"Credo che non dovremmo più parlarci"

Due spunte, non passerà tanto tempo prima che diventino azzurre e che la persona al di là della chat si chieda il perché delle mie parole.

Non so cosa aspettarmi: se un agghiacciante risposta contraria o una sommessa affermazione alla proposta.

Fisso lo schermo finché la conversazione scompare davanti ai miei occhi lasciando un terrificante dubbio nei miei pensieri, che si accavalla con le preoccupazioni di tutti i giorni arrivando a schiacciarle del tutto lasciandomi un vuoto disarmante. Un conato risalito dalle mie interiora mi obbliga a correre in bagno . Posso riconoscere distintamente quello che ho mangiato, provando, tra un impulso e l'altro, ad indovinare cosa dovrebbero rappresentare i gialli pezzettini fluttuanti.

Accertatami che l'ultima ondata lo fosse effettivamente, ritorno alla mia postazione di partenza cercando con gli occhi l'aspettata controbattuta del mio interlocutore. Non c'è.

Non voglio mentirmi facendo finta che un po' non me lo aspettassi. Conoscendola, avrebbe accettato delle scuse tardive e a volte false, se non fossimo arrivate a questo punto.

Credo che abbia deciso da tempo di farla finita con me, che avesse solo bisogno di un motivo per non imbattersi nella mia malattia e magari per non esserne associata, disgustandola con ostinato disprezzo.