Grazie a tutte per l’appoggio! Ecco il secondo capitolo! BACI!
^_^
Capitolo 2
…e
sono un imbranato!
POV Robert
Poteva essere il tuo corpo
a scaldarmi,
le tue labbra ad eccitarmi,
il tuo sguardo a stregarmi,
invece quattro parole da cui non riesco a liberarmi. . .
"ORMAI E' TROPPO TARDI"
Fu
allora che mi resi conto di essere davvero un idiota! Era lì, finalmente la
vedevo, dal vivo, in persona, davanti ai miei occhi…e tutto quello che mi uscì
dalla bocca fu un confuso bisbiglio che doveva essere il mio nome. Avrà
certamente creduto che fossi matto! Non riuscivo a crederci! Era proprio lei.
La stessa che mi aveva affascinato quel venerdì sera mentre
guardavo “Into the wild” nella solitudine del mio salotto. Ero con lei, nella
stessa stanza, a fare un’audizione per un film insieme…un film romantico tra
l’altro, almeno per quel che avevo sentito. Dovevo ammettere che non sapevo nemmeno su cosa esattamente fosse il film. Sapevo che
era sui vampiri e che era con Kristen Stewart. Era lei il motivo per cui avevo fatto l’audizione. Non mi sarebbe mai passato
per l’anticamera del cervello altrimenti. Presentarsi a
un provino per interpretare un “semi-dio” non giova alla proprio modestia; mi
sentivo in imbarazzo solo al pensiero. Insomma, non ci si può presentare per
una parte del genere e dire: “Hey! Eccomi qui! Sono quello
che fa per voi!”. È assurdo. Non era da me. Eppure l’avevo fatto, solo ed
esclusivamente per lei, per quella stupenda ragazza che dal vivo era ancora più
bella, semplice, alla mano. Eppure avevo rovinato tutto. Chi è capace di andare
tanto in ansia da non ricordare il proprio nome? Beh, io…a
quanto pare. Ma fu più forte di me. Appena la vidi non capii più niente,
mi girava tutto, andai in iper-ventilazione, sentivo il
sangue deviare il suo corso normale, determinato più che mai a scorrere
dappertutto tranne che nel mio cervello, impedendomi di dare una risposta
veloce alla domanda più semplice che possa essere fatta a un essere umano.
Stupido! Stupido! Stupido!
Per
non parlare della caduta! Come avevo potuto essere così scemo? Mi sembrò che
tutta la mia capacità di essere inadeguato e imbranato
si fosse accumulata negli anni per esplodere in quell’istante, nel momento meno
opportuno! Che figura di niente!
Non
ricordavo nemmeno come era andato il provino. Leggevo
le battute, si. Ma ero preso da tutt’altro. Chissà se le avevo dette bene. Chissà che idea si era fatta
di me: insicuro? Sbruffone? Timido? Ritardato?....tutte
ottime possibilità.
Eppure la
sentivo vicino. Come se mi avesse capito al volo. Come se fosse davvero lì con me, come se non avesse bisogno del copione.
Era stato tutto molto naturale. Sarà per questo che non ricordavo
niente. Era tutto passato in un attimo. Le avevo accarezzato
il viso istintivamente. Non potevo proprio farne a meno,
tanto valeva rischiare tutto.
E poi
“Vorrei provare anche la scena del bacio”
Sia
lodata Catherine Hardwicke!
Quel
bacio…che bacio! Ormai avevo completamente abbandonato il copione e mi ero
lasciato andare all’istinto. Non potevo chiedere di meglio. Baciare lei! La
donna dei miei sogni, letteralmente.
Avrei
tanto voluto ricordare se ci fosse una qualche tecnica
per un bacio mozzafiato, e cercavo di prendere tempo indugiando a due
centimetri da quelle labbra così rosa e carnose, finché non potei più resistere
e mi lasciai trasportare, su quelle labbra morbide e asciutte. Continuai a
segnare le sue labbra con le mie con molta delicatezza, con molta
lentezza, cercando di prolungare quella dolce unione, quando le grida della
regista mi fecero sobbalzare costringendomi a ritirarmi.
