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Autore: ChrisAndreini    24/09/2021    1 recensioni
Cinque coppie, cinque cliché, tropes letterari e delle fanfiction ovunque, e un narratore esterno e allo stesso tempo interno che sembra attirare a sé le più assurde coincidenze e situazioni da soap opera.
Un gruppo di amici si ritrova a passare l'anno più movimentato della loro vita guidati dai propositi, dall'amore, e da una matchmaker che non accetta un no come risposta.
Tra relazioni false, scommesse, amici che sono segretamente innamorati da anni, identità segrete e una dose di stalking che non incoraggio a ripetere, seguite le avventure della Corona Crew nella fittizia e decisamente irrealistica città di Harriswood.
Se cercate una storia piena di fluff, di amicizia, amore, e una sana dose di “personaggi che sembra abbiano due prosciutti negli occhi ma che alla fine riescono comunque a risolvere la situazione e ottenere il proprio lieto fine”, allora questa è la storia che fa per voi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Corona Crew'
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Due cuori e una capanna

 

Sabato 28 Dicembre

Mirren si pentiva di essersi lasciato sfuggire della casa prima del tempo.

Il suo piano comprendeva portare Felix lì, dirgli direttamente lì che quella era la casa che aveva intenzione di comprare, e fargli una sorpresa.

Invece essere il ragazzo di Felix lo stava facendo diventare esattamente come lui, e la sua bocca si era lasciata sfuggire la sorpresa prima del tempo. Fatto che aveva reso Felix stranamente triste da Natale in poi.

In realtà, teoricamente, sembrava allegro. Sempre sorridente, si erano visti spesso, e stavano approfittando delle ferie che si erano entrambi presi per quelle vacanze di Natale.  Ma ogni volta che era convinto che Mirren non lo guardasse, assumeva un’espressione malinconica, che spesso sfociava in un attacco… motivo per il quale Mirren poi lo vedeva così.

E ogni volta che lo beccava con quella espressione, si malediceva di aver detto della casa prima del tempo.

Ma non si pentiva di non aver indagato sul dispiacere di Felix, perché questo avrebbe portato a rassicurazioni, e avrebbe svelato il segreto principale, quello che si era tenuto dentro in attesa di fargli la vera sorpresa, tenuta per il giorno del proprio compleanno così da ottenere il massimo effetto, e i minimi rischi di fallimento.

Come un bravo stratega.

…che si lasciava sfuggire le informazioni, maledizione!

-Allora… ti piace la casa?- chiese un po’ timoroso, giungendo al cancello.

L’uomo dell’agenzia immobiliare gli aveva lasciato le chiavi quando Mirren gli aveva spiegato il suo intento. Aveva promesso di restituirgliele a fine giornata. Quindi al momento i due erano soli.

E Felix sembrava davvero impressionato dalla casetta che Mirren aveva scelto.

-Wow, il giardino è bellissimo- commentò, osservando la piscina. Era più piccolo rispetto a quello in casa Hart, ma era anche più curato, e aveva la piscina, anche se al momento era chiusa.

Giustamente, visto che era inverno.

-Vuoi esplorare prima il giardino?- propose Mirren, accomodante, cercando la chiave per il retro.

-No, no, teniamocelo per ultimo, mi sembra la parte migliore. E poi… inizio a sentire un po’ freddo- Felix lo incoraggiò ad aprire il portone principale, con tono piuttosto polemico. 

Mirren intuì dalla sua espressione piena di giudizio, estremamente rara sul suo volto, che avrebbe cercato in tutti i modi di demolire… metaforicamente… tutto il possibile in quella casa.

Che da un lato non rendeva facile il compito di Mirren di capire se la casa gli piaceva davvero o no.

Dall’altro, però, almeno non rischiava che Felix fingesse che gli piacesse tutto solo per fargli piacere.

-Ti avverto che non ci sono mobili, per il momento. Però ho già un’idea di come dividere le stanze- annunciò Mirren, aprendo il portone principale.

-Mi sembra una casa piuttosto grande per una persona sola- borbottò Felix, osservando le dimensioni.

Mirren lo ignorò.

-Allora, ecco l’ingresso- gli fece strada oltre la porta, e osservò con estrema attenzione per cogliere ogni singola sfumatura nel volto di Felix.

…non fu difficile.

Felix era un libro aperto, e rimase a bocca spalancata nell’osservare l’enorme stanza.

-Wow! Mi piacciono un sacco le vetrate- commentò, osservando le finestre che davano sul giardino, e poi controllando la portafinestra che dava su un piccolo portico.

-È una casa luminosa, vero? Pensavo che qui potremmo mettere il salotto, e poi…- Mirren iniziò ad illustrare il piano che si era già fatto in mente, ma Felix lo interruppe.

-Allora, a sinistra il salotto con la televisione, qui vicino al camino. Potremmo fare le pareti bianche e nere e lavorare sulle tinte chiaroscure. Ci starebbero benissimo. OH! Qui ci va un pianoforte, è di estremo impatto entrando in casa. E così spezza un po’ l’altra zona, più in là, dove vedrei bene una sala da pranzo. Ah, infatti quella mi sembra proprio una zona cucina, che bella! Adoro che sia tutto collegato! Sembra un posto perfetto per organizzare delle belle serate con gli amici!- Felix, che era partito con l’intento non nascosto di criticare ogni cosa, aveva perso ogni verve negativa, e faceva avanti e indietro per la stanza, immaginando già la casa dei sogni.

Mirren non era così fantasioso, ma le sue idee erano piuttosto interessanti.

Ed era solo la prima stanza!

Certo, era la più grande ed interessante, ma era solo l’inizio.

Il resto del tour procedette in maniera piuttosto simile.

Felix provò a dire la sua su piccole faccende, come che c’erano davvero troppe stanza per una persona sola, ma finiva per aggiungere che Petra avrebbe potuto passare da Mirren se avesse avuto bisogno.

Oppure che i bagni erano troppo poco illuminati… ma cavolo se era splendido il balcone al secondo piano, e le grandi vetrate che facevano filtrare la luce nel resto delle stanze!

Insomma, Felix non riusciva proprio a trovare grandi critiche da fare alla casa che Mirren aveva scelto per trasferirsi, e più la elogiava, più sembrava rabbuiarsi nel rendersi conto di quanto gli piacesse.

Per poco non esplose di gioia quando notò che c’era una sauna sul retro. E il giardino…

-È davvero ben curato. Ci starebbe benissimo la tua altalena, qui- commentò, con estrema malinconia, osservando quella che aveva già predetto essere la parte migliore della casa.

-Ci avevo già pensato. Infatti mentre cercavo le case ne volevo una con il giardino apposta per metterci l’altalena- spiegò Mirren, soddisfatto che lui e Felix fossero sulla stessa lunghezza d’onda.

Era ormai un’altalena vecchia, ma Mirren non se ne sarebbe mai separato. Non era solitamente un tipo molto sentimentale, ma mai avrebbe lasciato la sua preziosa altalena, sulla quale aveva condiviso alcuni dei momenti più preziosi in compagnia dell’amore della sua vita, a casa di suo padre.

…forse era un po’ sentimentale.

-Bella idea. E bella scelta. Da quanto tempo cerchi casa? Se ne hai trovata una così perfetta ci avrai messo parecchio a selezionarla- Felix smise di osservare il punto nel quale sarebbe stata spostata l’altalena, e si girò verso Mirren, curioso e, ma forse era solo un’impressione di quest’ultimo, anche un po’ accusatore.

“Perché non me l’hai detto prima?” sembrava dire con gli occhi.

Mirren distolse lo sguardo.

