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Autore: Allen Glassred    19/09/2021    0 recensioni
DALLA DICIOTTESIMA LUNA
Re Kaname è vivo ed ha dato vita ad un nuovo clan: quello della Luna Nera, diventando così a tutti gli effetti il re di una nuova Luna Maggiore. Chiede ed ottiene un incontro con i figli, Vanitas ed Ivy. Ma a cosa porterà tale " riunione "? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Angst, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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La situazione sembra quasi irreale: Vanitas ed Ivy hanno accettato di incontrare il Re del Clan della Luna Nera, il clan ribelle, il clan che non ha ancora dato un colore alla propria Luna, il Clan che sfrutta addirittura le eclissi lunari per aver maggior potere. Hanno scoperto la sua identità ma, invece di infuriarsi Vanitas sembrerebbe un altro: si è addirittura inchinato di fronte a quell’uomo che gli ha solo fatto del male, quell’uomo al quale ha sempre e solo dato disprezzo: Kaname Hikari. Quel padre che Ivy nemmeno ricordava, prima di rivederlo vivo e vegeto: è assurdo, pensa la giovane Regina. Il vecchio sovrano dovrebbe essere stato morto, ucciso dalla spada di Vanitas che, a soli dodici anni, prese il trono di Veritas uccidendo il padre. O almeno, così sembrò: in realtà pare che il Re fosse caduto in una sorta di catalessi, dopo che il figlio lo aveva letteralmente lasciato morire di fame non permettendogli di nutrirsi di sangue. Ora invece, ora eccolo lì, vivo e vegeto: aiutato dai ribelli è riuscito a riprendere le forze, ha ricevuto il sangue che gli serviva per risvegliarsi ed è tornato a cercare il figlio e, forse, anche la figlia. Padre e figlia si sono già affrontati: la Regina infatti non sopporta il modo in cui l’ex Re si rivolge a Vanitas, come fosse un oggetto da esporre più che suo figlio. Vanitas, che non può fare a meno di pensare: suo padre è vivo, pensa. Suo padre si è risvegliato, il suo errore potrebbe essere fatale non solo per lui ma, soprattutto, anche per la sua Ivy. Stringe lievemente la presa sul proprio braccio, ricordando un passato che aveva seppellito dentro di sé, il passato del quale non ha mai voluto parlare con nessuno, nemmeno alla stessa Ivy ha confessato tutto ciò che successe con loro padre. Non le ha confessato di come venisse trattato, delle cose che ha visto e subito. Non ha mai parlato di cosa provò realmente, quando vide la sua amata madre morire sotto i suoi occhi di bimbo, un bimbo di soli otto anni che stava perdendo la sola persona che lo avesse mai amato. Un bimbo di otto anni che, quella stessa notte non solo perse la madre, ma anche la sorellina ed il fratellino. Non ha mai parlato di come si sentì quando, quattro anni dopo, scoprendo la verità sulla morte di Luna perse il controllo e, senza esitare, colpì a morte il padre. Non parlò mai di come si sentì, accorgendosi che era ancora vivo e, così, prese la decisione di lasciarlo morire di fame o, nel caso migliore, lasciarlo cadere in uno stato catatonico dal quale non si sarebbe più risvegliato. Non ha mai parlato delle proprie cicatrici, né delle loro esatte origini anche se, è evidente, sono state inflitte dallo stesso Re. Dal canto suo invece, Ivy non può fare a meno di osservare il marito: non riesce a percepire i suoi pensieri, cosa proverà realmente? Avverte un immenso vuoto dentro di lui, non riesce a capire cosa gli passa per la testa. “ Ivy… “. Una parola, un nome: il suo. Il suo nome, chiamato proprio dal fratello che solo ora lo ha notato: suo padre ha afferrato per il polso la figlia, forse per trattenerla ferma e costringerla a dargli retta. “ Ti sta facendo male? “. Chiede, mentre lei lo guarda decisamente stranita. Da parte sua, l’ex Re di Veritas non sembrerebbe avere paura né essere turbato, malgrado il tono del figlio: è calmo, come fosse la calma che precede una grande tempesta.

