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Autore: elyblu    12/09/2021    1 recensioni
Se nell'anime Saint Just fosse sopravvissuta all'incidente, come sarebbe stata la vita di Nanako, Kaoru e della stessa Saint Just? Storie di tre ragazze degli anni '90 e dei loro sogni...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kaoru Orihara, Nanako Misonoo, Rei Asaka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kaoru continua a ricevere delusioni dal mondo degli adulti..…
 
Sono appena terminate le vacanze estive e si torna a scuola, le ragazze sono tutte entusiaste di ricominciare le lezioni.
Nanako è nostalgica; da una parte è felice, rivede regolarmente le amiche, ha trascorso l’estate in città riuscendo a convincere i genitori a lasciarla a casa per seguire la sua amica Saint Just che sta meglio, è finita la sospensione di Mariko che sfoggia lo smalto sul pollice e l’indice, ma ci sono novità che la crucciano : Tomoko si è comprata il motorino, quindi non potranno più andare a scuola insieme, qualche volta si farà dare un passaggio, ma non sarà come andare insieme a scuola prima col treno metropolitano poi con l’autobus, chiacchierare e scherzare lungo il tragitto all’entrata e all’uscita da scuola; inoltre, Mariko ha cambiato casa e prende mezzi pubblici diversi per venire a scuola, e anche Saint Just quando rientrerà a scuola andrà a stare coi fratelli e a sua volta non prenderà più il bus di Nanako. In altre parole, Nanako per la prima volta dovrà andare e tornare da scuola da sola : che tristezza!
Inoltre, Kaoru non si è rimessa con suo fratello, e sta studiando per fare due anni in uno, quindi poi non saranno più in classe insieme; non solo, ma proprio perché Kaoru è molto impegnata con lo studio potrà starci poco insieme nel tempo libero. Ha poi saputo che proprio Takehiko è il figlio del primo matrimonio di suo padre e non ha ancora avuto il coraggio di chiedere spiegazioni a suo padre sul perché abbia compiuto il gesto così deplorevole di non aver seguito nella crescita Takehiko dopo la separazione dalla prima moglie; le sembra assurdo che una persona brava e buona come suo padre abbia fatto una cosa del genere; la sua amata Saint Just le ha dato la speranza che suo padre sia stato vittima degli eventi, ma Nanako deve assolutamente sapere; Takehiko le ha raccontato nella loro corrispondenza epistolare che sta per partire per ca. un semestre in Germania a studiare la letteratura europea proprio ora che si erano conosciuti, le fa pena per come è stato trattato da suo padre e per come lo sta trattando Kaoru, è un ragazzo molto buono d’animo e non viene mai ricompensato. Infine, c’è il suo amore, la dolcissima ed enigmatica Saint Just, che ha avuto un brutto incidente ed è demoralizzata perché non può tornare a scuola, deve studiare da sola con le difficoltà del caso, è stressata dalla fisioterapia; Nanako la ama sempre di più, ma non riesce a dirglielo.
“Ciao Kaoru vieni con me, Mariko e Tomoko dopo le lezioni a trovare Saint Just al centro di fisioterapia? Ieri era molto triste perché non tornerà a scuola prima della fine dell’anno, ha addirittura detto che non marinerà più le lezioni!”
“Non posso, alle cinque devo accompagnare la mamma da un avvocato per la causa di risarcimento contro il mio ex oncologo; i miei avevano già deciso altri nomi consigliati da amici, ma poi hanno deciso di andare a sentire anche questo che non mi piace per nulla, lo sai chi è?”
“No, non lo so” risponde Nanako.
“E’ l’avv. Fujiwara”.
“Ma chi? il padre di Misa della 2^ C, quella ragazza snob che era nella Sorority?”
“Sì, proprio lui, è stato quell’altro simpatico del padre di Rei a dire a mia madre di andare da lui; quando andammo a scuola per farmi dare il programma per fare due anni in uno, c’erano anche dei membri del consiglio direttivo fra cui il sig. Ichinomiya; ovviamente il consiglio direttivo per via delle mie assenze scolastiche conosce la mia storia clinica; il padre di Rei ha insistito tanto perché mia madre andasse a sentire anche questo Fujiwara, dice che sono amici da quando erano ragazzi, si frequentano sempre, Fukiko e Misa sono molto amiche e soprattutto è grintosissimo, aggressivo, lotta per realizzare i suoi scopi a tutti i costi e sta seguendo anche la pratica di risarcimento di Rei per la caduta dalla passerella”.
“Se il padre di Lady Miya e Saint Just vi ha detto di andare da lui sicuramente sarà in gamba, con tutti i suoi difetti il sig. Ichinomiya è un grande imprenditore, realizzato al massimo nel suo settore, sa quanto sei importante per Saint Just, gli ha affidato Saint Just stessa, secondo me tua madre ha fatto bene a seguire il suo consiglio”.