-Circa… tre settimane, più o meno. Attivamente solo da una decina di giorni- ammise, cercando di ricordare quando gli era venuta l’idea iniziale. 

In realtà era stato un processo lunghissimo, e forse il primo pensiero di prendere una casa tutta sua gli era venuto quando si era allontanato da suo padre, tempo prima. Poi aveva iniziato a pensarci seriamente dopo essere stato beccato da Petra insieme a Felix, e si era deciso a prenderla il giorno dei piani contro Amabelle e Petra, quando avevano passato quello splendido pomeriggio che si era concluso troppo in fretta.

-Wow… perché non me lo hai detto prima?- indagò Felix, un po’ ferito, esprimendo a voce ciò che prima comunicava solo con gli occhi, incapace di trattenere la domanda più a lungo.

Ora, a fine tour, non sembrava riuscire più a nascondere la sua tristezza.

-Ti piace la casa?- cambiò argomento Mirren. Prima di rispondere alla sua domanda, voleva essere sicuro che quella fosse la casa giusta.

Felix alzò le spalle, ostentando indifferenza.

-Sì, è carina- rispose senza entusiasmo.

-Ma a te piace?- insistette Mirren, tornando a guardarlo negli occhi. Fu il turno di Felix di distogliere lo sguardo.

-Mi sembra… mi sembra una casa perfetta- ammise, quasi seccato dalla verità che usciva dalle sue labbra -Ma ci metterai un sacco a trasferirti. Bisogna comprare tutti i mobili, progettare perfettamente come sistemarli, insomma… ci vorrà parecchio, mesi, forse anni! Sei proprio sicuro sicuro di volerti trasferire?- aggiunse poi, cercando in tutti i modi di dilatare il più possibile i tempi di trasferimento.

Mirren assottigliò lo sguardo, confuso dall’improvviso comportamento del partner.

Aveva una mezza idea di quale potesse essere il motivo della sua ansia, ma non voleva darsi troppe speranze. 

Decise comunque che ciò che stava ritardando dall’inizio di quel tour non poteva più aspettare. Prese un profondo respiro, e aprì la bocca per cominciare il discorso che si era preparato con attenzione, per ore, davanti allo specchio.

-Santo cielo! Sono un egoista terribile!- Felix però lo interruppe prendendosi il volto tra le mani, imbarazzato, e dandogli le spalle.

Mirren rimase congelato sul posto, la bocca ancora aperta e pronta a parlare.

-Felix…?- disse invece, avvicinandosi e cercando di rassicurarlo sul fatto che era la persona meno egoista che conoscesse.

-Mi dispiace, Mirren! Dovrei essere più entusiasta per questa faccenda! Si vede che ci tieni, e hai ventisei anni, ed è giusto che tu voglia trasferirti, dovrei incoraggiarti, non trovare problemi in una casa che di problemi non ne ha alcuno!- Felix non lo fece parlare, e continuò a darsi addosso, e a scusarsi, sempre dandogli le spalle.

-Beh, i bagni non sono abbastanza luminosi- ricordò Mirren, pensando ad una delle pochissime critiche rivolte alla casa.

-Vabbè, sono bagni! E sono super spaziosi, e con un’acustica perfetta per fare degli stonatissimi canti sotto la doccia!- obiettò Felix, quasi sognante.

-Non sei stonato, Felix. Sei sempre piacevole da ascoltare- provò ad obiettare Mirren, che non l’aveva sentito cantare spessissimo sotto la doccia, ma l’aveva sentito cantare in altre occasioni, e adorava la sua voce, sebbene a volte fosse effettivamente stonata.

-Non è questo il punto! Il punto è che oggi è il tuo compleanno, e mi hai chiesto un aiuto sincero, e sono anche il tuo ragazzo, e di aiuti non te ne sto dando, e solo per il mio egoismo!- Felix tornò all’argomento principale.

Mirren gli mise una mano sulla spalla. 

Se lui da Felix aveva preso il parlare a sproposito, Felix stava lentamente assumendo la sua paranoia.

Ma Mirren sarebbe stato lì pronto a rassicurarlo.

-Felix, non stai facendo assolutamente nulla di egoista, anzi, il tuo aiuto mi è stato utilissimo. A questo proposito, volevo chiederti…- provò nuovamente a riagganciarsi al discorso che aveva intenzione di fare, pentendosi maggiormente di non averlo tirato fuori prima solo per fargli una sorpresa, ma Felix lo interruppe nuovamente.

-Ma certo che sono egoista! Perché non voglio che tu ti trasferisci!- alla fine ammise l’ansia che si portava dietro da quando Mirren gli aveva dato la notizia che cercava casa.

-Non vuoi che mi trasferisca?- chiese Mirren, sorpreso. Lo sospettava, doveva ammetterlo, ma non riusciva a capacitarsi che Felix fosse così abbattuto solo per questo.

Si sentiva… estremamente apprezzato. E con un grande calore al petto.

-Non riesco… non riesco ad immaginarmi di vivere lontano da te. Non riesco neanche a concepire di non svegliarmi e darti il buongiorno dalla finestra, e la buonanotte prima di dormire. Sì, quando abbiamo litigato non ci siamo parlati per settimane, ma… ti ho comunque visto, e sapevo che eri vicino. Se ora ti trasferisci, so che il nostro rapporto non cambierà, e ci vedremo comunque molto spesso, ma…- Felix sospirò, abbattuto -…mi mancherai tanto- concluse infine, con dolcissima innocenza.

Mirren voleva stringerlo forte, ma si limitò a prendergli la mano, con determinazione.

-Puoi sempre venire a vivere con me- propose, in tono sicuro.

Okay, non era il discorso che si era preparato a mente davanti allo specchio per giorni, ma alla fine era quello ciò che voleva dire a Felix, la sorpresa, la proposta.

Perché neanche lui riusciva a concepire di allontanarsi da Felix, e uno dei motivi che lo avevano spinto a prendere casa era la possibilità di prenderla insieme a Felix.

Solo che proporlo e basta, senza dargli una base per fargli capire la sua serietà al riguardo, era un gesto molto poco da lui. Mirren progettava bene le cose, era il maestro dei piani d’azione, e ora che sapeva che la casa accuratamente scelta per Felix gli piaceva, era il momento di proporgli di prenderla insieme.

E sì, forse avrebbe dovuto farlo alle prime avvisagli dello scontento di Felix, ma si era fatto tutto il discorso, e aveva aspettato il suo compleanno in modo da avere più possibilità di fargli dire sì. Non in maniera manipolatoria, solo… insomma, Mirren ci teneva ad andare a vivere con Felix. E non era certo che il sentimento fosse corrisposto, nonostante fossero una coppia unita e il discorso fosse uscito fuori più volte.

Alla proposta, Felix si era irrigidito, sconvolto. Dava ancora le spalle a Mirren, che non potè vedere la sua espressione, ma provò a stringergli la mano.

Felix la ritirò.

-Mirren, non devi sentirti obbligato a propormi una cosa del genere solo per le mie turbe! Io non…- fraintese completamente la situazione, tornando ad abbattersi.

Questa volta fu Mirren ad interromperlo, per mettere le cose in chiaro.

-No, Felix! Io… ti prego, vieni a vivere con me!- gli prese nuovamente la mano, e lo costrinse a girarsi, per guardarlo negli occhi e trasmettergli tutta la sua sincerità.

Felix lo guardò con estrema confusione ed incredulità.

-Cosa?- chiese, senza ancora credere del tutto a quello che Mirren gli stava proponendo.

