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Autore: New Moon Black    23/09/2021    0 recensioni
[Tratto dal testo]
★★★★
Izuku Midoriya aveva cominciato a provare un certo interesse per lei dal loro primo scontro tra i corridoi dell'Istituto: ok, forse sembrava uno dei soliti cliché delle commedie romantiche, eppure, la sua presenza nella propria vita ebbe un impatto quasi stratosferico quanto mistico.
Quando capì che la sua non era una semplice cotta adolescenziale, ma una vera e propria "infatuazione romantica", vide le cose sotto un'altra prospettiva.
Aveva appurato più e più volte che quando incrociava il suo sguardo, della cara T/n, una fortissima emozione gli travolgeva, sempre, il corpo e molte volte lo lasciava senza respiro: euforia.
Si sentiva così dannatamente bene e spensierato che poteva affrontare qualunque cosa gli capitasse davanti, persino il più ostico degli ostacoli.
Si sarebbe spezzato l'osso del collo più che volentieri, purché potesse vederla sorridere, ancora una volta.
{Izuku Midoriya x Reader}
★★★★
Questa storia partecipa a "Back To School" a cura di Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Alongside You - {Iʑųkų Mɩɖɷɾɩʏa x Rҽaɖҽɾ}'
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Questa storia partecipa a "Back To School" a cura di Fanwriter.it!
Numero Parole: 1715.
Prompt/Traccia: 23) È la notte prima dellultimo giorno di scuola/università/ecc A ha bisogno di fare una cosa che ha rimandato da troppo tempo. 
Rating: verde.
Fandom: Boku No Hero Academia.
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Note¹: questa è una fanfiction "xreader" ovvero che il/la lettore/trice è il/la protagonista della storia!
Note²: assieme alle fanfics precedenti, questa storia fa parte della miniserie "xreader" chiamata "Alongside You".

 
 
 
Euphoria

 
 
Erano le dieci di sera quando Izuku, dopo aver ultimato i preparativi per l’ultimo giorno di scuola, si decise ad uscire fuori dai dormitori, per prendere una boccata d’aria.
Percepì vari brividi di freddo lungo la schiena e, nel mentre alcune piccole nuvole di condensa uscirono indisturbate fra le sue labbra sottili, egli cercò di scacciare via il costante tremore alle braccia sfregandole appena da sopra il tessuto della sua felpa verde.
Era emozionato e soprattutto nervoso visto che, l’indomani, sarebbe stato l'ultimo giorno da studente delle superiori e, presto, avrebbe dovuto affrontare i vari esami per ottenere il diploma; ma, cosa più importante, il giovane Midoriya sarebbe diventato un Pro Hero, il più giovane della sua generazione.
Non gli sembrava vero che avesse finito l'anno.
Camminava a passo svelto, avanti e indietro, nei gradini delle scale, proprio sull’uscio dell’entrata principale dei dormitori.

Certo che il tempo era volato, pensò lui.

Sorrise distrattamente tra sé e sé, il venticello fresco di quella serata autunnale gli fece smuovere i ciuffi di capelli verdi, rendendoli ancora più sbarazzini e scombinati, e non poté fare a meno di pensare che aveva vissuto varie avventure.
Da un piccolo embrione, era passato a diventare non solo “side kick” di vari Pro Heroes di una certa fama, ma anche il pupillo di All Might nonché il nuovo “Simbolo della Pace”.

Lui era Deku, il più grande tra gli eroi.

Alzò lo sguardo verso il cielo, ove varie piccole luci bianche erano incastonate a regola d'arte in quello spazio scuro e senza fondo, come l’abisso, e insieme alla luna illuminavano la cosiddetta “vita notturna”.
Inspirò a pieni polmoni l'aria e come rilasciò varie nuvole di condensa dal naso, provò un leggero formicolio al naso.

«Che pace… avevo dimenticato quella sensazione.»

Aveva superato così tanti ostacoli e muri insormontabili da perdere definitivamente il conto, persino il numero di quanti Villains si era scontrato nel tempo, tuttavia c’era ancora una faccenda che aveva lasciato in sospeso.
Una questione irrisolta.
Si trattava dei suoi sentimenti per la sua cara amica, nonché la sua più grande cotta e primo amore durante tutto il terzo anno di liceo: ovvero la giovane T/n T/c.

Arrossì vistosamente.

