abbassa piano e si sdraia sul pavimento, appoggia un orecchio a terra come per sentire qualcosa. Sento un rumore, allora alzo la pistola in quella direzione, solo un ratto.
Il mio collega si tira su, “dev’esserci una botola per arrivare di sotto.” Afferma, mentre guarda per terra alla ricerca del presunto passaggio, “cos’hai sentito?” Chiedo io, mentre lo aiuto nella ricerca.
“C’è qualcuno di sotto…”
“Non sarebbe meglio aspettare che uscisse, così non perderemmo tempo a cercare un’entrata.” Propongo io, ma Gabriel risponde che potrebbe esserci un’altra uscita che da sotto sbuca chissà dove, e in effetti non ha tutti i torti.
 
Mentre cammino mi accorgo di una cosa, sento che ho colpito qualcosa di metallico, sposto il sottile strato di paglia che sta a terra e la trovo.
“Gabriel…” Lui mi raggiunge, “ho trovato la tua botola.” Affermo indicando la maniglia di ferro urtata in precedenza.
 
Scendiamo la stretta scala che porta fino giù e infondo alla rampa, riusciamo ad intravedere una luce fioca, scura e tremolante, la classica luce di candele, avanziamo lentamente con le armi spianate, Gabriel per primo, io lo seguo.
Questo posto, odora di marcio e sangue…
Per terra vi sono delle tracce di sangue infatti, chissà cosa ci combinavano qui.
Ad un tratto vediamo una sagoma muoversi nell’ombra, siamo scesi dalla scala, notiamo il piccolo altare che si trova al centro della stanza, sopra c’è un calice che sembra essere molto prezioso, degli amuleti, corna e alcuni manuali.
La figura si muove ancora, Gabriel esce dal nascondiglio… Che cosa fa!?
“Chi sei!?” Intima, con le pistole pronte, “fatti vedere!”
Lentamente, un ragazzo si palesa dall’ombra, gli abiti sono consunti, i capelli arruffati, il sorriso beffardo e in un lampo riusciamo a vedere che gli occhi gli sono diventati neri, subito penso di sparargli ma so che se lo facessi ucciderei un innocente.
“Ti stavo aspettando Gabriel… Dylan.” Ci saluta lui chinando il capo.
“Non crederai veramente di averci fregato, no… Abbiamo deciso di mostrarti qualcosa proprio per farti capire che non potrai nulla contro di noi.” Continua a rivolgersi a Gabriel, che ha abbassato le armi, poco male, tengo io la pistola puntata sul figlio di puttana.
“Se non avete tutti i manufatti, non potete completare il rituale.” Asserisce Gabriel, sicuro di se, quindi lui sa… Lui sa cosa vogliono fare…
Il ragazzo alza le spalle: “li avremo presto, e comunque…” Ora la sua attenzione si rivolge alla rampa delle scale, che se si riferisse all’esterno, un brivido incontrollabile mi scorre lungo la schiena. “Qualcuno è già uscito, era alla porta da tempo… impaziente… affamato…”
Tornano gli occhi neri: “chissà come faranno i tuoi amici Dylan, oh, ora sono sulle sue tracce… poveri illusi, pensano davvero di poterlo fermare… Dimmi: ti sei almeno ricordato di dirgli addio?” Il bastardo mi ridacchia in faccia.
Un impulso irrefrenabile mi spinge a premere il grilletto e lo faccio, cinque volte, con rabbia e mi piace…
Il ragazzo stramazza al suolo e una nuvola nera esce dalla sua bocca per poi prendere l’uscita attraverso la botola. La guardo allontanarsi, senza poter fare niente.
Gabriel mi prende per le spalle e mi scuote con violenza: “che cazzo ti è saltato in mente mi spieghi!?” Solo ora guardando il corpo del ragazzo morto, capisco cosa ho fatto, resto attonito mentre Gabriel cerca di fare qualcosa per quel poveretto ma ho avuto davvero una buona mira, e non c’è niente da fare.
“Mi dispiace Gabriel, io… io… ho perso il controllo davvero…” Ho pensato a loro, è passato del tempo ma io ho pensato a loro, mi sono sentito in dovere di proteggerli, anche da qualcuno che li stava solo minacciando, non capisco… Cosa mi prende!? Questo non è il Dylan che conosco, eppure non mi rammarico troppo di questo… Non sono concentrato, basta! Basta distrazioni Dylan, devi concentrarti, loro non ci sono, lasciali perdere!
 
