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Autore: Mentina    01/09/2009    5 recensioni
Stava davvero per succedere. Jacob Black avrebbe smesso di porsi dei limiti e degli scrupoli.. Era stata lei a cominciare, dannazione!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Renesmee girò ancora su se stessa, trascinandosi i tre cuscini ai quali dormiva abbracciata dal lato interno del letto a quello esterno, aggrovigliandosi ancora al lenzuolo e biascicando qualcosa di incomprensibile. Aveva caldo, anche se era pieno inverno in Canada e aveva nevicato fino a dieci minuti prima che decidesse di andare a dormire.

Trasferirsi e cambiare luoghi e abitudini era sempre una sofferenza.

Anche se ormai i Cullen facevano in modo di non vivere troppo lontano da Charlie e Sue, ma soprattutto da Jacob, La Push e Forks non erano proprio a un battito di ciglia.

Certo, sia lei che Jacob potevano correre molto velocemente. E Edward e Rosalie - per non parlare di Alice e Jasper e Carlisle - avevano un garage pieno di mezzi di trasporto con cui prendere un sacco di multe. Nonno Charlie non era molto felice di questo piccolo particolare.. Ma Renesmee era una Cullen. E Charlie aveva accettato un mucchio di cose. Meno male che aveva Sue, altrimenti, forse, non avrebbe retto.

Sbuffò, spalancando gli occhi e fissando il soffitto.

Per un attimo, l’idea di andare in garage e prendersi uno di quei mezzi la allettò.

Sbuffò ancora: i suoi si sarebbero fatti venire una crisi isterica - per non parlare di Esme.. E di Rose - e Alice si sarebbe infuriata davvero a sapere che si era messa alla guida della sua vecchia Porsche gialla in camicia da notte. Era in un vicolo cieco. E saranno state le 3 di notte.

Sbuffò ancora una volta.

La casa nuova era stupenda: aveva una dependance tutta per lei, solo un giardino la divideva dalla casa grande ma tanto bastava perché quello fosse il suo piccolo regno, dove Jake poteva girare indisturbato senza far arricciare il naso a nessuno, a impregnare cuscini e tende e poltroncine del suo profumo meraviglioso. Sorrise, ripensando allo strano sogno che l’aveva svegliata. C’era un fastidioso rumore di sottofondo.. Un rumore ritmico e rilassato. Le era sembrato così vero..

Come una rivelazione, come un lampo, qualcosa le suggerì di voltarsi.

Gran parte del suo letto matrimoniale era occupata da un colosso Quileute profondamente immerso nel mondo dei sogni, che russava piano e bruciava come un termosifone. Sul fianco, rivolto verso di lei, un braccio allungato quasi fino a sfiorarla, il volto disteso, sprofondato in un cuscino. Lo osservò trattenendo il respiro.

Le sembrò che il cuore dovesse scoppiarle da un momento all’altro.

Qualche mese prima, si era sentita un’illusa quando aveva accumulato talmente tanta tensione per dirgli che lei era innamorata forse da sempre di lui, quando lui era stato un fratello, un amico.. Ed era scoppiata a piangere quando lui si era illuminato come una lampadina, l’aveva abbracciata forte e le aveva detto che era il suo imprinting.

Edward non aveva reagito allo stesso modo, ma la mediazione di Rose, Alice e Esme aveva avuto un effetto camomilla non solo su di lui ma anche su sua madre, sebbene fosse sicura che lavorare su Bella sarebbe stato molto meno preoccupante.

Gli si avvicinò lentamente, passandogli una mano tra i ciuffi di capelli corti e gli posò un bacio leggero sulla tempia.

Prima che potesse sciogliere il broglio di lenzuola ai suoi piedi, un fascio bollente la avvolse dolcemente, avvicinandola a sé e prima di aprire gli occhi, fu un sussurro e un lampo: - Buon compleanno Nessie - corredato da un bacio sul naso. Gli fece una carezza, mostrandogli quanto era stato bello svegliarsi arrabbiata e trovarlo lì, accanto a lei. Jake ghignò senza aprire gli occhi. Era il momento giusto.

La notte fa sempre uno strano effetto.

Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è.. Diceva qualcuno.

Tutto era sempre così spontaneo e naturale con Jake.

Avvicinò il suo viso lentamente fino a sentire la curva morbida delle labbra di lui aderire dolcemente contro le sue. Era uno scoppio di colori e di calore.. Era tutto accecante e magnifico.. Sembrava una droga potentissima, era un salto in un precipizio e una risalita in volo nello stesso, intenso, secondo.

- Grazie - gli sussurrò quando ancora la vicinanza le faceva venire i brividi.

Jacob sollevò le palpebre, fissandola coi suoi occhi scuri così intensamente che Nessie non riuscì a reggere e nascose il viso nell‘incavo del suo collo. Fu deleterio, una tortura deliziosa il respiro irregolare di Renesmee contro la sua pelle calda.

Stava davvero per succedere.

Jacob Black avrebbe smesso di porsi dei limiti e degli scrupoli..