“E’ la stessa cosa che ha detto mia madre quando le ho fatto i discorsi che ho fatto ora a te. Sarà ma ho un brutto presentimento, sua figlia Misa non mi piace, guarda caso è amica di Lady Simpatia o come la chiamate voi altre Lady Miya, è amico del padre di Rei che a livello umano è odioso, in più Takashi raccontava che questo avvocato nel foro della nostra città è soprannominato il genio del male, questo soprannome mi fa preoccupare…”.
“Non andare prevenuta Kaoru, mi sembri sfiduciata”.
“Ti racconterò poi”.
Nel frattempo intorno a Kaoru si sente il solito coro cinguettante “Oh principe Kaoru” “Guardate c’è principe Kaoru” “Principe Kaoru salutaci Saint Just” “Ciao ciao principe Kaoru”. Kaoru ha un moto di rabbia verso queste ragazze che stupisce Nanako “Vedo che le galline tornano a starnazzare, ‘principe Kaoru di qui’ ‘principe Kaoru di qua’, non voglio più sentirmi chiamare a questo modo, principe è un sostantivo maschile, quindi smettete una volta per tutte di chiamarmi principe Kaoru e ora tornate nel pollaio a ripassare la grammatica, galline”. Nanako non aveva mai visto Kaoru arrabbiarsi per questo motivo, invece oggi si è praticamente infuriata. Capisce che ha un disagio interiore e vuole aiutarla. Nanako si sente coinvolta su più fronti, Saint Just, Kaoru, il caro fratello, e ora che è ricominciata la scuola non sa come riuscire a risolvere ogni situazione e teme di trascurare qualcuno o qualcosa.
 
Verso le cinque la signora Orihara e Kaoru arrivano puntualmente allo studio Fujiwara.
Kaoru non sa che sta per fare l’esperienza più grottesca della sua vita.
Lo studio è carico di oggetti, soprammobili, le pareti sono completamente coperte di quadri, Kaoru vede tanto sfoggio di opulenza, quasi esibizionismo, non si meraviglia che l’avvocato sia tanto amico del padre di Rei e di Lady Simpatia, per ora vede confermati i suoi sospetti.
Arriva il suo turno. Si affaccia una segretaria che dice a lei e alla madre di entrare.
L’avv. Fujiwara sembra molto cordiale e alla mano, non ha l’aspetto di un genio del male. Ha un atteggiamento particolarmente gentile, perché Kaoru è molto amica di Rei Asaka Ichinomiya, inoltre sa da sua figlia che lei è la famosa “principe Kaoru” adorata dalle educande del Seiran. L’avvocato chiama in stanza una collaboratrice, l’avv.ssa Chiba, per assisterlo sulla posizione di Kaoru.
Appena entra l’avvocatessa Chiba, l’avv. Fujiwara si mostra all’improvviso antipaticissimo, quasi un personaggio bipolare.
“Noriko, ha chiamato la cliente che ti ho affidato per farla diventare tutrice della sorella invalida, è furiosa con te perché hanno nominato come tutore una terza persona estranea alla famiglia, dimmi subito che cosa hai combinato”.
“Sono state depositate denunce a carico della cliente per presunti maltrattamenti alla sorella e ad altri parenti, e il giudice tutelare nel dubbio ha dovuto nominare una terza persona in attesa di avere gli esiti dell’istruttoria; tra l’altro la cliente mi ha aggredito con urli e offese molto volgari”.
“Che significa tutto questo? Con grinta e polso questi giudici si possono costringere a fare tutto ciò che vogliamo noi”.
“Non quando c’è della documentazione che ci contraddice e noi non abbiamo prove materiali a nostro favore”.
“Non mi interessa, la cliente mi ha pagato un cospicuo acconto e quindi si deve vincere quando ci sono in ballo tutti questi soldi; inoltre sono ancora infuriato per quella clausola che non hai messo nell’istanza”.
“Nella sua istanza non mi ha detto di metterla così come non me lo disse in casi simili”.
“Non è vero, adesso mi infurio; ora basta, ti affido la pratica che mi ha mandato il mio amico Ichinomiya e vediamo di non fare altri danni”.
La signora Orihara e Kaoru si guardano scandalizzate, non è professionale parlare di pratiche di clienti come tali coperte da segreto professionale davanti ad altri clienti, ma è ancora più scandaloso trattare a pesci in faccia un collaboratore quando si danno ogni giorno disposizioni diverse a parità di casi e oltretutto gli si affida una causa apparentemente persa con un cliente con segni di squilibrio mentale; un collaboratore pluriennale, come sembra essere l’avv. Chiba, dovrebbe essere sempre più attendibile di un cliente squilibrato e cattivo.
Ma il grottesco è solo cominciato.
