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Autore: Simon Kog 95    04/10/2021    0 recensioni
Simon Kog è un nuovo poliziotto, proveniente dall'Italia, della Centrale di Polizia di Tokyo. Figlio segreto del dottor Agasa, è stato assunto dall'Ispettore Megure affinché dia una mano nella lotta contro la criminalità organizzata di quella città.
Affianco a lui, un altro poliziotto è stato appena trasferito nella stessa centrale... un uomo di bassa statura di nome Crilin, che ancora fa fatica a superare gli avvenimenti del Torneo del Potere.
Da questo legame lavorativo, i mondi di Dragon Ball e Detective Conan inizieranno a fondersi creando una storia unica ed avvincente... quella che riguarderà la leggenda di Hunter Warrior, il guerriero cacciatore che tutti gli abitanti del pianeta Terra hanno iniziato a temere per le sue gesta.
Molti personaggi avranno un legame passato con questo assassino spietato...
... una scienziata vittima del suo stesso veleno...
... un cyborg che deve accudire una piccola bambina trovata abbandonata dietro la sua porta di casa...
... un uomo che scopre, improvvisamente, di essere padre...
... un sayan che deve imparare a fare da maestro a delle allieve molto particolari...
... ed infine, una giovane infermiera che riuscirà a rubare il suo cuore!
Il pericolo, tuttavia, è alle porte... e solo Simon Kog, al fianco dei suoi amici, potrà salvare tutti!
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Hiroshi Agasa, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Folds Of Fate - Battle for Supreme God's Throne'
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Capitolo 42

Il prossimo capitolo sarà pubblicato il 2 Novembre 2021!

Qui di seguito, la pagina delle OST!

 

Detto ciò… buona lettura! ;-)

GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR

La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 2)

 

Dimensione di Conton City

 

AYUMI

[Soundtrack 7 – DRAGON BALL Z]

Un’immensa esplosione divampò sopra il cielo, talmente accecante da azzerare la mia vista e così assordante che fui costretta a tapparmi le orecchie con le mani. Itachi prese immediatamente possesso del mio corpo e mi costrinse, con la forza, a scappare via per non restare coinvolta nella deflagrazione prodotta da Cell.

Non servì a nulla. L’immensa onda d’urto mi spinse a centinaia e centinaia di metri di distanza dall’epicentro del botto, e fu solo grazie alla mia forza sovrumana e alle mie intrinseche capacità se non ci lasciai le penne. Lo stesso non fu per le costruzioni e le palazzine di Conton City che vennero divelte e ridotte in macerie, come se fossero state strappate via da un uragano.

Di quei momenti, però, io ricordo soltanto tanto dolore, il sapore ferroso del mio sangue che si insinuava tra le mie labbra causato da una brutta ferita sulla fronte, e la polvere che mi rendeva impossibile osservare ciò che era realmente successo.

Ce… Cell… la sua aura…

Ci misi qualche secondo per accorgermi di non essere più in grado di percepire l’energia vitale del mio nuovo amico. A dire il vero, non riuscivo a percepire nemmeno l’aura di ALFA Simon.

- Ayumi… -

- No… dimmi che non è vero… -

- Mi dispiace… Cell è morto

Il mondo mi crollò addosso. La mia anima si rifiutava di credere alle parole del mio ospite, ma le lacrime avevano già cominciato a solcarmi il viso, segno che il mio cuore avesse già compreso quale fosse l’amara verità.

Cell, il bio-androide creato dal Dr. Gelo, aveva deciso di sacrificarsi per salvare la mia vita e quella di tutti i nostri amici, facendosi esplodere assieme al nostro nemico.

Mi aveva salvato la vita. Quel mostro aveva deciso di mettere a rischio la sua vita per una bambina come me.

[Crushing Defeat – DRAGON BALL SUPER]

Mi sentivo male. Era come se qualcuno mi stesse trapassando il petto da parte a parte, con una lama incandescente, esattamente come era successo a Kiyoko, la mia prima madre adottiva. Era questa la sensazione che lei aveva provato? Credo di sì, ma lei era stata leggermente più fortunata, pensai inizialmente.

Kiyoko, a un certo punto, aveva smesso di soffrire. Le mie sofferenze, invece, aumentavano ogni secondo di più e non accennavano a diminuire.

Eppure conoscevo Cell solo da pochissimi giorni. Lui era sempre stato cattivo, fin dall’inizio, e non si era certamente comportato meglio con me. Aveva perfino cercato di uccidermi, nella Dimensione DELTA. Allora perché ci ero rimasta così male? Perché non riuscivo ad accettare il fatto che lui non sarebbe più tornato?

Perché mi sentivo così per un mostro come Cell?

 

***

[Continuazione – Crushing Defeat – DRAGON BALL SUPER]

Io avevo sofferto tantissimo, quando avevo visto morire tutti i miei compagni di classe, o quando venni a scoprire che Mitsuiko e Genta erano stati uccisi e torturati da quei due farabutti. Pensavo di non poter soffrire più di così, e invece qualcuno si divertiva sempre a rovinarmi ulteriormente la vita.

La prima volta ci aveva pensato il mio primo papà, Junzo Yoshida, quando con una semplice scusa mi aveva spinto a entrare dentro la mia cameretta. Quel giorno la mamma non era in casa, e lui aveva chiesto di togliermi i vestiti e di stendermi sul mio letto.

Fidati di tuo padre, mi diceva. Non ti farà nulla di male. Dovrai soltanto restare ferma.

[Norman’s Theme – THE PROMISED NEVERLAND]

Io, inconsapevolmente, decisi di accettare. Fu orribile, talmente disturbante che, quando lui lasciò la mia stanzetta, io cominciai a piangere a dirotto. Non ebbi il coraggio di raccontarlo a Kiyoko perché sapevo che, se l’avessi fatto, io non sarei più rimasta né con lei né con papà.

All’epoca, io avevo sei anni. Non potevo capire quanto quella scelta mi avrebbe segnato, per sempre.

Più i giorni passavano, però, più mi rendevo conto che la mia famiglia fosse tutto tranne che perfetta. Papà non andava al lavoro da troppo tempo, e ogni notte sentivo la mia mamma piangere e implorare l’uomo che amava. Gli supplicava di smettere di farle del male o di giocare con lei. Kiyoko aveva cominciato a vestirsi sempre con magliette a maniche lunghe, e portava lo stesso paio di pantaloni invece delle sue bellissime e sgargianti gonne.

Una volta, però, io la beccai mentre cercava di coprirsi un occhio con una borsa del ghiaccio. Dopo qualche secondo, avevo sentito la porta della nostra casa sbattere con veemenza, segno che papà fosse uscito di casa per passare il pomeriggio all’interno del bar sotto la nostra casa. Kiyoko piangeva, e io ero andata subito a consolarla, abbracciandola con tutte le mie forze. Inizialmente aveva anche provato a trovare una scusa alle sue ferite, ma io non ci avrei mai creduto.

Non più. Ormai sapevo che papà stava facendo del male alla mamma e che dovevo fermarlo, nonostante lei mi avesse supplicato di non farne parola con nessuno.

Una mattina, quando lei uscì fuori a fare la spesa, io raggiunsi il mio papà, già in soggiorno a scolarsi qualche strana bevanda dall’odore nauseabondo, e gli avevo supplicato di non fare più del male alla mia mamma. Gli avevo chiesto il perché l’avesse colpita, perché la facesse piangere ogni sera ma, soprattutto, se lui avesse osato farle le stesse cose che, quel giorno, lui fece con me.

Ero una bambina, e lo sono tutt’ora. Ma un anno fa io ero troppo ingenua nel capire che, in quel modo, io l’avevo soltanto messo in allarme.

Quella seconda volta, purtroppo per me, fu migliaia di volte peggiore della prima. Non voleva più semplicemente divertirsi con me, non intendeva più nascondere ciò che mi avesse fatto…

… quel giorno, io ero diventata ufficialmente il suo sfogo di piacere personale. Non ebbe alcuna pietà delle mie suppliche e delle mie lacrime.

Fu allora, che, però qualcosa cambiò.

Improvvisamente papà si era fermato. Nonostante fossi inerme, stesa per terra a pancia insù, incapace di comprendere cosa avesse appena fatto con me quell’orco, quello che tremava di paura era lui.

Aveva cominciato a indietreggiare, come se si trovasse davanti a un mostro. Era fuggito da casa, correndo a prendere le chiavi della macchina e lasciandomi riversa per terra.

Quando la mia mamma tornò, io mi trovavo ancora in quella posizione, sotto shock e incapace di riprendermi. L’unica prova di quanto fosse avvenuto fosse l’immensa chiazza di sangue sotto il mio corpo, ma le mie ferite si erano già rimarginate come per magia.

Lei si era gettata su di me, in lacrime, urlandomi che non avrebbe più permesso a quel maiale di toccarmi di nuovo, che mi avrebbe salvata e che non l’avrei rivisto mai più.

Avrei voluto morire quel giorno, ma dall’alto avevano deciso di farmi soffrire ancora di più. Quell’incubo non aveva ancora raggiunto il suo climax.

Quella stessa sera, la mamma mi aveva portato a casa di una sua cara amica, promettendomi che si sarebbe occupata personalmente di papà e che sarebbe tornata molto presto.

Non so cosa mi spinse a credere il contrario. Forse la paura di quanto papà mi avesse fatto. Forse la paura che lui aveva provato per colpa mia. Io, incurante delle promesse di Kiyoko, decisi di agire da sola, istintivamente. Il mio corpo si muoveva da solo, saltando sopra i tetti delle case o camminando sopra le pareti dei grattacieli. La casa dove mi aveva nascosto la mamma si trovava a cinque chilometri di distanza dalla nostra. Io raggiunsi la mia destinazione in meno di cinque minuti, ma era già troppo tardi.

Kiyoko, la mia prima mamma, era già riversa per terra, ed era irriconoscibile. Junzo aveva tra le mani l’arma del delitto, e il suo sguardo era quello di un folle psicopatico.

Perché… perché nessuno mi crede mai?! PERCHE’?!

[Emma’s Theme – THE PROMISED NEVERLAND]

Questo urlò, prima di rendersi conto della mia presenza. Quello che avevo davanti non era più il mio papà. Non lo era dal giorno in cui si era divertito con me, dentro la mia cameretta. Non lo era dal giorno in cui aveva fatto male a Kiyoko.

Quello che avevo di fronte, era l’uomo che aveva ucciso la mia mamma, qualcuno su cui bramavo vendetta.

Di quei momenti, io non ricordo nulla. Quando mi risvegliai, mi trovavo dentro la mia cameretta, e a svegliarmi fu un uomo con un paio di occhiali da sole circolari, accompagnato dall’agente Sato e da altri poliziotti. Mentre mi portavano via in braccio, mi resi conto che tutti i mobili della nostra casa erano distrutti e che sulle pareti vi stavano molte crepe. C’era anche un piccolo disegno, fatto a tre anni che raffigurava la mia famiglia, che stava bruciando sul pavimento per colpa di una fiammella nera come le piume di un corvo. Quello schizzo lo avevo fatto nel giorno del mio compleanno, quando entrambi mi avevano regalato il vestitino che a me piaceva tanto.

Avevano già recuperato il corpo di mia madre, ma mentre mi accompagnavano all’interno di una macchina della polizia, Junzo era già stato condotto dentro un mezzo blindato. Peccato che quel verme fu in grado di intravedermi, e cominciò a insultarmi in tutte le lingue possibili e inimmaginabili.

MOSTRO! TU SEI UN MOSTRO! NON SEI UN ESSERE UMANO! UCCIDETELA! UCCIDETE QUEL DEMONIO, PRIMA CHE SIA…

Non udì altro provenire dalla sua bocca perché qualcuno, dentro l’abitacolo di Junzo, decise di zittirlo con le maniere forti.

Era la prima volta che qualcuno mi additava come mostro. Per quanto odiassi quel viscido e schifoso assassino, non si era allontanato dalla verità. 

Passai diverso tempo in un orfanotrofio in compagnia di quell’uomo con gli occhiali da sole, il cui nome completo era Shino Aburame e che, la stessa sera dell’omicidio di mia madre, decise finalmente di rivelarmi tutta la verità.

Quell’uomo mi spiegò che quanto fatto a me da mio padre si chiamasse stupro, e che fosse uno dei crimini più orribili che un essere umano potesse compiere, soprattutto se compiuto su un bambino. Ancora più grave, dichiarò, era il fatto che Junzo l’avesse fatto con me, la sua ‘cara’ figlia di sei anni.

A poco a poco, man mano che il suo monologo continuava, mi rendevo sempre più di essere stata la vittima di un qualcosa di orrendo, umiliante, disgustoso e disturbante, senza che io me ne rendessi effettivamente conto.

L’uomo che avevo chiamato mio padre aveva ingannato la sua bambina, obbligandola a soddisfarlo nella maniera più disdicevole...

… attraverso il sesso.

Le prime sensazioni che provai, su tutto il mio corpo, furono repulsione e disgusto. Più i ricordi di quelle due esperienze si insinuavano nella mia mente, più mi sentivo sporca, come se mi avessero gettato in una vasca colma di vermi pronti a insinuarsi in ogni orifizio del mio corpo.

Io sarei morta dopo il secondo rapporto, mi aveva Shino Aburame, soprattutto dopo avermi deflorato sia da un lato che dall’altro, ma era successo qualcosa, dentro di me, che aveva terrorizzato e non poco mio padre, facendolo scappare per la paura. Fu a quel punto che il direttore di quell’orfanotrofio mi fece notare che, sul mio corpo, non ci fossero segni di ferite nonostante mia madre mi avesse ritrovato immersa nel mio stesso sangue.

Poco dopo averti nascosto in casa della sua amica, la tua mamma ha chiamato la polizia e ha denunciato il tuo stupro. Durante il tragitto, ha raccontato ai poliziotti di aver chiamato anche un’ambulanza per portarti in ospedale. Kiyoko aveva deciso di tornare a casa, attendendo il ritorno di tuo padre per trattenerlo. Peccato che quell’uomo si trovasse già dentro la stanza dove ti ha umiliato, cercando di nascondere le prove di quanto avesse fatto…

… io… io avrei dovuto fare qualcosa… è colpa mia… sarei dovuta restare con lei, fin dall’inizio

No, Ayumi. Non è colpa tua. Tu sei soltanto la vittima, in questa storia, e lo stesso vale per tua madre. Il vero mostro, qui, è Junzo, che non ha avuto pietà per i membri della sua stessa famiglia. Ti ha costretto a subire un intero rapporto sessuale completo, e il tuo corpo non era affatto pronto a sostenere la sua pazzia. Qualunque madre ti avrebbe nascosto dalle sue grinfie… lei non poteva sapere chi tu fossi davvero

Confusa, avevo alzato il mio sguardo verso quell’uomo che, amareggiato e distrutto, decise di raccontarmi la pura e sola verità sul mio passato.

Io non ero la figlia biologica di Junzo e Kiyoko. Io non avevo dei genitori biologici. Ero il frutto di un esperimento condotto da scienziati folli e senza ritegno appartenenti a una dimensione diversa da quella dove vivevamo, che avevano sfruttato centinaia e centinaia di bambini innocenti per crearmi. Ero un ammasso di organi e carne creati assemblati in un unico essere, un essere artificiale creato con il solo scopo di vendicare un villaggio di guerrieri di cui, a me, ingenua e inconsapevole bambina, non poteva fregare nulla.

Come se non bastasse, quei folli avevano deciso di divertirsi ulteriormente con me, trasferendo dentro al mio corpo le capacità di dieci temutissimi assassini, responsabili di aver provocato una guerra sanguinolenta.

Ecco, quindi perché non ero morta, durante lo stupro. Ecco come avevo fatto a raggiungere così in fretta casa mia, senza farmi scoprire dall’amica della mia mamma…

… e non solo.

[The Devil – BEST OST IN THE WORLD]

Cosa ho fatto a Junzo? Perché ha avuto paura di me, quando mi ha visto l’ultima volta?

“Ayumi… io…”

La prego, signore… ho paura di aver fatto qualcosa di davvero orribile, ancora più brutta di quella che lui ha fatto a me! Non mi dica bugie… mi racconti tutta la verità!

Fu a quel punto che scoprii quello che era successo tra me e Junzo, prima che giungesse la polizia. Quando lui terminò, non sapevo più se fossi davvero un essere umano.

Mostro. Così mi aveva chiamato Junzo. Shino aveva detto che in realtà il mostro fosse il mio padre adottivo…

… ma se quella era la verità, io ero il demonio in persona.

Non farti prendere dal panico, Ayumi. Quelli che possiedi sono soltanto dei poteri, e se si è giunti a questo è per colpa mia. Era da anni che ti cercavo, conoscendo il tuo passato, perché sapevo che non saresti mai stata in grado di controllare i tuoi poteri se si fossero scatenati in maniera improvvisa ed emotiva. Quanto è avvenuto non sarebbe mai dovuto succedere, ma questo non fa di te un mostro. Vivrai sotto questo tetto per un po’ di tempo, e imparerai a controllare le tue capacità, prima di affidarti ad una nuova famiglia…

… non voglio andare in nessun’altra famiglia. Non voglio più avere né una mamma né un papà… non voglio avere alcun amico… non voglio più far del male a nessuno! VOGLIO STARE DA SOLA! VOGLIO MORIRE!

 

***

[Continuazione – The Devil – BEST OST IN THE WORLD]

Un altro ricordo mi passò nella testa. Si trattava del pomeriggio passato assieme a Cell, nel quale mi allenai con lui nelle arti marziali. Ci eravamo presi un breve momento di pausa, e lui mi aveva chiesto di raccontargli parte della mia vita.

Incredibilmente, fui in grado di parlargliene, senza alcun problema.

 

***

[Continuazione – The Devil – BEST OST IN THE WORLD]

Quindi è questo il motivo per il quale hai questi strani poteri…

Non sapevo cosa mi avesse spinto a raccontare tutto il mio passato a Cell. Nessuno dei miei nuovi amici, nemmeno i miei maestri, sapevano cosa fossi davvero, e solo a Leonardino avevo accennato qualcosa…

… perché rivelare fatti così intimi e segreti a una creatura così pericolosa e minacciosa?

Mi ero spinta a difenderlo anche davanti a tutti quanti gli altri.

A me era stata data una seconda possibilità dalla vita, nonostante fossi un essere disgustoso e repellente… perché a lui non poteva essere concessa la stessa opportunità?

… vuoi sapere cosa penso di te, mocciosa? Mi fai schifo…

Come se non mi facessi schifo già da sola.

Quel giorno, io avevo letteralmente provato a strappare il cuore a Junzo, per cercare di far tornare in vita la mia mamma.

Stavo per compiere un crimine ancora peggiore del suo. Io stavo per ucciderlo. Nonostante lui fosse stato un depravato pedofilo, io avevo cercato di spezzare la sua vita, esattamente come lui aveva fatto con Kiyoko.

Io non ero diversa da Junzo. Io ero come lui.

… e sai il motivo? Perché stai continuando a denigrarti senza alcun apparente motivo!

Quella sua affermazione fu in grado di spiazzarmi completamente. Cosa voleva dirmi, il bio-androide?

Dici di essere un mostro, ma continui ad atteggiarti da bambina innocente davanti a tutti i tuoi amici, come se fossi una santa o un angioletto del paradiso! Le ipotesi sono tre, marmocchia… o tu li stai prendendo in giro, o stai ingannando te stessa… o sono vere entrambe!

“Non… non è vero! Io non sto…”

“Non fare quella faccia, perché non ti crederebbe nessuno. Quell’uomo si è insinuato dentro di te, ha abusato del tuo corpo e della tua anima senza alcuna pietà, e non ha provato alcun rimorso nell’uccidere la donna che ha sposato! Non importa se sei una bambina o un adulto… chiunque, al posto tuo, si sarebbe scagliato contro quella carogna, facendogli patire le pene dell’inferno! Non è vero che non l’hai voluto, Ayumi…”

“No… non volevo ucciderlo… io… io…”

ECCOME SE VOLEVI MORTO QUEL PORCO PEDOFILO! NON PUOI RIMANGIARTI QUELLO CHE HAI PROVATO, QUEL GIORNO! JUNZO NON MERITAVA DI SOPRAVVIVERE! VOLEVI VENDICARE TUA MADRE, VOLEVI FARLO SOFFRIRE COME UN CANE… E NE AVEVI TUTTI I MOTIVI!

No. Non era vero.

La vendetta non era la soluzione al mio problema. Uccidere non mi avrebbe mai purificato. Io sarei…

SEI DISGUSTOSA, AYUMI. CREDEVO TU POSSEDESSI MOLTO PIU’ CARATTERE! TI DEVO RICORDARE QUELLO CHE E’ SUCCESSO A ME, QUASI VENT’ANNI FA? AVEVO STERMINATO CITTA’ INTERE… AVEVO ASSORBITO MIGLIAIA DI INNOCENTI! COSA CREDI CHE ABBIANO FATTO I MIEI NEMICI? SONO RIMASTI A BRACCIA CONSERTE, OPPURE HANNO CERCATO DI VENDICARE QUELLE PERSONE? GOHAN, IL FIGLIO DEL TUO MAESTRO, MI HA UCCISO SENZA ALCUNA PIETA’ E SENZA PROVARE ALCUN RIMORSO PER LA MIA VITA! PROVA A CHIEDERGLI SE RIFAREBBE LA STESSA SCELTA, DOPO TUTTI QUESTI ANNI… ANCHE UNO COME LUI, TI ASSICURO, SAREBBE PRONTO A RIMACCHIARSI LE MANI DEL MIO SANGUE!

