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Autore: bijouxer92    27/09/2021    0 recensioni
Rossana è tutto e niente. Sta aspettando il solito autobus tenendo le cuffie spente. Non vuole ascoltare delle melodie vuole concentrare i pensieri sulle persone, che, solo quando credono di non essere sentite sono autentiche. Sono le 9.30 e la città è sonnolenta ma si prepara a sopraffarti con il suo caos . Ogni momento è dilatato; è come assistere ad una scena a ralenti. Tutto nuovo e tutto uguale allo stesso tempo . Routine . Noia . La parola che uccide ogni desiderio. Rossana non poteva immaginare che se avesse potuto sarebbe tornata esattamente a quel momento per vivere quella noia, quella sicurezza . Cosa può farci rimpiangere la noia ?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. LA MANTIDE
“I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie”.
Michel De Montaigne
‘’Mantide religiosa deriva dal greco mantis cioè profeta. Questa denominazione è dovuta alla postura delle zampe anteriori che ricordano un atteggiamento di preghiera. La sua caratteristica peculiare è quella di  divorare il maschio dopo l’accoppiamento’’.
Queste parole della lezione di biologia, all’apparenza innocenti , fecero riaffiorare nella mente di Rossana un ricordo lontano.
La ragazza si ricordò di un episodio di quando era molto piccola, che prima le sarebbe parso insignificante ma che ora acquisiva un significato nuovo.
Ecco nella sua mente l’immagine di lei bambina, con il volto cosparso di lentiggini e la capigliatura riccia e indomabile. Assomigliava ad una piccola Merida, l’eroina del cartone animato ‘’Brave’’. Stava giocando ed era tutta imbrattata di polvere. D’un tratto un insetto di un verde elettrico e con delle macchioline scure ai lati delle zampe si posò sui giocattoli della bimba. Questo piccolo avvenimento non avrebbe avuto nulla eccezionale per un adulto. Ma per lei che stava attraversando l’età in cui anche un battito di ali poteva illuminare il suo sguardo, quello era un evento eccezionale. Rossana, infatti, batté le mani tutta emozionata saltellando su se stessa. E’ magico notare lo stupore dei bambini nell’osservare una bellezza che da adulti non riconosceranno più.
Questo almeno sarebbe stato il pensiero di chiunque avesse assistito alla scena, ma Rossana era già una bambina anticonvenzionale. Corse e in casa e ne uscì tutta soddisfatta con una scatolina. Estrasse con calma un fiammifero e diede fuoco alla povera bestiola, osservandola compiaciuta mentre si dimenava.
Sasha, la madre di Rossana, vide per caso la scena e accorse subito . Era tardi per salvare l’animaletto, ma sperava non fosse tardi per salvare sua figlia dalla sua follia. Spaventata, ma anche incuriosita dal comportamento chiese alla bambina il motivo del gesto.
Rossana rispose fiera: “Perché è cattiva , se la lasciavo vivere mangiava il fidanzato’’.
Basita per la risposta imprevista e per le conoscenze della figlia, Sasha non poté che constatare che effettivamente l’insetto era una mantide religiosa.
Il suono della campanella la distolse dai suoi pensieri. Rossana, risvegliatasi dal suo stato di pseudo trance, si affrettò a tornare a casa.
Durante il tragitto realizzò che le probabilità che il sogno omicida di poche notti prime fosse reale aumentavano esponenzialmente. Era convinta che il ricordo mettesse in luce un suo aspetto sadico che era rimasto assopito per anni .
Giunta finalmente a destinazione, imboccò la porta e si diresse in camera. Osservò le pareti color pastello, i soprammobili infantili e le stampe di paesaggi fiabeschi. Quella era la stanza di una persona innocente e anche un po' sognatrice, insomma di un tipo di persona nel quale non si riconosceva più.
Si buttò pesantemente sul letto, vinta dalle mille domande che si susseguivano a raffica nella sua mente : ‘’ E se avessi una doppia personalità? Vuoti di memoria? Oddio non ci posso credere…’’
L’ironia era che nei confronti delle creature soprannaturali o mitologiche aveva sempre provato un misto di orrore e attrazione, ed ora il mostro era lei. L’aspetto tragico- comico era che ora si riconosceva in quelle creature.
Nessuno l’avrebbe potuta salvare da se stessa .
  
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