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Autore: elyblu    12/09/2021    1 recensioni
Se nell'anime Saint Just fosse sopravvissuta all'incidente, come sarebbe stata la vita di Nanako, Kaoru e della stessa Saint Just? Storie di tre ragazze degli anni '90 e dei loro sogni...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kaoru Orihara, Nanako Misonoo, Rei Asaka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Siamo ormai entrati nel pieno di agosto. La fine del primo trimestre scolastico è stata davvero turbolenta con l’incidente di Rei o Saint Just che dir si voglia.
Tutti sono stati coinvolti, è stato un momento di grande paura, terrore, sconforto, speranza, ma anche rinascita, perché qualcuno è cambiato (o almeno si spera), qualcuno ha riflettuto, qualcuno sogna…
E chi dopo questo incidente spera e sogna in un incontro con una persona speciale a cui non ha mai smesso di pensare e di cui sente molto la mancanza è Takehiko, fratello spirituale e non solo di Nanako, grande amico dai tempi delle medie di Takashi, brillante studente di Lettere Antiche che studia tutto il giorno per essere ammesso a un progetto di studio semestrale in Germania; ama così tanto le materie letterarie moderne e antiche da essere curioso di conoscere anche la letteratura europea dalle origini a oggi e magari farne una professione!
È il confidente di Takashi, il suo amico preferito, il suo modello; grazie a lui Takashi, costretto contro la sua volontà dal padre a fare il liceo, cominciò a studiare volentieri il giapponese antico, la letteratura e la filosofia; non che gli piacessero, ma studiati con il suo amico Takehiko rappresentavano un bel momento di condivisione e aggregazione.
Takashi è andato a trovare Takehiko e stanno scambiando quattro chiacchiere.
“E’ un periodo difficile per me, sono triste e pieno di sensi di colpa, non mi va più neanche di accudire la mia auto o di fare girate in auto, non ho voglia di uscire, non ho più sentito nemmeno la mia nuova amica Mariko Shinobu, ho troppi sensi di colpa, divertirmi mentre la nostra Rei sta all’ospedale, fra flebo, farmaci di ogni genere e specie, a riposo sul letto, coi dolori e prossima a trasferirsi in un centro di fisioterapia…non mi sembra il caso”.
Takehiko lo rincuora “quella caduta è stata una grossa sfortuna, ma che colpa avete voi altri? Mi hai anche detto che il vostro legale sta trattando con l’assicurazione del comune un risarcimento perché la passerella non era a norma di legge, e già altre persone sono cadute da lì, anche rimettendoci la vita, questo incidente sarebbe successo comunque”.
“Non è vero” incalza Takashi “se Rei avesse abitato con noi, se l’avessimo convinta a restare a vivere da noi, come era nostro dovere, le cose sarebbero andate diversamente. A volte basta una modifica anche minima nella propria vita e tutto va per il verso giusto, non riesco a vederla in quel letto, mio padre e Fukiko poi si rivoltano ancora più di me per i sensi di colpa”.
“Pensa solo che è viva e potrà tornare come prima, non pensare mai alle conseguenze irreversibili che potevano derivare dall’incidente”.
“Non me lo dire nemmeno, se le fosse successo qualcosa di irreparabile non ce lo saremmo mai perdonato, non ci saremmo più guardati allo specchio, stiamo già a pezzi così”.
“Tu almeno sei sempre andato via via a trovarla, hai portato anche me da lei, le hai fatto capire che le volevi bene”.
“Sì ma non abbastanza, ero troppo preso dall’automobile, dagli studi di Economia, dai miei amici, io sognavo di andare a vivere da solo all’università anche a costo di trovarmi un lavoro e impiegare più tempo a laurearmi, ero quasi geloso di Rei perché a lei a 14 anni fu permesso di andare a vivere da sola e a me nemmeno a 20…lo ritenevo ingiusto, invece era sì una disparità di trattamento fra me e lei, ma in peggio, perché mio padre la mandò a vivere da sola per non avere davanti a sé le sue colpe, e lei è stata abbandonata a se stessa, non puoi vivere da sola a quell’età … ma poi snobbata come è stata lei. Ha fatto bene l’assistente sociale a rimproverare mio padre”.