-Felix… mi ero fatto tutto un discorso per proportelo… ma l’ho completamente dimenticato al momento! Insomma, il sunto è che ti amo, che vorrei passare con te più tempo possibile, e ho scelto questa casa pensando a te come altro abitante. È a metà strada da entrambi i nostri lavori, quindi è facilmente raggiungibile, ed è luminosa per permetterti di disegnare senza problemi. So che forse è un po’ presto pensare di vivere insieme, e se vuoi aspettare lo capisco, ma se riesci a pensare in futuro di vivere in questa casa con me, io… ecco… insomma, io riesco ad immaginarlo, e sarei felice se… cavolo! Era un discorso così bello, e ora non riesco a mettere due parole di seguito a… FELIX! PERCHÉ STAI PIANGENDO?!- il suo discorso spaziò tra ansia, speranza, irritazione verso sé stesso fino a finire nella più totale preoccupazione quando Felix iniziò a singhiozzare disperatamente.

Mirren si affrettò a lasciargli la mano per prendergli il volto, ma Felix non lo fece fare perché lo strinse in un abbraccio stritola ossa, e iniziò a borbottare parole incomprensibili.

Mirren non sapeva come prendere questa contraddizione interna tra lacrime e gesti affettuosi.

Lui non era il tipo che piangeva per la gioia, e mai aveva visto Felix piangere così tanto per qualcosa di felice.

Rimase immobile, e ricambiò l’abbraccio confuso, senza dire una parola per capire cosa stesse succedendo, aspettando che Felix si calmasse.

Rimase immobile e in silenzio anche quando Felix si staccò dall’abbraccio e lo baciò con passione. Si limitò a ricambiare sperando fosse un buon segno ma non capendo assolutamente quello che continuava a provare a dire con voce estremamente impastata.

Rimase immobile e in silenzio quando Felix lo prese per mano e lo fece rientrare, iniziando a guardarsi intorno con maggiore entusiasmo di prima.

E fu solo giunti al secondo piano, che osò interrompere lo sproloqui incomprensibile del suo ragazzo e… forse… futuro coinquilino.

-Felix… scusa, ma… non capisco una parola di quello che dici- ammise, in un sussurro, iniziando a sperare che fossero tutte cose positive, dato che, sebbene continuasse a piangere, i suoi gesti erano tutt’altro che tristi.

Felix scoppiò a ridere pur continuando a piangere, e confondendo Mirren sempre di più.

-S_scusa- fece un profondo respiro, e si asciugò le lacrime al meglio, provando a calmarsi. Poi prese le mani di Mirren.

-Ho detto che sono la persona più felice del mondo, che ti amo alla follia, che non vedo l’ora di venire a vivere con te nella casa più bella di Harriswood e che se ci organizziamo possiamo trasferirci un un paio di settimane!- ripetè, sempre poco comprensibile, ma facendosi comunque comprendere da Mirren, che non riuscì a trattenersi dal sorridere a sua volta e rischiare di piangere dalla gioia.

Lui, che non aveva mai pianto di gioia in vita sua.

Voleva abbracciare nuovamente Felix, dirgli che era lui la persona più felice del mondo, e che gli aveva appena fatto il miglior regalo di compleanno.

-Non avevi detto che ci sarebbero voluti mesi se non addirittura anni?- si ritrovò a prenderlo in giro, pentendosi immediatamente e dandosi metaforiche sprangate sulle gengive.

Complimenti, Mirren! Che romantico! Non solo fallisci il discorso, ma lo prendi anche in giro?!

Felix avrebbe dovuto lasciarlo, probabilmente.

-Dai, Mirren! Lo sai che lo stavo dicendo solo per non farti trasferire presto! Ma se ci trasferiamo insieme, dobbiamo sbrigarci. Domani inizio a progettare la casa! Hai una piantina in scala? Dovremmo chiedere all’agenzia. Porti il tuo pianoforte o ne compriamo un nuovo? L’altalena deve essere l’ultima cosa. Ti va bene se camera nostra la facciamo nella stanza grande di sopra? Mi piace il secondo piano, c’è sempre la vista migliore! Però se preferisci usare quella al piano terra ci possiamo organizzare. Come si tiene una piscina? Dovrò informarmi! E anche una sauna… AH! Altro che la stupida sauna portatile di Amabelle! Sarà così invidiosa! …e starà sempre da noi, insieme a Petra. Wow! Starà da noi! Vivremo insieme! NOI! Mirren!- dall’esagitazione di Felix, che andava da una parte all’altra facendo foto con il telefono e misurazioni approssimative per poi tornare da Mirren e abbracciarlo, baciarlo, o solo lanciargli un’occhiata piena di amore, Mirren si rese conto che il suo ragazzo, prima, aveva davvero trattenuto al massimo delle sue forze l’entusiasmo che provava nei confronti della casa, perché al momento sembrava proprio brillare di gioia.

-Cavolo! Eppure dovrei essere io quello a farti le sorprese al tuo compleanno, non il contrario- si lamentò ad un certo punto Felix, raggiungendo definitivamente Mirren, e sedendosi a terra accanto a lui, che fece altrettanto, dopo aver scostato più polvere possibile.

-Il tuo regalo è stato accettare di vivere con me- rigirò la frittata, riuscendo finalmente a dire qualcosa di dolce.

-Non avrei mai potuto non accettare! È praticamente un sogno che diventa realtà. E avrei accettato anche se non fossimo stati fidanzati! Sei il mio migliore amico, Mirr, e vivere con te sarà perfetto!- gli strinse il braccio, e gli posò il volto sulla spalla, affettuoso.

-Già… sarà perfetto- Mirren non ebbe alcuna incertezza nel pronunciare quelle parole, perché erano vere al 100%. Vivere con Felix sarebbe stato perfetto. Solo il primo passo di un lungo percorso che Mirren non riusciva ancora a credere del tutto di poter davvero percorrere con la persona che amava più al mondo.

Ancora non riusciva a credere che il suo piano fosse andato a buon fine, a dirla tutta. 

Riusciva a credere però che fosse andato a buon fine nella maniera più inaspettata di sempre, come era consuetudine con Felix.

Trovava sempre il modo di stupirlo, e di rigirare le situazioni in maniera imprevedibile. Mirren poteva fare tutti i piani del mondo, ma sapeva che con Felix niente sarebbe mai andato secondo i piani.

E lo amava anche per questo, con tutto il suo cuore.

 

Veronika aveva progettato nei minimi dettagli cosa fare durante quei giorni rubati che avrebbe passato in compagnia di Max, solo Max, unicamente… beh, no, dai, anche in compagnia della Corona Crew, e Denny, che sì, era parte della Corona Crew, ma era praticamente a parte. E in compagnia dei suoi zii, che ammetteva di aver trascurato un po’ la prima volta che era stata a Harriswood.

Veronika non credeva che un anno lontana da casa l’avrebbe cambiata così tanto, ma si guardava allo specchio, e a stento si riconosceva.

E non solo perché era vestita da Manny, ma anche perché era… felice. Davvero felice. Emozionata, troppo esagitata, completamente imperfetta. 

Non era abituata ad essere imperfetta, a farsi guidare dalle emozioni, e a cambiare i piani.

Eppure aveva scoperto che le piaceva cambiare i piani, se portavano ad una prospettiva migliore.

Come il fatto che la gita che aveva programmato con Max al parco lontano che non era riusciti a visitare il giorno in cui tutto era crollato, era stata posticipata in favore di festeggiare il compleanno di Mirren al Violin’s key, e per farsi perdonare, Max le aveva proposto di visitare la galleria d’arte lì vicino.

Veronika era esperta d’arte! E non vedeva l’ora!

E sebbene dovesse apparire il meno riconoscibile possibile, stava cercando comunque di farsi bella per Max.

…beh, bello, dato che era Manny.

Ma dettagli, era pur sempre Veronika dietro la parrucca e gli occhiali.

