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Autore: Betz73    12/09/2021    6 recensioni
Un missing moment che nulla toglie a quanto accade nell'anime. Cos'avrà provato André poco prima di quel fatidico momento?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le note del pianoforte provenienti dalla tua stanza pervadono l’aria del salotto e mi avvolgono nel loro rincorrersi puntuale su quei tasti d’avorio, mentre seduto su questa poltrona cerco invano di mettere ordine nei miei pensieri. Ho sempre invidiato la tua capacità di trasformare uno strumento inerte in una vibrante melodia che tocca il cuore e conforta l’animo, ma stasera è quasi impossibile farmi conquistare dalla tua maestria. Troppe cose sono successe in questi ultimi giorni perché io possa accettare serenamente l’invito della tua musica a trovare un po’ di pace. Davvero non posso.
Ho paura, Oscar. Il mio occhio destro comincia a dare segnali preoccupanti, la vista si appanna, non riesco a mettere a fuoco nulla, mi accade all’improvviso quando meno me lo aspetto, ed io sono terrorizzato da quello che potrebbe nascondersi dietro a questi disturbi. Ieri sono stato dal medico: non ha voluto sbilanciarsi apertamente, ma io sento che mi attende un terribile verdetto… L’oscurità ha già spalancato le sue braccia per me, prestò verrà a prendersi anche l’altra metà di quest’uomo che ti ama in silenzio e che non può confessarti nulla per il timore di perderti per sempre. Sì Oscar, questa è la mia paura più grande: per quanto possa essere atterrito al pensiero di non vedere più la luce del sole, la vera sofferenza sarà non poter più vedere il tuo bellissimo viso, l’oro dei tuoi capelli che riflette i colori del tramonto, il blu di quegli occhi meravigliosi che brillano quando regali al mondo uno dei tuoi splendidi sorrisi. Sarà come essere inghiottito da una notte senza fine… Se questo è il mio destino, prima che il buio mi avvolga vorrei vedere almeno una volta l’espressione del tuo volto quando ti confesserò il mio amore. Troverò mai il coraggio di farlo un giorno, prima che sia troppo tardi? E’ diventato sempre più difficile per me trattenere quello che sento…
L’amore… quanto ci fa soffrire questo sentimento che nemmeno lo spazio ed il tempo riescono a scalfire! Anche il tuo cuore è irrequieto Oscar, riesco a sentirlo nonostante le tue mani non tradiscano alcuna esitazione su quel pianoforte dove già una volta hai dato voce a ciò che avevi nel cuore. Fersen… La sua visita di qualche giorno fa ha riaperto una ferita che pensavi si fosse chiusa dopo quel ballo da cui sei scappata in lacrime, ma non basta ignorare il dolore perché questo scompaia. Vi siete detti addio, l’ho capito dai tuoi occhi quando ti ho ritrovata, china davanti al camino, intenta a raccogliere non solo i vetri di quel bicchiere, ma i pezzi del tuo cuore infranto, così sola che anche il mio si è spezzato nel vederti tanto vulnerabile e indifesa. Ti ho offerto il mio aiuto ma lo hai rifiutato, non sono riuscito a raggiungerti in tempo, ti eri già rifugiata dietro la corazza invisibile di quella maledetta armatura con cui combatti ogni giorno il tuo essere donna. Avrei tanto voluto confortarti ma con il tuo “No” mi hai relegato come sempre nella tua ombra, condannandomi a quella distanza che con il passare degli anni mi riesce sempre più impossibile colmare. E invece di sentirmi sollevato ora che il tuo amore non aveva più alcuna speranza di essere ricambiato, ho preso Alexander e sono andato ad ubriacarmi, approfittando di una scazzottata di taverna per dare libero sfogo al mio dolore, alla frustrazione di averti sempre così vicina senza poterti mai toccare, senza avere il diritto di farlo…
Ma non è servito a nulla, lo sapevo. Al mio rientro ti ho trovata sveglia, pensierosa, di fronte al caminetto acceso. Era davvero troppo tardi e mi hai chiesto di spiegare il mio comportamento che a quanto pare avrebbe fatto preoccupare la nonna. E tu Oscar, ti preoccupi per me? Se aprissi davvero il mio cuore, se mettessi a nudo la mia anima di fronte a te, cosa ci accadrebbe? Accetteresti i miei sentimenti? Capiresti fino a che punto sono profondi? Io ti amo da sempre, non ricordo un solo attimo della mia esistenza in cui tu non sia stata il principio e la fine di tutto… Ho rischiato la mia vita per salvarti dal Cavaliere Nero e lo rifarei di nuovo pur sapendo quello che mi è costato. Non c’è nulla che non farei per te Oscar, nulla… Ma non era il momento giusto per una confessione simile. Il tuo cuore deve guarire prima di poter accogliere di nuovo qualsiasi forma di amore. Così ho evitato di risponderti ricorrendo ad una stupida domanda e mi sono messo a trafficare con il camino, finché la tua voce mi ha raggelato: hai deciso di lasciare la Guardia Reale.
