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Autore: Wolfgirl93    01/10/2021    0 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Vino
Numero Parole: 1466
Coppia: Diluc x Aether
Rating: Verde
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo: 'La serata continuò lenta, Diluc sentiva qualcosa di strano nel petto ogni qualvolta Venti abbracciata Aether oppure ogni volta che qualcuno toccava solamente la spalla o il braccio del Viaggiatore.
“Penso tu debba parlargli.” Jean, sempre la solita attenta Jean.
“Non so di cosa tu stia parlando.”(...)'
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aether, Diluc Ragnvindr, Jean Gunnhildr, Venti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angel’s Share era un posto sempre affollato, la sera chiunque veniva anche solo per svagarsi e bere il famoso Dandelion Wine o uno dei nuovi vini che la Dawn Vinery portava sul mercato.

Diluc non sempre poteva lavorare alla taverna lasciandola spesso in mano ai suoi sottoposti, quella sera però si sentiva in dovere di festeggiare visto la riuscita del piano a cui anche lui aveva partecipato.

Riportare la pace a Mondstadt e sconfiggere, almeno così era stato raccontato, Stormterror era un evento da festeggiare; i cieli erano tornati ad essere un posto sicuro e la popolazione aveva tirato un sospiro di sollievo.

Il merito se lo erano presi per buona parte i Knight of Favonius ma ovviamente tutti gli occhi erano puntati sul cavaliere onorario che era arrivato dal nulla: Aether.

Era lui la stella quella sera e Diluc lo stava tenendo d’occhio mentre puliva alcuni bicchieri puliti, chiunque voleva parlare con quel ragazzo e chiunque sembrava ammaliato dal suo sorriso e dalla sua storia.

“Penso che se continuerai così riuscirai a farci un buco.” Scherzò Jean mentre sorseggiava il suo bicchiere di vino, Diluc la guardò in contropiede, quando era arrivata? E subito si schiarì la voce mentre posava il povero bicchiere che quasi brillava da quanto era stato lucidato.

“E’ un evento importante e quindi i bicchieri devono essere senza macchia.” Aveva risposto il rosso mentre la guardava, nonostante ora non facessero più parte della stessa ‘squadra’ le voleva bene come un tempo e compiere quella missione con lei era stato bello, come poter rivivere i vecchi tempi.

 

“Un brindisi al nostro Aether! E’ lui l’eroe di Mondstadt!” Venti fece voltare tutti mentre alzava il suo calice al cielo e urlava, le sue guance erano rosse e la sua voce aveva una cadenza molto stonata, sintomo che probabilmente era già ubriaco; tutta la taverna urlò a quelle parole e tutti i loro calici - ovviamente pieni – furono alzati al cielo mentre il povero Aether guardava tutti con le guance rosse dall’imbarazzo.

“Dovresti bere anche tu, anzi… Diluc porta al nostro eroe un po’ del tuo nuovo vino!” Venti si voltò verso di lui con il suo solito sorrisetto e il rosso arricciò le labbra, da dove veniva tutta quella confidenza? E soprattutto come aveva scoperto che aveva fatto un nuovo vino?
Diluc si massaggiò le tempie al ricordo, già quel ragazzino non era chi sembrava, era il loro Anemo Archon Barbatos e quindi era ovvio che sapesse così tante cose.

“Sì sì.” Borbottò mentre preparava un bicchiere del suo vino al gusto di Mist Flower, era un vino fresco e molto diverso dall’altro che rimaneva amaro al palato, questo scendeva dolcemente in gola ma il suo tasso alcolico era quasi il doppio del Dandelion Wine.

“Nuovo vino, eh? Prima o poi dovrai farmelo assaggiare.” Jean gli sorrise guardandolo curiosa, sapeva bene che non era un’amante degli alcolici ma per quella sera anche lei si era lasciata andata festeggiando quella vittoria.

 

Diluc portò il bicchiere a Aether che non era riuscito nemmeno a finire metà dell’altro vino “Attento è molto particolare.” Aveva detto il rosso mentre gli lasciava il bicchiere, quando le loro mani si sfiorarono entrambi sussultarono appena guardando l’altro negli occhi come a chiedere se quella scintilla era stata avvertita da entrambi.

 

La serata continuò lenta, Diluc sentiva qualcosa di strano nel petto ogni qualvolta Venti abbracciata Aether oppure ogni volta che qualcuno toccava solamente la spalla o il braccio del Viaggiatore.

“Penso tu debba parlargli.” Jean, sempre la solita attenta Jean.

“Non so di cosa tu stia parlando.” Diluc provò a fare il finto tonto, di cosa parlava l’amica? Lui non stava guardando nessuno e non doveva neppure parlare con nessuno!

“E’ da quando è iniziata questa missione che guardi Aether e forse è un dettaglio irrilevante ma so di un certo cavaliere oscuro che ha collaborato con un certo ragazzo biondo.” Scherzò il Grande Maestro dei cavalieri mentre guardava sorniona il suo amico.

“Credo sia meglio per te smettere di bere, ti ha già dato alla testa!” Diluc sapeva bene che Jean era riuscita a colpirlo su di un nervo scoperto ma di certo non si sarebbe arreso così senza combattere o almeno controbattere.