-È strano vederti così entusiasta- commentò una voce alle sue spalle, divertita.

-Sì, Max mi porta alla galleria d’arte, sono così contenta! Pensi che darò nell’occhio se mi metto questa giacca? Dovrebbe essere coprente abbastanza, anche se è molto elegante… forse un po’ femminile?- chiese consiglio alla zia, inconfondibile proprietaria della voce, anche perché unica persona in casa con lei in quel momento.

-Non badare troppo a farti notare o non farti notare. Finché non ci sono prove fotografiche, nessuno ricaccerà mai la tua presenza qui tra molti anni. Fidati, sono esperta di relazioni segrete- le consigliò sua zia, rilassata, sistemandole meglio la giacca.

Veronika a volte si dimenticava di tutto quello che era successo alla principessa Rosalie. A ciò a cui aveva dovuto rinunciare per amore, a quanto lei stessa fosse stata fredda a causa del pregiudizio. Che ipocrita che era stata. Giudicare aspramente sua zia per aver scelto l’amore al dovere, quando lei per prima era stata in procinto di fare altrettanto.

-Tante…- una domanda le risalì alla bocca, ma quando sua zia la guardò negli occhi, le parole sparirono.

Veronika si morse il labbro inferiore, incerta su cosa dire, di come formulare il pensiero che aveva senza risultare indelicata, o irrispettosa, o ipocrita, cosa che era.

Roelke sembrò intuire dove volesse andare a parare, e sospirò, prendendo le redini del discorso.

-No, Veronika, non mi pento di quello che ho fatto, non desidero tornare ad essere principessa, e non provo rancore per il fatto che tu sei riuscita ad ottenere sia la corona che il ragazzo che ami, mentre io no- in una sola risposta, riassunse tutto quello che Veronika le voleva chiedere.

La nipote la guardò sorpresa.

Roelke sorrise, e le sistemò la parrucca sui capelli.

-Sai, sono molto felice che tu e Max siate riusciti a trovare un compromesso per ottenere entrambe le cose, e spero davvero che per voi funzioni. Vedo quanto siete innamorati, e vi conosco abbastanza da sapere che lotterete con ferrea determinazione per ottenere il vostro lieto fine- Roelke continuò a parlare al posto della nipote, guardandosi intorno e osservando la propria casa, guadagnata con tanti sacrifici.

-Allo stesso tempo…- arrivò al “ma” implicito del discorso -…io personalmente non avrei mai cercato questo compromesso, puntando tutto su un’idea, una speranza, che non è detto avvenga. Non sto dicendo che tu sbagli, ma non ho abbastanza pazienza, a differenza vostra, e non ho scelto l’amore al dovere. Nonostante quello che pensi, Veronika, io ho scelto me stessa, non solo Kodie. Sono venuta qui perché volevo allontanarmi da quella vita, così piena di rischi, possibili scandali, catene che mi tenevano ancorata a determinati comportamenti che non sopportavo- per la prima volta da quando le due avevano ripreso i contatti, Roelke ammise il vero motivo che l’aveva allontanata dalla corte. Non era solo un semplice amore per un ragazzo umile, come era successo a Veronika. Quell’amore impossibile era stata solo la ciliegina sulla torta di una situazione che non sosteneva da tempo.

La vita di corte non era per tutti, e la stessa Veronika spesso si sentiva intrappolata in quella vita che, sebbene piena di ricchezza e potere, la faceva sentire sempre come se fosse in equilibrio su un filo sospeso nel nulla.

-Non… non ci ho mai pensato in questi termini- ammise, riflettendo sulla situazione di sua zia.

-So che l’opinione di una principessa diseredata non vale molto, ma se posso dire la mia, tu e Max potreste davvero essere due bravi sovrani, e trovare il vostro equilibrio, solo… se posso darti un consiglio…- Roelke tornò a guardare la nipote negli occhi, prendendola per le spalle per trasmetterle la serenità di quel momento.

Veronika era tutta orecchie, pendeva dalle sue labbra.

Dopotutto se c’era qualcuno che poteva capirla era sua zia, dato che avevano vissuto situazioni molto simili.

-…quelle scarpe sono orribili. Non stanno affatto bene con la giacca- Roelke le diede l’ultimo consiglio che Veronika si sarebbe aspettata, e la ragazza si scansò, incredula.

-Ma cosa?!- si lamentò, osservando le scarpe e notando che effettivamente non stavano proprio benissimo con quella giacca.

Però, dai, non aveva molte scarpe da uomo, insomma!

-Scherzo, scherzo. Farò la seria. Un consiglio vero che ho da darti è aprirti un po’ di più, sia a nuove idee, che a Max. So che avete risolto le incomprensioni e adesso il vostro rapporto è basato sull’onestà, ma cerca di non dimenticare mai che il cammino che hai scelto è difficile, e se con il tempo uno dei due dovesse non riuscire più a percorrerlo, è il caso di parlarne, e di non fossilizzarsi sulle scelte intraprese adesso- Roelke tornò seria, e diede a Veronika molto su cui pensare.

…ma non in quel momento.

-Grazie zia, lo terrò a mente- promise, cercando di non farsi abbattere dalla prospettiva di un futuro dove il compromesso sarebbe potuto diventare una catena.

-So che lo farai, sei una ragazza in gamba… e a proposito di gambe, se non hai altre scarpe devi assolutamente cambiare la giacca- Roelke cambiò argomento, osservando la figura della nipote allo specchio con aria pensosa.

Il campanello alla porta le fece sobbalzare.

-È sicuramente Max!- esclamò Veronika, controllando l’orario.

-Così presto? L’appuntamento non era alle cinque?- chiese Roelke, confusa.

-Esatto! È tardissimo! Manca solo mezzora!- Veronika cambiò in fretta giacca e si mise cappello e sciarpa, pronta ad uscire.

Cavolo, come si era fatto tardi! Di solito Veronika era pronta almeno un’ora prima dell’orario stabilito.

-Voi due siete fatti l’uno per l’altra- borbottò Roelke, divertita, salutando la nipote e tornando alle sue faccende.

-Ciao Max!- Veronika aprì la porta e salutò il suo non-ancora-ufficiale-ragazzo, che aveva un enorme sorriso pieno di speranza.

-Sono in ritardo?- chiese, controllando l’orologio -Aspetti da molto?-

-No, per la prima volta sei più in anticipo di me- ammise Veronika, sistemandosi gli occhiali e sperando che la giacca andasse meglio con le sue scarpe.

-Wow! Che soddisfazione!- Max osservò Veronika con attenzione -Sei splendida!- la complimentò, facendola arrossire.

-Anche tu. Sono così felice di andare alla galleria d’arte! Non avevo avuto occasione di visitarla- in effetti, sebbene avesse vissuto a Harriswood per quasi un anno, Veronika non aveva avuto troppe occasioni per visitarla, se non con Max. Tra il lavoro e l’università, e il fare da giocoliera con la sua doppia vita, non aveva avuto un momento libero per stare un po’ sola a fare la turista.

Era davvero grata a suo padre per averle concesso quella vacanza.

-E domani andremo alla fiera temporanea, come avevamo promesso in videochiamata- le assicurò Max, prendendola sottobraccio, e accompagnandola verso la fermata dell’autobus.

-Sì! Non vedo l’ora! Sarà divertente! Anche se dovrò stare attenta alla parrucca. Ma se metto un cappello stretto che va sotto al collo non dovrebbero esserci problemi- Veronika iniziò a riflettere a nuovi modi per mantenere la sua identità, e Max iniziò a darle suggerimenti.

