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Autore: Mikis_18    12/09/2021    1 recensioni
4 anni dopo la Seconda Guerra Magica, Hermione Granger si ritrova a lavorare come giornalista mentre affronta i problemi con il suo fidanzato Ron Weasley.
Draco Malfoy è il proprietario della sua azienda e ha tutto quello che desidera. Cosa succederà quando ad Hermione verrà affidato un lavoro che ha a che fare con Malfoy? Come cambieranno le loro vite? Continueranno ad odiarsi o cederanno all'attrazione? Scopritelo in "The interview".
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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"Io ho fatto tanti lavori e ho imparato questo: ti capita di fare quella cosa lì, falla bene. Qualche cosa ne uscirà." 

- Gianni Rodari

 

 

Hermione Jean Granger era sempre stata una ragazza pacifica e equilibrata. Non si era mai lasciata coinvolgere nelle risse tra studenti, non aveva mai infranto le regole (se non per motivi di vita o di morte) e, sopratutto, non aveva mai fatto del male a nessuno dei suoi amici. Forse, si disse, quella mattina avrebbe infranto quest'ultima promessa perché Ronald Weasley stava veramente giocando con la sua pazienza. Quando Hermione, quella mattina, si era alzata dal loro letto aveva notato che era l'unica persona ad averci dormito, per l'ennesima volta. Dopo quattro anni di fidanzamento con il giovane pel di carota e solo pochi mesi di convivenza, le cose iniziavano già ad essere difficili. Non facevano altro che litigare e lui, invece di prendersi le proprie responsabilità e di affrontare i problemi, decideva che era meglio scappare e se ne andava da Harry Potter, loro migliore amico. Povero Harry, pensò Hermione in quel momento. Non doveva essere facile stare in mezzo tra i suoi due migliori amici, sopratutto se questi non si decidevano a dirgli cosa succedesse. In realtà, questo non lo sapeva nemmeno Hermione. Da tre mesi a quella parte i litigi erano diventati sempre più frequenti e a malapena riuscivano ad avere una conversazione civile. Non si parlavano più in modo normale e, ovviamente, non avevano avuto più contatti intimi. La ragazza il primo mese ci era rimasta male, aveva pianto e si era confidata con la sua migliore amica, Ginny Weasley, ma dopo un po' si era abituata. Non capiva il perché del comportamento di Ron, forse la tradiva o forse si era semplicemente stancato di lei. Fatto sta che Hermione, con i suoi 24 anni, aveva deciso di essere troppo matura per poter dare retta ai capricci del suo fidanzato. Per questo lo ignorava e aspettava che fosse lui a fare la prima mossa. Con questi pensieri in testa, Hermione si diresse a lavoro. Lavorava come giornalista da poco più di un anno, ma non ne era affatto soddisfatta. Purtroppo veniva trattata come una ragazzina alle prime armi, e questo era vero (lei non aveva esperienza in quel campo) ma lei era Hermione Granger, era stata la studentessa più brillante di Hogwarts e la migliore all'università. Entrò nella grande hall del palazzo e salutò il segretario, un tipo taciturno con il quale non ci aveva mai veramente parlato. Appena entrata nel suo ufficio, si accomodò dietro la sua scrivania e si diede da fare con il lavoro. Il giorno prima aveva fatto un'intervista al proprietario di un nuovo negozio a Diagon Alley che voleva solo farsi pubblicità. Scrisse, scoraggiata, quel piccolo articolo e si diresse nell'ufficio del capo per consegnarglielo. Il capo, Eloise Dolostry, era una donna sulla 50ina con lucenti capelli biondi sempre legati in una coda di cavallo alta. Era una donna forte e cattiva, tutti in ufficio avevano paura di lei. Beh, ovviamente, tranne Hermione. Entrò nel suo ufficio e le consegnò il lavoro appena svolto.
- Ben fatto, Granger. Anche se potevi scrivere qualcosa di più.- commentò la donna. Hermione, che quel giorno aveva un diavolo per capello, cercò di stare calma ma senza riuscirci più di tanto.
- Beh, signora, purtroppo non posso scrivere molto se l'articolo riguarda l'apertura di un negozio. - commentò aspra, - forse se lei mi facesse fare interviste più interessanti potrei scrivere di più. -
Eloise Dolostry non poteva credere alle proprie orecchie, un suo dipendente si era appena ribellato e pretendeva di poter decidere gli incarichi, ma come osava? Cercò di non darlo a vedere e, inaspettatamente, sorrise. Non era un sorriso divertito o gioioso, ma amaro e vendicativo. Hermione ebbe paura.