L’avvocato assume nuovamente toni garbati e si rivolge a Kaoru. “Mi ha detto il padre di Rei che sei bravissima a scuola, a palla a canestro, e che sei stata dietro a Rei, meno male c’eri tu, Rei – o come la chiamate a scuola Saint Just - oggettivamente è una ragazza un po’ sballata, fumo, alcool, pillole, diversa da Fukiko, due sorelle completamente differenti, e poi vestita male, si veste da uomo e pure sempre a lutto, mia figlia non capisce come la trovino tanto affascinante a parte il fatto che suona bene gli strumenti…”.
Kaoru si innervosisce, che ne sa quello lì di Rei? delle situazioni drammatiche che ha vissuto? delle cattiverie delinquenziali di Fukiko/Lady Simpatia? Risponde stizzita “Rei ha sofferto moltissimo, è stata trascurata dalla sua famiglia dopo la morte della madre, totalmente abbandonata a se stessa, è stata fin troppo brava, non si possono giudicare le situazioni se non sappiamo cosa c’è a monte, poi è brava a scuola e non si veste affatto male, è più che dignitosa”. La signora Orihara dà una gomitata alla figlia.
Si intromette l’avv.ssa Chiba “è vero ha perso la madre da bambina e avrebbe dovuto essere seguita, ricevere amore, e quanto ai vestiti a quell’età sei bella anche se indossi un sacco”.
“Tu cosa ti intrometti” sbotta Fujiwara “fai la corruttrice di minori? Tu invece Kaoru sei proprio una bella spepera, mi piacciono le ragazze spepere” e si mette a ridere. Kaoru è molto infastidita dall’arroganza e saccenza dell’avv. Fujiwara, dalle sue battute stupide, sì : è proprio l’amico di Mushanokoji Ichinomiya, non c’è dubbio, chi si assomiglia si piglia.
Ma il bello sta per arrivare “A proposito voglio sentire a che punto siamo con la pratica di Rei Asaka”, chiama col telefono un numero interno e mette il viva voce; Kaoru, si guarda perplessa con la madre, che comincia a pensare che quella figlia saggia e matura ha indovinato anche questa volta; per ora chiacchiere chiacchiere … ma la gente non ha tempo da perdere, e poi quel raccontare i fatti degli altri clienti…mah…
“Kimiko a che punto siamo con la pratica Asaka Ichinomiya?”
“Sarebbe?”
L’avv. Fujiwara fa una faccia perplessa, imbarazzata…“Come? La figlia del mio amico, quella che è andata anche in televisione per essere caduta dal ponte sopra la ferrovia”.
“Avvocato Lei mi dà mille pratiche da seguire, come fo a ricordarmi tutto al volo?” – è ovvio che l’avvocatessa Kimiko Tanabe non sa di essere in viva voce davanti ad altri clienti.
Kaoru rivede lo spettro del suo ex oncologo che aveva molti pazienti e per non rinunciare a nessuno di loro o tirava via o delegava specializzandi inesperti e a loro volta oberati di lavoro; sente una persecuzione contro di lei, possibile che finisce sempre nelle mani sbagliate? Anche sua madre scuote la testa.
 “Allora hai capito chi è? a che punto siamo?”
L’avv.ssa Tanabe sempre inconsapevole del viva voce risponde “Ho capito a chi si riferisce : la rintronata che si impasticcava ed è caduta dal ponte per raccogliere i fiori per l’amica; proprio domani ho fissato alle 15:30 da lei al centro di fisioterapia per farmi raccontare per filo e per segno i fatti, perché l’assicurazione del comune dà tutta la colpa a lei che si è sporta troppo, ed effettivamente ci si deve lavorare parecchio perché quella si è praticamente buttata di sotto per raccogliere i fiori, ma poi dei fiori per un’amica, che c’entrano i fiori a un’amica? caso mai se li doveva far portare lei da un ragazzo; per me è rintronata anche sentimentalmente”.
“Ok, basta, ne parliamo dopo”.
Kaoru avrebbe voluto avere davanti quest’avvocatessa e darle un bello schiaffo, si sta sempre più risentendo.
L’avv. Fujiwara lì per lì è scombussolato per la figura meschina appena fatta, poi si ricompone e con aplomb dice “Beh, riconoscerete che non è normale che una ragazza porti i fiori a un’altra, sembra un comportamento da ragazza omosentimentale”.
“Perché? È un bel gesto invece e non c’è nulla di strano se due ragazze si innamorano” interviene l’avv.ssa Chiba.
“Oggi fai la corruttrice di minori e ti permetti pure di contraddirmi; del resto non mi meraviglio di ciò che hai appena detto, in più di dieci anni che sei qui non ci hai mai presentato un fidanzato o marito” ghigna l’avv. Fujiwara facendo poi una risata grassa.
Kaoru sente la sua fronte calda, come se le stesse salendo il sangue alla testa, vorrebbe schiaffeggiare anche l’avvocato.