Sgranai gli occhi, incredula. Non volevo credere alle parole di Cell, perché mi sembravano troppo surreali. Gohan era un uomo straordinario. Avevo conosciuto sia lui che sua moglie durante gli allenamenti sul monte Paoz, e mi era sembrata una persona troppo gentile e generosa per desiderare la morte di qualcuno…

… o peggio, per aver già ucciso qualcuno.

Non mi credi, è così?” affermò l’androide, puntando il dito verso se stesso e dichiarando, senza alcuna vergogna “Eppure noi due siamo simili! Entrambi siamo stati creati dal nulla per uno scopo deciso da altri, ed entrambi abbiamo provato esperienze terribili, fidandoci di qualcuno che non meritava le nostre attenzioni. Sai, però, quale sarà la differenza tra me e te, ragazzina? Io non mi faccio abbattere da tutto questo! Non so se, un giorno, troverò qualcuno a cui voler bene come è successo a Hinode o Lilith, ma di certo io continuerò a combattere soprattutto per la persona più importante della mia vita… ME STESSO! IO NON HO PAURA DI ESSERE CHIAMATO UN MOSTRO! QUALUNQUE SCELTA IO ABBIA COMPIUTO, IO NON ME NE PENTIRO’ MAI PERCHE’ E’ CIO’ CHE MI HA FATTO DIVENTARE QUELLO CHE SONO OGGI! SE VERAMENTE VUOI CHE IO ABBIA UNA SECONDA POSSIBILITA’… ALLORA DEVI ESSERE TU, PER PRIMA, A GETTARE TUTTE LE TUE MASCHERE! CHI SEI, AYUMI YOSHIDA… SEI QUELLA CHE HA CERCATO DI UCCIDERE JUNZO PER VENDICARSI… O SEI QUELLA CHE HA SAPUTO RIFARSI UNA VITA, RIALZANDOSI DOPO OGNI COLPO?

Avrei voluto ribattere a ogni sua parola, ma non ci riuscivo. Non potevo.

Tutto ciò che avevo creduto su di me era crollato ai miei piedi. Tutte le maschere che avevo provato a costruirmi, si erano frantumate in mille pezzi.

Io… io cosa ero?

Ero qualcosa?

Oppure non esistevo?

La sensazione di essere l’unica, in questo mondo, a provare sensazioni simili mi terrorizzava e non poco, perché significava che non mi aspettava altro che solitudine, nella mia vita.

 

Eppure, Cell mi aveva appena detto che ero simile a lui… che io avrei dovuto capirlo…

… ma come?

 

Sono stato molto secco con te, ma non mi hai lasciato altra scelta!” mi disse l’androide, alzandosi in piedi e schioccandosi il collo “Non sei una stupida… molto presto capirai cosa sei davvero. Dovrai soltanto farti una promessa, mocciosa… non a me… MA A TE STESSA! DOVRAI GIURARE CHE, QUALUNQUE COSA TU FARAI, QUALUNQUE COSA TI DIRANNO IN FACCIA, QUALUNQUE COLPO DOVESSE ABBATTERTI… TU DOVRAI CAMMINARE A TESTA ALTA!

“Io… perché devo prometterlo a me?” gli avevo chiesto, più confusa che mai.

Cell, per tutta risposta, si era voltato verso di me e si era inginocchiato al mio cospetto, tirandomi un colpetto scherzoso sulla spalla.

Perché prima di essere un mostro, un essere artificiale o una bambina vera… tu sei Ayumi Yoshida! Se c’è qualcuno a cui devi tutto… quella sei tu!

 

***

[The Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]

Che orribile scherzo del destino.

Le sue parole, ora, avevano trovato un senso compiuto.

Cell aveva ragione. Io e lui eravamo simili, in tutto e per tutto. Lui, esattamente come me, era stato creato da qualcuno che non lo amava realmente, che voleva sfruttarlo solo come un oggetto. Lui, come me, era stato spinto a compiere scelte programmate da qualcun altro, perché gli era stato insegnato a vivere solo in quel modo. Come me, anche quell’androide si era visto crollare il mondo addosso.

Solo una cosa ci differenziava.

Io ero fuggita dalle mie paure e dalle mie insicurezze, cercando di mascherarle e non celarle agli occhi delle persone a cui volevo bene, perché temevo di essere respinta da tutti se avessi mostrato qualcosa di diverso dalla bambina gentile e timida che avevo sempre loro mostrato.

Cell era malvagio, e aveva compiuto delle scelte sbagliate che l’avevano condannato a morte. La sconfitta gli aveva però permesso di capire le sue debolezze e superarle, anche se con fatica. Lui aveva avuto il coraggio di affrontare in faccia la verità.

Lui era andato avanti per davvero. Io no.

Se veramente volevo bene a me stessa, non mi sarebbe dovuto importare di cosa fossi davvero. Non un cyborg, non un essere umano, non un mostro…

… io dovevo volermi bene a prescindere da ciò che fossi.

Dovevo amare me stessa esattamente come mi amavano i miei nuovi genitori adottivi, come i Detective Boys e il dr. Agasa, come i miei maestri e le mie compagne.

Ecco la risposta alla domanda che Cell mi aveva rivolto, ieri.

 

Io ero Ayumi Yoshida.

Punto.

 

Improvvisamente, un’aura schizzò alle stelle, sopra il cielo di Conton City. Non ci fu bisogno dell’esclamazione sbigottita di Itachi per capire di chi si trattasse.

Assurdo. ALFA Simon era riuscito a sopravvivere anche all’auto-distruzione di Cell, e non aveva nemmeno un graffio. Si stava semplicemente schioccando il collo, come se non avesse combattuto per tutti quei minuti.

- Ayumi… devi scappare! Noi non possiamo sconfiggerlo!

Io non vado da nessuna parte

Mi ero messa in posizione di combattimento, senza battere ciglio. Itachi poteva dirmi tutto quello che voleva, ma io sarei rimasta lì a combattere.

Non sarei scappata da me stessa una seconda volta. Avevo visto tantissime persone, a me care, morire senza che io potessi far nulla. Stavolta non volevo essere la bambina dolce e indifesa, che aveva bisogno di un eroe per essere salvata…

… volevo essere come Cell…

… volevo vendicare l’androide e uccidere il mio nemico con le mie stesse mani!

Che imbecille… alla fine è scoppiato come un chicco di mais abbrustolito in pentola! Che fine ingloriosa…

Il mio avversario era già atterrato ai miei piedi, a una velocità incredibile. Questa volta, non so perché, ero stata in grado di seguire il suo movimento. Era perché lui me l’aveva permesso, o perché ero completamente focalizzata sulla sua figura?

Resti solo tu, piccola mocciosa da quattro soldi” dichiarò ALFA Simon, cominciando a camminare verso di me senza paura e sbeffeggiandomi “Non credere di potermi sconfiggere facilmente… in questo momento, io sto usando il 25 % della mia potenza!

Non me ne fregava un emerito accidenti della sua forza totale.

Io volevo soltanto mettergli le mani addosso e fargli provare le pene dell’inferno!

Mi gettai immediatamente al suo attacco, con quel verme che non fece nulla per difendersi.

E’ così allora… mostrami ciò che s…

 

SLASH!

 

***

 

ALFA SIMON

[Roundtable Rival – BEST OST IN THE WORLD]

L’avevo sottovalutata. Avevo supposto, scioccamente, che la piccola Ayumi non avrebbe mai avuto la lucidità di affrontarmi a viso aperto in uno scontro alla pari, soprattutto dopo aver visto un suo compagno cadere in battaglia.

Invece, con mio grandissimo stupore, era avvenuto l’esatto contrario.

Prima che io potessi mettermi in posizione di difesa, la velocità del suo slancio variò in maniera anomala e io venni colto alla sprovvista dalle immense ali di carta che si erano formate sulla sua schiena. Allarmato, avevo evitato di farmi uccidere, ma quella stronza era riuscita a staccarmi un braccio senza alcuna difficoltà, incenerendolo con Amaterasu prima che potessi riattaccarmelo.

QUESTA ME LA PAGHI, PICCOLA PUT…

Davanti ai miei occhi, tuttavia, non c’era più Ayumi…

… ma una marionetta a me ben nota!

Cazzo!

KUROHIGI – KIKI IPPATSU!

La marionetta Kuroari fu in grado di intrappolarmi al suo interno. Cercai di liberarmi subito, conoscendo alla perfezione la tecnica con la quale stava cercando di paralizzarmi, ma sette lame furono in grado di trapassare il mio corpo, riuscendo anche a colpirmi…

… mi vennero i brividi, quando compresi cosa sarebbe potuto accadere da quel momento in avanti!

Dovevo liberarmi alla svelta di quelle lame imbrattate del mio sangue!

ORA BASTA! HAKAI!

Per un pelo. La mia prigione venne immediatamente polverizzata, ed anche le sette spade della marionetta Karasu, senza che ne restasse nemmeno una briciola.

Cazzo…

Pensavi davvero che io non mi rendessi conto del tuo sciocco piano, mocciosa?!” gli urlai, visibilmente inferocito “CONOSCO ALLA PERFEZIONE TUTTE LE CAPACITA’ DEI DIECI MEMBRI DELL’AKATSUKI… PERCHE’ IL TUO MONDO D’ORIGINE VENNE CONDANNATO A MORTE DAL SOTTOSCRITTO! SONO STATO IO A SPINGERE GLACIAL A STERMINARE TUTTI GLI SHINOBI DEL PIANETA KAGUYA! E non solo… sapevamo anche di te! Chi credi che ti abbia lasciato davanti alla casa di Junzo e Kiyoko? Chi credi che abbia ingannato tuo padre, facendolo licenziare dal suo posto di lavoro? CHI CREDI CHE ABBIA CONDOTTO LA TUA PRIMA FAMIGLIA ALL’OBLIO’?!

Inferocita, la bambina evocò migliaia e migliaia di fili dal suo corpo, attaccandoli alle centinaia di cadaveri attorno a noi. Tutti i pattugliatori temporali, o meglio, i loro gusci vuoti, si erano prontamente alzati per riaffrontarmi nuovamente.

Mi alzai in volo, pronto ad affrontare nuovamente quell’esercito di cadaveri ambulanti.

Pensavo di liberarmi molto velocemente di quella marmaglia, ma mi sbagliavo. Quella mocciosa era perfettamente in grado di controllarli e spingerli al massimo delle loro capacità. Inoltre, con il suo sharingan lei era in grado di aiutarli, anticipando i miei movimenti e respingendoli di conseguenza.

Con mio immenso stupore, mi resi conto di stare ad usare il 50 % della mia potenza. Era assurdo.

No. Non lo era.

Non erano loro a essere diventati più forti…

… ero io che mi stavo indebolendo!

Come era possibile?

Mocciosa… questa è colpa tua! NON E’ VERO?!” le urlai, inferocito, notando solo in quel momento un qualcosa che era spuntato in mezzo alla sua fronte…

… era un Rinnegan!

A quella stronza era cresciuto un terzo occhio, oltre a quelli che già aveva, e con esso stava assorbendo tutte le mie energie trasferendole alle sue marionette!

SHINRA TENSEI!

Il mio corpo venne schiacciato dalla pressione di tutte le centinaia di marionette umane utilizzate da Ayumi, la quale aveva già preparato un nuovo assalto…

… in volo su un gufo fatto di argilla, lei era armata di una nuova spada fatta di carta, pronta a colpirmi nuovamente…

… mio Dio…

… ma ci credeva sul serio?

Stupida… si era condannata da sola!

Mi bastò schioccare le dita una volta, e tutte le marionette di Ayumi si dissolsero in polvere sotto il suo sguardo incredulo.

Avevo sprecato metà della mia forza, vero, ma lei si era dimenticata di un semplicissimo particolare.

Io non avevo ancora usato la Fusione Anomala e la mia forma Risveglio!

Non ebbi nemmeno bisogno di pronunciare le formule. Cinque secondi dopo, Ayumi era stata schiacciata sotto il peso della mia forma da Lupo Mannaro.

E con questo, la tua ora è giunta!

La battaglia era già giunta al termine. Nella mia forma completa, io ero in grado di usare poteri in grado di contrastare i suoi, senza alcuna fatica. Perfino la bambina se n’era resa conto, perché il suo sguardo era colmo di panico e orrore.

Ci aveva messo tutte le sue forze nel provare a uccidermi, ma non era riuscita nel suo intento.

Ora sarei stato io a occuparmi di lei...

… letteralmente!

Vuoi che ti sveli un piccolo segreto, ragazzina? Tu non sei davvero immortale… semplicemente, non puoi morire fino a quando il tuo cuore o il tuo cervello restano intatti! Perciò… a me basterebbe usare l’Hakai per porre fine alle tue sofferenze…

… bastardo… questa… questa me la…

… paghi? Avresti dovuto seguire il consiglio del tuo amico androide e fuggire via. Di certo non ti sarebbe successo questo…

[Archangel – BEST OST IN THE WORLD]

Ayumi, orripilata, cominciò a urlare per il dolore. Le sue braccia stavano cominciando a cancellarsi, trasformandosi in migliaia e migliaia di particelle. Senza le sue mani, lei non poteva più usare le tecniche shinobi. Oltre a quelle, tuttavia, avevo saggiamente deciso di cancellarle anche i suoi tre occhi, rendendola definitivamente cieca e impedendole l’utilizzo dello Sharingan e del Rinnegan.

Era inerme, dinnanzi al mio potere. Io ero anni luce più potente di BETA Simon perché, oltre ad aver annichilito l’anima di Zero dentro al mio corpo, ero stato perfino in grado di imparare l’Hakai grazie agli insegnamenti del Sommo Sacerdote. Ero un Hakai-Shin, in tutto e per tutto.

Ormai certo di aver sottomesso la mia avversaria, decisi di interrompere la cancellazione. Non erano rimasti pattugliatori temporali in quella città, e non poteva più recuperare alcun pezzo mancante con le tecniche di Kakuzu perché ogni corpo era stato polverizzato e spazzato via dal sottoscritto.

Era il momento di fargliela pagare, per aver cercato di uccidermi.

Vivi in fondo i tuoi ultimi istanti, Ayumi Yoshida… QUESTO E’ UN VERO MOSTRO!!!

Le urla della bambina, se possibile, diventarono ancora più agonizzanti e ciò fu musica per le mie orecchie.

D’altronde, come poteva reagire una piccola bambina di sette anni che veniva mangiata viva da un carnivoro?

Stava perfino cercando di azzannarmi la mano, quella sciocca bambina, ma non sarebbe mai riuscita a liberarsi di me.

L’avrei divorata viva, pezzettino dopo pezzettino, impedendole di ricostruirsi o di tornare in vita.

Hakai…

Un brivido percorse tutta la mia schiena e mi allontanai quel tanto che bastava per evitare la pericolosissima sfera lanciatami dal mio nuovo avversario. Questo permise alla bambina di sopravvivere, ma il suo ventre era stato squarciato dai miei aguzzi denti, dai quali penzolava ciò che avevo strappato dal suo tenero e dolcissimo corpicino.

Automaticamente, i filamenti di Kakuzu si affrettarono a ricucire lo squarcio, ma la bambina non avrebbe più potuto combattere quella guerra. Masticai deliziato il pezzo di carne strappatole, ingoiandolo e fissando attentamente il mio nuovo avversario.

Ma guarda un po’… chi l’avrebbe mai detto?” esclamai, sorpreso “Lord Beerus è venuto qui per farsi uccidere! E vedo che non è da solo!

Con lui, infatti, vi stavano anche una decina di persone, a me ben note.

Quindi erano riusciti tutti a raggiungere Conton City. Si trattava di Vefuniel, Nori, BETA Sora e BETA Riku, Eraser Head con Shoto Todoroki e Momo Yaoyorozu, l’intera combriccola delle meraviglie appartenenti alla Linea Spazio-Temporale ALFA (Kairi, Junion, Flame, Clairy) con l’aggiunta di BETA Shiro, e infine Lilith, la quale si affrettò subito a controllare le ferite della piccola Ayumi, prendendola in braccio e allontanandosi dal luogo dello scontro.

Sarebbe stata una faticaccia occuparmi di tutti quei farabutti in un colpo solo, con la mia stamina in riserva.

 

***

 

Dimensione ALFA - Accademia di Los Angeles

 

Nel mentre…

 

ALFA DRAGON

[Continuazione – Archangel – BEST OST IN THE WORLD]

La situazione, purtroppo per noi, era precipitata molto velocemente. Il Sommo Sacerdote si era reso conto di WALL-E e l’aveva distrutto, impedendoci di assistere alla discussione tra lui, BETA Chi e Asia. Per questo motivo, Merus aveva ordinato l’immediato assalto al palazzo ma, quando aprimmo l’immenso portone della dimora, fummo subito assaliti da decine e decine di frammenti demoniaci, appartenenti sicuramente a un Majin, che ci inglobarono al loro interno e ci impedirono di fuggire.

Miseria divina…

… non avevamo nemmeno cominciato l’assalto, ed eravamo già stati tutti separati!

Per fortuna, ero stato abbastanza furbo da usare una barriera di KI per proteggermi, e in questo modo fui in grado di liberarmi da quella prigione.

Sussultai quando mi resi conto di non trovarmi più al Palazzo del Dio Supremo, ma all’interno di una base militare a me ben nota.

Ero stato tele-trasportato nella città di Los Angeles, più precisamente all’interno dell’immenso cortile della Fortezza dei Comandanti. Quel posto era cambiato tantissimo, rispetto all’ultima volta che l’avevo visto. Tantissimi graffiti ricoprivano tutte le pareti, rendendo quel luogo meno orribile e spaventoso di quanto non lo fosse stato per quasi venti anni. Doveva trattarsi, immaginai, della tanto decantata Accademia istituita da Gabor Black per ordine del Grande Druido Gandalf e di mia moglie.

Chiunque mi avesse attaccato, era stato in grado di trascinarmi nuovamente nella Dimensione ALFA.

Cominciai a cercare con lo sguardo una possibile traccia del mio nemico. Li intravidi, a qualche metro di distanza da me, mentre mi fissavano con aria annoiata.

[Boro Suru Akui – BOKU NO HERO ACADEMIA]

Si trattava di Diablo e Glacial. Il primo era nella sua forma potenziata e possedeva una copia dello Scettro Magico di Malefica, mentre il secondo era trasformato in Demone del Freddo. Come era possibile, pensai inizialmente, prima di controllare attentamente le loro aure.

No. Non erano loro. Solo il loro aspetto era identico…

… in quanto alla loro potenza, mi resi conto con orrore, erano centinaia di volte più potenti e possedevano il KI Demoniaco.

Immagino che non mi lascerete andar via così facilmente, non è vero?” provai a parlare con loro, cercando di distrarli…

… peccato che si fossero già gettati al mio attacco, Glacial con un assalto e Diablo con un incantesimo!

E ti pareva!” esclamai, inferocito, trasformandomi in SS2 ed evocando il mio Key-Blade, pronto alla battaglia e a riceverli.

Speravo di potermi liberare in fretta di entrambi, conoscendo tutti i loro punti deboli. Prontamente, evitai il primo colpo di Glacial e mi fiondai contro Diablo, schivando anche la sua magia oscura, pronto a colpire lo stregone con un affondo del mio Key-Blade…

… qualcosa, però, saettò vicino al mio orecchio e i miei sensi da drago mi salvarono la vita evitando di restare senza testa.

Ero rimasto impietrito davanti a quella nuova novità. Come diavolo faceva, quel Glacial, a usare i due Key-Blade?! Non li avevo distrutti personalmente dieci anni prima, nel Mondo del Nulla?

Quell’attimo di distrazione fu più che sufficiente per Diablo che, a grandissima velocità, mi sbalzò dall’altra parte della struttura. Volai senza poter evitare l’impatto, divellendo le mura dell’Accademia e finendo all’interno di una delle tante aule.

Non ebbi il tempo di mostrare il mio terrore nel comprendere che entrambi i miei vecchi nemici fossero stati potenziati e resi semplici e mere macchine da guerra inarrestabili. Entrambi provarono nuovamente ad attaccarmi, ma io riuscii a distrarli con un semplice Taioken, accecando la loro vista e permettendomi di azzerare la mia aura.

Quei pochi secondi furono più che sufficienti per nascondermi da un'altra parte, correndo all’interno di quei corridoi pericolanti.

Salendo le scale dell’accademia, raggiunsi il piano più alto e sferrai un pugno al portone in quercia, spalancando quell’ufficio con la forza. Doveva trattarsi, molto probabilmente, della presidenza. In preda al panico, mi nascosi dietro la scrivania appartenuta a Gabor Black, cercando di rifiatare e di analizzare la situazione che si era creata.