“Ricordati sempre che tu non l’hai snobbata, sei stato diverso da tua sorella e tuo padre, sei stato vittima delle scelte di tuo padre. Purtroppo gli amici si scelgono, ma i parenti no e io non sono certo stato più fortunato, io lo so che significa essere ignorati dal proprio padre, lui mi ha passato l’assegno di mantenimento fino alla maggiore età, ma non mi ha mai fatto né una telefonata né tanto meno una visita, quindi capisco la situazione. Statele vicino più che mai, ha bisogno del vostro affetto”.
“Tu non fare i nostri stessi sbagli”.
“Io sono sempre in contatto con Nanako, ho un bel rapporto con lei, ma sua madre mi ha detto di non dirle della nostra parentela”.
“Ma che Nanako, babbaleo, mi riferisco a Kaoru, datti da fare, cercala, state nella stessa città e conosci il suo indirizzo, non devi andare a cercarla chissà dove, cosa aspetti a chiamarla o ad aspettarla sotto casa o sotto la scuola?”.
“In realtà quelle volte che sono venuto con te a trovare tua sorella speravo sempre di incontrarla, ma non c’era mai, evidentemente è destino che non possa stare con lei, il destino deve aver deciso così”.
“Ma come parli? Destino? Il destino siamo noi! Il destino è l’uomo! La fortuna gioca al massimo per un 30% ma il resto è guidato interamente da noi. Se la ami come dici di amarla devi darti da fare, sei tu il tuo destino! Potrei capire se Kaoru si fosse trasferita chissà dove e non sapessi dove cercarla, ma ce l’hai qua a portata di mano cosa vuoi di più, che il destino - come tu lo chiami - la accompagni da te? O forse hai talmente paura di un ulteriore rifiuto che non la cerchi perché non reagiresti a un abbandono definitivo?”
“Hai detto bene ora, non potrei sopportare un suo rifiuto definitivo, che mi cacciasse definitivamente e per sempre dalla sua vita, mi ammalerei, non riuscirei più a studiare, dovrei rinunciare al mio sogno di studiare la letteratura antica e moderna europea, e vagherei ramingo in solitudine per il resto della mia vita, perché non amerò mai nessuna ragazza come lei”.
“Se ti comporti così, però, resterai sempre tormentato dal dubbio, pensa a me, a mia sorella Fukiko e a mio padre, ai nostri sensi di colpa, se Rei fosse morta (e non oso neanche immaginarlo) saremmo caduti in un vortice senza fine di rimpianti e rimorsi; anche tu se non cerchi Kaoru resterai sempre preda dei rimpianti, ma se la cerchi non avrai rimpianti, starai a posto con la coscienza e magari invece di andare ramingo come pensi tu ti ricostruirai la tua vita con consapevolezza : ricordati meglio 100 rimorsi di un solo rimpianto”.
“Allora aiutami, fammi venire a trovare tua sorella quando c’è anche lei”.
“Vedi senza il tuo amico Takashi non puoi vivere? Se non ci fossi io saresti perso nel nulla. Non ti preoccupare, pensa a tutto il tuo amico Takashi! Ora io e Rei ti confezioniamo un appuntamento con Kaoru degno di Cupido!”
“Grazie Takashi, se non avessi te…”
“Beh, in qualche modo devo ricambiare tutte le volte che al liceo mi rispiegavi e mi risentivi quell’orrore di giapponese antico che non so come faccia a piacerti tanto!”
“Davvero con te ho trovato un fratello”.
“Ora vado, Rei oggi non mi ha ancora visto, corro all’ospedale, sono gli ultimi giorni e poi finalmente comincerà la fisioterapia! Ciao, ciao! Ah ti avverto però per quando verrai a trovarla : Rei si è fatta portare in ospedale cherie poupee!”