Era stata lei a cominciare, dannazione!

Si tirò su, stringendola tra le braccia come se fosse ancora una bambina e la cullò un po’ sorridendo. La risata contagiò anche lei, ma c’era tensione nell’aria.

Jacob allungò un braccio sul comodino e prese un braccialettino intrecciato.

Renesmee lo fissò. Aveva già visto lo stesso incrocio di cuoio e colori al polso di Emily e Kim, anche a quello di Rachel… solo Claire ne aveva uno uguale a quello che anche lei portava, da anni, al polso. Erano diversi l’intreccio e i colori ma anche quello glielo aveva regalato Jacob.

Avvicinò istintivamente il polso, osservando le differenze tra uno e l’altro in un gesto istintivo e mentre era presa nella sua osservazione, Jake si portò il polso vicino alla bocca e strappò i tre nodi con i denti. Renesmee lo fissò, confusa: - perché lo hai fatto, Jake..? E’ il mio bracciale dell’imprinting! - lui sorrise dolcemente, notando con quanta veemenza aveva pronunciato quel verbo al presente, legandogli con altri tre nodi quello nuovo.

- Hai detto bene Ness.. Quello era il bracciale che suggeriva di starti alla larga perché sei il mio imprinting - lei sorrise, roteando gli occhi, e Jacob le sfiorò la guancia per riprendersi la sua attenzione - .. Questo urla che sei la mia donna - e la baciò, con dolcezza e con foga contemporaneamente, come se qualcuno avesse sparato la partenza di una gara di atletica e lui volesse fare un record mondiale. C’era devozione e adorazione mescolata al desiderio nella sua forma più pura e timore, nello stesso tripudio di emozioni che produceva quel bacio.

Il primo era stato eccezionale, ma questo forse ancora meglio..

Fu tutto così istintivo e immediato: gli si avvinghiò al collo, circondandolo con le braccia sottili, mentre le mani calde di Jake si lanciavano in esplorazione della sua schiena e dei suoi fianchi.

- Sei mio… mio, mio, mio.. - continuava a ripetere, in confusione e Jake rideva compiaciuto. C’erano i battiti dei loro cuori, forti come le vibrazioni di un paio di percussioni, e i respiri che si erano fatti corti e affannati.. C’era l’amore. Ed era dappertutto. E mentre Jacob le lasciava una scia di baci che alla clavicola riprendevano la strada percorsa, Renesmee non capiva più quale fosse il confine tra sogno e realtà.

Forse era perché da tempo, quello era il più segreto dei suoi sogni.

Ansimò quando sentì il petto bollente e i muscoli tesi di Jake allontanarsi dal sottile strato di cotone organico della sua camicia da notte: era come essere finiti sott’acqua e non avere più riserva di ossigeno.. Ogni singola cellula dei tessuti del suo corpo bramava il contatto con quello di lui. Nessie si lasciò scivolare sulla sua spalla e con una carezza percorse l’incavo del gomito fino al collo di Jacob, che la prese per le spalle e la allontanò da sé, per fissarla negli occhi.

I suoi gesti e la sua volontà stavano lottando. Era palese.

- Nessie.. Solo se lo vuoi anche tu - lei sbuffò cercando di avvicinarsi di nuovo al suo viso ma Jake era forte e la sua presa era salda - Sì.. Smettila - ormai non parlava, il tono della sua voce sembrava una cantilena, il miagolio di un piccolo gattino. Lo baciò ancora, stringendogli il viso tra le mani. Non si era accorta dei brividi che la percorrevano. Eppure stare vicino a Jacob era come stare davanti ad un caminetto acceso.. Si morse il labbro. - Non rovinare tutto pensando a me e facendoti le tue solite paranoie, Jake.. - lui la fissava, insicuro. Era così tenero, ma anche così terribilmente iperprotettivo.. - Non ho paura di niente.. E ti voglio - Jake combatteva. Le sue braccia erano ancora strette attorno alla vita sottile di Renesmee. Si diede dell’idiota. Di cosa poteva avere paura? - Jake..! Torna qui. Con me. - lui la fissò, non aveva bisogno della luce per poter essere accecato dalla perfezione di quel viso, di quegli occhi, che lo fissavano crucciati. La testarda e adorabile Nessie. La sua Nessie. Il suo viso si distese. Aveva ragione lei, stava rovinando tutto. Strinse l’abbraccio, baciandole il palmo di una mano.

- Ti amo Nessie.. Sei più importante della mia vita - lei gli diede un bacio per farlo tacere e senza aprire gli occhi, con un velo di rossore sulle guance che cercò di ricacciare indietro con tutte le forze gli sfiorò il lobo dell’orecchio - Mi vuoi, Jake? - un rantolo gorgogliò nella gola di Jacob e Nessie insistette, non avendo ottenuto risposta, dopo averlo torturato ancora un po’ - ..Jake.. Mi vuoi? - tutto smise di girare. L’aria non si muoveva. Stavano entrambi trattenendo il respiro.

- Sì. -

- E allora prendimi. Voglio essere la tua donna. -

  
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