[I’m Seriously Going To Crush You – BOKU NO HERO ACADEMIA]

Diablo e Glacial erano stati resi dei Majin. Tutte le loro debolezze, pertanto, erano state automaticamente annullate, e i loro poteri erano aumentati vistosamente. Non potevo certamente affrontarli in coppia, e soprattutto non potevo combatterli da solo, o per me sarebbe stata la fine.

Volevo evitare ampiamente di sfruttare i poteri di Alucard. Se fosse andata a finire come l’ultima volta, ero certo che non sarei riuscito più a tornare come prima. Se davvero dovevo combattere e togliere di mezzo Majin Diablo e Majin Glacial senza aiuti esterni, allora dovevo escogitare qualcosa e non farmi uccidere nel mentre.

Di certo, tra qualche secondo quel posto sarebbe saltato in aria. I miei nemici sapevano perfettamente che non potevo essere fuggito molto lontano, e un colpo di entrambi alla loro massima potenza sarebbe bastato per scoprire la mia ubicazione.

Era una lotta contro il tempo.

Non distruggeranno Los Angeles

Incredulo, mi voltai alle spalle cercando di capire chi avesse parlato. Come diavolo avevo fatto a non rendermi conto di una presenza tanto vicina a me? Ero davvero terrorizzato fino al punto da non accorgermi di un estraneo dentro la stanza?

Sta tranquillo, mio caro giovanotto… non stai impazzendo. Semplicemente, non hai mai visto dei quadri prendere vita propria!

Dei… dei quadri?

A bocca aperta, mi resi finalmente conto di cosa stesse succedendo attorno a me. L’intero ufficio del Preside, infatti, era colmo di quadri ritraenti tantissimi personaggi a me poco noti, di cui non avevo mai sentito parlare. La particolarità di quegli ornamenti, tuttavia, era che le loro immagini erano tutte in movimento, come se fossero decine e decine di televisori appesi al muro. Quello che mi aveva parlato, però, ritraeva un uomo a me molto noto, e tanto caro a Cargoth.

Erano passati dieci anni dall’ultima volta che avevo visto Gandalf il Grigio, e mi fece uno strano effetto rivederlo attraverso un quadro vivente.

Per prima cosa, Dragon Oronar, ti consiglio di sigillare la porta dalla quale sei entrato… in questo modo, i tuoi nemici non potranno scovarti velocemente. Punta il tuo Key-Blade verso la serratura e pronuncia la formula – ALOHOMORA -

Prontamente, fidandomi di quell’uomo, decisi di ubbidirgli. La serratura di quel portone scattò subito dopo aver terminato di pronunciare la formula, e la stanza rimase completamente bloccata. Una sottile pellicola di energia si sviluppò attorno alle pareti di quella stanza, come un rivestimento.

E’ una barriera che si attiva al sigillo di questa porta. Quella in cui ti trovi è una Stanza delle Necessità, che può essere scoperta solo da chi ne abbia bisogno e dove potrai trovare tutto ciò di cui hai bisogno. Per farla apparire bisognerebbe passarci per tre volte davanti, pensando a una necessità con molta intensità; peccato che Gabor, molto saggiamente, si sia ‘dimenticato’ di sigillarla… e devo ammettere che il suo lampo di genio, stavolta, è stato provvidenziale per te

Perciò non riusciranno più a trovarmi?

Esattamente, ma non possiamo adagiarci sugli allori. Se loro non ti troveranno, allora faranno saltare questo pianeta e ti uccideranno” mi redarguì Gandalf, severamente “Dobbiamo escogitare un piano per salvarti la vita, preparandoti inoltre alla battaglia contro il Sommo Sacerdote…

La faceva facile lui. Era letteralmente un quadro!

La prima cosa a cui dovremo pensare, innanzitutto, è una via di fuga di emergenza. Raggiungi nuovamente la scrivania di Gabor e fruga tra i suoi cassetti. La prima cosa che dovrai cercare sono due guanti fatti in pelle con cucito, sul dorso, un particolare simbolo circolare. Quando li avrai trovati, infilateli senza fare storie. Poi, sempre dentro quei cassetti, cerca un anello verde e uno giallo. Mettiteli in tasca, quando li trovi, ma mi raccomando… non toccarli se prima non ti sarai messo i guanti!

Anche stavolta ubbidii senza fare alcuna storia. Non riuscivo a capire il motivo per il quale quegli oggetti fossero così importanti, anche perché mi sembravano davvero fin troppo comuni…

… ma d’altronde stavo ricevendo consigli dal più famoso Grande Druido mai esistito sul pianeta Iovis! Se lui mi diceva di fidarmi, non potevo che acconsentire alle sue richieste.

Ottimo, ragazzo. Sappi che, una volta infilato l’anello Giallo, riuscirai a raggiungere la Foresta di Mezzo, una meta-dimensione nella quale potrai raggiungere nuovamente i tuoi amici. Ti basterà tuffarti nel laghetto giusto scambiando i due anelli! Ricordati! Il giallo ti allontana dal mondo dei vivi, il verde ti riavvicina!

Giallo va via, Verde ritorna… tutto chiaro!” affermai, recependo al volo i suoi insegnamenti.

Ottimo… per i guanti, so solo che Gabor ci teneva tantissimo e che non li ha mai mostrati a nessuno. Glieli aveva regalati il suo vecchio maestro, Albus Grindelwald” mi spiegò Gandalf, tristemente, rivelandomi “Gabor mi ha soltanto detto che il suo maestro lo obbligava a esercitarsi con la magia indossandoli, come se qualcosa di particolare potesse attivarsi… ma non ha mai scoperto cosa…

Un potere nascosto…

… può darsi, ma io te li ho fatti indossare per impedirti di toccare l’anello giallo con la pelle nuda, inavvertitamente. Il potere che voglio donarti si trova all’interno della cassaforte nascosta dietro il mio quadro. Io non conosco la combinazione, ma tu puoi subito sbloccare il meccanismo. Dico bene, Dragon Oronar?

[Villain – BOKU NO HERO ACADEMIA]

Senza perdere tempo, afferrai il quadro e lo poggiai sul muro, mentre portai il mio orecchio sul coperchio della cassaforte in metallo, facendo girare la rotellina con molta agilità. Con il mio udito sviluppato, ero in grado di percepire lo sblocco di quel codice come se stessi ascoltando musica dalle cuffie di un MP3. In meno di quindici secondi, io avevo già aperto la cassaforte.

Rimasi sorpreso quando percepii uno strano e intenso potere pervadere ogni centimetro del mio corpo. Scacciai immediatamente quelle sensazioni sgradevoli, rendendomi conto provenissero da un piccolissimo anello in oro zecchino, su cui era incastonato un piccolo ma preziosissimo rubino.

Doveva trattarsi di un oggetto magico molto potente, ma anche molto pericoloso se fosse finito in mani sbagliate.

Un tempo ho combattuto per un anello simile a questo, ma nel tuo caso posso fidarmi ciecamente, anche perché il tuo Key-Blade manterrà puro l’oggetto che sto per donarti. Si tratta di un Anello del Potere, forgiato da Celebrinbor nella seconda era, e il suo nome è Narya. L’ho portato con me fino al giorno della mia morte e avevo chiesto a Gabor di conservarlo, fino al giorno in cui avrebbe incontrato qualcuno degno di indossarlo… e tu, Dragon Oronar, lo sei

Ero a dir poco senza parole. Non mi sembrava vero.

Gandalf voleva donarmi un cimelio così prezioso senza farmi alcuna domanda?

Che poteri possiede?

Nessuno. Ora è un comunissimo anello!

Tutto l’hype che avevo inizialmente svanì nel nulla.

Era un anello qualunque? Ma che…

Quell’anello era in grado di instillare la speranza, coraggio e audacia in coloro che lo circondavano, dando loro la forza per combattere la tirannia e la disperazione. In più proteggeva dal male chi lo indossava e ciò che lo circondava. Questi poteri sono spariti centinaia di anni fa, quando la minaccia più grande per il mio mondo di origine ha cessato di esistere. Tuttavia, ho come l’impressione che qualcosa sia accaduto quando l’hai intravisto… non è così?

Me lo sarei dovuto immaginare che quel vecchio si rendesse conto del mio precedente tremore.

Quindi, ricapitolando quanto mi avesse detto Gandalf, Narya si attivava solo quando vi stava una grandissima minaccia, perciò i suoi poteri erano tornati nel momento in cui il Sommo Sacerdote aveva iniziato la sua scalata al Trono di Dio Supremo.

Ti avviso, però… non so cosa potrebbe accadere quando lo indosserai. C’è un’altissima probabilità che la tua forza venga incrementata, ma potrebbe anche donarti altri poteri a me sconosciuti. Narya ha una propria volontà. Sarà lui stesso a farti capire se ti ha accettato oppure no!

Potrei perfino essere rifiutato?

In tal caso… verresti arso vivo dalle fiamme di Anor!

Bella prospettiva. Dovevo correre quel rischio oppure no?

C’era poco da scegliere, in quel momento.

O la va o la spacca!” affermai, tirando un lungo sospiro e allungando la mano verso quel prezioso cimelio, pronto a rischiare tutto, per un’ultima volta, contro i miei vecchi nemici.

 

***

 

Dimensione ALFA – Palazzo dei due Zeno

 

Nel mentre…

 

BETA CHI

[What Can You See In Their Eyes – BLEACH]

Quando ero entrata dentro quel palazzo, tutto mi aspettavo tranne che di assistere a uno scontro così violento. Asia e Sloth se le stavano dando letteralmente di santa ragione, senza risparmiare nemmeno un colpo.

Durante il viaggio di ritorno verso Narnia, la giovane donna aveva spiegato quale fosse il suo potere ai miei compagni, e loro me l’avevano spiegato l’altra notte. La ragazza di colore, quando era giunta su Anomaly, non era ancora morta ma si trovava in uno stato di coma permanente. Questo, di conseguenza, le aveva permesso di non ricevere limitazioni sulle sue capacità combattive. Quella, di conseguenza, era la sua Anomalia.

Non importava contro chi si trovasse. La sua Anomalia consisteva nell’essere sempre più forte dell’avversario che le si parava contro. Non sapevo, tuttavia, quale Dazio le fosse stato imposto per mantenere il suo potere anche nel mondo dei vivi.

Grazie al cielo, riuscivo a stare loro dietro. Non potevo uccidere un nemico come Sloth, ma potevo distrarlo per donare ad Asia un’apertura.

Fu proprio uno dei miei affondi, con il mio Key-Blade, a distrarre il Deadly Sins quel tanto che bastava per consentire alla ragazza di colore di colpire il nostro nemico con una delle sue frecce, che perforò da parte a parte il cuore di Hitomi…

… fu a quel punto che, però, il tempo venne rigirato.

Tutti e tre eravamo tornati nelle posizioni di partenza, e Sloth era ancora vivo.

Che peccato… tutta fatica sprecata” dichiarò il demone, sogghignando soddisfatto “D’altronde… tu, Asia, non puoi uccidere nessuno! Tu resterai più forte del tuo avversario, ma non puoi togliergli la vita. Anche se volessi, tu non puoi vendicare la donna che hai amato!

Asia, visibilmente inferocita, si gettò nuovamente all’assalto del suo nemico. Nonostante quest’ultimo avesse l’aspetto di Hitomi, lei non si faceva ingannare così facilmente e, con un’agilità a dir poco impressionante, infilzò una delle sue frecce nella carotide del demone, affondando l’arma dall’alto verso il basso e tranciandogli l’aorta.

Sarebbe dovuto morire istantaneamente, ma non funzionò nemmeno stavolta. Come prima, anche in quel caso tornammo al punto di partenza, come se nulla fosse successo, e Sloth stava magnificamente.

Niente da fare, baby… io sono ancora tutto intero!” la prese in giro lui, soddisfatto, puntando il pollice verso di se “Non puoi sconfiggermi, mettitelo bene in testa! Non sto nemmeno usando il massimo dei miei poteri! Come pensi di cavartela? Sei finita in un loop infinito!

Riuscivo a leggere la frustrazione negli occhi della donna di colore, che non sapeva più che pesci pigliare. Hitomi era morta e l’Anomalia di quest’ultima era passata a Sloth. Come se non bastasse, lui non stava minimamente utilizzando i suoi massimi poteri. Se era davvero in grado di rubare le Anomalie degli altri guerrieri, Asia rischiava seriamente di farsi ammazzare.

Al Deadly Sins bastava rubare l’Anomalia di Asia, e a quel punto…

… no…

… se l’avesse fatto, lui non avrebbe potuto più ucciderci!

ASIA! CONTINUA AD ATTACCARLO!” le intimai, con decisione, ridandole speranza “IO TI RAGGIUNGERO’ QUANDO AVRO’ ESCOGITATO QUALCOSA PER FERMARLO!

Ti credevo molto più intelligente, mocciosa” mi redarguì Sloth, sogghignando deluso “Ti rendi conto del guaio in cui si è cacciata la tua alleata? Lei non può uccidermi!

Ma tu non puoi rubarmi l’Anomalia!

Sloth venne totalmente colto alla sprovvista. Prima che lui potesse rendersene conto, Asia si era portata alle sue spalle, aggrappandosi al suo collo con il braccio destro e allungando la mano del sinistro verso la sua tasca…

… dove la guerriera di colore aveva nascosto l’Anello Giallo, anch’esso datole da WALL-E!

Cos… NO! FERM…

Fu più che sufficiente. Asia e Sloth sparirono dalla mia vista, e io restai completamente da sola.

No… assieme a me vi stava Ingrian, ancora immerso nel suo loop.

Incredibile cosa fosse riuscito a fare Sloth al Sommo Sacerdote. La creatura più potente di tutti i tempi era stata colta in fallo dal suo stesso alleato. Tuttavia sapevo di non poter ancora colpire quell’essere, nemmeno se si trovava immerso nella sua illusione. I miei colpi non avrebbero fatto altro che risvegliarlo. Era più saggio tornare dagli altri e aiutarli a combattere…

… perché, ormai avevo compreso, tutti quei pezzi di Majin erano andati all’assalto dei miei amici!

 

***

 

Anomaly – Caverna delle Meraviglie

 

Nel mentre…

 

AI

[Benibara - NARUTO]

Fiù… per fortuna Keiichi e Pecan stanno ancora bene

Io e Jiren eravamo entrati dentro la Caverna delle Meraviglie, mentre Peanut era rimasta all’interno della Quercia Sacra, con la missione di proteggere Fatima e distrarre tutti i nemici che avrebbero osato staccare anche solo una foglia da quel luogo così importante per Anomaly.

Ero certa che la folletta, con il supporto degli altri nocciolini, sarebbe stata in grado di tenere a bada i nostri avversari, come Goku si sarebbe occupato dei guerrieri attorno all’immensa struttura arbustiva.

Dovevamo soltanto avere fiducia in Keiichi e Pecan, i quali si erano fusi in un’unica entità. Assomigliava tantissimo a Keiichi, ma le sue orecchie erano allungate come quelle del suo amico folletto, e il suo viso era molto più asciutto e spigoloso, come quello di un adulto.

In quel momento, la Fusione Anomala tra i due stava seduta davanti allo scrigno di Malrion, poggiandoci sopra una mano con delicatezza. Sembrava stesse dormendo.

Si riprenderanno?” domandai a Jiren, il quale mi fece segno di sì con la testa.

Certo! Se fossero stati rifiutati dallo Scrigno, di loro non sarebbe rimasta alcuna traccia

Annuii, più tranquilla. Il nostro destino, purtroppo, era nelle mani di quel giovane ragazzino.

Improvvisamente, il grigio si voltò verso l’entrata della caverna, con aria minacciosa. Io feci altrettanto, capendo subito quale fosse la situazione.

Come aveva previsto Peanut, i nemici più pericolosi erano giunti dal sottosuolo, fuoriuscendo da esso come se fossero fantasmi. Si trattava di tre losche figure, accompagnate ciascuno da un proprio custode.

Ne riconobbi due all’istante. Uno di questi, purtroppo per me, era il Dr. Gelo in persona. A differenza del suo aspetto mortale, aveva un braccio robotico al posto di quello destro e il suo custode era un piccolo robottino molto simile a WALL-E. Il secondo era Bear, il partecipante al torneo dell’undicesimo universo, il cui custode era letteralmente un orso alto dieci metri, il quale aveva molte ferite lungo il suo corpo, probabilmente causati da uno scontro ravvicinato contro Peanut e i Nocciolini.

Il terzo, invece, assomigliava tantissimo a Jiren. Di carnagione rossastra, era molto più magro rispetto al mio compagno e portava una lunga barba incolta. I suoi occhi, a differenza di quelli del grigio, trasmettevano malvagità dalle sue pupille. Il suo custode, mi resi conto, era simile agli angeli descritti dalla religione cristiana, ma non trasmetteva per nulla bontà d’animo.

Jiren, purtroppo, lo conosceva perfettamente.

… ancora tu…

Ci rincontriamo, giovane Jiren…” affermò costui, per niente sorpreso di rivedere il grigio “… sono passati cinque anni da quel giorno… vedo che le mie maledizioni hanno avuto effetto

Jiren… chi è quel tizio?” domandai al mio compagno, il quale ammise con grandissimo disprezzo.

E’ colui che ha ucciso i miei genitori… il suo nome è Lusfer ed è uno dei guerrieri più potenti che io abbia mai affrontato… anche più del tuo sen-sei Goku! Per sconfiggerlo, i Pride Troopers si sono alleati con le Palle di Fuoco Kamikaze… e in quella battaglia, purtroppo per noi, ha fatto sparire metà dei nostri universi con un semplice incantesimo!

O misericordia…

… dovevamo vedercela contro un mostro del genere?

Hai del fegato a metterti contro di me, Jiren…” continuò Lusfer, per niente intimorito dallo sguardo omicida del grigio “… speri veramente di potermi sconfiggere?

Perché non ci provi?” lo sfidò l’alieno, pronto al combattimento “Sono passati cinque anni da allora… posso toglierti di mezzo anche ora, se lo desidero!

Se ci trovassimo nel mondo reale, sarebbe così” puntualizzò il Dr. Gelo, spiazzando il mio amico “Tuttavia, Lusfer è stato qui, su Anomaly, per quasi cinquant’anni e non li ha passati senza far nulla! Voi, invece, siete morti recentemente e avete perso tutti i vostri iniziali poteri! Non sperate di cavarvela contro abitanti di Anomaly al pieno delle loro capacità!

Su quel punto, purtroppo per me, lo scienziato aveva pienamente ragione. Non conoscevamo quali fossero le Anomalie dei tre guerrieri che, a differenza nostra, avevano avuto molto più tempo per allenarsi. Inoltre, nessuno di loro era in modalità Fusione Anomala…

… ergo, potevano diventare centinaia di migliaia più forti di noi.

Quello sì che era un guaio. Era come se fossimo finiti all’interno di un video-gioco. Non esistevano solo le regole dettate da Anomaly, ma ve n’era una alla quale avremmo dovuto prestare attenzione se volevamo sopravvivere. Ogni abitante di quel mondo, come il personaggio dei videogames, possedeva un livello e poteva aumentarlo se lo desiderava.

Davanti a me e Jiren, che eravamo paragonabili a un livello 1, purtroppo c’erano tre guerrieri con un livello molto vicino al 100.

Non c’era partita.

Dovevamo far perdere loro tempo, cercando di guadagnare secondi preziosi ai nostri compagni e ai due che stavamo proteggendo alle nostre spalle.

Perché siete venuti qui? Cosa puntate a fare nella Caverna delle Meraviglie?” chiesi a Bear, il quale sembrava molto più minaccioso rispetto alla prima volta che l’avevo conosciuto.

Immaginavamo che voi non ne sapeste nulla” dichiarò proprio quest’ultimo, cominciando a camminare vicino alle pareti della caverna e rivelandoci “Perciò non vi è stato detto nulla sulle Gemme Peccaminose!

Sia io che Jiren eravamo leggermente confusi. In effetti non avevo mai sentito parlare da quando avevo messo piede su Anomaly, e il grigio sembrava altrettanto spaesato.

Dovete sapere che, fino a duecento anni fa, esistevano sette pietre chiamate Gemme Peccaminose, grazie alle quali si poteva incrementare enormemente la propria potenza, oltre ad annullare il proprio dazio se si entrava in possesso di una di queste” cominciò a spiegarci Bear, osservando estasiato l’interno della grotta in cui ci trovavamo “Purtroppo, dopo la sconfitta di un tale Judas, tutte e sette queste pietre sono state distrutte per impedire che qualcuno potesse abusare di quei poteri…

… e tiro a indovinare… voi volete ricrearle!?” compresi al volo io, allarmata “Avete la minima idea di quello che sta avvenendo, nel mondo dei vivi?! L’intera Dimensione Immaginaria rischia di sparire! A cosa possono servirvi queste pietre?!