L’avv. Fujiwara finalmente affronta la pratica di Kaoru. La signora Orihara (che sta già pensando di sentire un altro legale) spiega le cartelle cliniche all’avvocato e i danni causati a Kaoru anche a livello di vita scolastica e sociale; quando riferisce che Kaoru ha lasciato il suo ragazzo, iniziano battute stupide anche per la povera Kaoru “Coooosaaaaa? A 16 anni avevi già il ragazzo? Le mie figlie hanno il divieto assoluto di avere il ragazzo fino al compimento dei 20 anni! Non devono neanche pronunciare la parola”.
“Io e il mio ragazzo non facevamo nulla di male, parlavamo di letteratura, filosofia, facevamo passeggiate e andavamo al luna park”.
“Ah ah ah i ragazzi sono buffi! Si fidanzano avanti dì e poi vanno come i bambini al luna park! Ovviamente ti avrà lasciato lui, chi glielo faceva fare di stare con una ragazza che poteva morire da un momento all’altro”.
La signora Orihara e Kaoru sono sconvolte dalla brutalità. “L’ho lasciato io, perché il mio ragazzo era molto buono, e non volevo sprecasse la sua vita per me”.
“La tua generosità ti fa onore, ma tanto ti avrebbe lasciata comunque lui e infatti Noriko metti nell’atto che l’ha lasciata lui”.
“Perché avvocato? Il mio ex ragazzo è una persona fantastica”.
“Non possiamo scrivere una circostanza falsa” aggiunge l’avv.ssa Chiba.
“Noriko il capo sono io e comando io, non cominciare come al solito a mettere i puntini sulle i, il codice deontologico è anacronistico, si mette che è stato il ragazzo a lasciarla così si prendono più soldi, a proposito di soldi questo è il mio preventivo e vista la complessità della causa e il valore elevato dobbiamo stipulare un patto ulteriore con cui io prendo il 30% del risarcimento”.
Kaoru e sua madre notano la collaboratrice che sbarra gli occhi e in contemporanea sbarrano gli occhi anche loro.
“Questo è il mandato da firmare per andare in tribunale”.
“Avvocato non si può andare subito in tribunale, per legge va fatto prima il tentativo di conciliazione” puntualizza la collaboratrice.
“Basta Noriko, si va subito in causa, lei signora Orihara firmi”.
“Devo pensarci” risponde la sig.ra Orihara rimasta basita dalla cafonaggine, ipocrisia, e avidità del legale e già decisa a rivolgersi a un altro studio.
“Perché? Cosa c’è da pensare? Si fa subito la causa”.
“E’ un mio diritto pensarci con calma e anche la parcella è troppo alta, specialmente quel patto ulteriore, poi non vedo perché andare subito in causa se per legge si deve prima tentare una conciliazione”.
“Ma che dà retta alla mia collaboratrice? Lei è fissata con gli accordi, ma per ottenere qualcosa si deve subito spaventare facendo la causa; gli avvocati fanno le cause non gli accordi. Il compenso poi è conforme alla legge”.
La signora Orihara e Kaoru si scambiano uno sguardo con la collaboratrice che ha una faccia molto perplessa, eloquente, che dice tutto.
L’avv. Fujiwara se ne accorge e comincia lo show “Basta Noriko, esci da questa stanza e non parlarmi per il resto della giornata, mi hai già stufato per oggi, anzi ho un’idea di gran lunga migliore, prendi la tua roba e vattene subito da questo studio, in più di dieci anni che sei qui hai sempre voluto fare le cose a modo tuo, ma il capo sono io, io fo le cause, non le conciliazioni”.
“Lo impone la legge”.
“Stai zitta, per seguire sempre regole assurde mi boicotti, ma oggi grazie al cielo è finita e lei signora Orihara firmi subito il mandato”.
“Io non firmo nulla e vado in un altro studio”; la sig.ra Orihara e Kaoru guardano sprezzanti l’avv. Fujiwara.
“Andatevene tutte e tre subito, anche lei signora Orihara mi ha fatto perdere il mio prezioso tempo per niente, ma crede io sia qui a divertirmi?”
Kaoru si sente bollire la testa, le vene alle tempie le stanno pulsando nel vedere sua madre trattata così e interviene arrabbiata “Non parli così a mia madre. Ma come tratta le persone? Come tratta anche i suoi collaboratori onesti?”
“Forza andatevene, anche tu ragazzina impertinente, ecco perchè Rei è strana, perché ha amiche come te”.
“Rei non è strana, ha la sfortuna di avere come padre il Suo amico, che è come Lei”.
“Basta Kaoru andiamo via” la madre tira a sé la figlia.
“Ora glielo dico chi sei al mio amico Ichinomiya e voglio vedere se ti fa ancora frequentare Rei”. “Lascia in pace questa ragazza, ma non ti vergogni? Persino con le minorenni sei violento” interviene la collaboratrice appena licenziata.
“Tu vattene ora, inetta, incompetente e depravata, il resto fattelo portare dalle tue colleghe anzi ex colleghe, ti sei pure permessa di darmi del tu; andatevene tutte e tre perditempo”.
