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Autore: Severa Crouch    29/09/2021    3 recensioni
Delphini Riddle è rinchiusa ad Azkaban dopo il fallimento del tentativo di riportare in vita Lord Voldemort. Demoralizzata, inizia a meditare sul senso del tempo e trova un altro modo per conoscere suo padre. Riuscirà a cambiare le sorti del mondo magico e ritrovare la sua famiglia?
Questa storia è stata scritta in occasione del contest The one about Time Travel indetto da Soficoifiocchi sul forum di EFP che è stato annullato perché ho consegnato solo io.
Genere: Fluff, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Delphini Riddle, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il tempo ritrovato


Azkaban non ospitava più i Dissennatori, ma un freddo costante continuava ad attraversare gli ambienti. Rannicchiata in un angolo, Delphini era intenta a meditare su cosa fosse andato storto. La profezia aveva parlato chiaro: lei era l’Augurey e, insieme a suo padre, avrebbero governato il mondo magico. 

Continuava ad analizzare il passato da giorni, al punto che non aveva nemmeno prestato attenzione al processo, a quando Hermione Granger l’aveva condannata ad Azkaban.

“Quando gli altri saranno risparmiati, quando il tempo sarà girato, quando figli non visti uccideranno i padri: allora tornerà il Signore Oscuro.”

Ebbe un’illuminazione, un ricordo sbiadito. 

“Guardia!” urlò dalla cella. 

Il secondino si avvicinò diffidente, puntava la bacchetta contro di lei e un patetico incantesimo scudo per difendersi. Delphini poteva uscire in qualsiasi momento, se rimaneva ad Azkaban era solo perché non sapeva proprio dove andare. 

“Ho diritto ai libri?” domandò incerta. La guardia annuì, le passò il catalogo con la mano tremante, scorse la lista e segnò la sua richiesta: “Vita e segreti di Harry Potter: come il bambino sopravvissuto è diventato il salvatore del mondo magico, di Rita Skeeter.” 

Sfogliò le pagine freneticamente, lesse il racconto della distruzione degli horcrux e un brivido scese lungo la sua schiena. Sorrise. 

“Ma certo… il tempo sarà girato! Che sciocca che sono stata!”

“Hai detto qualcosa?” domandò la guardia.

“Imperio!”

Era uscita da Azkaban dal portone di ingresso, si era librata in volo ed era semplicemente andata via. Aveva bisogno di una Giratempo e forse sapeva dove recuperarne una.

La camera blindata di sua madre conteneva molto oro e una serie ancora più ragguardevole di cimeli oscuri e artefatti magici. Ai Goblin era bastata vedere la chiave della camera blindata che le aveva consegnato Rodolphus Lestrange quando era diventata maggiorenne. Lei gli aveva chiesto dei suoi genitori, lui aveva risposto e le aveva augurato buona fortuna consegnandole la sua eredità. Era andato avanti con la sua vita, ricostruito sulle macerie della guerra e non era nemmeno venuto ad assistere al suo processo quando l'avevano arrestata.

Delphini frugò tra i cimeli della sua eredità. Vide gioielli, raccolse un pugnale modificato con la magia oscura, l’infilò nella tasca del mantello pensando che sua madre l’avrebbe aiutata a difendersi. Sorrise quando in una scatola laccata di nero con lo stemma dei Black trovò una Giratempo: in oro scintillante, come quella speciale del Ministro Granger. 

La strinse tra le mani e il tempo iniziò a girare.



 

Hogwarts, ottobre 1992

 

Delphini comparve esattamente dove voleva essere, nel dormitorio di Grifondoro, mentre Ginny Weasley era impegnata a seguire le lezioni di scuola. Da quanto riportava la Skeeter, Ginny era stata la prima proprietaria del diario di Tom Riddle. Frugò nel baule della ragazza e lo trovò. Sentì un brivido nel momento in cui accarezzò la copertina di cuoio nero, si soffermò sulle lettere marchiata in oro e sorrise. Afferrò una piuma e scrisse: “Ciao, io sono Delphini.”

“Ciao, io sono Tom Riddle.” Il cuore le batteva forte, stava parlando con suo padre e lui le rispondeva con tranquillità. 

