Capitolo
35 - Truth
Time -
Natalie
aveva appena finito di pranzare quando decise di tornare nella sua
stanza per
riposare un po’ prima di dedicarsi allo studio.
Chiuse
la porta alle sue spalle e sospirò pesantemente, il ricordo
del bacio con Kou
l’aveva tormentata per tutta la notte.
Dopo
ore ed ore di riflessione, aveva ammesso a se stessa che non le era
dispiaciuto.
In
fondo Kou le piaceva, non poteva più negarlo, ma non amava
particolarmente i
suoi modi arroganti.
Si
stese sul letto e iniziò a contemplare il soffitto,
ripercorrendo con la
memoria il giorno precedente: lui l’aveva davvero fatta
infuriare, le aveva dato
buca all’appuntamento senza degnarla di una valida
motivazione.
Eppure
si era presentato qualche ora dopo, arrampicandosi perfino su un albero
per
fare irruzione nella sua camera.
Il
gesto di un folle, si era detta, e
già
questo sarebbe dovuto servire a toglierselo dalla testa, ma al contempo
lo aveva
trovato… romantico.
Un
rumore esterno richiamò la sua attenzione e
sussultò quando vide il soggetto
dei suoi pensieri fuori dalla finestra, mentre sventolava allegramente
la mano.
Balzò
in piedi e andò ad
aprire, temendo che
Kou sarebbe potuto cadere da un momento all’altro.
“Non
potresti usare la porta?”, domandò, facendosi da
parte per lasciarlo entrare.
“Ma
così incontrerei i tuoi genitori e dovremmo rendere la cosa ufficiale.”
Per
qualche motivo Natalie sentì le guance avvampare
all’idea di presentare Kou
come suo fidanzato, sempre che si riferisse a quello.
“Quale
cosa?”, domandò infatti con tono casuale, voleva
accertarsi di non aver
frainteso le parole del ragazzo.
Kou
la scrutò attentamente con un mezzo sorriso, soffermandosi
qualche secondo di
troppo sulle sue labbra.
“Ah
giusto, tu sei contraria.”
Natalie
si morse il labbro, in effetti dopo il bacio lei lo aveva
schiaffeggiato
brutalmente.
“Mi
hai colta di sorpresa.”
Kou
sollevò un sopracciglio, come se fosse stupito, poi
allargò il sorriso
malizioso sul suo volto.
“Quindi
non sei contraria.”, constatò, avvicinandosi
pericolosamente.
Natalie
aprì la bocca per controbattere ma non ne uscì
alcun verso, come poteva
spiegargli che le era piaciuto, ma era contraria al contempo?
“Non
puoi baciarmi quando ti pare!”
“Quindi
vuoi qualcosa in cambio?”, domandò Kou, una punta
di delusione nel tono della
voce.
Credeva
che lei fosse diversa dalle altre, invece aveva già delle
pretese.
Natalie,
d’altro canto, si stupì della sua reazione, era
lecito voler approfondire la
conoscenza prima di concedergli dei baci.
“Non
so che genere di ragazze frequenti, ma io non sono quel tipo! Non
sapevo
neppure di piacerti e tu mi hai rubato un bacio!”
Kou
rifletté attentamente sulle sue parole, anche se
trovò inadatto il termine
“rubato”, lei non sembrava troppo contraria.
Ma
ciò che lo sorprese maggiormente fu l’affermazione
della brunetta.
“Non
lo sapevi?”
Forse
non lo aveva reso troppo esplicito, ma se avesse saputo come si era
sforzato di
non saltarle addosso dal primo momento che aveva annusato il suo
profumo, di
certo avrebbe capito.
Tuttavia
non poteva confessarle quel lato di sé, avrebbe comportato
ulteriori
spiegazioni, come ad esempio che era nella sua natura da vampiro
succhiare il
sangue alla gente.
E
in altre circostanze non gli sarebbe importato, ma non poteva rischiare
di
spaventarla, era inutile negare che temeva di perderla dicendole la
verità.
Natalie
sembrò sinceramente spiazzata dalla domanda.
“…
Ti piaccio?”
Kou annuì e
rise della sua espressione sbalordita ed innocente, poi
l’attirò al suo petto.
Natalie
non provò ad allontanarlo ma continuò a fissarlo
incredula.
“Quindi posso
baciarti ora.”
Aveva
capito che Natalie non avrebbe chiesto altro in cambio, solo la
verità.
Lei
esitò, le sue guance si tinsero di rosso, mentre sembrava
riflettere sulla
risposta.
E
se Kou non avesse avuto un udito super sviluppato, non avrebbe potuto
captare
il suo “sì” mormorato.
La
baciò di slancio, si aspettava una lieve resistenza da parte
sua, invece Natalie
ricambiò immediatamente, era evidente che anche lei
desiderasse baciarlo.
Kou
dovette impiegare tutta la sua forza di volontà per non
morderla e rendere quel
momento perfetto, coronando quella piacevole sensazione con il sangue
di lei.
Inaspettatamente
Natalie gli afferrò il colletto della camicia e lo spinse
maggiormente verso di
sé.
Il
vampiro spalancò gli occhi, spiazzato da
quell’atteggiamento
impavido, e questo lo eccitò ancor di più.
Spinse
la brunetta contro il muro e lei emise un piccolo verso: Kou non seppe
giudicare se fosse dovuto al dolore dell’impatto contro la
parete o dal piacere,
era troppo preso dal baciarla con passione per capirlo.