Takehiko ride e si rasserena “No, la bestia, aiuto!”
Le persone a volte inconsapevolmente sono superficiali e ironizzano su cose che al contrario hanno un enorme valore affettivo, ma Takehiko e Takashi, soprattutto il primo, non hanno avuto una infanzia e adolescenza propriamente serene e quindi concediamo delle battute.
Takashi esce entusiasta della sua missione, ha un po’ di malinconia dentro di sé, chiacchiera chiacchiera, ma tutti i consigli che elargisce agli altri non sa applicarli per sé, dice a tutti di agire e tentare fino alla fine, ma lui per sé non agisce mai fino in fondo…resta sempre sulla soglia. Desidera la felicità del suo amico, perché gli vuole bene, gli vuole davvero bene anche se non gliel’ha mai detto….
 
Tutti i giorni Nanako va a trovare Saint Just all’ospedale; ora è in vacanza fino alla prima settimana di settembre, le verifiche del primo trimestre sono andate splendidamente, e ha tutto il tempo a disposizione per la sua amata.
A volte va da sola, a volte con principe Kaoru con cui sono molto affiatate, a volte porta con sé Mariko e Tomoko. Tomoko aveva già conosciuto Saint Just durante la raccolta firme per l’abolizione della Sorority e avevano legato in quell’occasione, mentre Mariko la conosceva praticamente solo di vista.
Mariko ha una grande ammirazione per lei, come tutte le ragazze dell’educandato; Saint Just è un’ottima musicista, fa teatro, gioca assai bene a palla a canestro, è bellissima, di una bellezza particolare, ieratica, sembra venire da un sfera metafisica. Tuttavia, quelle sostanzialmente due volte in cui Mariko aveva avuto a che fare con Saint Just si erano un po’ scontrate. La prima volta fu quando osservava Kaoru allenarsi; Saint Just la sorprese e la portò di forza da Kaoru per presentargliela come ammiratrice; voleva solo scherzare, essere spiritosa, ma Mariko le rispose male, probabilmente per timidezza, perché era da poco consapevole di essere innamorata di principe Kaoru ed era ancora sorpresa e intimorita da questo nuovo sentimento. La seconda volta, quando Mariko andò con Nanako a trovare Kaoru dopo l’incidente alla partita di palla a canestro, fu Saint Just a essere poco cortese con lei; quando Saint Just vide Mariko e Nanako fuori della stanza di Kaoru insinuò che stessero origliando, ma Mariko le rispose a tono, la prese quasi di peso e la spostò per entrare nella stanza di Kaoru.
Ora Saint Just e Mariko stanno simpatizzando e scherzano sui loro primi approcci.
Tomoko e Mariko sono soprattutto delle fans di cherie poupee, non hanno mai visto una bambola bella così; Nanako ha portato alcuni vestiti di ricambio in ospedale e proprio Mariko e Tomoko hanno deciso insieme il vestito da mettere a cherie poupee per l’estate, un vestito di tulle color lilla con stampati dei fiori color corallo.
“Ragazze stiamo tornando bambine, ma questa bambola è troppo bella, ha uno sguardo magnetico, sembra voglia partecipare alle nostre conversazioni ed essere una di noi, le manca solo la parola” ride Tomoko.
“Adesso la prendo in braccio io, mi piace quando appoggia il suo viso sul mio collo” prosegue Mariko, e ridono a crepapelle.
“Ma cherie la poupee è unica, ma io preferisco la versione umana” aggiunge ironica Saint Just guardando Nanako.
Nanako guarda sempre a sua volta con infinito amore Saint Just, non le stacca gli occhi di dosso, a volte le porta dei fiori che sa piacerle moltissimo oppure dei budini preparati da lei, perché sa che Saint Just ancora mangia poco, giusto cose poco solide. È sempre sul punto di ridirle che la ama, anzi questa volta vorrebbe dirle che la ama da morire, ma ha paura della sua reazione, di allontanarla da sé.
