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Autore: Mikis_18    24/09/2021    0 recensioni
4 anni dopo la Seconda Guerra Magica, Hermione Granger si ritrova a lavorare come giornalista mentre affronta i problemi con il suo fidanzato Ron Weasley.
Draco Malfoy è il proprietario della sua azienda e ha tutto quello che desidera. Cosa succederà quando ad Hermione verrà affidato un lavoro che ha a che fare con Malfoy? Come cambieranno le loro vite? Continueranno ad odiarsi o cederanno all'attrazione? Scopritelo in "The interview".
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Niente impedirà al sole di sorgere di nuovo, neppure la notte più oscura. Poiché oltre la nera cortina della notte c'è sempre un'alba che ci aspetta. 

- Khalil Gibran

 

 

Ginny Weasley quella mattina era andata a lavoro con un sorriso smagliante sul volto e aveva raggiunto subito l'ufficio del suo capo. Quella notte aveva pensato molto a come convincerlo a far assumere Hermione e un paio di idee le erano venute fuori. Come prima cosa gli avrebbe detto che non era riuscita a trovare nessuno disposto a scrivere la rivista, poi avrebbe sottolineato il fatto che Hermione era pronta addirittura a lasciare il suo lavoro per farlo e avrebbe giocato la carta della sua bravura. Infine, avrebbe trovato un compromesso talmente infallibile che lui non avrebbe potuto rifiutare. Se ci aggiungeva anche l'aiuto di Blaise, allora era certa che sarebbe riuscita nel suo intento. Quella mattina, infatti, prima di andare a lavoro, aveva mandato una lettera al ragazzo spiegandogli il suo piano. Non si era stupita, quindi, di trovarlo già nell'ufficio di Malfoy quando era arrivata.
Malfoy appena la vide non perse tempo e volle subito sapere se ci fossero novità.
- Allora Weasley, hai trovato qualcuno per la rivista? -  le chiese.
Il giorno prima, Malfoy le aveva dato il compito di trovare un o una giornalista entro il minor tempo possibile. Ovviamente, Ginny non ci aveva nemmeno provato, tanto era convinta che quel posto sarebbe stato di Hermione.
- No, Malfoy. Purtroppo a nessuno interessa. - mentì, guardando Blaise di sottecchi.
Il ragazzo colse al volo e si affrettò ad aggiungere:  
- Già, anche io ho provato a chiedere ma niente da fare. -
A sentire quelle parole, Draco balzò in piedi dalla sedia e iniziò a camminare per tutto l'ufficio, incredulo e frustrato allo stesso tempo.
- Come si permettono? Dovrebbero essere onorati di venire a lavorare qui! - disse.
Blaise annuì. - È quello che ho detto anche io. -
Draco smise di camminare e li guardò, infastidito.
- Allora che facciamo? - chiese.
Ginny non poteva essere più felice, era proprio quella la domanda che stava aspettando da quando avevano iniziato a parlare. Il suo piano cominciava a funzionare.
- È ovvio. - disse. - Assumiamo Hermione. -
Malfoy alzò gli occhi al cielo.
- Ho detto di no, Weasley. -
- Oh andiamo! È l'unica che ha detto di si. - protestò lei, mettendo in atto il secondo punto del suo piano.
- Troveremo qualcun altro. - rispose il ragazzo.
A quel punto, Blaise si sentì in dovere di intervenire, attuando subito il punto tre del loro piano.
- Draco, non dirmi che pensi veramente che lei non sia brava. - commentò.
Malfoy sbuffò, già stufo di quella conversazione e infastidito dal comportamento del suo amico.
- No, non è questo il problema. - disse.
Ovvio che non era quello il problema, era consapevole della bravura della Granger. D'altronde, era sempre stata la migliore in tutto a scuola, non si stupiva del fatto che lo fosse anche nel suo lavoro. Ma il problema era un altro, ben più grosso: il loro rapporto. Non sarebbero mai riusciti ad andare d'accordo, avrebbero discusso anche sulle più piccole sciocchezze e lui già ne era esausto.
- E qual è allora? - chiese Ginny, anche se in realtà conosceva già la risposta.
- Il problema è che io e lei non riusciremo mai a lavorare insieme. - rispose il ragazzo, con un tono ovvio e guardandoli intensamente, come cercando di farli ragionare.
- Certo! Perché tu continui a trattarla come la trattavi a scuola. - disse la ragazza, un po' troppo alterata per i gusti di Draco.
Lui, ovviamente, rispose a tono.
- E come dovrei trattarla, scusa? -
- Come una persona normale, magari? - disse sarcastico Blaise.
- E lei allora? Non fa altro che provocarmi. -
Ginny alzò gli occhi al cielo. Non poteva dare torto al ragazzo, sapeva che Hermione poteva essere fastidiosa quando ci si metteva. Soprattutto se l'altra persona era Malfoy.
Era il momento di passare al quarto e ultimo punto del piano.
- Allora facciamo così: farà una settimana di prova. - disse. - Se le cose vanno bene allora la assumiamo. -
Blaise si affrettò ad aggiungere la sua opinione, per convincere l'amico.
- Mi sembra perfetto! - esclamò.
Draco lo guardò male, di nuovo.
- Blaise, ma tu da che parte stai? - chiese, scontroso.
- Dalla parte dell'azienda, Draco. - rispose lui, calmo. - La Granger ci serve. - continuò.
Draco sbuffò e tornò a sedersi dietro la scrivania, facendo un cenno con la testa a Ginny, in segno di assenso.
- Bene, allora siamo d'accordo. Domani mattina faccio venire Hermione a parlare con te. - disse la ragazza.
- Non puoi dirglielo tu scusa? - protestò lui.
- Sei tu il capo, Malfoy. -
Detto questo, Ginny uscì dalla stanza più soddisfatta che mai. Grazie al suo piano era riuscita a convincere Malfoy a far assumere Hermione. Certo, prima doveva passare quella settimana di prova, ma Ginny era convinta che quello non sarebbe stato un problema.
Mandò subito una lettera ad Hermione per informarla della bella notizia e poi tornò al suo lavoro, contenta del fatto che avrebbe avuto la compagnia della sua migliore amica anche lì.

