Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: la_pazza_di_fantasy    22/09/2021    0 recensioni
Cassian vuole fuggire dalla sua vita che sta peggiorando giorno dopo giorno e quando scopre quello che sta facendo suo fratello alle sue spalle decide definitivamente di prendere il primo volo disponibile senza avvisare nessuno.
E' così che il ragazzo si ritrova in Italia, ma per sua sfortuna la vita non ha smesso di mettergli il bastone tra le ruote e si ritrova in coma.
Al suo risveglio sa solo due cose: il suo nome e che il castano che ha difronte è sexy da paura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-sono preoccupato- sussurrò Cassian iniziando a fare avanti e indietro per il soggiorno di casa e torturandosi allo stesso tempo la treccia nella quale si era legato i lunghi capelli biondo. Flavio e Alice, che era in braccio al padre, lo guardavano fare avanti e indietro attentamente.
-andrà bene Cas. Sei bravo e di certo lo noteranno, se poi non ti prendono ci perdono loro- gli disse Flavio per rassicurarlo ma si trovò lo sguardo confuso di Cassian addosso.
-ma chi se ne frega del lavoro- disse Cassian -sono preoccupato per Leo- spiegò il biondo incrociando le braccia al petto.
-sta bene non ti preoccupare. E se succede qualcosa mi chiamano e io corro a prenderlo non devi temere niente- lo tranquillizzò Flavio anche se capiva la preoccupazione del marito.
Dopo l’incontro con Hallam Cassian aveva deciso che era arrivato il momento di far sapere alla sua famiglia di essere ancora vivo. Flavio di sua iniziativa gli aveva proposto di trasferirsi in America e dopo l’inizialle dubbio da parte di Cassian il biondo aveva accettato la proposta del castano.
Aveva imposto al fratello, e soprattutto a Michele che non teneva mai la bocca chiusa, di non fare parola della sua presenza li a Kian e Marvin. Nonostante all’inizio nessuno dei due sembrasse propenso alla cosa accettarono.
Ci avevano messo un anno buono per riuscire a trovare il modo di andare in America e stare tranquilli almeno con il lavoro di Flavio, Flavio che era finito nuovamente a lavorare nello stesso ospedale di Michele.
Ester quando aveva scoperto che i due si sarebbero trasferiti non aveva protestato capendo perfettamente il perché di quella scelta ma riuscendo allo stesso tempo a strappare la promessa di andarla a trovare almeno due volte all’anno, di certo non voleva perdersi la crescita dei suoi nipotini.
Erano arrivati in America da pochi giorni e Flavio era andato a lavorare solo la sera prima visto che gli altri giorni si era riposato per il viaggio. Leo invece da quella mattina aveva iniziato l’asilo e la preoccupazione di Cassian era alle stelle soprattutto perché doveva are quello stramaledetto colloquio e non avrebbe saputo subito di un qualche problema.
-avvisami se succede qualcosa-
-certo, ma tu non stare troppo in ansia- gli sussurrò Flavio baciandolo sulle labbra -poi devi dirmi quando posso avvisare Michele e Hallam. Ieri non ci siamo incontrati in ospedale ma solo per caso-
-lo so, ma preferisco aspettare un altro po’ prima di affrontare Kian e Marvin- gli rispose Cassian mettendo su il suo più bel sorriso e baciando prima la testolina bionda di Alice e poi nuovamente le labbra di Flavio -ci vediamo a pranzo- e così dicendo uscì di casa lasciando da soli padre e figlia.
Flavio guardò Alice e le sorrise.
-allora principessina cosa vuoi fare mentre i mostri non ci sono?- chiese l’uomo alla bambina che lo guardò ridendo per poi indicare con la mano il peluche che si trovava sul divano. Flavio andò verso il divano e prese l’orsetto bianco e dandolo alla figlia che lo strinse a se tutta felice.
L’uomo passò gran parte della mattina a controllare il telefono e soprattutto la figlia che giocava completamente sdraiata sul tappeto della sua cameretta a giocare con tutti i peluches che si era portata dall’Italia. Fu allora che sentì il telefono e lo guardò immediatamente pensando potesse essere il marito ma aggrottò la fronte quando vide un numero sconosciuto.
