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Autore: heliodor    21/09/2021    0 recensioni
Dopo essere stata costretta a lasciare il suo villaggio, Ryhana viene accolta dai ribelli di Malag come una di loro, trova un posto sicuro in cui stare, degli amici e persino l’amore di Kaleena. Ma l’arrivo di un pericoloso monaco eretico e a causa di un antico e misterioso rituale, la sua vita cambia in modo irrimediabile. Costretta ad allearsi agli spietati Vigilanti, diventerà l’arma decisiva in un conflitto tra forze oscure che dura da millenni e dovrà decidere da che parte schierarsi in questo scontro.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Una fine peggiore

 
Ilyana era una donna minuta di lunghi capelli mossi e grigi che le ricadevano sulle spalle strette. Sedeva in un angolo dello studio, rannicchiata su di una sedia imbottita, una pesante coperta di lana che le nascondeva le gambe.
Il mantello era di un celeste stinto con fregi color oro e platino.
Osservandoli, a Ryhana sembrò che danzassero sul tessuto come se fossero animati da una loro volontà.
Non si stanno muovendo davvero, si disse. Sono io che li vedo così. Devono essere delle scritte.
Nella stessa stanza c’era un uomo di mezza età, i capelli bianchi e radi che incorniciavano un viso sereno e due occhi vividi che la seguirono mentre Grenn la posizionava al centro di un tappeto, come se quello fosse un gesto convenuto in precedenza.
Ilyana sorrise mostrando profonde rughe ai lati della bocca e sulla fronte. Anche il collo era grinzoso e la pelle sembrava appesa alle ossa sottostanti.
“Perché quelle catene?” chiese con tono divertito. “È così pericolosa come dicono?”
“No” rispose Grenn. “Ma Sofesia non ha voluto correre rischi.”
“Io credo che qui siamo al sicuro” disse Ilyana. “Per favore Grenn, libera la nostra ospite.”
Ospite, pensò Ryhana. Si prende gioco di me?
Grenn armeggiò con un lucchetto e la liberò dalle catene facendole scivolare via. Alleggerita da quel peso Ryhana sentì uno strano torpore diffondersi nelle braccia e le spalle. Trattenne una smorfia di dolore a causa di un crampo.
“Adesso è meglio?” chiese Ilyana.
Ryhana si accigliò quando Grenn non rispose.
“Sì” disse annuendo. “Molto meglio.”
Grenn fece qualche passo di lato e due indietro, sistemandosi in un angolo dello studio.
Ilyana sorrise. “Bene, me ne compiaccio. Ora possiamo presentarci. Il mio nome è Ilyana Sakal del reale circolo di Dardel. Sono la comandante di questa fortezza e dell’Ordine dei Vigilanti in questa parte di continente.”
La donna tacque e rimase come in attesa.
“Ryhana” disse. “Del villaggio di Oc Piker.”
Ilyana annuì grave. “Oc Piker è vicino a Destun. È quello il tuo circolo?”
Ryhana scosse la testa.
“Allora Nenkis?”
Scosse di nuovo la testa.
“Gelend?”
“No” disse imbarazzata. “Nemmeno conosco questi luoghi.”
Ilyana si accigliò. “Non hai mai ricevuto un addestramento formale? Una guida non si è occupata di te?”
“Fino a qualche giorno fa nemmeno sapevo di avere il dono.”
Ilyana guardò il tizio seduto alla sua destra. “Kont?”
L’uomo si schiarì la gola. “Senza stimare la sua età non posso pronunciarmi.”
Ilyana sospirò affranta. “Quanti anni hai?” le chiese.
“Sedici” rispose subito. “E sette Lune.”
“Quasi diciassette. Kont?”
L’uomo tossicchiò di nuovo irritando Ryhana.
“Dai resoconti più recenti che abbiamo, nessuno mai ha manifestato i poteri dopo i quindici anni e due Lune. In tempi recenti, stando ai registri che ho potuto consultare nel poco tempo a mia disposizione, abbiamo avuto il caso di uno stregone di Yood che ha mostrato i poteri all’età di quattordici anni e sei Lune.”
Ilyana sorrise. “Quindi abbiamo qui un caso unico nel suo genere, giusto?”
“Permettimi di dubitarne” disse Kont con tono severo. “Io avrei una tesi diversa.”