Si avvicina il Ferragosto e ormai più o meno tutte le amiche sono partite per la villeggiatura, Mariko è nella sua casa al mare, Tomoko è partita coi genitori per una vacanza di 10 giorni in Russia per poi terminare le ferie estive nella sua casa in campagna, e Nanako lotta coi genitori per restare ad agosto in città per stare con la sua amica Saint Just. A casa Orihara nemmeno quest’anno saranno programmate le vacanze; prima si dovrà vedere come procedono le analisi di controllo che Kaoru sta facendo e poi si vedrà in base agli esiti.
Ultimamente Kaoru è sempre pallida e pensierosa, ride quando ridono le altre ragazze ma sembra rida più per convenienza, per non destare sospetti e non sembrare asociale. Quel pomeriggio della domenica 11 agosto sembra particolarmente assente; nella stanza di Saint Just sono solo in tre, Nanako, Kaoru e Saint Just. Nanako non sa che l’aspettano delle importanti scoperte.
“Martedì comincio la fisioterapia” dice Saint Just “vado in un centro alla periferia della città, sarò impegnata diverse ore al giorno, poi dovrò guardare le lezioni perse l’ultima settimana di scuola e che mi porterà Fukiko, nella sfortuna almeno questa convalescenza è caduta durante le vacanze estive, ma non mi sento ancora bene, sono piena di dolori”.
“Vedrai che guarirai presto, è stato un incidente senza conseguenze permanenti, con impegno, costanza e tenacia recupererai, nell’autunno potrai tornare a scuola e sarà stato solo un brutto sogno da gettare nel dimenticatoio”, incoraggia Kaoru.
“Sarà così anche per te” risponde Saint Just.
“Non lo so”.
“Di che parlate, cosa devi fare principe Kaoru?” Nanako è molto sensibile e anche intuitiva, si ricorda che Kaoru ha perso un anno scolastico per motivi di salute e ha un presentimento; se si fosse trattato di un incidente come per Saint Just, l’episodio sarebbe stato archiviato, ma se ancora dopo oltre un anno deve fare i conti con i suoi problemi di salute, probabilmente si è trattato di una malattia…
Entra in stanza Fukiko che mostra entusiasta lo shopping di quel sabato pomeriggio, dei vestiti che arricchiscono il suo guardaroba.
“Be, io vado, ci vediamo e ci teniamo aggiornate”, Kaoru saluta.
“Aspettami principe Kaoru facciamo la strada insieme, di agosto le strade sono vuote”, dice Nanako.
Nanako e Kaoru salutano Fukiko e Saint Just, Nanako si sente sciogliere il cuore tutte le volte che deve lasciare la sua amata, ma è l’ora di tornare a casa, tanto è tornata Fukiko…
Sulla strada del ritorno Kaoru è cupa, taciturna, lei che è sempre gioviale e allegra, chiacchierona, “che hai fatto principe Kaoru, non dirmi che sei solo stanca, perché non ti credo, non sei tu da diversi giorni a questa parte, sei sempre seria, parli poco e nulla, sei assente, atona, perché non parli? A volte confidarsi e aprirsi con una persona può servire, anche per un confronto e uno scambio di vedute”.
A Kaoru scappa una lacrima sul viso; stanno attraversando un parco vicino a un tempio buddista rinomato in città, “non è tutto oro quello che luccica Nanako”.
“Che ti è successo?”
“Come sai l’anno scorso ho perso l’anno scolastico per motivi di salute, il mio però non è stato un caso come quello di Rei, se io avessi avuto un incidente a quest’ora sarei tranquilla, mi sarei abbondantemente ripresa e avrei archiviato la vicenda”.
Nanako si impaurisce, comincia ad avere la conferma che Kaoru ha avuto una malattia “Che cos’è che ti tormenta? Cosa hai avuto?”
“Avrai notato che il mio busto è particolarmente magro”.