Sì, stavano facendo dei sacrifici, ma non pesava a nessuno dei due. Il consiglio di Roelke sarebbe forse stato prezioso, un giorno, ma Veronika voleva godersi tutta la pace possibile, ed era pronta a scendere ai peggiori compromessi pur di mantenere tale pace, e stare con Max.

Tutto sarebbe andato alla perfezione!

 

Amabelle doveva ammettere di essere un po’ annoiata.

E non dalla festa in sé, dato che tutti chiacchieravano amabilmente, la Corona Crew era al completo con la piacevole aggiunta di Veronika vestita da Manny, e quando era circondata dai suoi amici Amabelle era sempre felice.

Solo che, sebbene il cambio di ambientazione fosse gradito, il Violin’s key era un locale troppo elegante per permetterle di essere caotica quanto voleva, e restare seduta troppo a lungo non era mai l’ideale per lei.

Inoltre non era la più grande fan della musica classica.

Ma non aveva mai visto Mirren così felice, quindi dovette ammettere che Felix era stato bravo con l’organizzazione. Anche se Amabelle era convinta che lei sarebbe riuscita a organizzare una festa anche migliore, senza asini, ma magari con qualche mucca? Nah, d’inverno era meglio non scomodare troppi animali da cortile.

Mentre rifletteva su che tipo di festa avrebbe organizzato lei se si fosse trovata al posto di Felix, la sua attenzione venne attirata da Petra, che agitò la mano davanti al suo volto distogliendola dai suoi pensieri e sbloccandola.

-Huh? Che c’è?- chiese, guardando la propria ragazza (wow! Era la sua ragazza!) con curiosità e una nota di confusione.

-Tutto bene? Sembri distratta?- indagò Petra, squadrandola dall’alto in basso.

-Oh! Nah, cioè, sì, forse un po’ sì, ma la musica classica mi mette un po’ di sonnolenza, e stavo pensando agli asini- spiegò Amabelle, giustificando il proprio stato pensoso e guadagnandosi una reazione spaventata da parte di tutto il tavolo, che smise di parlare e si girò verso di lei orripilato, Mathi, Diego e Veronika esclusi.

-Perché stavi pensando agli asini? Non hai previsto nessun asino, vero?- chiese Norman, già pronto ad alzarsi e scappare via.

-Asini?- Veronika lanciò un’occhiata confusa a Max.

-Ti spiego dopo, è meglio non riportare a galla certi traumi- rispose lui, sottovoce, e rabbrividendo al ricordo del compleanno di Petra.

-No, no, tranquilli! Nessun asino!- Amabelle ridacchiò. Non aveva mai capito perché fossero tutti così terrorizzati, quando ciò che era successo era stato piuttosto divertente, ma decise di lasciar perdere, e prese un boccone del proprio ottimo piatto.

Era rimasta praticamente l’unica a non aver finito.

Alla sua rassicurazione, tutti tirarono un profondo sospiro di sollievo, e tornarono alle proprie conversazioni.

-Fammi indovinare, sei annoiata perché non puoi muoverti?- chiese Petra, indovinando perfettamente cosa stava frullando nella mente di Amabelle.

-Colpita e affondata, Tray. Sei proprio la mia anima gemella, mi leggi nel pensiero!- flirtò, con un occhiolino.

Era strano avere la possibilità di provocarla in questo modo senza rischiare di risultare esagerata. Strano ma soprattutto piacevole. Era come essersi tolta una censura auto imposta.

Parecchio liberatorio.

-Potrei riempire una tesi di laurea con le mie conoscenze su di te… purtroppo non frequento psicologia o sarebbe uscita un’ottima tesi di laurea- Petra ricambiò, con una linguaccia.

-Io ti faccio dei complimenti, e tu mi definisci pazza?!- Amabelle fece la finta offesa, prendendosi il petto melodrammatica.

-Non direi pazza… piuttosto… eccentrica- si recuperò Petra, con elegante cipiglio.

Amabelle roteò gli occhi, ma non aveva nulla da ribattere.

-Beh, è un vanto essere la più eccentrica in questo gruppo eccentrico. Almeno sono prima in qualcosa!- decise di vedere il lato positivo.

Poi le venne un’idea geniale per un’attività sedentaria da fare tutti insieme.

-Oh, dovremmo fare delle premiazioni di fine anno!- esclamò, attirando nuovamente tutta l’attenzione del tavolo.

-Premiazioni?- chiese Mirren, adocchiandola con sospetto.

-Sì! Siamo alla fine dell’anno, e non siamo abbastanza ubriachi da non intendere né volere come saremo a Capodanno, quindi tanto vale farle adesso, no? Vedremo chi ha ottenuto più successi in determinati campi e chi vince con più punti… non lo so, decide lui o lei il premio- propose Amabelle, colta dall’ispirazione.

-Fammi indovinare, sarai tu a scegliere tutte le domande e i vari successi?- suppose Clover, scettica sulle buone intenzioni della rossa.

-Beh… sì, ma io mi tiro fuori dalla vittoria! Oppure facciamo scegliere al festeggiato- Amabelle non aveva dimenticato che fosse il compleanno di Mirren, e lo indicò accomodante, sperando però che le concedesse di stabilire le categorie di premiazioni.

-Oppure potremmo fare che ognuno di noi assegna un premio, così non ci sono sicuramente imbrogli e tutti possono partecipare- propose Veronika, mostrando diplomazia.

-Questo sì che è un suggerimento da principessa- Mathi le fece un occhiolino, e tenne la voce più bassa possibile.

Il loro tavolo era piuttosto isolato, quindi c’era poca probabilità che qualcuno li sentisse o che si interessasse a loro. Non c’era neanche troppissima gente in quel momento.

-Direi comunque di far cominciare Mirren, dato che è il festeggiato- Felix incoraggiò il suo compagno a partire, con sguardo furbetto.

Mirren esitò un attimo. Non sembrava avere particolari idee.

Felix gli lanciò un’occhiata complice, Mirren rispose con un’occhiata di comprensione, e poi roteò gli occhi, un po’ imbarazzato da quello che stava per dire, ma alla fine acconsentì alla muta richiesta.

-Darei un premio alla prima coppia che si è messa insieme quest’anno- annunciò, con referenza, indicando sé e Felix.

-Yeah! Un punto a me e Mirren!- esultò Felix, cingendogli il collo con affetto.

-Ehi, aspetta un momento! Io e Diego ci siamo messi insieme per primi! A Febbraio!- obiettò Clover, stringendo la mano di Diego, che annuì.

-Ah, ma voi vi eravate messi insieme per finta, quindi suppongo che Felix e Mirren valgano di più- osservò Amabelle, ricordando la delusione dello scoprire che la prima coppia dell’anno aveva trollato tutti.

-Ha detto messi insieme, non ha specificato se fosse per finta o no!- insistette Diego, facendosi competitivo.

-Allora approfitto del fatto che sia il mio compleanno per specificare che intendevo “messi insieme” per davvero, in una relazione romantica ufficiale e senza essersi separati dopo! E io e Felix stiamo insieme dal 23 Luglio- obiettò, pratico.

-Wow, si stanno già scannando- osservò Petra, divertita.

-Va bene, cedo, ma non è giusto…- Clover sbuffò, seccata, ma si tirò indietro, e iniziò a pensare a che premio potesse assegnare una volta giunto il suo turno.

-Continuiamo in ordine o…- Denny indicò Felix, che era il prossimo in senso orario.

-Mi va bene, ma in senso antiorario, non mi dispiacerebbe essere ultimo, per una volta- lanciò un’altra occhiata complice a Mirren, e fece un gesto nella lingua dei segni. Amabelle non conosceva la lingua dei segni, quindi non capì, ma Mirren capì, e annuì appena, approvando qualsiasi idea avesse in mente Felix.

