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Autore: Ace of Spades    15/09/2021    2 recensioni
«Una cosa Mihawk la sapeva con assoluta certezza: in quell'appartamento non era l'unica persona pericolosa.
E se lo aveva capito lui, probabilmente ne erano a conoscenza tutti.
Quindi la domanda era: per quale motivo avevano accettato di condividere uno spazio in cui vivere?
Il rasoio di Occam: a parità di fattori la soluzione più semplice è quella giusta.
Perché si annoiavano.»
.
.
.
Tre giovani studenti universitari decidono di dividere le spese abitando insieme. Piuttosto normale, certo, se non fosse che le tre persone in questione vogliono uccidersi a vicenda per far passare il tempo.
Non possono farlo? Ah no? Andate a dirlo a Crocodile, Doflamingo e Mihawk.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IX

And history keeps getting paid to change it's mind





Le lezioni di storia medievale erano degenerate circa verso la seconda volta in cui si erano presentati. Ovviamente non facevano casino in maniera plateale, nessuno li notava mai quando cercavano di ficcarsi le biro nelle orbite oculari o di strangolarsi con le sciarpe.
La gente sembrava averli scambiati per migliori amici, tanto che si vociferava nei corridoi universitari che nessuno dei tre apparisse mai da solo, dopo poco comparivano anche gli altri due o uno dei due, quasi fosse una regola del cosmo.
Tipo la gravità.
 
Parlando di gravità…
 
"Crocodile non puoi far inciampare le persone sulle scale e dire che sono state cause naturali"
"Mihawk, sono caduti perché la gravità spinge un corpo verso il basso. La gravità è una legge fisica della natura, quindi cause naturali, non è complesso."
 
Appunto.
 
E a peggiorare le cose ci si metteva il nuovo soprannome che si erano guadagnati, gli Inseparabili, come se fossero dei pappagallini.
Anche se sul loro gruppo WhatsApp - sì, ne avevano uno - si erano semplicemente chiamati MCD, usando le loro iniziali per mancanza di idee.
 
"Croco-chan, sbaglio o ricorri alla violenza un po' troppo spesso ultimamente? Non è che hai accumulato un po' di stress?"
Se voleva l'attenzione di Crocodile sapeva sempre come ottenerla. Difatti il ragazzo si era voltato verso di lui e si era avvicinato.
"Ascoltami bene" disse il moro appoggiando una mano sul muro di fianco alla sua testa. "Hai ragione, ma sai, quando sono così frustrato finisce ogni volta che trascorro l'intera notte ad usare la stessa persona, ancora e ancora, e ancora. La uso finché non perde i sensi e non mi sento appagato, non mi interessa se mi implora, serve solo a rendermi più agitato, non so se capisci."
Doflamingo deglutì.
"Quindi credo che dovrò trovare qualcuno che riesca a starmi dietro, meglio un uomo. Magari stanotte. Pensaci tu a Mihawk… Mihawk?"
Entrambi si riscossero dalla loro discussione guardandosi attorno e vedendo il suddetto ragazzo passargli davanti ed andare a sbattere contro un muro.
"Questo non c'era prima. Dov'è finita la porta?"
 
I due rimasero a fissarlo a bocca aperta prima di cominciare a sghignazzare. Il suo senso dell'orientamento calava ogni giorno di più, una volta si era perso dentro la facoltà e avevano dovuto dargli istruzioni da casa su come trovare l'uscita.
 
"Che c'è? Volevo vedere se eravate attenti"
"Non ti si può proprio togliere gli occhi di dosso un momento eh, Falchetto?"
Uscirono dall'edificio riuscendo a non tirare testate contro altri muri, e Doflamingo ne approfittò per avvicinarsi all'orecchio di Crocodile da dietro.
"Usa me"
 
Il moro si voltò di scatto, ma il biondo era già passato ad importunare Mihawk per avere i suoi appunti su un libro di traduzione.
Crocodile sorrise.
Era sempre stato più bravo a pescare che a cacciare in fondo. Far venire da te la preda offrendogli ciò che più brama era un metodo più interessante che pedinare e passare al contatto diretto.
 
Peccato che nessuno vedesse mai in tempo l'amo conficcarsi nella bocca.
Doflamingo avrebbe capito troppo tardi che Crocodile quel gioco lo aveva vinto mesi prima, quando aveva deciso di portarselo a letto. Perché quando voleva qualcosa, faceva tutto ciò che era in suo potere per averlo, e se non era sufficiente?
Semplice. Usava il potere degli altri a suo vantaggio.
 
Scalpita e dimenati finché puoi, quando sarai stanco raccoglierò le tue ossa.
 
 
 
***
 
 
Mihawk sapeva che era questione di tempo, e non era certo di volersi trovare nel loro stesso posto quando sarebbe accaduto.
Così, dopo cena e non prima di aver chiuso camera sua a chiave e aver messo al riparo i suoi averi, annunciò ai suoi due coinquilini che usciva e che avrebbe passato la notte a casa di Shanks a giocare e a vedere Sherlock.
 