Gabriel ora pone attenti sguardi al piccolo altare, mi sembra il momento migliore per cambiare discorso: “tu sai cosa stanno facendo?” Chiedo con discrezione, senza essere troppo invadente.
Lui annuisce: “quegli oggetti che stanno arraffando, sono oggetti magici molto potenti, capaci di confinare i demoni ma anche di liberarli, se si effettua un certo tipo di rituale, li stanno mettendo insieme per un solo scopo…”
“Quale scopo?” Chiedo io, già prefigurandomi uno scopo plausibile.
“La guerra.” Asserisce Gabriel, poi si alza e si muove verso l’uscita.
“Cosa intendeva con: qualcuno è già uscito?” Chiedo, mentre lo seguo.
“Che qualcuno è già uscito, come ha detto lui era già alla porta e bastava poco, è meglio sbrigarsi Dylan…” Il mio compagno si volta guardandomi negli occhi: “dobbiamo trovare gli Winchester.”
 
 
(Frankfort Kentucky 3 Gennaio 1997 ore 20:43)
Tell every creature of the night…
The kill is around the bend…
So listen my friend: Nightwing flies again…
Il freddo si fa sentire, la musica dovrebbe scaldare l’atmosfera ma chissà come mai non mi sento più caldo, sfrego la mani tra di loro soffiandoci sopra sperando di avvertire qualche miglioramento, niente di che comunque.
“Tutto bene Sammy?” Chiede Dean, continuando a guardare la strada, superando il cartello che ci da il benvenuto in quest’altro villaggio, piuttosto spoglio devo dire, ma forse è l’effetto della neve.
“Vuoi cominciare la caccia stasera?” Chiedo io, piuttosto infreddolito, lui annuisce convinto: “sì, prima è meglio è, questo è un grosso figlio di puttana ma possiamo farcela, è una bestia notturna, non credo che sia uno spirito vendicativo, uccide a caso forse è un Wendigo o un licantropo.”
Correggo mio fratello di lì a poco: “non è né l’uno né l’altro in realtà, i corpi vengono ritrovati quindi non può essere un Wendigo, e tantomeno un lupo: agisce anche senza luna.” Non mi ascolta mai quando parlo, queste cose gliele ho dette prima di partire, mi sembra sempre distratto ultimamente, bé, l’importante è che non si distragga mentre guida, ci mancherebbe che due che fanno un lavoro come il nostro morissero a causa di un’incidente stradale.
“D’accordo, allora cos’è secondo te?” Dean ha tirato fuori una barretta energetica e si mette a mangiarla sgranocchiando rumorosamente, è fastidioso.
“Credo che sia un demone…” Sono abbastanza sicuro di cosa potrebbe essere ma ho paura di avere ragione, quegli uomini morti… erano tutti cacciatori, gente che ci sapeva fare…
“Un demone, sul serio…?” Chiede Dean a bocca piena, con un mezzo sorriso, “non scherzo Dean, questo demone ha fatto fuori parecchi cacciatori in pochi giorni, è qualcosa che va oltre me e te.” Sono serio e non ho intenzione di morire a causa della sua superficialità.
“Andiamo Sam, cosa può essere che non abbiamo già affrontato!? È un demone come un altro, una bella trappola, un esorcismo come si deve e boom, saremo a casa prima ancora che tu possa dire: buon anno.” Lo vedo fiducioso, mi auguro che possa avere ragione io sono preoccupato, i rapporti non sono chiari, non so proprio contro cosa combattiamo.
 
Nightwing is stirred
And taken to flight
The silence is over, he’s shattered the night
Life ain’t for givin and forgivin ain’t free
No soul will rest while the hunted run free…