“Lasci stare mia figlia e si vergogni ad approfittare delle sventure di una ragazzina. Vieni principessa scappiamo”.
Kaoru aveva avuto un presentimento più che giusto, da maga. Ancora una volta, quella ragazza molto giovane grazie alla sua maturità decisamente superiore all’età aveva già capito a cosa stava andando incontro.
Logicamente i suoi genitori si sarebbero rivolti a un altro studio, uno di quelli suggeriti da amici di famiglia, brave persone.
È però molto avvilita dal contesto in generale. Il suo ex oncologo, con tutti gli errori gravissimi fatti, era stato comunque in buona fede, e si era sentito molto a disagio coi suoi genitori senza replicare nulla ai loro rimproveri. L’avv. Fujiwara, giustamente a questo punto soprannominato nel foro della città “genio del male”, era stato spregevole. A dispetto della privacy raccontava apertamente le pratiche dello studio ad altri clienti, maltrattava in una maniera arrogante e dispotica davanti ai clienti i collaboratori, colpevoli – come aveva notato Kaoru – di essere onesti e seguire le regole, voleva mangiare sulle sfortune dei clienti con parcelle e patti di pagamento indecenti, quasi forzando i clienti a firmare. Kaoru si ripete fra sé e sé pensando al padre di Rei “chi si assomiglia, si piglia, ecco perché sono così tanto amici”.
Eppure Kaoru che è una ragazza forte e coraggiosa, di nuovo si trova ad asciugarsi gli occhi in ascensore; sua madre è ancora turbata.
Kaoru non piange per la cattiveria dell’avv. Fujiwara; un essere simile non merita neppure una lacrima. Piange per la sua situazione; lei che è sempre stata disponibile e generosa con tutti, lei che si fa in quattro per gli altri con gran piacere, lei che ama mettersi al servizio degli altri, è stata per la seconda volta tradita e quel che è peggio da degli adulti.
La prima volta è stata sottoposta a cure e interventi massacranti … per nulla; la seconda volta ha rischiato non solo di essere nuovamente trascurata ma anche di essere oggetto di grosse speculazioni, e se ciò non bastasse sia lei sia la sua amica Rei sono state sbeffeggiate, è stata minacciata di essere allontanata dalla sua amica Rei e le è stato sbattuto brutalmente in faccia che Takehiko l’avrebbe lasciata comunque anche se lei non lo avesse lasciato.
Sa che il dr. Ichinomiya e l’avv. Fujiwara sono due brutte persone e non si deve dar peso a quello che dicono, ma in fondo in fondo è rosa da un tarlo…e se davvero le avessero proibito di frequentare ancora la sua adorata amica Rei? Avrebbe perso anche una carissima amica, la sua amica preferita, e questa era una ulteriore grande ingiustizia…e la sua rinuncia a Takehiko? Avrebbe potuto fare a meno di lasciarlo perché tanto lui l’avrebbe lasciata comunque? Allora aveva fatto bene a lasciarlo col senno di allora? Il sacrificio era servito giusto per non sentirsi dire “ti lascio” da lui? 
La madre di Kaoru giustamente intende fare una denuncia all’associazione professionale di appartenenza dell’avv. Fujiwara e all’uscita dall’ascensore chiede all’avv.ssa Chiba di lasciarle i suoi dati; con una testimone la denuncia sarà ancora più efficace e proficua.
Kaoru scopre che l’avvocatessa ha all’incirca l’età di sua madre; la madre di Kaoru, infatti, è molto giovane, si è sposata poco più che ventenne, ha avuto Kaoru poco dopo, e ha circa 40 anni.
Kaoru non trattiene le lacrime e in macchina si sfoga con sua madre “Lo vedi, se mi davi ascolto ci saremmo risparmiate questa orribile esperienza, non ti basta quello che mi è già successo? Ti avevo detto che era il genio del male!”
“Principessa, hai ragione, ma io l’ho fatto in buona fede, hai visto anche tu quanto si era raccomandato il dr. Ichinomiya”.
“ E tu ti fidi di un padre degenere come il dr. Ichinomiya? Come se non ti avessi mai raccontato la storia della mia amica Rei! Ora non me la faranno più nemmeno frequentare”.
“Principessa, Rei ti vuole molto bene, è una ragazza assai intelligente, non darà certo retta a loro”.
“Mi mancava solo questa”.
Giunta a casa, Kaoru per distrarsi si butta a capofitto nello studio e dopo cena decide di telefonare a Rei, deve spiegarle cosa è successo, metterla in guardia e sapere in quali mani è capitata per la sua assistenza legale.
“Mi dispiace ma non posso passargliela, oggi la fisioterapia è stata particolarmente impegnativa, la paziente dorme di già e i medici non vogliono sia disturbata”.
“La prego è importantissimo, la svegli, sono la sua migliore amica, devo parlarle con la massima urgenza”.