“Cosa sei? Un horcrux?” 

“Come sai dell’esistenza degli horcrux?”

“Sai mantenere un segreto?”

“Sono un diario, che domande mi fai?” 

Delphini sorrise, ridacchiò al pensiero che suo padre fosse persino spiritoso. “Io vengo dal futuro.”

“Interessante, io sono una memoria passata. Si dirà qualcosa di me?”

“Moltissime cose, Tom, alcune grandiose, altre terribili.”

“Così com’è lastricata la strada per la grandezza.”

“Possiamo incontrarci? Ho bisogno di parlarti.”

“Prego.” Il diario emise un bagliore e Delphini avvicinò il viso alle pagine fino a immergersi dentro e precipitare al suo interno. Si guardò in giro e si ritrovò per i corridoi di Hogwarts. Di fronte a sé, Tom Riddle la osservava con un sorriso obliquo. 

“Ti ho fatta entrare solo perché sai cos’è un horcrux,” le precisò. Assottigliò lo sguardo e domandò sospettoso: “Hai un’aria familiare, Delphini, ci siamo già visti?” 

“No, Tom, io vengo dal futuro. Sono nata nel 1998.” Aprì la mente e un sorriso le comparve sul volto. “Non sei ancora diventato il più grande Legilimens del mondo!” Tom aveva provato a sondare la sua sincerità leggendole la mente, ma lei ne aveva percepito la presenza, lo vide spalancare i suoi occhi neri e domandarle sorpreso: “Diventerò il più grande Legilimens del mondo?” 

Annuì, prese posto su un muretto di pietra: “Arriverai a un passo dal governare il mondo.” Delphini osservava i bei lineamenti che aveva ereditato da lui, lo sguardo acuto quanto la mente. Chiunque l’avrebbe presa per pazza, ma non lui, lui che era ancora attratto dalla grandezza, che, come lei, era alla ricerca di un sentiero da percorrere. Lui un figlio non visto che aveva ucciso il padre era la persona giusta: il passato che incontrava il futuro. Insieme avrebbero capovolto il mondo.

Le restituì uno sguardo perplesso: “A un passo? Quindi le cose non andranno bene per me…” mormorò. “Gli horcrux non funzioneranno?”

“Oh, sì, ma ci sarà una profezia, che ti riveleranno in modo incompleto e tu sarai ossessionato dalla caccia a un ragazzino, Harry Potter. Farai di tutto per ucciderlo. Scommetto che adesso stai manipolando Ginny Weasley per arrivare a quell’obiettivo.” 

Tom Riddle la studiava con sospetto: “Vieni dal 1998, hai detto…”

“Lord Voldemort è il tuo passato, presente e futuro, no?” disse Delphini incrociando le braccia, si scrutavano con un sorriso obliquo del tutto speculare. Era quasi come trovarsi di fronte uno specchio, la differenza d’età non era poi molta. “Fai uno sforzo di memoria, o di immaginazione, io sono nata il due febbraio 1998 al Malfoy Manor. Adesso che gli horcrux sono interi, vieni con me, ti porterò nel futuro e insieme governeremo il mondo magico.”


Cimitero di Little Hangleton, 24 giugno 1995

 

Quella data aveva rischiato di rovinare più di una volta la sua vita. Delphini ne era consapevole. In quel cimitero era tornato suo padre e vi sarebbe ritornato. Rapì un Babbano che presto finì vittima del diario e dopo un po’ di tempo Lord Voldemort tornò ad avere il suo aspetto da studente di Serpeverde. In questo modo, non ci sarebbe stato alcun rituale né il sangue di Harry Potter né i nuclei gemelli, nessun indizio sarebbe stato fornito a Silente. 

Per prima cosa, suo padre mutò il proprio aspetto diventando un uomo affascinante. 

“I Mangiamorte non mi prenderanno mai sul serio se mi presento come un ragazzino. L’apparenza conta e tu vestiti in modo più decoroso per una strega!” Delphini alzò gli occhi al cielo, anche se una piccola parte dentro di sé era felice di quell’esortazione. 

“Adesso cosa facciamo?” domandò incerta.

Lord Voldemort le sorrise: “Andiamo a prendere i miei Mangiamorte e annunciamo al mondo il mio ritorno!” 