(Frankfort ore 00:23 4 Gennaio 1997)
Dopo aver preso una stanza al Motel io e Dean ci siamo preparati per la caccia, usciti in una delle vie dove sono stati trovati tre cadaveri qualche giorno fa, la notte è calma e oscura, qui l’illuminazione è scarsa e la paura aleggia sui nostri volti.
È tutto troppo tranquillo, tutti gli omicidi sono stati portati a termine tra la mezzanotte e le sei di mattina e ormai dev’essere passata mezz’ora dalla mezzanotte.
Io Dean torniamo in macchina, il freddo è davvero troppo insopportabile.
“Allora che succede, il nostro demone è timido stasera, non sa scegliere la gonna da indossare?”
“Non lo so Dean, forse è presto.”
La voce di Sam mi sembra strozzata, interrotta, come se fosse spezzata dal freddo, e credo non solo da quello.
“Stai bene Sam?” Chiedo io, toccandogli il braccio, lui mi guarda con aria sofferente e io comincio a preoccuparmi.
“Non mi piace Dean, ho una brutta sensazione…È come, sapessi che… si tratta di una cosa, che va oltre noi, un nemico al di là delle nostre forze.”
Ora sta cominciando a preoccuparmi, guardo fuori, poi metto mano alla pistola, controllo che sia carica, bene…
“Ascolta Sam abbiamo preparato la trappola, non la può vedere, è sotto la neve, ci basta farlo finire lì ed è fatta, nessun demone può superarla.” Provo a tranquillizzare mio fratello, lui annuisce come se fosse d’accordo con me ma sento che è ancora agitato, non gli do torto comunque, anch’io inizio a preoccuparmi. “Nessuno che abbiamo affrontato.” Risponde lui in ritardo, senza guardarmi, io mi volto verso di lui e ora quelle parole si insinuano nella mia mente come un virus, faccio del mio meglio per cacciarle e ci riesco, un pochino.
Sento un rumore, alzò la testa, vedo delle luci provenire dalla strada, sembrerebbe una macchina, esco dall’auto per controllare.
È un furgoncino, grigio chiaro metallizzato, si ferma a metà strada, dalle porte escono sette tizi, portano tutti in mano qualcosa, cinque di loro sono armati di spada… Ma dove pensano di essere? Alla fiera medievale? 
“Ehi tu!” Si rivolge uno, a me. “Devi andartene, ora.” Cosa!? Questo piccoletto occhialuto armato di spada mi dice cosa vare? Ma sul serio? E io che credevo di averle viste tutte.
“Senti amico non per scoraggiarti ma io sto lavorando e sarebbe meglio che tu e la tua combriccola vi toglieste di torno.”
Lui scuote la testa, poi si gira un’istante per controllare che i suoi compari abbiamo preso posizione, “non capisci ragazzo, noi siamo cacciatori.” Asserisce adesso, il piccoletto, alzandosi in tutto il suo metro e settanta forse.
L’ultima affermazione mi fa restare stupito e non poco, Sam scende dalla macchina, “Dean, che succede?” Chiede, quasi preoccupato. Risponde il piccoletto: “dovete andarvene, ora.” Intima, rivolto verso Sam, io non mollo: “ehi, guarda che anche noi siamo cacciatori, siamo qui per lo stesso motivo, abbiamo già preparato una trappola…” Lui scuote la testa e mi interrompe, odio essere interrotto. “Nessuna trappola può fermarlo, l’unico modo è…” In quel momento un grido stridulo e maligno squarcia la fredda aria della notte.
Uno dei cacciatori viene sollevato a mezz’aria, sembra come se un gigantesco uccello fatto d’ombra e fumo l’abbia preso, con un rapido colpo gli apre uno squarcio sulla pancia e il poveretto grida dal dolore, poi viene lasciato cadere e stramazza al suolo macchiando la neve.
“Andate via, subito!” Grida l’occhialuto, correndo verso lo scontro con la spada in pugno.
Ma cosa spera di fare!?
“Cristus…” Sussurro io, l’ombra si ferma, stava coprendo di graffi un altro cacciatore ma ora sembra guardare verso di me, grida ancora, io rimango pietrificato, il demone vola rapido verso di me, io mi abbasso a faccia a terra.
Sento un grido, “Sam!” Mi alzo e vedo l’ombra che di avventa su di lui, mio fratello cerca di lottare ma non credo che resisterà ancora per molto, ho bagnato i proiettili con l’acqua santa, sparo al demone ma non sembro fargli troppo male, lo distolgo da Sam e lo chiamo verso di me, sono proprio sulla trappola, vieni a prendermi bastardo…
Lui grida e si precipita verso di me, di nuovo, mi scaraventa contro un albero e io avverto il dolore dell’impatto, prima di rovinare nella neve, il demone si muove ancora come prima… non è possibile, la trappola non lo ha fermato, si avventa sui quattro cacciatori ancora vivi, zoppicando mi alzo e mi avvio verso l’Impala, Sam sanguina copiosamente, ha tagli sul viso e sul torace e una ferita da oggetto contundente sta alla base dell’addome, metto in moto e scappo a velocità sostenuta.
 