 

***

 

Harry Potter non era famoso per le sue grandi doti comunicative. Non riusciva ad esternare i propri sentimenti e, le poche volte che ci aveva provato, erano state un fiasco totale. Per questo, quando Ron gli raccontò di come era andata a finire tra lui ed Hermione, il ragazzo cominciò subito a prepararsi un discorso consolatorio per la sua migliore amica. Si sentiva in dovere di starle vicino e di assisterla, nonostante fosse certo che lei non ne avesse bisogno.
Quando si era presentato al posto di lavoro di Hermione e non l'aveva trovata, un po' d'ansia si impadronì di lui. Si smaterializzò immediatamente a casa sua (di Ginny, in realtà) e aspettò che lei gli aprisse la porta. Aveva paura di trovarla disperata e in lacrime, con gli occhi gonfi e la voce roca. Per questo, quando lei gli aprì la porta e lo salutò con un sorriso smagliante, il ragazzo rimase stupito.
- Harry! Che ci fai qui? - gli chiese, andandolo ad abbracciare e poi facendolo entrare in casa.
- Sono venuto a vedere come stai. - disse, con un sorriso impacciato sul volto. - Ti ho cercato a lavoro ma non c'eri e così sono venuto qui. -
Hermione annuì, mentre si dirigeva in cucina per prendere qualcosa da mangiare.
- Si, oggi mi sono presa un giorno. Devo sistemare tutte le mie cose. -
Offrì degli snack al ragazzo e si misero seduti intorno al tavolo della cucina.
- Come stai? Ron mi ha detto tutto. - disse, dritto al punto.
Hermione sospirò, ma sorrise al suo migliore amico, sinceramente contenta della sua presenza.
- Bene, Harry. - rispose.
Il ragazzo la guardò con uno sguardo strano, come per dire "sicura?".
- Non importa, davvero. - aggiunse lei. - Era così che doveva andare, non siamo fatti per stare insieme. -
Harry parve convinto dalle sue parole e annuì in risposta, mentre iniziava a mangiare le patatine che lei gli aveva offerto.
- Sono contento che tu l'abbia presa in questo modo. - disse.
- Già. Erano mesi che non era più come prima. Forse tutto questo tempo mi ha solo aiutato ad affrontare la rottura. - rispose.
Continuarono a parlare tranquillamente per altri minuti, finché un gufo non si poso fuori la finestra della cucina. Hermione lo fece entrare e prese la lettera che stava trasportando: era di Ginny.
La lesse al volo e tirò un sospiro di sollievo, sotto lo sguardo confuso di Harry.
- Novità? - le chiese infatti.
- Domani mi licenzierò. - rispose.
- Cosa?! -
- Si. - spiegò. - Vado a lavorare all'azienda di Malfoy. Gli serve qualcuno che scriva una rivista. -
Harry pensò di aver sentito male e la guardò scioccato.
- Da Malfoy? Ma se non riuscite neanche a guardarvi in faccia senza litigare! - constatò, giustamente.
- Già, su questo hai ragione. Ma voglio fare qualcosa di importante, Harry. -
Hermione iniziò a spiegargli il suo punto di vista e gli disse che si era stancata di essere trattata dal suo capo come una ragazzina. Harry, sebbene contrariato dalla scelta della ragazza, non osò protestare e non cercò di persuaderla. La vita era la sua e se le serviva un nuovo lavoro per essere felice, allora lui sarebbe stato contento per lei.
Continuarono a chiacchierare per un altro po' finché Harry non dovette tornare al lavoro.
Prima che andasse via, Hermione lo abbracciò forte.
- Grazie di tutto, Harry. -

 

 

***

 