Ma non era il tempo di pensarci, perché era il turno di Petra.

Amabelle provò a suggerirle di conferire un premio che coinvolgesse entrambe, un po’ come avevano già fatto Mirren e Felix.

Ma Petra aveva altro in mente.

-Assegno un premio immaginario alla persona che ha vinto più orsetti di peluche alle macchinette, o al bingo… io ne ho vinti tre- propose un premio che avrebbe vinto sicuramente.

-Cavolo, io ne ho vinto uno solo- borbottò Mathi, deluso.

-Io uno- aggiunse Amabelle, lanciando un’occhiataccia alla sua ragazza.

-Orsetti non ne ho vinti, no… soldi parecchi al casinò- rifletté Clover, spremendosi le meningi.

-Direi che il premio me lo prendo io, allora- Petra segnò un punto con soddisfazione.

-Imbrogliona- la accusò Clover. Lei alzò le spalle.

-Tocca alla mia dolce metà- incoraggiò Amabelle a parlare.

-La tua dolce metà è molto delusa, ma farà finta di niente… mmm… assegno un premio a chi ha visto più puntate di Gorgeous. Io ho visto quasi tutte le stagioni, me ne mancano solo due, tra quelle già uscite- Amabelle era certa che avrebbe vinto a mani basse quel match, dato che nella Corona Crew era lei la massima fan della serie trash.

-A me ne mancano ancora cinque- Norman sospirò.

-Io sono allo stesso punto di Amabelle ma ne ho perse una grande quantità nel corso delle stagioni- Petra ammise la sconfitta.

-Valgono anche i backstage, gli episodi speciali e i corti pubblicitari sul web? Perché in tal caso ho visto tutte le stagioni più tale materiale, e anche le scene eliminate!- Veronika sorprese tutti affermando di essere la più grande conoscitrice della serie, e guadagnandosi occhiate sconvolte da parte di tutti quanti.

-Che c’è?- chiese con innocenza, sorpresa da avere così tanti sguardi intorno.

-Segui Gorgeous?!- esclamò Amabelle, additandola con entusiasmo, per niente abbattuta dal fatto di aver perso il punto che si stava auto-assegnando.

-Oh, certo! La mia famiglia è la maggiore sponsor della serie da quando è cominciata! C’è anche un episodio speciale ambientato ad Agaliria, ma è andato in onda solo localmente- spiegò Veronika, come se non fosse nulla di ché.

Amabelle si alzò e si inginocchiò davanti a lei.

-Mia regina! Mi conceda di essere sua adepta in cambio di tutti i contenuti speciali- si prostrò completamente ai suoi piedi, imbarazzandola.

-Amabelle, non farti sempre riconoscere- la riprese Felix, divertito.

-Se vuoi posso organizzare un incontro con gli attori… fai il DAMS, giusto? Potrei farti stare un giorno sul set e darti qualche credito- si offrì Veronika, brillando di luce divina. Amabelle venne quasi accecata.

-Sarò sempre fedele alla corona di Agaliria! E se mai un giorno dovrai lasciarti con Max, prenderò le tue parti nel divorzio!- le promise Amabelle, con serietà, facendola ridacchiare.

-Fa piacere sapere che la tua più vecchia amica è pronta a tradirti per una mazzetta- Max scosse la testa, divertito a sua volta ma fingendo di essere offeso.

-Non è una mazzetta qualunque, è Gorgeous!! Non che la mazzetta sia bellissima, ma la mazzetta è letteralmente la serie Gorgeous, non una cosa qualunque!- obiettò Amabelle, ritornando al proprio posto ma ancora emozionata per avere nel gruppo una sponsor della sua serie preferita.

Una principessa… meh.

Ma la sponsor di Gorgeous? WAAAAH!!!

-Insomma, mi sa che il punto a questo giro se lo becca Manny, passando oltre… Norman?- Petra fece cadere l’argomento, e indicò il prossimo.

-Mmmm, assegnerei il punto a… vediamo…- il ragazzo aveva poche idee -…la prima persona che ha realizzato il proposito?- finalmente ci fu un premio normale.

…ma difficile da assegnare.

-Aspetta, allora… io ho smesso ufficialmente di fumare verso Settembre… inizio settembre però. Non ricordo il giorno preciso- ricordò Felix, spremendo le meningi.

-Anche io inizio Settembre, mi sa che ti batto di un paio di giorni- Mirren sfidò il ragazzo.

-Eravamo lì- lo ri-sfidò Felix.

-Mi sa che io, Amabelle e Norman non ci qualifichiamo, dato che abbiamo realizzato i nostri propositi a Dicembre- rifletté Petra.

-Anche io- Max pensò al proprio. Alla fine era riuscito a viaggiare, andando ad Agaliria.

-Io l’ho realizzato ufficialmente a Ottobre, quando mio padre mi ha cacciato di casa- aggiunse Clover.

-Io al mio compleanno- rifletté Diego, il cui proposito, mai condiviso, era di parlare con Clover e finalmente capire cosa fosse successo con le lettere.

Né Mathi, né Veronika, avevano dei propositi.

Mancava solo…

-Denny, tu non ci hai mai detto quando hai finito il proposito. So che hai fatto il secondo gesto spericolato il primo luglio, ma il terzo?- Amabelle incoraggiò Denny a parlare, sperando potesse battere la coppia dorata composta da Felix e Mirren.

-Oh, giusto! Manco io… credo, il 23 Agosto, quando ho…- si interruppe, arrossì, e lanciò un’occhiata a Mathi, che si aprì in un’espressione di comprensione, e arrossì a sua volta.

-Sì, confermo, ha fatto un gesto molto spericolato quel giorno- sembrò poi rabbuiarsi.

-Non mi riferivo a quello, ma alla serata in generale che ho fatto per te- si affrettò a spiegare Denny.

Il 23 Agosto era il giorno in cui aveva aiutato Mathi ad indagare su Will infilandosi in casa sua con modi… non molto piacevoli da ricordare.

-Wo! Quindi Denny ha il primo punto- osservò Veronika, guardandolo orgogliosa.

Denny si illuminò di soddisfazione.

-Evvai!- il suo lato competitivo iniziò a venir fuori.

-Il prossimo è Diego… già mi immagino cosa uscirà fuori- Felix indicò il prossimo che doveva assegnare il premio.

-Assegno un premio, che consiste in due punti, alla coppia che è andata a più appuntamenti, contando anche quelli finti. E dato che io e Clover stiamo insieme da più tempo, e ci siamo visti almeno una volta a settimana se non di più, direi che siamo i vincitori annunciati!- Diego infatti diede i punti a lui e a Clover, e la sua ragazza gli diede il cinque, soddisfatta.

-Io mi aggrego assegnando altri due punti (uno a testa) per la coppia che per prima ha discusso sul mettersi insieme, vale anche se era per finta, ma solo se la farsa è durata più di una settimana…- Clover diede una lunga descrizione del premio da assegnare, zittendo Felix che già aveva aperto la bocca per obiettare che lui e Mirren erano stati insieme per finta durante il gioco di San Valentino.

-…Ed io e Diego abbiamo fatto una lunga discussione al riguardo il 15 Febbraio, quindi abbiamo vinto sicuro- aggiunse poi la ragazza, guadagnandosi un altro cinque da parte di Diego.

-Okay… non possiamo obiettare- ammise Mirren, sospirando.

-Due punti a testa a Diego e Clover- concesse Petra, facendoli passare in vantaggio.

Per la terza volta, la coppia si diede il cinque, soddisfatta.

-Tocca a Max- Norman poi incoraggiò il ragazzo seduto accanto a Clover.