“ Va… Vanitas… “. Mormora solamente la donna mentre, improvvisamente lui alza nuovamente lo sguardo: ora è furente. Sembra quasi un oceano in tempesta: può tollerare tutto, ma non che qualcuno tocchi la sua regina e, sicuramente, questo lo sa anche suo padre.

“ Cosa c’è? Qualcosa non va, mio caro? “. Chiede con nonchalance Kaname, per poi strattonare malamente la figlia verso di sé. “ Ma insomma! Siete i miei figli, cosa sono quelle facce da funerale? Non siete felici di rivedere vostro padre? “. Chiede, per poi tornare a guardare il figlio. “ Ah, tranquillo: non sono arrabbiato con te, dopo quello che hai fatto tanti anni fa. In fondo, non mi hai ucciso anche se era il tuo scopo. Non è vero? “. Chiede con sguardo tagliente, mentre il figlio fa un passo verso di lui, finalmente recuperando la sua solita grinta.

“ Potete fare di me tutto ciò che volete, padre “. fa semplicemente, mentre sul viso di suo padre compare un ghigno compiaciuto e, di riflesso, Ivy lo guarda sconvolta. “ Torturatemi, fatemi male. Fatemi essere il vostro braccio destro, non mi interessa. Non mi sarebbe interessata la mia sorte, davvero “. Fa, mentre l’altro ride in maniera sadica, quasi felice per quelle parole.

“ Oh, bene! Questo si che è mio figlio! Finalmente! Sentito? “. Fa, guardando poi Ivy. “ Dovresti imparare da tuo fratello, mia cara figlia “. Sussurra solamente, spostandole alcune ciocche di capelli dietro l’orecchio e facendo agitare lei.

“ Lasciatemi! “. Fa semplicemente la corvina, agitata. A quella vista lo sguardo di Vanitas sembra bruciare d’ira.

“ Ma c’è una cosa che proprio, non vi permetto “. Sentenzia, riprendendo parola e riaccendendo una speranza in Ivy. “ Non vi permetto di mettere un solo dito sulla mia regina! “. Si infuria e, senza pensarci attaccando suo padre che, preso di sorpresa deve per forza incassare il colpo, volando a qualche metro di distanza. da parte sua, il giovane Re cinge la vita della moglie, stringendola forte a sè. “ Stai bene? “. Chiede solamente, mentre lei annuisce.

“ Si! Anche se temevo davvero che ti fossi lasciato plagiare da quell’uomo… “. Piange, sollevata nel vedere che invece, le sue paure sono infondate. Lo sguardo di Vanitas torna su suo padre, mentre stringe a sé Ivy.

“ Pensavate davvero che avremmo collaborato? Voi, io ed Ivy? magari coinvolgendo anche Garry e Jeanne, vero? Credevate veramente che avrei obbedito all’essere che mi ha privato della mia amata madre e di mia sorella per così tanti anni? “. Non menziona Vincent, questo Ivy lo nota chiaramente ma preferisce non fare domande. “ Siete proprio folle se pensate una cosa simile. Padre… “. Sibila l’ultima parola con disprezzo, mentre Kaname si alza da terra pulendosi la bocca, lievemente sporca di sangue: deve ammettere che il potere di suo figlio è impressionante, deve averlo ad ogni costo.

“ Sciocchi che non siete altro. Vi piegherò al mio volere, con le buone o con le cattive “. Sentenzia, mentre la luna nel cielo inizia a perdere lentamente colore: la luna nera sta per sorgere e, sicuramente, non senza gravi conseguenze.


Re Kaname è vivo ed ha dato vita ad un nuovo clan: quello della Luna Nera, diventando così a tutti gli effetti il re di una nuova Luna Maggiore. Chiede ed ottiene un incontro con i figli, Vanitas ed Ivy. Ma a cosa porterà tale " riunione "?
   
 
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