Nonostante avesse apprezzato la visita dell'amico, Hermione quella sera aveva veramente voglia di distrarsi. Aveva pensato che passare tutto il giorno a casa l'avrebbe aiutata a rilassarsi un po' ma così non era stato. Anzi, a dirla tutta, lo stare senza far niente aveva solo peggiorato le cose. Infatti, senza la mente occupata in altre faccende, non aveva fatto altro che pensare alla rottura con Ron e questo era un problema perché lei proprio non ne aveva voglia. Non voleva più pensare alla loro relazione, non voleva chiudersi in casa per giorni a piangere per la rottura...lei non era quel tipo di ragazza. Però era comunque umana e aveva bisogno di tenere la mente occupata. Così durante tutto il giorno non aveva aspettato altro che il ritorno di Ginny, perché voleva dirle che quella sera sarebbero uscite a divertirsi un po'. La rossa, però, nonostante avesse accettato volentieri, dopo cena crollò addormentata sul divano e ad Hermione non andava di svegliarla.
Inizialmente aveva pensato di rimandare al giorno dopo ma poi, dato che era già vestita e truccata (leggermente), aveva deciso di uscire lo stesso. Da sola, sì. In fondo che male c'era? Sarebbe andata al locale magico vicino casa loro e si sarebbe divertita anche senza la sua amica. Si ricordò di una frase che sua madre le diceva sempre: non puoi stare bene con gli altri se non stai bene con te stesso. Ed Hermione aveva proprio bisogno di ritrovare la felicità e l'amore per se stessa.
Convinta dei suoi stessi pensieri, uscì dalla casa cercando di non svegliare Ginny e si chiuse la porta alle spalle. Il locale era talmente vicino che preferì andare a piedi, per sentire l'aria fresca sul viso. Camminava lentamente, vestita del suo tubino nero e dei suoi stivali, con i capelli che le scendevano lunghi e folti sulle spalle.
Arrivò al locale, già gremito di gente, e si sedette vicino al bancone. Ordinò una semplice BurroBirra e nel frattempo si guardava intorno, in cerca di qualcuno che conoscesse.
Ne ordinò un'altra e, una volta finita tutta, Hermione si sentì leggera come non lo era stata per molto tempo. Si era dimenticata che effetto facesse l'alcool su di lei, che a quanto pareva non reggeva neanche due bicchieri di BurroBirra.
Si era dimenticata di cosa si provasse a sentire la mente libera da cattivi pensieri, a lasciarsi andare e a vivere la vita di una 22enne. Quei mesi appena passati erano stati difficili, monotoni e lunghissimi e ora che tutto era finito si sentiva quasi sollevata e incredibilmente più leggera. Solo in quel momento si rese conto che aveva trascurato se stessa, mentre stava con Ron. E si promise che non sarebbe successo mai più. Da quel giorno iniziava un nuovo capitolo della sua vita: aveva un lavoro nuovo e importante, era single dopo tanto tempo e avrebbe avuto a che fare con persone completamente diverse rispetto a prima. Non sarebbe stato facile abituarsi a tutte quelle novità, ma Hermione era pronta più che mai a tornare a vivere serenamente e sarebbe stata disposta a fare qualsiasi cosa pur di essere felice. Era finito il tempo di trascurarsi, avrebbe cominciato ad essere lei il centro della sua vita.
Mentre pensava a tutte queste cose, il locale cominciava a riempirsi sempre più di gente e il chiasso aumentò a dismisura. Ma Hermione, talmente era assorta nei suoi pensieri, non si accorse nemmeno della figura che le si sedette accanto, finché questi non la chiamò. Si voltò: davanti a lei due occhi grigi. 

 

 

__________________________

 

 

Alcune precisazioni:

 

- So che nei primi capitoli ad Hermione è preso un colpo quando Eloise le ha affidato l'intervista a Malfoy e invece ora vuole andare a lavorare con lui. Tranquilli, Hermione non è bipolare ma semplicemente ha accettato il consiglio di Ginny. Ha bisogno di cambiare aria, di distrarsi, di iniziate un nuovo capitolo della sua vita. E poi ricordatevi che lei voleva incarichi più importanti e scrivere una rivista per l'azienda di Malfoy è un'opportunità a cui non può rinunciare.

 

- Hermione non è ubriaca, ci tengo a precisare. Ha bevuto due bicchieri di semplice birra, quindi è soltanto brilla, alticcia.  So che nella storia originale della Rowling, Hermione non si sarebbe mai "ubriacata" in giro ma vi ricordo che nella mia storia lei è leggermente diversa dall'Hermione tradizionale. Quindi, secondo me, è plausibile il fatto che si voglia divertire dopo aver rotto con il fidanzato dopo 4 anni. Ma, di nuovo, vi ricordo che nella descrizione della storia c'è scritto OOC ed è riferito proprio a questi comportamenti di Hermione.

 

- Avete già capito chi è la figura misteriosa che si è seduta accanto ad Hermione. Il prossimo capitolo sarà tutto incentrato su di loro. Se ce la faccio dovrebbe uscire domani, al massimo sabato mattina.

 

A presto!

   
 
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