-Mmmm, beh… mi aggrego a Clover e Diego e do due punti, uno a testa, alla coppia che si è baciata per prima, in bocca, quest’anno. Per me e Manny è stato a Maggio- Max provò a giocare in attacco, cercando di dare dei punti a lui e a Veronika per far passare quest’ultima a parimerito con Diego e Clover.

Dopotutto lui aveva baciato Manny il 4 Maggio, e si erano messi insieme per primi. Certo, poi era successo quello che era successo, ma era abbastanza certo che tra tutti fosse stato il primo a baciare la propria ragazza, dato che sapeva che Clover non aveva baciato Diego prima del 18 Maggio, e le altre coppie si erano messe insieme molto dopo.

Il suo ragionamento non faceva una grinza, ma non aveva tenuto conto che nel gruppo c’erano persone stupide che nonostante si fossero baciate molto presto, ci avevano messo mezzo secolo a mettersi insieme.

-Ah! Io e Mirren ci siamo baciati l’8 Marzo!- esclamò Felix, guadagnandosi uno scappellotto da parte di quest’ultimo.

-COOOSA?!- chiesero tutti, in primis Amabelle, Petra e Norman, girandosi verso la coppia e guardandola con sdegno.

-Ehhhhh… beh… eravamo ubriachi! Colpa del ghiaccio sbagliato!- provò a salvarsi Felix, essendosi reso conto di aver appena ammesso uno dei pochi segreti che erano riusciti a preservare, e lanciando a Mirren un’occhiata di scuse.

-Oh cielo! Mi dispiace tanto!- Veronika si portò le mani sulla bocca, con aria colpevole.

-Perché?- chiesero insieme Felix e Amabelle -… no, ASPETTA! SEI STATA TU?!- esclamarono poi, puntandole il dito contro.

-È stato un incidente. Erano i primi tempi come Manny, ero nervosa per aver conosciuto Max in quei panni, e avevo appena litigato con mia zia perché stava scoprendo qualcosa- spiegò Veronika. Max le mise una mano sulla spalla per confortarla.

-Grande! Ti devo un compleanno indimenticabile!- Felix però non ce l’aveva con lei, e anzi le fece un grande sorriso grato.

-Ti ammiro ancora di più! Hai fatto esattamente ciò che volevo fare io senza farmi sporcare le mani- Amabelle la guardò con occhi adoranti.

Il resto del gruppo si limitò ad alzare gli occhi al cielo, ma più verso le reazioni di Amabelle e Felix piuttosto che contro Veronika.

-È stato effettivamente indimenticabile- ammise Mirren, arrossendo appena al ricordo.

-Insomma, il punto è che questi traditori si sono baciati addirittura l’8 Marzo senza dirci un piffero e guadagnano anche due punti?!- Petra tornò al gioco, estremamente irritata e pensando ad un modo per evitare che vincessero.

-Beh, potrebbero anche non essere stati i primi a baciarsi, in realtà- osservò Norman, senza specificare.

-Che intendi?- chiese Felix, confuso e preoccupato. Gli andava molto di ricevere altri due punti, non voleva lasciarseli sfuggire.

-Non posso dire altro perché ho promesso ad Amabelle che non avrei parlato della faccenda, durante il weekend di San Valentino- Norman lanciò un’occhiata complice ad Amabelle, che finalmente ricordò un fatto molto importante che le era quasi sfuggito.

-Giusto! Io e Petra ci siamo baciate a San Valentino!- esclamò, guadagnandosi una gomitata da Petra.

-CHE COOOOOSA?!?!?!- esclamarono tutti quanti, con molta più veemenza, lanciando alle due ragazze occhiate sconvolte.

-Cioè, vuoi forse dirmi che vi siete baciate addirittura a Febbraio, e ci avete fatto dannare fino a Dicembre per farvi mettere insieme?!- chiese Clover, sconvolta.

-Beh… era un bacio senza valore… circa… beh, un po’ di valore l’ha avuto, ma insomma…- Amabelle seppellì il volto tra le mani, imbarazzata nell’aver appena ammesso un segreto che contava di portare dentro la tomba.

-Beh, visto che il gatto è fuori dal sacco, anche se avrei preferito tenerlo lì… tiè! Vi abbiamo battuto! Sono a due punti!- Petra segnò un punto a lei e Amabelle, e fece la linguaccia verso il fratello.

-Davvero ti stai lamentando perché non ti ho detto dell’8 Marzo quando tu non mi hai detto del 14 Febbraio?!- si irritò Mirren, incrociando le braccia.

-Passando oltre… tocca a Manny- Mathi cercò di distendere gli animi, e indicò la principessa.

-Oh… ehm… do il premio di un punto alla persona che ha svolto più lavori diversi nel corso dell’anno- annunciò, facendo un occhiolino a Max.

-Io sono a quota due, al bar, e come ag… ehhhh… lavoro part time informatico strano non chiedete!- Mathi provò a guadagnare qualcosa, ma purtroppo non aveva speranze contro Max.

-Beh, io ho lavorato al bar, come assistente del professore, ora come babysitter, e se ci pensiamo bene sono anche stato uno psicologo non ufficiale per Denny, Clover e Strelitzia- si vantò, piuttosto fiero di sé e di aver guadagnato almeno un punto.

-Non ho niente da obiettare- Denny alzò le mani.

-Primo punto per Max… Denny, tocca a te- Petra continuò il giro. Ormai mancavano solo tre persone, ma nessuno aveva superato i due punti, quindi c’era ancora possibilità di rimontare.

-Io assegno due punti, uno a persona, alla coppia che è andata ad un appuntamento definito tale per prima. Anche se era finto!- Denny stavolta aveva la vittoria in pugno. Lui e Mathi erano andati ad un appuntamento addirittura a Gennaio.

-Yeah! Grande Denny!- Mathi gli diede il cinque, e Denny ricambiò.

Tutte le coppie aprirono la bocca per obiettare, ma nessuna trovò argomentazioni convincenti, quindi vennero assegnati un punto a Denny e uno a Mathi.

-Tocca a Mathi- Amabelle incoraggiò il prossimo a parlare.

-Persona che ha preso i voti più alti quest’anno- fece un occhiolino a Denny.

Che infatti vinceva a mani basse, dato che, sebbene Norman e Petra ci fossero andati vicini, Denny aveva sostenuto più esami di tutti, e con voti straordinari. Anche Max se l’era cavata, ma gli rimanevano pochi esami da fare.

-Ed infine andiamo a Felix, anche se suppongo che Denny vincerà, con ben tre punti- Petra ricontrollò gli appunti.

-Ma comunque voglio assegnare i miei! E li assegno alla coppia che per prima ha deciso, ufficialmente, di andare a convivere!- esclamò, con estremo entusiasmo, zittendo il tavolo.

-…ovvero?- chiese Diego, non capendo esattamente cosa significasse quella dichiarazione.

-Andate a convivere?!- chiese invece Amabelle, pallida come un lenzuolo, incredula di fronte a quella dichiarazione.

-Sìì! Oggi abbiamo visto la casa. È bellissima!- Felix era eccitato come se Mirren gli avesse chiesto di sposarlo… e per certi versi era una cosa simile.

L’urlo acuto ed emozionato che cacciò Amabelle per poco non li fece cacciare dal locale.

Ma alla fine, dopo essersi ripresi dalla notizia, aver annunciato Denny come vincitore, aver mangiato la torta e aperto i regali, l’atmosfera iniziò a stendersi.

Il locale era ormai praticamente vuoto, quindi il gruppo riuscì a trovare un luogo dove ballare lentamente, o sgranchirsi le gambe.

