Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: striscia_04    25/09/2021    1 recensioni
Cosa posso dire? Il titolo racconta da solo la trama. Posso solo affermare, che in questa storia i personaggi di Fairy Tail si ritroveranno nel '600, a scontrarsi contro nobili opprimenti, Bravi e pestilenze; ovviamente lo faranno sempre nel loro solito modo, rissoso e attacca briche.
Seguiamo le disavventure di Gajeel, mentre combatte per poter sposare l'amore della sua vita.
Ci riuscira?
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gajeel/Levy, Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gajeel spalancò gli occhi, infastidito dai raggi del sole, che lo centravano in pieno volto. Era certo di aver chiuso le tende la sera prima, come faceva il sole ad entrare in casa? Poi guardandosi intorno strabuzzò gli occhi, non ritrovandosi le mura di casa a circondarlo, bensì la vastità di verdi campi.
“Ma dove sono finito?” si chiese, scrutando quell’infinita distesa di terreno.
Si stava ancora interrogando su come avesse fatto a giungere in quel luogo, quando volgendo la testa, vide giungere dall’alto della piccola collinetta una figura.
Non riuscì a distinguerla bene a causa del sole che gli batteva in faccia, solo quando l’uomo, percorrendo il sassoso sentiero, gli passò accanto lo riconobbe.
“Ma quello è il tizio della sabbia!” esclamò, riconoscendo un suo compagno di gilda, in quel buffo individuo.
L’uomo, infatti, vestiva in una maniera alquanto insolita, era coperto da una lunga veste nera, che arrivava quasi a nascondergli i piedi, e sulla testa portava un cappello dello stesso colore.
Il suo volto, però, non lasciava trasparire alcun dubbio nel moro, quell’uomo dai corti capelli marrone terra, dalla barbetta incolta, e dagli occhi piccoli, era proprio il suo compagno di gilda, Max Alors.
Ora, Gajeel, era certo di non conoscere molto bene l’uomo, d'altronde si erano parlati in quegli anni solo una manciata di volte, e nessuno dei due poteva definirsi amico dell’altro. Per Gajeel era uno delle comparse abituali, uno di quegli imbranati rimasti a vegliare sulla gilda durante i sette anni, che aveva trascorso su Tenro.
Lo aveva però visto tantissime volte alla sede, ed era certo, che ciò che indossava in quel momento non fosse il suo normale abbigliamento; come avrebbe potuto esserlo?! Sembrava un pagliaccio o un tizio uscito da un libro di storia.
Comunque, il moro decise di ignorare questo particolare, era felice di aver trovato un volto amico, in quel misterioso luogo.
Stava per corrergli in contro, quando sporgendo lo sguardo oltre la figura, vide alla fine del sentiero due uomini, anch’essi vestiti in modo insolito ed appoggiate al muro.
Gajeel spalancò la bocca, riconoscendo i due uomini, come Jet e Droy, i compagni di squadra di Levy, nonché i due rimbambiti, che ogni volta lo seguivano in qualche missione pericolosa, e che puntualmente era costretto a salvare.
I due però, sembravano diversi dal solito, il loro volto sembrava più minaccioso e serio, e al Dragon Slayer, non sfuggì l’occhiata spaventata che Max lanciò, da dietro il suo libricino, alle due figure.
Quando finalmente i tre furono l’uno davanti all’altro, l’uomo incuriosito si avvicinò per ascoltare la loro conversazione.
“Buongiorno signor curato.” disse Jet, ghignando malevolo,
“B-buongiorno.” farfugliò Max, tentando di allontanarsi dai due.
“C-cosa desiderano lor signori, dalla mia u-umile persona?” domandò il prete,
“Lei ha intenzione, domani di celebrare il matrimonio tra Gajeel Tramaglino e Levy Mondella, giusto?”
“S-si, sarò io a sposarli.” disse l’uomo già intuendo dove stava andando a parare la conversazione.
Gajeel rimase paralizzato sul posto all’udire quella frase.