“Ho solo notato che tu sei molto snella come tutte le atlete”; Kaoru si ferma vicino a un albero, tira la sua t-shirt dal lembo posteriore e chiede a Nanako di guardarla bene; Nanako è sbigottita, non riesce a intravedere la forma dei seni, la t-shirt è perfettamente aderente al busto che risulta piatto.
“Principe Kaoru come fai ad appiattirti il seno così?” Nanako ha un pessimo presentimento, indugia e spera di sbagliarsi “Lo fai per la palla a canestro?”
“L’anno scorso mi hanno diagnosticato un tumore maligno a un seno, data la mia giovanissima età hanno proceduto con una mastectomia bilaterale”.
“Cioè?” Nanako è spaventata, sa che i tumori sono malattie molto gravi, soltanto la parola è inquietante, in più guardando Kaoru immagina cosa possa significare la parola mastectomia anche se non l’ha mai sentita dire…la risposta agghiacciante è quella che si aspetta…
“Asportazione di entrambi i seni”.
Nanako piange, un incidente senza conseguenze permanenti una volta fatta la fisioterapia, come dice Kaoru, si archivia, ma una malattia importante come un tumore no, temi sempre possa tornare – questo pensa Nanako - ; inoltre, quella malattia aveva alterato l’aspetto di Kaoru togliendole i seni. “E’ per questo che hai perso l’anno scolastico?”
“Esatto. Me lo diagnosticarono intorno a luglio, fui operata d’urgenza, cominciò tutto con dei dolori a un seno; se ciò non bastasse mi tolsero i linfonodi ad entrambe le ascelle, e dopo dovetti affrontare una serie di cure massacranti, che mi impedirono di studiare con profitto. Io a settembre tornai a scuola, studiavo, ma poi dovevo assentarmi spesso per le terapie e quando mi mettevo sui libri o provavo a rimettermi in pari con le lezioni mi sentivo male e facevo poco, non immagini che inferno ho passato Nanako” prosegue Kaoru che inizia a piangere “facevo la telecobaltoterapia, mi mettevano dentro un marchingegno detto ‘bomba al cobalto’, un nome terrificante che … è proprio il caso di dire ‘basta la parola’; e poi ho fatto anche la chemioterapia. Avevo dolori lancinanti, non riuscivo a mangiare, svenivo, ero in classe con Rei, lei ti può dire quante volte i miei genitori o i miei nonni sono venuti a prendermi a scuola e quante assenze facevo; mi presentavo agli esami, ma nonostante fossi sempre andata bene a scuola, in quello stato rendevo pochissimo e una volta mi sentii così male che non li terminai neppure. I professori dissero che avevo accumulato troppe lacune col programma e sarebbe stato meglio se avessi ripetuto l’anno scolastico perché altrimenti avrei comunque perso il secondo anno con maggiori lacune quelle sì non recuperabili”.
Nanako piange.
Kaoru smette di piangere e prosegue “Rei è stata un’amica preziosa, mi è stata molto vicina, quando mi sentivo male veniva sempre a trovarmi a casa, mi telefonava, è stata fondamentale, era discreta, presente senza essere invadente, senza di lei non ce l’avrei mai fatta, ha un cuore grande e spero che ora lo mostri di più”.
“Ma ora sei guarita principe Kaoru, sei anche un’ottima giocatrice di palla a canestro, di nuovo la prima della classe nello studio, di che ti preoccupi?”, Nanako piange, vuole rincuorarla, ma capisce che è facile parlare quando non si è direttamente coinvolti, Dio solo sa che cosa può aver passato Kaoru oltretutto così giovane.
“Devo fare gli esami di routine, però in contemporanea mi sono tornati i dolori ai seni, ho tanta paura, ho paura che il male si sia riaffacciato, ho gli stessi sintomi dell’anno scorso, ho paura di non esserci più fra un anno o due, di riaffrontare quell’incubo, e Rei siccome è in fisioterapia non sarà con me, domani ho la visita di controllo con gli esiti degli esami e non ho il coraggio, non ci voglio andare”, si accascia su una panchina, piange di nuovo, questa volta come una fontana. Nanako sa che una parola è poca e due sono troppe, l’abbraccia, “Nanako ho paura che lui sia tornato, i sintomi sono quelli, lui è tornato magari con delle metastasi”.
