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Autore: charliotta    01/09/2009    12 recensioni
".......è una trappola! vattene!" urlò infine.
In un secondo sentì alle sue spalle un rumore di metallo, con tutta la forza che aveva in corpo Conan la scagliò a terra, mezzo secondo più tardi uno sparo.
La camera cominciò a girare, sentiva i suoni svanire, il dolore della botta la inondò.
Un tonfo, poco più il là, ruppe il silenzio. Si alzò sui gomiti, cercando di mettere a fuoco la scena, non avrebbe mai voluto farlo.....un urlo strozzato e acuto le uscì dalla gola eccheggiando in tutto il magazzino.
La sagoma era accasciata a terra, immobile, una chiazza nera si disegnava intorno a lui rapidamente.
"No!no!" gridò lanciandosi su di lui e prendedogli la testa tra le mani "no...vi prego...non lui!vi prego,no lui!"
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il buio regnava silente, come in ogni notte d'altronde. Il suo aspetto agghiacciante e sinistro la spaventava come un tempo, non era cambiato nulla....ma allora non aveva alcun motivo di temerlo, di temere i mostri che si potevano nascondere sotto il letto, loro non esistevano, lo aveva detto Akemi, parecchie volte.
Questo invece era diverso, perchè lei era consapevole degli orrori che celava al suo interno, dei mostri che realmente esistevano.
Si fermò. Il vecchio magazzino. era il luogo, non era altri che uno stupido magazzino abbandonato. ma anche il suo peggior incubo.
"non essere sciocca!" pensò tra sè mentre con un cigolio spalancò la porta arrugginita.
L'interno dell'edificio non era molto diverso da come se l'era immaginato: parecchi vetri rotti, vecchie locandine, polvere e macchinari inutilizzati. Sembrava quasi che quel  posto fosse stato travolto da un ciclone e che avesse spazzato via ogni forma di vita. Un forte odore di muffa la travolse, di certo era stato abbandonato da parecchio.
"Sherry" canticchiò una voce alle sue spalle.
Fulmineamente si voltò con un'espressione terrorizzata sul volto, le sue mani tremarono facendo cadere a terra la torcia, che con un sordo suono di vetri infranti si spense, si guardò attorno accecata dall'immediata oscurità, troppo terrorizzata per restare lucida.
"corri!corri!"  pensò mentre pestava con forza i piedi sul terreno nel tentativo di allontanarsi da quella voce, non la stava seguendo...ma sentiva con certezza la sua presenza....era lei! lei!
Si fermò tastando il muro...non c'erano porte, finestre, l'unica via d'uscita era quella dalla quale era entrata, era lì che l'aspettavano, non avevano alcuna fretta. Si sedette stringendosi su se stessa....tremava...il cuore le stava battendo all'impazzata....alzò lo sguardo, nei suoi occhi vedeva il punto rosso lampeggiare velocemente, era vicina, anzì, si trovava proprio lì.
"dove sei? dove?" si tolse gli occhiali appoggiandoli sul terreno, respirò a fondo, era affannata benchè avesse camminato solo poche miglia. Il suo respiro irregolare non si placò. Diventava sempre più presente e chiaro, tanto da poterne sentire il timbro di voce....non il suo.
Si concentrò su quel respiro, era vicino, ed era terribilmente famigliare. A carponi si diresse verso esso, facendo attenzione a non provocare rumore, la stavano cercando, sarebbe bastato un attimo per tradirla.
Tastò il terreno bagnandosi la mano.... acqua? evidentemente c'era stata una perdita.
Man mano che i suoi occhi si abituarono all'oscurità  riuscì ad intravedere una sagoma, appoggiata al muro e china...non era un uomo..era...un..un bambino! lui!
"Conan!" urlò.
"ti ho trovato finalmente, forza vieni dobbiamo andarcene prima che torni Ver..."
la sua mano si inzuppò nuovamente, il liquido era ovunque, era intorno a lui....ma non poteva essere acqua....era denso e caldo....sentì il disgusto salire, si portò la mano asciutta sulla bocca.
"sanguini....stai sanguinando!" le mani le tremavano mentre tra le sue dita sentiva colare il rosso del suo sangue.
"resisti, dobbiamo raggiungere il dottor Agasa....lui"
"Ai......" sussurrò lui con un tono strozzato.
" scappa...."