Una
voce femminile chiamò Natalie dal piano di sotto, la madre
doveva aver sentito
quel tonfo.
Fu
Natalie ad interrompere il bacio, per rassicurare sua madre che era
tutto okay.
Se
l’avesse trovata in quella situazione compromettente,
probabilmente sarebbe
svenuta per lo shock.
“Tranquilla
mamma!”, urlò attraverso la porta, mentre Kou
continuava a baciarle il collo.
Natalie
tornò a guardarlo e il ragazzo si immobilizzò.
“Adesso
è chiaro, brunetta?”
Natalie
intuì si riferisse alla domanda che gli aveva fatto prima e
annuì: lei gli
piaceva sul serio.
Kou
indietreggiò e la fissò intensamente, la trovava
particolarmente bella coi
capelli arruffati, le guance arrossate e le labbra impercettibilmente
più
gonfie del normale, a causa dei loro baci passionali.
“Ci
si vede.”, annunciò lui, doveva lasciare al
più presto quella stanza,
altrimenti l’avrebbe privata dei vestiti nel giro di pochi
secondi.
Natalie
rimase a fissarlo mentre scompariva fuori dalla finestra.
Un
sorriso increspò le sue labbra.
***
Ayato
si bloccò fuori dal cancello d’ingresso della casa
di Yuki, questa si
voltò a guardarlo.
“Non
vuoi entrare?”
Ayato
avrebbe voluto accompagnarla fino alla sua camera da letto ma
l’idea di
incontrare i suoi genitori lo spaventava.
In
quel momento provava un sentimento a lui sconosciuto, non avrebbe
potuto
incontrarli sapendo di aver quasi lasciato che la loro unica figlia
morisse.
Scosse
il capo con decisione.
Yuki
annuì apprensiva, quindi tornò indietro per
depositargli un bacio sulla
guancia, che lasciò Ayato di stucco.
“Grazie
per avermi salvata.”, annunciò, conscia che fosse
merito suo se aveva
ricominciato a respirare.
Non
sapeva cos’avesse fatto di preciso, ricordava solo
oscurità e freddo, mentre il
sangue fuoriusciva dalla sua ferita, poi di colpo una sensazione di
calore in
tutto il corpo e il volto di Ayato che la supplicava di non morire.
“Dopotutto
nessuno può disubbidirmi.”
Ayato
cercò di dissimulare quanto in realtà avesse
avuto paura di perderla, ma ormai
i suoi discorsi da “oree-sama” non la incantavano.
Yuki
sapeva bene quanto lui le fosse affezionato, nonostante non osasse
dirlo ad
alta voce.
Gli
sorrise e si avviò dentro la sua dimora. Aveva mentito ai
suoi genitori,
dicendo che avrebbe trascorso la notte a casa di Mitsuko, ed era il
momento di
rientrare altrimenti si sarebbero preoccupati.
In
fondo non era totalmente una bugia, aveva veramente passato la notte a
villa
Sakamaki, ma di certo non per un pigiama party con la sua amica.
Non
sapeva come si fosse conclusa la battaglia ma era sicura che il peggio
fosse
passato, Mitsuko poteva finalmente avere un po’ di pace.
Una
mano la trattenne mentre raggiungeva la porta di ingresso, veloce e
silenzioso
Ayato l’aveva seguita e trattenuta per un polso.
Posò
il palmo della mano sul suo viso, Yuki ci si appoggiò e
socchiuse gli occhi. Il vampiro ne approfittò per baciarla
dolcemente e quella
dolcezza destabilizzò la ragazza, non era abituata a quel
lato “tenero” di
Ayato. Le sue gambe tremarono, mentre la baciava lentamente.
Quando
si staccò, i suoi occhi corsero al collo di Yuki, e lei se
ne accorse.
Inizialmente
sussultò, l’ultima volta lui le aveva succhiato
tanto sangue da sfinirla, ma
conosceva la natura di Ayato e non gli avrebbe negato un morso se
l’avesse
chiesto.
Notò
che il vampiro stava facendo del suo meglio per trattenersi ma Yuki gli
sorrise, un implicito consenso per morderla.
Ayato
portò la mano di lei vicino le labbra e valutò
per un istante l’opzione di
morderla.
Quando
sfiorò le dita con le labbra, lei immaginò che
l’avrebbe morsa a momenti,
invece lui si limitò a baciarle il dorso della mano e poi
sparì nel nulla.
Yuki
rimase immobile, portò al petto la mano che Ayato aveva
baciato e fu grata
perché era riuscito a vincere la sua sete di sangue, pur di
non farle del male.
Non
aveva bisogno di altre prove o parole per capire che lui era sinceramente innamorato di lei.
ANGOLO
AUTRICE:
Cari
miei lettori che siete giunti fin qui,
inizio col ringraziarvi perché quest’avventura
è stata molto più lunga di quel
che avrei immaginato, ma spero vi abbia donato le emozioni che io
stessa ho
provato nello scriverla e spero di avervi trasmesso.
Il
prossimo capitolo sarà il conclusivo, è il
momento per Mitsuko di trovare il suo fatidico Adamo. Tuttavia ho
ritenuto
giusto dare spazio a tre vampiri in particolare, che secondo me
avrebbero
meritato in egual modo il suo amore, quindi anziché ricevere
un unico finale,
ne avrete ben tre, con tre vampirelli diversi, spero di aver fatto
felici tutti
in questo modo.
Riuscite
a immaginare chi sono?
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto,
vostra Nephy_