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Autore: Spensieratezza    02/10/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Sam stava scappando, nella notte. Come se avesse avuto le ali, peggio, come se avesse avuto i cerberi alle calcagna.
Una macchina della polizia, lo stava inseguendo.
Sam a quel punto per sfuggirgli entrò in un bar.

“Ehi, è chiuso.” Disse il barista, un uomo con i capelli neri, abbastanza muscoloso.
“Aspetta, un secondo.”

“Mi dispiace ma apriamo a mezzogiorno.”
“No, aspetta, tu non capisci..” e guardò fuori.
L’uomo vide la macchina della polizia dalla finestra.

“Capisco bene, invece..senti non ho voglia di avere problemi con i piedipiatti, vattene via.” Prese una pistola.
“Ti prego, dammi solo un secondo per pensare. Solo un secondo..”
“D’accordo..come ti chiami?”

“Io..io non lo so..io non mi ricordo niente.”

“Ce l’hai la carta di identità?”

“No! Mi ricordo che sono stato svegliato da due poliziotti, mi hanno puntato una torcia in faccia, volevano arrestarmi, io li ho stesi con un cazzotto e sono scappato..non volevo farlo..io..”

“Ascolta, non hai una carta d’identità, non ti ricordi chi sei, ti serve un medico.”

“No no..non mi serve un medico, io..ho l’impressione che devo fermare qualcosa.”
“Cosa? Un treno? Un matrimonio?”
“No..no..è qualcosa di molto più importante.”

Ebbe un flashback in cui vide l’indirizzo di un motel.
“Hai un computer?”

Dopo qualche minuto..

“Sì, esiste! Devo andare lì.”
“Vengo con te. Non guardarmi con quella faccia, non ti lascio andare da solo.” Sono BENNY, a proposito. " disse dandogli la mano.
 
"Io..io invece non so come mi chiamo."

"Non preoccuparti, ti chiamerò straniero, finchè non capiremo qual è il tuo vero nome."



Nel motel, c’era una collezione di foto e di strani casi appesi sul muro. Sembrava la scena di un crimine.

Vide uno strano beverone verde e dovette chiudere gli occhi per la potenza della visione che lo aveva sopraffatto.

"Sam, non dirmi che mangerai quella robaccia lì."

"Ehi!!"

"Sam..mi chiamo Sam.." ebbe la forza di dire prima di piegarsi nuovamente in due vedendo una foto di un uomo biondo.
Quindi Lucifer ti indosserà al gran ballo!”
“Ehi, stai su, non mi crollare così.” Disse Benny sostenendolo.
“Ho avuto..una visione..u-una specie, no..un ricordo!”
  
“Ehi, ehi, tranquillo. Partiamo con calma. Cosa ti è parso di vedere?”

“La foto di quel beverone mi ha ricordato qualcosa..la voce di un uomo, mi chiedeva se avevo intenzione di bere quella robaccia, mi ha chiamato Sam, è questo il mio nome."

"wow, amico, pure le visioni adesso, questo è un po' creepy, ma ci sta e dopo?"

"Poi quella foto appesa al muro..mi ha ricordato qualcos'altro, sentivo la stessa voce…non potevo vederlo ma non credo fosse lui, credo fosse al telefono, diceva qualcosa a proposito di un uomo..credo si tratti dell'uomo della fotografia, ha detto che mi avrebbe invitato a un ballo..o qualcosa del genere, ma ha usato un’altra espressione…non ricordo..mi sembra che l’ha chiamato..Lucifer.”
“Wow..sei gay e a quanto pare con dei gusti pure discutibili, visto che l’altro tizio lo chiama come il nome del diavolo. Sei sicuro che quest’altro tizio non fosse geloso? Magari è importante per te. Magari tu e lui.”
“Aspetta un momento..non credo che…cioè non sono sicuro..non so neanche dove abito, io..”

Lo sguardo si soffermò su un tesserino. Lo guardò e capì che abitava in South Dakota. L'altro uomo lo prese in mano.

“South Dakota? Senti..Sam..non posso più seguirti.”
“Ma si, tranquillo..Non c'è problema”

Nel frattempo erano arrivati alla sua macchina e si stavano per salutare, ma in quel momento un soggetto non identificato, sparò nella loro direzione e Sam e Benny dovettero buttarsi a terra per evitare di essere colpiti. A quel punto scapparono entrambi, entrando nella macchina.
 
All’improvviso vennero abbagliati dal sole e Sam frenò bruscamente.
“CHE DIAVOLO SUCCEDE?” chiese Sam agitato, mentre Benny stava uscendo dalla macchina e riparandosi dietro un albero.