Lei lo guardò con  gli occhi pieni di orrorre, gli alzò la testa prendendola con le mani "no, No! non ti lascio qui! non me ne vado senza di te!" i suoi occhi si gonfiarono di lacrime.
"no..." con mani tremanti e deboli le cinse le spalle.
".......è una trappola! vattene!" urlò infine.
In un secondo sentì alle sue spalle un rumore di metallo, con tutta la forza che aveva in corpo Conan la scagliò a terra, mezzo secondo più tardi uno sparo.
La camera cominciò a girare, sentiva i suoni svanire, il dolore della botta la inondò.
Un tonfo, poco più il là, ruppe il silenzio. Si alzò sui gomiti, cercando di mettere a fuoco la scena, non avrebbe mai voluto farlo.....un urlo strozzato e acuto le uscì dalla gola  eccheggiando in tutto il magazzino.
La sagoma  era accasciata a terra, immobile, una chiazza nera si disegnava intorno a lui rapidamente.
"No!no!" gridò lanciandosi su di lui e prendedogli la testa tra le mani "no...vi prego...non lui!vi prego,no lui!"
Il corpo inerme non dava segni di vita, il sangue colava lungo la testa fino a raggiungere il mento di lei .
"no..Shinichi..." singhiozzò, appoggiandogli la testa sull'incavo della sua spalla "era mia...quella pallottola era per me!"
strinse il corpo a se con ancora più forza...voleva sentire il suo respiro, la sua voce, il battito del suo cuore...tutto ciò che sentì fu il suo pianto.
"Shinichi,Shinichi, Shinichi" ripeteva quel nome come una cantilena senza senso, cullando stra le braccia la sagoma inerme.
Delle braccia la afferrarono violentemente da dietro, costringendola a voltarsi, un uomo dalla faccia scura le si presentò davanti.
"lasciami! lasciami!" gridò agitando le braccia in preda alla disperazione.
l'uomo cominciò a strattonarla tenendola sempre più stretta "Ai!Ai!Ai!" disse con voce grossa.
"lasciami andare!" gridò nuovamente chiudendo gli occhi e tirando calci in aria coprendosi il volto con le mani .
"Ai, ti prego, svegliati!" la voce cambiò, era più vellutata, più fragile....la voce di un bambino.....lui!
Una luce rossa le riempì gli occhi, calda e accecante, chiuse nuovamenete le palpebre infastidita.
"Ai?" disse preoccupato.
Si portò la mano sul viso mettendo a fuoco l'immagine.
Era chino su di lei, uno sguardo vagamente preoccupato e indagatore, i capelli mori erano scompigliati e ricadevano sugli occhi in modo molto disordinato, evidentemente quella mattina Ran non aveva fatto in tempo a metterglieli in ordine perchè era troppo di fretta. Gli occhi blu mare erano fissi sui suoi, senza alcuna copertura. Non poteva reggerli.
con un colpo al petto lo allontanò da lei, mettendosi seduta sul letto.
"cosa ci fai qui?" rispose seccatamente
" mi è venuto a chiamare il dottore stamattina, era preoccupato, ha detto che urlavi e chiamavi il mio nome"
sentì le guance avampare, ma finse di ignoralo.
" non stai bene? cos'hai, me lo vuoi dire?" le appoggiò una mano sulla spalla.
"Semplice....non dovrei mangiare quel sushi scadente che vendono al market qui sotto!" disse allontanandogli la mano con due dita.
"visto? per una volta ho risolto il caso prima di te!" si infilò le ciabatte dirigendosi verso la cucina, senza incrociare il suo sguardo. Sentì un sospiro alle sue spalle, aveva capito che non gli avrebbe mai detto se, e perchè urlava il suo nome....il nome di Shinichi Kudo.
"allora? non vai a scuola? sai, salti già il liceo, mi dispiacerebbe se ti bocciassero pure alle elementari." gli donò un sorriso maligno.
La guardava come se la stesse osservando da parecchio tempo, indossava una maglietta rossa con le maniche corte, i pantaloni di jeans erano troppo lunghi, risvoltati più volte, in testa portava un cappellino grigio, con la visiera rivolta di lato , sotto il piede destro teneva un pallone.
rise.
"si hai ragione, è meglio che indossi il costume di scena" disse sarcastico tirando fuori dalla tasca gli occhiali e mettendoli sul naso.
"sei pronta per il primo ciack?" aggiunse facendole un'occhiolino.


  
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