Lui e Levy si sarebbero sposati l’indomani? E quando gli aveva fatto la proposta? Gliel’aveva forse fatta lei? In quel caso s’nera completamente scordato, e questo era un male. Anzi era terribile! Come avrebbe fatto a preparare tutto per il giorno dopo?! E gli invitati, la torta, i suoi compagni di gilda lo sapevano? Ovviamente si, se lo sapevano quei due, anche gli altri dovevano esserne al corrente.
Come aveva potuto scordarsi una cosa così importante? Dov’era Lily a ricordarglielo? Forse aveva picchiato forte la testa, e soffriva di amnesia? Questo poteva spiegare, anche come mai si fosse svegliato in quel luogo sperduto.
Oh mio Dio, domani mi sposo con Levy!” pensò e la sua faccia si tinse di rosso, mentre portava una mano alla bocca.
“Beh, lei non dovrà sposarli, né domani né mai!” tuonò Droy.
Ci pensò questa frase a far tornare Gajeel alla realtà. Ciò che avevano appena detto, non aveva senso! Sapeva che quei due erano gelosi, ma non credeva arrivassero a tanto. Non li faceva così stupidi, da pensare che non gliel’avrebbe fatta pagare, per quello scherzo.
Si, perché già la gioia per la lieta notizia, si era tramutata in furia, e solo le parole dell’altro lo bloccarono dall’andare a prendere quei due a calci.
“Ma lor signori, son così giusti e buoni. Sono solo gente del volgo, quale fastidio può arrecarvi il loro matrimonio?”
“A noi personalmente niente.” rispose freddo Jet, e questo lasciò Gajeel di stucco.
Quindi chi è che vuole impedire il mio matrimonio?” si chiese il Dragon Slayer.
“Ma il nostro signore Don Rodrigo, non vuole assolutamente che questo matrimonio venga celebrato. E ci ha mandato a fartelo sapere, sai bene cosa possa succedere se non si rispetta gli ordini del nostro padrone.” disse Droy.
Chi cavolo è questo Don Podrigo? E perché vuole impedire il suo matrimonio? Non sapeva con chi aveva a che fare? Doveva solo provarci! Appena lo avesse trovato, lo avrebbe massacrato di botte!
In quel momento però, rimase immobile, attendendo la risposta di Max, lui era un suo compagno di gilda, e sicuramente avrebbe riso in faccia a quei due e l’indomani avrebbe celebrato le sue nozze.
“Si, capisco e obbedisco!” rispose invece il religioso, ed a Gajeel cadde la mascella per lo stupore. Subito dopo, però, la sorpresa si tramutò in ira, e senza attendere il continuo della conversazione si avvicinò ai tre.
“COME SAREBBE A DIRE OBBEDISCO! BASTARDO AMANTE DELLE SCOPE, COME OSI BOICOTTARE IL MIO MATRIMONIO!” urlò, facendo sussultare i tre, che vedendoselo venire incontro, si bloccarono sul posto.
“IIIIH! G-Gajeel T-Tramaglino!” squittì Max, facendosi da parte, notando che l’uomo si avvicinava agli altri due.
“COME VI PERMETTETE VOI DUE, DI METTERVI IN MEZZO! E CHI CAZZO È QUESTO DON GODRIGO?!” urlò l’uomo, ai due che cercando di sembrare più coraggiosi di quello che erano, mostrarono un sorriso di scherno, e gli si avvicinarono.
“Bene, bene. Guarda chi c’è… lo sposo.” disse Jet ridendo,
“Come mai da queste parti? Non dovresti essere intento a preparare il tuo matrimonio?” lo schernì Droy.
Gajeel non disse nulla, era troppo arrabbiato e quella presa in giro, non lo stava certo aiutando a calmarsi, riuscì solo a ghignare in direzione dei due, mentre sentiva le mani prudergli.
“Comunque, non importa. Ci hai risparmiato la fatica.” disse Jet, “Nulla di personale, ma tu domani non ti sposi, oppure…”, un pugno lo centrò in volto e lo fece ruzzolare per terra.
Il colpo, che mai i due Bravi si sarebbero aspettati, lì spiazzò, ma ben presto sui loro volti comparve il terrore, alla vista dell’espressione sadica dipinta sulla faccia del moro.
Jet si sollevò lentamente in piedi, e rimanendo a debita distanza, cominciò a sudare freddo.