“Ma perché è giorno? Prima era notte.” Disse Benny.
“Perché ti ripari dietro un albero. Stiamo bene, non abbiamo fatto neanche incidente.

“No no no, non è vero.”
"Benny, rientra subito in macchina, se stai per avere un attacco di panico, ti avverto che non sono il più adatto per rassicurare chi ne viene colpito,.di solito è Dean che.."
Silenzio.
“Chi è Dean?” chiese Benny.

Sam si sentì spaesato non sapendo cosa rispondere.

"Io non...Benny, torna alla macchinai."
“No, no, no, io devo affrontare il SOLE, ma tu affronterai i tuoi fantasmi, chi è Dean??

Dannazione, non lo so, torna alla cazzo di macchina!!”

Benny lo guardò duramente.
“Non lo farò, Sam…”
Sam lo guardò amareggiato.

“Perché è un sogno, vero? Sto sognando.“
“Sì…e io sono parte del tuo sogno. Non so se sono solo un’invenzione della tua mente, anche se qualcosa mi dice di no. Qualcosa mi dice che ti servo per aiutarti a non cadere nell’oblio, ma mi stai trascinando dentro amico, rischio di confondermi nel tuo incubo.”

“Non so cosa stai dicendo, ma qui ci sono dei fucili.” Aprì il baule della macchina e ci trovò dentro dei fucili. “Sono un cacciatore?? Un assassino?” si chiese, poi vide una figura in lontananza. “

Dove stai andando?" chiese Benny.

“Quell’uomo vuole uccidermi, voglio chiedergli perché!” A quel punto cominciò a inoltrarsi nel bosco.



Quando arrivò nel bosco, vide un uomo biondo, ma era diverso da quello della foto.
“Ciao, Sammy.”

Sam provò una sensazione struggente d’amore intensa per quella voce.
“Sei tu…la voce che mi parlava al telefono.”
E inaspettatamente pianse.

“Stai male a vedermi eh? E hai ragione, perché presto avrai un buon motivo per piangere.”
A quel punto sparò un colpo, ma Sam si riparò dietro un albero.
“Oddio, no, fermati!”

“Sai che non posso farlo!” disse la figura bionda, Dean, caricando il fucile di nuovo.
“Perché mi stai facendo questo???”
“Perché a causa tua, io sono finito  a bruciare tra le fiamme.
“No…”

“Sì, invece, sai, mi sono svegliato un po’ confuso, non ricordavo i dettagli ma SAPEVO  che ero scampato all’inferno. Un luogo di desolazione e in mente solo un nome. SAM. So che sei tu, la mia testa lo dice perfino se tutto il resto è in poltiglia e ora la pagherai.”
“Fermati, Dean!”

“E tu chi saresti? Una specie di orso troppo cresciuto? Levati, tu non c’entri in questa storia.”
“Invece sì, perché si dà il caso che sono coinvolto nei vostri cazzo di fantasmi personali, trascinato dietro dalle vostre paure e fobie e sensi di colpa. Sono LORO che stanno parlando in questo momento. Non voi!”
Sam sussultò.

È il mio compito no? Devo proteggerti, proteggere quella spina nel fianco del mio fratellino, no?
Non posso vivere se tu muori, perciò..
Quindi io vivrò e tu morirai?

“Ora vedrai come parlerà questo fucile.” Disse Dean, sorridendo.
“Tu non vuoi questo!” disse Benny.
“ Sì, invece! Sono finito all’inferno per colpa tua. Ti odio!”

“No, mi ami invece!” gridò Sam.
Dean lo guardò, sembrava disorientato, poi scoppiò a ridere.
“Sì, non vedo l’ora di dimostrarti il mio affetto.”
“È tuo fratello, Dean, l’hai protetto tutta la vita, non smettere ora!”
“Benny ha ragione, non sei tu, sono IO.”
“Che diavolo stai farfugliando?”

“Sono IO a farti impugnare quel fucile..i miei sensi di colpa che desideravano poter fare cambio con te, in modo da risparmiarti tutto questo. Tu non lo faresti mai. Perdonami.”
“Io..io..non….ricordo…”

"C’erano le fiamme, facevano male, mi bruciavano il corpo e la carne, ma una cosa mi consolava in tutta quella devastazione. Chiedevo il tuo aiuto ma dentro di me ero davvero contento che c’ero io in quel posto e non tu…eri TU." diceva Dean mentre nella sua mente il suo corpo invaso dalle fiamme ma gli occhi che sorridevano al pensiero che il suo fratellino era sano e salvo.