Doflamingo finì di pulire la tavola, rimettendo in ordine la cucina, mentre Crocodile era in bagno a lavarsi i denti. Avrebbe avuto quello che voleva, anche a costo di sacrificare un arto.
 
Appena il moro uscì, lo placcò con un pugno non troppo forte al fianco, e se lo caricò in spalla.
"Ti si è fuso l'unico neurone rimasto?" Bonfonchiò Crocodile tirandogli una manata sulla schiena.
"Risparmio tempo" gli rispose, aprendo la porta della camera da letto con un calcio e lanciando entrambi sul letto.
 
Si strapparono quasi le magliette mentre le loro bocche faticavano a staccarsi l'una dall'altra.
Doflamingo aveva le mani calde, bollenti, e mentre percorreva l'intero corpo del moro si premurava di piantare qualche volta le unghie nella pelle.
Crocodile aveva le mani fredde, in alcuni punti tiepide, e adorava strattonargli i capelli e mordergli il collo.
Il biondo riuscì a bloccargli le mani dietro la schiena, tenendole ferme con una mano, mentre con l'altra aveva deciso di esplorare altre zone più nascoste del corpo.
Crocodile si arcuò sul letto quando sentì quelle maledette dita entrargli dentro, nello stesso istante in cui scopriva che la bocca di Doflamingo aveva una sua utilità dopotutto.
 
Stava quasi per arrivare al limite, quando percepì aria gelida ovunque e vide l'altro alzarsi e indietreggiare, ansimando e sogghignando.
"Grazie per il dolce, buonanotte Croco-chan"
E il moro rimase sdraiato con un'espressione da ebete a fissare il vuoto per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Aveva decisamente sottovalutato il suo nemico.
Perché se tutte le persone lo annoiavano a morte, l'unica cosa che lo eccitava era trovare qualcuno di interessante che capisse il suo gioco e che magari lo usasse contro di lui.
E Doflamingo lo aveva appena fatto.
 
Il biondo, seduto contro il muro della sua camera con una mano dentro i pantaloni, rideva, guardando il soffitto e pensando al sapore che aveva ancora sulle labbra.
Sapeva che se avesse ceduto non sarebbe stato diverso dagli altri che andavano e venivano nella vita del moro, doveva solo fargli capire quanto fosse divertente.
E lui era dannatamente divertente.
Ed era anche terribilmente testardo.
Crocodile non lo considerava che una persona al di sopra di un gradino delle altre.
Lui non voleva un gradino, lui voleva stare alla fine, sopra l'intera torre di gradini, e per farlo avrebbe adottato ogni mezzo.
 
Perché nella sua testa ormai il pensiero di ucciderlo era stato rimpiazzato da quello di corteggiarlo, anche se non sapeva bene cosa farne di questa informazione. E poi chi lo diceva che non si potevano unire le due cose? D'altronde, amore e guerra sono due grandi passioni dell'uomo, e in entrambe tutto è lecito, anche far scorrere un po' di sangue.
 
 
 
***
 
 
 
A Mihawk bastò uno sguardo per capire che qualcosa non andava, e la sua ipotesi venne confermata dagli ordini su Amazon di Doflamingo che, a quanto sembrava, aveva deciso di diventare un pasticcere da un giorno all'altro.
Ovviamente aveva accesso ai dispositivi dei suoi coinquilini, passare ore e ore davanti ad un computer aveva i suoi vantaggi, come quello di sviluppare il suo lato hacker.
Non si sarebbe abbassato a chiedere cosa fosse successo, ma aveva come l'impressione che non ci sarebbero stati più giorni di pace in quella casa.
 
"Mihawk devo raccontarti tutto"
"Esci da camera mia, perché hai chiuso la porta?"
"Stai tranquillo non voglio ucciderti per ora. Ho intenzione di corteggiarlo come si deve quindi fammi il favore di non metterti in mezzo"
"Ah sì? Buon per te. Nel caso facciate qualcosa che mi reca disturbo vi sgozzo mentre dormite abbracciati"
"Questo è lo spirito!"
 
E lo spadaccino lo guardò uscire tutto contento da camera sua mentre un'espressione confusa si dipingeva sul suo volto.
Ma ha capito che era una minaccia? Qui sono tutti matti.
 
Si alzò per chiudere la porta che Doflamingo aveva lasciato aperta e vide Crocodile con in mano dei pistacchi ridere da solo.
 
Tutti.
Completamente.
Fuori di testa.
 
 

MCD: è un riferimento ai tre fratelli Ace Sabo e Luffy, ASL, lo ammetto, sono stata debole.
a presto, i commenti sono sempre graditi,
A. of S.

 
  
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