“Oppure cosa?” chiese Gajeel, con la lingua fuori dalla bocca, ed un sorriso demoniaco.
I due Bravi impallidirono a quella vista, e si fecero sempre più indietro.
“O-oppure t-ti prenderai una s-schioppettata sulla schiena.” farfugliò il Bravo, ma subito, prima che potessero allontanarsi ulteriormente, Gajeel li afferrò per il bavero della camicia e se li riportò vicini.
“Ah sì?” chiese.
E i due comprendendo di essere spacciati, tentarono di tirarsi fuori da quella storia.
“N-non è c-colpa nostra. N-noi non abbiamo nulla contro di t-te. È stato il nostro c-capo, ad ordinarci di v-venire a m-minacciare il c-curato. E noi da bravi Bravi…”
“Anche se siamo cattivi.” si intromise Droy, “Chiudi la bocca!” gli urlò contro il compagno.
“Dicevo, e noi non potendo disubbidire agli ordini del nostro signore, abbiamo accettato questo incarico.”
Gajeel comprese metà di quanto appena riferitogli, ma quello che comprese gli bastò per farlo incazzare ulteriormente.
“Bene! Allora, voi adesso tornate da questo Don Lodrigo, e gli dite che se vuole impedire il mio matrimonio con Levy, dovrà venire di persona. E ditegli anche di non farsi vedere troppo in giro, perché appena lo becco, io lo massacro, chiaro?”
“M-m-ma, n-noi n-non p-possiamo! C-ci era s-stato o-ordinato d-di m-minacciare il p-prete.” tentò di difendersi Jet.
“G-già e p-poi questo matrimonio n-non sa da fare.” continuò Droy.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso, furioso e confuso come non mai, Gajeel Tramaglino, si fiondò sui due Bravi, e presto le loro grida di dolore furono avvertite in tutto il territorio circostante.
Le udì pure Max o Don Abbondio, che una volta ritrovatosi davanti lo sposo, aveva pensato bene di filarsela il prima possibile da quel luogo e di barricarsi in casa, appena ci fosse giunto.
Stufo di picchiare quei due, Gajeel mollò la presa, e i poveri Bravi, malconci e pieni di bernoccoli, se la diedero a gambe, e scomparvero lungo la strada più veloci di due cavalli al trotto.
Intenzionato a suonarle anche al terzo, il moro si voltò, ma del prete ormai non c’era più traccia. Annusò l’aria e seguendo la scia dell’odore si mise alle calcagna di Max, riuscendo perfino a raggiungerlo.
 
Perpetua Laki, stava giusto in quel momento pulendo l’uscio di casa, quando vide giungergli in contro, a tutta velocità, il suo padrone.
“Don Abbondio!” gridò per la sorpresa, ma l’altro non si fermò neanche quando gli fu vicino, varcò la porta di casa, e si chiuse dentro, sbarrò le finestre, salì le scale e andò a nascondersi sotto le coperte del suo letto, continuando a tremare per la paura.
Laki, rimase immobile come uno stoccafisso, non comprendendo cosa potesse essere successo, poi prima che potesse voltarsi, si ritrovò davanti Gajeel Tramaglino, che si guardava intorno.
“Buongiorno.” azzardò la donna,
“Poche chiacchiere quattr’occhi! Sto cercando, quel cretino della sabbia, so che è entrato in casa.”
“Ti riferisci a Don Abbondio?”
“Non so perché lo chiami così, ma si. Mi riferisco a quel tizio, che è appena corso a rintanarsi in casa.” disse, poi alzando lo sguardo ad una finestra gridò: “SO CHE CI SEI! VIENI FUORI, CHE TE LE SUONO!”
Una scopata lo colpì sulla testa, prima che potesse tentare di sfondare la porta, e voltandosi vide Laki, che armata di scopa lo fissava furiosa.
“Come osi!” gridò la donna, puntandogli contro la spazzola dell’utensile, “Non solo tenti di sfondarci casa, ma minacci pure un religioso. Sta attento Gajeel Tramaglino o l’ira di Dio ti colpirà!”