Quando si trattava di lei, il ragazzo perdeva completamente la cognizione del tempo e della realtà, s'immergeva a scrivere poemi che parlavano di lei e dei suoi più grandi pregi e difetti e sognava ad occhi aperti, estraniandosi dal mondo in una bolla dove c’erano solo due, da soli.
Izuku Midoriya aveva cominciato a provare un certo interesse per lei dal loro primo scontro tra i corridoi dell’Istituto: ok, forse sembrava uno dei soliti cliché delle commedie romantiche, eppure, la sua presenza nella propria vita ebbe un impatto quasi stratosferico quanto mistico.
Quando capì che la sua non era una semplice cotta adolescenziale, ma una vera e propria “infatuazione romantica”, vide le cose sotto un’altra prospettiva.
Aveva appurato più e più volte che quando incrociava il suo sguardo, della cara T/n, una fortissima emozione gli travolgeva, sempre, il corpo e molte volte lo lasciava senza respiro: euforia.
Si sentiva così dannatamente bene e spensierato che poteva affrontare qualunque cosa gli capitasse davanti, persino il più ostico degli ostacoli.
Si sarebbe spezzato l’osso del collo più che volentieri, purché potesse vederla sorridere, ancora una volta.

“Lei è il mio Sole, la mia Luna e le mie Stelle.”

Tuttavia, quando iniziò a capire che voleva qualcosa “di più” della semplice amicizia, il verdino andò letteralmente nel pallone: era una zona inesplorata per il neo Simbolo della Pace, e non aveva la vaga idea su dove mettere le mani.
A causa di ciò, iniziarono le paranoie riguardante la sua persona, la paura di non essere “abbastanza” per lei e creare così tanti castelli di carta da intestardirsi che non avrebbe mai avuto una possibilità, nemmeno la più piccola, per poterle stare accanto.
Si strinse nelle spalle, emettendo una piccola smorfia di fastidio.
Aveva mandato all'aria non so quante volte le mille mila occasioni per confessarle una buona volta ciò che provava, dannandosi della sua mancanza di coraggio e spirito d'iniziativa nel momento del bisogno, ma questa volta sarebbe diverso.
Era pronto per affrontare quel passo.
Era arrivato il momento della verità.

«Se non lo faccio adesso, me ne pentirò per tutta la vita.»

Stava per fare ritorno dentro la struttura  quando una voce, a lui fin troppo familiare, gli fece arrestare il passo.

«Pentirti di cosa?»

Sgranò gli occhi.
T/n era di fronte a sé, aveva il pigiama del suo colore preferito con sopra una felpa calda, le pantofole, i capelli molto molto  disordinati e la cicatrice sopra all'altezza del naso, complice il suo azzardato gancio destro.
Doveva ringraziare che fosse notte fonda e la luna era coperta appena dalle nuvole scure, da far notare alla sua interlocutrice il suo continuo rossore alle guance.
Non importava quante volte lei abbia detto di essere sempre impresentabile e poco curata, per Izuku rimaneva la stessa ragazza che gli aveva fatto battere forte il cuore.
Bella, incorreggibile e onesta.
Sorrise appena.
Non ho più vie di scampo, pensò il verdino.

«Ti stavo cercando in realtà...»

«Me?»

Lui annuì in risposta.
Le stelle erano le spettatrici di quel momento più unico che raro e, con i loro deboli raggi, illuminarono appena i loro volti.
Era il momento perfetto.
Non aveva preparato nessun discorso importante se non quella della sua tesi d'esame e diciamocelo chiaramente, era nella merda totale.
Ragiona Izuku, pensò, sei capace di escogitare tattiche geniali e sei sempre così acuto nella preparazione dei tuoi piani.
In che modo poteva dichiararsi senza fare scena muta?
Era come se avesse un nodo in gola, le parole pizzicavano e graffiavano, eppure non riuscivano ad aprirsi un varco.
Doveva farneticare e perdersi in ridicoli balbettii?
Assolutamente no, era fuori questione.
Forse doveva evitare i discorsi profondi, senza girarci troppo a lungo intorno le parole, conoscendo la sua indole a parlare a vanvera delle Unicità; non riusciva a trovare delle parole adatte per quell’occasione, e di certo non poteva affrontare la questione  con un semplice “ti amo”, troppo avventato.
Quando doveva elaborare una strategia, qualsiasi situazione si trovasse, Izuku si asteneva da inane congetture, ed escludeva subito le possibilità più infruttuose.
Era chiaro che doveva andare al punto, ma non con parole troppo frivole e leggere, magari accompagnate da un gesto simbolico?
Gli occhi verdi del ragazzo luccicarono appena alla luce della luna, come se avesse visto una illuminazione.

Un gesto incisivo ed eclatante, che poteva introdurre con efficacia i suoi sentimenti.

«Izuku?»

Le prese il polso con estrema dolcezza, portandoselo fino alle guance che ormai erano di un invidiabile rosso borgogna, e scendendo lentamente fino alle labbra, lasciò alcuni baci delicati tra le dita, senza distogliere lo sguardo dalla sua interlocutrice.
La giovane T/n sussultò sorpresa da quella visione.
Poteva sentire il calore del suo viso tra i polpastrelli, la morbidezza delle sue labbra e la tensione crescere a dismisura tra i due.

«C’è una cosa che avrei voluto dirti da un sacco di tempo… ma sono così nervoso che… ecco, non riesco a sostenere un discorso degno di nota.
Spero che tu non ti spaventerai per quello che sto per fare...»

