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Autore: Kurais    03/10/2021    0 recensioni
"Nessuno, quel giorno, avrebbe potuto immaginare che quel gruppo, i neutrali, sarebbe stato la causa di tanti eventi, nessuno avrebbe potuto immaginare che il mondo che conoscevano sarebbe stato totalmente stravolto."
In un mondo di eroi e villain, gli scontri sono all'ordine del giorno, ogni singolo momento potrebbe essere cruciale, ma cosa succederebbe se apparisse qualcuno intenzionato a porre la parola fine a tutto ciò?
Genere: Angst, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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Era il silenzio ciò che si poteva percepire in quel momento, quasi irreale, come se il mondo si fosse fermato. Non vi erano più le macchine, non vi era più il vociferare, non vi era nemmeno più il cinguettio degli uccellini nel cielo. Tutti, nessuno escluso, avevano smesso di muoversi come se persino respirare rischiasse di causare troppo rumore.
In quel momento, gli sguardi e le attenzioni erano tutte rivolte in un singolo punto, uno ben preciso. Lo scontro che era in corso si era improvvisamente bloccato, i pugni serrati bloccati a mezz’aria, attacchi di quirk annullati, e tutto per potersi concentrare su ciò che stava accadendo in quel momento.

Da una delle vie che davano sullo spiazzo un manipolo di persone stava uscendo, apparentemente senza emettere nemmeno un sibilo, senza un singolo rumore dato dal loro colpire il terreno, senza un fruscio dei loro lunghi mantelli grigio cenere, i quali li copriva dalla testa ai piedi. I visi erano coperti da delle maschere nere, ma era palese fossero tante persone di età e genere differente, alcuni più alti e robusti, altri più bassi ed esili. In un paio di essi erano palesi i quirk posseduti, come uno al quale sbucava una lunga coda da squalo da sotto il mantello, oppure un’altra figura attorno alla quale orbitavano quelli che sembravano dei cristalli. C’era molta varietà, ma nessuno di loro sembrava intenzionato a rivelare la propria identità, a parlare od attaccare. Erano eroi? Erano villain?
La confusione aleggiava nell’aria, la tensione palpabile, e loro continuavano ad avanzare, raggruppandosi. In totale dovevano essere almeno una trentina e, una volta presa la loro postazione, smisero di muoversi. Altro silenzio e poi, ad infrangere il tutto, comparvero dalla medesima via due figure o, per meglio dire, entità. Sembravano incorporei, ammassi umanoidi simili a Kurogiri, ma privi di abiti, occhi od altri tratti. Possedevano la medesima altezza, la medesima corporatura, ma uno era completamente nero ed emetteva delle sottilissime particelle argentate che si dissolvevano nell’aria circostante, mentre l’altro era totalmente bianco e le sue particelle erano dorate.
I due continuarono ad avanzare, superarono quello che, probabilmente, era il loro stesso gruppo, soffermandosi poi in un punto a qualche metro di distanza. Nessuno sembrava intenzionato a parlare, a chiedere, ma quando un villain decise di muoversi ed attaccare una lunga catena argentea comparve dal nulla, attaccata alla schiena della figura nera, muovendosi rapidamente verso l’uomo. Sull’ultimo anello vi era attaccato uno spuntone, lungo e sicuramente affilato, il quale trapassò facilmente il petto, passando in mezzo allo sterno, al cuore, uccidendolo istantaneamente. Bastò un gesto come quello per far ricordare alle persone come funzionassero muscoli e corde vocali, portando i civili a gridare o scappare, altri a mostrare espressioni esultanti, convinti che fossero eroi misteriosi giunti lì per aiutarli.
Ad approcciarli per primo fu Fatgum, intenzionato probabilmente a capire cosa stesse accadendo, chiedendo loro, probabilmente con tutta l’innocenza possibile, se fossero degli eroi di supporto inviati da qualche agenzia, aggiungendo anche qualcosa su come non fosse stato etico porre fine alla vita di un villain, venendo tuttavia interrotto a metà frase.
 

-Non siamo nulla di tanto sciocco.-
 

La risposta sembrò congelarlo sul posto, e non solo lui. La voce era risuonata distorta, metallica, impossibile da identificare, ma soprattutto fredda e distaccata.
La catena e lo spuntone si ritirarono dal corpo del villain, oscillarono nell’aria e goccioline cremisi vennero sparse in ogni dove, alcune finendo sui visi e sulle vesti delle persone circostanti. La figura nera riprese ad avanzare, lasciando la bianca dietro di sé mentre quel quirk svaniva, riassorbito dall’ammasso scuro. Era palese che quei due fossero i leader della comitiva, ma il nero doveva possedere una posizione ancora superiore, soprattutto perché, nel momento in cui si pose più avanti degli altri, tutte le figure incappucciate si inginocchiarono con fare riverenziale.
 

-Ci presento. Noi siamo tutti e nessuno. Noi siamo i dimenticati. Noi siamo gli scarti. Noi siamo tutto ciò che non è potuto diventare voi.-


L’ammasso umanoide sollevò un braccio, puntò il dito contro Fatgum, contro il villain steso a terra in una pozza di sangue, riabbassandolo subito dopo.
 

-Siamo i senza scelta. Siamo i senza origini. Siamo i senza dimora.-
 

Una piccola pausa, poi ambo le braccia si allargarono appena in una posa volutamente teatrale.
 

-Noi… siamo i neutrali.-
 

Nessuno, quel giorno, avrebbe potuto immaginare che quel gruppo, i neutrali, sarebbe stato la causa di tanti eventi, nessuno avrebbe potuto immaginare che il mondo che conoscevano sarebbe stato totalmente stravolto. Quali fossero le loro intenzioni era ignoto, le loro identità sembravano però tutt’altro che importanti e questo era probabilmente il dettaglio che, fra tutte le cose, causò maggior sgomento fra i presenti.

   
 
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