“Qui l’unico, che verrà colpito, sarà quel bastardo della sabbia, se non scende e mi promette di celebrare il matrimonio.”
“Come scusa? Ma le nozze non sono domani?”
“Dovrebbero, se quel tonto di un prete non se la fa sotto.”
“Aspetta qui, vado a parlare con Don Abbondio.” detto questo, prese un mazzo di chiavi dalla gonna e aprì la porta, che subito richiuse, lasciando il moro in mezzo alla strada.
Salite le scale, entrò in camera del curato e lo trovò rannicchiato sotto le coperte, tutto tremante.
“Don Abbondio, si può sapere cosa le prende?”
“Ah, Perpetua Laki, sei tu.” pianse l’uomo, uscendo dal suo nascondiglio, “Se n’è andato quel pazzo?”
“Intendi Gajeel Tramaglino? No, è qua sotto, che aspetta di parlarti.”
“Quello non vuole parlarmi, quello vuole farmi la pelle!” sbraitò l’uomo.
“Ma si può sapere cosa le ha fatto? E poi cos’è questa storia, che non vuole celebrare il matrimonio.”
“Perpetua, non posso parlartene. Sei troppo pettegola, se te lo dico, tra te e Kinana lo racconterete a tutto il villaggio.”
“Ah! Io sarei troppo pettegola, eh?! Bene, allora faccio salire Gajeel, e potrete discuterne in santa pace.”
“Sei pazza! Quello mi stacca la testa dal collo appena mi vede. Vuoi davvero essere indirettamente responsabile della morte del tuo povero padrone?”
“Stia tranquillo, Don Abbondio. Ho saputo che le casse da morto, in questo periodo costano poco, le faremo un degno funerale.” rispose Laki, risoluta, diretta alla porta della camera.
“NO! TI PREGO, NON FARLO ENTRARE!” gridò il curato aggrappandosi con le mani alle spalle della donna, nel vano tentativo di fermarla, mentre dai suoi occhi uscivano fontane.
“Se non vuole, che lo faccia entrare, mi spieghi subito cosa è successo.” lo minacciò la serva.
“Va bene, mi arrendo.” sospirò rassegnato, “Stavo tornando dalla mia passeggiata, quando mi si fanno incontro due loschi figuri…” e prese a raccontargli gli eventi di poco prima, mentre la Perpetua lo ascoltava in silenzio.
Terminato il racconto, tacque attendendo una risposta dalla donna, che non si fece attendere.
“Don Abbondio, sa che le dico: lei è proprio un allocco!”
“Ehi, piano con le parole!”
“È vero, lei fa tutto questo baccano per un non nulla!”
“Un non nulla! Un non nulla! Ma ti rendi conto, che oggi ho rischiato la vita ben due volte!”
“Si, ma adesso è tutto finito. Può tranquillamente sposare quei due, ora che Gajeel ha messo in fuga i Bravi.”
“Ecco lo vedi che non capisci mai nulla di quello che dico.” protestò il curato.
PUM
Il povero Don Abbondio, non la vide neanche arrivare, sentì solo il dolore, che quella scopata gli provocò alla testa.
“E poi sarei io quella che deve moderare i termini!”
“Ahi, ma come ti permetti. Ricordati, che io sono un uomo di chiesa, e tu una semplice serva. Non dovresti neanche pensare di fare certe cose.” sbraitò l’altro toccandosi il punto leso, mentre una lacrimuccia gli rigava il viso.
“Scusi Don Abbondio, ma quando ci vuole ci vuole. Comunque, perché non vuole sposare quei due poveri figliuoli?”
“Semplice, perché Don Rodrigo, non la prenderà bene. E verrà a rifarsi con me, soprattutto sapendo che tipo è Gajeel. Tutte le colpe ricadranno su di me, e sarò io a prendermi una schioppettata sulla schiena.”
“Si, ma se non li sposa, Gajeel le frantumerà la testa.”
“Accidenti a questi giovani d’oggi, ma devono proprio sposarsi, non gli andrebbe bene, di convivere soltanto? No, devono mettere nei casini me.”
“Perché non glielo va a dire in faccia?”
“Certo, perché non mi scavo la fossa da solo? Lasciamo stare.” disse esasperato.