Delphini era felice mentre volavano insieme, non protestò nemmeno quando lui trasfigurò i suoi abiti un po’ troppo babbani in una veste tradizionale. Fremeva di impazienza mentre abbattevano insieme le mura di Azkaban. L’Augurey era alla destra dell’Oscuro Signore, il tempo era stato girato e lui era tornato! La profezia si era avverata!

“Ci vediamo più tardi, Delphini,” le disse suo padre mentre Bellatrix stava uscendo dalla cella. Delphini obbedì prontamente, ci fu un momento in cui il suo sguardo e quello di sua madre si incontrarono, vide un sorriso spuntarle sul volto quando intuì dalla presenza della Giratempo nelle sue mani.


Little Hangleton, 2 maggio 2021


Il tempo smise di girare e Delphini si ritrovò nel cimitero di Little Hangleton. Oltre il cimitero, Villa Riddle era illuminata a festa. Sentiva una strana sensazione nel petto, era ansiosa di scoprire cosa le avesse riservato il futuro. 

Nel salone, accanto al camino, lo sguardo ironico di Tom l’accolse. Era leggermente invecchiato, il ragazzo aveva lasciato il posto a un uomo maturo, reggeva in mano un bicchiere di cristallo con due dita di Firewhisky. 

“Bisogna festeggiare, Delphini,” le disse, “Oggi è l’anniversario della battaglia di Hogwarts, ma questa volta abbiamo vinto noi.”

“Harry Potter?” 

“È morto. Era solo un ragazzino presuntuoso,” la voce di sua madre la fece voltare di scatto. “Ci ho pensato io a farlo fuori.”

“Mamma!” esclamò allegra, uno sguardo minaccioso e la bacchetta puntata fu la risposta. “Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?”

Delphini schivò i colpi della madre fino a Disarmarla e abbracciarla. “Non puoi fermarmi oggi, sono così felice di vederti!” 

Tra le sue braccia, Bellatrix si irrigidiva. “Oh Salazar, non saranno le tare dei Gaunt?” domandò Bellatrix, Delphini lanciò uno sguardo al padre, lo vide ridacchiare: “Mi sa che sono le intemperanze dei Black. Adesso, vatti a preparare che questa sera avremo un ricevimento.”

“Pensavo che detestassi organizzare i ricevimenti!” esclamò sorpresa mentre Bellatrix la guidava verso il piano superiore. “Infatti ci pensano gli elfi, e quella sciacquetta che ha sposato Rodolphus.” 

I loro sguardi si incontrarono per un attimo, sua madre le disse: “A proposito, Delphi, forse è giunto il momento di riportare alla Gringott la Giratempo. Adesso non ne hai più bisogno, sei con noi.” 

[1482 parole]



 
Note:
Le storie sui viaggi nel tempo sono sfigate, ormai è chiaro. Ho una storia da più di un anno nel cassetto sul mio piccolo Orion Crouch e per vari motivi non riesco a pubblicarla. Scrivo questa per un contest e sono l'unica a consegnare. *sospira*

Mi rendo conto che ci vuole una certa dose di incoscienza per inserire guerra, introspettivo e fluff in una storia con la famiglia Riddle/Black, ma non ditemi che Bellatrix che ha la stessa reazione di Ninfadora quando Delphini la chiama "mamma" non è fluff, e che la parte finale non è fluffosissima, perché altrimenti io non so cosa sia il fluff! 

Durante l'evasione da Azkaban, Bellatrix capisce che Delphini viene dal futuro, un po' perché scorge la somiglianza con la figlia, un po' perché riconosce la Giratempo che è nella sua camera blindata. Ovviamente è una mia libertà, non c'è scritto da nessuna parte che Bellatrix avesse una Giratempo, ma se l'aveva Malfoy perché non lei, mi sono detta.

Spero che la storia vi piaccia e la pubblico prima che inizi il delirio del writober a cui partecipo con una cosa così trash che mi vergogno anche a dirla. Diciamo che è un esperimento! 👀
Vi mando un abbraccio, spero che la storia vi sia piaciuta e come sempre se volete condividere scleri, fangirling o perplessità, mi fa piacere!
Sev

 

 
   
 
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