Da
quel momento in poi fu tutto confuso. Avrei tanto voluto che quell’istante durasse
per sempre, io e lei a fissarci intensamente in quella piccola camera da letto,
ma le mie insicurezze mi fecero distogliere lo sguardo
e le grida della regista mi riportarono alla triste realtà. Non volevo andare
via. Continuavo a fissarla tra le urla di Catherine, e notai con estremo
piacere che anche lei mi fissava, con lo sguardo tra il perso e confuso,
indugiando nei miei occhi qualche secondo prima di
chiedere se si poteva ripetere. Non potevo crederci.
“Nessun
problema” avevo detto pronto, interrompendo la sua domanda alquanto prevedibile, ma inutile e superflua. E
fu in quel momento che persi ogni controllo del mio corpo e mi abbandonai a
lei…o meglio al pavimento. Che figura! Ridevano di me.
Lei, rideva di me. Però aveva una risata così genuina
che sarei stato ad ascoltarla per ore e il solo pensiero mi provocò un
sorrisino che non potei trattenere; ma tornai subito alla realtà, e la realtà
era che ero caduto per terra e avevo fatto una grande figura di m***a.
“Potremmo provare ancora” aveva detto anticipando
inaspettatamente i miei tentativi di guadagnare tempo ma
Catherine sembrava già abbastanza convinta.
Così
la mia brillante chance era volata via e non ricordavo nemmeno come era andata, ma poco importava.
Almeno
avevo avuto la possibilità non solo di vederla di
persona, ma di baciarla! Cosa potevo chiedere di più?!
Cercavo di consolarmi inutilmente.
La
mia mente era tutta un miscuglio di idee. Mille
speranze mi avevano occupato la testa dal momento in cui ero entrato in quella
stanza e mille dubbi mi invasero quando ne uscii per prendere
un taxi e tornare in albergo. Idiota!
Non
c’era una sola parte di me che non si rimproverasse
per aver sciupato una tale occasione. Eppure le cose
erano andate così. Evidentemente non era destino.
Continuando
a condannarmi e a incolpare la mia assurda mente
malata non mi accorsi che ero già in albergo. Restai ancora qualche istante in
macchina, a fissare il vuoto davanti a me, perso nelle mie congetture e nei
miei rimpianti. Basta! Era ora di smetterla! ‘Ti servirà da lezione per la prossima volta’ pensavo cercando
inutilmente di convincermi che non era poi la fine del mondo. Ma invece lo era!
Probabilmente
non l’avrei più rivista. Ormai era troppo
tardi. Avevo perso la mia occasione ed ora tutto quello a cui potevo aggrapparmi era un bacio probabilmente già
dimenticato e un film che già era pronto nel lettore DVD della mia discreta
camera d’albergo.. Non ci pensai due volte a premere PLAY e mandare avanti fino
alla mia parte preferita: quella della canzone. Sapeva anche cantare!
Beato
lui, Emile Hirsch: non solo aveva lavorato con lei, ma avevano cantato insieme.
Avrei dato qualsiasi cosa per essere al suo posto. Quanto mi piaceva! Sensuale
e ingenua allo stesso tempo. Così…così…non riuscivo nemmeno a trovare le parole
per descrivere quello che suscitava in me.. Che bella
voce che aveva! Semplicemente indescrivibile. Avrei tanto voluto rivederla, ma
ormai era tardi. Così dovetti accontentarmi di mandare
indietro quella scena un migliaio di volte, finché mi addormentai cullato dalla
melodia della sua voce e dal ricordo di quel bacio.
Che c'è di male?
sognandoti mi sono perso dietro inutili parole
che non lasciano nulla, che non diano nostalgia
e adesso resto senza più parole sai,
cala la notte come un velo chiaro su di noi,
comunque vada io mai mi scorderò di te.