“Non insista, la paziente dorme, ci sono delle regole”.
“La prego, è della massima importanza”.
“Ora basta, vada a letto anche lei”, la reception riattacca la linea.
Dietro la porta di camera sua Kaoru sente delle voci lamentose in falsetto “La prego, mi passi Rei Asaka, ue, ue, ue”, capisce che sono i fratelli e apre la porta.
“Siete voi”.
“La prego - ue ue - mi passi Rei Asaka”.
“Sparite spioni, voi non capite nulla”.
“Ma quando dimettono Rei? Almeno ci aiuta a sopportarti”.
“Andatevene subito”, Kaoru sbatte la porta e scende al piano terra per dire ai genitori che il giorno dopo sarebbe tornata direttamente nel tardo pomeriggio perché all’uscita da scuola doveva andare da Rei.
“Assolutamente no, io e tuo padre siamo al lavoro e devi badare a Goro e Ninsei, Goro deve ripassare con te matematica, ha diverse lacune e l’insegnante ha detto che lo interroga proprio dopo domani”.
“Ma è importantissimo, è fondamentale che io le parli”.
“Basta Kaoru”.
Kaoru si rinchiude in lacrime in camera, vede persa la sua amicizia con Rei, no…non può perderla…
L’indomani a scuola a pranzo si sfoga piangendo con Nanako, Mariko e Tomoko, racconta tutto anche a Mariko e Tomoko, sono delle bravissime ragazze, è giusto sappiano anche loro.
“Che persone orrende ci sono nel mondo, ma quella Misa Fujiwara si vede che è odiosa, tale padre tale figlia” commenta Tomoko.
“Sono disperata, devo stare a casa a studiare matematica con Goro che non ha voglia, e non posso andare da Rei”.
Interviene Mariko “Principe Kaoru” (le uniche a cui Kaoru permette di essere ancora chiamata così sono Nanako, Tomoko e Mariko) “posso studiare io matematica con tuo fratello, non ci sono problemi”.
“Mariko non è giusto, hai già tanti compiti per conto tuo”.
“Principe Kaoru sei sempre stata tanto buona con me, mi hai aiutato e soccorsa in tante situazioni diverse e io sarei onorata se potessi contraccambiarti”.
“Non è giusto”.
“Kaoru fatti aiutare ogni tanto, aiuti sempre te gli altri, ogni tanto accetta anche tu una mano, è per una giusta causa” insiste Nanako, angustiata per la sua Rei, che deve essere assolutamente protetta anche nella sua amicizia con Kaoru.
“Kaoru ti porto Mariko a casa alle 14:45 in punto, veniamo in motorino per far prima, e a quel punto scesa Mariko, monti tu a tua volta sul mio motorino e corriamo al centro di fisioterapia”. Kaoru è convinta, tornerà presto a casa, Mariko andrà via e finirà tutto bene. Meno male che Tomoko ha il motorino….
Durante il tragitto il traffico scorre veloce, tanto che Kaoru arriva al centro di fisioterapia poco dopo le 15, quindi in largo anticipo rispetto all’avv.ssa Tanabe. Kaoru si scapicolla subito per le scale, ma trova la stanza di Rei chiusa con una voce femminile proveniente dall’interno. “Forse ci sarà una visita medica in corso”, pensa fra sé e sé.
Inavvertitamente sente la conversazione.
“Chicca invece di guardare quella bambola guarda me, ti sto parlando…”.
“Io non mi chiamo Chicca, mi chiamo Rei Asaka”.
“Va bene Rei, allora vuoi rispiegarmi bene come è andato l’incidente nei dettagli almeno poi concordiamo una versione decente da dare al comune e farti avere dei soldi?”
Kaoru riconosce la voce dell’avv.ssa Tanabe, che a quanto pare ha anticipato il suo appuntamento, e comincia a sentire la sua testa calda, le rimbomba quell’aggettivo pronunciato dall’avv.ssa Tanabe “…rintronata…”.
Nel frattempo l’avv.ssa Tanabe prosegue “Se ti chiamo Saint Just mi degni del tuo sguardo? …. Allora? …. Oh tesoro, basta guardare la bambola, hai 17 anni, lo capisci che si configura un concorso di colpa se diciamo le cose come me le hai raccontate?”
Senza pensarci, in maniera esclusivamente impulsiva Kaoru entra di scatto spalancando la porta con rabbia, sente di nuovo le vene delle tempie pulsare “Basta lo dico io, la smetta di importunare la mia amica, lei è una ragazza onesta e sincera”.
“E tu chi sei razza di cafona? Certo sei quella spepera di ieri sera, Kaoru Orihara, altro che principe Kaoru, in realtà mi sembri un pessimo esempio”.
“Kaoru che bello vederti, mi stavo annoiando” interviene entusiasta Rei.