Sam ricambiò  lo sguardo sorridendo mentre Dean lasciava andare il fucile.
“Sammy.”
“Dean..”
I due fratelli si corsero incontro e si abbracciarono disperatamente.
“Perdonami, fratellino, perdonami.”
“Lo farò se anche tu perdonerai me.”
 
Benny sorrise commosso a quella scena poi la luce inondò tutto.
 



Si ritrovarono di nuovo, nel bosco, ma sembrava diverso.
Più bianco.
“Mi avete trascinato in Paradiso? Strana cosa.” disse Benny, vedendo quello strano regno fatto di cristallo.

“No..non è il paradiso..non era così quando ci siamo finiti noi.” disse Sam.
Siete finiti in Paradiso?? Ma che razza di avventure avete vissuto voi?” disse Benny sconvolto.

“No..non è il paradiso..è l’idea del paradiso, quella che forse abbiamo.” Disse Dean, toccando le stalattiti di ghiaccio con le ghirlande di fiori.

“Avete ragione, questo non è il paradiso, perché siete all’inferno!” disse una voce famigliare.
Si voltarono e videro Lucifer, con gli occhi rossi e una schiera di demoni vicino a lui.



“No! È soltanto un’altra illusione, sbatteteli fuori, potete farcela.”
“No che non possono, perché loro sono i miei burattini, non è vero, ragazzi? Ditelo a Benny.”
“Noi..noi non..” balbettarono loro.

Non ascoltatelo, è un’altra illusione!”

Dai che siamo grandi amici noi, perché non venite con noi, in fin dei conti..siete pure voi dei peccatori..” disse Lucifer sadico.

Dean si fece avanti.

“No, Sam non c’entra niente, sono io, solo io.”
“Dean..no..”
“Sbagli, ci siete dentro entrambi, siete amanti lussuriosi nel peccato e mi appartenete!”
“Ragazzi…” disse Benny sconvolto.

“Io…io non ti PERMETTO di parlare così del nostro LEGAME!” Dean prese una lama acuminata che era vicino a un albero e si diresse verso Lucifer.
AAAAAAAAARRRRRRRGHHHH!”

Dean infierì ancora e ancora e ancora.
“Lo sapevo che sei uno di noi, Dean.”
Tu non sei il vero Lucifer. Lui è cambiato..
Lucifer rise.

“È un inganno! Non lo capisci? Nessuno cambia mai veramente, è’ la natura che te lo impone e se ci credi, sei uno sciocco.”
“Lo sciocco sei tu, Lucifer! " disse Sam.
“Cosa??”

"Lucifer aveva un disperato bisogno di amore, non l'ha mai rivelato, ma anche lui, soffriva di solitudine e anche lui ha sofferto quando ha perso la sua natura di angelo ed è stato strappato dalla sua famiglia. Anche lui ha provato dolore quando è stato strappato al Cielo!"

"Miserevoli fandonie!! Nessuno può cambiare la sua vera natura e la vera natura del diavolo è il MALE!"

"Dimentichi che..il diavolo prima di essere il diavolo era un ANGELO." disse Sam.

Il finto Lucifer rimase basito. "QUELLO CHE È FATTO NON PUÓ PIÚ ESSERE RESO."

“Come tutte le caricature dell'originale sei poco intelligente, forse nessuno può cambiare veramente qualcuno per costrizione, ma una creatura di Dio può cambiare, se lo desidera…e Lucifer..lui ha riavuto le sue ali e lo sai perché? Perché lui vuole essere buono!!” disse Dean duro.

“IIIIIIIIAAAAARGGGGH!”
Un fascio di luce enorme lo disintegrò e non lasciò più niente al suo passaggio.
“Uffff..finalmente..”

“Ragazzi, guardate quell’albero laggiù? È un punto di energia, andiamo lì.”
“Dove ci porterà?” chiese Dean.
“Altrove, lo spero almeno.” Disse Benny.

Si avvicinarono all’albero, Benny mise una mano sul tronco e si sprigionò una luce bianca accecante che li trasportò effettivamente altrove.
















Note dell'autrice: ragazzi non so dirvi quanto mi ha emozionato scrivere questo capitoloooo <3333 sono contentissima e anche i prossimi saranno belli o almeno spero vi piacciano, mi dispiace ma per Castiel e gli altri dovrete aspettare ancora un po', non compariranno neanche nel prossimo capitolo, lo dico subito xd
   
 
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