Ma che domande? A ritornare in vita!” esclamò il Dr. Gelo, con nonchalance, rivelandoci inoltre “C’è una regola, di Anomaly, che nessuno vi ha ancora detto… l’anima di chi ritorna in vita va a finire non nella dimensione di provenienza, ma in quella opposta! Ergo…

Se io fossi tornata in vita, sarei finita nella Dimensione Reale e non in quella Immaginaria, e lo stesso valeva per quei tre. Ottenere il vantaggio di queste fantomatiche gemme a un mese circa dall’apertura del Colosseo della Rinascita equivaleva a giocare sporco contro coloro che volevano ottenere quel premio correttamente.

… che branco di idioti… quella regola non è mai esistita!

[Gouchini Tatsu - NARUTO]

Quella era la voce di Keiichi? Quando si era svegliato?

Prontamente, il giovane ragazzino si era portato davanti a noi. Non aveva ancora disattivato la sua Fusione Anomala, e questo lo rendeva più minaccioso che mai.

Siete venuti dentro questa Caverna perché credevate, erroneamente, che le Gemme Peccaminose provenissero dalle pietre preziose incastonate tra queste pareti” continuò il fratellino di Asia, quasi divertito dalla reazione sbigottita di tutti e tre i nostri avversari “Quello che cercate non può essere riprodotto perché si tratta di gioielli appartenenti al mondo reale, incantati da Bellinherta Harke, la Dea Suprema precedente a Zarama e Zeno. Solo un Dio Supremo potrebbe donare poteri del genere… e, al momento, non esiste alcun essere divino in grado di creare anche solo una Gemma Peccaminosa. Non solo…

… adesso siete anche circondati!

Sì! Grazie al cielo, Son Goku e tutti i Nocciolini erano riusciti a raggiungerci dopo aver sconfitto tutti i nemici esterni alla struttura arbustiva, e li avevano accerchiati.

Per Lusfer, Bear e il Dr. Gelo era finita!

Ancora tu, bastardo…” affermò lo scienziato, visibilmente irato dopo aver intravisto il suo più grande nemico.

I due si erano combattuti per anni, e Goku ne era sempre uscito vincitore. Dubitavo che, questa volta, il vecchio avrebbe vinto contro il sayan, anche perché era circondato.

Arrendetevi e andate via da qui! Rispettate le regole, se desiderate tornare in vita!” li minacciò Keiichi, evocando una lancia di metallo sulla sua mano “Altrimenti, saremo costretti a trascinarvi in prigione… e vi negheremo quest’opportunità per l’eternità!

Per tutta risposta, quei tre coglioni si voltarono verso i loro Custodi. Era palesemente chiaro il loro obiettivo.

E sia…” comprese Keiichi, con sguardo minaccioso, puntando la sua arma verso di loro e ordinando a me e Jiren “… VOI DUE PROTEGGETE LO SCRIGNO! SE RICEVE ANCHE SOLO UN GRAFFIO, QUESTO MONDO IMPLODERA’ SU SE STESSO!

 

***

 

Dimensione di Conton City

 

Nel mentre…

 

AYUMI

[Kakuzu - NARUTO]

Ero sopravvissuta per miracolo all’attacco omicida di ALFA Simon, anche grazie all’intervento di tantissimi guerrieri che conoscevo. Lilith mi aveva raccolto da terra e mi aveva tratto in salvo, vicino all’entrata del Covo del Tempo. Qui, io fui in grado di ristabilirmi completamente, riuscendo anche a recuperare la vista.

Ero tornata al cento per cento della mia forza.

Il mio nemico aveva sottovalutato la mia resistenza, e non di poco. Credeva, erroneamente, che con ferite del genere io non sarei potuta tornare a combattere, ma non era così. Inoltre, io non possedevo più un solo cuore e Lilith si rese conto di ciò, osservandomi sbalordita.

Incredibile… ma quanti cuori hai assorbito, piccola?!

Quelli di tutti i guerrieri caduti a Conton City” spiegai io, tristemente, ammettendo “Tuttavia, quel farabutto potrebbe uccidermi disintegrando questo corpo… in quel caso, io morirei come una persona qualunque… e pensare che stavo per sconfiggerlo! Potrei dargli del filo da torcere anche adesso… se solo…

La regina dei Demoni, davanti alle mie parole, rimase completamente spiazzata. Lei non poteva sapere nei particolari quello che era successo durante la battaglia tra me, Cell e ALFA Simon.

… Ayumi… dimmi tutto ciò che ti serve! Io prometto che ti darò tutto l’aiuto possibile, se vuoi sconfiggere ALF…

Improvvisamente, però, qualcosa ci distrasse dai nostri discorsi.

Nel cielo, infatti, erano apparse migliaia e migliaia di luci, e tutte possedevano un’aura a dir poco malvagia.

Una di queste, per nostra sfortuna, atterrò davanti ai nostri occhi e prese forma.

Un momento…

… no…

… impossibile…

Ma… ma quello…

… è una copia, non è quello reale” mi rassicurò Lilith, ma solo in parte “Tuttavia, possiede le cellule di Majin Buu e la sua aura è troppo simile a quella di Sloth… porca miseria! Non potremo proteggere il Covo del Tempo con così tanti nemici ad assaltarlo!

Prima che potessimo rendercene conto, altre cinque di queste entità si erano gettate all’attacco di Lilith, cogliendola alla sprovvista.

Ma che cazzo… ha copiato perfino le loro capacità?!

Quelli che la stavano affrontando, infatti, erano copie perfette dei suoi vecchi compagni già morti durante quella guerra, ovvero Lust, Greed, Envy, Gluttony e Wrath. Per colpa loro, la regina dei demoni non fu più in grado di proteggermi e venne allontanata da me e dalla copia di Junzo che, famelicamente, cominciò ad avvicinarsi a me.

Avrei potuto contrastarlo, se avessi voluto, ma il mio corpo si era paralizzato per lo shock. I ricordi di quanto quel maniaco mi avesse fatto esplosero nella mia mente, come un fuoco d’artificio scoppiato nel bel mezzo del silenzio, e non riuscivo più a recuperare lucidità.

Oltre a ciò, riuscivo a percepire l’aura del mio nemico ed era immensa. Ero riuscita a combattere contro ALFA Simon perché lui era stato indebolito, ma ora avevo di fronte un Majin al massimo della sua forza.

Da sola, non ce l’avrei mai fatta.

Qualcosa di umido cominciò a colare dai miei pantaloni. Me l’ero letteralmente fatta addosso.

I… Itachi… aiuto…

Prima che quel farabutto potesse sfiorarmi con un dito, il mio ospite prese completamente possesso del mio corpo e fu in grado di evitare il primo colpo del mio avversario…

… ma non fu in grado di prevedere il secondo.

Itachi non aveva mai affrontato un Majin. Non sapeva che quel mostro poteva attaccare da qualsiasi parte del suo corpo, e perciò venne preso in pieno dal pugno fuoriuscito dallo stomaco del demone artificiale, che mi spezzò letteralmente il fiato.

A un mostro come quello, quella distrazione era più che sufficiente. Un secondo dopo avermi colpito, quella creatura si era trasformato in una melma, pronta ad assorbirmi.

Stavo per unirmi nuovamente a Junzo…

… non poteva esserci morte più umiliante, per me.

Violentata, abusata sessualmente e uccisa dallo stesso uomo, a soli sei anni. Il mondo ce l’aveva proprio con me.

- Ayumi… perdonami… -

No. Itachi non doveva scusarsi con me. Lui aveva già compiuto un vero miracolo, in quei giorni. Lui mi aveva spiegato fino in fondo cosa fossi davvero, e non mi aveva mai giudicato come un mostro. Era anche grazie a lui se avevo avuto il coraggio di rapportarmi con Cell…

… se non altro, avrei nuovamente raggiunto i miei amici nell’aldilà…

… Goku Sen-Sei…

… Ai…

… e anche Cell…

… perdonami, Leonardino…

 

Riapri gli occhi, mocciosa

 

Quella era la voce dell’androide. Ero già morta? Se era così, non avevo minimamente sofferto.

Prontamente ubbidii alle parole dell’essere perfetto…

… e rimasi sbigottita quando mi accorsi che, in realtà, mi trovassi ancora nel mondo dei vivi.

La copia di Junzo era stata sbattuta dall’altra parte della piazza, distruggendo il sistema ad ologramma raffigurante Chronoa. Era ancora vivo, ma metà del suo corpo era andata in cenere.

Io, invece, mi trovavo fra le braccia del mio inaspettato salvatore…

… eppure io l’avevo creduto morto! Non si era auto-distrutto per cercare di uccidere ALFA Simon? Come aveva fatto a sopravvivere?

E’ la seconda volta che ti salvo la vita! Ti sei scordata che ho i geni di Majin Buu dentro il mio corpo?” mi rimproverò scherzosamente lui, lasciandomi andare e dandomi un buffetto sui capelli “Vedi di non accumulare troppi debiti, perché poi li rivorrò tutti indietro!

Commossa e grata che Cell fosse ancora vivo, annuii con la testa e mi preparai nuovamente a combattere. Anche Itachi si era ripreso dallo spavento ed aveva nuovamente ripreso il controllo del mio corpo, pronto a combattere. Aveva subito attivato lo Sharingan mentre io avevo riaperto anche la mia terza pupilla, quella al centro della fronte, dove avevo appena attivato il Rinnegan.

In due, ero certa, saremmo riusciti a sconfiggere Junzo in ben che non…

MASENKO!

Sia io che Cell rimanemmo a bocca aperta quando il nostro avversario venne completamente incenerito da quell’improvviso attacco partito dall’alto, non lasciando alcuna traccia della copia di Junzo.

Di fronte a noi era atterrato un guerriero che Cell conosceva come le sue unghie, perché era stato la causa della sua prima dipartita.

Una mano, Cell?

Ce l’avremmo fatta anche da soli, bastardo!” gli rispose, scocciato, il bio-androide ma dal suo tono riuscii a percepire anche una leggera punta di sollievo.

Gohan non era il solo ad essere arrivato a Conton City. Riuscivo a percepire l’aura di tantissimi dei nostri amici. C’erano Midoriya e Ochaco che stavano combattendo insieme per sconfiggere le copie dei loro più grandi nemici, e assieme a loro vi stavano anche Bakugo e Kyoka. Percepivo anche l’aura di Peach, la quale stava facendo piazza pulita di tutti i suoi nemici insieme a Vegeta.

E non solo loro. Erano arrivati tutti!

Erano venuti ad aiutarci!

Anche Lilth aveva ricevuto un aiuto a dir poco inaspettato, da parte della persona che più di tutte non ci aspettavamo potesse intervenire.

C-Chronoa?!

Ebbene sì. Anche la Kaio-Shin del Tempo aveva deciso di combattere, intervenendo personalmente nel combattimento tra la regina dei Demoni e le copie dei suoi vecchi compagni. Entrambe le donne si erano portate vicino a noi tre, pronte alla lotta.

Ayumi! Tu hai detto di avere un piano per sconfiggere ALFA Simon, giusto?” mi domandò ancora una volta Lilith, imperterrita “Sei sicura?

Sì!” confermai io, spiazzando tutti i miei compagni “Lui è un terrestre come noi e ha un solo cuore… la sua forza proviene soltanto dalla Fusione Anomala con la sua versione di Zero… se riusciamo a togliergli la vita e distruggerlo, allora avremo la vittoria in tasca!

E tu hai già trovato un modo per farlo, non è così?” capì subito Cell, puntando lo sguardo verso di me e chiedendomi “Ora voglio farti una domanda, Ayumi… questo puoi farlo soltanto tu, oppure potrebbe esserci qualcun altro che potrebbe…

… no. Questo posso farlo solamente io

Tutti sospirarono arrendevoli. Sapevo perfettamente il motivo per il quale loro non volevano mandarmi a combattere nuovamente contro ALFA Simon…

… perché altrimenti io ci avrei rimesso la mia vita.

Lilith… io non voglio più diventare Dio Supremo

I nostri compagni, io compresa, si voltarono verso di lui con aria confusa. La regina dei Demoni, al contrario, aveva già compreso il messaggio nascosto di Cell…

… l’avrei voluto capire anche io, prima che Lilith mi cogliesse alla sprovvista.

Ma cos… NO! LILITH! NOOOOO…

Prima che potessi accennare qualche protesta, la regina dei demoni mi assorbì dentro al suo corpo. Io, purtroppo, non feci in tempo a evocare una barriera e venni completamente inglobata, senza riuscire a liberarmi. Nemmeno Itachi mi aveva aiutato stavolta…

… lui aveva già capito, e mi aveva impedito di intervenire.

 

***

 

Dimensione ALFA – Palazzo dei Due Zeno

 

Nel mentre…

 

BETA CRISTAL

[Itachi’s Theme - NARUTO]

Quindi era quello il Palazzo del Dio Supremo. Che struttura singolare. La sua forma ricordava un simbolo, il cui significato era ‘tutto’ da quello che mi aveva raccontato la mamma quando ero piccola.

Entrai al suo interno, seguita a vista d’occhio da Pride. Dovevo fare attenzione a non farlo arrabbiare, o avrebbe cercato di uccidermi prima del tempo.

In questo, Hinode era stata molto chiara. Dovevo attaccarlo solo quando lui si sarebbe distratto. In caso contrario, non avrei mai vinto e sarei morta troppo presto.

In base a quello che avevo appreso sulla mia Linea del Destino, io e Pride avremmo dovuto incontrare Sloth e il Sommo Sacerdote, i quali mi avrebbero rinchiuso dentro lo stanzino segreto in attesa che ogni Cuore fosse collezionato. Fino a quel momento, i nostri nemici avevano conquistato moltissimi Cuori di Oscurità, quelli recuperati dalle sconfitte dei Deadly Sins e dagli alleati del Sommo Sacerdote. A loro mancavano soltanto Sette Cuori di Pura Luce, e io ne possedevo uno.

Tuttavia, non sapevamo ancora quanti altri Cuori Puri di Luce avessero recuperato, e questo mi preoccupava.

Raggiungemmo la Sala del Trono, in quel momento totalmente vuota, e scendemmo dentro quella piccola botola, raggiungendo lo stanzino segreto del Sommo Sacerdote.

Peccato solo che, in quel momento, dentro la stanza ci fosse solo quest’ultimo. Di Sloth, Asia o Hitomi non c’era alcuna traccia. Inoltre avevo trovato strano il fatto che non ci fosse alcuna battaglia in corso dentro quel palazzo. Da quello che ci aveva detto ALFA Kairi, metà del loro gruppo si era diretto verso il palazzo dei due Zeno.

Cosa diavolo stava succedendo?

Mio… MIO SIGNORE! SI RIPRENDA! COSA STA SUCCEDENDO?!

Impietrita, crollai in ginocchio quando il Sommo Sacerdote si voltò, confuso, verso di noi. Era molto spaesato, e si stava voltando frequentemente da una parte all’altra, cercando di comprendere quello che stava succedendo.

Dove… dove sono finite? Dov’è quel figlio di…

Mio signore! Pride l’ha trovato qui, da solo, mentre farfugliava parole al vento” gli spiegò il demone, visibilmente scosso dal comportamento del suo signore “Non c’è nessun altro, al palazzo, oltre a noi due e questa giovane

Le parole di Pride confermarono tutte le mie preoccupazioni, e l’ansia non fece che salire quando l’angelo si avvicinò a me, cercando di studiare le mie emozioni con il suo sguardo inquietante.

Il Sommo Sacerdote mi passò una mano lungo il viso, scostando una ciocca dei miei capelli. Le sue dita erano così gelide che rabbrividii al loro tocco, ma non accennai alcuna protesta.

Non potevo.

Quindi è così… Sloth mi ha tradito e ha fatto fuggire quelle due stronze

Spalancai gli occhi, sbalordita da quella rivelazione. Sloth aveva attaccato il suo capo? Perché l’aveva fatto?

Co-COSA?! IL COMPAGNO D’ARMI DI PRIDE HA ATTENTATO ALLA SUA VITA?!

No, idiota… lui non potrebbe uccidermi in ogni caso, non fin quando sono un Angelo” lo redarguì il Sommo Sacerdote, esclamando “Lasciamo che siano i nostri nemici a occuparsi di quell’idiota… d’altronde, Sloth non serviva che a questo!

Che orrore. Il Sommo Sacerdote non aveva alcuna pietà dei suoi stessi alleati. I miei compagni avevano ragione ad affermare che i Deadly Sins fossero semplici burattini nelle mani di un folle megalomane.

Le previsioni di Hinode non avevano accennato a nulla riguardante un tradimento di Sloth. Il mio compito, per sconfiggere Pride, sarebbe dovuto essere quello di provocare i due Deadly Sins per farli scontrare tra di loro. Il demone dell’orgoglio avrebbe pugnalato quello dell’accidia alle spalle, e io avrei ucciso a mia volta Pride a tradimento con la Spada di Narnia.

Senza uno di loro, tuttavia, ero spacciata.

Comunque… sono contento che tu sia tornato qui, Pride. Vedo che ti sei portato dietro uno dei nostri obiettivi!

Pride l’ha fatto, mio signore. Lui ha recuperato sia la giovane Cristal che lo Scrigno Segreto

Con grande orgoglio, Pride consegno l’ambito premio al Sommo Sacerdote che ricevette in mano lo scrigno per anni nascosto a tutto il mondo.

All’inizio l’osservò con molta perplessità. Sembrava ancora più confuso di prima.

Pride… te l’hanno consegnato di loro spontanea volontà, vero?

Esattamente. I nostri nemici si sono tutti arresi, senza che Pride combattesse contro di loro. In cambio dello Scrigno Segreto e di BETA Cristal, ha ridato loro ALFA Hinode e ha risparmiato le loro vite. Non solo. Gli è stato concesso di imparare il potere della piccola Eri, grazie al quale Pride potrà riportare indietro nel tempo il suo signore, facendolo tornare un mortal…

 

… sta zitto, Pride. Sei solo un povero idiota…

 

Sia io che il demone restammo paralizzati per lo shock quando fummo avvolti dall’aura di quel mostro. Era impossibile restare impassibili di fronte a quella potenza terrificante.

La sua superiorità, in confronto a quella dei miei compagni, era troppo evidente.

Ma… mio signor…

… ti sei fatto gabbare da un branco di sciocchi mortali, e te l’hanno fatta sotto il tuo naso senza che tu te ne rendessi conto! QUESTO NON E’ IL MIO SCRIGNO! QUI NON C’E’ QUELLO CHE HO NASCOSTO!

L’angelo aprì ferocemente la scatoletta, mostrandoci il suo contenuto. C’era un Cuore, vero, ma si trattava di un organo ormai marcio, e non quello che serviva al nostro nemico.

La vera scatola, purtroppo per lui, era già diventata irraggiungibile per il nostro avversario.

Tu… tu sai che fine ha fatto! NON E’ VERO?! DICCI LA VERITA’!” mi ordinò Pride, visibilmente in preda al panico per la reazione del suo superiore.

Dovevo dirglielo, oppure no?

E’ stato portato via dai miei amici… siamo riusciti a tele-trasportarlo in un luogo per voi irraggiungibile. Qualunque cosa ci fosse al suo interno, non lo riotterrete mai più!

Il Sommo Sacerdote, davanti a quelle parole, era diventato pallido come un fantasma. Il motivo era più che chiaro, ai miei occhi.

Senza il Cuore di Malrion, lui non poteva tornare a essere un mortale…

… o meglio, lui poteva ancora farlo, ma non avrebbe potuto vincere.

Signore… Pride le chiede perdono… lui ha commesso un gravissimo errore…

… eccome se l’hai fatto! CI TROVIAMO NEL GIORNO DELLA BATTAGLIA FINALE SENZA IL CUORE ADATTO AI MIEI SCOPI! HAI LA MINIMA IDEA DEL DISASTRO CHE HAI COMBINATO?! LA TUA SUPERBIA E IL TUO ORGOGLIO POTREBBERO AVERCI CONDANNATO A MORTE! NON ESISTONO ALTRI CUORI MORTALI CHE POSSANO SOPPORTARE IL MIO POTERE! DOVE DOVREI TROVARLO, ADESSO!? INOLTRE CI MANCANO ANCORA DUE CUORI DI PURA LUCE! SE NON LI TROVIAMO, SARA’ STATO TUTTO INUTILE!

E… e il potere di Eri? Quello potrebbe ancora servirci, giusto?

RAZZA DI DECELEBRATO! ERI ERA SOLTANTO UN’ESCA PER POTER PUNTARE A CHRONOA! QUELLA BAMBINA PUO’ SOLTANTO REGREDIRE UN CORPO MATERIALE NEL TEMPO, FINO A FARLO SCOMPARIRE… MA SI TRATTA DI UN SEMPLICE QUIRK, UN QUALCOSA CHE ERA IN GRADO DI FARE GIA’ LUST, SE LO DESIDERAVA! MA IO SONO UN ANGELO, UN SEMI-DIO, E SU DI ME QUEI POTERI NON HANNO ALCUN EFFETTO… A ME SERVE SOLTANTO LA KAIO-SHIN DEL TEMPO!

Ecco. Ora era tutto più chiaro.

Quindi era questo il modo in cui il Sommo Sacerdote puntava a diventare un Dio Supremo.