“Che sono le metestesi?” chiede Nanako.
“Si dice metastasi; significa che il male si diffonde in varie parti del corpo. Io alla visita non ci voglio andare, non voglio ripercorrere quell’inferno, io voglio vivere, andare a scuola, studiare, giocare a basket, avere delle amiche, se lui è tornato non farò mai più nulla…ho già perso un anno di scuola, ho lasciato anche il mio fidanzato”, piange.
Nanako la tira a sé, “non devi pensare al peggio, aspetta, può darsi siano dolori fisiologici, non fasciarti la testa prima di essertela rotta, sei forte, giovane, fai molto sport e questo ti aiuta, lo dici sempre anche tu che lo sport fortifica tantissimo, non piangere principe Kaoru sei la nostra forza, il nostro mito, come avrebbe fatto Rei senza di te? Se ti fa piacere domani sera dopo la visita ti chiamo”.
“Grazie Nanako, sei buona, che fortuna ha avuto Rei a incontrarti, dovrebbe davvero fidanzarsi con te”; Nanako arrossisce, Kaoru si ricompone “Via, lo so che ti sei innamorata, sareste perfette insieme, siete dolcissime, buone d’animo, romantiche, sognatrici, io tifo per voi, e voglio sperare che Rei non sia così sciocca da lasciarti scappare”.
“Kaoru, quando le dissi che la amavo mi snobbò”.
“Ma ora le cose sono cambiate, l’ho visto come ti guarda…”, Nanako è felice, ma si sente in colpa verso Kaoru che tra l’altro ha lasciato il suo ragazzo per il tumore; Kaoru le dice “Sei speciale come Takehiko Henmi tuo fratello, infatti per questo mi ero fidanzata con lui”.
Nanako ha un colpo al cuore “Io sono figlia unica”.
“Figlia unica? Oddio che figura grezza ho appena fatto, perdonami….”.
Nanako è sconvolta, ma allora è vero quello che malignavano a scuola : suo padre lasciò oltre alla moglie anche un figlio e quel figlio sarebbe proprio Takehiko Henmi : il suo caro fratello spirituale. Non riesce a crederci, non è possibile questa coincidenza. Perché suo padre ha lasciato il figlio? Come si può abbandonare un figlio? Ma poi un ragazzo buono d’animo come Takehiko? Takehiko allora è davvero suo fratello? Come fece ad avere in terza media questa intuizione? È sconvolta….non riesce neanche a spronare Kaoru, queste domeniche estive sono sconcertanti, l’incidente di Rei, ora la malattia di Kaoru, la scoperta che il suo “caro fratello” è davvero suo fratello, abbandonato da suo padre e che oltretutto è l’ex fidanzato di Kaoru, non riesce più a parlare…Nanako ha un ulteriore colpo al cuore : nel sogno, la notte dell’incidente di Rei, le erano apparsi a tratti, ora da soli ora insieme Kaoru e suo fratello, cos’è questa chiaroveggenza? È molto impressionata… allora esiste il sesto senso? Esiste il collegamento con una dimensione metafisica che comunque ci ricollega a quella razionale? Che scoperta destabilizzante…
Le ragazze smorzano i toni provando a parlare d’altro e tornano a casa.
D’impatto Nanako vorrebbe chiedere spiegazioni a suo padre, si ricorda dell’ex marito dell’amica estetista di sua madre, quello che dopo la separazione la lasciò con 3 figli, mai una visita, mai un versamento per il loro mantenimento, un mostro; suo padre è un mostro anche lui?
E Rei/Saint Just…la sua amata Rei/Saint Just …e se fosse una impressione di Kaoru che lei piace a Rei, se ora lei Nanako si illudesse e facesse un nuovo passo falso???