Vuoi scappare. Da Fersen, e dalla Regina Maria Antonietta che lui ama profondamente… Pensi che sia la soluzione più facile, ma quanto ti sbagli, Oscar! Fuggire non serve a nulla, altrimenti sarei fuggito da te tanto tempo fa… E sarebbe stato inutile: l’amore non ci abbandona mai, non quando vive sotto la nostra pelle, quando le sue radici sprofondano nell’anima, quando ci scorre in quel sangue che siamo disposti a versare per difendere la persona che ci è cara più della vita… Allontanarmi da te sarebbe stato negare la mia stessa natura: restare al tuo fianco mi è necessario come respirare. Per questo la tua decisione non basterà: pensi di aver trovato un modo per difendere te stessa ma non sai che è destinato al fallimento…
Hai sfogato la tua rabbia in sella a César, sembrava quasi volessi imbrigliare le tue emozioni invece che un cavallo imbizzarrito. Ho avuto pietà per quel povero animale ma non ho detto nulla perché capivo il tuo bisogno di reagire in qualche modo. Mi illudevo fosse sufficiente, e invece nelle stalle mi attendeva quel discorso assurdo…
Hai rivisto sulla parete i segni che facemmo sul legno per misurare la nostra altezza. Mi hai chiesto se me ne ricordassi. Come potrei aver dimenticato anche solo un istante di tutto il tempo che ho passato con te? Eravamo bambini, io ero arrivato da poco a palazzo Jarjayes eppure già mi sentivo profondamente legato a te… Dal tuo tono sembravi quasi rimpiangere quel periodo in cui credevi di essere un maschio…
- Allora non sapevo niente dell’amore. Sono stata allevata come un uomo ma Fersen mi ha fatto ricordare all’improvviso che sono una donna.
Sentirti ammettere che è stato lui a risvegliare la tua femminilità è stato come ricevere un colpo nello stomaco, ben più forte di quelli incassati in quella taverna da quattro soldi. Sapevo che era così, ma dover ascoltare queste tue confidenze era la dimostrazione che non sospetti nulla dei miei sentimenti per te, non immagini minimamente quello che provo, che effetto mi fa sentirti dire che ti sei innamorata di un altro uomo… E’ così, vero? Non potresti essere tanto crudele….
Invece credo tu lo sia davvero, per arrivare ad urlarmi in faccia la tua decisione di vivere d’ora in poi come un uomo. Quando mi hai detto che avevi fatto una scelta mi sono illuso che avresti accettato finalmente di essere donna, che ti saresti riconciliata con la tua vera natura, quella che per me è così evidente ogni volta che ti guardo, e che nessuna divisa militare potrà mai nascondere in alcun modo. Ma è stato solo il sogno di un momento, dissolto nell’aria dal fiume di parole con cui ripetevi di voler cancellare per sempre quegli attimi di debolezza, anche a costo di vivere come un semplice soldato e combattere sui campi di battaglia con il fucile in mano. Se può renderti felice hai già lasciato a terra la tua prima vittima. Sono io.
Non ho avuto la forza di dirti nulla, ma non fraintendere il mio tacere. Tu abiti in tutti i miei silenzi, Oscar. Avrei voluto afferrarti e costringerti ad accettare quello che sei veramente e che ti ostini a negare, anche ricorrendo alla forza. Invece mi è mancato il coraggio di compiere un passo così estremo che mi porterebbe ad un punto di non ritorno, lo so bene. Tutto il mio corpo desiderava dimostrarti quanto ti sbagli, quanto tu sia donna in ogni singolo aspetto, al punto che mi basta anche solo chiudere gli occhi ed immaginarti di fronte a me per sentire il desiderio esplodere in ogni fibra del mio essere. Non sai che tormento sia pensare costantemente alla tua bocca  ogni volta che ti sento pronunciare il mio nome, sognare di baciarla, di cedere alla tentazione di assaggiare quella morbidezza…  Le notti si rincorrono insonni mentre cerco di contenere questa voglia di farti mia che non fa che crescere, giorno dopo giorno… Sono un uomo, Oscar, non sono più quel ragazzo innocente con cui giocavi e ti azzuffavi per dimostrare di essere più forte. Eppure mi chiedo se tu te ne sia resa conto. A volte penso che ci sarebbe solo un modo per dimostrartelo…
Invece in quel momento mi sono trattenuto, ho fatto un passo indietro come sempre. Sono tornato nella tua ombra, in quel luogo sicuro che mi consente almeno di starti sempre vicino, di vegliare su di te celato dal buio. Non ero pronto a rischiare di perderti: se davvero vuoi vivere come un uomo ti seguirò anche in questo cammino, come ho sempre fatto da quando ho memoria. Permettimi solo di rimanere al tuo fianco per proteggerti, solo questo conta. Ti accorgerai forse col tempo di quanto sei diversa dai soldati ai quali ti vorresti unire. Sono rozzi, volgari, maneschi… Li ho incontrati quella sera in cui cercavo di stordirmi con l’alcol: non c’è niente in te che possa minimamente avvicinarsi al loro stile di vita. Non potrai mai essere uno di loro, non con quella grazia che contraddistingue ogni tuo gesto e con l’eleganza innata che sprigiona da ogni tuo movimento, specialmente quando mi sfidi con la spada. La tua rara bellezza ed il tuo animo puro ti faranno sempre risaltare in mezzo a gente simile. Ai miei occhi tu sei come una splendida rosa bianca…. Se solo riuscissi a superare quelle spine che ti rendono così inaccessibile… Dev’esserci un modo per arrivare fino a te…aiutami a trovarlo, ti prego.