Per prima cosa, avrebbe ottenuto il potere dell’X-Blade recuperando tredici Cuori di Pura Oscurità (quelli degli angeli, corrotti dal potere dei Deadly Sins e dei suoi alleati, più quello che voleva usare per se) e sette Cuori di Pura Luce. In quel modo, avrebbe ottenuto l’accesso a Kingdom Hearts e avrebbe assorbito la sua energia, divenendo imbattibile e indistruttibile.

Per far ciò, tuttavia, doveva tornare a essere un mortale. Un essere vivente, mi era stato insegnato, aveva bisogno di tre Essenze per vivere, e senza una di queste non si era più vivi. Si trattava del Corpo Materiale (ovvero la Logica), del Cuore e dell’Anima.

In quel momento, il Sommo Sacerdote possedeva soltanto la sua Anima. Il Cuore e il Corpo Materiale non li aveva.

Per ottenere quest’ultimo, avevo compreso, si sarebbe servito sicuramente di Chronoa, sempre se fosse riuscito a catturarla. Quello che lo stava mandando più nel pallone, tuttavia, era il Cuore.

Senza di esso, infatti, lui non poteva permettersi di evocare l’X-Blade.

Le parole di ALFA Hinode, in quel momento, presero senso.

 

Se salviamo lei e facciamo sparire quella cosa, a prescindere dalla modalità… allora vinceremo questa battaglia e il Sommo Sacerdote non ci darà più problemi!

 

Avevamo distrutto l’Arrocco del nostro nemico. Non avrebbe più potuto difendersi. Il Re Nemico era già in trappola.

No… non è ancora finita… c’è ancora il piano di riserva!

Orripilata, mi voltai verso il Sommo Sacerdote. O mio Dio…

… un piano di riserva?! Di cosa diavolo stava parlando quel farabutto?

Aveva pensato anche a qualcos’altro?

Pride… hai un solo modo con il quale potrai farti perdonare …” gli ordinò l’angelo, puntandogli il dito contro “… devi recuperare altri Due Cuori di Pura Luce. Non mi importa più se sanno usare un Key-Blade… prendine due e basta! Portali qui, e fai in fretta!

E lei?” chiese il demone, indicandomi con ferocia.

Ero nel panico più totale. Non potevo certamente combatterli da sola. Era andato tutto a farsi friggere. Stavo per morire, e ne ero consapevole…

… per questo, davanti allo sguardo senza pietà dell’angelo, io mi arresi definitivamente.

Era finita.

Sbarazzati del suo Corpo Materiale e della sua Anima. A noi basta il suo Cuore. Del suo Key-Blade Originale, ormai, non me ne faccio più nulla!

NON FARLO, PRIDE!

Tutti e tre ci voltammo di scatto verso l’entrata della stanza segreta. Era arrivata la cavalleria pesante, comandata da BETA Chi.

Parte dei miei compagni erano già arrivati.

 

***

 

BETA CHI

[Sasuke’s Ninja Way - NARUTO]

Avevo provato a lasciare il palazzo dei due Zeno, quando improvvisamente Tanjiro mi aveva costretto a nascondermi dentro una di quelle stanze, azzerando la nostra aura e abbassando il mio respiro. Pride, infatti, era appena rientrato e si era diretto di gran passo verso la Sala del Trono, preceduto niente di meno che da BETA Cristal.

Quella storia non mi piaceva affatto. Se Ingrian fosse riuscito a uscire dal loop temporale, la figlia di Kairi avrebbe dovuto vedersela contro due avversari a dir poco imbattibili. Dovevo aiutarla, in qualche modo.

Per fortuna, qualcuno era entrato assieme a loro dentro il palazzo, senza farsi scoprire dai nostri nemici. Si trattava della sua famiglia (BETA Kairi e BETA Emerald), di Ub, di BETA Malefica e di GAMMA Hinode, Caulifla, Kale e Cabba, di Hiro e GoGo, di Goten e Trunks. Mi unii a loro, spiegando loro quanto fosse successo, e loro si sbrigarono a rivelarmi quello che avevano scoperto e fatto.

Quindi io e la Sezione Anti-Mafia eravamo riusciti a indovinare il contenuto dello Scrigno Segreto. E bravo Shinichi…

… quando ci si metteva, quel ragazzo era in grado di sorprendere chiunque.

Scoprire cosa ci fosse ad attenderci, grazie alla preveggenza di Hinode, mi aveva mandato il cuore in frantumi. Tuttavia, se tutto ciò sarebbe servito a sconfiggere quel farabutto, vendicando tutti coloro che erano morti per colpa sua, allora ero pronta a compiere il mio Destino.

E forse, un giorno, io sarei riuscito a rivederla…

Eravamo entrati in tempo, prima che Pride ammazzasse la povera BETA Cristal. Prontamente, Kale e Caulifla erano intervenute per salvare la giovane figlia di Kairi. Il Deadly Sins avrebbe sicuramente provato a colpire le due Sayan con i suoi poteri, se un’arma non fosse apparsa tra le mani di Cristal…

… ovvero lo Scudo di Narnia, il quale protesse entrambe le guerriere dalla polverizzazione!

Incredibile. Ma allora il potere di quel demone poteva anche essere contrastato?!

Perfetto… altri imbecilli a darci fastidio!” esclamò Ingrian, ormai non più in grado di recuperare la sua compostezza “Cosa volete, stavolta?! Avete già rovinato il mio piano, e ora sono costretto a usare quello di riserva!

Pride… tu non sai tutta la verità sul tuo signore e su Sloth, vero?

Mi bastò quella frase per calamitare l’attenzione del demone, il quale si voltò incuriosito verso di me.

Non dovevo fermarmi in alcun modo. Se l’avessi fatto, Ingrian ne avrebbe approfittato subito.

[Prophet + Crimson Flames - NARUTO]

Il Sommo Sacerdote è un precedente Candidato al Trono di Dio Supremo” si inserì subito GAMMA Hinode, cogliendomi alla sprovvista e portandosi davanti a me “Il suo nome è Ingrian Eyrian, e ha già perso la sua opportunità. Sta cercando di raggiungere la Dimensione Reale, per distruggerla e cancellarla dall’esistenza…

… se ciò dovesse accadere, la vita collasserebbe… e tutti, incluso te, spariremmo per sempre!” conclusi io, affermando successivamente “Per quanto riguarda Sloth… lui ha sempre ingannato i tuoi compagni! Li ha usati per rubare le loro Abilità Vampiriche! Puoi star certo che cercherà di attaccare anche te, quando ne avrà l’occasione!

Pride si voltò, sospettoso, verso Ingrian.

Mio Signore… è vero quello che queste persone hanno detto?

L’angelo, più che mai, era preoccupato per la situazione che si stava creando. Rischiava seriamente di perdere tutti i suoi alleati e di rimanere completamente da solo. Da quello che sapevo, ALFA Simon stava combattendo a Conton City, mentre Asia stava trattenendo Sloth in un’altra dimensione. Se avessimo convinto Pride a mollare il suo superiore, quella guerra era vinta.

Pride presume che questa gente stia dicendo la verità…” comprese il Deadly Sins, la cui rabbia stava improvvisamente crescendo “… PERCIO’ QUEL VERME DI SLOTH PUNTAVA SOLTANTO A FARE FUORI PRIDE, EH?! MA ADESSO LO SISTEMERO’ IO!

NO! TU RESTERAI QUI E OBBEDIRAI AI MIEI…

… PRIDE NON HA ALCUNA INTENZIONE DI SEGUIRE I PIANI DI UN FOLLE CHE VUOLE DISTRUGGERE TUTTO QUANTO! PER ANNI, LUI TI HA SEGUITO PERCHE’ SPERAVA DI POTER OTTENERE LA LIBERTA’, UNA VOLTA CHE TU AVESSI OTTENUTO IL TRONO DI DIO SUPREMO, MA ORA TUTTO GLI E’ CHIARO! TU VOLEVI SOLTANTO USARE PRIDE E TUTTI QUANTI I SUOI COMPAGNI PER I TUOI SCOPI! NON CI AVRESTI MAI DATO LA LIBERTA’, NON E’ COSI’?! SAI COSA TI DICE PRIDE?! CHE PUOI ANDARE A FARTI FOTTERE! LUI ANDRA’ DA SLOTH… E GLI DARA’ UNA LEZIONE CHE NON SI DIMENTICHERA’ FACILMENTE… E POI TOCCHERA’ A TUTTI QUELLI CHE HANNO OSATO PRENDERSI GIOCO DI PRIDE!

Scacco Matto!

Ingrian era ufficialmente rimasto da solo!

Pride, più inferocito che mai, aveva deciso di uscire dalla stanza, pronto ad abbandonare il Palazzo di Lord Zeno…

… c’era solo un piccolo problema.

Cos… NO! LASCIAMI STARE!

VERME! LASCIA ANDARE BETA CRIST…

Lo ammetto. Anche questa volta ero stata troppo lenta. Qualcuno, tra i miei amici, aveva sicuramente sfruttato l’Anello Giallo per andare via dal palazzo, e si era portato dietro tutti quanti, Pride incluso.

Per la seconda volta da quando mi trovavo lì, io ero rimasta completamente da sola con Ingrian…

… e stavolta, lui era totalmente lucido!

Avevo paura anche solo a voltarmi alle mie spalle. Ero certa che, se avessi provato a compiere un solo passo, quel farabutto mi avrebbe fatto qualcosa di orribile.

Perché… perché nessuno riesce a capirmi…

Ogni grammo di ossigeno presente in quella stanza era sparito, e non riuscivo più a respirare lentamente. Ero nel panico più totale, e non la smettevo di tremare.

In tutta la mia vita, posso giurare di non aver mai provato una sensazione di angoscia così straziante.

Pensavo di averla provata con Rum, inizialmente. Poi con Zero, e successivamente con Lilith…

… ma mai, mai nessuno mi fece paura come la voce del Sommo Sacerdote.

Per giorni io l’avevo creduto un essere tanto buono e gentile, ma non avevo capito nulla. Quella serpe aveva indossato una maschera per centinaia di miliardi di anni e, in quel momento, l’aveva gettata definitivamente via.

… fin quando la Dimensione Reale esisterà, ci sarà sempre qualcuno pronto a comandarci a bacchetta… se non ci sarà qualcuno pronto a difenderci da quei farabutti… tutto ciò che ho creato, per renderci completamente liberi, svanirà per sempre. Perché… perché non volete aiutarmi? RISPONDI!!!

Non avevo il coraggio di parlargli. Non avevo le forze per provare a rispondergli a tono. Non poteva uccidermi, ma non osavo immaginare a cosa avrebbe potuto farmi per rendermi un inferno quei piccolissimi istanti.

Avevo già scoperto cosa avesse fatto ad Asia, e il solo pensiero che potesse fare qualcosa di peggiore…

… no…

… non avrei potuto sopportare un dolore del genere.

Nemmeno Tanjiro aveva il coraggio di parlare. Lui aveva combattuto contro moltissimi demoni, ma si era reso conto che, contro quella calamità, non poteva aiutarmi in alcun modo.

Nessuna risposta, vedo…

Cominciai a singhiozzare quando percepii il suo fiato lungo il mio collo. Aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli, lisciandoli con una tranquillità quasi impensabile, vista la situazione. Nonostante ciò, io avevo ancora paura di guardarlo in faccia.

… molto bene… e così sia… vorrà dire che attuerò comunque il mio piano di sterminio…” affermò Ingrian, allungando le sue mani lungo la mia gola.

Era ghiacciato. Le sue dita sfioravano la mia pelle come pugnali incandescenti, e la sua bocca si stava avvicinando sempre di più alla mia pelle.

Ingrian non era un Dio, ma restava comunque un’entità impossibile, per me da sola, da affrontare e sconfiggere. Non aveva bisogno di uccidermi per torturarmi e farmi soffrire, e se n’era reso conto dalle mie lacrime.

No… ti supplico… non farlo…

Ormai la mia Anima stava parlando da sola. Non c’era modo nel quale io potessi far nulla per sfuggirgli. Sapevo cosa avrebbe fatto per umiliarmi, e non avrei potuto fermarlo in alcun modo.

Preferivo la morte, piuttosto che provare quelle sensazioni con quel mostro disgustoso…

… era la mia fine…

… nessuno mi avrebbe protetto, questa volta…

… nemmeno Simon.

 

… no… così sarebbe troppo semplice…

 

Colta alla sprovvista, mi resi conto che qualcosa era apparso attorno a me. Doveva trattarsi di un Incantesimo di Sigillo, perché non ero più in grado di fuggire da quella bolla.

Il tuo Cuore mi sarà utile, mia cara Chi! Per prima cosa, dovrò catturare tutti e sette i Cuori di Pura Luce. Perciò, oltre a te, dovrò rapire anche i Cuori di Hitomi, di BETA Cristal e ALFA Kairi. Ho già quello di Cristal della Dimensione ALFA, mentre gli altri due dovrò cercarli tra coloro che sono ancora vivi!cominciò a delirare Ingrian, quasi ridacchiando Pensavate davvero di avermi sconfitto, non è così? Il mio Piano di Riserva sarà comunque più che sufficiente per sconfiggervi! Dovrò solamente muovermi nei momenti giusti, e nessuno di voi sarà in grado di fermarmi!

Non… non pensare che tutti gli altri te lo permetteranno! Come farai a sconfiggerci, se non puoi ucciderci!?” provai nuovamente a farlo desistere dai suoi scopi, ma lui, ormai, non mi ascoltava più.

Aveva ufficialmente perso il lume della ragione.

Sono proprio uno stupido… avrei dovuto agire in prima persona già da parecchio tempo! Tanto, a prescindere da tutto, mi basterà recuperare tutti i Cuori mancanti e trovare un semplice contenitore in cui reincarnarmi… e questo basterà sicuramente! Chronoa non potrà far nulla per fermarmi… dovrà per forza farmi tornare mortale! SE USERO’ QUEL CUORE, ALLORA NIENTE MI SARA’ IMPEDITO! SI’! POSSO ANCORA FARLO!

Quella sfera, con mio grandissimo orrore, stava cominciando a diventare sempre più piccola, ed io la stavo imitando allo stesso modo. Non mi ero sbagliata.

Ingrian mi aveva imprigionato.

Chi… mia cara Chi… tu e il tuo caro ragazzo avete continuato a boicottarmi e rovinare tutti i miei piani… sarebbe troppo gentile, da parte mia, vendicarmi solo su di te. Sarebbe troppo semplice usarti come un oggetto e umiliarti per l’eternità, nelle maniere più viscide e disgustose che esistano. D’altronde, già qualcuno ha provato a farlo, e non è servito a nulla. C’è un solo modo per metterti a cuccia, piccola puttana da quattro soldi… e l’ho scoperto qualche giorno fa, quando ho fatto uccidere i tuoi genitori…

Se quello era un incubo, io volevo svegliarmi.

Non pensavo potesse esistere il diavolo, nel mio universo…

… ma quest’ultimo si era palesato, davanti a me, e aveva deciso di torturarmi con il mio solo ed unico punto debole…

 

… l’unico in grado di distruggere definitivamente la mia voglia di combattere.

 

…ED E’ PER QUESTO CHE ASSISTERAI, CON I TUOI STESSI OCCHI, ALLA DISTRUZIONE DI TUTTO CIO’ A CUI TIENI! OGGI ASSISTERAI ALLA MORTE DI TUTTI I TUOI COMPAGNI! TUTTI QUELLI CHE HANNO PROVATO A SCONFIGGERMI O CHE HANNO TRADITO LA MIA FIDUCIA, OGGI, PAGHERANNO CON LA MORTE PER I LORO SBAGLI… GODITI LO SPETTACOLO, CHI MIURA! IL SECONDO ED ULTIMO TORNEO DEL POTERE… E’ GIUNTO ALLA SUA FASE FINALE!

NO! FARABUTTO! LASCIAMI! NO… NOOOOOOOOOOOOOOO!!!

Quando la mia sfera divenne grande quanto una caramella, il Sommo Sacerdote la afferrò con le sue dita e spalancò la bocca, ingurgitandomi e facendomi sparire nel nulla, sancendo definitivamente la mia totale sconfitta.

Perdonami, Simon…

… perdonami, amore mio.

Perdonami…

 

- Gli anelli! Usa gli anelli! -

 

Sgranai gli occhi, incredula, quando Tanjiro mi ricordò che avessi nelle mie tasche quelle due fedi, una gialla e una verde. Possibile che…

… il Sommo Sacerdote era davvero così stupido da essersi dimenticato di un particolare così importante?

No. Lo stavo sopravvalutando. Il nostro nemico non stava più ragionando con la mente lucida. Era diventato un folle incontrollabile, ma a causa di ciò commetteva anche più errori.

L’avermi imprigionato assieme agli anelli sarebbe potuto costargli caro…

… se, ovviamente, questi avessero funzionato anche in quella barriera.

- Fa un tentativo, Chi! Asia ha bisogno di una mano! -

Tanjiro aveva ragione. Dovevo fare un semplice tentativo, in fondo. Non avevo nulla da perdere.

Incrociando le dita e pregando un Dio vero affinché mi fosse vicino in quegli istanti, tirai un lungo sospiro e toccai l’anello giallo con un dito della mia mano.

 

***

 

Anomaly – Caverna delle Meraviglie

 

Nel mentre…

 

AI

[My Mother and My Father - NARUTO]

La battaglia tra noi e i tre farabutti era finita con la nostra schiacciante vittoria. Nessuno dei tre fu in grado di contrastare la forza immensa della Fusione Anomala tra Keiichi e Pecan, che impedì ai tre di commettere altre sciocchezze. I nostri due compagni usarono un'altra magia per imprigionare i tre nemici, che non poterono più fuggire. In pochissimo tempo, alcuni nocciolini partirono in viaggio, verso una delle prigioni del regno di Gier, dove quei tre pezzi di merda avrebbero scontato una pesantissima condanna.

KEIICHI! STAI BENE, VERO? NON TI HANNO FERITO?

PECAN! RAZZA DI IDIOTA!!! MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO! GUAI A TE SE PRENDI DECISIONI COSI’ IMPROVVISE SENZA IL MIO PERMESSO!

Io e tutti quanti i miei amici scoppiammo a ridere quando osservammo le due femmine che si sinceravano, a modo loro, delle condizioni degli loro amori. Fatima non faceva altro che controllare ogni centimetro del corpo di Keiichi, mentre Peanut stava letteralmente pestando di botte il povero Pecan, inseguendolo per tutta la Caverna delle Meraviglie. Solo l’intervento di tre altri nocciolini fu in grado di tenere a bada la folletta, la quale aveva reagito così solo perché si era spaventata molto per la sorte di quello a cui, avevamo capito tutti, avesse deciso di donare il suo cuoricino.

Solo quando la situazione si placò, io mi avvicinai a Keiichi per chiedergli spiegazioni su quanto avesse fatto.

Ai… Jiren… Goku… vi dobbiamo dei ringraziamenti enormi! Solo grazie a voi, abbiamo scoperto quale sia la verità che si cela dietro la nascita di Anomaly… E’ ESATTAMENTE QUELLO CHE AVEVAMO IMMAGINATO! L’ANIMA CHE CONTROLLA L’INTERA DIMENSIONE DI ANOMALY, ALTRI NON E’ CHE CHEL!

DA-DAVVERO?!” esclamai io, senza parole “MA ALLORA… IL SOMMO SACERDOTE E’…

… esatto. Malrion Eyrian è quello che voi avete conosciuto come Zarama, mentre Ingrian Eyrian è il vostro Sommo Sacerdote. Anomaly è stata creata grazie al Candidato al Trono di Dio Supremo di nome Zero, il quale ha espresso il desiderio di creare una Terza Dimensione, oltre a quella Reale e Immaginaria, nella quale salvare tutti coloro che avevano dei rimpianti nella loro vita mortale, ma non solo… su Anomaly, vengono anche tele-trasportati coloro che hanno subito delle ingiustizie per mano di Ingrian e coloro a cui sono state modificate ingiustamente le Linee del Destino…

… e il Super Drago Shenron, avendo in se l’anima di Malrion, ha deciso di mandare Chel a creare questa dimensione anomala!” compresi subito io, tirandomi un ceffone sulla fronte “Quindi cosa c’è, dentro a quella scatoletta?

Semplice…” ci rispose Pecan, soddisfatto “… dentro lo scrigno c’è il Cuore di Chel, ciò che permette a questo mondo di esistere! Per questo, la prima volta che Keiichi ha provato a prenderlo, è stato respinto in malo modo… perché non può essere spostato da lì!

Questa volta, dato che volevo soltanto toccarlo per provare a comunicare con Anomaly, io non sono stato respinto… e Chel mi ha parlato personalmente!” confermò il fratello di Asia, annunciando a me, Goku e Jiren “Mi ha rivelato che è stata lei a infonderti quei desideri, Ai. E’ stata Chel stessa a volere che le Fusioni Anomale si attivassero anche nella Dimensione Immaginaria… ed è stata lei a volere che tutti i morti delle vostre linee spazio-temporali raggiungessero questo posto! Dice che non hai fatto alcuno sbaglio… che è rimasta colpita dal tuo coraggio e dalla tua forza di volontà, che le hai tantissimo ricordato la se stessa del passato… è fiera e orgogliosa di come tu abbia combattuto per tornare sulla retta via, e ti sprona a continuare su questa strada, senza alcun timore!