Condusse la sua mano dritta al petto, proprio all'altezza del cuore, e come le fece esercitare una lieve pressione da sopra al tessuto della sua maglietta scura, poté sentire al tatto il “tum tum” continuo e costante del suo battito cardiaco, stavolta però andava più velocemente del normale.
Inconsciamente, pensò che di lì a poco sarebbe morto per tachicardia.
La ragazza arrossì vistosamente, sbarrando le iridi (c/o) in una espressione di pura sorpresa, non aspettandosi da un gesto così profondo e singolare.

Era, letteralmente, senza parole.

Sconvolta com’era, riusciva a malapena a farfugliare qualche parola o frase di senso compiuto.
Il verdino azzerò appena le distanze.

«A-ascolta… Io… ecco, non ho mai provato dei sentimenti così forti per qualcuno, e non so c-come ci si comporta… ma su una cosa sono abbastanza sicuro: tu sei sempre stata al centro dei miei pensieri.»

A sentire quelle parole toccanti, il viso della ragazza divenne sempre più somigliante ad un pomodoro stagionato e per sostenere il suo stesso peso, si lasciò tenere tra le braccia forti del suo interlocutore.
Stava accadendo davvero quello che, per tanto tempo, aveva sperato succedesse con Deku?
Non era tutto un sogno, vero?
A scacciare via qualsiasi dubbio che le frullava nella mente, fu lo stesso Izuku a rompere quel silenzio carico di sguardi intensi e di pura adrenalina.

«T/n… vorrei che tu facessi parte di quel "tutto".»

Scostò dolcemente la mano di lui dal suo volto ma non osò lasciare la presa.
Egli la guardò dritto negli occhi, senza dire nulla, regalandole un caloroso sorriso con le gote imporporate di rosso; come lo erano anche quelle della (c/c), solo che facevano pendant con la sua cicatrice.
Sussurrò impercettibilmente il suo nome, ma lui riuscì comunque a sentire la sua voce.
Tremava per l’emozione.
Erano vicini, fronte contro fronte, a pochi centimetri dalle loro labbra, i loro respiri si fecero caldi ed intensi e i loro cuori battevano all’unisono come se, da un momento all’altro, sarebbero usciti allo scoperto.
Le iridi (c/o) della ragazza luccicarono alla flebile luce delle stelle.

«S-sarebbe bello, davvero… m-mi piacerebbe…»

Con una mano, Izuku accarezzò dolcemente il suo viso e, ammirando nuovamente quella sottile cicatrice, lungo l’altezza del naso, e quei occhi che l’avevano stregato fin dal principio, finalmente poté esprimere tutte le sue emozioni in un unico e flebile tocco alle labbra.
Un bacio.
Chiuse definitivamente le palpebre e rispose alla sua tanto agognata gemella, portando a nudo i propri sentimenti per il verdino.
Il tempo si era come fermato intorno i due ragazzi,  sentivano un gran tumulto di emozioni e, con ciò, li avevano portati a fremere un pochino; ogni secondo che restavano lì, abbracciati, il fuoco che avevano tenuto a bada per tutto quel tempo, si alimentò sempre di più.
Si lasciò semplicemente andare alla dolcezza di quel bacio, di quel momento e di quel ragazzo.
Il suo ragazzo.
Timido, dolce, riservato, che portava con sé molte cicatrici, ma era una persona buona con dei forti ideali.
Non poté fare a meno di contenere un sorriso a trentadue denti contro le labbra del suo amato partner.
Anche le sue labbra profumavano di menta piperita.

 




Angolo dell'autor*:

Siamo finalmente arrivati verso la fine di questo viaggio ricco di fluff a più non posso della raccolta/miniserie "Alongside You" e... ovviamente faccio vedere il tutto in estremo ritardo lmao
(Consolati che ora starai in standbye a tempo indeterminato, Art, forza forza-)
Questa breve storia ha partecipato al contest di Fanwriter.it "Back to School" e ringrazio ancora una volta Nene per aver riproposto questo tema dopo un sacco di tempo  e io non ho mai avuto modo di partecipare... che dire, grazie ancora!
Ora, potrò fare l'annuncio super serio: ho fatto uno strappo alla regola che non dovevo scrivere niente per Settembre e questo implica che già da Ottobre, non aggiornerò nessuna storia in particolare (al limite mi limiterò a scribacchiare nei momenti liberi e/o fare una revisione totale di una storia di una persona che conosco) e nulla, spero che capirete della mia "pausa" prolungata alla scrittura.
Come sempre, se vi è piaciuta la shot, per favore lasciate una recensione se potete: mi farebbe un sacco piacere leggere le vostre opinioni, cosicché io possa migliorare nella scrittura.
Vi saluto per un prossimo aggiornamento di altre ff e shots, e magari per qualche altro contest di scrittura... in futuro.
Cordiali saluti,
Artemìs
 
   
 
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