Kaoru però continua a parlare all’avvocatessa “Io e Rei siamo l’una la migliore amica dell’altra, non ci separerà nessuno, e dovete lasciarla in pace, ieri Lei e l’avv. Fujiwara non avete fatto altro che prendere in giro me e lei con battute stupide, l’ho sentita quando le ha dato della rintronata perché l’avv. Fujiwara aveva messo il viva voce”.
“Kaoru resta con me” prosegue Rei, che tiene in braccio la sua inseparabile cherie poupee sempre adornata dalla collana di perle.
“Ascoltami bambola, non capisco di cosa blateri, quindi fammi fare il mio lavoro e tu vai a fare il tuo, cioè vai a studiare, stai tranquilla che non ti rubo né la tua amica né la sua bambola, e porta rispetto agli adulti”.
“Non mi chiamare bambola, voi adulti non siete affatto migliori di noi ragazzi, tanto meno tu e l’avv. Fujiwara che non avete alcuna empatia con le persone”.
“Siamo passati a dare del tu! Ora chiamo la sorveglianza e ti fo allontanare, maleducata di prim’ordine e meno male vai alle scuole private”.
“Lasci stare la mia amica” interviene Rei.
In quel mentre arriva Fukiko alias Lady Miya “Che cos’è questo frastuono? Orihara credi di essere al mercato per caso? Ieri sei stata impertinente con l’avv. Fujiwara e ora vieni a dare spettacolo qui al centro di fisioterapia dove mia sorella sta facendo la riabilitazione”.
“Io non do spettacolo, io vengo a salvare tua sorella da uno studio di avvoltoi che ha detto battute cattive e sciocche su me e su di lei, hanno chiamato tua sorella rintronata, l’hanno presa in giro perché portava i fiori a Nanako”.
Lady Miya si sbigottisce, lì per lì sembra rimanerci male, ma poi si ricompone e prosegue col suo solito aplomb imperturbabile “Orihara lo studio Fujiwara è  molto prestigioso e il titolare è uno dei più cari amici di nostro padre, quindi non ti immischiare, che so badare perfettamente a mia sorella”.
“E infatti l’hai dimostrato in passato con tutti i tuoi dispetti e le volte che l’hai fatta piangere, e ora l’affidi all’avv. Fujiwara, che è un uomo disgustoso, violento con le donne, avido e omofobo, ma io non rinuncerò mai all’amicizia di tua sorella, non ci separerete mai”.
“Basta Orihara rivangare il passato che è appunto passato, nessuno vuole impedirti di essere amica di mia sorella, solo che ora deve parlare con l’avv.ssa Tanabe”.
“Fukiko io ho già detto tutto all’avv.ssa Tanabe, ora fammi stare con la mia amica”, Rei ha la voce  rotta dal pianto, vuole molto bene a Kaoru e non vuole vederla trattata così, proprio Kaoru che l’ha sempre così tanto protetta; ha inoltre un’antipatia istintiva verso l’avv.ssa Tanabe ora più che mai che ha saputo di essere stata presa in giro da lei.
“Rei non cominciare, la tua versione non va bene” risponde Fukiko.
“Finalmente una ragazza sensata, io devo lavorare e ritornare in studio perché ho molte pratiche, quindi finite qui le vostre liti. Tu Rei piuttosto : hai sentito tua sorella?”
“Orihara, è per il bene di mia sorella che deve concordare una versione dei fatti specifica con l’avv. Tanabe, puoi tornare tranquillamente a trovarla in qualsiasi altro momento, anche domani”, Fukiko si rivolge a Kaoru.
“Ho già capito, me ne vado, devi sempre farla franca tu Lady Simpatia” dice con rabbia Kaoru.
“E tu dici sempre che le nostre compagne di scuola sono galline starnazzanti quando per ora chi starnazza sei proprio tu, Principessa Coccodè”.
Kaoru guarda con le lacrime agli occhi Lady Miya e se ne va.
“Kaoru resta, non darle retta, resta con me” implora Rei, che sta recuperando la voce e ha il cuore a pezzi per questa situazione incresciosa, ma Kaoru se ne è già andata. Rei sta per mettersi a piangere e decide che deve farsi intendere da Lady Miya.
 
Tornata a casa, Kaoru è attesa da un’amara sorpresa, la madre è rientrata prima dal lavoro e ha beccato Mariko a fare ripetizioni di matematica a Goro.
“Kaoru cos’hai combinato? ti avevo detto di stare a casa con i tuoi fratelli, e invece hai detto una bugia, hai sfruttato una tua amica per prenderci in giro”.
“Kaoru sei bugiarda” sghignazza Ninsei, mentre Goro interviene “Mamma non rimproverarla, è stato bellissimo studiare con Mariko, è una ragazza di una bellezza eccezionale, simpaticissima, adorabile, mi sono innamorato e con lei capisco tutto alla perfezione” .
“Voi due non vi intromettete, allora Kaoru non credi di doverci delle spiegazioni?”