Davanti a quelle parole, mi ero commossa. Non riuscivo a credere a quello che mi era stato appena detto. Sembrava che Chel mi conoscesse personalmente. Tutte le sue parole avevano colpito nel segno, e Son Goku se n’era reso conto dato che mi aveva abbracciato, comprendendo il mio stato d’animo.

A proposito! Chel ci ha anche detto di non preoccuparvi per quello che sta avvenendo nella Dimensione Immaginaria!” ci avvisò Pecan, gonfiando il petto con orgoglio “Dovete sapere che…

KEIICHI! FATIMA! COMANDANTE PECAN!

Quella non era la voce di Joseph?

Era proprio lui! Il Comandante dell’esercito di Fatima era appena entrato dentro la Caverna delle Meraviglie e sembrava più terrorizzato che mai. Cosa era successo?

No… non dirmelo…

… Lusfer, il Dr. Gelo e Bear erano riusciti a scappare e liberarsi?

Joseph, calmati! Va tutto bene!” lo rassicurò Pecan, avvicinandosi assieme a Peanut e accarezzandogli la fronte per cercare di calmarlo “Dicci quello che è successo? Riguarda quei tre che abbiamo catturato un quarto d’ora fa?

Ecco… no. I miei soldati hanno preso in custodia tutti e tre e li stanno conducendo a Fatima… ACCIDENTI! FATEMI PARLARE! E’ SUCCESSO QUALCOSA DI TERRIBILE PER VOI TRE…” detto questo, Joseph indicò me e i miei amici provenienti dal mondo immaginario.

Solo per noi tre? Qualcuno dei nostri compagni che non era partito era stato attaccato?

No. Quello che ci stava per dire il comandante era addirittura peggiore.

… IL COLOSSEO DELLA RINASCITA E’ GIA’ STATO APERTO! QUALCUNO STA PER TORNARE IN VITA AL POSTO VOSTRO!

 

***

[Continuazione – My Mother And My Father - NARUTO]

Terribile…?

Quella notizia era a dir poco catastrofica!

CO-COSAAAAA?! SIGNIFICA CHE SIAMO STATI ANTICIPATI DA QUALCUNO?!” urlò Goku, visibilmente sotto shock, tirando un pugno per terra “MALEDIZIONE! SIGNIFICA CHE DOVREMO ASPETTARE ANCORA?!

No… è ancora peggio…” comprese però Jiren, rivelandoci “… se anche dovessimo riuscire a vincere il prossimo anno, potrebbe essere già troppo tardi!

No.

No!

Ai…” si avvicinò a me Fatima, cingendomi le spalle con un abbraccio sincero e comprensivo.

Con lei avevo legato moltissimo, durante quel periodo su Anomaly. Lei sapeva perfettamente il motivo per il quale ci fossi rimasta male davanti alla notizia di Joseph.

Non avrei potuto mantenere la promessa fatta a Ub. Non sarei potuta tornare in vita per stare assieme ai miei amici…

… non avrei potuto più riabbracciare mia sorella Akemi…

… Ayumi e i Detective Boys…

… Shinichi…

… Piccolo Sen-Sei…

… il Dr. Agasa, Simon e Chi…

… Ub…

 

Non dovete preoccuparvi in alcun modo! Era tutto previsto!

 

Confusi, ci voltammo tutti verso Keiichi e Pecan, con quest’ultimo che continuò la frase lasciata in sospeso dal suo amico.

Ve lo siete dimenticato? Anomaly riporta in vita coloro di cui il mondo dei vivi ha realmente bisogno. Chel ci aveva già anticipato questa sua scelta, mentre stavamo comunicando con lei… ed io, assieme a Keiichi, siamo d’accordo con la decisione che lei ha preso!

Quindi si tratta di qualcuno che può sconfiggere il Sommo Sacerdote?” chiese Peanut, senza parole “Anomaly ha riaperto il Colosseo della Rinascita solo per questa persona? Quanto è importante, se ha spinto il pianeta a riportarlo in vita senza alcun preavviso?

Moooooolto importante!” le rispose Pecan, mostrandoci un pollice alzato e facendomi un occhiolino “Credimi, mia cara… anche tu sarai felice, quando lo incontrerai!

EEEEHHHH!? URCA! LO INCONTREREMO?!” affermò Goku, ancora senza parole per tutti gli avvenimenti che si stavano susseguendo.

Certamente. La Caverna delle Meraviglie è l’unico posto in cui è possibile attraversare il varco tra le tre Dimensioni!” confermò Keiichi, puntando il dito verso le pareti “Osservate! Le gemme incastonate sulle mura stanno brillando sempre di più… è la dimostrazione che qualcuno è pronto a tornare in…

Il giovane di colore smise improvvisamente di parlare. Stava puntando lo sguardo dritto verso l’entrata della caverna, davanti alla quale vi stava una nuova persona, a me completamente sconosciuta.

Non l’avevo mai visto, prima d’ora, eppure assomigliava tantissimo a una persona a cui volevo molto bene. Non capivo il perché, ma sentivo di potermi fidare ciecamente di quell’uomo.

Se Anomaly voleva mandarlo contro Ingrian, allora doveva esserci un valido motivo!

Quindi sei tu il Candidato alla Resurrezione scelto dal Colosseo della Rinascita” dichiarò Keiichi, con un enorme sorriso “Sei stato velocissimo ad arrivare qui… come ci sei riuscito? Di solito, gli altri candidati ci mettevano mezza gior…

Era sparito alla nostra vista. Senza rendercene conto, quel tizio era sparito nel nulla.

Lo cercai con lo sguardo e lo trovai, indicando tutti gli altri. Aveva raggiunto lo Scrigno di Chel e lo aveva accarezzato, come un uomo accarezzerebbe una persona a cui vuole un bene dell’anima. Poi si era voltato verso Keiichi, aprendo la bocca e indicando la sua cavità.

Credo di aver capito… ti è stata tolta la parola, non è così?

Alla mia domanda, l’uomo fece un sincero cenno d’assenso verso di noi.

E in quanto a come è arrivato qui… riesco a percepire un’immensa energia provenire dal suo corpo!” ci rivelò invece Pecan a tutti i presenti “Non vorrei sbagliarmi, ma quel potere io l’ho già percepito… non vorrai dirmi che…

[Destinys Union – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]

Anche qui il tizio usò il suo corpo per comunicarci la sua verità. Semplicemente si girò di schiena, puntando il suo pollice verso i cinque tatuaggi che ricoprivano la sua schiena. Erano magnifici, e gli ricoprivano tutto il dorso, senza lasciare nemmeno una parte scoperta di pelle.

Quattro di essi raffiguravano, per essere precisi, una marea di fiamme, una distesa d’acqua, un cielo ricoperto di soffici e candide nuvole, e un enorme montagna rocciosa.

Fuoco. Aqua. Aria. Terra. Quei quattro tatuaggi rappresentavano gli elementi della natura.

Non… non è possibile…

Keiichi, davanti a quei tatuaggi, era rimasto senza parole.

Ma quelli… quelli non sono la dimostrazione che…” lo seguì a ruota Joseph, altrettanto sconvolto.

Ehm… perché siete così sorpresi?” chiese loro Goku, visibilmente confuso.

Fu Peanut a rivelarci la sconvolgente verità.

Quei tatuaggi… sono la dimostrazione che lui ha ottenuto e conquistato la volontà delle Quattro Reliquie Terrene. Solo Asia Taneko era stata in grado di raggiungere un potere simile… ma quell’uomo… è assurdo. Nemmeno tua sorella, Keiichi, era così potente dopo averli ottenuti! Come è possibile? Che razza di Anomalia possiede quest’uomo!?

AH! ORA E’ TUTTO CHIARO! ANCHE LUI PROVIENE DAL MONDO IMMAGINARIO MA, A DIFFERENZA DI TUTTI GLI ALTRI, NON HA SUBITO ALCUNA LIMITAZIONE NELL’UTILIZZO DEL KI! NON SOLO! IN QUESTO MOMENTO, LUI HA ATTIVA LA FUSIONE ANOMALA CON IL CUSTODE CHE GLI E’ STATO AFFIDATO!

Davanti alle parole di Pecan, tutti trasalirono per lo shock.

Se quell’uomo aveva potuto sfruttare il KI anche su Anomaly, allora si trattava di un guerriero in grado di migliorarsi. Inoltre, con la Fusione Anomala lui era diventato ancora più potente.

Non è solo quello…” dichiarò però Keiichi, puntando il dito verso il quinto tatuaggio, quello che si trovava al centro degli altri quattro.

Era l’immagine di un Cuore. Un semplice, scarlatto e lucentissimo cuore rosso che sembrava pulsare con grande energia anche sotto i nostri occhi.

… quello è il tatuaggio… è il tatuaggio che si ottiene dopo aver ottenuto la volontà della Reliquia Sacra, quella che aveva trovato anche Hitomi!

Questa volta nessuno aveva deciso di rispondergli. Era troppo lo shock davanti a tale rivelazione. Non sapevo cosa fosse questa Reliquia Sacra, ma dalle loro reazioni compresi si trattasse di un oggetto dai poteri incommensurabili.

Improvvisamente, lo sconosciuto puntò un dito verso la sua testa, e poi indicò Joseph, ripetendo tali gesti almeno tre volte.

Joseph…” comprese Jiren, rivelando le intenzioni del candidato alla resurrezione “… credo voglia usare la tua Anomalia per comunicare con noi!

Davanti alla conferma dell’uomo muto, il comandante dell’esercito di Fatima sospirò con aria elettrizzata.

Quante emozioni dovrà provare ancora il mio cuore?

Questo disse il vecchio soldato, prima di ripetere i gesti del candidato in simultanea con lui, in modo da attivare la sua Anomalia.

Cinque secondi dopo, gli occhi di Joseph mostrarono una nuova luce. Sembrava una persona completamente diversa. Il suo sorriso e la sua risata per poco non contagiarono anche tutti gli altri, me inclusa che non stavo più capendo un accidenti di quanto stesse avvenendo.

Signore e signori… davanti a noi abbiamo un guerriero degno di questo pianeta!” esclamò Joseph, più eccitato che mai “Mi ha appena comunicato che ha intenzione di dare una bella lezione al Sommo Sacerdote, e che dopo averlo fatto tornerà qui con l’anima di quell’imbecille!

Eh?! Che cos…

Non solo! Ordina a voi tre, e a tutti gli altri guerrieri appartenenti al vostro mondo…” continuò però il soldato, ignorando l’esclamazione di Goku Sen-Sei “… di restare qui e di non provare, in alcun modo, a tornare in vita, perché rischiereste soltanto di essere cancellati! Saranno i vostri amici a raggiungervi qui, e tutti gli abitanti della Dimensione Immaginaria resteranno qui, a vivere su Anomaly per l’eternità! Quando tornerà, cercherà di essere molto più chiaro!

Ma… ma che diavolo sta dicendo?!” esclamai io, assolutamente contrariata “Lui non può impedirci di tornare in vita! Chi diavolo si crede di essere?!

Non dice che ve lo impedirà… semplicemente non ve lo consiglia, non in questo momento per essere precisi” specificò però Joseph, chiarendo quel concetto “Se resuscitaste prima del suo ritorno, c’è l’enorme rischio che possiate morire nuovamente, e stavolta potreste non tornare su Anomaly…

… ma restare cancellati per sempre, per via della battaglia” comprese quindi Jiren, seguito dal cenno d’assenso di quell’uomo dai capelli chiari e gli occhi argentati, tanto simile a quella persona alla quale volevo così bene…

… e se…

… no. Mi rifiutavo di pensare a un’eventualità del genere. Lui non poteva essere morto.

Eppure…

… ora stavo andando nel panico.

Tu… tu chi sei…” gli chiesi, spaventata a morte “… ti prego… dimmi che non…

 

Sta tranquilla, mia regina… mio girasole… sorellina mia…

 

Le parole di Joseph mi spezzarono letteralmente il cuore.

Come avevo fatto a non riconoscerlo? Eppure lui era una delle persone più importanti della mia vita. Avrei voluto tanto abbracciarlo, ma le mie gambe non se la sentivano di muoversi.

Fu lui ad avvicinarsi, abbracciandomi con affetto, e io non potetti fare altro che rispondere con lo stesso gesto, scoppiando a piangere per il dolore.

Era successo. Non sapevo come, ma lui aveva perso la vita mentre io ero già morta. Come era potuto succedere? Chi lo aveva ucciso? E gli altri? Stavano davvero tutti bene?

Dice di non preoccuparvi… che è riuscito a trovare il modo per sconfiggere il suo nemico!” continuò Joseph, mentre il candidato si staccò da me, con tranquillità “Dice che ha scelto di morire spontaneamente per scoprire quale fosse la sua Anomalia, prima di affrontare la battaglia finale. Tornerà qui assieme a tutti i vostri amici subito dopo aver sconfitto Ingrian… possiamo soltanto fidarci delle Pieghe del Destino

Una luce cominciò ad avvolgere il corpo di quell’uomo così potente, il quale allungò il pugno verso di me come faceva quando era vivo. Singhiozzando ancora più forte, io decisi di collegare il mio pugno con il suo, e lui si indicò il petto, quasi commosso.

Ti… sniff… ti voglio bene anche io…

Con quei semplicissimi gesti, ci eravamo già detti tutto. Quando la luce divenne più intensa, io ero già più tranquilla e libera da ogni brutto pensiero.

Lui era già andato via. Era tornato in vita, pronto a sconfiggere e salvare tutti coloro a cui volevo bene.

Insomma… IO NON CI STO CAPENDO NULLA!” esclamò Peanut che, poverina, assieme a tutti gli altri nocciolini voleva saperne di più “CHI E’ QUEL TIPO? COME HA FATTO A OTTENERE LA VOLONTA’ DI QUELLE RELIQUIE SACRE?!

Fu Jiren a risponderle tranquillamente, mentre io venni consolata da Fatima e da Goku, il quale mi strinse in un caloroso e paterno abbraccio.

Non fui più in grado di trattenere tutte le mie emozioni. Il mio cuore mi spinse a esplodere, e mi strinsi forte al mio maestro, colui che mi aveva insegnato a combattere…

… colui che, con una semplicissima proposta, aveva cambiato la mia vita…

… colui che, assieme a Piccolo Sen-Sei, mi aveva insegnato a dare tutta me stessa per la mia felicità e per quella di coloro che amavo.

 

***

 

Dimensione di Conton City – Foresta di Mezzo

 

Nel mentre…

 

 

GAMMA HINODE

[Emperor Frieza – DRAGON BALL XENOVERSE]

Ci eravamo riusciti. Io e i miei dodici compagni eravamo riusciti a trascinare via Pride dalle grinfie del Sommo Sacerdote, ma non eravamo stati in grado di raggiungere la Dimensione GAMMA. Gli anelli, infatti, ci permettevano di viaggiare da un mondo a un altro, ma solo se prima si raggiungeva una meta-dimensione molto particolare.

Per farlo tornare nel punto di partenza, infatti, avremmo dovuto trascinarlo all’interno di uno dei tanti laghetti dentro quella foresta magica, infilandoci l’anello verde al dito.

All’apparenza una missione facile…

… se non avessimo avuto di fronte un Deadly Sins, e non uno qualunque.

Pride era uscito in fretta e furia dall’acqua e si era guardato intorno, visibilmente preoccupato. Doveva aver capito di trovarsi in un luogo molto particolare, e questo lo stava intimorendo. Noi tredici lo circondammo da tutte le parti, pronti a combatterlo. La frase che ci pronunciò successivamente, però, fu uno vero shock.

… siete stati molto furbi, Pride lo ammette. Questa foresta, d’altronde, è l’unico luogo nel quale noi demoni non possiamo usare il nostro Risveglio

Quando udimmo quelle parole, tutti quanti sgranammo gli occhi per la sorpresa. Quel luogo era pericoloso per i Demoni Puri?

Non solo. Lui conosceva già quel posto? Come era possibile?

Pride deduce che, dalle vostre facce paonazze, non sapeste cosa fosse questo luogo. Il suo nome è Foresta di Mezzo, ed è un collegamento magico tra i mondi e le dimensioni temporali, creato dal Sommo Sacerdote miliardi di anni fa. Conton City si trova a pochi chilometri di distanza da questo postoci spiegò lui, puntando il dito verso uno dei tantissimi laghetti E’ stato grazie a quella pozzanghera se Pride, Lilith e i suoi scagnozzi furono in grado di fuggire dal Regno Demoniaco, e lo stesso fu per Zero, ancora prima. C’è solo una regola che vige, in questo luogo… se si rimane qui per più di un’ora, la tua mente si azzera e sei condannato a vagare dentro questo mondo, senza alcuna possibilità di tornare indietro!

E azzera anche le nostre capacità” notai, allarmata, quando mi resi conto di non poter usare la mia magia. Lo stesso valeva anche per mia madre, la quale si era messa prontamente dietro le spalle dei cinque sayan e di Ub, quelli con le capacità combattive migliori.

Indovinato. Qui, non possiamo usare alcun Key-Blade, non possiamo usare l’aura e non possiamo sfruttare i nostri Quirk. Il Sommo Sacerdote le ha pensate tutte per impedirci di toglierlo di mezzo… se anche fossimo in grado di sconfiggerlo, a lui basterebbe raggiungere uno di questi laghi e nascondersi. Inoltre, è a questo che servono i nostri anelli

Ma certo. Ora mi era tutto più chiaro. Quegli anelli, sui quali vi stavano i loro numeri di organizzazione, erano identici ai nostri!

Quindi era così che viaggiavano nel tempo. Avevano sfruttato la Foresta di Mezzo, grazie a quegli anelli che portavano al dito, sicuramente più pratici e potenti dei nostri. Quando io mi trovavo con loro, non mi avevano mai fatto conoscere questo posto, forse perché non si erano mai fidati ciecamente di me.

Non avevano avuto torto.

Pride… cosa vorresti fare?” chiese BETA Kairi al demone, preoccupata “Non abbiamo alcuna intenzione di farti del male… se il tuo desiderio è quello di voler tornare a essere un mortale, allora noi possiamo…!

Tornare a essere un mortale? Pride non crede proprio…

Ma… il Sommo Sacerdote non ti aveva promesso la libertà?

No, Kairi. Il tuo ragionamento non era affatto corretto. Il tuo concetto di libertà era completamente diverso da quello che sognava e sperava di ottenere Pride.

Lei è una stolta, sua maestà… solo un imbecille rinuncerebbe a poteri come i miei! QUELLO CHE PRIDE DESIDERAVA ERA IL POTER GIROVAGARE, NEL NUOVO UNIVERSO CREATO DAL SOMMO, SENZA ALCUNA LIMITAZIONE! SONO ANNI CHE PRIDE NON HA POTUTO ASSAGGIARE UNA GOCCIA DI SANGUE MORTALE, NELLA SUA VITA… E QUESTO PERCHE’, ALTRIMENTI, SAREBBE IMPAZZITO E NON AVREBBE PIU’ POTUTO TENERE A FRENO I SUOI ISTINTI, FACENDOSI SCOPRIRE DAGLI HAKAI-SHIN E DAGLI ANGELI!

 Lo sguardo disgustato della sovrana era identico a quello di tutti gli altri suoi compagni, io inclusa. Quell’essere andava ucciso subito, e alla svelta.

Pride è curioso di sapere come e in che modo voi vorreste provare a sconfiggerlo, se non conoscevate le regole della Foresta di Mezzo!” continuò a prendersi beffa di noi quel verme, convinto delle sue capacità “Volevate trascinarlo all’interno di un altro mondo, non è così? In questo modo vi sareste soltanto condannati da soli! L’unico modo che avete per ucciderlo, impedendogli di usare le sue capacità, è affrontarlo qui!

E tu sei convinto di poterci affrontare da solo? Se nessuno di noi può usare il massimo delle nostre capacità, quello svantaggiato sei tu!” gli fece notare BETA Emerald, mettendosi in posizione d’attacco e puntando ferocemente lo sguardo verso il suo avversario “Riusciremo a farti fuori in pochissimi secondi, Pride! PUOI STARNE CER…

Male. Emerald aveva enormemente sottovalutato l’avversario.

[I’m Seriously Going To Crush You – BOKU NO HERO ACADEMIA]

Pride, infatti, con una tranquillità disarmante, aveva estratto qualcosa dalle tasche della sua veste e l’aveva puntata in direzione del giovane principe.

Era una pistola.

ATTENTO!

Subito dopo aver notato la minaccia, qualcuno si era frapposto tra Pride ed Emerald, riuscendo a deviare il proiettile appena partito dall’arma dell’infingardo demone.

Costei era BETA Cristal, e tra le sue mani…

… no… non potevo crederci…

… erano davvero Fiamma della Speranza e lo Scudo di Narnia?!

C… cazzo… c’è mancato poco!” esclamò il giovane ragazzo dai capelli rossi, rimproverato immediatamente dalla madre con lo sguardo “Grazie, Cristal… ti devo un favore!