È tormentata poi da quel sogno la notte dell’incidente di Rei, sognava anche Takehiko e Kaoru, Kaoru triste, una premonizione… Takehiko non solo è suo fratello ma anche l’ex di Kaoru…e perché Takehiko non aveva trattenuto a sé Kaoru???? Lei con la sua Saint Just non si comporterebbe mai così, se anche Saint Just le chiedesse di lasciarla lei le imporrebbe la sua presenza, la ama troppo e morirebbe di dispiacere senza di lei….Troppe emozioni in una serata…troppi enigmi……ma Nanako non si dà per vinta, arriverà a scoprire tutte le verità, perché lei vuole arrivare in fondo alle cose e vuole capire.
 
Nel frattempo Takashi architetta il suo piano, Fukiko non deve sapere nulla perché rimugina ancora sulla sua cotta dei 12 anni per Take…che cosa assurda! Aveva solo 12 anni, lo vide per una sola settimana e ci rimugina ancora dopo 6 anni…che tipo…e tutte quelle cattiverie a Nanako, la piazzata cafona alla povera sorella Rei umiliandola davanti a tutti al proprio compleanno…tutto per una cotta da dodicenne; che bizzosa è Fukiko! Sarà cambiata dopo l’incidente di Rei – si chiede Takashi - ? Chi lo sa? Speriamo! Takehiko è con lui per definire i dettagli del piano e insieme chiamano a casa Nanako..la loro pedina!
Sono le 21:30 passate, Nanako è ancora sotto choc per tutte le notizie del giorno quando sua madre la chiama “Nanako c’è il fratello di Rei Asaka al telefono”.
Nanako sobbalza, non sarà mica successo qualcosa a Saint Just? Qualche problema ai polmoni, ha paura.
“Pronto?”
“Ciao Nanako sono qua con il tuo caro fratello, l’esimio professor Henmi”; Takashi ride, sullo sfondo Takehiko sbuffa “dai non fare come al solito lo scemo”.
“Insomma Nanako ascoltami bene, abbiamo già parlato con Rei e anche lei è d’accordo, abbiamo deciso di darti un importantissimo incarico nella missione Kaoru in qualità di sosia ufficiale di cherie poupee” Takashi sghignazza di nuovo; “basta” interviene Takehiko. In pratica Nanako deve convincere Kaoru ad andare con lei a trovare Rei in un determinato giorno e ora, Takehiko sarebbe stato presente sulla soglia dell’ospedale e avrebbe bloccato Kaoru. L’appuntamento doveva avvenire all’ingresso dell’ospedale e non nella stanza di Rei per evitare eventuali gelosie di Fukiko, non si sa mai. Fukiko è ancora su di giri per la abolizione della Sorority e giustamente sotto stress per la sorella all’ospedale.
“Avrai già capito che Kaoru è l’ex del tuo esimio professore e siccome il tuo esimio professore è molto bravo con la letteratura, la filosofia, la storia…” “smettila Taka”, interviene Takehiko; “eh no Take, tu sei bravo nei tuoi studi ma siccome sei una frana in altre questioni ci dobbiamo pensare noi a te!!!” Takehiko prende di scatto il telefono, mentre Takashi continua a sghignazzare sullo sfondo e a dire fra sé e sé “sono un genio”.
Takehiko ha una voce molto sincera e triste. “Nanako è molto importante, ti prego, ho davvero bisogno del vostro aiuto, un giorno poi ti spiegherò” non c’era bisogno le spiegasse, Nanako sa già tutto e gli vuol bene più che mai ora che ha saputo che è davvero suo fratello. Non ha mai pace Nanako. Gli avrebbe fatto sapere l’orario della visita di Kaoru…in realtà dipendeva tutto da come sarebbe andata la visita oncologica del giorno dopo…ma non era il caso di parlarne né a Takehiko già fin troppo in pena né tanto meno a Takashi.
  
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