 

***

 

Harry Potter, dopo aver salvato il mondo magico per ben due volte, ancora non riusciva a gestire la pazzia del proprio migliore amico. Ron Weasley se ne stava appollaiato sul suo divano, coperto dal suo lenzuolo, nella sua casa. Non che gli desse fastidio, ovvio, ma iniziava a trovare pesante quella situazione. Il rosso non si decideva a spiegargli cosa diamine stesse succedendo con Hermione e Harry stava impazzendo nel cercare di capirlo. Sospirò e iniziò a prepararsi per andare a lavoro. Lui e Ron erano ovviamente diventati Auror, dopo la Guerra avevano aiutato a sconfiggere i Mangiamorte rimasti e ora si occupavano per lo più di lavoro d'ufficio.
- Ron alzati o faremo tardi. -
L'amico, stranamente, si alzò subito e cominciò a vestirsi. Sembrava imbambolato, come se qualcosa gli stesse contorcendo il cervello.
- Harry, devi aiutarmi. - esalò dopo interminabili minuti.
Il ragazzo Sopravvissuto alzò la testa nella sua direzione, in un muto gesto per invogliarlo a continuare. 

- Beh ti sembrerà...strano...che io sia venuto spesso da te in questi tre mesi... - sembrava fare un sforzo immane. Harry, dal canto suo, era contento che finalmente l'amico si stesse confidando, ma non lo diede a vedere.

- In effetti mi sono chiesto spesso il perché tu non dorma più con Hermione. - commentò il moro. Ron strabuzzò gli occhi, Harry era andato dritto al punto troppo in fretta. 

- Ehm si...insomma io...oh Harry non lo so! - gridò, intanto si era portato le mani alla testa, - non facciamo altro che litigare e io non reggo il suo sguardo...lei non...non mi capisce più Harry. A malapena sopporta la mia presenza. -
Harry soppesò molto bene le parole da dire, cercava in tutti i modi di non offendere l'amico.
- Anche io non sopporterei la mia ragazza se lei ad ogni litigio scappasse da me... - sussurrò, forse sperando di non farsi sentire.
- Cosa? Tu dai ragione a lei? - Ron era allibito. - Le litigate sono solo una piccola parte di tutto questo. La verità è che...io... -
Era inutile, non riusciva a dire ad alta voce quella orrenda e scomoda verità, neanche al suo migliore amico. Per mesi aveva provato a fare finta di niente, ma questo aveva solo peggiorato le cose. Doveva venire a patti con se stesso e ammetterlo apertamente.

- Io non sono più innamorato di lei. - 

Lo aveva detto cazzo, lo aveva detto ad alta voce. Alzò lo sguardo verso Harry per vedere la sua reazione e lo trovò immobile davanti a lui, con gli occhi fuori dalle orbite. Lo aveva deluso, glielo leggeva negli occhi. Il moro sospirò e si avvicinò all'amico, gli posò una mano sulla spalla e parlò.

- Ron, devi dirlo a lei, non a me. - 

- Sei arrabbiato con me, Harry? Pensi che sia uno stronzo? - chiese Ron con un filo di voce.

- No, Ron. Non è una cosa che puoi controllare. Sono sicuro che tu tenga lo stesso ad Hermione. - 

Ron parve pensarci su. Voleva bene ad Hermione, questo era poco ma sicuro. Era come una sorella per lui e forse il problema era proprio quello. Erano stati 4 anni bellissimi insieme a lei ma purtroppo non sentiva più quell'amore bruciante che l'aveva colpito all'inizio. Non sentiva più il bisogno di starle accanto, di toccarla, di fare l'amore con lei. Era distrutto per questo ma Harry aveva ragione: lui non poteva controllate le sue emozioni.