Emerald, nonostante il tentato attacco da parte di Pride, non si sarebbe comunque fatto nulla per via delle sue cellule sayan e, soprattutto, per gli allenamenti fisici che aveva sostenuto in quegli anni. Avrebbe dovuto, però, fare molta più attenzione perché non sapevamo se quel demone possedesse altre armi nel suo arsenale. In quanto a Cristal, scoprire che lei fosse in grado di utilizzare la spada e lo scudo ereditati dal padre era una notizia a dir poco magnifica.

Perfino Pride, davanti a quello che era successo, era rimasto colpito. Cristal era stata in grado di anticipare le azioni del demone, ed aveva avuto i riflessi per deviare la pallottola senza alcuna fatica, grazie alla protezione dello scudo.

Questo, inoltre, ci aveva dato un suggerimento su come ferire quel verme, ovvero le armi. Più ne avevamo a disposizione, meglio era per noi…

… e, dalla nostra parte, avevamo qualcuno in grado di…

Merda… non posso evocare niente! Nemmeno la magia di Buu è efficace in questo posto” affermò Ub, con enorme fastidio “L’unica che può affrontarlo, in questo momento…

Non c’è solo lei!

Giusto! Ci stavamo dimenticando di Hiro e GoGo! Loro, infatti, indossavano le loro divise e armature da eroi! Il ragazzo poteva avvicinarsi al suo avversario senza temere le pallottole della pistola, mentre GoGo poteva rivelarsi la più veloce tra tutti noi.

Ehi! Non scordatevi di noi!” dichiarò Caulifla, accompagnata da tutti i sayan, ovvero Goten e Trunks, Kale e Cabba “Non ci servono armi o KI per dare una bella lezione a questo coglione!

Giusto! Preparati a prenderle di santa ragione, vecchiaccio!” la seguì Goten portandosi vicino a GoGo, la quale era già pronta a partire all’attacco del suo nemico.

Allora anche noi ci muoveremo nella stessa maniera!” esclamò Malefica con le sue ali appena spalancate, accompagnata dalla famiglia di Cristal e dal giovane Ub “Se non possiamo combatterlo con le armi, lo indeboliremo per Cristal!

L’unica che non aveva alcuna possibilità di muoversi, in quel momento, ero proprio io. A differenza di tutti gli altri, infatti, io non avevo mai svolto allenamenti atti a migliorare il mio fisico, e per questo non potevo sperare di evitare una pallottola, non senza il mio scettro o senza poter usare il KI. Non solo.

Per qualche strana ragione, il mio corpo si stava indolenzendo sempre di più, e il mio controllo su di esso era leggermente diminuito. Il problema era che non riuscivo a capirne il motivo, e ciò mi stava preoccupando molto.

Non potevo restare ferma, senza fare nulla, non con Cristal che rischiava la vita contro quell’essere.

HINODE! PRENDI QUESTI!

Qualcosa mi venne lanciato a distanza dalla giovane principessa. Si trattava di un pugnale, di un corno cavo in avorio e di una piccola ampolla di cristallo, che rotolarono sull’erba fino ai miei piedi.

Erano gli altri doni che BETA Dragon aveva fatto a entrambi i suoi figli.

Tienili al sicuro! Mi raccomando!” mi urlò lei, capendo subito che qualcosa non stava andando nel verso giusto, con me “Ci penseremo noi a Pride! Tu vatti a nascondere!

Con l’orgoglio ferito e distrutto, capii di non avere altra scelta. Rammaricata e distrutta, ubbidii alla ragazza che amavo, allontanandomi lentamente dal luogo dello scontro.

State perdendo molto tempo… siete sicuri di poter sconfiggere Pride in meno di un’ora?!” urlò il demone puro, il quale aveva spalancato la bocca e aveva estratto, dalla sua cavità orale, una lunga katana ricoperta da un pericolosissimo liquido “LIBERI DI PROVARCI! PRIDE ACCETTA LA VOSTRA SFIDA! FATEVI SOTTO!

La battaglia cominciò subito dopo e io mi andai a nascondere dietro un enorme pino, a una sessantina di metri di distanza.

Fu a quel punto che le mie condizioni peggiorarono. Le forze cominciarono ad abbandonarmi e fui costretta a poggiare la mia schiena sul tronco dell’arbusto, tossendo con veemenza. Quando notai, con orrore, che la mano con la quale mi ero coperta la bocca fosse coperta di sangue, mi resi conto della macabra verità.

[Bunseki Analysis – BOKU NO HERO ACADEMIA]

La tua potenza è, senza alcuna ombra di dubbio, aumentata! ma i rischi di quella brodaglia sono perfino maggiori rispetto a quelli della versione precedente… PIU’ UTILIZZERAI IL MASSIMO DELLA TUA FORZA, PIU’ VELOCEMENTE IL TUO CORPO NE PERDERA’ IL CONTROLLO… ED ANDRAI INCONTRO AD UNA ATROCE MA DOLCISSIMA MORTE!

 

Le parole di Zero risuonarono nella mia testa, come la sentenza di un giudice che impartiva una pena di morte per il malcapitato colpevole. Non ero ancora completa e non possedevo i miei ricordi, ma ciò che avevo fatto con la Yakuza non poteva essere cancellato, così come quel grossolano errore.

Durante il torneo e, ancora di più, durante la falsa battaglia della Dimensione DELTA, io avevo usato parecchie volte la mia immensa aura, e in quel momento ne stavo pagando le conseguenze.

Provai a stappare la boccetta lanciatami da Cristal, e con mia grandissima sorpresa, fui in grado di farlo. Ne bevvi solo una semplice goccia, più che sufficiente conoscendo l’importanza di tale medicina e sperando con tutto il cuore che avrebbe funzionato.

Un ennesimo colpo di tosse straziò ulteriormente i polmoni, e questa volta il dolore fu quasi insopportabile.

Quelli erano gli stessi sintomi con i quali BETA Ai era morta, qualche giorno prima, provocati dall’uso eccessivo del KI Power che avevo assunto quel giorno, dentro al ristorante nel quale avevo rincontrato Jin. Ad aggravare la situazione, quello stesso tipo di sostanza era stata ingerita anche dalle mie restanti copie, moltiplicando esponenzialmente la gravità delle mie pene.

La parte peggiore, tuttavia, riguardava lo Scettro che io avevo rubato a Diablo. Se avessi potuto utilizzarlo, io non avrei avuto alcuna difficoltà a ripristinare la mia salute. La Foresta di Mezzo, tuttavia, mi impediva di evocarlo e di esprimere il desiderio alle Sfere del Drago in mio possesso.

Ero talmente scioccata che non mi resi conto di due figure che si tuffarono dentro uno dei tanti stagni, a una trentina di secondi l’una dall’altro, sparendo senza lasciare alcuna traccia.

 

***

 

Dimensione DELTA

 

Nel mentre…

 

ASIA

[Kakuzu - NARUTO]

Maledizione. Se fossimo andati avanti ancora per molto, ne sarei uscita pazza.

Io e Sloth eravamo stati tele-trasportati nella Foresta di Mezzo e, con la forza, ero riuscita a tele-trasportarlo nella Dimensione DELTA, dove avevamo cominciato a combattere.

Ogni volta che riuscivo a sconfiggere Sloth, lui usava l’Anomalia di Hitomi e mi costringeva a ripetere quelle azioni daccapo, impedendomi di metterlo fuori gioco.

Inoltre, non si stava ancora impegnando a usare le Anomalie dei suoi vecchi compagni, né tantomeno la sua. Avrebbe potuto sconfiggermi quando e come voleva, semplicemente assorbendo la mia Anomalia. A quel punto, non avrebbe potuto più battermi…

… non capivo…

… perché, invece, BETA Chi sembrava avesse compreso quale fosse il punto debole del mio avversario? Perché non poteva assorbire la mia Anomalia?

Qual era la paura nascosta del demone puro dietro il dazio della mia…

… nel momento in cui ci arrivai, continuai a sferrare le mie frecce verso la sua direzione, con determinazione centuplicata.

Ora ci ero arrivata!

Lui non poteva assorbire la mia Anomalia perché, se l’avesse fatto, non avrebbe più potuto uccidere me o i miei compagni…

… e non avrebbe nemmeno potuto sconfiggere il Sommo Sacerdote!

Pensi ancora di poterti mettere contro di me, Asia Taneko?! Non riuscirai a trattenermi ancora a lungo!

Eravamo tornati indietro, ancora una volta. Il vantaggio di quei loop temporali era che io recuperavo istantaneamente tutte le mie energie, inclusa la stamina. In caso contrario, il suo vantaggio sarebbe stato facilmente annullato.

So che l’hai compreso, mortale… io non voglio assorbire la tua Anomalia, perché altrimenti non sarei in grado di ucciderti!” mi rispose lui, con naturalezza, prima però di rivelarmi “Questo, tuttavia, non significa che non possa sconfiggerti!

Questo è tutto da ved…

 

PUNCH!

 

Indietreggiai, sorpresa, a causa del pugno che mi era arrivato in faccia. Mi toccai la guancia destra, gonfiatasi a causa dell’improvviso colpo sferrato da Sloth.

La sua velocità era decisamente aumentata.

Ti piace? Tutto merito dell’abilità vampirica di Wrath!” gongolò lui, soddisfatto, facendomi segno di provare a colpirlo nuovamente.

E così voleva la guerra?

Lo avrei…

 

PUNCH!

 

Sbigottita, provai nuovamente a toccarmi la guancia. Mi aveva colpito nuovamente nello stesso punto?

No…

… figlio di puttana!

Me l’aveva fatta!

Ci sei arrivata, non è vero?” esclamò Sloth, con aria soddisfatta, sedendosi per terra davanti a me e rivelandomi “La tua Anomalia è davvero fastidiosa, ma quella della tua donna lo è ancora di più… ora posso rigirare il tuo tempo al momento esatto in cui ti ho colpito! Non ti sei chiesta come mai non sei stata in grado di anticipare il mio primo colpo? Eppure dovresti essere molto intelligente, Asia Taneko…

Certo che l’avevo capito, viscido bastardo.

Quel mostro non aveva mai riportato il tempo indietro nello stesso istante, ma era andato sempre un passo più avanti del normale, impedendomi così di recuperare il cento per cento delle mie forze.

Ora non potevo più sfuggire al suo loop temporale. Solo l’intervento di un altro guerriero avrebbe potuto salvarmi da un’umiliazione simile, spezzando quella orribile trappola.

Maledetto… questa me la…

 

PUNCH!

 

Ero stata colpita nuovamente, ma stavolta avevo provato a rispondergli, gettandomi all’attacco del mio avversario.

Purtroppo, però, la sua velocità mi aveva nuovamente sovrastato, ed era stato in grado di colpirmi con un altro calcio. Invece di risolvere la situazione, l’avevo peggiorata ulteriormente.

Brutto…

 

PUNCH!

 

Sloth, intelligentemente, aveva sfruttato quel singolo errore tornando indietro nel tempo fino al momento del calcio.

Merda!

Così non sarei andata da nessuna parte!

 

***

[Kimimaro’s Theme - NARUTO]

Avevo conosciuto Hitomi dieci anni dopo essere giunta su Anomaly. Prima di allora, avevo cercato strenuamente mio fratello Keiichi per tutti e sette i regni, convinta che anche lui fosse stato portato lì dopo la sua morte.

Lo ammetto. In quegli anni, avevo fatto di tutto per non meritarmi la resurrezione o la fiducia della popolazione di Anomaly. Ero disposta a qualsiasi gesto estremo pur di riuscire a ritrovarlo, anche rubare la Gemma Peccaminosa dell’Ira e allearmi con Judas, inconsapevole del legame che lui aveva con la mia vita.

Mi separai da lui e dal suo gruppo di folli idealisti quando scoprii quali fossero i suoi reali obiettivi. Non mi sarei mai abbassata al suo livello. Non avrei mai permesso che il mio mondo, e con esso la mia famiglia, rischiasse di raggiungere quello che, all’inizio, credevo fosse l’inferno.

Fu con Hitomi che, tuttavia, io fui in grado di ritrovare me stessa. Io e Ayame, la mia amica lupa e fidatissima Custode, avevamo incontrato quella ragazza e il suo compagno di avventure Lucky (una cornacchia spelacchiata e senza piume) mentre viaggiavamo nella Foresta di Raus, l’unico posto di quel mondo privo di esseri umani. Dovetti letteralmente salvarli da un feroce tirannosauro, rischiando seriamente di farmi pappare dal busto in giù, e da quel momento non ero più riuscita a separarmi da lei…

… letteralmente.

All’inizio, sia io che lei non andavamo affatto d’accordo. Dal giorno in cui mi ero separata da lei, al limitare della Foresta di Raus, me l’ero ritrovata invischiata in tutte le mie avventure, come una cozza attaccata sullo scoglio.

La mia idea su di lei, tuttavia, cambiò quando venni aggredita da uno sgherro di Judas che, per poco, non era stato in grado di uccidermi. Ayame, disperata per la mia vita, mi aveva letteralmente trascinato per la caviglia fino al primo villaggio che aveva raggiunto, chiedendo l’aiuto dei suoi abitanti. Solo Hitomi, che in quel momento si trovava lì per i fatti suoi assieme a Lucky, non ebbe paura dei miei tatuaggi e delle minacce che le avevano rivolto, portandomi all’interno dell’osteria in cui alloggiava e prendendosi cura delle mie ferite.

Non riuscivo a credere che potesse essere successo davvero. Un mio simile, per la prima volta nella mia nuova vita di Anomaly, aveva deciso di ignorare le regole non scritte di quel posto, salvandomi la vita.

Non ero ancora innamorata di lei, ma avevo deciso di porre la mia fiducia in quella donna che aveva avuto il coraggio di ripagare un debito. Fu lì che, assieme ad Ayame, chiesi a Hitomi di darmi una mano a cercare mio fratello Keiichi.

Le nostre avventure insieme furono tantissime, e in ciascuna di esse io legavo sempre di più la mia anima a lei. Tre di queste, in particolare, mi fecero capire quanto lei fosse importante per me.

 

***

[Continuazione – Kimimaro’s Theme - NARUTO]

La prima fu l’omicidio della piccola Fatima. Nel regno di Gier, un conte di nome Indrus aveva deciso di sfruttare malamente il territorio che gli era stato concesso da sua maestà, il re Peters.

Non solo. Essendo, nella sua precedente vita da mortale, un fascista di origini italiane al comando di una colonia africana, si divertiva a rapire le bambine più belle del suo regno costringendole a subire rapporti non consenzienti di tipo sessuale.

La sua preferita era una ragazzina di origine somala, di nome Fatima, che aveva provato a fuggire grazie all’aiuto di Hitomi. Purtroppo, però, la piccola venne scoperta e riportata nella villa di Indrus, ma ormai io avevo deciso di aizzare tutti gli abitanti di quel regno, pronti a far cadere la testa di quel verme. Ne seguì una feroce battaglia, nella quale il conte venne definitivamente sconfitto, ma per Fatima non c’era stato nulla da fare.

La bambina, subito dopo essere stata catturata, era stata condotta nella stanza delle torture, dove era stata brutalmente abusata da tutti i soldati comandati da Indrus. La bambina, a causa dello shock e delle disgustose ferite inferte in quelle violenze sessuali, non era stata in grado di sopportare quanto subito ed era morta. Scoperto ciò, io non fui più in grado di perdonarlo e decisi di togliere la vita a quel verme schifoso.

Se la fine di quella bambina fosse toccata a Keiichi? No, non volevo lontanamente immaginarlo.

Come se non bastasse, la mia azione portò a gravi conseguenze. Re Peters non aveva preso bene quello che era successo e aveva mandato il suo esercito a placare la situazione. Per evitare inutili spargimenti di sangue, nonostante le suppliche di Hitomi, io decisi di consegnarmi, offrendo al re la mia vita in cambio della salvezza dei rivoluzionari.

Inizialmente lui non aveva accettato, ma fu a quel punto che Hitomi venne in mio soccorso dopo avermi inseguito assieme a Lucky e Ayame, cercando di raccontare il motivo dietro a quella violenta rivolta. Peters non avrebbe risparmiato nessuno dei due se non fosse intervenuto un soldato, un uomo di nome Joseph, che con la sua Anomalia poteva leggere nella nostra mente, capendo le nostre buone intenzioni.

Grazie all’aiuto di un altro soldato, in grado di capire e mostrare la verità o la bugia di una persona, l’intera contea si salvò, ma io dovetti pagare a caro prezzo la scelta dell’omicidio di Indrus. La Gemma Peccaminosa dell’Ira mi venne tolta e, a causa dello strappo con quella pietra, io persi la mia memoria.

Non solo. Ayame, inferocita per quanto mi stessero facendo, provò ad attaccare il re, ma venne uccisa.

La mia Custode, da quel giorno, non fu più al mio fianco.

 

***

[Man Of The World - NARUTO]

La nostra seconda avventura, invece, avvenne nella capitale del Regno di Gier, rinominata Fatima per ricordare l’anima di quella povera bambina rimasta uccisa dagli stupri di quei mostri.

Io venni assolta al processo grazie all’aiuto della regina Nell, la moglie di Peters, la quale mi spronò ad entrare nel nostro esercito. Con la mia memoria ormai andata a farsi friggere, decisi di accettare.

Hitomi, invece, venne accolta all’interno del palazzo e fece amicizia con i due principi gemelli, il temerario Sunrise e la dolce Sunrise, con i quali si mise in moto per cercare notizie su mio fratello a mia insaputa. Nel mentre, io ero riuscita a farmi un nome e una reputazione tra i soldati, divenendo nota come Zanna Scarlatta.

Andava tutto bene, fino a quando non venni a scoprire il segreto più macabro di tutti, celato nei sotterranei del castello di Gier.

C’è una particolare legge che esisteva fin dal giorno in cui sorse Anomaly, riguardante coloro che avevano meno di sedici anni. Era stato scoperto, infatti, che questa categoria di anime, appartenenti al mondo anomalo, possedesse delle Anomalie più potenti e pericolose, molto probabilmente per metterli alla pari con gli adulti. Scoperto ciò, tuttavia, qualcuno aveva avuto la bruttissima decisione di rapire alcuni bambini per cercare di estrarre i loro immensi poteri, e per questo, in tutti i regni, venne decretato che le anime al di sotto dei sedici anni non dovessero essere torturate o uccise in alcun modo.

Ebbene. Dentro quel laboratorio segreto, vi stavano centinaia di bambini, di ogni età, rinchiusi all’interno di bocce di vetro sferiche colme di liquido violaceo. Quasi tutti loro erano già morti, e le loro cadaveriche membra fluttuavano lentamente dentro le loro prigioni.

Fu la scena più disgustosa e raccapricciante alla quale avessi mai assistito in tutta la mia vita. Fu grazie ad essa se, tuttavia, fui in grado di recuperare la memoria.

Solo una bambina, una giovane ragazzina di nome Momo, era ancora viva all’interno della sua boccia, e io fui in grado di liberarla e di fuggire assieme a lei, senza farmi scoprire. Quando raggiunsi Hitomi nella camera del suo castello, le raccontai cosa avessi scoperto e lei si offrì di nascondere la bambina dentro la sua camera, mentre io avrei condotto delle ricerche in gran segreto al riguardo di quanto stessero cercando di fare nel sotterraneo.

Per un mese intero, avevo deciso di far finta di niente, cercando di comportarmi in maniera normale e gentile come avevo sempre fatto, nel mio trascorso a Fatima. Solo Joseph, diventato il nuovo comandante dell’esercito, era riuscito a scoprire tutto semplicemente leggendomi la mente, ma ero riuscita a conquistare la sua fiducia e aveva deciso di aiutarmi nelle indagini.

Joseph. Quell’uomo, dal giorno in cui ero giunta nell’esercito, mi aveva trattato con una gentilezza e un rispetto che nessuno, in tutta la mia vita, mi aveva rivolto a pelle, se non la mia famiglia.

E, in effetti, lui era la mia figura paterna, in quel mondo.

Come immaginavo, non circolarono molte informazioni relative alla sparizione della piccola Momo, ma in tutta la città si era diffusa la notizia di un vandalo che aveva tentato di infiltrarsi all’interno del castello e che, conseguentemente a tale fatto, le difese attorno ai sotterranei fossero state implementate. Io e Joseph fummo scelti per proteggere l’entrata del laboratorio segreto, in compagnia di altri due soldati ai quali venivamo affiancati separatamente in un turno mattutino e in uno notturno, in alternanza.

Nei turni notturni in cui io mi trovavo in coppia con Joseph, entravo dentro al laboratorio e cercavo di scoprire qualche informazione in più. Fu in una di queste sortite che scoprì l’orrenda verità.

Dietro a tutto ciò vi stava soltanto il Re Peters, il quale puntava a distruggere e agglomerare tutti i regni di Anomaly nel suo, all’insaputa dei suoi figli adottivi e di sua moglie.