“Come vuoi, comunque è davvero arrivato il momento di andare, domani tornerà tutto alla normalità e noi cavalieri dobbiamo continuare a non fare nulla proprio come dici tu.” La risatina di Jean gli fece alzare gli occhi al cielo. “Ma se fossi in te controllerei la situazione al tavolo d’onore, qualcuno sembra bisognoso di un piccolo aiuto da parte di un famoso cavaliere.” Il Gran Maestro uscì dalla taverna sorridendo maliziosa e Diluc si voltò subito a controllare la situazione impallidendo, Aether era ubriaco e tutti i cavalieri e Venti gli erano attorno facendogli domande di diverso tipo.

“Da dove vieni?”, “Rimarrai molto qui ora che il pericolo è scongiurato?”, “Hai una ragazza?”, “O un ragazzo?”
Diluc non si era neppure accorto di aver preso un bicchiere in mano mentre li ascoltava e tornò in sé solo quando sentì il rumore di vetri che si frantumano, era riuscito a rompere un bicchiere e questo solo perché aveva odiato quelle domande. Ovviamente non c’era un qualche motivo, erano solo domande personali e non dovevano fargliele.

“Credo sia arrivato il momento di chiudere! Forza lasciate in pace il povero cavaliere onorario e andatevene!” Neppure Diluc capì da dove gli fosse uscito quel tono o almeno non voleva ammetterlo.

“Nooo! E’ ancora presto e in più dovremmo festeggiare ancora un po’!” Si lamentò Venti che dopo aver ricevuto un’occhiataccia glaciale dal portare del Pyro capì che forse era davvero il momento di andarsene.

“Aether tu verrai con me? Se non hai un posto dove stare posso ospitart...”
“Siete entrambi ubriachi e in più non so in che posto tu dorma ma non credo sia adatto a lui, lo porterò io in un posto sicuro e mi assicurerò che gli passi presto la sbornia.” La voce di Diluc era burbera anche se nascondeva un lieve rossore sulle guance, cosa che Barbatos notò subito.

“Ohh certo, non vorrei mai che il nostro cavaliere onorario dorma in un posto di bassa lega.” Disse teatralmente mentre guardava Diluc con uno sguardo malizioso. “Prenditi cura di lui allora.” Concluse prima di fargli l’occhiolino e trascinare tutti fuori.

 

Diluc rimase immobile a fissare la porta chiusa mentre sentiva le guance bollenti, scosse piano il capo e con non poca fatica fece alzare Aether dalla sedia e lo portò verso il proprio carro pronto per tornare a casa.

Fu un viaggio veloce, il biondo era troppo ubriaco per parlare o fare qualsiasi cosa e Diluc era troppo teso per provare a dire qualcosa, quando arrivarono chiese ad Adelinde di prendersi cura di Aether mentre lui si concedeva un bagno rilassante.

Fu difficile però rilassarsi sapendo che a pochi metri da lui dormiva il ragazzo che aveva invaso i suoi sogni per tutte quelle notti, non riusciva a capacitarsi dell’effetto che Aether gli faceva ma una cosa la sapeva, voleva proteggerlo e lo avrebbe fatto.

 

La porta del bagno si aprì lentamente rivelando Aether tonalmente nudo, Diluc lo guardò a bocca aperta mentre cerca di dire qualcosa, le parole sembravano non voler uscire e il rosso sentì il suo intero corpo bruciare.

“Master Diluc… Posso fare il bagno con te?” Da quando Aether aveva quella voce così dolce e da quanto lo chiamava in quel modo con quel tono così suadente?

Diluc si limitò a deglutire e annuire confuso, cosa gli stava succedendo? Che quel ragazzo avesse così tanto potere su di lui?

Guardò il corpo flessuoso del biondo muoversi verso la vasca e con movimenti lenti e armoniosi vi entrò dentro, i loro corpi si sfiorarono facendo sospirare il rosso.

“Master Diluc è da tanto tempo che volevo farlo...” La voce del viaggiatore era incerta mentre lo guardava e senza dare il tempo a Diluc di chiedere cosa, ecco che le loro labbra si incontrarono in un bacio lento.

“Master Diluc...” La voce di Aether era come un balsamo per le sue orecchie mentre chiamava il suo nome sfiorandogli le labbra.

“Master Diluc...”

 

“Master Diluc!”

Il rosso aprì gli occhi di scatto, si guardò attorno e notò di essere nella sua stanza, accanto a lui non vi era nessuno e dalle coperte si poteva intravedere un rigonfiamento insolito proprio all’altezza del suo cavallo.

“Master Diluc, la colazione è pronta.” Adelinde.

Diluc si passò una mano sul viso maledicendosi, quello che aveva visto non era stato un ricordo della sera precedente ma bensì uno dei tanti sogni che affollavano la sua mente, con un borbottio si alzò dal letto, mormorò un ‘arrivo tra poco’ ad Adelinde e poi si diresse in bagno per risolvere il suo piccolo problema prima di scendere e incontrare l’oggetto dei suoi sogni.

 

   
 
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