Al tavolo rimasero solo Norman e Amabelle. Il primo non era fan dei balli lenti, la seconda stava aspettando che Petra tornasse dal bagno per unirsi a lei sulla pista… o meglio, trascinarla con forza sulla pista, dato che neanche Petra era fan dei balli lenti.

Osservava le coppie che con tanta fatica aveva unito, e non poteva essere più felice. Per la prima volta, si sentiva davvero in pace, come se avesse dimostrato a sé stessa che l’amore esistesse. E doveva tutto a Petra e a Norman, la donna che aveva al suo fianco, e l’amico che aveva insistito dimostrandosi un matchmaker migliore di lei.

-Siamo stati bravi, eh?- disse proprio a quest’ultimo, osservando il gruppo come una madre verso i propri figli.

-È stata una vera avventura- rispose Norman, un po’ tristemente.

-Tutto bene, Norm?- Amabelle lo osservò confusa. Sembrava un po’ abbattuto quel giorno, e ogni tanto lanciava occhiate al cellulare.

-Sì, sì, solo… mi mancherete, devo ammetterlo- Norman sospirò, mostrando più chiaramente la propria malinconia.

Amabelle perse un battito. Che intendeva con quella frase preoccupante?

-In che senso ti mancheremo? Noi siamo sempre qui! Non andiamo da nessuna parte! Beh… forse Max andrà ad Agaliria, ma tutti gli altri saranno sempre qui. E anche tu sarai qui, no? Hai finito l’università, ma sicuramente troverai lavoro qui in giro, giusto?- suppose, rendendosi conto mentre diceva quelle parole di quanto infantili suonassero.

Harriswood non era una città molto grande dove lavorare nel mondo degli affari. Soprattutto considerando che i luoghi migliori erano l’impresa dei Paik, scartata immediatamente, e il posto di lavoro di Mirren, che Norman aveva rifiutato come impiego.

-Amabelle… a dire il vero, ho già trovato un lavoro- ammise Norman, un po’ incerto, e non guardandola negli occhi.

-Figo! Interessante! Qui vicino, giusto?- Amabelle provò comunque a sperare nel meglio.

Norman abbassò lo sguardo, dando una risposta piuttosto chiara.

-Non è proprio lontano, verrò sicuramente a farvi visita, nelle occasioni importanti, ma, ecco… è a New Malfair- spiegò.

Amabelle cercò di non rimanerci troppo male.

Poteva andare peggio. Poteva andare a New York, o ad Agaliria, o in generale in un luogo molto lontano, invece New Malfair era relativamente vicino. Non così vicino da potersi vedere ogni weekend, ma durante le occasioni importanti… forse…

-Mi dispiace, Amabelle, ma sarò sempre un fiero membro della Corona Crew, sai… e ci sentiremo per messaggio, e in videochiamata- provò a rassicurarla Norman.

-Sì, lo so, mi sembra una buona idea. Spero solo che l’anti effetto Norman non separi tutte le coppie- borbottò Amabelle, facendo l’indifferente, anche se l’effetto Norman era l’ultima cosa alla quale pensasse in quel momento.

Norman le lanciò un’occhiata eloquente.

-Tranquilla, se mi mantengo in contatto abbastanza frequentemente, dovrei creare un karma equilibrante. Il problema sopraggiunge se sparisco dal giorno alla notte come quando abbiamo litigato- Norman provò a rassicurarla.

Amabelle alla fine decise di essere sincera.

-Mi mancherai…- ammise, mettendogli il volto sulla spalla -Mi mancherai un sacco- sospirò, cercando di non far uscire le lacrime che le erano risalite agli occhi.

Non è che stava partendo in guerra! Si trasferiva e basta!

… Norman si trasferiva.

Che notizia orribile!!

-Anche tu, Ames, anche tu mi mancherai- lui le accarezzò il capo, affettuosamente -Ma pensa a tutte le coppie che unirò a New Malfair con l’effetto Norman- provò a trovare il lato positivo.

Amabelle riuscì a ridacchiare tra sé.

-Sarai un matchmaker migliore di me-

-L’alunno ha imparato bene dalla maestra-

Rimasero qualche minuto in quella posizione, osservando il gruppo, aspettando Petra (che probabilmente si era nascosta proprio per evitare che Amabelle la costringesse a ballare) e godendosi la compagnia reciproca per il poco tempo che ancora avevano insieme prima che Norman andasse via.

-Sai, Norm…- alla fine Amabelle ruppe il silenzio, e si staccò da lui per guardarlo negli occhi -…sei l’amico più importante che io abbia mai avuto- ammise poi.

Certo, con Petra e Felix aveva un rapporto strettissimo, da anni. Denny e Max erano come fratelli, ma Norman era stato ciò di cui aveva avuto bisogno nei suoi maggiori momenti di crisi. Un amico pronto a starle accanto ma anche darle una svegliata. Un aiutante in un’operazione completamente folle che però l’aveva assecondata e allo stesso tempo consigliata per migliorarsi.

Norman era stato il motivo che l’aveva spinta a cambiare in quell’anno, e non l’avrebbe mai dimenticato.

-Anche tu, Amabelle. Sei la migliore amica che io abbia mai avuto la fortuna di incontrare, con tutte le tue stranezze- ricambiò lui, con un grande sorriso.

Tornarono a guardare il gruppo, e alla fine si unirono entrambi, raggiunti da Petra, ai balli lenti sempre più impacciati.

Fu una serata magica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Oh mimma…

Wow…

Siamo arrivati, gente.

Non ci riesco a credere.

Ma andiamo con ordine.

Mirren e Felix hanno deciso di andare a vivere insieme, e non era così che mi immaginavo sarebbe andata la scena, ma non ne sono delusa. Felix rovina i piani anche a me, non solo a Mirren, ahahah.

Ma è sempre bello quando sono i personaggi a prendere le redini della storia (ho fatto un cortometraggio basato su questo, lol, ma dettagli).

Il paragrafo di Veronika non era previstissimo, ma mi sembrava giusto dedicarle un po’ di spazio in più, dato che è stata quella a riceverne meno in tutta la storia (infatti è quella con meno paragrafi dal suo punto di vista, solo 12, quando il minimo per tutti gli altri personaggi è almeno 16).

E la sua chiacchierata con Zia Roelke anticipa eventuali conflitti che potrebbero o non potrebbero emergere nel seguito (occhiolino).

E la parte di Amabelle… eh, non potevo non concludere con il suo punto di vista (epilogo escluso, che ovviamente sarà dal punto di vista di Norman). Dopotutto il suo è stato il primo punto di vista della storia Norman escluso. Il ciclo si conclude!

Mi ha fatto stranissimo scrivere l’ultima parte, non sapevo come concluderla, e già tremo al pensiero di quanto difficile sarà scrivere l’epilogo, e intendo emotivamente, dato che quello che devo scrivere ce l’ho in mente dall’inizio della storia. 

Cooomunque, ora che abbiamo finito con il capitolo nel dettaglio… questo è l’ultimo capitolo della storia, almeno è l’ultimo capitolo bello lungo, pieno di punti di vista, e di chiusura sottotrame.

L’epilogo arriverà domani, ma vi annuncio che sarà piuttosto breve, un po’ come il prologo.

E probabilmente l’angolo autore sarà più lungo del capitolo vero e proprio, ma avrò tanti ringraziamenti da fare, e spero che se siete arrivati fino a qui, leggerete anche le righe che posterò alla fine.

Intanto grazie di aver seguito questa storia per tutto questo tempo. Sono passati meno di due anni, ma a me sembra un secolo, e… wow… non me ne capacito.

Domani piangerò come una bambina quando pubblicherò il finale :’)

Un bacione e a domani :-*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel prossimo episodio: È di nuovo capodanno

   
 
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