La voce della nonna mi strappa dalle mie lunghe riflessioni. Mi chiede del medico, ha saputo che sono stato da lui, ma non posso dirle la verità. Nessuno deve sapere del mio occhio o il mio ruolo di attendente verrà messo immediatamente in discussione. Riesco a rassicurarla nonostante mi dispiaccia mentirle. Vorrei bere un goccio di vino ma mi chiede di portarti il vassoio con la cioccolata in camera. Potrei mai rifiutare la possibilità di raggiungerti?
Salgo le scale guidato dalla tua musica soave fino alla tua stanza. Ti accorgi della mia presenza e ti volti a ringraziarmi senza mai interrompere la melodia. Hai lo sguardo dolce ma anche triste. Stai pensando di nuovo a lui? Basta Oscar, ti prego… Cerca di dimenticarlo… Dimentica Fersen…
Dovrei lasciarti ma il mio sguardo è prigioniero dei movimenti armoniosi con cui le tue mani sfiorano il pianoforte, strappando la giusta nota ad ogni tocco deciso ma delicato. Lo strumento ti obbedisce docilmente, ed io invidio quei tasti che ignari di tanta fortuna ricevono la carezza delle tue dita affusolate.
Poi d’un tratto è silenzio, hai terminato il brano. E’ tardi ormai ed io non riesco a trovare un pretesto valido per rimanere qui con te. A malincuore devo ritirarmi…
- Bene Oscar, buonanotte.
Mi volto per uscire ma la tua voce mi blocca.
- Aspetta, devo parlarti.
Per un attimo nutro in me la speranza che tu abbia cambiato idea, che tu abbia riflettuto sulla decisione che mi hai comunicato nel pomeriggio, cogliendone appieno l’assurdità. Forse ti basterà ricoprire una nuova mansione, forse non hai davvero rinunciato all’essere donna… Trattengo il respiro nell’attesa di capire, ma un nodo mi stringe lo stomaco…
- Dal momento che ho deciso di vivere come un uomo, volevo dirti che non intendo più continuare ad avere il tuo aiuto, André.
No, non può essere. Non dirlo Oscar, ti prego! Non pronunciare quelle parole. Non uccidermi…
- Vedi io ancora non so quale sarà il mio prossimo incarico, ma appena lascerò la Guardia Reale credo che non avrò più alcun bisogno di te. Devo imparare a vivere senza appoggiarmi a nessuno. Buonanotte André.
Non avrai più bisogno di me?? Non lo accetto, non posso farlo! Il mio posto è accanto a te, la mia vita sei tu! Non ti permetterò di abbandonarmi così, io sono l’unico in grado di proteggerti, quando te ne renderai conto? Puoi scappare da Fersen, dai sentimenti che hai provato per lui, dal tuo cuore di donna….ma non hai alcun diritto di allontanarmi. Non sono un oggetto vecchio che possa essere gettato via come se non avesse valore. Ho trascorso tutta la mia vita a sostenerti, consigliarti, aiutarti in ogni modo possibile, e sarei disposto ad andare contro tutto e tutti pur di difenderti dal pericolo. Mi opporrei anche a tuo padre se un giorno fosse necessario… Farei di tutto per te Oscar. Non puoi condannarmi ad un’esistenza in un mondo di cui tu non fai parte. Un uomo non può vivere con metà cuore soltanto…
Stai sbagliando tutto ed io non sono più disposto a tacere. Non qui, non adesso. Devo fare qualcosa per salvarti da te stessa, è ora che tu sappia la verità. E se uscire per una volta da questo buio mi impedirà per sempre di tornare indietro….sarà quel che sarà… sono pronto a pagarne le conseguenze. Ma devo farlo o me ne pentirò per il resto dei miei giorni.
- Anch’io ti devo dire una cosa. Una rosa è una rosa anche se essa sia bianca o rossa. Una rosa non sarà mai un lillà, Oscar.
   
 
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