“Ti ascolto.”
“La ragazza mente. Sulla sua età o su quello che le è accaduto.”
“Non è vero” disse Ryhana con veemenza. “Non ho mentito.”
Ilyana le scoccò un’occhiata perplessa. “Sembra crederci davvero.”
Kont sospirò.
“Potresti dimostrare che mente?”
“Forse potrei stimare la sua età dai denti.”
Ilyana si accigliò.
“Secondo alcuni eruditi di Narbal, sarebbe possibile stabilire l’età di una persona con certezza valutando lo stato di usura dei suoi denti.”
“Tu credi che sia possibile?”
“Mia signora” fece Kont con tono affabile. “Io non credo che questo caso meriti tante attenzioni da parte nostra. È chiaro che la ragazza sta mentendo.”
Ryhana fece per dire qualcosa ma Ilyana alzò una mano per zittirla.
“Kont non ti sta accusando” disse la strega. “Sta solo riferendo la sua opinione in merito. Sarò io a decidere se quello che dici è vero o meno e mi baserò su quello che tu mi dirai da questo momento in poi.”
Ryhana deglutì a vuoto.
“È chiaro?”
“Sì” disse con un filo di voce.
“Ora” proseguì Ilyana. “Grenn e gli altri componenti del gruppo di Sofesia mi hanno riferito una storia bizzarra, forse anche più dei tuoi presunti poteri tardivi. Dicono che facevi parte di un gruppo di rinnegati. È vero?”
Ryhana annuì.
“Tu che ruolo avevi?”
“Ero un’ancella. Aiutavo a servire i pasti e preparare pozioni per i feriti.”
Ilyana scrollò le spalle. “Niente di veramente grave, dopotutto, ma in tempi di guerra potrebbe valerti un’accusa grave.”
“Lo so” ammise.
“Adesso spiegami come è possibile che una strega sia stata messa a servire pasti e preparare pozioni, invece di essere inviata a combattere.”
“Te l’ho detto” disse Ryhana. “Non li ho mai avuti prima di quel giorno in cui…” Esitò.
“Continua” la esortò Ilyana. “Raccontami di quel giorno.”
Ryhana guardò Grenn e lui le fece un cenno con la testa.
“Devi dirci tutta la verità” disse Ilyana. “Adesso.”
Ryhana sospirò. “Dopo aver lasciato il campo, siamo stati divisi. Un gruppo è andato in una direzione, il nostro in un’altra.”
“Quale direzione?”
“Non lo so. Non ce l’hanno detto.”
Ilyana annuì grave.
“Poco dopo, siamo stati assegnati al gruppo di Sanzir.”
“Sai chi è?”
Ryhana scrollò le spalle. “Mirok e Wilgrath ne parlavano come se fosse un comandante. Ma lui era un monaco del culto e quindi penso fosse una persona importante. Non so molto altro.”
“Sanzir è un rinnegato” disse Ilyana. “Uno dei peggiori. È un leccapiedi di Malag, forse il suo consigliere più fidato dopo Gauwalt e Nimlothien. Non è un vero comandante né un combattente e non ha poteri, ma è comunque pericoloso. Ha fondato un’eresia del Culto dell’Unico che considera Malag il prescelto o qualcosa del genere. I suoi monaci infestano ogni città del continente diffondendo le loro scellerate menzogne. Sono una vera piaga.”
“Al campo c’erano dei monaci” disse Ryhana. “Ma non badavo molto a ciò che dicevano.”
“Si rivolgono soprattutto a streghe e stregoni per convincerli a disertare e passare tra i rinnegati con l’inganno e la promessa di un mondo migliore dopo la fine della guerra.”
Ryhana ricordò le parole che Kaleena le aveva detto poco prima che si lasciassero.
Anche lei le aveva sentite da uno di quei monaci? Si chiese. E ci credeva davvero o le aveva solo ripetute?
“Loro ti hanno mai parlato? I monaci del culto, intendo.”
Ryhana scosse la testa. “Ricordo solo che a volte uno dei monaci saliva su di una pietra e da lì parlava a tutti quelli che passavano davanti a lui. Io l’ho sempre evitato.”
“Non ti piaceva quello che diceva?”
Scrollò le spalle. “Parlava di cose che non comprendevo.”