-pronto- rispose in inglese abbastanza preoccupato.
-salve sto parlando con il signor Bertolli?- chiese la voce femminile dall’altro lato e Flavio si preparò al peggio, non gli piaceva quel tono di voce dall’altro lato.
-si, sono io. È successo qualcosa?-
-la chiamo perché vorrei parlare con lei il prima possibile per quanto riguarda suo figlio-
-cos’è successo?- chiese ancora Flavio cercando di capire cosa potesse essere successo con Leo. Era un bambino tanto tranquillo e non gli aveva mai dato problemi negli anni precedenti.
-vorrei solo parlare con lei. Può venire?- insistette la signora senza dare una spiegazione.
-arrivo- si arrese a dire il castano chiudendo la chiamata e mettendosi velocemente le scarpe e prendendo in braccio Alice per uscire di casa. Sapeva che Cassian gli aveva chiesto di chiamarlo in caso di problemi ma in quel momento non sapendo il problema non voleva far preoccupare troppo il marito. lo avrebbe informato in seguito quando sarebbe stato a conoscenza di tutti i fatti.
Non ci mise molto ad arrivare all’asilo visto che ne avevano scelto uno vicino a casa per stare più tranquilli. Una volta arrivato entrò nella struttura chiedendo della responsabile e la signora che si trovava all’ingresso gli indicò una donna bassina sulla sessantina che stava parlando con un altro uomo in quel momento. Donna che si accorse di lui subito dopo.
-Bertolli?- chiese storpiando come sempre il suo cognome non sapendo pronunciare perfettamente.
-si- rispose Flavio sistemandosi meglio Alice in braccio.
-venga che anche lei deve sentire- aggiunse la donna e Flavio non se lo fece ripetere due volte. -la situazione sta diventando insopportabile in una sola mattina. Suo figlio parla in modo strano- attaccò la donna e Flavio alzò le sopracciglia.
-non parla in modo strano- lo difese capendo quello che stava succedendo in realtà e fece per spiegarlo alla donna ma lo interruppe.
-si inventa parole che non esistono-
-no, parla in italiano. Abbiamo vissuto in Italia fino a qualche giorno fa quindi è normale che parli in italiano. Si deve solo abituare- spiegò finalmente Flavio mentre la donna sgranava gli occhi per poi riprendersi.
-comunque quella era solo la minima cosa. Come stavo dicendo prima al signor Herrison suo figlio ha assunto comportamenti poco consoni. Ha fatto comunella con la figlia del signor Herrison e non solo non si separano nemmeno con le cattive ma la bambina ha anche comportamenti poco consoni nei confronti degli altri bambini. Urla contro di loro e tira i capelli. Suo figlio la difende- concluse la signora guardando i due sperando di trovarsi con i due dalla sua parte.
-e come mai mia figlia fa ciò?- chiese l’uomo al fianco di Flavio incrociando le braccia al petto -ve lo siete chiesto? No perché io una mezza idea l’avrei- continuò ancora e con un tono arrabbiato che Flavio avvertì subito.
-per nessuna ragione!- disse invece la donna.
-ah no? Sapete questo è il quinto asilo che prendo in considerazione ma la cacciano sempre per il suo comportamento. Ma il suo comportamento è solo una conseguenza. Non la voglio giustificare ma la capisco, è un’albina con la pelle scura. È sempre stata vittima di critiche. Se voi non lo volete accettare non ci metto niente a portarla via di qui- finì l’uomo per poi guardare verso la saletta dove c’erano tutti i bambini e Flavio notò suo figlio che stava giocando con l’albina completamente indifferente al resto del mondo.
-Annika, andiamo a casa- la bambina alzò lo sguardo e poi salutò con la manina Leo andando verso il padre. -mia figlia non è più iscritta qui- concluse il signor Herrison voltandosi e andandosene mentre Annika con le lacrime agli occhi avendo capito quello che stava succedendo salutava Leo con la mano.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: la_pazza_di_fantasy