- Certo. È come una sorella per me e lo rimarrà nonostante tutto. - sospirò, stanco, - Spero che sarà lo stesso anche per lei. -

 

***

 

Hermione stava aspettando la sfuriata del suo capo da ormai più di due minuti, ma Eloise ancora non aveva detto una parola. Anzi, aveva iniziato a cercare qualcosa tra le varie scartoffie che si trovavano sulla sua scrivania, senza degnare la ragazza di uno sguardo. All'improvviso il suo sguardo si illuminò e agitò in aria un fascicolo, che Hermione non riuscì a leggere. 

- Bene, Granger. Vuoi un lavoro importante? Eccolo qua. Tutto tuo. - disse Eloise, mentre le porgeva il fascicolo.  Hermione iniziò a leggere, frenetica e ansiosa, e si pentì subito si essersi ribellata. Il titolo del fascicolo diceva: "Intervista al proprietario dell'azienda Speed, Draco Malfoy, per l'uscita della nuova scopa".

- Cosa? Mi sta prendendo in giro? - chiese Hermione,  - Sa benissimo i rapporti che ci sono tra me e lui. -
Eloise sorrise  - Proprio per questo ti ho affidato questo compito, Granger. Forse la prossima volta imparerai a stare zitta. - commentò aspra.
Hermione non trovò niente da dirle, sinceramente sconvolta e avvilita.
- Malfoy ha dato la sua disponibilità dopodomani mattina alle 11:00. Vorrei tanto vedere la sua faccia quando vedrà te arrivare, invece che Jones. - rise.
Hermione la odiava con tutto il suo cuore, non riusciva a credere alle sue orecchie. Non pensava che il suo capo le avrebbe fatto un colpo così basso. Ora capiva il motivo per il quale tutti la temessero. 

- Bene. - disse la riccia, testarda. - Le dimostrerò che si sbaglia sul mio conto. -

Eloise rise di gusto e la invitò ad uscire dal suo ufficio. Hermione non se lo fece ripetere due volte e corse via, infuriata con quella donna senza cuore. Tornò nel suo ufficio e iniziò a leggere il fascicolo. Sapeva che Malfoy aveva un'azienda che fabbricava scope per il Quidditch, disegnate appositamente da lui, e a quanto pareva aveva appena lanciato il nuovo modello e aveva chiesto a Eloise di scrivere  un articolo per pubblicizzarlo. Nel fascicolo c'erano alcune delle domande che Hermione avrebbe dovuto fargli e le venne la pelle d'oca al solo pensiero di dover parlare con lui. Non ci parlava dai tempi di scuola, nonostante lo avesse visto qualche volta, dato che Ginny lavora per lui. La rossa si occupava di testare le nuove scope, il lavoro dei suoi sogni in pratica. 

Alla fine, Hermione si rassegnò, non poteva far altro che obbedire al suo capo. Si disse che non sarebbe stato poi così male, in fondo...molto in fondo. Esausta continuò a leggere il fascicolo e si appuntò le domande da fargli nel suo quadernino. Sospirò, sarebbe stata una lunga giornata. 

 

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Ecco il primo capitolo! Facciamo un po' di chiarimenti. 

- la storia si svolge dopo la seconda guerra magica, precisamente 4 anni dopo.

- voglio scrivere una storia leggera per cui non farò riferimento al passato da mangiamorte di Draco.

- Hermione è una giornalista, so che è strano per il suo personaggio ma io invece ce la vedo molto. 

- Draco e l'azienda sulle scope. Purtroppo non sapevo che altra azienda potesse possedere nel mondo dei maghi, per cui ho pensato ai manici di scopa. 

- non vedrete spesso Ron, è una Dramione quindi lui non mi serve per la storia. Anche se avrà delle scene importanti.

- i capitoli saranno più o meno corti come questo. Non voglio scrivere capitoli troppo lunghi, non mi piacciono.

- il titolo "sweet revenge" si riferisce alla "vendetta" di Eloise e "dolce" perché comunque porterà i nostri personaggi ad incontrarsi.

 

 

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemelo sapere nei commenti. Sono aperta a suggerimenti, a correzioni e anche a critiche. Non esitate a dirmi se qualcosa non va. Baci!

   
 
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