Nella stessa sortita, tuttavia, io venni scoperta dallo stesso sovrano che, in compagnia di tutti i suoi alleati, arrestò sia me che Joseph. Per fortuna, Momo venne salvata da Hitomi che, per impedire ai soldati di catturarla, l’aveva affidata ai Nocciolini. Io e il comandante, tuttavia, fummo costretti a subire un ingiusto processo.

Joseph fu straordinario, quel giorno. Si addossò tutte le colpe delle indagini, affermando davanti agli occhi dei giudici corrotti, ma anche di Nell, Sunrise e Starlight, tutte le macchinazioni del sovrano e ciò che avevano scoperto dentro quel laboratorio.

Fu tutto inutile. Quelle povere anime volevano troppo bene al loro fidato familiare, e Joseph venne subito condannato a morte, mentre per me era stata decisa la tortura e il carcere a vita. Per la seconda volta, dopo tutti quegli anni, mi ero resa conto di essermi affezionata a qualcuno e stavo, per l’ennesima volta, rischiando di perderla.

L’esecuzione di Joseph si tenne cinque giorni dopo e io venni obbligata a parteciparvi. Era l’umiliazione scelta dal Re Peters per punirmi e per mostrarmi cosa mi sarebbe successo se avessi proferito anche solo una parola al riguardo del laboratorio.

Poco prima che il boia calasse l’ascia della condanna sopra il collo di Joseph, ero scoppiata a piangere per la disperazione e mi ero voltata verso Hitomi, che stava assistendo al processo. Mi era rimasta solo lei, in quel momento…

… Joseph era destinato a lasciarci per sempre, e si sarebbe sacrificato permettendomi di far circolare ulteriormente la voce…

… Ayame mi aveva già lasciato…

… ero rimasta da sola, con Hitomi…

… l’unica alla quale potessi chiedere aiuto, in quel momento.

Quell’urlo aveva ammutolito tutti i presenti, inclusi Nell e i suoi figli i quali, per la prima volta, avevano mostrato una crepa nelle loro maschere di odio nei miei confronti. Io, però, non potevo vederli.

I miei occhi erano rivolti solamente verso la donna che, man mano mi rendevo sempre più conto, aveva più fiducia in me che in chiunque altro.

Non fosse stato per lei e per la manifestazione della sua Anomalia, io e Joseph non saremmo mai riusciti a salvarci. Quel giorno, Hitomi scoprì di poter rigirare il tempo all’indietro, tutte le volte che lo desiderava, imprigionando la sua vittima in un loop che si sarebbe spezzato solo e soltanto quando lo avrebbe voluto lei.

Di conseguenza, il Re Peters e l’intera città di Fatima si erano trovati costretti, contro la loro volontà, a ripetere quella settimana per almeno una decina di volte. In questo modo, Hitomi era riuscita a farci guadagnare del tempo prezioso, con il quale era riuscita a convincere sia Nell che i due gemelli della nostra innocenza.

Quando il re venne smascherato, seguì un combattimento nel quale io e la regina Nell lo affrontammo con ferocia. All’inizio entrambe andammo in grossa difficoltà e la donna, purtroppo, venne ferita mortalmente senza che io potessi far nulla per salvarla. Nonostante ciò, la sovrana di Fatima aveva deciso di ridarmi, con le sue ultime energie vitali rimastele, la Gemma Peccaminosa dell’Ira con la quale, anche grazie alle battaglie e ai duri allenamenti svolti con il comandante Joseph, ero riuscita a sconfiggere definitivamente Peters.

A seguito di quel tremendo scontro, Sunrise e Starlight erano diventati i nuovi sovrani di Fatima. Non potendo, Hitomi, riportare indietro nel tempo una persona già morta, il corpo di Nell venne degnamente sepolto, mentre io diventai il comandante dell’esercito. Joseph venne reintegrato assieme a me, ma gli venne affidato un incarico completamente nuovo, ossia quello di proteggere Sunrise e Starlight anche a costo della sua vita, come loro guardia personale.

La piccola Momo, invece, aveva deciso di lasciare Fatima e di restare stabilmente a vivere con i Nocciolini. Ci aveva ringraziato con tutto il cuore per averla salvata e ci aveva assicurato che l’esercito di folletti, da quel momento, l’avrebbe cresciuta e aiutata a diventare una persona migliore.

In quanto a Hitomi, quell’esperienza mi aveva spinto a volerle ancora più bene di prima, e non più solo come amica. Furono i nuovi sovrani gemelli a mettermi la pulce nell’orecchio, ma ammetto che all’inizio io li avevo presi per pazzi.

Io non potevo essere innamorata di Hitomi, giusto?

 

***

[Obito’s Theme - NARUTO]

Dopo quella tremenda esperienza, però, ne seguì subito un’altra, quella che mi aveva quasi spinto ad arrendermi.

Momo, qualche settimana dopo quegli avvenimenti, ci aveva mandato una lettera con la quale chiedeva a entrambe di raggiungerla alla Quercia Sacra, perché aveva importantissime rivelazioni in merito a mio fratello Keiichi. Io e Hitomi, accompagnate da un manipolo di soldati, avevamo deciso di accettare.

Quando raggiungemmo quell’enorme struttura arbustiva, ad accoglierci fu il comandante dell’esercito dei Nocciolini, il vecchio Arachid, il quale ci spiazzò con le sue rivelazioni.

Tempo addietro, all’interno della quercia, un bambino di dieci anni era apparso dal nulla. Si trattava, compresero subito i Nocciolini, di un nuovo abitante di Anomaly e l’avevano cresciuto come se fosse uno di loro. Un giorno, tuttavia, quel bambino aveva deciso di scappare via, assieme a un Nocciolino di nome Pecan, e di loro si erano completamente perse le tracce.

Quel bambino, ci rivelarono, si era fatto chiamare come Keiichi Taneko.

Quando compresi che non mi fossi illusa per niente, che il mio fratellino era davvero su Anomaly e che potevo, se lo desideravo, farlo tornare in vita, il mio cuore era scoppiato di gioia.

Almeno, questo era quello che provai, in quel momento, prima che i Desgraciados rovinassero tutto. Judas tentò, con la forza, di rubare la Reliquia Terrena all’interno della Quercia Sacra, ma non ci riuscì.

Fu lì che, tuttavia, io venni a scoprire la verità sul passato di Judas e Hitomi, i quali erano stati fidanzati poco prima di morire. Non solo…

… era stato Judas stesso a provocare l’incidente che aveva portato alla morte di mio fratello.

Non fui in grado di ammazzare quel figlio di puttana. Hitomi, con la forza, mi aveva impedito di ammazzarlo e l’aveva fatto fuggire. Quando venni a sapere che lei fosse sempre stata a conoscenza di quella storia, senza raccontarmela mai, il mio cuore si era spezzato.

Quando tornammo a Fatima, io e lei non ci guardavamo più negli occhi, segno che qualcosa si fosse spezzato per sempre nel nostro rapporto.

Per mesi io non le rivolsi più la parola, troppo orgogliosa per ammettere di aver esagerato con lei. D’altronde, non sapevo nemmeno il motivo per il quale i due si fossero lasciati o se lei fosse realmente stata presente all’incidente che aveva causato la morte di mio fratello.

La maschera, però, si dissolse completamente quando, un giorno, i due sovrani mi convocarono nel castello, rivelandomi che Hitomi avesse deciso di consegnarsi spontaneamente a Judas per far liberare mio fratello, il quale si trovava proprio davanti ai miei occhi.

Avrei tanto voluto abbracciare forte Keiichi, ma non ne ero in grado.

No, era una bugia. Nel momento in cui avevo scoperto che Hitomi fosse scappata dalla città di Fatima, il cuore mi era quasi scoppiato per l’orrore e per i sensi di colpa.

Solo in quel momento, io mi ero resa conto che Hitomi fosse parte della mia anima e che, senza di lei, niente aveva più senso. Avevo ritrovato mio fratello, ma a quale prezzo?

Non potevo ignorare l’incolumità di Hitomi solo perché avevo raggiunto il mio obiettivo.

Per questo, anche a costo della mia stessa anima, avevo deciso di combattere contro Judas per salvare la vita della donna che, ormai avevo compreso, io amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Quella volta fui in grado di salvarla…

… ma stavolta non ce l’avevo fatta.

Hitomi era morta per mano di Sloth, e io non ero in grado di uccidere il suo assassino.

 

***

[Continuazione – Obito’s Theme - NARUTO]

A cosa stai pensando?

Mi trovavo stesa sull’erba, ormai priva di forze.

Ogni volta che provavo a rialzarmi, lui mi faceva tornare indietro un decimo di secondo in avanti rispetto al precedente momento, impedendomi così di recuperare le mie energie. Sia io che Chi avevamo sottovalutato enormemente le capacità intellettuali di Sloth. Speravo di poterlo trattenere ancora un po’, ma il demone dell’accidia era stato molto più scaltro di me ed era stato capace di trovare la falla nella mia Anomalia con una facilità disarmante, rigirando inoltre le capacità di quella che aveva appena imparato e riuscendo in ciò che nessuno era mai stato in grado di compiere con me.

Rendermi completamente e totalmente inerme.

Che tu possa credermi o meno, posso immaginarmelo… sei frustrata perché non sei stata in grado di sconfiggermi o farmi nulla. Sei distrutta perché non sei riuscita a vendicare la donna che ami. Sei a pezzi… perché sai che, nonostante la tua Anomalia, io sono in grado di ucciderti quando e come voglio!

Ho i miei dubbi al riguardo di queste affermazioni!” dichiarai io, cercando nuovamente di rimettermi in piedi.

Niente da fare. Sloth aveva rigirato di nuovo il tempo, sempre un decimo di secondo in meno rispetto al precedente istante.

E’ tutto inutile, Asia. Ormai ho vinto io… l’unica scelta che ti rimane, per andare via da qui, è ammettere la sconfitta!” insistette lui, convinto delle sue parole “Sei stata su Anomaly, ma non hai ancora imparato a interpretare questa capacità. E’ vero… tu potrai sempre sconfiggere tutti gli avversari che ti si pareranno davanti, ma ti è vietato togliere la vita a qualsiasi essere vivente… non ti sei chiesta, tuttavia, se la tua Anomalia è efficace contro un Demone Puro come me? Può, la tua unicità, essere adatta solo ai combattimenti contro i mortali?

Il ragionamento di Sloth era lineare e, purtroppo per me, anche veritiero. Mi ero cullata sulla mia ipotetica invincibilità, ma non avevo mai pensato che la mia Anomalia potesse rivelarsi un’arma a doppio taglio. Io non mi ero mai chiesta se la mia invincibilità fosse tale anche con i demoni o gli angeli, perché non ne avevo mai affrontati. Avevo dato per scontato che la mia Anomalia fosse efficace con qualsiasi creatura vivente, e invece mi ero condannata da sola.

Molto probabilmente, quel discorso cambiava se avessi avuto tutte e sette le Gemme Peccaminose o le Quattro Reliquie Terrene di Anomaly, perché tali oggetti avevano poteri e capacità a dir poco immense.

Invece Sloth mi aveva messo sotto scacco. A lui bastava togliermi la vita, e ora ne era in grado grazie all’Anomalia di Hitomi.

Te ne stai rendendo conto solo adesso, vero? Ebbene sì. BETA Chi voleva che tu guadagnassi del tempo prezioso per cercare altri alleati, ma ha sopravvalutato le tue capacità e ti ha chiesto troppo… lei non ti raggiungerà in tempo. Prima che lei ci trovi… io ti avrò ucciso!

Sloth, puntò il palmo della sua mano verso di me, pronto a colpirmi.

Non potevo permetterglielo!

Prontamente cercai di rialzarmi, ma quel farabutto rigirò nuovamente il tempo per farmi stendere nuovamente.

Non era vero che non potevo ribattere. Se avessi continuato a rialzarmi, anche priva di forze com’ero, lo avrei costretto a rigirare sempre il tempo senza dargli la possibilità di uccidermi.

Nel momento in cui io mi rialzai nuovamente in piedi, lui mi riportò a terra, ma non era stato in grado di alzare nessuna delle sue braccia.

Cosa succede, Sloth? Non riesci a colpirmi?

Innervosito, lui provò nuovamente a puntarmi il palmo della mano verso di me, ma io ero già in piedi…

… e, nemmeno un secondo dopo, entrambi eravamo tornati al punto di partenza.

Un dubbio cominciò a insinuarsi nella mia mente e in quella di Sloth, al quale ricevemmo subito un’immediata risposta.

[Archangel – BEST OST IN THE WORLD]

Tu non puoi ucciderla, Sloth!

Il demone, allarmato, si voltò alle sue spalle, ma io ero già stata tratta in salvo da BETA Chi, che mi aveva raccolto da terra puntando il suo Key-Blade verso il mio petto.

Cinque secondi dopo, io ero già tornata al cento per cento delle mie forze, grazie al suo incantesimo di cura.

Quello che ha sottovalutato le potenzialità delle anomalie sei tu” continuò Chi, soddisfatta “Se l’Anomalia di Asia non fosse efficace anche contro di te, a quest’ora lei sarebbe morta. La tortura del Sommo Sacerdote non ti è bastata come dimostrazione?

Sbarrai gli occhi, quando compresi le parole della mia alleata. Lei aveva ragione. La tortura di Ingrian era stata traumatica, ma non mi aveva ucciso. Avevo subito gravi conseguenze fisiche, vero, ma non mi aveva sconfitto. Non solo. Il fatto che Hitomi avesse sfruttato la sua Anomalia per darmi una mano era previsto anche dalle regole.

Ayame, quando era ancora viva, me l’aveva specificato durante i nostri allenamenti.

 

Non importa quante Anomalie siano in gioco. Il Destino farà sempre in modo di rispettare le regole di tutte le unicità, anche sfruttando quelle delle persone che mi sarebbero state vicino.

 

Tu… tu lo sapevi fin dall’inizio che sarebbe andata a finire così” comprese Sloth, facendomi capire quanto quella ragazza fosse scaltra ed intelligente.

E pensare che, fino a pochi giorni prima, lei non fosse nemmeno in grado di sferrare un pugno decente. Lei non poteva realmente combattere contro i nostri nemici, ma la sua intelligenza aveva colto alla sprovvista tutti quanti, anche i suoi alleati.

BETA Chi! Come pensi di poterlo sconfiggere?” le domandai io, prontamente “Hai in mente un piano?

Niente di niente… Ingrian si è liberato dal loop con l’arrivo improvviso di Pride, e io sono sfuggita a entrambi per miracolo! C’è mancato poco che quel verme mi catturasse” ci rivelò Chi, rabbrividendo per la paura “Siamo nei guai, Asia… il Sommo Sacerdote ha parlato di un piano di riserva, con il quale punta a rigirare la guerra a suo favore! Molto presto potrebbe raggiungerci per provare a catturarmi di nuovo

Se qualcuno era rimasto spiazzato da quelle rivelazioni, quello era Sloth. Il demone sperava di averla fatta franca e di aver messo fuorigioco il suo superiore, ma le parole di Chi erano state, per lui, una vera doccia fredda.

Il motivo era presto detto. Ingrian, se voleva, poteva mettere fuorigioco i suoi ultimi sottomessi, in particolare lui che l’aveva tradito. Gli bastava semplicemente scagliargli contro qualcuno di più potente e pericoloso…

… gli bastava trascinarci verso il demone dell’Accidia!

Ma che… STA SCAPPANDO?!

Era proprio così! Sloth, in preda al panico, aveva deciso di darsi alla fuga a piedi, correndo all’interno della foresta facendo zig zag tra gli alberi e il sottobosco.

Inseguiamolo!” ordinai a Chi, preoccupata “Se non lo fermiamo, potrebbe scapp…!

Sia io che Chi restammo a bocca aperta, quando qualcosa ci venne incontro a folle velocità…

… Sloth?!

Cazz… OUCH!

Feci appena in tempo a spostare Chi con una spallata, prima che il corpo del demone, privo di sensi, mi finisse addosso con forza immane trascinandomi lontano per centinaia e centinaia di metri. Solo dopo aver distrutto un ulivo, fui in grado di interrompere quel moto e, prontamente, mi rimisi in piedi mentre Sloth crollò esanime a terra.

Non era morto, ma non avrebbe riaperto gli occhi per un bel pezzo. Inoltre, la sua aura demoniaca era sparita…

… un momento…

… l’energia che percepivo…?

A… Asia… per fortuna stai bene…” cominciò a dire lei, dandomi conferma al fatto che fosse successo davvero, che Hitomi fosse ancora viva…

… e che, per qualche oscura ragione, fosse stata in grado di liberarsi dalla prigionia di Sloth!

Non mi importò nulla di quanto mi stesse accadendo intorno. L’unica cosa che mi sentii di fare, in quel momento, fu abbracciarla e piangerle sulla spalla, grata di averla ritrovata dopo tutto quel tempo.

A-Asia?! Non credo che questo sia il momento più adatto!” affermò lei, allontanandomi con dolcezza e puntando lo sguardo verso le mie spalle “Sloth è ancora vivo!

Per quanto desiderassi stare ancora abbracciata a lei, non potevo dargli torto. Percepivo ancora le aure di Chi e di Sloth, con quest’ultimo che aveva definitivamente perso il suo contenitore e che, ora, era costretto a mostrare il suo raccapricciante aspetto.

Sia io che Hitomi eravamo diventate pallide come cadaveri. Aveva l’aspetto di un uomo nudo con due paia di ali e piedi e mani da drago. In testa portava una corona, teneva in una mano un serpente e cavalcava un cerbero alto almeno cinque metri, che stava puntando il suo sguardo malefico verso la povera Chi.

Quella doveva essere la forma originale del demone.

Non eravamo solo noi. Tra i due mostri e Chi, infatti, si ergeva una figura molto particolare.

Era abbastanza alto e affusolato. Non era molto muscoloso, ma sembrava comunque un tipo molto allenato a giudicare dalla sua tonicità. Viso allungato, occhi molto grandi e dai lineamenti dolci, iridi argentate, i suoi capelli erano chiari e corti ma irti all’insù. Aveva tantissime cicatrici lungo il suo petto scoperto, segno che avesse combattuto moltissime battaglie. Per fortuna, indossava un semplice paio di pantaloni corti per celare le sue nudità, ma nonostante ciò Hitomi si era coperta gli occhi per la vergogna.

Questo non le permise di notare, sulla schiena di quell’uomo, alcuni tatuaggi a me fin troppo familiari…

… davvero troppo...

… le Reliquie Terrene… e quella Sacra…?

Chiunque fosse quel tizio, era appena giunto dalla dimensione di Anomaly, ne ero certa. Dovevo soltanto capire se fosse dalla mia parte oppure no.

Qualcosa apparve davanti ai miei occhi, e a quel punto rimasi totalmente spiazzata. Erano davvero quello che pensavo fosse?

Asia… ma quelle…

Sì. Sono proprio loro! Non so come…” ammisi io, spiazzata “… ma quello sconosciuto mi ha appena lanciato addosso la Gemma Peccaminosa dell’Ira e tutte le altre!

BETA Chi, al contrario, non sapeva come reagire davanti all’ingresso in scena di quello strano sconosciuto anche perché la sua aura non assomigliava a nessuno di nostra conoscenza. Inoltre, per complicarci ulteriormente la vita, costui non ci stava rivolgendo nemmeno una parola.

Forse, compresi, non ne era in grado.

Ma… ma tu sei…

L’esclamazione di Chi mi colse alla sprovvista. Lei lo aveva riconosciuto, forse. In effetti, come aspetto, assomigliava tantissimo a quell’uomo. All’inizio, come tutti gli altri, avevo creduto di conoscerlo, prima di capire che fosse la sua versione malvagia. La sua aura e il suo aspetto non combaciavano, però.

Eppure…

… no.

Anche Hitomi era rinata su Anomaly con un aspetto che non era il suo, e una volta tornata in vita il suo corpo non era tornato quello originale. Che fosse accaduta anche a lui la stessa cosa? E che questo avesse modificato anche la sua aura?

Sono passati duecento anni dall’ultima volta che vi ho visto, Asia Taneko e Hitomi Okada

[Exorcist – BEST OST IN THE WORLD]

Quello sconosciuto, improvvisamente, aveva cominciato a parlare con la voce di una donna, e questo spinse Hitomi a formulare un’ipotesi molto particolare.

Asia… credo che quell’uomo abbia attivato una Fusione Anomala con un Custode… deve trattarsi proprio di lui!

Annuii, trionfante e vittoriosa, afferrando la mano di Hitomi e avvicinandoci verso di loro. BETA Chi, davanti alla rivelazione di quello strano individuo, era andata ancora più in confusione.

Impossibile… io…” cominciò a esclamare Sloth, indietreggiando per il terrore “… tu… tu dovevi essere morto e sepolto! Come diavolo sei tornato in vita?

Semplice… hai sottovalutato le sue capacità!” dichiarò quel nuovo guerriero, sempre con la voce da donna, puntando il dito verso se stesso e affermando “Il mio nome è Momo Kog! Sono la Custode affidata all’anima di BETA Simon Kog, e quello che vedi davanti è il risultato della nostra Fusione Anomala! SIAMO QUI PER DARE A TE E AL TUO PADRONE UNA LEZIONE COME SI DEVE!

 

***

   
 
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