Forse avrei dovuto interessarmi di quelle faccende, si disse. Ora mi sarebbe stato d’aiuto.
Ilyana annuì. “È più o meno quello che sappiamo anche noi. Torniamo a quando ti sei unita al gruppo di Sanzir. Quanto avete impiegato a raggiungere il santuario?”
“Cinque o sei giorni di viaggio.”
“E per tutto questo tempo hai mai parlato con Sanzir?”
“Lui passava tutto il tempo nel suo carro. O nella tenda, quando gliela montavano, ma non accadeva sempre.”
“Almeno l’hai mai visto?”
“Una volta sola, quando abbiamo raggiunto il santuario.”
“Descrivimi ciò che hai visto.”
Ryhana ricordava bene quello che era accaduto quel giorno. “Sanzir era un vecchio dalla testa calva. Camminava a fatica, come se zoppicasse. Due monaci lo accompagnavano.”
“Non ricordi altro?”
“È rimasto poco fuori dal carro. Appena arrivati è entrato nel santuario.”
“Ne è mai uscito?”
“No, che io sappia.”
“Cos’è accaduto dopo che Sanzir è entrato nel santuario?”
“I soldati e i mantelli hanno aperto le gabbie una alla volta e hanno portato di sotto i prigionieri.”
“Quanti erano?”
“Dodici” rispose subito.
“Li hai contati?”
Ryhana annuì. “Mirok e io dovevamo occuparci della loro salute. Era la nostra mansione in quel gruppo.”
“Capisco” disse Ilyana annuendo. “Marchum era uno di loro?”
“Sì” disse più sicura. Aveva la sensazione che rispondendo alle domande della strega stesse guadagnando la sua fiducia e non voleva sprecare quella occasione.
“E Mirok era l’altro guaritore del gruppo?”
“Sì” disse di nuovo.
“Anche lui aveva i poteri. Lo sapevi?”
Scosse la testa.
“Pensi che anche lui li abbia acquisiti nello stesso momento, come è accaduto a te?”
“Io non lo so” disse incerta. “Conosco poco dei poteri.”
“Sofesia dice che al campo frequentavi una strega di nome Kaleena.”
“Sì” disse meno sicura.
Dire il nome di Kal era stato un errore di cui si era subito pentita, ma quando aveva raccontato la sua storia a Grenn e gli altri era ancora sicura che fossero lì per aiutarla e non per metterla in catene.
“Da quanto mi hanno riferito, Mirok era più anziano di te.”
“Una volta mi disse che aveva ventiquattro anni.”
Ilyana guardo Kont.
“Assolutamente impossibile” disse l’erudito. “Lo escludo del tutto.”
Ilyana rispose annuendo. “Che cosa è accaduto nel santuario?”
Ryhana si accigliò.
“Sofesia e gli altri mi hanno riferito dei cadaveri trovati nei sotterranei. secondo quanto hai riferito, ne mancavano alcuni.”
“Sedici” disse Grenn. “Compresi Marchum e Mirok.”
“Ora ne mancano quattordici” disse Ilyana. “Che non sappiamo dove si trovano né che cosa stanno facendo.” Fissò Ryhana con interesse. “Non so perché neghi i tuoi poteri, ma sei una strega adulta, anche se ancora lontana dall’età per essere consacrata. Probabilmente sei una strega selvaggia e ti manca del tutto l’addestramento necessario, ma provvederemo anche a questo. Grenn Stribben.”
Lo stregone fece un passo avanti.
“L’affido a te. Le farai da guida. Pensi di potertene occupare?”
“E il gruppo di Sofesia?”
“Non esiste più. Varkarl è abbastanza esperto da avere un gruppo tutto suo e tu mi servi qui. Troverò un nuovo comandante cui affidare la giovane Khefra e l’intelligente Hargart. I loro talenti non andranno sprecati, così come il dono di questa ragazza.”
Grenn rispose con un mezzo inchino. “Me ne occuperò io” disse sicuro.
Ilyana annuì grave. “Inizia subito. Voglio che entro tre Lune la nostra amica sia pronta a usare i suoi poteri. Poi dipenderà da lei cosa accadrà.”
Ryhana comprese in quel momento che le era stata concessa una seconda possibilità. E che se avesse fallito, l’avrebbe portata a una fine peggiore.

 
  
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