“Volevo salvare la mia amicizia con Rei, volevo salvarla dalle grinfie di quella strega di avvocatessa che le stava dando il tormento e che mi ha anche trattato male e offeso, e poi sono stata offesa e derisa anche da quell’antipaticissima di Lady Miya”.
“Non ti dovevi intromettere, l’avv. Fujiwara è un loro amico di famiglia, lascia fare a loro. Non avresti mai perso l’amicizia di Rei che ti vuole molto bene, te lo dissi anche ieri, non avevi bisogno di andare da Rei a fare piazzate, mi sembra di vederti, lo so come sei quando cominci, tu dovevi stare qua coi tuoi fratelli e ubbidire”.
“No mamma, oggi ho scoperto l’amore” si intromette di nuovo Goro “voglio fidanzarmi con Mariko”.
“Tu stai zitto e lasciami parlare con tua sorella, e non parlare di fidanzamenti che sei piccolo e Mariko ha 5 anni più di te”.
“Ma mamma, Kaoru poteva stare con Take che ha 6 anni più di lei e io non posso stare con Mariko che ha 5 anni più di me? Perché Kaoru sì e io no?”
“Goro basta altrimenti scattano le punizioni, vai subito in camera tua”, la signora Orihara è molto nervosa.
“Ma perché non capite? Ma non hai sentito le cattiverie che allo studio Fujiwara hanno detto su me e Rei? Eppure c’eri anche tu mamma”.
“Dovevi essere superiore a quella gente. Ma poi, come hai potuto pensare che Rei si facesse abbindolare dai loro pettegolezzi? L’amicizia con Rei ti rimane anche se si fa assistere dallo studio Fujiwara. Deve essere suo padre a sceglierle l’avvocato non tu”.
“Ma io volevo aiutare la mia amica. Comodo per la sorella : prima le fa i dispetti, poi si pente e crede di rimediare tutto azzerando il passato e offendendomi. Lo sai che quando le ho raccontato delle cattiverie che hanno detto sulla sorella, non ha replicato nulla e ha voluto lasciarla lo stesso con quegli avvocati?”
“Hanno già scelto Kaoru, come noi adesso abbiamo deciso di dare l’incarico a un altro ufficio legale. Ti ripeto che la scelta del suo avvocato spetta solo al padre, tu devi starle accanto come amica”.
“Quando vi faccio comodo devo intervenire, quando non vi faccio comodo devo farmi gli affari miei, questo si chiama opportunismo”.
“Oggi il tuo compito era stare qui, senza intrometterti negli affari legali della famiglia Ichinomiya”. Kaoru vede la madre arrabbiata, ripensa alle partacce appena prese dall’avv. Tanabe, dall’avv. Fujiwara e da Lady Simpatia “è tutta colpa tua, perché non mi hai dato retta; avevi già i nomi di altri avvocati, se mi avessi dato retta questo pandemonio non sarebbe successo”, Kaoru sta iniziando a piangere.
“Kaoru io e papà abbiamo voluto un altro parere da una persona che mi avevano detto molto competente e alla luce dell’esperienza avuta coi medici io e tuo padre abbiamo reputato giusto sentire più pareri. E poi noi siamo i tuoi genitori, siamo noi che diciamo cosa fare e non tu, tu devi pensare alla scuola e allo sport, punto e basta, ora chiudiamola qui e non fare mai più quello che hai fatto oggi”.
“Certo : ora sono inutile, non servo più a nessuno, e allora sono diventata un’impicciona, una spepera, una cafona, una coccodè da allontanare con la sorveglianza, allora sarebbe stato meglio se avessi avuto davvero il cancro e fossi morta, così non vi avrei più infastidito”.
La sig.ra Orihara ha uno scatto d’ira nel sentire la figlia dire una simile terrificante frase; se Kaoru fosse morta lei sicuramente si sarebbe ammalata gravemente a sua volta dal dispiacere, la figlia non si rende conto della gravità di ciò che ha appena detto; tuttavia, la sig.ra Orihara, sconvolta dalla frase senza senso della figlia, compie un gesto molto forte, dà uno schiaffo che rigira dalla parte opposta il viso della figlia. Goro resta impressionato, Ninsei che è troppo piccolo per capire comincia a cantilenare ridendo “Kaoru le ha prese, Kaoru le ha prese…”.
La signora Orihara dice “ti rendi conto di quanto è grave quello che hai appena detto? Proprio tu lo dici? Ma te ne rendi conto? Lo sai cosa hai detto? Lo sai o no?”
Dagli occhi di Kaoru piovono le lacrime, Kaoru si rifugia in camera sua in silenzio. Sono quasi le 17, Kaoru prende il suo zaino di scuola, controlla non ci sia nessuno nel corridoio del piano di sopra dove è la sua camera, e di soppiatto infila la porta sul retro della cucina al piano terra e se ne va, non sa dove, ma deve andare via, è distrutta….
  
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