“Quindi che cosa ha intenzione di fare adesso?”
“Non ne ho la più pallida idea, ma sono pronto ad accettare consigli.”
“Ok, facciamo così: sapendo che tanto è un codardo di prima categoria…”
“Ehi!”
“Vuole forse negarlo? Appunto, allora taccia e mi faccia finire. Dicevo: potrei dire a Gajeel, che lei è malato e che il matrimonio non può essere celebrato domani, e di andare a parlarne con Levy.”
“Geniale! Forza vai a dirglielo.” e si rintanò sotto le coperte.
Sbuffando, la serva scese le scale e comunicò la notizia al moro, che ormai aveva messo ragnatele, per quanto aveva atteso.
Inutile dire, che non la prese affatto bene, e che tentò pure di sfondare la porta, ma la determinazione della Perpetua prevalse e alla fine, stanco, confuso e furioso, Gajeel si incamminò verso la casa di Levy, per comunicarle l’annullamento della cerimonia, prevista per il giorno dopo.
Intanto il povero Don Abbondio, era ancora rintanato nel suo letto, quando la Perpetua tornò, tutta vestita e con un cesto in mano.
“Dove vai?” chiese l’uomo,
“Vado a fare la spesa in paese.”
“Cosa! E mi lasci qui da solo!”
“Don Abbondio.” mugugnò esasperata la donna, “E’ un prete o un bambino di cinque anni?”
“Tu scherza pure, ma se arrivano i Bravi a farmi la pelle, o peggio quel pazzo ci ripensa e torna in dietro, che faccio? Potresti non trovarmi più, quando torni.”
Che liberazione sarebbe.” pensò Laki.
“La smetta per favore. Tenga, gli affido questa.” e gli lanciò la scopa.
“E cosa dovrei farmene della mia adorata scopa?”
“Semplice, è un’arma di difesa.” rispose schietta la donna, prima di voltarsi verso l’uscita.
“Mi raccomando, acqua in bocca! Hai capito Perpetua!”
“Si, si, ho capito. Non farò un fiato.”
Non vedo l’ora di raccontare a tutte le mie amiche questa storia.” pensò la donna, uscendo di casa.
Il povero prete, invece, si rannicchiò sotto le coperte, all’improvviso gli era preso un gran freddo. Alla fine, dopo tutte quelle avventure, si era veramente ammalato.
 

Nota d’autore: ecco qui il primo capitolo effettivo della storia.
Devo dirlo scrivere l’incontro-scontro tra Gajeel e i Bravi mi ha veramente divertito. Ho voluto farglieli incontrare, perché mi sono sempre chiesta come sarebbe andata la vicenda se un Renzo, con la personalità dei Dragon Slayer di Fairy Tail, avesse incontrato questi due loschi figuri, da cui si origina tutta la storia.
Ovviamente per i Bravi, non potevo non scegliere Jet e Droy, quei due per colpa del moro hanno avuto una marea di delusioni sia a livello amoroso sia a livello di autostima, e come sempre anche in questo contesto non possono che soccombere di fronte al “povero popolano”, che, come carattere, risulta più delinquente di loro.
Per quanto riguarda Don Abbondio e Perpetua, la scelta è ricaduta su Max e Laki, per svariati motivi: primo, volevo dare spazio anche a quei personaggi, che purtroppo nell’opera originale vengono così tanto sprecati, e questi due sono tra i miei preferiti, secondo, ce li vedo bene insieme come coppia, e diciamocelo, per quanto nascosto il rapporto fra Don Abbondio e Perpetua, anche nell’opera originale ricorda molto quello di una coppia sposata. Terzo, Max per quanto se ne sappia poco, lo vedo il tipo un po' fifone e rinunciatario – non ai livelli del curato, però simile-, e Laki è una che dice sempre tutto quello che le passa per la testa, anche se sono argomenti imbarazzanti o poco educati, quindi ce la vedo nel ruolo della pettegola.
Ringrazio chi ha letto questo capito e vi invito a dirmi cosa ne pensate. Se tutto va bene, il prossimo dovrebbe uscire domani.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: striscia_04