Scrivo parole confuse, gettate alla rinfusa su un pezzo di carta.
Non trovo pace ai miei tormenti; nessun luogo è casa, ho scordato la sicurezza di stare al sicuro nella propria dimora, di sentire il dolce tepore scaldare le ossa.
Di cosa ha bisogno la carne per continuare a stare in piedi?
Di cosa ha bisogno l’anima per continuare a vivere?
Serve un corpo fatto di carne ed ossa, che cammina e consuma energie se è privo di anima?
Non so più nulla.
Non riesco più a distinguere ciò di cui ho bisogno o che hanno bisogno gli altri da me.
Io servo agli altri, ma io servo a me stessa?
Riesco a rendermi felice o fingo anche con me stessa?
Allo specchio vedo me o una delle maschere che indosso?