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Autore: ClostridiumDiff2020    28/09/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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273 - Like Something Broken



Aleksander afferrò il polso di Billy che distolse l’attenzione da Benjamin. Lo sguardo antico del Darkling pareva volerlo assorbire. “Lascialo…”  gli sussurrò avvicinandoglisi.
Billy percepiva l’incessante bisogno di avere altra droga su Aleksander.
Ilva parve comprendere afferrò Fedjor e intimò agli altri di lasciare la stanza.
L’ultimo ad esitare fu Benjamin ma poi Kat gli prese la mano “Vieni, lasciati dare un’occhiata…”
Benjamin esitò un secondo, si sentiva escluso, Billy si ergeva come un muro tra lui e Aleksander. Era come se una parte di se lo rifiutasse.
Si aggrappò alla mano di Kat e si lasciò trascinare via.
Si ritrovò nella stanza dove aveva dormito Billy, l’aria era pregna del suo odore, accentuando quel vuoto che Benjamin percepiva nel torace.
 

 
Kat si sedette di fronte a lui, lui sobbalzò quando la ragazza allungò un fazzoletto per tamponare il sangue che gli usciva dal naso.
“Stai bene?”
Benjamin avrebbe voluto rispondere che sì, mentire spudoratamente a quell’estranea che gli si avvicinava con fin troppa confidenza. L’adorata sorellina perduta di Billy. Voleva odiarla, affondare nella gelosia. Ma riuscì solo a scuotere la testa.
“Ho fatto un casino…” farfugliò abbassando lo sguardo.
Non voleva concederle tanto ma era così stanco di reprimere ogni cosa. La luce dentro di se, i suoi timori e dubbi. Lasciò scivolare la mano in tasca e carezzò le corna del cervo. Le aveva rifiutate e poi si era lasciato travolgere dalla paura. Billy si era fidato, per la prima volta si era davvero fidato di qualcuno Benjamin lo aveva percepito e in quel momento lui aveva affondato una lama nel suo amore trafiggendo il Darkling.
 
“Non mi perdonerà mai…”
“Lo farà… Ma sarà difficile…”
Benjamin sollevò lo sguardo ma lo distolse, osservando la stanza, percepiva la presenza di Billy come se fosse rimasta impressa in ogni cosa. “Questa era la stanza di Evie vero? Billy mi ha parlato di lei… Era… Un’amica vero?”
Kat sorrise lasciando scivolare la mano su quella di Benjamin.
“Era molto di più che un’amica…”
Quando Benjamin le scoccò uno sguardo indignato scoppiò a ridere.
“Non in quel senso… Lei lo ha accolto nella sua vita come fosse suo figlio, lo amava ma, non in quel modo, era qualcosa di molto più profondo. Sentiva di doverlo proteggere…”
 
“A Billy non serve certo protezione…”
Benjamin percepì la stretta di Kat serrarsi sulla sua mano. “Non sai quanto ti sbagli… Quando sei un orfano, quando sin dalla tua nascita la sola cosa che hai ricevuto è stato il rifiuto non riesci a concedere facilmente la tua fiducia. Quando cresci sballottato da una casa-famiglia all’altra, con le tue cose infilate in un sacco dell’immondizia. Perché quello sei per il mondo, un rifiuto che nessuno ha mai desiderato… Puoi solo costruirti molteplici armature, che comunque non ti proteggeranno se un adulto deciderà di strappartele via, perché alla fine sei solo un figlio di nessuno. E se un uomo vuole da te qualcosa, anche se non vorresti mai concederglielo… Alla fine niente ti impedirà di spezzarti un braccio e prenderselo comunque…”
Benjamin sussultò, stava parlando di Billy, di cose che mai l’altro gli aveva confessato a voce alta. Non senza sminuire o dissimulare disinvoltura.
“Davvero pensavi che potesse aver superato tutto questo? Lo conosci così superficialmente?”
Quelle parole ferirono Benjamin come se Kat lo avesse schiaffeggiato.
La ragazza si sollevò “Billy si mostra spavaldo, è un uomo forte, si è allenato per questo per tutta la vita, per difendersi dai suoi spettri. Ma è anche fragile, Evie questo lo vedeva… Tu no?”
Benjamin si ritrovò solo a fissare il vuoto, la voragine nel suo petto si allargava sempre più.
 