(ospedale di Frankfort ore 00:56 4 Gennaio 1997)
 
“Aiutatemi vi prego, mio fratello sta male…”
“Cosa gli è successo!?”
“Eravamo per strada, lo hanno aggredito…” È più o meno la verità…
Resto in un angolo della sala mentre cercano di rianimarlo, non sto pensando a niente, sto solo osservando un angolo vuoto con le mani fra i capelli…
“Carica… Libera!”
Quel suono monocordo, stridulo, non riesco a non pensare a quanto somigli al grido di quel demone…
“Ancora, carica… Libera!”
Spalanco gli occhi, ora riesco a pensare, sto pensando a Sam, solo a Sam, non sto pensando a un momento preciso, ad un avvenimento, penso solo a lui e resto il respiro mancarmi mentre il cuore rimbalza nel petto rimbombando in gola ed in testa, ho mal di testa e sudo…
Non posso guardarlo, non ci riesco, vorrei uscire ma ho le gambe di piombo, la bocca mi si secca e non riesco a piangere…
 
“Carica…”
Stavolta guardo, sono tutti attorno al suo letto, cercano di rianimarlo, ossigeno, defibrillatore, massaggio cardiaco… Vorrei dire loro di lasciarlo stare, vorrei semplicemente che fosse possibile per me, avvicinarmi dargli uno schiaffo e farlo svegliare, poi ridere mentre guardo la sua faccia indispettita, maledetto me… Ho vissuto cercando sempre di soffocare il pensiero di vederlo morto, ripenso a quanto mi ha detto papà, al fatto che se Sam fosse diventato uno schiavo del male avrei dovuto ucciderlo, non avevo mai pensato a quello, in generale credo di essermi illuso che il mio fratellino e io saremo potuti stare per sempre insieme…
Sam aveva ragione: quel demone va oltre noi, va oltre lui… Non obbedisce a nessuno, vive per uccidere e stanotte ha ucciso, non ho idea di che cosa sia o da dove sia arrivata, ma ora è qui e non credo che mi lascerà andare…
“Libera!”
Il suono cambia, e la linea crea di nuovo quei picchi verdi sul monitor, sento il cuore quietarsi di botto e stavolta riesco a piangere, anche il mio respiro, pian piano torna regolare.
“Grazie Sam…” Bisbiglio a labbra strette. 
 
 
Ore 5:57
 
Sono rimasto con lui tutta la notte, inutile dire che non ho chiuso occhio, sono andato a prendere il diario di papà, volevo vedere se riuscivo a trovare qualcosa su… quell’essere… Non ho trovato nulla, niente che potesse anche  solo vagamente somigliargli… Non ho mai visto un demone così potente, la trappola non l’ha fermato, l’acqua benedetta gli ha fatto solo il solletico e Cristus lo ha solo fatto incazzare.
Mi dispiace Sammy, avevi ragione tu, è una cosa che va oltre noi, gli prendo la mano e intanto mi appoggio sulla poltrona, sono stanco, mi sono già bevuto quattro caffè ma credo che ormai non mi facciano più molto effetto, il suono stridulo del monitor cardiaco accompagna questa lunga notte.
“Sammy…” Non so nemmeno cosa posso dirgli, “ti avverto, se muori me la pagherai…” Provo a ridere ma non ci riesco, provo a illudermi di poter gestire la situazione ma è davvero troppo.
 
“… Totale di ventotto persone decedute questa notte…” Alzo lo sguardo, è il notiziario delle sei, così mi alzo in piedi e ascolto meglio.
“Molti stanno abbandonando la città, in dieci giorni ci sono stati ben quasi cento morti, le autorità non riescono a spiegare questo fenomeno, se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente la città sarà evacuata, è stata già mobilitata la guardia nazionale, alcuni fanatici si radunano nelle strade affermando che è giunta la fine del mondo, noi consigliamo a tutti di restare in casa nelle ore notturne, perché è di notte che questi misteriosi assassini colpiscono, state al sicuro e non uscite dopo la mezzanotte ma se potete… abbandonate la città…”
Ora non ascolto più, mi volto lentamente verso Sam, poi rivolgo il mio sguardo alla finestra, non ho mai vissuto una situazione del genere, e questo è un demone solo…
“Che cosa sei tu…?” Sussurro rivolto verso l’orizzonte nero, prima di voltarmi a causa del ritorno di quel suono stridulo…
“Infermiera!”
 
 
 
Gabriel ha voluto accendere la radio, io avrei lasciato perdere, questa canzone mi turba alquanto.
 
So tell every creature of the night…
The kill is around the bend…
Listen my friend…
Nightwing flies again…
   
 
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