 
Aleksander si districò a fatica dalla stretta di Billy, l’altro lo riafferrò rapidamente.
Il Darkling si lasciò trascinare senza opporre resistenza tra le braccia di Billy.
La mano poggiata sul petto dove si intravedeva a malapena un delicato segno, l’opaco spettro della cicatrice lasciata dal colpo inferto da suo evocaluce.
I ricordi si confondevano, aveva vissuto per molteplici anni eppure non aveva previsto che il percorso che aveva sempre intravisto davanti a se prendesse quella piega.
Un tempo avrebbe trovato il modo di imporre a Benjamin l’amplificatore, acquisendone il potere. Ma nel momento in cui aveva posto le corna nelle mani dell’altro aveva pensato a Billy. Al legame che aveva costruito a fatica con lui. Credeva che la sola persona che gli sarebbe stata eguale potesse essere il suo contraltare, aveva cercato l’evocaluce con ossessiva insistenza, sperando di trovare un degno compagno per la sua infinita esistenza di tenebra ma quando dalle sue stesse tenebre ra emerso Benjamin, non era stato lui a cambiare ogni cosa. Billy, un heartrender, un amplificatore, un’anima spezzata e molto altro.
 
Non aveva avuto modi di radunare i suoi pensieri da quando si era risvegliato. Billy aveva reclamato ogni respiro, con febbrile bisogno.
Si appartenevano e questo gli aveva fatto comprendere nel profondo di essere vivo.
Come di aver attraversato, se pur per poco il mondo dei morti.
Aveva veramente visto lei, Luda lo aveva afferrato aiutandolo a tornare indietro, inseguendo la voce di Billy. Come poteva la Jurda Parem averlo rafforzato tanto da riportarlo in vita.
Involontariamente si chiese che affetto la droga avrebbe potuto avere su di lui, quanto diverso potesse essere dal Merzost Billy gli prese il mento per baciarlo di nuovo, era pronto e il suo desiderio non sembrava neanche lontanamente spento.
 

 
Il volto nascosto nell’incavo del collo dell’altro Billy si cullava inspirando la delle di Aleksander che lo avvolgeva. Aveva l’odore di un bosco immerso nella notte, era confortante e allontanava la rabbia come il bisogno. Aveva lasciato libero il suo bisogno e adesso che lo stringeva spossato poteva sentire in lontananza solo l’eco di quel pressante bisogno. Quel sapore scacciava di pensiero della Jurda Parem ma non a lungo.
Non voleva parlare di Benjamin, del tradimento, dell’essere di nuovo nel suo mondo, di Kat e di non aver idea di cosa li attendesse oltre quella stanza. Non ne voleva uscire.
 
“Pensi che nasconderti dai problemi sia la risposta?”
Billy sobbalzò, era sempre nella stessa stanza ma una patina opaca era calata su tutto. Stava dormendo eppure quello non era solamente un sogno. Evie era seduta accanto a lui e Billy ebbe la certezza che fosse veramente la davanti a lui. Le loro anime si stavano sfiorando, non comprendeva come, ma era ciò che aveva maggiormente desiderato da che aveva compreso di avere un dono. “Credevo di non essere in grado di riportarti da me…”
La donna sorrise “Di certo non lo eri, ma adesso… Sai bene che molte cose sono cambiate. La sostanza che ti hanno somministrato ti sta cambiando… Stai diventando altro… E… Eccomi qua…”
A Billy scappò un sorriso “Come… Come sai cosa sono diventato? Dei poteri Grisha? Della Jurda Parem? Come?”
Evie rise “Davvero è questo che vuoi chiedermi?”
 
Billy scosse la testa e allungò la mano incerto. La donna la prese e lui poté percepire il calore della sua pelle. Il suo cuore accelerò “Evie sei… Davvero qua…” Fremente e la trasse a sé per un abbraccio.
“Non ho mai voluto che accadesse…”
Evie gli carezzò la nuca, ricambiando la stretta.
“Morire non è stato troppo doloroso”
“Stai mentendo…” La voce di Billy era singhiozzante e spezzata
 “E non mi sono pentita un solo istante di averti invitato nella mia vita… Forse avevo più bisogno io di te di quanto tu di me…” proseguì Evie. “Ma sono felice di vedere che sei finalmente libero.”
“Ho ancora bisogno di te, avrò sempre bisogno di sentire la tua stretta…”
La donna gli delineo il volto. “Sarò sempre qua… Quando avrai bisogno ci sarò sempre per te!”
“Meriti di meglio…”
“Se esattamente quello che mi merito e non desidero altro piccolo mio…”
Non Billy si abbandonò a quell’abbraccio, aveva tanto desiderato sentire di nuovo la sua stretta. “Grazie di avermi accolto… Di avermi scelto…”



Day 273 - Prompt - annuiva (28.09.2021)
   
 
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